Charlotte Hornets
Gli Charlotte Hornets sono una delle trenta squadre di pallacanestro che militano nel massimo campionato professionistico statunitense, la NBA.
Charlotte Hornets Pallacanestro | |
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Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Turchese, viola scuro, bianco[1][2][3] |
Simboli | Calabrone |
Dati societari | |
Città | Charlotte (NC) |
Nazione | Stati Uniti |
Campionato | NBA |
Conference | Eastern Conference |
Division | Southeast Division |
Fondazione | 1988 |
Denominazione | Charlotte Hornets 1988-2002 Charlotte Bobcats 2004-2014 Charlotte Hornets 2014[4]-presente |
Proprietario | Gabe Plotkin e Rick Schnall |
Presidente | Shelly Cayette-Weston |
General manager | Jeff Peterson |
Allenatore | Charles Lee |
Impianto | Spectrum Center (19,077 posti) |
Sito web | www.nba.com/hornets |
Palmarès | |
Stagione in corso |
Storia
modificaLa nascita
modificaNell'ottobre 1988 la franchigia gioca la sua prima partita nella NBA con il nome di Charlotte Hornets, e sede a Charlotte, Carolina del Nord. La squadra è guidata dalla guardia del New Jersey Kelly Tripucka che alimenta il gioco della squadra e fornisce una buona media di punti: Tripucka sarà il miglior marcatore della squadra per due stagioni.
Nella stagione 1991-92 la squadra guadagna il diritto alla prima scelta assoluta e la scelta ricade sulla potente ala Larry Johnson che verrà premiato con il NBA Rookie of the Year Award.
Nel 1992-93 la squadra vince la seconda scelta nel draft, usandola per prendere il centro Alonzo Mourning: ora (insieme a Johnson e Gill) la squadra ha il miglior trio di giocatori emergenti che la porta ai primi play-off con la quinta posizione. Sconfitti i Boston Celtics con un tiro all'ultimo secondo di Mourning, l'inesperienza porterà tuttavia ad una rapida sconfitta contro i New York Knicks nella serie successiva.
L'anno successivo (condizionato da un lungo infortunio di Mourning) sono battuti al primo turno dai Chicago Bulls di Michael Jordan. Durante l'estate arrivano dai Miami Heat, al posto di Mourning, l'ala piccola Glen Rice e il centro Matt Geiger che provvedono con i loro punti alla crescita della squadra.
Nel 1996 arriva l'ala Anthony Mason e uno scambio con i Lakers trasferisce Kobe Bryant (scelto nel draft dell'anno) a Los Angeles per Vlade Divac. Lo stesso anno Glen Rice gioca la sua migliore stagione finendo al terzo posto nella classifica dei punti segnati e vincendo il titolo di MVP nell'All-Star Game.
Anche l'anno successivo fu pieno di successi: gli Hornets trainati da Rice raggiungono il secondo turno dei play-off stoppati ancora una volta dai Bulls di Jordan.
Nel 1999 Glen Rice viene scambiato con i Lakers per Eddie Jones e Elden Campbell, e gli Hornets non entrano nei playoff come ultima squadra classificata, ma riescono ad ottenere la terza scelta assoluta con cui ottengono Baron Davis.
L'anno successivo un tragico episodio segna la storia della franchigia: Bobby Phills muore in un incidente automobilistico[5] e il suo numero viene ritirato. La squadra ritorna nei playoffs, ma viene sconfitta dai Philadelphia 76ers di Allen Iverson, nonostante una buona prestazione di Jones. Nel draft del 2000 scelgono Jamaal Magloire.
Nel 2001 le cose vanno meglio e raggiungono per la terza volta nella storia della franchigia il secondo turno. Dopo aver eliminato i Miami Heat per 3-0, viene fermata dai Milwaukee Bucks, perdendo la serie 4-3.
Nel 2002 raggiungono ancora le semifinali di conference dove questa volta vengono sconfitti 4-1 dai New Jersey Nets di Jason Kidd dopo aver battuto 3-1 gli Orlando Magic.
