Il Romanzo
Letteratura Italiana
Università telematica Universitas Mercatorum
160 pag.
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IL ROMANZO
Rachele Barbini
[NOME DELLA SOCIETÀ] [Indirizzo della società]
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LE ORIGINI DEL ROMANZO
LE CAUSE DEL RITARDO DEL GENERE ROMANZO:
Nascita romanzo seconda metà 700 - primi 800
Ritardo della nascita in Italia rispetto alle altre nazioni europee
Motivazioni fattori interni della tradizione letteraria italiana: egemonia
della cultura, della poesia e del modello petrarchesco per secoli
il primato del genere letterario più tipico della nostra cultura: manoscritto
quattrocentesco del sonetto proemiale, che apre il “Canzoniere” di
Petrarca “Voi che ascoltate in rime sparse il suono” Petrarca modello
totalizzante della scrittura letteraria, poesia lirica primato nella
gerarchia dei generi ricavata dai testi classici di poetica e retorica
condizionava la diffusione di altre tipologie letterarie alternative.
LA NATURA COMPOSITA DELLE PRIME ESPERIENZE DEL
ROMANZO:
Narrativa Italia tra metà 700 e 800 famiglia di testi eterogenei che
possono essere raggruppati nel genere romanzo
Luca Clerici, studioso di quel periodo “Il romanzo italiano del
Settecento” elenco che descrive la varietà delle scelte stilistiche
degli autori che si riflettono su una serie di testi che guardano
all’indietro, incapaci di proporsi come modelli di un tipo di
racconto proiettato verso il futuro = esigenza di fare i conti con
tradizione del passato prima di pensare a modello nuovo di genere
letterario. Culture a cui fanno riferimento questi autori:
o Classica Ippolito Pindemonte
o Narrativa con immaginario costruito su matrici
iperletterarie Alessandro Verri, protagonista cultura illuminista
lombarda “Le notti romane al sepolcro degli Scipioni”
o Rimandi cifrati alla realtà Francesco Algarotti “Il congresso di
Citera”
o Procedimenti espressivi allegorici e irrealistici Zaccaria
Seriman, scrittore Veneto, uno dei rappresentanti della narrativa
fantascientifica-moraleggiante “I viaggi di Enrico Wanton”
o Prevalere della divagazione saggistica sul plot (=intreccio
narrativo) = prevalere riflessione sulla narrazione Gaspare Gozzi
“Il mondo morale”
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o Raccolta di contenuti orientati ideologicamente = testi con
preciso intento militante Vincenzo Cuoco, filosofo più noto del
periodo “Il Platone in Italia”
o Autobiografia come romanzo d’avventura Giovanni
Casanova rappresentante
POLEMICHE CONTRO IL NUOVO GENERE LETTERARIO:
Questa nuova cultura letteraria prosa che supera poesia numerose
polemiche: 1749 “Difesa della storia contro i romanzi” (ricorda) Pietro
Chiari, drammaturgo e librettista di fama, indicava il suo passaggio
alla famiglia dei romanzieri e difendere le ragioni della storia
contro la narrativa di invenzione (due poli al centro di numerose
polemiche). Ingegnoso costruttore di testi, gioca con idea di un “ibrido” =
mescolanza di:
o Materiali tematici e linguistici “alti”:
tradizione poemi cavallereschi
teatro
trattati di etica e retorica
o Materiali “bassi”:
pubblicistica popolare
almanacchi
prediche religiose
= intreccio di voci letterarie ed extra letterarie
Testimonianza della crescente fortuna del romanzo è invettiva contro i
lettori e soprattutto lettrici di natura popolare nelle omelie
(=esposizione e commento dei passi dei libri sacri) del noto predicatore
cappuccino padre Adeodato Turchi predica del 1791 dice: “La
passione di leggere è diventata oggi un furore. Le donne stesse in questo
voglion distinguersi, lasciandosi veder sovente con qualche libro alla
mano. Si senton dire alla giornata dai loro adoratori, che bisogna istruirsi,
coltivare lo spirito, acquistare dei lumi. Va bene: ma con quali libri? Ah
quel serpente che volle Eva erudita, non la volle erudita che per suo
danno, e per danno dei figli suoi.”
I CARATTERI DEL NUOVO GENERE:
Letterato svizzero che ha studiato quest’epoca Gotthard Heidegger
afferma: “Romanzi costruiti in maniera tale che non si può saltare qua e
là nel corso della lettura, bisogna leggerli secondo ordine che autore ha
voluto dare all’intreccio che si basa sulla curiosità ingorda e incontrollata
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dell’uomo (lettori semplici e ingenui), se si comincia si diventa voraci e si
resta intrappolati nella rete, si trascura resto del mondo preoccupandosi
solamente di arrivare alla fine del libro”
Romanzo d’avventure autore inglese Tobias Smollet “The Adventures
of Ferdinand Count Fathom” 1753 prefazione: viene sintetizzato il
carattere innovativo del romanzo: “Un romanzo (novel, in inglese) è
un grande affresco che comprende i personaggi della vita reale, disposti
in gruppi diversi ed esibiti nei vari atteggiamenti secondo gli intenti di un
disegno uniforme e di un evento generale, a cui ogni figura individuale è
assoggettata. Ma questo disegno non si può mandare ad effetto con
decoro, probabilità o successo, senza un personaggio principale che attiri
l’attenzione, unifichi gli incidenti, dipani il bandolo del labirinto e alla fine
chiuda la scena in virtù della sua importanza”
PER UNA DEFINIZIONE DEI RAPPORTI CON LA
TRADIZIONE DEL NUOVO GENERE:
Testo fondamentale per cultura italiana, europea e mondiale:
o Alessandro Manzoni 1821, prima stesura di quello che sarà i
promessi sposi “Fermo e Lucia” costruisce narrazione sul
supporto di fitta rete di elementi metanarrativi = elementi che
raccontano da un lato e al tempo stesso fanno riflettere il lettore su
ciò che viene raccontato, elementi poi eliminati nelle successive
redazioni dell’opera testimoniano esigenza di una riflessione in
progress.
Affermazione della relatività del narratore è destinata a
sancire indirettamente l’affermazione della veridicità
del racconto: “Se questa fosse una storia inventata, non
mancherebbe certamente qualche lettore, il quale troverebbe
un grande difetto di previdenza…”
Altro elemento per costruire rapporto lettore-personaggio
ingresso nella vicenda di Renzo e Lucia di Padre Cristoforo
avviene attraverso interlocuzione col lettore, che poi
verrà ridimensionata nella versione romanzo 1840: “Ma
perché aveva egli in cuore questo presentimento? E perché si
pigliava tanto a cuore gli affari di Lucia? E chi era questo
Padre Cristoforo? Se il lettore non fa tutte queste
interrogazioni per malevola impazienza né per cavillare il
povero narratore, ma per una sincera volontà di imparare e di
essere informato della storia, legga quello che siamo per
dirgli intorno al nostro buon frate e sarà soddisfatto” =
desiderio di conversare e interloquire col lettore.
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I MODELLI NARRATIVI PER L’ITALIA
DEL PRIMO OTTOCENTO:
IL ROMANZO PRESENTA SÉ STESSO:
Area della scrittura in prosa area metanarrativa in cui romanzo
presenta sé stesso
Autoreferenzialità (=riferimento alla propria natura) che caratterizza le
prime redazioni del romanzo di Manzoni “Fermo e Lucia” scompare
nelle redazioni successive “Sposi promessi” e poi “Promessi sposi”.
o Anche se sembrano rappresentare rallentamento del flusso del
racconto (motivo per cui l’ha eliminato), in realtà in tutte le fasi
in cui direttamente o indirettamente ci si interroga su
singole fasi ed episodi del romanzo sono necessarie ad una
intenzione esplicativa del funzionamento retorico/argomentativo
della concatenazione dei fatti e della presentazione dei personaggi
Percorso di Manzoni è indicativo del modo di pensare il genere romanzo:
muovendo da un approccio in cui si guarda alla pluralità di forme in prosa
di varia natura significato e stile accorpate in nuovi organismi duttili e
compositi che conservano anche nella nuova veste i segni e i modi
dell’origine tracce del modo in cui si sono originate queste
nuove forme di raccontare permangono, come scrive studiosa
Colummi Camerino: romanzo fa i conti anche con la necessità di tenere
presente, oltre all’invenzione, la storia.
IL DIBATTITO IN ITALIA SULLA FORMA ROMANZO:
Rapporto storia-romanzo (narrazione storica-narrazione di fantasia)
uno degli elementi che compongono il dibattito
Saggista noto Sansone Uzielli saggio pubblicato sulla rivista
“Antologia” tra 1823-24 scrive che la storia vuole farci conoscere la
società nel suo aspetto generale ed esterno, ma noi amiamo vedere
anche interno delle famiglie e del vivere domestico, sentimenti, opinioni,
pregiudizi e influenza di queste cose sugli avvenimenti politici e
viceversa.
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o In sintesi, Zajotti scrive “Fatti finti per illustrare costumi e caratteri
veri”
Colummi Camerino scrive a partire dalla storia si può costruire
liberamente un’invenzione
Manzoni scrive importanza che i fatti siano simili al vero e che
abbiano i tratti che possano attribuirne una realtà effettiva,
o personaggi storici richiedono rigore di rappresentazione storica
o personaggi inventati lasciano l’autore con in mano libertà
espressiva
Lettera al suo amico francese Fauriel preoccupazione
di Manzoni che romanzo rappresenti realtà più
strutturata/organizzata (meno libera di quello che in realtà è)
IL NUOVO DIBATTITO SULLA LINGUA DEL ROMANZO:
Problema della lingua italiana
Recensione di Carlo Cattaneo (ricorda) al romanzo di Nicolò Tommaseo
“Fede e bellezza”, 1840 sul “Politecnico” problema lingua italiana
che smarrisce un’unità di contenuti omogenei: nasce la pretesa di
uno scrivere popolare incomprensibile a studiosi e a chi abiti
cinquanta miglia di paese “è più facile tradurre una pagina di Plauto
che indovinare cosa siano daddoli, tetta e pezzolate (vocaboli meridionali
relativi al cibo)”
Ippolito Nievo, disegna con precisione in negativo i termini del
problema
o mette in ridicolo sostituzione della tradizione della cultura
con i valori della tavola e del bere
o illustra la vitalità del romanzo romanzo quanto più è
condannato/censurato e tanto più si producono mille forme
che arrivano al pubblico in tutti i modi
Ugo Olivieri studioso dei nostri giorni attraverso opera di Bachtin,
storico e critico russo:
o importanza di vedere romanzo come genere in cui si intrecciano
i poli linguistici e culturali più diversi
o romanzo moderno nasce dalla pluralità di elementi che lo vanno a
comporre
o accanto al romanzo nasce anche la critica letteraria
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I PROTAGONISTI DEL ROMANZO
OTTOCENTESCO – ALESSANDRO
MANZONI
LA VITA E LE OPERE:
Nasce a Milano 7 marzo 1785 relazione extramatrimoniale Giulia
Beccaria (figlia di Cesare noto filosofo e giurista) ma comunque
riconosciuto dal padre Pietro Manzoni
Elementi che contraddistinguono prima parte della sua vita:
o Conversione al cattolicesimo
o Dedicarsi a produzione letteraria di fervore religioso
o 1821 inizia “Promessi Sposi”
CONVERSIONE AL CATTOLICESIMO:
Consorte Enrichetta Blondel da protestante a cattolica e fortemente
impegnata ad analizzare e discutere le motivazioni della confessione
abbracciata, spinge Ale a lungo processo di acquisizione della necessità
interiore e intellettuale di aderire al cattolicesimo
Davanti a insufficienza della ragione il supporto della religione è avvertito
come strumento principale per superare incomprensibilità di eventi
riconoscimento di un disegno provvidenziale secondo cui si compone un
ordine delle cose, volontà divina
PRODUZIONE LETTERARIA:
Da questa rigorosa impostazione produzione letteraria carattere
religioso:
o 1812 compone i primi 4 Inni sacri
o 1813 tragedia “Il conte di Carmagnola”
Periodo letterario fertile e vita privata segnata da lutti che feriscono
profondamente spirito dello scrittore
Arco di 20 anni compone alcuni dei testi più importanti:
o Inno sacro “La Pentecoste”
o “Osservazioni sulla morale cattolica”
o Tragedia “Adelchi” discesa di Carlo Magno in Italia e scontro con
i Longobardi: drammi di coscienza, conversioni, identità e di stirpe
o Inni civili:
“Marzo 1821” celebrazione spirito risorgimentale
“Cinque maggio” omaggio a Napoleone Bonaparte
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I PROMESSI SPOSI:
1821 inizia stesura modello di romanzo rispondente alle esigenze di
una cultura in cui:
o religiosità si intreccia con valori etici e civili
o rappresentazione della vita degli umili sullo sfondo di eventi
storici importanti della Lombardia 1600
Prima stesura “Fermo e Lucia” Fermo per confermare carattere deciso
del soggetto
Seconda stesura 1827 “Sposi promessi”
Definitiva 1840 “Promessi sposi” con illustrazioni pittore torinese
Francesco Gonin
Cercava una lingua unitaria sottrarsi da mescolanza di modi
linguistici spuri e usi locali vari esigenza di matrice culturale e civile:
ricerca di una lingua viva e unitaria e la trova nel fiorentino parlato
secondo antico modello già proposto da Nicolò Machiavelli
VICENDA BIOGRAFICA ED INTELLETTUALE:
Modelli della sua formazione intellettuale e prime prove letterarie
impegno civile e rigore formale di scuola classica:
o Parini
o Vincenzo Monti
o Virgilio
o Orazio
o Dante
Si ispira a razionalismo intriso di teismo = fede in un dio non
necessariamente dio dei dogmi della religione cattolica nel “Carme in
monte di Carlo Imbonati”, scritto per scomparsa del compagno della
madre, disegna un proprio itinerario verso rettitudine e giustizia
Severità che riteneva dover essere atteggiamento fondamentale del
cittadino e dell’intellettuale definisce percorso culturale e sociale
all’insegna della responsabilità morale
Importante discussione con drammaturgo Victor Chauvet 1820 in
riferimento alle critiche che aveva mosso al lavoro manzoniano “Il conte
di Carmagnola” prefazione apriva discussione sulle unità di luogo,
tempo e azione della poetica aristotelica per l’opera teatrale:
o Drammaturgo critica la mancata osservanza di Ale a questo canone
unitario
o Ale risponde con famosa lettera “Lettre à M. Chauvet sur l’unité de
temps et de lieu dans la tragédie”
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o alla quale seguì nel 1823 scritto dedicato a Carlo D’Azeglio “Sul
Romanticismo”
o Posizione di Ale lineare rifiuta ogni normativa astratta, giudicata
riduttiva della complessità della realtà necessità di un’arte
capace di rappresentare il reale nella sua viva dinamica il
“vero” oggetto centrale della rappresentazione letteraria da cui
deriva linguaggio semplice ed essenziale: “Utile per iscopo, vero
per soggetto, interessante per mezzo”
DA “FERMO E LUCIA” A I “PROMESSI SPOSI”:
Intreccio tra romanticismo, classicismo e cristianesimo
Letteratura che cerca di sottrarsi dalla tradizione
Letteratura popolare per nuovo pubblico di italiani, cattolici,
eticamente responsabili
Lavoro incessante correggere lingua romanzo uso della lingua
italiana libero da eccessivi dialettalismi semplicità ed eleganza
parlata fiorentina
Introduzione “Fermo e Lucia” prospettiva di riflessione costante sulle
modalità del testo = dimensione metaletteraria
o Quasi una giustificazione del suo intervento in prima persona nella
narrazione
o ripresa la finzione del manoscritto ritrovato da cui dice di aver
avuto lo spunto
Fondamentale per l’opera le illustrazioni dell’ultima versione (uscita a
puntate) evitare rischio di edizioni contraffatte = valore strumentale
chiave per individuare i significati
o Nigro, maggiore studioso dei Promessi sposi visività nel
raccontare: come scrittura visiva collaborare di parole e
immagini
Costruisce fino in fondo la redazione definitiva del romanzo voluta e
controllata in tutto da Ale
Racconto delle vicende di Renzo e Lucia accompagnato in fondo al
romanzo dal trattatello storico-giuridico “Storia della colonna infame”
dedicato alla persecuzione da parte del sistema giudiziario degli
“untori” nell’epidemia di peste a Milano nel 1816 senso di arricchire
moralità del lettore
o Nigro mondo in cui domina violenza e Ale vuole raccontare
dietro vicende dei promessi sposi.
o Moralismo, senso di responsabilità civile e intellettuale, e
testimoniare costantemente spirito del cattolicesimo di Ale
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contro-processo che denunciava malintesa giustizia
difendere privilegi dei potenti
OLTRE IL ROMANZO – MANZONI E LA STORIA:
Figure complesse nel compiere il male:
o Don Rodrigo
o Gertrude
corrispondono a protagonisti storici del potere Conte Zio
immagine incarnata del potere e dell’esercizio del potere
Fautori del bene, testimoni della divina provvidenza:
o agiscono a livello più alto Cardinal Borromeo
o a livello della pratica della fede quotidiana Padre Cristoforo,
protagonista percorso conversione dal male al bene e poi portatore
del bene a conforto dei più umili rappresenta percorso ideale
del cattolicesimo
Innominato, quasi eroe romantico prima fase ma anche dopo conversione
testimonia possibile grandiosità del bene
Renzo e Lucia bontà come semplicità e irruenza ma comunque come
innocenza, bontà che si esprime nel modo più diretto e semplice
possibile
Don Abbondio interprete quasi caricaturale di un modo di interpretare
ruolo religioso ripresa dei motivi popolari del prete vile incapace di
assumersi responsabilità della propria veste
Elaborazione accurata personaggi e loro spessore etico e religioso
modello irrinunciabile per il successivo romanzo italiano = crea
letteratura che si distingue da romanzo romantico altre nazioni, ha tutti
tratti della letteratura e società italiana
LA NUOVA CULTURA LETTERARIA
NELLA COSCIENZA CRITICA DI DE
SANCTIS
LA FORMAZIONE DEL METODO CRITICO:
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Dibattito sulla forma romanzo non può essere compreso senza tener presente
dibattito riguardo critica e storiografia letteraria riflessione sui modi,
forme e storia della letteratura = come il divenire della letteratura rappresenta
filo di una tradizione in cui si collocano esperienze sociali, intellettuali e
filosofiche del Paese.
