02 Letteratura Trecento
02 Letteratura Trecento
Il TRECENTO
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PERCORSI
STORIA E LETTERATURA
IL TRECENTO LA LINEA DEL TEMPO
LA DIVINA COMMEDIA
IL VIAGGIO NELL’ALDILÀ
Nella Divina Commedia, Dante descrive un
viaggio immaginario nei tre regni dell’aldilà
cristiano: Inferno, Purgatorio e Paradiso.
All’inizio del poema Dante immagina di essere
smarrito in una foresta (la “selva oscura”).
Viene in suo soccorso l’anima del poeta latino
Virgilio (l’autore dell’Eneide, vissuto ai tempi di
Augusto). Virgilio lo guida nel viaggio in Inferno
e in Purgatorio. Poi Beatrice lo accompagna in
Paradiso. Il viaggio nei tre regni è un’allegoria.
DIZIONARIO MULTILINGUE
PAROLE CHIAVE PER CAPIRE
esilio: espulsione a vita da uno Stato o da una città.
allegoria: uso di immagini concrete per esprimere un concetto astratto.
Per esempio: la foresta (cosa concreta) è simbolo del peccato
(concetto astratto); il viaggio (concreto) rappresenta
la purificazione dal peccato (concetto astratto).
IL LINGUAGGIO E LA STRUTTURA
La Divina Commedia:
• è un poema in volgare fiorentino;
• è divisa in 3 parti, chiamate cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso;
• ogni cantica comprende 33 canti (ogni canto è praticamente un capitolo);
• il canto iniziale ha la funzione di introduzione: perciò l’opera ha 100 canti;
• ogni canto è composto da terzine, cioè da strofe di 3 versi;
• ogni verso ha 11 sillabe.
I versi sono in rima, come vedi nell’esempio seguente:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Ed ec co ver so noi ve nir per na ve A
un vecchio, bianco per antico pelo, B
gridando: «Guai a voi, anime prave! A
LE TRE CANTICHE
La Divina Commedia è una delle più grandi opere della letteratura di ogni
tempo e di ogni Paese. Infatti è un’opera eccezionale per molti motivi:
• la bellezza della poesia;
• la fantasia straordinaria di Dante, quando descrive i tre regni dell’aldilà
e i personaggi che incontra;
• nella Divina Commedia si trovano quasi tutte le conoscenze degli uomini
del Trecento, in ogni campo: religione, mitologia, storia, geografia,
astronomia, ecc.
Vediamo come Dante immagina i luoghi e i personaggi dei tre regni dell’aldilà.
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cammino ascoso
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archie angeliche
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La selva oscura
Il poema comincia così:
PARAFRASI
Nel mezzo del cammin di nostra vita A metà della mia vita [a circa 35 anni,
quando un uomo è arrivato a metà della sua
mi ritrovai per una selva oscura
vita] mi trovai in una foresta fitta e buia
che la diritta via era smarrita.
perché avevo perduto la strada giusta
(Inferno, canto I)
[la strada che dal peccato porta alla virtù].
La porta dell’Inferno
Dante arriva davanti alla porta dell’Inferno.
Sulla porta sono scritte queste parole spaventose:
PARAFRASI
Per me si va nella città dolente
Attraverso me [la porta] si entra
per me si va nell’etterno dolore
nella città piena di dolore [l’Inferno]
per me si va tra la perduta gente. attraverso me si va nel dolore eterno
[...] attraverso me si va tra i dannati. […]
Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate. Abbandonate ogni speranza voi che entrate
(Inferno, canto III) in questo luogo.
Caronte
Le anime dei dannati attendono sulla riva del fiume Acheronte.
Arriva una barca che trasporta le anime nell’Inferno.
Un diavolo guida la barca: è Caronte. Dante descrive così la scena:
PARAFRASI
Ed ecco verso noi venir per nave
Ed ecco che, su una barca, viene verso di noi
un vecchio, bianco per antico pelo,
un vecchio con i capelli e la barba bianca [Caronte],
gridando: «Guai a voi, anime prave! gridando: «Guai a voi, anime cattive!
Non isperate mai veder lo cielo; Non sperate di vedere mai il cielo
i’ vegno per menarvi a l’altra riva [di andare in Paradiso];
ne le tenebre etterne, in caldo e in gelo». io vengo per portarvi sull’altra riva del fiume,
(Inferno, canto III) nel buio eterno, dove soffrirete le pene
del fuoco e del gelo».
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Ulisse
Ulisse (il protagonista dell’Odissea di Omero) si trova
in Inferno tra gli ingannatori. Infatti ebbe l’idea del cavallo
di legno che ingannò i Troiani e permise ai Greci di vincere
la guerra di Troia. Ulisse è avvolto da una fiamma.
Per Dante, Ulisse rappresenta il desiderio di conoscenza
dell’uomo. Il poeta immagina che, tornato da Troia,
Ulisse parta di nuovo, per esplorare luoghi sconosciuti.
Ai suoi marinai, che hanno paura, rivolge queste parole:
PARAFRASI
Considerate la vostra semenza:
Considerate la vostra origine:
fatti non foste a viver come bruti,
non siete stati creati per vivere
ma per seguir virtute e canoscenza. come dei bruti [che si accontentano
(Inferno, canto XXVI)
di sopravvivere, come le bestie],
ma per arrivare alla virtù e per acquistare
sempre nuove conoscenze.
Il conte Ugolino
Nel punto più profondo dell’Inferno ci sono i traditori,
immersi nel ghiaccio. Per Dante, infatti, il tradimento
è il peccato più odioso.
Dante incontra il conte Ugolino, che gli racconta la sua
storia. Fu imprigionato in una torre con i suoi figli;
morirono tutti di fame.