Il ritorno
modificaQuando gli Hornets si spostarono a New Orleans, per la stagione 2002-03, la città di Charlotte e l'NBA concordarono di creare una nuova squadra per la stagione 2004-05. Diversi gruppi, compreso uno guidato dall'ex stella dei Boston Celtics, Larry Bird, fecero delle offerte per la squadra. Alla fine la spuntò il gruppo guidato dal milionario Robert L. Johnson, proprietario del Black Entertainment Television e uno dei primi proprietari di squadra afro-americani dello sport statunitense. Tra i soci spiccava inoltre il rapper Nelly. La Commissione Regionale Sportiva di Charlotte ha indetto il concorso "Contribuisci a dare un nome alla squadra", ricevendo oltre 1250 proposte: "Bobcats", "Flight" e "Dragons" sono state le tre denominazioni più votate dai tifosi. Nell'estate 2003, durante una festa che ha attirato una straripante folla di 7000 tifosi, la nuova franchigia ha rivelato che il nome sarebbe stato "Bobcats": la lince rossa (bobcat) è, secondo la Commissione Naturalistica della Carolina del Nord, un predatore atletico, feroce e originario della Carolina del Nord e della Carolina del Sud. Charlotte, che già ospitava i Carolina Panthers della NFL ha fatto di quella correlata al felino una scelta ideale per l'area della nuova squadra. I Bobcats assunsero Bernie Bickerstaff come primo capoallenatore e direttore generale nella storia della franchigia. Nonostante i tentativi falliti alle urne per finanziare completamente una nuova arena nel centro di Charlotte, i politici della città hanno deciso di aumentare una tassa degli alberghi e del tempo libero per finanziarla; George Shinn, proprietario degli Hornets, aveva precedentemente chiesto alla città una nuova arena ma, non essendo riuscito ad ottenerla, decise di trasferire la franchigia. La squadra venne inserita nella Eastern Conference, NBA Southeast Division, assieme a Miami Heat, Orlando Magic, Atlanta Hawks, e Washington Wizards.
I Bobcats hanno avuto il loro "expansion draft" il 22 giugno 2004, selezionando giocatori veterani come Predrag Drobnjak e relativamente inesperti come Theron Smith. Hanno avuto inoltre la seconda scelta nel "draft 2004", che hanno usato per selezionare il campione NCAA Emeka Okafor, dall'Università del Connecticut. La prima partita dei Bobcats nella stagione 2004-05 è stata una sconfitta per 103-96 contro i Washington Wizards al Charlotte Coliseum. Due giorni dopo hanno vinto la prima partita nella loro storia per 111-100 contro gli Orlando Magic. Il 14 dicembre i Bobcats hanno battuto i New Orleans Hornets per 94-93 nel primo ritorno della squadra a Charlotte dal suo trasferimento a New Orleans. I Bobcats hanno tuttavia faticato, chiudendo la stagione con un bilancio di 18-64 e non riuscendo a vincere più di due partite di fila. Il leader della squadra, Okafor, ha disputato una buona stagione vincendo l'NBA Rookie of the Year Award.
Nel draft 2005 i Bobcats selezionano Raymond Felton e Sean May da North Carolina. Con loro, in aggiunta a Okafor e Gerald Wallace, la squadra spera di costruire una giovane e solida base per il futuro. Nella nuova stagione i Bobcats inaugurano la Charlotte Bobcats Arena con una vittoria ai tempi supplementari contro i Boston Celtics. Nonostante altre difficoltà, riescono a chiudere la stagione con quattro vittorie consecutive e un bilancio di 26-56, migliorandosi di 8 partite rispetto alla stagione inaugurale. Nel 2006 viene nominato general manager della franchigia Michael Jordan, ex stella dell'NBA e nativo della Carolina del Nord, che acquista anche una quota di minoranza della squadra diventando il secondo maggior azionista.
Durante la stagione 2006-07 i Bobcats mostrano un certo miglioramento, chiudendo con un bilancio di 22-33 (che faceva sperare in ottica play-off) in febbraio. La squadra è tuttavia entrata in una crisi perdendo otto partite consecutive e chiudendo il mese di marzo con un bilancio di 22-41. A seguito della crisi Jordan ha annunciato che l'allenatore Bernie Bickerstaff non sarebbe stato confermato per la stagione successiva, ma avrebbe continuato ad allenare la squadra per la stagione in corso. I Bobcats hanno vinto 11 delle loro ultime 19 partite chiudendo la loro terza stagione con un bilancio di 33-49. In tre stagioni con i Bobcats Bickerstaff ha chiuso con un bilancio di 77-169.