Personaggio più rappresentativo di questo dibattito Francesco De
Sanctis
o dibattito critico su cui si forma coscienza culturale di un paese
posto dinanzi al problema della propria identità, affrontato in tutta
la fase risorgimentale vede come vicenda principale vicenda
intellettuale civile di De Sanctis (persona con più alta coscienza
critica del secolo) = sia critica letteraria dei testi sia critica
della cultura alla società:
grande critico letterario
anche politico legato a vicende risorgimentali e ministro
istruzione
o Zurigo lavora per un periodo per sfuggire a repressione borbonica
Napoli dare forma organica a studi sulla Divina Commedia che
aveva affrontato approfondimento teorico problemi
metodologici ed estetici alla base della lettura della Commedia
o Si chiede che cos’è il pensiero per un gran poeta dice che
arte mira a forma organica che è una cosa non un’idea, non è
astratta ma una cosa (nel nostro caso è un testo letterario
narrativo): “Che cos’è il pensiero per un gran poeta? Il pensiero è
l’immagine: egli non dee, non può saper pensare se non con
l’immaginazione. Per me l’essenza dell’arte è la forma, la forma in
cui l’idea è già passata, ed a cui l’individuo si è già innalzato. Qui è
la vera unità organica dell’arte. Ora la forma non è un’idea, ma una
cosa: e perciò il poeta ha innanzi delle cose e non delle idee”.
TRA LEOPARDI E MANZONI:
Percorso attraverso il quale De Sanctis cerca di raccontare sviluppo della
letteratura italiana in una chiave di rivoluzione = risorgimento visto come
rivoluzione:
De Sanctis rivaluta una sorta di classicismo eroico all’interno della
cultura rivoluzionaria europea rappresentato da:
o Alfieri
o Foscolo
o Leopardi saggio del 1855 “Alla sua donna” apparso sulla rivista
Cimento e poi accolto in quella di De Sanctis Saggi critici 1866
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Drammatica contrapposizione tra sentimento e immagine, emerge
ricerca dolorosa di verità, parla di Leopardi: “sente Dio in sé e lo nega
al mondo; ama tanto la virtù e la crede un’illusione; è così caldo di libertà
e la chiama un sogno: miserabile contraddizione ond’è uscita una poesia
unica, immagine dantesca di un’età ferrea nella quale, oppressi da mali
insopportabili, l’avvenire ci si presenta dinanzi”
Definiva la funzione del critico = ruolo di integrare il senso
dell’opera letteraria
Alla ricerca di categorie estetiche generali, capaci di individuare il
“proprio” del testo letterario
Dialogo “Schopenhauer e Leopardi” 1858 valori razionalisti e liberali
che ispiravano pensiero di Hegel (di cui De Sanctis rifiutava la rigidità del
sistema ma non la sostanza) opponeva la coscienza leopardiana come
approccio di positiva reazione pessimistica alla rinuncia di un’azione nella
realtà, come predicava filosofo tedesco
Landucci studioso ideologia Desanctisiana: lettura in chiave progressista
del pessimismo leopardiano “Perché Leopardi produce l’effetto contrario
a quello che si propone. Non crede al progresso, e te lo fa desiderare;
non crede alla libertà, e te la fa amare. Chiama illusioni l’amore, la gloria,
le virtù e te accende in petto un desiderio inesausto. E non puoi lasciarlo,
che non ti senta migliore. E se il destino gli avesse prolungata la vita
infino al quarantotto, senti che l’avresti trovato accanto, confortatore e
combattitore” immagine di Leopardi diversa dal poeta
pessimista che si chiude fuori dalla realtà, Leopardi rivoluzionario;
48 anno di insurrezioni contro potere austriaco
IL VOLTO DELLA LETTERATURA NAZIONALE:
Per De Sanctis fondamentale individuare un volto della letteratura nazionale,
individuare la storia della letteratura nazionale:
La critica è la stessa concezione poetica guardata da un altro
punto
Nella letteratura appaiono:
o Prima poeti intuitivi poeta dipinge obiettivo grossolanamente e
superficialmente
o Poi poeti raffinati poeta sente bisogno di afferrarlo e vede
obiettivo con osservazione Ariosto ha realizzato forma poetica
nella sua eccellenza: chiarezza ma soprattutto limpidezza
“raggiunge l’evidenza che consiste nel presentare gli oggetti con
tanta verità che sembrino posti innanzi agli occhi”
Storia letteratura italiana si conclude con pagina che riassume processo
che ha preparato gli eventi degli anni Sessanta e Settanta storia
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della letteratura italiana come lungo percorso di preparazione
all’Unità d’Italia
IL REALISMO PER LA CULTURA POSTUNITARIA:
Realismo per De Sanctis chiave per pensare ad una cultura
postunitaria
Corso del 1900 molti ritorni a De Sanctis:
o Antonio Gramsci scrive cosa significa “Torniamo a De Sanctis”
o Giacomo Debenedetti “Commemorazione del De Sanctis”:
De Sanctis come autore di uno dei due grandi messaggi
morali secondo Ottocento italiano assieme a melodrammi di
Giuseppe Verdi: sintesi dell’uomo italiano
Sottolinea esigenza di leggere il mondo ideale dell’arte e
letteratura e il mondo storico della società come due
entità strettamente correlate e intrecciate
Ultimo decennio della biografia desanctisiana si svolge sul filo di una
ricerca delle forme del realismo realismo chiave per interpretare
esigenza di ricostruzione identità nazionale.
Vede Zola, romanziere francese, protagonista più persuasivo di una linea
lo vede come continuità dei suoi precedenti Leo e Ale ricerca di
definizione di ideale che sia concreto e calato nella realtà
Finale famoso conferenza 1879 dedicata a Zola e suo romanzo “Assmoir”
De Sanctis lancia frecciata contro moda della letteratura
patetica tardorinascimentale di sentimento piagnucoloso per
rivendicare necessità di prendere in esame lacrime delle cose: “il
motto di un’arte seria è questo: poco parlare di noi e molto parlare di
cose. Dateci le lacrime delle cose e risparmiateci le lacrime vostre”.
VERGA E IL ROMANZO VERISTA
ESEMPI E MODELLI:
Ricerca di nuovi modi e forme di raccontare la realtà
Verismo nuovo modo di costruire il romanzo, quasi rivoluzionario
Catanese
Allievo scrittore e patriota Antonino Abate, intellettuale
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Si accosta la prima volta alla letteratura prima di 20 anni con “Amore e
Patria” romanzo mai pubblicato
Firenze e Milano scambio epistolare con scrittore Luigi Capuana e
sviluppo interesse per letteratura di stampo verista
o Lettera Verga accenna polemica dall’interno di un certo modo di
fare romanzo, romanzo sentimentale celebra società bohème
definisce “sentimentalismo astratto” che si confronta con i dolori
della realtà
1870-80 decennio centrale verismo
Prefazione prima edizione “I Malavoglia” (romanzo dedicato ai pescatori
di Aci Trezza), edizione editore Treves 1881 presenta progetto di ciclo
di romanzi “Ciclo dei Vinti”: racconto di vicende e personaggi di una
scala sociale che poeterà via via il lettore a seguire:
o avidità di ricchezze del tipo borghese “Mastro-don Gesualdo”:
muratore arricchito diventa borghese
o ambizione politica, quindi vanità e ambizioni nell’anima dell’artista
bruciato dall’ansia del successo
Percorso dei romanzi condurre lettore nell’analisi del meccanismo per
il quale l’affannosa ricerca di migliori condizioni dell’esistenza
sfocia sempre nella sconfitta perdita rovinosa a qualsiasi
livello sociale
I MALAVOGLIA:
Primo romanzo del “Ciclo dei Vinti” “fantasmagoria della lotta per la
vita” definita da Verga nella lettera a Salvatore Paola Verdura, letterato
siciliano
Editore Treves, Milano 1881
Obiettivo riproporre anche nella nostra letteratura l’elaborata
struttura romanzesca della letteratura francese di Balzac e
fratelli Goncourt = costruzione capace di rappresentare percorso
drammatico di un’umanità dolente e smarrita
Prefazione “fantasmagoria” diventa “studio sincero e appassionato”
del “movente dell’attività umana che produce la fiumana del progresso”
Correzione in direzione di narrazione “scientifica” non cancella
presenza costante atteggiamento immaginativo deriva da cultura
positivista = analisi scientifica della realtà:
o caratterizza prima prefazione scritta da Verga rifiutata
dall’editore per quella pubblicata che è più precisa nelle
informazioni al lettore
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L’OPERA CHE SI FA DA SÉ:
ricerca di un’opera che sia autonoma che non appaia come
derivata da un autore, eclissi dell’autore:
o Giacomo Debenedetti, critico procedimento verghiano assicurare
impersonalità e oggettività dell’opera, come autoemarginazione
dell’autore
ruolo distante del narratore e sua capacità di mediare passivamente
immagini che gli derivano da una realtà testimoniare flusso e
movimento di cui egli stesso è partecipe, come una “marea” (nome con il
quale doveva chiamarsi il Ciclo dei Vinti)
realtà resa attraverso un’illusione
L’OGGETTIVITÀ NARRATIVA:
No costruzioni a sorpresa che colpiscano lettore svolgimento dei
fatti nella loro semplice linearità, drammatica e quotidiana
Espulsa presenza della mano dell’autore:
o realtà e personaggi “impersonali”
o oggettività del testo
o “mito” dell’origine popolare del racconto
o carattere “naturale” dell’opera
o obiettivo far raccontare da sé il fatto
o voce narrante come polifonia di voci e punti di vista diversi
“coro paesano”
o strumento di questa strategia:
dialogo
discorso diretto
discorso indiretto libero
Naturalismo fisiologico rappresentazione dei tratti umani e della
realtà più autentici (come francesi)
LA PLURALITÀ DELLE VOCI PROTAGONISTE:
Romanzo come teatro in cui si confrontano diversi personaggi
voci protagoniste sono tante e parlano insieme
Figura del narratore popolare, tradizione prima del verismo in Verga
assume connotazione metanarrativa
Carattere dominante narratore relata refero (=riferisco cose che mi sono
state riferite) = ruolo autore come ricettore di fatti già registrati da altri
raccoglitore di discorsi e voci
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Abbassamento linguistico e ideologico artificio della regressione
= arretramento del livello culturale, sociale e psicologico dei personaggi,
eventi e forme linguistiche
Sequenza che racconta naufragio della barca Provvidenza guidata da
Bastianazzo (figlio maggiore di Padron’Ntoni) col carico di lupini
costruzione rigorosissima = romanzo può raccontare solo ciò di cui
sono testimoni i popolari, evento sfugge e quindi nessuno può
narrarlo, nemmeno narratore che è diventato non onnisciente:
o si hanno solo le conseguenze tragiche dell’evento esplosione del
dramma preparata gradualmente con tensione progressiva
Scrittore si distacca dalla “fiumara”, dallo scorrere degli eventi per
osservare cosa accade
LA NUOVA NARRAZIONE DEL MASTRO-DON GESUALDO:
Secondo romanzo del “Ciclo dei Vinti”, 1888
Esce a puntate rivista “Nuova Antologia”
o Dopo le prime 3 comincia a riscriverne dei tratti riteneva che
prima stesura non sufficientemente rigorosa nell’”oggettività
scientifica” del romanzo verista
1889 editore Treves dare l’opera alle stampe 1890 annunciata sul suo
giornale l’”Illustrazione Italiana” con pubblicità:
o Profilo più fedele ai dettami del racconto verista
o Mostrare tratti che rimandano a cultura narrativa più ampia
francese:
Naturalisti Zola
Realisti Balzac
Federico De Roberto, grande romanziere scuola siciliana, gli aveva
scritto per elogiare romanzo Verga risponde riferimento a
osservazione: segreto per poter raccontare oggettivamente gli
altri è staccarsi dalla vita e rimanere ai margini
Abbandona progressivamente scrittura Italia ormai affermandosi
altre mode letterarie
Malavoglia: stilizzazione di essenzialità e necessità delle azioni e delle
voci Mastro: storia della nazione prendere gradualmente
sopravvento sulla natura brutale del personaggio
Vicenda di mastro acceso dal desiderio del possesso e promozione
sociale ottiene ingresso nel mondo aristocratico frenetica tensione
all’accumulo e lacerante rapporto con figlia Bianca = sconfitta affetti e
affari protagonista in punto di morte in solitudine colpevole
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Rappresenta scansioni della vicenda esemplare del fallimento del
progetto borghese che era alla base del Risorgimento e susseguente
aspirazione alla fondazione di nuovo mondo
Mazzacurati, interprete Verga, parla del protagonista romanzo Mastro
dal momento in cui accede a classe sociale superiore introietta
comportamenti propri di quella classe = attaccamento al possesso e
interesse individuale come primario
LO SITLE DEL MASTRO, TRA VECCHIO E NUOVO:
Romanzo in cui si confronta il vecchio e il nuovo
Mettere a confronto individuo e le masse
Rudezza tonale come caratteristica fondamentale personaggio che si
confronta col mondo ostile degli aristocratici da un lato
personaggio rude, mastro (muratore) e dall’altro lato fatiscenza di un
mondo in decadenza
Analisi critica prende sopravvento su neutralità autore e
impersonalità narrazione come se non fosse riuscito a mantenere
equilibrio perfetto dei Malavoglia perché coinvolto disillusione che vive il
protagonista
Si alternano 2 “occhi” punto di vista narrativo:
o “ingenuo” del narratore interno ai fatti e all’ambiente narrato a
cui è omogeneo già presente nei Malavoglia e ancora visibile nel
Mastro
o critico che si mette in disparte dalla narrazione la illumina
con lampi ironici che rivelano giudizio negativo
Finale osservazione dei servitori a proposito delle mani del cadavere:
“Guardate che mani! Già, son le mani che hanno fatto la pappa!” = non
possono fare a meno di notare mani rovinate dal lavoro del
muratore che testimoniano sue origini umili, quasi come maledizione
che si porta dietro tutta la vita osservazione poi si annulla nei gesti dei
servitori che preparano i segni dell’omaggio funebre perché ormai si era
inserito nel mondo aristocratico ma mantenendo segni della sua origine
umile:
o tecnica di Verga di precisione e puntualità di rappresentare realtà
Finale redazione precedente più drammatico affidato a voce delirante
Gesualdo cercava congedo dalla propria “roba” (termine verghiano):
“Lasciatemi stare… Tutto… Pigliatevi tutto. Lasciatemi stare… L’Alìa! La
Ganziria! Lasciatemi stare!” = lascia parola finale a Gesualdo, che pur
di continuare a vivere è disposto a regalare la sua “roba”, cita luoghi e
suoi possedimenti terre ossessione di continuare a vivere
abbandonando cose materiali per cui ha lavorato per tutta vita
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IL VERISMO DI LUIGI CAPUANA:
IL VERISMO PSICOLOGICO DI CAPUANA - L’ESEMPIO DI
GIACINTA:
Altro importante scrittore della scuola verista
Elemento caratterizzante analisi psicologica dei personaggi
“verismo psicologico”
Verga dall’esterno si poteva capire cosa c’era all’interno dei personaggi
Capuana cerca di entrare nell’intimità dei personaggi e coglierne gli
aspetti più nascosti
Riassume giudizio critico sull’opera di Capuana lo scrittore Benedetto
Croce 1915 elementi negativi che appesantiscono la pagina di
Capuana
o apprezza narratore
o pagina “un po’ fredda” con poco “andamento spontaneo” troppo
pesante la cultura del “curioso di psicologia, scienze naturali,
critico che si vale della riflessione”
Simile giudizio della critica novecentesca opera verghiana più
dotata di valori artistici anche se meno portata all’”autoriflessione”
Riletture secondo Novecento riproposto importanza dell’opera di
Capuana:
o Renato Serra rivendica le qualità di Capuana dono di Capuana
è la facilità di narratore anche se non ha inventiva di Verga
L’ORIGINALITÀ DI CAPUANA:
Capacità di costruire convincenti ritratti psicologici dei suoi
personaggi
Primo romanzo “Giacinta” 1879 uno degli ultimi romanzi “Il marchese
di Roccaverdina” 1901 (tratta temi del Novecento):
o cammino mosso da interne esigenze verso letteratura tesa a
gettar luce sulla realtà e sulla verità (non più quella esterna
ma interna) più profonda degli individui e loro mondo sentimentale
inizialmente fedeltà al modello verista e a poco a poco si
trasforma nella nuova prospettiva del Novecento
