Mariano Rampolla del Tindaro
Mariano Rampolla del Tindaro (Polizzi Generosa, 17 agosto 1843 – Roma, 16 dicembre 1913) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, cardinale segretario di Stato di papa Leone XIII. Fu l'ultimo cardinale colpito dal veto.
Biografia
modificaLe origini e la carriera ecclesiastica
modificaNato in Sicilia da famiglia aristocratica, figlio di Ignazio Rampolla, dei conti del Tindaro, e Orsola Errante dei baroni della Vanella, compì i propri studi al Collegio Capranica di Roma. Dopo essere stato ordinato prete nel 1866, entrò nell'Accademia dei nobili ecclesiastici e fece rapida carriera nella Curia romana. Nominato arcivescovo il 1º dicembre 1882, fu inviato quale nunzio apostolico in Spagna e gli fu affidato come assistente il giovane Giacomo della Chiesa, futuro papa Benedetto XV, il quale pure proveniva dal Collegio Capranica di Roma.
Fu creato cardinale il 14 marzo 1887 con il titolo di Santa Cecilia. Già il successivo 2 giugno fu nominato Segretario di Stato da Leone XIII, del quale divenne il principale collaboratore. Nel 1902 ottenne anche la carica di segretario della Pontificia commissione biblica.
Il conclave del 1903
modificaAlla morte di Leone XIII nel 1903, Rampolla era tra i favoriti per la successione. All'inizio del conclave le sue opportunità si accrebbero ulteriormente. In effetti, dopo le prime due votazioni, la candidatura alternativa del cardinale Gotti era sfumata. Fu allora che, il 2 agosto, il cardinale Puzyna, arcivescovo di Cracovia, sollevò il veto dell'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe contro il cardinale Rampolla, peraltro preannunciato discretamente già prima dell'apertura del conclave stesso.
L'Austria-Ungheria era, in effetti, una delle tre nazioni cattoliche che godevano del privilegio del cosiddetto ius exclusivae. Il cardinale Puzyna fu poi ricompensato con l'attribuzione della più alta decorazione austriaca. Gli ambienti di estrema destra francesi, con in testa l'Action française — i quali non avevano mai accettato la politica di riappacificazione (“ralliement”) di Leone XIII e di Rampolla con la Terza Repubblica francese — asserirono, senza prova certa, che l'opposizione austriaca fosse motivata nell'appartenenza del Rampolla alla massoneria, o meglio ad un ordine neo-templare. In verità ciò che l'Austria rimproverava al Rampolla era la politica filo-francese e anti-austriaca.
La sera stessa del 2 agosto 1903, il patriarca di Venezia Giuseppe Sarto ottenne 30 voti contro i 21 andati a Rampolla. I sostenitori di quest'ultimo non riuscirono neppure nelle ore successive a fare confluire i voti su una personalità a loro comunque gradita. Il 4 agosto Sarto fu eletto con 50 voti sui 62 cardinali entrati in conclave, ed assunse il nome di Pio X.
Il primo gesto del nuovo papa fu tuttavia quello di abolire per sempre il veto laicale con la costituzione apostolica Commissum Nobis.
Gli ultimi anni
modificaNel 1903 Pio X scelse un nuovo Segretario di Stato nella persona del giovane Rafael Merry del Val. Rampolla proseguì il suo mandato come prefetto della Congregazione della Reverenda Fabbrica di San Pietro e come presidente della Pontificia commissione biblica, creata l'anno prima. Nel 1908 lasciò la Pontificia commissione biblica per divenire segretario del Sant'Uffizio. Nel 1912 divenne Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa.
Fino alla morte fu considerato il più probabile successore di papa Pio X. Rampolla morì improvvisamente a Roma il 16 dicembre 1913 a settant'anni, alcuni mesi prima del pontefice. Le sue esequie furono presiedute dal suo amico e stretto collaboratore Giacomo Della Chiesa, il futuro papa Benedetto XV. Venne sepolto nel cimitero del Verano. Il 19 giugno 1929, dodici giorni dopo la ratifica dei Patti Lateranensi dal Parlamento italiano, la sua salma venne traslata nella basilica di Santa Cecilia in Trastevere.