Durante la off-season 2007 la squadra si è concentrata su dirigenza e allenatore. Rod Higgins viene assunto come direttore generale, mentre Sam Vincent diventa il secondo allenatore nella storia della franchigia. Viene inoltre aggiunto allo staff tecnico Phil Ford, e un altro posto si libera quando Buzz Peterson è assunto dalla Coastal Carolina University come direttore sportivo. Nel draft 2007 i Bobcats selezionano con l'ottava scelta Brandan Wright, che viene però subito ceduto ai Golden State Warriors in cambio di Jason Richardson, con l'acquisizione del quale sperano di trovare finalmente un leader. Purtroppo i Bobcats non riescono a capitalizzare queste mosse, chiudendo la stagione 2007-08 con un deludente bilancio di 32-50. La squadra, sicura di centrare i play-off per la prima volta nella sua storia, ha faticato dando adito ad alcune voci secondo le quali molti giocatori erano in contrasto con l'allenatore. Il 26 aprile 2008, dopo appena un anno, Sam Vincent viene licenziato.
Il 26 aprile 2008 i Bobcats ingaggiano come allenatore l'Hall of Fame Larry Brown. Con la nona scelta selezionano al draft 2008 D.J. Augustin da Texas. Il 10 dicembre 2008, dopo poco più di un mese dall'inizio della stagione, cedono il loro capocannoniere Jason Richardson insieme a Jared Dudley ai Phoenix Suns in cambio di Boris Diaw e Raja Bell. La trattativa si rivela efficace e i Bobcats nella stagione 2008-09 arrivano vicinissimi ai play-off, chiudendo con un bilancio di 35-47, a sole quattro vittorie dall'ottavo posto. I membri della squadra hanno espresso alla dirigenza la loro frustrazione per la gestione della Charlotte Jumper Classic, un evento equestre, alla fine della stagione. Il conflitto di programmazione ha costretto i Bobcats a giocare le loro ultime quattro partite in trasferta, chiudendo così virtualmente ogni speranza per i play-off. A fine stagione Robert Johnson annuncia di aver messo la squadra in vendita.
Al draft 2009 viene selezionato con la 12ª scelta Gerald Henderson da Duke. I Bobcats cedono poi Okafor ai New Orleans Hornets in cambio di Tyson Chandler e acquisiscono Stephen Jackson e Acie Law dai Golden State Warriors in cambio di Raja Bell e Vladimir Radmanović. Il 19 marzo 2010 Michael Jordan acquista il club (con la partecipazione dell'amico rapper Nelly, già proprietario dei Bobcats insieme a Robert Johnson) per 275 milioni di dollari e ne diventa il nuovo proprietario. Alla fine della stagione 2009-10, grazie a una vittoria per 104-103 sui New Orleans Hornets, ottengono la loro prima partecipazione ai play-off (chiudendo con un bilancio di 44-38, il primo bilancio vincente nella loro storia) dove vengono però sconfitti 4 a 0 al primo turno dagli Orlando Magic. Il leader dei Bobcats, Gerald Wallace, diventa inoltre il primo giocatore nella storia della squadra a venire convocato per l'All-Star Game.
I Bobcats iniziano la stagione 2010-11 con grandi speranze grazie ai risultati della stagione precedente. Nonostante le cessioni di alcuni dei giocatori migliori come Chandler e Felton, i Bobcats speravano di disputare ancora i play-off. La squadra incontrò tuttavia numerose difficoltà e il 22 dicembre 2010, a seguito di un bilancio di 9-19, Jordan annuncia che Brown si è dimesso dal ruolo di allenatore; lo stesso giorno viene ingaggiato l'allenatore veterano Paul Silas. Il 24 febbraio 2011, ultimo giorno di mercato, i Bobcats, per liberare spazio salariale, cedono il loro leader Wallace ai Portland Trail Blazers in cambio di due prime scelte al draft, Joel Przybilla, Sean Marks, e Dante Cunningham. Cedono inoltre il centro veterano Nazr Mohammed agli Oklahoma City Thunder in cambio di D.J. White e Morris Peterson. Inoltre gli infortuni durante la stagione di Stephen Jackson e Tyrus Thomas precludono ai Bobcats ogni tentativo di cercare di raggiungere gli Indiana Pacers (che in stagione regolare li avevano distrutti per 4-0) per l'ottavo posto in Eastern Conference. I Bobcats chiudono la stagione con un bilancio di 34-48 (25-29 sotto la guida di Silas).