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Prefazione terza redazione romanzo Giacinta 1889, scrive necessità
di dar voce a dinamiche interiori dei personaggi:
o teoria del “documento umano” dei naturalisti francesi Goncourt
e Zola come base per la creazione letteraria Capuana
rielabora assegnando ruolo primario a rielaborazione che deriva da
lavoro di fantasia e analisi all’interno del personaggio = arte
si ottiene quando si passa da esperienza del quotidiano a
dimensione di analisi interiore
Capuana fa propri i “presupposti fisiologici del materialismo
ottocentesco” = coltura nata nella prospettiva del positivismo,
interpretazione materialistica dei sentimenti Capuana autore e teorico
che fa propria questa chiave di interpretazione:
o Madrignani dice a Capuana non interessa svolgimento racconto
attraverso disegno di un ciclo come faceva Verga (no storia di
diverse generazioni), ma approfondimento di singolo episodio
di patologie psicologiche e sociali
GIACINTA – MODELLO DI NARRAZIONE PSICOLOGICA:
Capuana dedica romanzi e racconti (tra cui questo) a ritratti femminili
che gli stanno a cuore nella complessa psicologia femminile dice di
trovare i processi più interessanti, drammi dell’interiorità che vuole
raccontare
Modello di narrazione psicologica
Si narra un caso di psicopatologia giovane donna percorso
drammatico da trauma subito nell’infanzia verso follia autodistruttrice età
adulta
Punto di riferimento e metodologico scelto è “fisiologia generale” (come
per scrittori naturalismo francese) del medico e scienziato francese
Claude Bernard indicava nell’individuo un organismo che segue
proprie leggi a tutti i livelli anche più intimi e nascosti ma determinanti
del sistema nervoso = analizzava nascita sentimenti a partire dal sistema
nervoso
Giacinta:
o genitori incapaci di darle realmente affetto
o episodio incontro violento con sessualità con coetaneo Beppe
trauma infantile stupro
o amore tormentato per Andrea ostacolato da barriere nevrotiche
del trauma infantile
o matrimonio di convenienza con uomo non amato
o nascita e breve vita di bimba avuta con amante lento dissolversi
della passione da parte dell’uomo stanco ed impaurito
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Non è un caso sia una donna, propone spesso personaggi femminili
come nelle novelle raccolte in “Profili di donne”:
o Fa slittare in direzione delle problematiche della “malattia”
femminile la “diversità” della donna
Giacinta schiaccia sotto il peso della sua patologica personalità le
figure maschili appiattite in ruoli negativi di deboli, infidi, spaventati,
delusi:
o Attraverso queste figure maschili annuncia quasi le tematiche
novecentesche inetti che porterà in scena romanzo di inizio
secolo Pirandello e Svevo
LA TECNICA NARRATIVA DI CAPUANA:
Procede per accumulo di dettagli e analisi funzionale alla
rappresentazione dramma sentimentale, creare “effetto” “colore” che
era ripudiato dalla maniera verista che tendeva ad oggettività assoluta
(“pinguedine stilistica” la definisce Madrignani)
Mira a raggiungere effetto di semplicità e coloritura popolare, non
evitando vocaboli e modi di dire riconducibili a parlata toscana a cui si
guardava come a una koinè (=linguaggio di base comune) per
raggiungere pubblico più vasto
Conclusione Giacinta suicidio donna non narrato ma alluso società
sembra ignorare dramma della fragile personalità della protagonista
Dopo prima uscita a Milano editore Brigola giudizi della critica:
o Verga lo difende con solidarietà lettera: invita capuana a non
tener conto delle critiche
TRA ROMANTICISMO, REALISMO,
MODERNISMO: ANTONIO
FOGAZZARO
LA SCUOLA DEI ROMANZI:
Contemporaneamente ai veristi (prospettiva meridionale)
“prospettiva settentrionale”
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Passaggio da poetica del romanticismo a quella di realismo e
modernismo
ANTONIO FOGAZZARO:
Romanzo più importante 1881 “Malombra”
o a pochi mesi dall’uscita riceve lettera da Verga una delle più
alte e artistiche concezioni romantiche del momento in Italia
o critica letteraria cauta nonostante alcuni eccessi dello stile e
struttura narrativa
o successo pubblico grazie alle vicende dell’”inetto” Corrado Silla e
la femme fatale Marina di Malombra esaurita in soli 3 mesi la
prima edizione romanzo
studiatissima miscela di temi e personaggi che rendeva
accattivante e appassionante la trama, giocata su intrecciarsi
di riconoscibilità di luoghi e ambienti (Lombardia e Veneto), e
alone misterioso quasi orroroso che avvolge la protagonista
CONTRO IL ROMANZO VERISTA:
Malombra è una reazione contro romanzo verista
1905 Fogazzaro scrive: Artista non domina fino in fondo la sua ispirazione
ma si cela nella coscienza misteriosa dello spirito umano nell’intimità
profonda dell’individuo si celano sentimenti misteriosi e
inafferrabili (malinconia o risate improvvise che caratterizzano la
protagonista)
Attenzione ai temi della vita psicologica degli individui e sensibilità verso
tipologie dei comportamenti e loro motivazioni attento a questa
dimensione di mistero che caratterizza vita individuale secondo 2
prospettive:
o mistero cattolico della fede e devozione
o mistero come carattere tipico della cultura decadente
rifiuta prospettiva razionalistica del positivismo per guardare a
dimensione irrazionale della realtà
SACRALITÀ TRA DECANENTISMO E RELIGIONE:
Romanzo Fogazzaro come ponte sul filo del culto dell’irrazionale tra
Ottocento scapigliato (che superava romanticismo attraverso
scapigliatura = sensazione dimensione misteriosa della realtà),
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psicologismo del tardo positivismo, decadentismo primo novecentesco
(=contemplazione profondità animo umano)
Romanzi successivi costruiti sullo scandaglio dei protagonisti e loro
rapporto complesso con la realtà, con sentimenti, ideali e valori di un
mondo in trasformazione:
o “Daniele Cortis” 1884
o “Piccolo mondo antico” 1896
o “Il santo” 1905
Breve narrazione del “Mistero del poeta” 1888 ritroviamo mondo
passionale e destino tragico dei sentimenti violenti che segnano
anche Malombra
Letterato visto come chi meglio possa interpretare questo mistero e
groviglio di sentimenti
LA MILITANZA PER IL MODERNISMO:
MODERNISMO = corrente della cultura cattolica dell’Italia fine 800
e primi 900
Lucini, autore antagonista, giudizio severo vede nei romanzi
fogazzariani esempio di una strategia di mercato che offre a
pubblico prodotti di sicuro successo
Malombra come percorso pedagogico alternati 4 universi tematici,
linguistici e psicologici:
o Mondo di Marina protagonista che si muove in un’atmosfera
decadente di esaltazione sensuale, selvaggia, fisica e mentale
o Mondo ideologico di Don Innocenzo esemplare di “moderna
carità” nel vivere la religione = testimone di esigenza di
modernizzazione della religione
o Mondo della signora De Bella universo dei salotti dove la
rappresentazione della mondanità è increspata da sentimento
cattolico della colpa e del peccato = gusto per mondanità ma allo
stesso tempo la coscienza del peccato
o Mondo dei personaggi popolari segnato da registro comico
legato però a irrealismo bozzettistico che tenta di accostarsi a
mondi sociali che non interessano allo scrittore (Bladacci, critico)
Lettera 1886, Fogazzaro scrive romanzi che descrivono il popolo
non sono letti da esso
Tellini, critico, scrive mondo teso a evasione dalla realtà attraverso
immaginazione e allusioni, il grande peso immaginario è richiamato
costantemente
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LE FONTI LETTERARIE PER I PROTAGONISTI:
Ognuno dei personaggi di Fogazzaro ha fonti letterarie ben precise:
o Marina di Malombra:
deriva da eroine diaboliche della Scapigliatura che
conducono loro uomo all’autodistruzione (es. la Fosca di
Tarchetti) donna essere diverso il cui pericolo è esorcizzato
dalla sua riconversione in malattia e pazzia = donne di questi
romanzi spesso impazziscono
nasce da tradizione letteratissima, testimoniata dalle
letture a cui essa si dedica nella solitudine delle sue stanze:
De Musset
Sand
Chateaubriand
Balzac
Poe
Baudleaire
Nerval
Heine
Hoffman
Jean Paul
o Corrado:
anche lui presenta una realtà patologica clinica
capostipite è primo di una lunga serie di “inetti” che
caratterizzano Novecento
se è inetto sembra esserlo per condizione metafisica
invece che per problematiche psicologiche = come se lo
fosse per destino
TEATRO E REALISMO:
Dimensione di spettacolarizzazione dei sentimenti che si intreccia
con prospettiva del Realismo
Tellini, critico, scrive: Malombra come uno spazio artificioso che il lettore
deve attraversare come il “tunnel” lettore spinto attraverso tunnel
verso una dimensione da cui non dev’essere distratto da fattori
secondari
Tema della perdita di senso delle parole sconfitte da realtà
violenta della natura che sospende linguaggio degli uomini
Tipologia tripartita delle parole = chiave per leggere romanzo:
o quelle che provengono dal soggetto interiorità individuo
o quelle che provengono dalla lingua stessa
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o parole “pneumatiche” sono puro suono
LE PAROLE PERDONO SENSO: VERSO IL NOVECENTO:
Parole che non hanno significato immediato rimandano a
dimensione più nascosta, minacciosa, terribile e sconosciuta
Struttura studiatamente ambigua organizzazione temporale del
romanzo:
o puntualità delle annotazioni di ore e giorni momenti
perfettamente identificati
o montaggio tumultuoso dei blocchi narrativi sequenzialità
logica è costantemente scompaginata da dilazioni, riprese e
sospensioni
=dimensione innovativa della temporalità del racconto
Chiave del successo romanzi abile nella semplificazione dei problemi e
delle prospettive esistenziali = cerca dimensione teatrale e allo
stesso tempo semplice nella costruzione dei processi
sentimentali
IL ROMANZO VERISTA VERSO IL
NOVECENTO – FEDERICO DE
ROBERTO
I VICERÉ DI DE ROBERTO:
Autore siciliano romanziere più importante alla fine del secolo
Uno dei romanzi più importanti della fase conclusiva del Verismo
“I Viceré” agosto 1894 editore Galli, Milano
741 pagine scrittore fatica mentale e fisica segna profondamente
la sua salute
Fedele a quello che definiva “metodo tainiano” (Hippolyte Taine, padre
del Naturalismo francese) “dei piccoli fatti e dell’osservazione diretta”
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complesso sistema romanzesco organizzare sequenze, ambienti e
personaggi = doppio binario:
o personaggi e fatti bizzarri e affascinanti
o pagina fondamentale di storia contemporanea del Risorgimento
famiglia di alta aristocrazia siciliana che segue vicende della
propria terra fino al parlamento della nuova Italia unita
Organizzato secondo le teorie veriste + tecnica di analisi
psicologica tra realismo di Flaubert di Madame Bovary e
sperimentazioni sui caratteri e loro dinamiche profonde di Maupassant
influenze dalla grande narrativa realista francese = radicale pessimismo
derobertiano
LE TECNICHE DEI VICERÉ:
Prefazione raccolta di “novelline” autore afferma impersonalità
assoluta non può che conseguirsi che nel puro dialogo = (verismo:
dall’autore provenisse narrazione impersonale e fuori dalla narrazione)
secondo lui la narrazione può avvenire solo dal puro dialogo
Madrignani personaggi identificati da elementi caratterizzanti
che li fermano in atteggiamento particolare
Vicende raccontate sono quelle a cavallo dell’Unità prospettiva di
episodi della quotidianità dell’alta aristocrazia siciliana
Chiave dominante dell’approccio dello scrittore è quella del sospetto
ciò che deve emergere dalla narrazione sono le ragioni occulte e le
psicologie malate e tormentate su cui si basa il potere e come
individui si rapportano ad esso:
o intero romanzo si basa su strategia di svelamento narrativo
raccontare vicende familiari dei Viceré, rivalità, rancori, intrighi
privati e pubblici significa indicare chiave capace di mettere a
nudo logica di ogni potere
o visione negativa del Risorgimento non vede rivoluzione
borghese ma la maniera di mantenere il potere da parte di un
ceto votato da sempre al comando (Madrignani)
Narrate vicende della famiglia Uzeda in arco cronologico 1855-1882 = da
crisi del potere borbonico a prime elezioni a suffragio allargato del nuovo
Regno d’Italia:
o storia di alcune generazioni della famiglia:
morte principessa madre apre romanzo
vicende dei numerosi fratelli ciascuno con patologica
difficoltà di rapportarsi al quotidiano, schiavi della smania di
acquisire e moltiplicare ricchezze
tutti segnati da destino di lutti, inganni e malattie
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LA COSTRUZIONE DEI PERSONAGGI:
Narrazione per nuclei tematici incentrati su personaggio / evento
con abilissimo montaggio che non dà sosta al lettore
o vicende si intrecciano e sovrappongono
Velocità diverse le più adeguate a mettere in scena caratteri e
problematiche dei protagonisti e del coro (ripresa tecnica verghiana)
Blocchi narrativi mettono via via a fuoco i caratteri dei
personaggi
Autore appare lontano da possibile identificazione con personaggi
non ne privilegia alcuno ed evita rallentamenti descrittivi / riflessivi
elabora filo narrativo attraverso succedersi degli eventi = più
attento a narrazione degli eventi che ai personaggi
Riproporre in nuova prospettiva la tecnica verista dell’oggettività del
racconto racconto come gioco di prospettive:
o a narrare gli eventi sono stessi protagonisti esprimono propria
visione di ciò che accade
IL PRINCIPIO DELL’IMPERSONALITÀ:
IMPERSONALITÀ = verità del racconto
Romanzo deve sembrare scritto da sé e non può apparire come
emanazione della voce narrante dell’autore nascerà dalle tante voci
dei personaggi che popolano universo del racconto
L’ANALISI DEI CARATTERI:
Romanzo si concentra su vicende dei due ultimi discendenti dei Viceré:
Teresa e Consalvo ulteriore esempio della tecnica di alternare la
focalizzazione delle vicende dei singoli personaggi
o Lavagetto, critico realtà che dalla semplice condizione di alcuni
personaggi diventa un vero e proprio quadro nazionale
Tutti personaggi sono nominati con precisione e identificati con un
dettaglio = tic linguistico o gestuale consente di gestire
personaggio minore nella sua essenzialità narrativa
Prefazione raccolta novelle “Albero della scienza” 1889 indica la
propria tecnica come capacità di tratteggiare carattere dell’individuo:
complessità raccontata a proposito dei personaggi e poi proiettata a
quadro nazionale
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NIEVO E IL ROMANZO
RISORGIMENTALE
LA FORMAZIONE CULTURALE NELL’ITALIA DEL
RISORGIMENTO:
IPPOLITO NIEVO – LA VITA E LE OPERE:
Garibaldino partecipa in modo appassionato alla spedizione dei Mille
con incarichi importanti ma finisce misteriosamente nel naufragio della
barca con le carte che testimoniavano rapporto tra Garibaldi e potenze
straniere che avevano interesse a far si che iniziativa garibaldina avesse
successo
Romanzo interpreta complessità culturale del periodo
Lettera che scrive 1854: “E voglio scrivere, scrivere, scrivere, finché altri
avrà la pazienza di leggere, ed al di là. Voglio scrivere in verso, in prosa,
in tragico, in comico, in sublime, in burlesco, in inchiostro bleu ed in
inchiostro nero, in carta reale e in carta lazzerona!” voracità come
scrittore, ancora prima della esperienza politica e militare si dedica a
letteratura in modo appassionato e come interpretazione al mondo
che lo circonda
Asistematicità e pluristilismo difficoltà scrittore stesso ad inserire
propria esperienza letterario all’interno di categorie fisse
“Confessioni” opera più importante tema dibattuto quello della
tradizione letteraria italiana
Nasce a Padova 1831 famiglia aristocratica si immerge nella
complessa situazione contemporanea
o 1837 famiglia si trasferisce a Udine castello di famiglia di
Colloredo che avrà spazio nelle Confessioni
o Partecipa ai primi moti antiaustriaci del Quarantotto
o Periodo di maggiore produzione letteraria:
“L’Antiafrodisiaco” 1851