In questi versi Ugolino ricorda i suoi ultimi giorni di vita:
PARAFRASI
ahi, dura terra, perché non t’apristi?
ahi, perché la terra non si apre per
Poscia che fummo al quarto dì venuti,
inghiottirmi? [vorrei sprofondare nella terra,
Gaddo mi si gettò disteso ‘a piedi, piuttosto che soffrire un dolore così atroce]
Dopo quattro giorni,
Gaddo [uno dei figli] si getta disteso ai miei piedi
dicendo: «Padre mio, ché non m’aiuti?». e dice: «Padre mio, perché non mi aiuti?».
Quivi morì; e come tu mi vedi, Qui muore; e proprio come tu mi vedi adesso,
vid’io cascar li tre ad uno ad uno. io vedo gli altri tre miei figli morire di fame
uno dopo l’altro. […]
[…]
poi, più che il dolore per la morte dei miei
poscia più che ’l dolor poté ‘l digiuno. figli, poté la fame [morii anch’io di fame].
(Inferno, canto XXXIII)
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PARAFRASI
Per correr migliori acque alza le vele
Per viaggiare in acque più tranquille,
omai la navicella del mio ingegno,
ormai la piccola nave della mia poesia alza le vele
che lascia dietro a sé mar sì crudele; e lascia indietro un mare così crudele [l’Inferno];
e canterò di quel secondo regno e parlerò del secondo regno dell’aldilà [il Purgatorio],
dove l’umano spirito si purga dove le anime degli uomini si lavano dai peccati
e diventano degne di salire in cielo
e di salire al ciel diventa degno.
[di andare in Paradiso].
(Purgatorio, canto I)
La profezia dell’esilio
In Paradiso, Dante incontra un suo antenato: Cacciaguida.
Egli fa una profezia: Dante sarà mandato in esilio e lascerà Firenze per sempre.
Cacciaguida descrive così l’amarezza e le umiliazioni che Dante proverà
lontano dalla sua città.
PARAFRASI
Tu lascerai ogni cosa diletta
Tu lascerai tutto ciò
più caramente; […]
che ti è più caro…
DIZIONARIO MULTILINGUE
PAROLE CHIAVE PER CAPIRE
profezia: previsione di un avvenimento futuro.
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COMPRENDERE
1. Quando comincia il suo viaggio, Dante ha
24 anni 35 anni 70 anni
IL LINGUAGGIO DI DANTE
5. Che cosa rappresenta la «selva oscura»?
8. La «città dolente» è
l’Inferno, dove i dannati soffrono le pene
Firenze, che rimpiange di avere mandato Dante in esilio
la torre dove il conte Ugolino e i suoi figli muoiono di fame
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AUDIO
FRANCESCO PETRARCA
Francesco Petrarca nasce ad Arezzo nel 1304. Insieme a Dante,
è il più grande poeta italiano del Trecento. L’opera più importante
di Petrarca è il Canzoniere. Questo libro contiene 360 poesie
in volgare fiorentino. La maggior parte di queste poesie
è dedicata a Laura, la donna amata da Petrarca.
Petrarca muore nel 1374, ormai famoso in Italia e in Europa.
GIOVANNI BOCCACCIO
Giovanni Boccaccio nasce nel 1313 vicino a Firenze. Suo padre è un ricco
mercante. Da giovane, Boccaccio va a Napoli per fare anche lui il mercante.
Però preferisce la letteratura e comincia a scrivere.
È amico di Petrarca e ammira molto Dante. Muore nel 1375.
IL DECAMERON
Boccaccio scrive la prima grande opera in prosa
della letteratura italiana: il Decameron.
Questo libro contiene 100 novelle.
La storia comincia a Firenze nel 1348,
durante la peste. Per distrarsi, dieci ragazzi
raccontano novelle. Ogni giorno un ragazzo
sceglie l’argomento delle novelle. Questo
spiega il titolo: in greco, “Decameron”
significa “Dieci giornate”.
Gli argomenti delle novelle sono diversi: l’amore,
gli scherzi, le avventure. A volte il protagonista è un re o un ricco signore;
altre volte i personaggi sono mercanti, artigiani, artisti, gente del popolo.
Molti personaggi ottengono i loro scopi con l’intelligenza e con l’astuzia.
È molto importante anche l’amore. Inoltre molte novelle hanno come tema
gli inganni fatti a persone un po’ sciocche.
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DUE PAPI:
LA PESTE LE SIGNORIE
UNO A ROMA,
UNO IN FRANCIA
IL TRECENTO
IL VOLGARE FIORENTINO
DIVENTA
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Chichibìo e la gru
AUDIO
Giovanni Boccaccio
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COMPRENDERE
1. Metti in ordine le sequenze della novella.
Scrivi il numero nel quadratino vicino a ogni sequenza.
Currado si arrabbia
Chichibìo dà a Brunetta una coscia di gru
Chichibìo dà una risposta sciocca
Chichibìo dà una risposta spiritosa
Currado cattura una gru
Currado ride e perdona Chichibìo
Chichibìo cuoce la gru
Currado e Chichibìo vanno a vedere le gru
ANALIZZARE
2. Currado
è preso in giro da Chichibìo, ma non lo capisce
è indulgente e perdona Chichibìo
apprezza le battute di spirito, anche se dette da un suo servitore
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VERSIONE
INTERATTIVA IL TRECENTO
b. Canzoniere:
c. Decameron:
3
2. Scrivi il nome dell’opera accanto alla sua definizione. Nella terza colonna
della tabella scrivi il nome dell’autore.
OPERE: Divina Commedia • Canzoniere • Decameron
AUTORI: Petrarca • Dante • Boccaccio
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3. Quale opera del Trecento è ambientata durante la peste del 1348 a Firenze?
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