Il 13 giugno 2011 i Bobcats operano alcuni cambiamenti nella dirigenza assumendo l'ex direttore generale dei Portland Trail Blazers Rich Cho nello stesso ruolo e Rod Higgins come direttore sportivo. Il giorno del draft 2011 cedono Jackson, Shaun Livingston e la 19° scelta complessiva ai Milwaukee Bucks in cambio dell'ex stella di Duke Corey Maggette e della 7ª scelta complessiva. In questo modo hanno potuto selezionare al draft dapprima Bismack Biyombo e, poco dopo, Kemba Walker, NCAA Final Four Most Outstanding Player, con la 9ª scelta. Cedono inoltre la loro seconda scelta al draft 2013 agli Oklahoma City Thunder in cambio di B.J. Mullens e ingaggiano la guardia Reggie Williams. I Bobcats iniziano la stagione con una vittoria per 96-95 contro i Milwaukee Bucks, ma vincere sarebbe stato molto difficile in quella stagione. Il 27 aprile 2012, perdendo contro i New York Knicks, concludono la stagione con un bilancio di 7 vittorie e 59 sconfitte, con un rapporto vinte/giocate di 0,106, il più basso della storia della NBA. La squadra ha inoltre perso tutte le ultime 23 partite, record per la franchigia che supera quello di 16 sconfitte consecutive fatto registrare a inizio stagione. Il 30 aprile 2012 i Bobcats annunciano che Silas non sarebbe stato confermato per la stagione 2012-13.
Reduci dalla peggior stagione della loro storia, i Bobcats decidono di disfarsi di Maggette cedendolo ai Detroit Pistons in cambio di Ben Gordon e una scelta protetta al draft 2013. Vengono poi ingaggiati Brendan Haywood e Ramon Sessions; è proprio su questi ultimi che la squadra si vuole basare. Al draft NBA 2012 ottengono la 2ª scelta che utilizzano per mettere sotto contratto l'ala campione NCAA con Kentucky Michael Kidd-Gilchrist. I Bobcats vincono la prima partita della stagione per 90-89 contro gli Indiana Pacers. Durante questa partita Walker ha messo a segno un career high di 30 punti, 3 assist e 5 rimbalzi; questo sarà il preludio di un sorprendente inizio di 7-5 (in 6 delle sette partite le vittorie arriveranno con 4 o meno punti di vantaggio), a cui seguirà però una striscia di 18 sconfitte consecutive. I Bobcats chiudono poi la stagione con un bilancio di 21-61, che, seppur migliore dell'anno passato, li fa classificare penultimi in Eastern Conference e in NBA. Il 23 aprile 2013, conclusasi la stagione, l'allenatore Mike Dunlap viene licenziato. In vista della stagione successiva viene sostituito da Steve Clifford, ex assistente allenatore dei Los Angeles Lakers.
Nello stesso mese, la decisione del nuovo proprietario dei New Orleans Hornets, Tom Benson, di rinominare la squadra in Pelicans ha alimentato alcune voci secondo le quali i Bobcats sarebbero interessati a riprendere il vecchio nome della franchigia di Charlotte. Tali indiscrezioni vengono confermate da Jordan il 21 maggio 2013 tramite un comunicato ufficiale, nel quale annuncia di aver avviato le pratiche da sottoporre alla NBA per il cambio di nome della squadra.[6] Il 18 luglio 2013 il comitato di proprietari della NBA ha approvato all'unanimità il cambio di denominazione in Hornets, che diventerà effettivo a partire dalla stagione 2014-2015.[7][8]
La NBA nel maggio 2014, grazie al consenso dei New Orleans Pelicans (prima New Orleans Hornets), lascia i risultati storici e statistici a Charlotte nel periodo Hornets 1988-2002[4].