“Il Conte Pecorajo” 1855
“L’Angelo di bontà” 1856
Racconto “L’Avvocatino” 1856
o 1857-58 scrive romanzo “Le confessioni d’un italiano”
pubblicato postumo 1867 editore Le Monnier che cambia titolo in
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“Le Confessioni di un Ottuagenario” per non incorrere nella
censura austriaca
o 1861 piroscafo diretto a Napoli naufragò
LE CONFESSIONI D’UN ITALIANO:
Uno dei maggiori romanzi dell’Ottocento
Carlo Altoviti protagonista ultraottantenne racconta vicende
infanzia, adolescenza e giovinezza trascorse presso zio conte al castello
di Fratta (Friuli) fino a declino e caduta Repubblica di Venezia
Mescolanza ricordi storici e politici con quelli autobiografici
nucleo principale quello dell’amore di Carlino per sua cugina Pisana,
personaggio femminile di vitalità
o avvenimenti, riflessioni, memorie di famiglia, esperienze e vicende
di vita di Nievo stesso
o orizzonte di Fratta e personaggi scompaiono lievemente si
confondono con panorama storico Italia napoleonica
LA NARRAZIONE DI NIEVO E I SUOI MODELLI:
Esperienze culturali, politiche e biografiche virtù di estrema libertà
culturale e capacità di amalgamare con sapienza letteraria
materiali di diversa provenienza (temporale e geografica)
Nel romanzo evidenziata sua personalità e età di transizione vissuta
in prima persona rappresentata oscillazione tra passato e presente ed
equilibrio tra presente e futuro
Rapporto intertestuale tra Confessioni e altri testi incide sia dal
punto di vista romanzesco e letterario che storico:
o intenzione di introdurre lettori e panorama letterario nazionale
verso esperienza narrativa nuova
Italia pre e postunitaria emerge filone narrativo regionale per
valorizzazione locale che esprime necessità di unità e identità nazionale
LA MODERNITÀ DELLE CONFESSIONI:
Romanzo moderno del suo tempo e anticipatore “esercizio letterario
enciclopedico” Giovanni Maffei
Intreccio romanzesco e vicende personaggi fanno da base letteratura
manda ad altra letteratura = moltiplicare per sé stessa la propria
forza (come potenza matematica)
o Maffei opera legata a:
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“bachtiniana dialogizzazione della parola letteraria altrui” =
dialogo e scambio tra personaggi
“flagrante intertestualità” = rapporto tra un testo e altri
testi a cui si riferisce
Mostra di intendere a pieno la complessità della propria epoca spiccata
intelligenza nella storia = capacità di vedere e prevedere il divenire
degli eventi servendosi della scrittura
Nievo: “lo scrivere ha il suo compenso” il proprio impegno con la
realizzazione di opera d’arte ha merito di produrre un rinnovamento
profondo del genere letterario
LA MESCOLANZA DEI GENERI E DEI LINGUAGGI:
Stratificazione e fluidità della narrazione rende opera
inclassificabile:
o Mengaldo, uno dei maggiori lettori di Nievo “genere misto”
liberandola da etichetta di “romanzo del Risorgimento”
Rilettura personalissima di storia, personaggi e letteratura dialoga a
livello intertestuale più o meno esplicitamente con essi
Dimensione nuova letteratura possa parlare della storia
autentica vissuta dai personaggi di cui parla
In rapporto alle “Ultime lettere di Jacopo Ortis” Foscolo:
o richiamo esplicito incontro di un giovane Carlino-Jacopo e
donna matura contessa Migliana-nobildonna padovana +
comicità scarica tensione sensuale e conduce a diversa risposta
da parte dei protagonisti maschili
I RAPPORTI CON LA NARRATIVA EUROPEA MODERNA:
Scrittore di artechi = figure e condizioni primarie della realtà e della
società si accosta a queste figure prendendone distanze o
atteggiamento di parodia nei loro confronti
Confessioni funzioneranno da modello letterario a:
o letteratura appena successiva = quella scapigliata
o letteratura inizio-novecentesca
“La coscienza di Zeno” di Svevo è in minima parte d’ispirazione +
inserimento componente storica proietta autobiografia in una
dimensione senza tempo
Unicum di grande fascino e complessità culturale = punto di
passaggio tra i vari modi di intendere narrazione romanzesca
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TRA SCAPIGLIATURA E MODERNITÀ
– IL CASO DOSSI
UN SINGOLARE APPROCCIO AL ROMANZO:
Seconda metà Ottocento
Carlo Alberto Pisani Dossi conduce verso Novecento di
contaminazione linguaggi estetici nel registro del comico =
dimensione del comico
Rilievo nella scrittura dossiana attenzione dell’elemento visivo
sottolineatura continua dei colori, luci, sfumato (tecniche pittoriche)
dovute a sua passione e frequentazione di amici pittori come
Tranquillo Cremona
Graphicescribere latino = scrivere graficamente
TRA NARRAZIONE E PITTURA:
Frontespizio delle proprie pagine rappresentazione di scene di vita
quotidiana realismo garantito dal registro comico dominante:
o caricature
o grotteschi
o vite di donne
o scontri sociali
Antonio Saccone scrive:
o rappresentazioni di personaggi costruiti senza concatenazione
o “lettura lombrosiana” (Lombroso teorizzatore tratti fisici e
caratteriali) dei segni fisici dettaglio corporeo come
manifestazione del carattere
Concezione originale contraria al recupero della tradizione
Testi sfiorano limite della illeggibilità intrecciata con comicità
difficili da leggere
RIPENSARE IL RACCONTO:
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Tecniche espressionismo linguistico uniche capaci di elaborare
parole che posano offrire insieme precisione e forza comica
Gianfranco Contini sottolinea necessità di adattare linguaggio a nuova
prospettiva che possa portar fuori la cultura italiana da certe retoriche di
Risorgimento = ricerca aggiornare linguaggio con posizione
antimanzoniana
Dossi non cessa di cercare modelli ed elabora un personale linguaggio
“linea serpentina” secondo cui procede la narrazione = rifiuto equilibrio
e proporzioni classiche
o scrittura secondo duplice binario quello mimetico e quello
metaletterario in cui si alternano due tensioni principali:
lirico-espressiva
critico-riflessiva
LA SCELTA DEL COMICO:
Letteratura umoristica raddoppiamento (auto)riflessivo = si
raddoppia:
o comunica da un lato
o riflette e prende in giro sé stessa
“Nota 2174” Dossi scrittore umorista deve rendere interessante
l’intreccio e non deve esagerare = lettore non deve esser attento a
cosa accadrà dopo ma agli elementi e osservazioni sulle quali si svolge la
narrazione
Walter Pedullà umorismo Dossi:
o opposizione all’impersonalità della narrativa naturalistica
o necessità di partire dall’autobiografia
= consente di riprendere elementi stilistici della narrativa personale e
parlare di sé in una chiave di narrazione comica
COMPLESSITÀ DEL COMICO MODERNO:
Novecento con Pirandello comico assume dimensione importante
di riflessione su linguaggio e meccanismi della conoscenza
Lo sguardo è veicolo per entrare in un mondo in modo ludico e critico
introduce riflessione su ciò che viene visto
Elementi centrali:
o scienziato conoscenza
o giocoliere ironia
=gioco non fine a sé stesso ma consente conoscenza
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VISIVITÀ E MODERNITÀ:
Vittorio Imbriani scrittore napoletano riflette sulla tecnica della
“macchia” praticata di pittori contemporanei ritratto della prima
impressione lontana di un oggetto / scena = anticipa meglio la
visione da lontano di un oggetto
o scaturisce sperimentazione di linguaggi e forme letterarie
Dossi elabora propria modalità del comico come chiave di
rappresentazione e comprensione della realtà e volontà di
esprimere proprie idee contro il potere punto di partenza per comico
degli anni successivi
I ROMANZI DI D’ANNUNZIO E IL
“REALISMO” DECADENTE
LO SGUARDO DELL’ESTETA:
REALISMO DECADENTE interpretato nell’ottica del Decadentismo
italiano fine 800 primi 900 modo di interpretare certi temi portati
dalla cultura del fine 800 in modo drammatico e psicologico
Personaggio dello scrittore vate sguardo dell’esteta = contempla la
realtà e la filtra secondo suo gusto e ricerca di bellezza
Nato a Pescara
Racconti:
o parla della sua esperienza di scrittore con forte realismo
tradizionale
o si sposta a Roma la sua prospettiva di realista cambia
radicalmente
IL PIACERE:
Romanzo 1889 editore Treves
o celebrazione di una idea di Roma costruzione di un modello di
città ideale della bellezza e dell’arte
o protagonista Andrea Sperelli amava più la Roma papale,
rinascimentale e barocca che quella imperiale, dei fori e degli archi
o procedimento di estetizzazione della realtà
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o proiezione del giovane D’Annunzio immigrato nella grande città
Roma = Andrea alterego di D’Annunzio
Ciò che seduce il giovane Andrea / Gabriele estetica e bellezza
Città distante dalla città reale di burocrazia istituzionale piemontese
città segnata decadentisticamente dalla raffinatezza dei sensi
Romanzo si apre con immagine di Roma piena di gente e carrozze
immagine di una città in movimento = contrasto con isolamento
aristocratico del protagonista
ICONE DECADENTI NELLA ROMA DELLA FIN DE SIÈCLE:
Pagina fondamentale per comprendere il senso dell’atteggiamento di
D’Annunzio nei confronti di Roma:
o “Roma era il suo grande amore: non la Roma dei Cesari ma la
Roma degli Archi, delle Terme, dei Fori, ma la Roma delle Ville,
delle Fontane, delle Chiese. Egli avrebbe dato tutto il Colosseo per
la Villa Medici, il Campo Vaccino per la Piazza di Spagna, l’Arco di
Tito per la Fontanella delle Tartarughe. La magnificenza principesca
dei Colonna, dei Doria, dei Barberini l’attraeva assai più della
ruinata grandiosità imperiale. E il suo gran sogno era di possedere
un palazzo incoronato da Michelangelo e istorialo dai Carracci,
come quello Farnese […]”
o “In casa della marchesa d’Atelea sua cugina, sopra un albo di
confessioni mondane, accanto alla domanda “Che vorreste voi
essere?” egli aveva scritto “Principe romano”” ascesa sociale
da un lato e di gusto estetico dall’altro
Sperelli è testimone della nascita del mito di Roma in risposta alle
esigenze di ricerca e rinnovamento nella letteratura contemporanea
mito di Roma sembrava poter essere un tema su cui esercitarsi alla
ricerca di nuove forme e linguaggi della letteratura
LA FORMAZIONE DELL’ESTETISMO NELLA CAPITALE DEL
REGNO:
Mengaldo, studioso lingua italiana, sintetizza lavoro linguistico di
D’Annunzio
o diverse realtà come oggetto del romanzo ma livellate
perché linguaggio usato trasforma qualsiasi realtà di cui parli
(anche le cose più lontane dalla cultura dell’autore)
o confini tra vita e letteratura sembrano essere cancellati
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o linguaggio oggetto su cui autore lavora come artigiano che
produce un oggetto di bellezza non è poeta espressivo
“edonismo verbale” = piacere dato dalla parola
linguaggio classico
linguaggio tecnico
LO STILE LIBERTY DANNUNZIANO:
In corrispondenza dello stile liberty che caratterizza arte, architettura e
arredamento
Non ha mai teorizzato quella che per lui deve essere lingua del
nuovo romanzo decadente ma c’è una lettera 1894 dedica del suo
romanzo “Trionfo della morte” all’amico pittore Francesco Paolo
Michetti:
o “lingua italiana non ha nulla da invidiare e nulla da chiedere in
prestito ad alcun’altra lingua europea” se autori vogliono
trovare nuove risorse della lingua italiana devono cercare nel
linguaggio spirituale della tradizione religiosa, grande risorsa
linguistica anche per D'Annunzio
o tesori di una lingua che è da scoprire ancora fino in fondo nuovo
romanzo deve essere capace di raccogliere questi tesori e
farne uso, anche delle risorse più nascoste della lingua italiana
LA RIFONDAZIONE DEL ROMANZO:
Attraverso nuova visione di D'Annunzio si deve arrivare a rifondazione
del romanzo romanzo moderno deve avvalersi di
strumentazione capace di accogliere tutte le dinamiche della
modernità
o Luigi Matt studioso di D'Annunzio scrive tensione della poesia
(Elettra) e della prosa a linguaggio tradizionale classico a
confronto con linguaggio della modernità
Continuità opera dannunziana da ultimo decennio 800 e primo del 900
fino alle innovazioni “Forse che sì, forse che no” 1910:
o tendono a frammentazione della narrazione privilegio di
dialoghi secchi, brevi e di tipo teatrale scanditi da ripetizioni che
danno ritmo che non prevede intervento del narratore
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IL ROMANZO DANNUNZIANO
VERSO LA MODERNITÀ – IL
NOTTURNO
IL FRAMMENTO TRA DISSOLUZIONE E RINASCITA:
“Il notturno” vera e propria rivoluzione del modo di scrivere di
D'Annunzio
Immagine che appare nella prima edizione 1921 immagine
emblematica carica di suggestioni che dà una chiave del testo
noto incisore dell’epoca cultura liberty
2 fabbri intenti a forgiare una lama accompagnati dal motto “Dant
vulnera formam” = “le ferite creano la forma”
Emerge il culto del corpo come origine di universi estetici attraverso
matrice materiale e spirituale del “vulnus” = corpo ferito specchio
dell’anima ferita
o si afferma la pratica del frammento = brevità ed efficacia:
prosa d’arte (=dimensione della prosa come ricerca di
bellezza) frammento dimensione narrativa più adatta per
costruire bellezza ed efficacia estetica del testo
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parola verità non cerca dimensione estetica ma
affermazione della verità, altra modalità per dare sostanza e
dimensione al modo di narrare
L’INCIDENTE AEREO - LA FERITA DEL CORPO DELLA
SCRITTURA:
Scrittura de “Il notturno” nasce da reale incidente accaduto a D'Annunzio
che condiziona a lungo la sua vita quotidiana incidente aereo
atterraggio errato
o importante ferita all’occhio che gli causa cecità per molto tempo
rimanere immobile bendato
o periodo difficile di coabitazione col proprio copro ferito e desiderio
di partecipare alla guerra immobilità tormentata
Scrittura che registra il corpo di cui scrive rispecchiamento del
corpo nella parola che cerca modo di esprimersi e uscire dal proprio
isolamento fisico
Prosa diversa dai romanzi precedenti cambia lingua e mondo da
raccontare
o malattia porta l’autore a scendere nella propria intimità ed
essere più sincero
LA NARRAZIONE COME OFFERTA:
Narrazione scandita da offerte = narrazione è un’offerta dell’anima
sofferente al lettore 3 offerte (parti)
Scrittura è strumento sensoriale che va a sostituire la vista scrittore
vede attraverso la scrittura
Dimensione classica misterica del modo di scrivere
PERSONAGGI COME APPARIZIONI MISTICHE:
Seconda Offerta rievocazione musica di Aleksander Skrijabin
musicista russo e cultore della dimensione esoterica che esercitava
grande fascino su D'Annunzio
Anche scrittura diviene ossessiva piena di ripetizioni e ritorni
paratassi cifra stilistica dominante
Figure emblematiche come se emergessero da mondo di fantasia del
ferito arte, pazzia, realtà / immaginazione, delirio dello scultore folle
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Vincenzo Gemito napoletano unito a pianoforte di Skrijabin = musica e
arte in questo sfondo
L’ORBO VEGGENTE – DAL CORPO FERITO ALLE
SUGGESTIONI MISTICHE:
Lui stesso si definisce “orbo veggente” = il cieco che vede
Precisione tecnica diviene diversità e mistero, eccesso di precisione e
dettaglio tecnico come poesia di Pascoli, vocabolario tecnico
specifico e di difficile lettura diventa chiave per accedere a
dimensione di mistero
Prosa rinnovata lasciarsi alle spalle ogni possibilità di poesia che
aveva praticato fino a quel momento
D'Annunzio scorge nella sua infermità la chance per uscire dai ruoli del
soldato e oratore di guerra rientra senza vergogna nel ruolo di
“artista puro”
LA CONDIZIONE DI FERITO:
Scrittura si articola nel costante ascoltare del proprio corpo e dei
processi fisiologici e mentali lenta guarigione
Dopo azione e parola ci sono dimensione della poesia e della musica “arti
notturne”
LONTANO DALLA GUERRA:
D'Annunzio a De Carolis:
o “La mia vita ormai non è se non una morte differita”
o “Voi mi bendate la fronte, mi fasciate le palpebre, mi lasciate