Parentele
modificaTra i suoi pronipoti vi sono i fratelli Mariano e Federico Rampolla. L’omonimo monsignor Mariano Rampolla del Tindaro (1893-1945) diede lezioni private a Salvatore Quasimodo di latino e greco. Fu amico del cardinal Montini, futuro papa Paolo VI (che nel 1960 scrisse a Quasimodo “Il ricordo di questo nome, a me carissimo, accanto al suo mi ha vivamente commosso: Mariano Rampolla è stato per lunghi anni anche per me incomparabile amico di studi, di conversazione, di ministero, di preghiera, amico dell’anima; e lo porto sempre nel cuore con affettuosa memoria, con devota riconoscenza, con attesa di prossimo incontro”) ed ebbe un ruolo decisivo nella conversione di Giorgio La Pira. Suo fratello Federico (1885-1934) fu professore di letteratura italiana e letteratura latina a Palermo e Messina, dove fu insegnante di Giorgio La Pira e Salvatore Quasimodo.[1][2]
Museo
modificaNel settembre 2021 un museo dedicato al cardinale Mariano Rampolla del Tindaro è stato inaugurato nel suo paese natale, Polizzi Generosa.[3][4]
Onorificenze
modificaGenealogia episcopale e successione apostolica
modificaLa genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Bernardino Giraud
- Cardinale Alessandro Mattei
- Cardinale Pietro Francesco Galleffi
- Cardinale Giacomo Filippo Fransoni
- Cardinale Carlo Sacconi
- Cardinale Edward Henry Howard
- Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro
La successione apostolica è:
- Cardinale Gregorio María Aguirre y García, O.F.M. (1885)
- Vescovo Antonio Ruiz-Cabal y Rodríguez (1886)
- Vescovo Francisco Gómez-Salazar y Lucio-Villegas (1886)
- Vescovo Juan Maura y Gelabert (1886)
- Arcivescovo Martín García y Alcocer, O.F.M. (1886)
- Vescovo Federico Federici (1888)
- Cardinale Bartolomeo Bacilieri (1888)
- Vescovo Giovanni Maria Camilleri, O.E.S.A. (1889)
- Vescovo Costantino Costa, C.P. (1890)
- Arcivescovo Antonio Sabatucci (1890)
- Cardinale Joaquim Arcoverde de Albuquerque Cavalcanti (1890)
- Arcivescovo Jerónimo Thomé da Silva (1890)
- Cardinale Agostino Ciasca, O.E.S.A. (1891)
- Arcivescovo Filippo Castracane degli Antelminelli (1891)
- Arcivescovo Giovanni Ponzi (1894)
- Arcivescovo Antonino Sardi (1894)
- Vescovo Guglielmo Maria d'Ambrogi, O.E.S.A. (1895)
- Cardinale Giovanni Battista Casali del Drago (1895)
- Vescovo Giacomo Alessandro Ghezzi, O.F.M.Obs. (1896)
- Cardinale Aristide Rinaldini (1896)
- Cardinale Sebastiano Martinelli, O.E.S.A. (1896)
- Cardinale Benedetto Lorenzelli (1896)
- Cardinale Antonio Vico (1898)
- Arcivescovo Giustino Adami (1898)
- Cardinale Carlo Nocella (1899)
- Cardinale Gennaro Granito Pignatelli di Belmonte (1899)
- Cardinale Rafael Merry del Val y Zulueta (1900)
- Arcivescovo Giovanni Battista Guidi (1902)
- Arcivescovo Vincenzo Sardi di Rivisondoli (1908)
- Vescovo Giacomo Sinibaldi (1913)
- Vescovo Natale Serafino (1913)
Note
modifica- ^ Di Michele Minnicino, Il poeta ed il monsignore, Salvatore Quasimodo e Mariano Rampolla del Tindaro, su Cronaca Oggi Quotidiano, 27 ottobre 2017. URL consultato il 6 ottobre 2024.
- ^ Gli anni siciliani, su Giorgio La Pira. URL consultato il 6 ottobre 2024.
- ^ Amelia Crisantino, Rampolla, il cardinale che non diventò papa per il veto del kaiser, su palermo.repubblica.it, 4 settembre 2021. URL consultato il 18 ottobre 2021.
- ^ Michele Ferraro, All’ex Convento dei Gesuiti un museo dedicato al Cardinale Rampolla, su madoniepress.it, 2 settembre 2021. URL consultato il 18 ottobre 2021.
Bibliografia
modifica- Orazio Longo, Il Papa mancato. Mariano Rampolla del Tindaro, il cardinale siciliano che sfidò i Savoia e l’imperatore d’Austria, Nero su Bianco Edizioni, 2018, ISBN 978-88-85724-03-7.
- Alberto Melloni, Il conclave. Storia dell'elezione del Papa, Bologna, Il Mulino, 2005, pp. 80 e segg.
- Clara Aiosa, Il Cardinale di Polizzi Mariano Rampolla del Tindaro - sulle sue orme da Polizzi Generosa a Roma, Parrocchia Maria SS. Assunta Polizzi Generosa.
- Salvatore Badagliacca-Ocsana Maria Badagliacca, Il Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro Immagini, Palermo, Serradifalco Editore, 2022.
Altri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina dedicata a Mariano Rampolla del Tindaro
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mariano Rampolla del Tindaro
Collegamenti esterni
modifica- Rampólla del Tindaro, Mariano, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Mario Menghini, RAMPOLLA del TINDARO, Mariano, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935.
- Rampolla del Tindaro, Mariano, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Rampólla del Tìndaro, Mariano, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Mariano Rampolla, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Jean Marc Ticchi, RAMPOLLA DEL TINDARO, Mariano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 86, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2016.
- Mariano Rampolla del Tindaro, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- (EN) Opere di Mariano Rampolla del Tindaro, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) David M. Cheney, Mariano Rampolla del Tindaro, in Catholic Hierarchy.
- (EN) Salvador Miranda, RAMPOLLA DEL TINDARO, Mariano, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 41831104 · ISNI (EN) 0000 0001 0856 8328 · SBN RAVV054458 · BAV 495/36483 · LCCN (EN) n85028077 · GND (DE) 119038811 · BNE (ES) XX1410463 (data) · BNF (FR) cb10709670c (data) · CONOR.SI (SL) 123647075 |
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