Arene di gioco
modifica- Charlotte Coliseum (1988–2002 e 2004–2005)
- Spectrum Center (2005–presente)
Record stagione per stagione
modificaCampione NBA | Campione di Conference | Campione di Division |
Stagione | V | P | % | Play-off | Risultati |
---|---|---|---|---|---|
Charlotte Hornets | |||||
1988-89 | 20 | 62 | 24,4 | ||
1989-90 | 19 | 63 | 23,2 | ||
1990-91 | 26 | 56 | 31,7 | ||
1991-92 | 31 | 51 | 37,8 | ||
1992-93 | 44 | 38 | 53,7 | Vince primo turno Perde semifinali di conference |
Charlotte 3, Boston 1 New York 4, Charlotte 1 |
1993-94 | 41 | 41 | 50,0 | ||
1994-95 | 50 | 32 | 61,0 | Perde primo turno | Chicago 3, Charlotte 1 |
1995-96 | 41 | 41 | 50,0 | ||
1996-97 | 54 | 28 | 65,9 | Perde primo turno | New York 3, Charlotte 0 |
1997-98 | 51 | 31 | 62,2 | Vince primo turno Perde semifinali di conference |
Charlotte 3, Atlanta 1 Chicago 4, Charlotte 1 |
1998-99 | 26 | 24 | 50,0 | ||
1999-00 | 49 | 33 | 59,8 | Perde primo turno | Philadelphia 3, Charlotte 1 |
2000-01 | 46 | 36 | 56,1 | Vince primo turno Perde semifinali di conference |
Charlotte 3, Miami 0 Milwaukee 4, Charlotte 3 |
2001-02 | 44 | 38 | 53,7 | Vince primo turno Perde semifinali di conference |
Charlotte 3, Orlando 1 New Jersey 4, Charlotte 1 |
Charlotte Bobcats | |||||
2004-05 | 18 | 64 | 22,0 | ||
2005-06 | 26 | 56 | 31,7 | ||
2006-07 | 33 | 49 | 40,2 | ||
2007-08 | 32 | 50 | 39,0 | ||
2008-09 | 35 | 47 | 42,7 | ||
2009-10 | 44 | 38 | 53,7 | Perde primo turno | Orlando 4, Charlotte 0 |
2010-11 | 34 | 48 | 41,5 | ||
2011-12 | 7 | 59 | 10,6 | ||
2012-13 | 21 | 61 | 25,6 | ||
2013-14 | 43 | 39 | 52,4 | Perde primo turno | Miami 4, Charlotte 0 |
Charlotte Hornets | |||||
2014-15 | 33 | 49 | 40,2 | ||
2015-16 | 44 | 38 | 53,6 | Perde primo turno | Miami 4, Charlotte 3 |
2016-17 | 36 | 46 | 43,9 | ||
2017-18 | 36 | 46 | 43,9 | ||
2018-19 | 39 | 43 | 47,6 | ||
2019-20 | 23 | 42 | 35,4 | ||
2020-21 | 33 | 39 | 45,8 | Perdono il Play-in Game 9-10 | Indiana 1, Charlotte 0 |
2021-22 | 43 | 39 | 53,4 | Perdono il Play-in Game 9-10 | Atlanta 1, Charlotte 0 |
2022-23 | 27 | 55 | 32,9 | ||
2023-24 | 21 | 61 | 21,6 | ||
Totali | 1174 | 1539 | 43,3 | ||
Playoff | 23 | 40 | 36,5 |
Squadra attuale
modificaRoster Charlotte Hornets | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Giocatori | Staff tecnico | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Roster • Transazioni |
Giocatori
modificaNella prima parte della storia della franchigia (1988-2002) molti giocatori di talento hanno vestito la maglia degli Hornets: tra questi possiamo citare gli All-Star Alonzo Mourning (poi campione NBA nei Playoffs 2006 con i Miami Heat), Larry Johnson, Glen Rice (campione NBA nei Playoffs 2000 con i Los Angeles Lakers), Eddie Jones e Baron Davis. Il giocatore più rappresentativo del decennio Bobcats (2004-2014) è stato invece Gerald Wallace, il primo ed unico giocatore delle "linci rosse" a diventare un All-Star (nel 2010). Altri giocatori di rilievo sono stati Stephen Jackson, capitano e leader della squadra, Emeka Okafor e Jason Richardson, capocannoniere dei Bobcats a cavallo delle stagioni 2007-2008 e 2008-2009.