nell’oscurità. E io vedo, vedo, sempre vedo. E di giorno e di notte
sempre vedo” dimensione del veggente che si annida
dentro al cieco
“Il notturno” scritto in dei cartigli (brevi strisce di carta) costruzione
lenta e paziente di un testo
o scansione lenta delle frasi e delle parole ripristina la voce di un
io tra dissolvimento e ricostruzione
o letteratura fatta di smontaggio e rimontaggio del senso e del
significato
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I ROMANZI DI TOZZI TRA REALISMO
ED ESPRESSIONISMO
FEDERICO TOZZI E IL MONDO TOSCANO:
Ponte tra realismo ed espressionismo
Nasce a Siena 1883 testimone della storia della propria terra
Declino del Positivismo e dei suoi schemi di interpretazione e
rappresentazione artistica della realtà oggettiva sorgere nuova
sensibilità alla ricerca di realtà “autentica”, interiore e spirituale = realtà
psichica sulla base delle visioni freudiane
Siena per lui è simbolo di contraddizioni e conflitti sociali e psichici =
città amata e odiata da cui vuole fuggire
Romanzo “Ricordi di un impiegato” protagonista Leopoldo Gradi,
impiegato destinato a soccombere socialmente e psicologicamente
perché inadatto alla competizione e convivenza in ambiente lavorativo
pieno di logiche del capitalismo borghese che Tozzi contestava
o Leopoldo sul modello del topos letterario nella letteratura europea
di primo Novecento figura dell’inetto
SIENA COME PALCOSCENICO:
Insaziata necessità di comprendere ed interpretare la realtà, il
senso profondo dell’esistenza buona conoscenza degli studi di
psicologia:
o novella “Il musicomane” “Osservando i tipi caratteristici che
s’incontrano specialmente nelle piccole città, si può approfondire
molto la conoscenza intima della nostra vita”
o attrazione per persone che sono ai margini della vita
sociale
Non è più possibile spiegare la realtà attraverso rapporto causa-effetto
realtà guidata da altre logiche, non razionali
Enfatizza alcuni tratti tipici della città di Siena stravolgendoli in una
visione onirica, inquietante e indefinibile percezione che Tozzi e suoi
personaggi hanno della vita
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LA ROBA DAL VERISMO AL NOVECENTO:
Dimensione di famiglia difficile rapporti col padre difficili
o dinamica ruota attorno alla “roba” e al soldo = ricchezze materiali
o Ghigo padre di Tozzi amante senza rispetto delle figure femminili
incapace di comprendere necessità spirituali e psicologiche
del figlio, e suo amore per la lettura che praticava di nascosto
aggravando malattia agli occhi
o Annunziata Automi trovatella e madre morta prematuramente
continue gravidante e tradimenti del marito
perde la amatissima madre in adolescenza possiede come
definisce lui stesso “temperamento nervosissimo, eccitabile
fino all’eccesso; capace di piangere […] dentro una chiesa, di
tremare al suono d’una musica, d’avere illusioni e
allucinazioni”
Malattia venerea rischia di perdere la vista periodo di riduzione
quasi sospensione delle letture
Debenedetti primo a comprendere a pieno la rivoluzionaria portata
della scrittura tozziana “Si capisce come un periodo di cecità, o quasi,
diventi un mito centrale della sua vita”
LE DIVERSE PERCEZIONI DELLA REALTÀ:
Realtà che sembra non rivelarsi mai del tutto provoca in Tozzi e
suoi personaggi disagio e spaesamento:
o incapacità dei personaggi di fermarsi alla dimensione
dell’apparenza per provare ad andare oltre
Siena di Tozzi è città osservata con gli occhi chiusi filtrata
attraverso soggettività dell’autore che la trasforma senza mai
annullare il dato reale: “Ma se mi si sono chiudi gli occhi e mi si comanda
di tacere, tuttavia vedrò cose meravigliose e possenti dentro di me”
Romanzo più noto “Con gli occhi chiusi” ripercorre i passi incerti,
rabbiosi e teneri dell’adolescente Pietro Rosi invaghito della giovane e
bella, povera e bugiarda contadina Ghisola
o incapacità del protagonista di osservare “ad occhi aperti” il
mondo non comprende logiche oggettive e sfocia nel soggettivo
LA DIMENSIONE DEL MISTERO NEL NOVECENTO:
Dimensione del mistero ciò che si percepisce oltre la realtà e il
racconto deve portare alla luce
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o psicologia e psicoanalisi
Necessità nel Novecento di contattare il mistero nella vita reale
conduce Tozzi al culto di Santa Chiara e San Bernardino (legati alla
dimensione natale di Siena) e conversione al cattolicesimo
Successo della critica giunge molto tardi Borghese pubblica suoi
romanzi che gli diedero fama seppur postuma
o ma Borghese vede romanzo in chiave Ottocentesca e forma
naturalistica
A causa della sua infermità chance per uscire dai ruoli del soldato o
oratore di guerra rientrare nel ruolo di “artista puro”
LA CRISI DEL ROMANZO
NATURALISTA
IL DIBATTITO NELLE RIVISTE DI PRIMO NOVECENTO:
Grande importanza assumono nell’orientamento della vita politica,
culturale ed artistica le riviste
Sede principale riviste e fermenti culturali ad esse legati Firenze
o Giuseppe Prezzolini e Giovanni Papini fondano e dirigono
rivista “Il Leonardo” 1903-1907 individualisti ispirati dal
pragmatismo (=fare e agire) di William James:
si dichiaravano antipositivisti e antiveristi
si opponevano all’italietta provinciale di Giolitti chiusa su sé
stessa e sui suoi problemi, e alla classe operaia
chiedevano Italia guidata da una borghesia forte,
ambiziosa volta a far riconquistare al proprio paese il posto
che le spettava all’interno dello scenario europeo
o sempre Prezzolini e Papini 1908 fondano la rivista “La Voce” (1908-
16) la più autorevole e duratura tra le riviste dell’epoca di taglio
politico-culturale:
sostenitrice della necessità di prendere una presa di
posizione contro la corrotta Italia giolittiana anche
attraverso l’arte
ospitò questioni politiche e sociali:
scuola
università
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questione meridionale
suffragio universale
altri temi di urgente attualità
FRAMMENTISMO VOCIANO COME ROMANZO
DELL’ANIMA:
FRAMMENTO = spazio testuale breve in cui scrittore esercita la sua
capacità di stile e composizione
FRAMMENTISMO VOCIANO = definito romanzo dell’anima
Caratterizzato da:
o autobiografismo rappresentazione della realtà filtrata
attraverso la soggettività dell’autore = autore principale
protagonista della narrazione (centralità dell’autore)
o attenzione verso rappresentazione degli stati d’animo e meno
dei fatti concreti maggiore presenta di dinamiche psicologiche
o forte tensione morale e spirituale ricerca di ricchezza morale
o sperimentazione di una prosa lirica = che mescola poesia e prosa
Volontà di raccontare realtà psicologica e intima, spirituale e morale che
non trovava un linguaggio adatto durante il Naturalismo
I vociani si ispirano alle forme del “taccuino”, del “giornale di bordo” del
“paesaggio”, quindi a:
o poetiche irrazionali
o Decadentismo
o Simbolismo francese
Atteggiamento ostile verso romanzo tradizionale e verso la narrativa
in generale si afferma un tipo di scrittura lirico, poetico
o promotori di tale atteggiamento le riviste “Il Leonardo” e “La
Voce” sperimentale una prosa breve lirica
Autore parla in prima persona rappresentare realtà in un’ottica
intima e soggettiva
o Papini: “Vedere il mondo comune non comune: ecco il vero sogno
della fantasia – tutte queste cose deve fare il poeta e il filosofo –
tutte queste cose fa il fanciullo” (ricorda poetica del fanciullino di
Pascoli)
o Prezzolini nello scritto introduttivo della sua opera “Il sarto
spirituale”: “Il segreto dell’anima è di essere il mondo stesso, ma
più vero e più concentrato, ridotto a un punto impercettibile”
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IL RITORNO ALL’ORDINE – IL DOPOGUERRA E IL
RITORNO AL ROMANZO:
Rinascita del genere romanzo con la rivista “La Ronda” (1919-23)
direttori Antonio Baldini, poeta Vincenzo Cardarelli e critico Emilio
Cecchi
Borgese nel “Tempo di edificare” teorizza il ruolo che deve assumere il
genere letterario deve essere un’”opera organica e programmatica”
che, attraverso il racconto di una vicenda individuale, sia
rappresentazione “epica e tragica” di un periodo storico e delle sue
contraddizioni sociali e morali
Rivista più attiva nel dopoguerra aperta ai valori e alla cultura
europei “Solaria” (1926-43), Firenze diretta da Carocci e Bonsanti
o nel primo numero si esprimono scrittori e critici della rivista
presa di posizione: quello che importa non è il ritmo della
frase ma dare vita ad un’arte drammatica e umana
Nel volume “Il romanzo del Novecento” Debenedetti interpreta romanzo
alla luce della filosofia dell’epoca e delle nuove scoperte scientifiche
(fisica quantistica e teoria della relatività Einstein) apre strada a
lettura interdisciplinare del romanzo = romanzo si pone a intreccio di
prospettive filosofiche e scientifiche
I PROTAGONISTI DELLA CRISI DEL ROMANZO
NATURALISTA:
GIOVANNI PAPINI:
Una tra le anime più inquiete del Primo Novecento attraversa,
assorbendone, fraintendendone e reinterpretandone quasi tutte le
proposte culturali (predeva solo gli elementi che gli interessavano)
o pragmatismo magico e utilizzo delle allucinazioni teorie di
James rilette alla luce del vitalismo e superomismo di Nietzsche
GIUSEPPE PREZZOLINI:
Filosofia idealista nella sua veste crociana che agisce per molti anni fino
al ripudio (poi la abbandona) centralità dell’io lirico e concezione
della realtà esterna come proiezione-creazione dell’io lirico
Centralità e spiritualità dell’anima godere pienamente del mondo così
come lo percepisce nella propria interiorità
Opera “Il sarto spirituale” lavoro su interiorità e mondo filtrato
attraverso sua dimensione interiore
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SCIPIO SLATAPER:
Autobiografia “Il mio Carso” 1912 ispirata al frammentismo:
o frequenti inserzioni lirico-poetiche
o ordinamento temporale degli eventi attraverso memoria
intima e personale (non successione logico-cronologica)
PIERO JAHIER:
Opera “Le Resultanze in merito alla vita e al carattere di Gino Bianchi”
racconta vita di un impiegato inetto:
o sfogo alla sua insofferenza verso burocrazia e mondo
borghese asfissia culturale e psicologica
o si muove agilmente tra:
ironia e lirismo
enfasi e referenzialità
espressivismo
espressionismo
stile colloquiale
tecnicismi
neologismi
luoghi comuni
giochi prospettici
Uno degli autori più complessi dai modi più articolati
GIOVANNI BOINE:
1914 tenta la forma del romanzo con “Il peccato” emergono però
ancora tratti frammentisti:
o autobiografismo
o accensioni mistiche e moraleggianti
Contemporaneo al “Notturno” D'Annunzio
CLEMENTE REBORA:
Poeta tenta di ritrovare significato e scopo all’esistenza
dell’uomo, confrontandosi con la frenesia della vita cittadina rapporto
tormentato con la realtà che trova espressione nel linguaggio
o riferimenti concreti distorti da deformazione espressionistica
o ricerca di una dimensione autentica
o confronto soggetto-realtà
o enfatizzati elementi linguaggio per enfatizzare tratti della realtà
che si vuole raccontare
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LE BASI FILOSOFICHE DEL
ROMANZO NOVECENTESCO:
ROMANZO E FILOSOFIA:
Rapporto intenso letteratura-filosofia
BOUTROUX:
Filosofo francese corrente del contingentismo = realtà governata da
un principio di libertà e ogni sua manifestazione è da interpretare in
relazione solo al preciso momento in cui si verifica, senza trarre leggi
generali (come invece faceva il Positivismo) = rifiuto netto di fare
teoria dall’esperienza pratica
o conseguenze nella letteratura, romanzo italiano ed europeo
Novecento:
azioni e situazioni dagli esiti imprevedibili
spaesamento e disorientamento tipici del personaggio
novecentesco
riflessione sul riso e sul comico: “Le rire” 1900 di
Bergson riso inteso come procedimento sociale che
punisce tutto ciò che si presenta come meccanico, rigido e
ripetitivo, invitando l’individuo a tornare a un vivere libero
HUSSERL:
Ritiene che la verità e il significato autentico di ciò che vediamo non
sia immediatamente visibile nascosto in profondità al di sotto
dell’apparenza compito dell’artista è raggiungere questa
dimensione
WILLIAM JAMES:
Nella mente umana il pensiero scorre incessantemente anche
quando non ne siamo coscienti “Gli ideali della vita”: “Esiste una
corrente, una successione di stati, di onde, di campi di coscienza che
costantemente passa e ripassa costituendo la nostra vita interiore”
NIETZSCHE:
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Pessimismo eroico prende atto e accetta la vita in tutte le sue
contraddizioni e in esse trova la spinta per superare ogni limite posto
dalla natura umana o dalla società
o volontà di potenza è volontà di vivere realizzano in sé tutte le
potenzialità dell’uomo che va oltre i limiti impostigli dalla società e
dalla natura, ma anche quelli della morale sino a giungere a
poter compiere ogni azione perché si pone “al di là del bene e del
male” superuomo rovesciamento vecchia tavola dei valori
creandone nuovi
Esercitò enorme fascino sulla cultura italiana ma si tradusse in un
atteggiarsi a pose antidemocratiche e esaltazione dell’elemento
barbarico
ROMANZO E PSICANALISI:
Psicanalisi modo per conferire realtà a tutte quelle azioni e
comportamenti, gesti e pensieri, che prima non avevano trovato una
spiegazione logico-razionale
o non godevano nel sistema del positivismo di alcuna legittimità
Fenomeni del conflitto interiore rimozione dei contenuti psichici ad
opera del Super-io per difesa o censura sociale
o però possono ripresentarsi attraverso meccanismo “ritorno del
rimosso” seppur in veste deformata e non immediatamente
riconoscibile prende nome di perturbante
torna a manifestarsi attraverso oggetti, gesti e luoghi del
tutto comuni e familiari li deforma fino a far assumere loro
un aspetto inquietante = meccanismo di deformazione
della realtà quotidiana uno tra i più rappresentati dal
romanzo del Novecento e sarà alla base di molte opere
conosciute
ROMANZO E AVANGUARDIE STORICHE:
Legame tra sperimentazione letteratura italiana Primo Novecento ed
Espressionismo individuati da Giacomo Debenedetti in Pirandello e
Tozzi
FUTURISMO:
Primo movimento dell’avanguardia storica
Nato in Europa e unico sorto in Italia
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Influenza su movimenti analoghi che si sviluppano in altri paesi
europei:
o Russia
o Francia
Dichiarava fiducia nel progresso della scienza e della tecnica
bollando come “passatiste” tutte le vecchie ideologie e principi morali
Condannavano l’Italietta giolittiana, tradizione culturale e suoi
luoghi di culto biblioteche, musei, università, D'Annunzio e ogni sua
forma di letteratura che esprimesse sentimenti e stati d’animo
Rappresentavano ed esaltavano:
o la modernità
o velocità
o dinamismo
o la macchina
o nazionalismo
o guerra
o industria
ESPRESSIONISMO:
Nato dalla cultura tedesca
Nuova società borghese come portatrice di disvalori e corruzione
e come asservimento dell’uomo alla macchina e al denaro
ROMANZI E SCRITTURE FUTURISTE:
Passaggio da arte di imitazione ad arte di interpretazione arte
fino a Primo Novecento è stata di imitazione della realtà, nel Novecento
arte diventa di interpretazione della realtà = non si limitano a ritrarre
realtà ma vogliono spiegarla e interpretarla
Primo “Manifesto del Futurismo” Marinetti
o si pongono le basi per un assalto al mondo con richiamo di allegri
incendiari affinché distruggano tradizioni del passato
o si ribadisce la forza della giovinezza i più anziani tra noi hanno
30 anni
Manifesto 11 maggio 1913 “Distruzione della sintassi. Immaginazione
senza fili. Parole in libertà” Marinetti
o libertà assoluta delle immagini o analogie espresse con
parole slegate e senza fili, conduttori sintattici e senza
punteggiatura = scatenamento di immaginazione e della parola
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IL ROMANZO PER IL NUOVO
SECOLO – ITALO SVEVO
VITA E OPERE:
Italo Svevo Aron Ettore Schmitz vero nome
