Carlo di Castellamonte
Carlo Cognengo di Castellamonte (Torino, c. 1560 – Torino, 1640) è stato un architetto, ingegnere e militare italiano.
È stato conte di Castellamonte e uno dei maggiori esponenti del barocco piemontese.
Fu padre di Amedeo di Castellamonte.
Biografia
modificaNacque attorno al 1560.[1][2] Le prime testimonianze su di lui risalgono alla fine del Cinquecento, quando compare al servizio del duca Carlo Emanuele I, come assistente del primo ingegnere di corte, il romano Ascanio Vitozzi. Il rapporto con Vitozzi fu particolarmente stretto, tanto che nel 1608 questi fu testimone di nozze di Carlo, il quale sposava allora Lucrezia Vinea (figlia di un notaio torinese). Da tali nozze sarebbe nato il 17 giugno 1613 Vittorio Amedeo di Castellamonte, anch'egli celebre architetto.
Nel 1607 allestì il progetto della facciata della Basilica del Corpus Domini a Torino. Nominato architetto di sua altezza reale nel 1615, proseguì il programma voluto da Carlo Emanuele I e iniziato dal maestro, mirante a dare a Torino il volto edilizio ed urbanistico di una capitale.
Si devono a lui:
- la continuazione nel 1621 della Via Nuova (oggi chiamata Via Roma) che doveva servire da asse principale di un nuovo quartiere; quella che appare oggi, tuttavia, è il frutto di un completo rifacimento operato tra il 1931 ed il 1937.
- il progetto della piazza Reale (oggi chiamata Piazza San Carlo), come proseguimento del progetto della via Nuova: ispirata sia a modelli francesi, per l'impianto rettangolare con al centro la statua equestre, sia a quelli romani per la presenza delle due chiese simmetriche di chiesa di san Carlo e di santa Cristina
- la stessa chiesa di Santa Cristina (nel 1639) con facciata di Filippo Juvarra (1715-1718).
- numerosi interventi in castelli e ville reali, come la trasformazione e l'ampliamento del Castello del Valentino (qui impiegò il pittore e stuccatore Isidoro Bianchi di Campione d'Italia e i suoi figli Pompeo e Francesco), iniziato nel 1633 e proseguito fino al 1660 dal figlio Amedeo e del Castello di Moncalieri; la realizzazione della Villa della Regina, in parte del Castello di Rivoli e del Castello di Mondovì, quest'ultimo in collaborazione con il figlio Amedeo, la ristrutturazione di parte di Palazzo Madama; il progetto originario (realizzato poi dopo la sua morte) della prima versione del Palazzo Solaro del Borgo.
Note
modifica- ^ CASTELLAMONTE, Carlo di in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato il 21 aprile 2023.
- ^ Castellamónte, Carlo di nell'Enciclopedia Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 21 aprile 2023.
Bibliografia
modifica- C. Boggio, Gli architetti Carlo ed Amedeo di Castellamonte e lo sviluppo edilizio di Torino nel secolo XVII, Torino, 1896
- L. Collobi Ragghianti, Carlo di Castellamonte primo ingegnere del duca di Savoia, «Bollettino storico bibliografico subalpino», 1937, pp. 232–247
- L. Manetti, Precisazione sulla data di nascita di Carlo di Castellamonte (1571-1641), «Bollettino della Società Piemontese di belle arti», 1984-87 (edito nel 1988), pp- 75-80
- A. Cifani, F. Monetti, Percorsi periferici. Studi e ricerche di storia dell'arte in Piemonte, Torino, Centro Studi Piemontesi», 1985, p. 66
- A. Cifani, F. Monetti, Un capitolo per Vittorio Amedeo Castellamonte (1613-1683), architetto torinese, «Studi Piemontesi», XVII (1988), f. 1, pp. 75–92
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlo di Castellamonte
Collegamenti esterni
modifica- Castellamónte, Carlo di, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Luciano Tamburini, CASTELLAMONTE, Carlo di, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 21, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1978.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 62464265 · ISNI (EN) 0000 0000 8388 1843 · SBN SBLV248221 · CERL cnp00577496 · ULAN (EN) 500014791 · LCCN (EN) nr2001016335 · GND (DE) 123798906 · BNF (FR) cb17096894t (data) |
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