Membri della Basketball Hall of Fame
modifica- Robert Parish (2003) - giocatore
- Michael Jordan (2009) - proprietario
- Alonzo Mourning (2014) - giocatore
- Vlade Divac (2019) - giocatore
- Tony Parker (2023) - giocatore
- Larry Brown (2002) - allenatore
Numeri ritirati
modifica- 13 Bobby Phills
Leader di franchigia
modificaDati aggiornati al 24 aprile 2024.
- Kemba Walker: 12.009
- Dell Curry: 9.839
- Gerald Wallace: 7.437
- Larry Johnson: 7.405
- Terry Rozier: 5.974
- Glen Rice: 5.651
- Muggsy Bogues: 5.531
- Miles Bridges: 5.342
- Raymond Felton: 5.311
- David Wesley: 5.241
- Dell Curry: 701
- Muggsy Bogues: 632
- Kemba Walker: 605
- Cody Zeller: 467
- Bismack Biyombo: 457
- Gerald Wallace: 454
- Michael Kidd-Gilchrist: 433
- Marvin Williams: 429
- Raymond Felton: 399
- Matt Carroll: 397
- Emeka Okafor: 3.516
- Larry Johnson: 3.479
- Gerald Wallace: 3.398
- Cody Zeller: 2.824
- Bismack Biyombo: 2.625
- Michael Kidd-Gilchrist: 2.388
- Anthony Mason: 2.354
- Kemba Walker: 2.317
- Marvin Williams: 2.293
- Alonzo Mourning: 2.176
- Muggsy Bogues: 5.557
- Kemba Walker: 3.308
- Raymond Felton: 2.573
- David Wesley: 1.911
- Baron Davis: 1.605
- Larry Johnson: 1.553
- Nicolas Batum: 1.521
- Brevin Knight: 1.497
- Dell Curry: 1.429
- Terry Rozier: 1.395
- Muggsy Bogues: 1.067
- Gerald Wallace: 827
- Kemba Walker: 799
- Dell Curry: 747
- Raymond Felton: 565
- David Wesley: 551
- Baron Davis: 439
- Kendall Gill: 398
- Brevin Knight: 355
- Terry Rozier: 347
- Alonzo Mourning: 684
- Emeka Okafor: 621
- Bismack Biyombo: 607
- Gerald Wallace: 531
- Elden Campbell: 484
- Cody Zeller: 315
- Michael Kidd-Gilchrist: 301
- P.J. Washington: 295
- Marvin Williams: 287
- Kenny Gattison: 283
Allenatori
modificaLegenda | |
---|---|
PA | Partite allenate |
V | Vittorie |
S | Sconfitte |
V% | Percentuale di vittorie |
Ha trascorso l'intera sua carriera da allenatore con i Hornets/Bobcats | |
Eletto nella Basketball Hall of Fame |
Note: Statistiche aggiornate a fine stagione 2023-2024.