Nasce a Trieste 19 dicembre 1861 famiglia ebrea benestante
Scosso da una serie di lutti familiari:
o muore fratello
o padre
o madre
o due sorelle
Stabilità familiare e sicurezza economica matrimonio con cugina
Livia
Pubblica a proprie spese 2 romanzi:
o “Una vita” 1892 completamente ignorato dalla critica del tempo
o “Senilità” 1898 aspramente criticato per povertà e rozzezza
della lingua in cui è scritto
a causa di insuccessi decide di accantonare passione letteraria e
coltivarla in segreto
Prima guerra mondiale entra in contatto con psicanalisi freudiana
o grazie a suo cognato che andò a Vienna per farsi curare da Freud
o determinante per le sue opere successive
1923, sempre a sue spese, terzo romanzo “La coscienza di Zeno”
ancora una volta denigrato dalla critica italiana
o su consiglio di Joyce lo invia a critici e letterati francesi Larbaud
e Crémieux successo internazionale
LA FORMAZIONE CULTURALE E L’INCOMPRENSIONE
DELLA CRITICA:
Si basa su cultura letteraria d’oltralpe:
o Goethe
o Proust
o Joyce
Cultura filosofica profonda:
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o Schopenhauer
o Nietzsche
Cultura basata su autori innovativi ancora criticati in Italia:
o Darwin
o Marx
o cultura psicoanalitica di Freud
Nevrosi e disagio psichico del romanzo del Novecento segno di
positiva reattività alle dinamiche di una società che spaccia per
valori sani la competizione, la falsità di rapporti, la riduzione dell’uomo a
macchina produttrice all’interno di un sistema di produzione che impone
regole disumanizzanti che privano l’uomo di qualunque piacere che non
sia funzionale al mercato
Ammalato freudiano per Svevo è uomo sano che non vuole
rinunciare alla forza del desiderio e non accetta terapia ce lo renderebbe
“normale” e privo di ogni pulsione vitale = polemica verso psicanalisi
Fortuna presso la critica italiana oggi spiegata col fatto che era troppo
in anticipo rispetto a cultura italiana degli anni
LA POETICA DI SVEVO:
Svevo rappresenta individuo inetto = non adatto alla darwiniana lotta
per la sopravvivenza “impiegato della vita” che soccombe nella
giungla degli uffici e delle banche, frustrato nel suo desiderio di stringere
sinceri rapporti di amicizia o amore = ai margini della società borghese
dell’epoca
o esprime natura antieroica dell’uomo moderno senza avere
chiara conoscenza di sé o volontà necessaria per raggiungere le
sue aspirazioni
o spaesamento di fronte a regole e codici sociali non sa
esprimersi, adeguarsi e ribellarsi
o antitesi dell’eroe dannunziano e del superuomo
nietzschiano
o non ha nemmeno eroica tragicità dei “vinti” del romanzo verghiano
e verista
Sul piano linguistico italiano elementare, dai toni neutri e grigi adatti
alle ambientazioni e ai personaggi
o linguaggio colloquiale
Piano stilistico si ispirava al romanzo psicologico con tema
dominante esplorazione dell’inconscio:
o tecnica del monologo interiore registrazione diretta del flusso
di pensieri del personaggio
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Eventi raccontati riproponendo ordine e logiche inconsce secondo cui
emozioni e fatti affiorano alla mente
GLI INIZI DEL ROMANZO – “UNA VITA”:
Protagonista inetto Alfonso Nitti impiegato banca triestina
o difficoltà a esprimersi in ambiente lavorativo arido e competitivo
Relazione con Annetta figlia del proprietario della banca Maller
o non è certo di amarla e sa già di non volerla sposare
insoddisfatto della relazione fugge torna nel suo paesino
Morte della madre torna a Trieste rabbia per il fidanzamento di
Annetta con Macario
o costretto a sfidare a duello fratello di Annetta sceglie la fuga
Si uccide col gas della sua stufa
Vicende narrate in terza persona linguaggio asciutto e registro
prevalentemente ironico
LE CONTRADDIZIONI DELL’AMORE – “SENILITÀ”:
Trilogia
Tema dell’amore vissuto in età adulta
Protagonista inetto Emilio Brentani incapace di gestire realtà
esterna e anche quella interiore delle proprie emozioni e sentimenti =
inetto rispetto a sé stesso
35 anni li vive come una vecchiaia “anticipata” di soli ricordi =
sensazione di essere vecchi qui trova modo di mettersi al riparo dalla
possibilità di compiere azioni sbagliate, di dover decidere e scegliere
Impiegato compagnia assicurativa Trieste è noto il fatto che ha già
scritto un romanzo
Esistenza grigia e monotona sorella Amalia nubile che si occupa di lui
Sconvolto dalla seducente giovane Angiolina
Sorta di duplicazione rispetto al romanzo precedente inetti sono due:
Emilio e sorella Amalia incapaci di gestire i propri sentimenti
Vincenti capaci di muoversi anche nell’avversità Stefano e
Angiolina che ricominciano a vivere lasciandosi tutto alle spalle
LA RIVOLUZIONE DELLA NARRAZIONE – “LA COSCIENZA
DI ZENO”:
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Temi:
o inettitudine
o contrapposizione sano (normale)-malato
Forma di diario procede per singoli episodi scritto da Zeno Cosini,
commerciante triestino di mezza età, su indicazione del suo psicanalista
da cui è in cura perché dipendente dal fumo
o Zeno decide di interrompere la cura psicanalista si vendica
pubblicando il diario
Racconta in prima persona tentativi di Zeno:
o di liberarsi dal vizio del fumo
o morte del padre e dello schiaffo (forse involontario) che dà a
Zeno prima di morire
o matrimonio con Augusta Malfenti la meno bella di quattro
sorelle scelta per ripiego:
era innamorato di Ada che però va in sposa a Guido Speier
apparentemente ricoprono ruolo di vincenti:
Guido sull’orlo del fallimento vuole inscenare
suicidio ma per errore lo fa veramente
Ada lascia Trieste vedova e sconfitta e
irriconoscibile dal morbo di Basedow che le deforma
lineamenti
Ultimo capitolo Zeno spiega di aver abbandonato la cura perché
guarito e persuaso che la vera salute consiste nell’accettazione
della malattia
Conclusione tutt’altro che ottimistica prevede guarigione dalla
malattia del genere umano solo attraverso catastrofe nucleare:
“Forse attraverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni
ritorneremo alla salute. Quando i gas velenosi non basteranno più un
uomo fatto come tutti gli altri inventerà, nel segreto di una stanza di
questo mondo, un esplosivo incomparabile ed un altro uomo fatto anche
lui come tutti gli altri ma degli altri un po’ più ammalato, ruberà tale
esplosivo e si arrampicherà al centro della terra per porlo nel punto ove il
suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un’esplosione enorme che
nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli
privi di parassiti e di malattie”
Zeno rappresenta tutto quello che gli uomini fanno mente a sé
stesso per farsi credere migliore, per attenuare quel senso incompiuto e
di infelicità, per non sentire dolore preferendo ingannarsi
Zeno può essere malato ma comunque si sente veramente malato
o non è mai riuscito a smettere di fumare
o non ha mai terminato gli studi
o non ha mai seriamente lavorato
o il suo matrimonio è stato deciso da altri
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alla fine, trova equilibrio e si rende conto che non è lui ad essere
malato ma è la vita stessa ad essere contorta, inquinata e
poco incline a rendere tutti felici
IL ROMANZO DI PIRANDELLO – LA
RICERCA DELLA VERITÀ
UN TOPOS DEL NOVECENTO – IL TEMA DELLA VERITÀ:
Pirandello, insieme a Svevo, grande innovatore della forma del
romanzo in Italia
Nei testi pirandelliani si incontrano miriade di definizioni e citazioni
tema della verità a cui fa sempre riferimento Pirandello
Pirandello si forma in un sistema di pensiero che mette in discussione
l’oggettività della verità oggettività come fondamento del rapporto
tra soggetto e mondo
o si libera da questa cultura e la mette in discussione
Intervista ’36 poco prima di morire compito dello scrittore è quello di
scoprire l’abisso che circonda gli uomini
OLTRE IL VERISMO – IL ROMANZO DEL SOGGETTO:
Necessità di creare una realtà in cui proiettare le nostre
concezioni
Novella “Professor Terremoto” scrive a proposito della cultura e
psicologia dei meridionali (notazione autobiografica)
Verità è illusione non è oggettiva
o come guscio che ci dà protezione e sicurezza
L’IDENTITÀ PRECARIA:
Identità sempre sull’orlo del crollare la verità si trova in essa, ed è
l’unico modo in cui riesce a parlare (parla attraverso l’esistenza precaria)
Unica verità che conta evitare la sofferenza
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Da un lato compassione per uomini che cadono in errore, e dall’altra
presa di distanza da questa posizione destino porta
inevitabilmente all’inganno
Saggio “Arte e coscienza d’oggi” 1893
USCENDO DALLA NARRAZIONE – L’AZIONE PARLATA:
Lavora per uscire dal genere romanzo trovare forma alternativa di
scrittura per rappresentare condizione precaria dell’uomo
o superamento della narrazione per arrivare all’”azione parlata”
Forza di ogni nostro atto ha valenza complessa lavoro di ricerca
trovare parola che risponda a situazione contingente della scena, e al
tempo stesso esprima la totalità dell’essere della persona
Idea di pluralità del soggetto idea di pluralità della verità:
o verità è tante cose, tanti volti, tante forme tante quanti sono i
modi in cui il soggetto si relaziona al mondo i modi sono tanti e
la personalità subisce l’alterazione che ne deriva da tutte
queste nasce una verità
IL ROMANZO E L’UMORISMO:
Definizione e prospettiva dell’umorismo
“Si gira” romanzo 1816 rielaborato più volte e riapparirà con titolo “I
quaderni di Serafino Gubbio operatore” fase più innovativa in cui
elabora proprie strategie rivoluzionarie di rappresentazione della realtà:
o riflessione riguardo a immagine, tema importante perché
vicenda ha al suo centro operatore cinematografico “Già, è
curioso l’effetto che ci fa la nostra immagine, riprodotta
fotograficamente in un semplice ritratto, quando ci facciamo a
guardarla la prima volta. Forse perché ci sentiamo lì fissati in un
momento che già non è più in noi, che resterà, che si farà man
mano sempre più lontano”
o anche il tempo perde sua dimensione lineare è relativo
all’esperienza che ciascun individuo fa = soggettiva
o “L’immagine invecchia anch’essa, tal quale come invecchiamo noi,
mano a mano invecchia pure fissata lì per sempre. Invecchia
giovane se siamo giovani perché quel giovane lì diviene di anno in
anno sempre più vecchio con noi, in noi”
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L’EPIFANIA CONTRO LA NARRAZIONE:
Epifania come manifestazione improvvisa di una verità si oppone
alla narrazione
1821 “Sei personaggi in cerca d’autore” affermazione che radicalizza
passaggio dal romanzo al teatro = da verità raccontata a verità
rappresentata:
o solo nella rappresentazione teatrale la verità acquista una logica
che non ha più riscontri nella dimensione narrativa
Romanzo “Uno, nessuno, centomila” protagonista Vitangelo Moscarda
il nome diventa epigrafe funeraria = fissa individuo come un
personaggio morto che non ha vita:
o identificazione panica con la natura unica dimensione in cui
uomo trova la sua autenticità, superando la finzione legata alla
civiltà e ai rapporti sociali = il nome lega individuo in un luogo
avvertito come mortuario
UNA VISIONE DEL ROMANZO –
PIRANDELLO E L’UMORISMO:
LA FORMAZIONE DELLA VISIONE UMORISTICA:
Pirandello “Saggio sull’umorismo” 1908 editore Carabba di Lanciano
mettere a fuoco una serie di problemi estetici e linguistici derivati
da dibattiti fin dai saggi degli ultimi anni:
o nel volume parallelo all’umorismo “Arte e scienza” affrontava i
problemi della specificità della conoscenza derivata dalle opere
d’arte e del suo rapporto con la conoscenza scientifica polemica
anche positivista e anticrociana accompagna la sua intera carriera
Radice della concezione dell’umorismo propria di Pirandello rinviene
nell’inglese humor campo semantico ricco e articolato:
o pone la prima distinzione tra la sua concezione di umorismo e altre
vicine guarda dalla parte degli Sterne, Thackeray, Cervantes,
Folengo e dei Rabelais = tradizione dell’umorismo che differenzia
questo tipo di scrittura rispetto a comicità più tradizionale
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Scrittori italiani sembrano essersi fatti ostacolare nel loro approccio
all’umorismo dalla pesante tradizione definita “guardaroba della
retorica”
o dedica il quarto capitolo del saggio a confutare questa
tradizione umorismo è un’opera intima di pensiero
Pirandello, quindi, fonda così la sua accezione di umorismo rifiuto
radicale del privilegio dell’approccio formale dell’opera = errore della
retorica secondo lui era che: “Non intendeva che ogni forma dev’essere
né antica né moderna, ma unica, quella cioè che è propria di ogni singola
opera d’arte”
L’ANTITELLETTUALISMO DELLA PRATICA UMORISTICA:
Guido Guglielmi, grande lettore dell’umorismo:
o polo della soggettività emerge opponendosi alla convenzione
o intellettuale dà la sua impronta e sua carica emotiva a ciò che
viene scritto
Dialogo con Leopardi rivela e sottolinea un Leopardi umorista che
emerge dalle operette morali ma anche dallo Zibaldone
o “Avvertenza sugli scrupoli della fantasia” scrive ogni realtà oggi
è destinata scoprirsi illusione domani = fuori dall’illusione non
esiste altra realtà (illusione è necessaria)
necessità per l’uomo di assumere coscienza della propria
condizione, Leopardi: “Conoscendo il sentiero nell’intimo
delle cose, ci riavvicina alla natura” = attraverso esercizio
del pensiero cosciente uomo arriva alla natura
condizione umana appare a Pirandello nella condizione
miserabile di dover cercare i mezzi per distrarsi dalla
considerazione del nulla che lo attende = nel pessimismo
radicale uomo ha l’illusione
LE FASI DELL’UMORISMO:
Prima fase avvertimento del contrario
Poi sentimento del contrario = comprensione
o è quasi “uno specchio in cui il sentimento si rimira”
o meccanismo che produce digressioni, fratture nella riflessione è
ricostruito con precisione non derivano dall’arbitrio dello
scrittore ma dalla combinazione di immagini che si attiva con
l’umorismo = umorismo come chiave critica della lettura
della realtà
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LA PLURALITÀ DELL’IO:
“Il fu Mattia Pascal” deriva da osservazione di Pascal e dal saggio di
filosofo francese Binet “Les altérations de la personnalité”
Conflitto tra vita e forma
IL RIFUGIO NELLA NATURA:
Linea di fuga dalle forme è la natura Vitangelo Moscarda
(protagonista)
Prometeo (colui che ha rubato il fuoco agli Dei) raffigurato come un
umorista muore di malinconia nel considerare che la fonte del proprio
infinito supplizio è la fiaccola accesa che ha rubato per portare la
luce tra gli uomini dall’ombra di questa luce nascono i fantasmi
che lo tormentano = Pirandello dice che unica possibilità per salvarsi
è spegnere la fiaccola che fa svanire le ombre ma Prometeo non vuole
farlo troppo legato alla preziosità del suo dono
LA RIVOLUZIONE PIRANDELLIANA:
Quella di Pirandello era una vera e propria rivoluzione pensieri
inconfessabili sono quelli che vanno portati alla luce: “Se l’artista
ordinario bada al corpo solamente, l’umorista bada al corpo e alla mente”
Visione dell’arte come riflessione conoscitiva che deriva da una
decostruzione delle esperienze del quotidiano in opposizione con
concezione dell’arte ideale teorizzata da Benedetto Croce
o Croce come idealista sistematico struttura propria concezione
dell’arte secondo la gerarchia dei valori di umanesimo
universalistico
o Pirandello come relativista pessimistico prende radicalmente le
distanze = concezione dell’arte come conoscenza critica
ininterrotta, la riflessione porta alla luce dinamiche nascoste
del quotidiano
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GADDA E LA RIVOLUZIONE DEL
ROMANZO
GADDA E IL NUOVO ROMANZO:
Carlo Emilio Gadda tende a modificare sia la forma che il linguaggio
del romanzo
Mole di scritture, molteplicità di culture, discipline, enciclopedie, forme
linguistiche, stilistiche uno dei più complessi, coinvolgenti per la
forza espressiva, linguaggi letterari della modernità
