Ammasso Farfalla
L'Ammasso Farfalla (noto anche come M 6 o NGC 6405) è un brillante ammasso aperto visibile con facilità nella costellazione dello Scorpione.
Ammasso della Farfalla Ammasso aperto | |
---|---|
M6 | |
Scoperta | |
Scopritore | Hodierna |
Data | 1654 |
Dati osservativi (epoca J2000) | |
Costellazione | Scorpione |
Ascensione retta | 17h 40m 20,1s |
Declinazione | -32° 15′ 12″ |
Distanza | 2000 a.l. (615 pc) |
Magnitudine apparente (V) | 4.2 |
Dimensione apparente (V) | 25.0' |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Ammasso aperto |
Classe | II3m |
Dimensioni | 6 a.l. (2 pc) |
Età stimata | 100 milioni di anni |
Altre designazioni | |
M 6, NGC 6405, Cr 341, Mel 178, Lund 769, OCL 1030, ESO 455-SC030 | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di ammassi aperti |
Osservazione
modificaM6 è un ammasso estremamente facile da osservare: si trova infatti a metà via fra la coda dello Scorpione e la punta della freccia del Sagittario; è ben visibile ad occhio nudo e anche un piccolo binocolo è sufficiente per risolverlo in alcune decine di stelle molto vicine fra loro. Un 10x50 consente di vedere una quindicina di astri concentrati, mentre a ingrandimenti superiori l'ammasso è completamente risolto e le sue componenti ben distaccate; sul lato est è ben visibile la gigante rossa variabile BM Scorpii.[1]
M6 può essere osservato con alcune difficoltà se il luogo di osservazione è molto settentrionale, mentre resta del tutto invisibile a latitudini nordeuropee o canadesi; dalle latitudini medie temperate è possibile osservarlo per alcune ore per notte, mentre dall'emisfero australe è visibile molto alto sopra l'orizzonte e in quasi tutte le notti.[2] Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra aprile e settembre.
Storia delle osservazioni
modificaFu scoperto da Hodierna prima del 1654 che lo descrisse così: "Quarta Nebulosa secunda, & exigua duarum est, quae candescunt iuxta Aculeum Scorpionis, haec vero ipsi Aculeo praeminet declinans à magna in Boream, & occasum".
Charles Messier lo trovò nel 1764, e lo descrisse come "un ammasso di piccole stelle tra l'arco del Sagittario e la coda dello Scorpione. A occhio nudo sembra una nebulosa senza stelle, ma anche un piccolo telescopio lo rivela come un ammasso di piccole stelle. Diam. 15'". Anche William Herschel e suo figlio John lo osservarono: il primo lo descrisse come un ammasso compatto di stelle sovrapposte, il secondo come un oggetto brillante e ricco.[1]
Caratteristiche
modificaL'ammasso si estende per circa 20 anni luce e dista, secondo stime diverse, da 1500 a 2000 anni luce dalla Terra; l'incertezza è data soprattutto perché l'ammasso si trova in una regione oscurata dalla polvere interstellare. Come gli altri ammassi aperti è formato prevalentemente da stelle giovani blu sebbene la stella più luminosa sia arancione.[1] L'età stimata di M6 è di circa 50 milioni di anni, il che lo rende simile a quella di diversi ammassi aperti situati lungo l'anello Lindblad, come l'Ammasso di Alfa Persei.[3] Sono note circa 120 stelle che potrebbero essere membri fisici di M6; tuttavia, dato l'elevato numero di stelle che si sovrappongono sulla linea di vista, le componenti apparenti appaiono molte di più.[4]
La dimensione apparente dell'ammasso è di 25 minuti d'arco e la sua magnitudine apparente media è pari a 4,2; quest'ultima tuttavia appare piuttosto variabile poiché la stella più luminosa, BM Scorpii, è una variabile semiregolare con una magnitudine che varia da 5,5 a 7, comportando una notevole variabilità della magnitudine totale dell'ammasso.[1] Fra le altre componenti vi sarebbe una debole variabile Delta Scuti che oscilla di pochi decimi di magnitudine; la sua magnitudine massima si aggira attorno a 11,5.[5]
Note
modifica- ^ a b c d Federico Manzini, Nuovo Orione - Il Catalogo di Messier, 2000.
- ^ Una declinazione di 32°S equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 58°; il che equivale a dire che a sud del 58°S l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a nord del 58°N l'oggetto non sorge mai.
- ^ Maitzen, H. M.; Schneider, H., Photoelectric search for CP2-stars in open clusters. V - NGC 6281, NGC 6405, IC 4665, in Astronomy and Astrophysics, vol. 138, n. 1, settembre 1984, pp. 189-193. URL consultato il 9 agosto 2011.
- ^ Schneider, H., Stromgren photometry of open clusters. I - NGC 6281, NGC 6405, in Astronomy and Astrophysics Supplement Series, vol. 61, luglio 1985, pp. 45-51. URL consultato il 9 agosto 2011.
- ^ Schneider, H., A Possible delta Scuti Variable in NGC 6405, in Information Bulletin on Variable Stars, vol. 2626, novembre 1984, p. 1. URL consultato il 9 agosto 2011.
Bibliografia
modificaLibri
modifica- (EN) Stephen James O'Meara, Deep Sky Companions: The Messier Objects, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-521-55332-6.
Carte celesti
modifica- Toshimi Taki, Taki's 8.5 Magnitude Star Atlas, su geocities.jp, 2005. URL consultato il 7 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2018). - Atlante celeste liberamente scaricabile in formato PDF.
- Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
- Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.
- Tirion, The Cambridge Star Atlas 2000.0, 3ª ed., Cambridge, USA, Cambridge University Press, 2001, ISBN 0-521-80084-6.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ammasso Farfalla
Collegamenti esterni
modifica- (EN) M6, SEDS Messier pages, su messier.seds.org.
- (EN) Catalogo NGC/IC on-line, su ngcicproject.org.
- (EN) Dati di NGC 6405 - SIMBAD, su simbad.u-strasbg.fr. (dettagli identificatori, misure)
- (EN) Dati di NGC 6405 - NASA Extragalactic Database, su ned.ipac.caltech.edu.
- (EN) Dati di NGC 6405 - SEDS, su spider.seds.org.
- (EN) Dati di NGC 6405 - VizieR Service, su vizier.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 6405 - Aladin, su aladin.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 6405 - SkyView, su skyview.gsfc.nasa.gov.