Num. | Nome | Stagione/i | PA | V | S | V% | PA | V | S | V% | Successi | Ref. | |||
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Stagione regolare | Playoff | ||||||||||||||
Charlotte Hornets | |||||||||||||||
1 | Dick Harter | 1988–1990 | 122 | 28 | 94 | .230 | — | — | — | — | [9] | ||||
2 | Gene Littles | 1990–1991 | 124 | 37 | 87 | .298 | — | — | — | — | [10] | ||||
3 | Allan Bristow | 1991–1996 | 410 | 207 | 203 | .505 | 13 | 5 | 8 | .385 | [11] | ||||
4 | Dave Cowens | 1996–1999 | 179 | 109 | 70 | .609 | 12 | 4 | 8 | .333 | [12] | ||||
5 | Paul Silas | 1999–2002 | 281 | 161 | 120 | .573 | 23 | 11 | 12 | .478 | [13] | ||||
Charlotte Bobcats | |||||||||||||||
6 | Bernie Bickerstaff | 2004–2007 | 246 | 77 | 169 | .313 | — | — | — | — | [14] | ||||
7 | Sam Vincent | 2007–2008 | 82 | 32 | 50 | .390 | — | — | — | — | [15] | ||||
8 | Larry Brown | 2008–2010 | 192 | 88 | 104 | .458 | 4 | 0 | 4 | .000 | [16] | ||||
— | Paul Silas | 2010–2012 | 120 | 32 | 88 | .267 | — | — | — | — | [17] | ||||
9 | Mike Dunlap | 2012–2013 | 82 | 21 | 61 | .256 | — | — | — | — | [18] | ||||
10 | Steve Clifford | 2013–2014 | 82 | 43 | 39 | .524 | 4 | 0 | 4 | .000 | [19] | ||||
Charlotte Hornets | |||||||||||||||
— | Steve Clifford | 2014–2018 | 328 | 153 | 175 | .466 | 7 | 3 | 4 | .429 | [19] | ||||
11 | James Borrego | 2018–2022 | 301 | 138 | 163 | .458 | — | — | — | — | [20] | ||||
— | Steve Clifford | 2022–2024 | 164 | 48 | 116 | .293 | — | — | — | — | [19] | ||||
12 | Charles Lee | 2024– | — | — | — | — | — | — | — | — |
Premi e riconoscimenti individuali
modificaNBA All-Star Game Most Valuable Player Award
- Glen Rice - 1997
- Larry Johnson - 1992
- Emeka Okafor - 2005
- LaMelo Ball - 2021
NBA Sixth Man of the Year Award
- Dell Curry - 1994
- Kemba Walker - 2017, 2018
NBA Executive of the Year Award
- Bob Bass - 1997
- Larry Johnson – 1993, 1995
- Alonzo Mourning – 1994, 1995
- Glen Rice – 1996, 1997, 1998
- Eddie Jones – 2000
- Baron Davis – 2002
- Gerald Wallace – 2010
- Kemba Walker – 2017, 2018, 2019
- LaMelo Ball – 2022
- Larry Johnson - 1993
- Glen Rice - 1997
- Anthony Mason - 1997
- Glen Rice - 1998
- Eddie Jones - 2000
- Al Jefferson - 2014
- Kemba Walker - 2019
- Gerald Wallace – 2010
- Anthony Mason - 1997
- Eddie Jones - 1999, 2000
- P.J. Brown - 2001
- Kendall Gill - 1991
- Larry Johnson - 1992
- Alonzo Mourning - 1993
- Emeka Okafor - 2005
- LaMelo Ball - 2021
- Brandon Miller - 2024
- Rex Chapman - 1989
- J.R. Reid - 1990
- Raymond Felton – 2006
- Wálter Herrmann – 2007
- Adam Morrison – 2007
- D.J. Augustin – 2009
- Michael Kidd-Gilchrist – 2013
- Cody Zeller – 2014
- P.J. Washington – 2020
Note
modifica- ^ Purple and Teal Color Palette to Re-Join Hornets Name in Charlotte, Charlotte Hornets, 24 novembre 2013. URL consultato il 22 marzo 2018.
- ^ Hornets Unveil Uniform Schedule For 2017-18 Season, su nba.com, Charlotte Hornets, 19 ottobre 2017. URL consultato il 22 marzo 2018.
- ^ Charlotte Hornets Reproduction Guideline Sheet (JPG), su mediacentral.nba.com, NBA Properties, Inc.. URL consultato il 22 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2017).
- ^ a b Charlotte Hornets Name Returns to Carolinas, su nba.com, 20 maggio 2014. URL consultato il 2 giugno 2014.
- ^ NBA - Hornets' Phills, 30, killed in car crash, su espnc.com. URL consultato il 20 ottobre 2024.
- ^ Bobcats Sports & Entertainment Applies to Change Team's Name to Hornets, su nba.com, 21 maggio 2013 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2013).
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Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Charlotte Hornets
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Sito ufficiale, su nba.com.
- Charlotte Hornets (canale), su YouTube.
- (EN) Adam Augustyn, Charlotte Hornets, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 310631054 · ISNI (EN) 0000 0004 0472 7071 · LCCN (EN) no2014116646 |
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