Nella pagina gaddiana si vede il passaggio istituzionalizzato tra i due
secoli:
o Ottocento tradizionale dinamico nella progressiva
trasformazione culturale e sociale, tra Manzoni, gli Scapigliati,
Verga e Carducci
o Novecento mescolanza dei linguaggi, senso tragico intrecciato
al comico, che si svela nei meccanismi della conoscenza e
dell’espressione
IL ROMANZO TRA VECCHIO E NUOVO:
Non potersi sciogliere dalla cultura ottocentesca ma nemmeno essere
visto come terminale
Romanzo “Racconto italiano di ignoto del Novecento” 1925 idea di
partecipare ad un’universalità umana
Macaronea = linguaggio parodico del latino dei goliardi del 400
(mescolanza di latino, dialetto, volgare) non è un gioco fine a sé stesso
ma è immergersi nella comunità vivente delle anime
TECNICHE E RAGIONE DELLA MACARONEA:
Segre, studioso la tradizione macaronica non costruisce ma presenta
serie di posizioni e registri diversi che cambiano e sono contemporanei =
pluralità di linguaggi rispetto all’orizzontalità del fatto narrato
Gadda dobbiamo scavare anche nel nocciolo più duro della realtà, la
meta della scrittura è dare sia credibilità dei fatti ma allo stesso tempo
è restituire il dolore del mondo
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CONTRO IL SOGGETTO NEL ROMANZO:
Intervista sul realismo 1950 Gadda ne afferma una sua concezione
idea che ogni atto è un punto di arrivo di un intreccio di ragioni e di
misteri
“La Meditazione milanese” grande apparato di appunti filosofici con cui
tenta di razionalizzare il proprio approccio logico-conoscitivo alla realtà
Distingue un:
o Bene di I grado (o fisiologico)
o Bene fisiologico o bene relativo all’acquisto logico la buona
realtà di un sistema è il funzionamento del sistema stesso =
frutto di questo buon funzionamento del sistema
GADDA E IL FASCISMO:
Gadda fu fascista
“Eros e Priapo” riflessione sulla natura narcissica e alienante del
rapporto tra masse e “tiranno” che ne svela le componenti
patologiche
o carica parodica del linguaggio tra macaronea ed espressionismo
Simone Casini, critico se l’uomo comune non vuole cadere nella
retorica del fascismo e dei regimi la nuova storiografia deve esser
macaronica
I ROMANZI FONDAMENTALI – “LA COGNIZIONE DEL
DOLORE”:
Pubblicato a puntate e poi raccolto in volume
Complesso edificio della cognizione tensione primaria del narrare
gaddiano articolata attorno a due poli antitetici, movimento costante e
totale che investe significati e significanti = struttura di
contrapposizione di questi due ruoli attorno a cui c’è movimento
costante di significati
o i due poli sono costituiti da Gonzalo e dalla Madre tra di essi si
scarica il conflitto violentissimo che dà il senso profondo alla
narrazione, vero e proprio teatrino freudiano
1967 scrive a Piero Gadda Conti, il cugino “La nevrosi che ho
dominato (come ho potuto) per anni e anni è nuovamente esplosa: il
ricordo di mia madre è diventato un’ossessione. Tutti i nodi vengono al
pettine, e, orribile fra tutti, il rimorso” = cognizione del dolore è nata
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dall’ossessione della figura materna di cui il romanzo racconta il
contrasto
Cognizione è poca cosa, riducibile a pochi eventi emblematici c’è un
lavoro costante sulla struttura profonda del testo
o “Cognizione” è la definizione che l’autore dà alla globalità di questo
lavoro nasce dalla sofferta rimozione degli oggetti, della materia
= impossibilità di assumersi la forza di negare, rimuovere
ciò che ingombra il proprio passato
IL ROMANZO COME PASTICCIACCIO:
Ultimo romanzo “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana”
rivelazione della complessità del romanzo
Romanzo che gli ebbe assicurato la fama giallo che non conclude,
non rivela l’assassino = assassinio brutale di signora che ospitava nei
pranzi domenicali l’ispettore, colui che conduce l’indagine
Città diventa la scena del teatro infinito del confronto tra sessi, caratteri,
classi sociali, ideologie, con uno sguardo rifratto sulle infinite “parvenze”
del quotidiano sguardo che guarda tutto il mondo e i personaggi
alla ricerca continua di verità senza riuscire mai ad appagarsi
CARLO EMILIO GADDA E UN NUOVO
LINGUAGGIO PER IL ROMANZO
ALLE ORIGINI DEL PLURILINGUISMO:
Lettere a due suoi vecchi amici: Ambrogio Gobbi e a Maddalena, sorella
dell’altro amico Domenico Marchetti come due poli, in alto e in basso,
che delimitano il modo di raccontare di Gadda racconta in modo
diverso gli stessi fatti
o origini di un plurilinguismo su basi psicologiche:
affermazioni contenute nelle lettere a Maddalena (donna)
impressione di minore spontaneità e minor desiderio di
testimoniare il vero = come giovane ben educato
affermazioni nelle lettere a Gobbi enfatizzazione
espressiva, ludica, rappresentazione deformante del
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quotidiano, lessico con termini colti ma anche del parlato =
come rabbioso sottotenente
Ad ogni alterazione emotiva del soggetto scrivente corrisponde
un’alterazione nei linguaggi
Funzione della scrittura come momento di socializzazione dell’autore e
riconoscimento di questo nei valori condivisi dal proprio contesto sociale
LA COSTRUZIONE DEL COMICO NEL LINGUAGGIO:
Comico nasce dalla costante mescolanza di registri linguistici
intreccio di significati bassi, quotidiani, banali con lessico e retorica alti
Lettera ad Alberto Carocci: commento del suo forzato trasferimento a
Milano parodia
Comico nasce dal sussedioso modo della lingua nel raccontare
fatti banali
o es. linguaggio scientifico per raccontare la quotidianità
Sarcasmo cattivo e aggressivo a volte
Intreccio linguaggio straniero con linguaggio lirico si perde
qualsiasi dimensione comica/parodica e si entra nella dimensione
malinconica
LA VIA COMICA DEL NOVECENTO:
Accanto a griglia tradizionale di forme e costruzioni propria
specificità nella pluralità dei valori, delle prospettive, delle culture
messe in campo, intrecciate e mescolate
L’UNIVERSO MACARONICO:
Gadda stravolge ordine una sorta di sistemazione del disordine, della
pluralità in un “ordine del discorso” = articolare ciò che si oppone per
domarlo e “sistemarlo”
Crede nell’irriducibile pluralità del mondo che è barocco può
essere solo registrato e imitato ma mai ricondotto ad un ordine
definitivo
Macaronico lingua di questo mondo:
o nasce dalla collettività
o ironia strumento per celebrare la propria conoscenza delle cose
e il proprio rifiuto di un pensiero unico
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LE TEORIE DEL ROMANZO DEL
NOVECENTO – GYORGY LUKACS
LA PERDITA DELL’EQUILIBRIO CLASSICO E LA RICERCA
DEL NUOVO ORDINE:
Prima metà del Novecento
Teorico ungherese Gyorgy Lukàcs collocazione del romanzo come
perdita dell’equilibrio classico e ricerca di un nuovo ordine
o romanzo novecento compito di rappresentare condizione orfana
dell’individuo
o necessità storica, etica e conoscitiva che opera letteraria
rappresenti fedelmente tutte le crepe che la situazione
storica porta con sé come linguaggio partecipe e critico del
mondo che esprime assieme a riflessione metadiscorsiva e
disegno come progettazione = romanzo non è solo disegno di
un ordine di rappresentazione del mondo ma anche della sua
progettazione
o saggio “Teoria del romanzo” 1920 mondo dopo la Prima guerra
mondiale ha perso senso della totalità (=ordine) cerca nel
romanzo la proposta di un senso dell’esistenza = arte ha
funzione di prendere coscienza del mondo e della vita a partire
dalla dissoluzione del senso del mondo
LA VITA E LE FORME NEL ROMANZO:
Dice: l’arte è qualcosa che si realizza nonostante l’insensatezza
della vita
Romanzo non può essere mai definitivo costruire realtà che siano
dinamiche per produrre un senso della realtà stessa
Ironia mette in discussione la centralità del soggetto
o soggettività che guarda al passato cerca di riproporre i
termini di un ordine superato, che non esiste più = il senso antico
del mondo che ormai si è perduto
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o soggettività che guarda al futuro contrapposizione soggetto
e oggetto = riappropriazione da parte del soggetto del mondo su
cui lavora
o cercare quello che in un mondo abbandonato da Dio ancora
presenta tracce della divinità ciò che si può riacquistare della
divinità perduta
Aspirazione a trovare nuova armonia ma consapevolezza che il
senso del mondo è perduto e non si recupera più
o arte ci dà un principio unitario, invece il mondo ha tratti eterogenei
perché privo di senso lavoro del romanziere è dare al mondo
una forma unitaria
L’ETÀ DELLA DISGREGAZIONE:
Materia del romanzo è illimitata = il romanzo può parlare di tutto
Protagonista del romanzo è individuo problematico tentativo di
riappropriarsi dei valori del mondo
o condizione di generale perdita della totalità, è in pezzi il senso del
mondo, il carattere della collettività e il rapporto solidale tra
individuo e mondo chiuso protagonista si confronta con
universo fuori di sé a partire da una condizione di radicale
inadeguatezza
o 2 possibili esiti:
confronto con realtà che appare più vasta della propria anima
deriva la condizione di “idealismo astratto” = individuo
che cerca a tutti i costi la realizzazione del proprio ideale
anima che subisce dalla realtà
altra modalità dell’inadeguatezza deriva da esser l’anima
più ampia e più estesa dei destini che la vita è in grado di
offrirle anima che impone sé stessa alla realtà
Romanzo elabora un senso che offre un ideale unitario ai frammenti della
totalità annuncia utopia di un universo conciliato da realizzarsi
in un’epoca a venire
o il senso che parla del non-senso che aspira ad un senso
FORMA DEL ROMANZO TRA ETICA ED ESTETICA:
Lavoro di raccolta di frammenti da una realtà priva di senso carattere
mai definitivo, status aperto del romanzo
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Inadeguatezza dell’anima dell’artista al mondo che deve rappresentare
si risolve con la messa in opera della prospettiva unificante del senso
delineata sempre e solo a partire dall’insensatezza della realtà
Lukàcs è marxista secondo lui dimensione ideologica di polemica
contro società borghese non c’è perché disordine del mondo è
attribuito a condizione storica legata alla modernità
INTRECCIO E SENSO NELLA FORMA ROMANZO:
Intreccio nel romanzo si intreccia ciò che è eterogeneo
o fabula (=storia) condizione irrinunciabile di un processo di
unificazione degli elementi che confluiscono nel romanzo =
principio di razionalità e organizzazione di materiali
eterogenei
Genere romanzo elabora una propria visione-giudizio del mondo
nessuna lingua “poetica” unificante
Affermazione dell’importanza della forma romanzo necessità di tener
presente tutte le dinamiche del quotidiano
TEORIE DEL ROMANZO DEL
NOVECENTO – BACHTIN E IL
ROMANZO COME DIALOGO
LA NATURA PLURALE DELLA PAROLA NEL ROMANZO:
Uno dei maggiori teorici del romanzo del Novecento russo
La parola non arriva mai vergine all’individuo che la vuole usare = porta
le tracce dell’”altro” si porta sempre una storia dietro di sé
Due poli attorno a cui si struttura l’architettura testuale:
o eterogeneità delle fonti materiali dell’opera materiale a cui lo
scrittore attinge
o forma estetica come unica istanza capace di proporre un principio
unitario alla realtà preesistente tratto unitario che l’autore
dà a questi materiali = non diventano però omogenei
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Romanzo come totalità è un fenomeno pluristilistico tale totalità si
scinde in diverse unità stilistico-compositive:
o narrazione artistica letteraria diretta dell’autore
o stilizzazione delle varie forme nella narrazione orale o discorso
diretto
o stilizzazione delle varie forme della narrazione semi letteraria
scritta
o varie forme del discorso letterario ma extra-artistico dell’autore =
ragionamenti morali, filosofici e scientifici
Stile del romanzo è l’unione degli stili e la lingua del romanzo è il
sistema delle lingue (pluralità)
Mantiene stretto contatto con la realtà prospetta lingua unitaria
espressione dei processi storici della tendenza all’unificazione
LA DIALOGICITÀ NEL ROMANZO:
Condizione della dialogicità è enfatizzata dalla conoscenza linguistica
di quanti ad esso accedono plurilinguismo = insieme di lingue
Procedimenti di elaborazione della lingua romanzesca:
o ibridazione mescolanza
o interrelazione dialogizzata delle lingue lingue entrano nel
dialogo
o dialoghi puri discorso diretto
Permane caratterizzazione storico sociale della lingua romanzesca
dimensione semantica che affonda le proprie radici nella società
LA STILIZZAZIONE NEL ROMANZO:
Stilizzazione raffigurazione artistica di uno stile linguistico altrui,
l’immagine artistica di una lingua altrui = romanzo ci dà sia immagine
della parola degli altri ma è un’immagine artistica, elaborata dallo
scrittore
La lingua non è mai propria ma nasce dalla lingua altrui
scrittore scopre che la sua parola è la parola degli altri e che ha una
storia alle spalle
AL DI LÀ DEL ROMANZO COME RICERCA DEL SENSO
UNITARIO:
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Pensiero diverso da quello di Lukàcs
Autore centrale nella teorizzazione di Bachtin è Dostoevskij
riproduzione del non-senso del mondo, romanzo plurale e
pluridiscorsivo che non può essere ricondotto all’ordine della forma
Modello romanzesco di Lukàcs tende all’unità e tende a salvare il mondo
dalla perdita di senso Bachtin riesce maggiormente a mantenere in
vita la pluralità dell’universo
IL RAPPORTO TEMPO-LUOGO COME NUCLEO DEL
ROMANZO:
Pluridiscorsività del romanzo implica la necessità di ridefinire categorie
analitiche categoria del cronotopo crono e topos = tempo e
luogo
o ridefinizione della dimensione temporale
Teoria di Bachtin rovescia la concezione del senso che si trova nella
teoria di Lukàcs non porta a nessun elemento unificante ma alla
realtà testimoniata secondo un modello aperto e instabile
TEORIE DEL ROMANZO DEL
NOVECENTO – PAUL RICOEUR
RACCONTARE COME CREAZIONE DELL’INTRECCIO:
Metà anni 80 nel suo saggio elabora teoria fondata sull’idea del
raccontare come creazione dell’intreccio “intrigo”
Mimesis di un’azione, 3 sensi del termine mimesis:
o rinvio alla precomprensione familiare che abbiamo dell’ordine
dell’azione il nostro sistema conoscitivo è predisposto a pensare
a un ordine dell’azione (intreccio) = davanti a un intreccio lo
riconduciamo ad altri modelli di intreccio che abbiamo già
conosciuto
o ingresso nel regno della finzione
o nuova configurazione, grazie alla finzione dell’ordine,
precompreso dell’azione nuovo intreccio si aggiunge al
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patrimonio che abbiamo nella nostra tradizione e arricchisce
l’ordine dell’azione che già abbiamo nella nostra memoria
Intrigo ha funzione di mediazione a 3 livelli:
o mediazione tra eventi o accadimenti individuali e una storia intesa
come un tutto
o mediazione come composizione di fattori eterogenei come agenti,
fini, mezzi, interazioni, circostanze, risultati inattesi funzione di
mediare e collegare tra loro diversi momenti
o mediazione dei caratteri temporali propri della narrazione che ci
autorizzano a chiamare l’intrigo una “sintesi dell’eterogeneo”
Racconto non è solo dimensione letteraria ma una messa in forma
della realtà quotidiana
Narrazione dei fatti costruisce una dimensione del tempo umana =
familiare
LA NARRAZIONE COME GESTIONE DELL’ETEROGENEO:
Racconto come consonanza che dà forma a ciò che è informe
Modello del narrare è un ordine del discorso
Racconto ricava il senso complessivo a partire dalla fine come
l’esistenza umana nella prospettiva heideggeriana dell’”essere per la
morte” = acquista senso dalla morte
Forma narrativa come forma definita organizzare i fatti all’interno
del percorso di inizio e fine
IL PROBLEMA DEL TEMPO COME ESEMPLARE NELLA
COSTRUZIONE DEL RACCONTO:
Prospettiva temporale è sempre centrale nel significato profondo
del testo
“atto configurante” = momento centrale della mimesis definito come
“sintesi dell’eterogeneo” = raccoglie eventi diversi per fare una
storia, un processo unitario che può essere seguito avanzando in
mezzo a contingenze e peripezie
Funzione narrativa può subire metamorfosi ma non morire
testimonia passaggio da romanzo del Novecento alle successive forme di
narrativa
L’IDENTITÀ NARRATIVA:
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Eterogeneo rifiuta di diventare omogeneo intende mantenere la
propria identità plurale
Identità narrativa rimanda alla pratica, all’azione dell’individuo nel mondo
Il sé della conoscenza di sé è il frutto di una vita sottoposta ad esame
romanzo ci aiuta a chiarificare la nostra vita = chiarire la propria
esistenza
L’INGANNO DEL RACCONTO:
“Tempo e racconto” 3 volumi delle analisi di Ricoeur
Racconto non rispecchia la realtà ma la mette in forma = inganno /
finzione pensare alla consonanza di un mondo che non esiste diventa
una consolazione davanti alla morte
Siamo attirati dall’idea di un ordine del mondo = racconto ci presenta
idea di un mondo ordinato e comprensibile violenza
dell’interpretazione
PER UN REALISMO NOVECENTESCO
– ALBERTO MORAVIA
MORAVIA – VITA E OPERE:
Nome d’arte Alberto Pincherle all’anagrafe
Nasce a Roma 28 novembre 1907 agiata famiglia borghese
Grave malattia da bambino a 9 anni tubercolosi ossea che lo
costringe a letto per 5 anni:
o studi irregolari
o lettura numerosi libri classici e grandi narratori dell’Ottocento
e primo Novecento:
Dostoevskij
Joyce
Leopardi
o scrive versi in francese e italiano
o studia tedesco
Subito dopo aver lasciato il sanatorio 1925 stesura del romanzo “Gli
indifferenti” pubblicato nel 1929 successo e si inserisce nell’ambiente
letterario e giornalistico e inizia a collaborare con diverse riviste
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Fine del regime inizia la sua fortuna letteraria e cinematografica:
o pubblicazione de “La romana” 1947
o pubblicazione dei racconti lunghi:
“La disubbidienza” 1948
“L’amore coniugale e altri racconti” 1949
o il romanzo “Il conformista” 1951 da cui è stato tratto anche un
film
1952:
o vince Premio Strega per i racconti
o iniziano le traduzioni dei suoi romanzi all’estero
o realizzazioni di film tratti dai suoi racconti
1966 fonda a Roma con Alberto Carocci la rivista “Nuovi argomenti”
su cui scriveranno autori fondamentali del Novecento tra i quali:
o Jean-Paul Sartre
o Italo Calvino
o Eugenio Montale
1960 romanzo “La noia” vincitore 1961 Premio Viareggio
o cresce la sua fama di intellettuale impegnato a sx di leader del
mondo letterario romano figura diviene sempre più bersaglio per
i conservatori
1984 “Corriere della Sera” inizia corrispondenza da Strasburgo (dove
è entrato in Parlamento Europeo) il Diario europeo
1986 pubblica in volume:
o “L’angelo dell’informazione e altri scritti teatrali” a cura di Renzo
Paris
o primo volume delle “Opere” a cura di Geno Pampaloni
1989 secondo volume delle “Opere” a cura di Enzo Siciliano
1990 autobiografia “Vita di Moravia” scritta assieme a Alain Elkann
Muore nella sua casa a Roma il 26 settembre 1990
IL PERCORSO DEL REALISMO MORAVIANO:
Produzione di Moravia 3 diversi momenti:
o Fase del realismo borghese (1929-45) fusione elementi
realistici, essenzialistici e surreali
opere più importanti:
“Gli indifferenti”:
o considerato dai critici il migliore dei suoi romanzi
o racconta il grigiore, indifferenza spesso cinica di 4
personaggi borghesi
o segna svolta notevole nella letteratura italiana
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o torna la figura dell’inetto in un ambiente
borghese
o sistema di pregiudizi e convenzioni
“Agostino”:
o protagonista che trascorre le vacanze estive con
la madre in Versilia scoperta via via più intensa
e sofferta del sesso all’interno dei rapporti
familiari
o Fase del neorealismo (1947-57) appaiono spesso personaggi
popolari che assumono ruolo di alternativa positiva al mondo
borghese
opere più importanti:
“La romana”
“La ciociara” film Sophia Loren
o Fase del pessimismo (1960-90) spiccato pessimismo = non
crede più al popolo come a un’alternativa valida e torna a
concentrarsi sull’universo borghese in crisi e privo di morale vitalità
temi:
estraneità
passività di fronte all’esistenza
insensatezza del vivere
opera più importante “La noia”
narrazione di un amore infelice che introduce il lettore
nelle pieghe della società che dietro al benessere
nasconde un malessere che coinvolge tutti i livelli della
vita quotidiana e dei valori umani
protagonisti dei romanzi moraviani personaggi che
vivono in una dimensione di straniamento, impotenza
e crisi perché incapaci di superare le logiche della
classe a cui appartengono
scrittura improntata a un realismo critico attraversato da
razionalismo si risolve in sarcasmo antiborghese
LA DENUNCIA DALL’INAUTENTICO:
Denuncia dell’inautenticità nei rapporti tentativo di superare ciò
che non è autentico per arrivare all’autentico
L’azione inautentica nel mondo reale funziona perché partecipe del clima
complessivo ma il romanzo inautentico non funziona
Nell’”Attenzione” riflette sulle possibilità che restano a
disposizione del romanzo in un’Italia uscita dal “miracolo economico”
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che aveva trasformato il Paese anche dal punto di vista culturale e
antropologico
o protagonista è giornalista con sogno di diventare scrittore
o critica nei confronti del mondo borghese si estrinseca
nell’ossessione del protagonista nei confronti della
autenticità
o chiama il libro Attenzione perché il mondo in cui vive (Roma degli
anni ’60) è un mondo disattento non si accorge delle cose che
avvengono sotto i propri occhi
IL ROMANZO ANTIBORGHESE:
Le ultime opere narrative saranno compiute sotto il segno di una
sperimentazione generalmente incompresa
Sembra essere fin troppo disposto a riversare sulla pagina ciò che si
poteva respirare nell’aria di quei decenni:
o Freud
o Marx
o Ecole du regard
Temi del romanzo di Moravia testimoniano il paesaggio storico
Tutto è livellato dalla dimensione delle “solite cose”, della normalità e
dell’anonimato
Necessità dell’individuo borghese di prendere atto
dell’insignificanza dell’esistenza in cui si vive
A prima vista è scritto male, quasi “non scritto” lingua che
appartiene alla contemporaneità che Moravia raccoglie nell’aria
Dalla famiglia ha sempre tratto gli stimoli maggiori per la costruzione
della sua letteratura
INETTI DEL NOVECENTO – RUBÉ DI
ANTONIO GIUSEPPE BORGESE
VITA E OPERE:
Grande critico e scrittore
Nasce a Polizzi Generosa (Palermo) 12 novembre
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Studi liceali ed universitari a Palermo durante primo anno facoltà di
lettere (1889-90) dette vita alla rivista “La Scintilla”
1900 si trasferisce a Istituto di studi superiori a Firenze collaborare
attivamente alla rivista “Regno”
o si occupa anche di critica letteraria illustra il suo nazionalismo
fedele alla tradizione cattolica
o entra in contatto col circolo della rivista “Il Leonardo” di Giovanni
Papini
Gennaio 1904 dà vita ad una propria rivista: “Hermes” che uscì in 12
fascicoli comparvero le prose “morali” in cui è evidente l’influsso
della scrittura dannunziana e della poesia cattolica
1907 in Germania corrispondente del “Mattino di Napoli” di cui era
divenuto caporedattore e successivamente della “Stampa di Torino”
1909 pubblicato a Napoli il saggio “Gabriele D'Annunzio”
1921 il suo romanzo più importante “Rubé” uno dei contributi più
significativi nella storia della narrativa italiana contemporanea
1922 volume “Poesie” prima e seconda edizione
1923 secondo romanzo “I vivi e i morti”
RUBÉ:
Rappresenta momento di riflessione e ripiegamento interiore
periodo della Prima guerra mondiale
Attraverso la narrazione intreccia la dimensione del privato con
quella militare
Personaggio dell’inetto Filippo Rubé rappresentativo della crisi
dell’uomo del primo Novecento
Complessità del suo messaggio passaggio dal classico romanzo
dell’”eroe problematico” a quello della “dissoluzione del personaggio” in
cui fragilità degli equilibri sociali, tipica del sistema capitalistico,
trova la sua piena espressione
BIOGRAFIA DELL’INTELLETTUALE
PRIMONOVECENTESCO:
Raffigurazione dell’intellettuale come personaggio sconfitto dalla
vita atteggiamento di distacco e sofferta solitudine con cui essi
guardano sé stessi e il mondo
Malessere esistenziale del personaggio incapace di chiarire a sé
stesso le ragioni della propria condizione
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IL DESTINO DI RUBÉ – TRA RAGIONE E IRREALTÀ:
Invece che concentrarsi a delineare i fenomeni complessi del mal di
vivere mira a coglierli in una prospettiva socio-culturale
Tra Rubé e gli altri si frappone uno schermo di incomprensione
ostacola instaurazione di autentici rapporti umani = scontro del
protagonista con la dura e spietata realtà
o nel proprio smarrimento proietta il rifiuto della vita pratica senso
di disagio di chi si sente dalla parte del perdente
IL NARCISISMO DI RUBÉ:
Rubé è un narcisista
Argomentare continuo artificiosa disposizione della mente alla
contemplazione e incoerenza
Retorica del vuoto parole vuote senza concetti reali
Esistenza di Rubé appare come un’esperienza senza ideali né scopi
nel suo atteggiamento agisce un accanimento demolitore = tutto
viene demolito e sottoposto ad una critica ferrea che annulla ogni valore
RUBÉ TRA PRECARIETÀ ECONOMICA ED ESISTENZIALE:
Precarietà intellettuale e sociale
Prima pagina del romanzo pone il problema dell’insicurezza del
personaggio e delle sue torbide ansie di rivalsa sociali in termini
economici = desiderio di rifarsi sugli altri della propria condizione
economica
o la vita come una lettera ingiallita che aspetta una risposta
Impotenza del personaggio può far leva solo sulle proprie doti
intellettuali e culturali e si autodenuncia nelle crisi di attrazione e
repulsione nei suoi rapporti con gli altri
TRA CLASSICISMO E SURREALISMO
– ALBERTO SAVINIO
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LA VITA E LE OPERE:
Uno dei personaggi più importanti alla letteratura italiana del Novecento
Nasce ad Atene 1891 Andrea Alberto de Chirico, fratello del pittore
Giorgio de Chirico
Studia musica diplomandosi giovanissimo in pianoforte
Morte del padre 1905 due fratelli con la madre Gemma lasciano la
Grecia primo soggiorno in Italia Monaco di Baviera
o lezioni di armonia e contrappunto dal famoso compositore
Max Reger
1910 a Parigi decide di chiamarsi Alberto Savinio ed entra subito in
contatto con Apollinaire (poeta francese legato alle avanguardie)
diventandone amico
o pubblica nella rivista di Apollinaire “Les soiréès de Paris” il suo
primo testo poetico in francese “Les chants da la mi-mort” e
anche testi teorici e programmatici sulla musica
1914 scoppia la guerra e nel 1917 inviato sul fronte orientale da qui
invia testi letterari a molte riviste d’avanguardia italiane e
straniere come “Dada” di Tristan Tzara, fondatore del Dadaismo
Fine 1918:
o torna in Italia e raggiunge madre e fratello a Roma
continua fitta collaborazione con riviste d’avanguardia
o esce il suo primo libro italiano “Hermaphrodito”
Dopo suo rientro definitivo in Italia, anni 30 intensifica la pittura
di ritratto senza abbandonare l’attività letteraria e la collaborazione a
giornali e riviste
“Tragedia dell’infanzia” pubblicato da Libero De Libero a Roma 1937
Negli anni di guerra escono i libri che gli procurano la fama:
o “Infanzia di Nivasio Dolcemare”
o “Casa «la Vita»”
o “Narrate, uomini, la vostra storia”
o “Maupassant e l’«Altro»”
o “Sorte dell’Europa”
Dal 1941 stende per la rivista “Domus” di Giò Ponti poi gli scritti
vennero raccolti nel volume “Nuova Enciclopedia” pubblicato postumo
UNO SPERIMENTALISMO A TUTTO CAMPO:
Sperimentazione dei linguaggi a tutto campo verbale, figurativo-
visivo, musicale, …
o cercando all’interno di ogni linguaggio una sua cifra peculiare
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Creatività saviniana temi e forme della tradizione a cui guarda nella
più ampia prospettiva possibile con l’intento di farne emergere i
significati più profondi e nascosti
Voracità intellettuale lo ha spinto ogni volta ad un approccio nuovo
e inatteso
La sua nascita in Grecia e il suo formarsi in vari paesi europei è la chiave
per capire questa innovazione continua lo porta ad essere un
apolide = senza patria
Affermazione della fragilità di una sola verità deve essere sostituita da
una molteplicità di verità
L’ARTE COME RICERCA DELLA VERITÀ:
La battaglia della cultura dovrà essere quella di demolire
l’autoritarismo della cultura unica (pensiero unico) “E quanto più è
alto il numero delle verità, tanto più bassa la possibilità di una verità
sola. Nostro compito è di aumentare il numero delle verità fino a rendere
impossibile la ricostruzione delle verità”
In “Scatola sonora”, pagine dedicate all’”Oro del Reno” di Wagner
idee contradditorie da cui nasce possibilità di intravedere la
verità
De Chirico (fratello) coglie il rapporto con le cose e con l’antichità classica
nello spirito della tragedia Savinio lo fa in quello della commedia
o commedia saviniana non è un semplice divertimento o satira è
uno stile filosofico e ricerca socratica di elementi essenziali
CONTRO IL PENSIERO UNICO:
Tradizione non si spegne ma muta toni e colori
L’arte deve scavare dentro le verità trovare qualcosa di più reale,
profondo e determinante
Collabora attivamente alla rivista “Valori plastici” 1918-22 si pone
come teorico del gruppo mettendo a fuoco i principi sui quali si basano
le intenzioni del periodico: ordine, serenità e compostezza dell’arte,
contro il disprezzo per la tradizione e lo sperimentalismo
Dalla sperimentazione può nascere un nuovo classicismo
Arte non più come possibilità di conforto mette a fuoco le dissonanze
Tante verità da cercare
Figura dello scrittore cosmopolita non ha nessuna patria avendole
tutte
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L’EUROPA E L’ANTICA GRECIA:
Mettere a fuoco una sempre lucida volontà di comprensione e di
polemica ricerca della verità, della conoscenza e della morale
Grecia come un mondo che accoglie e rende omogenee le esperienze
culturali più diverse luogo dove si accolgono e si completano le
diversità
IL REALISMO MAGICO DI MASSIMO
BONTEMPELLI
VITA E OPERE:
1910 dopo carriera da insegnante va a Firenze giornalista per:
o “Il Marzocco”
o “La Nazione”
o “La Nuova Antologia”
o il settimanale “Le Cronache letterarie”
o “Il Nuovo Giornale”
o “Il Fieramosca”
o “Il Corriere della Sera”
o casa editrice Sansoni cura libri scolastici:
“Il Poliziano”
“Il Magnifico”
“Prose di fede e di vita nel primo tempo dell’Umanesimo”
Fa parte dei circoli carducciani polemizzano con la nuova critica
crociana
1915 accetta incarico di responsabile culturale dell’Istituto
Editoriale Italiano e si trasferisce a Milano cura pubblicazione dei
classici della letteratura italiana
1921-22 soggiorno a Parigi entra a contatto con le nuove
avanguardie francesi
o Romanzi “La scacchiera davanti allo specchio”
o “Eva ultima”
stile ispirato all’arbitrio irrazionale e alla casualità apparente
dei sogni impostazione di scrittura che coincide con gli
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enunciati del Primo manifesto del Surrealismo di André
Breton (1924)
Amicizia con Pirandello lo spinge a scrivere anche drammi:
o “Nostra Dea”
o “Minnie la candida” dramma fiabesco in un’atmosfera sempre
oscillante tra incubo e gioco
1926 fonda con giornalista e scrittore toscano Curzio Malaparte
rivista internazionale “900-Cahiers d’Italie et d’Europe” rivolta a
tutti gli intellettuali cosmopoliti del “novecentismo”
Opere più importanti:
o “Il figlio di due madri”
o “Vita e morte di Adria e dei suoi figli”
o “Gente nel tempo”
romanzi del periodo contrassegnati da una ricerca ossessiva di
valori simbolici espone la sua poetica innovatrice del realismo
magico che invita l’artista moderno e scoprire l’incanto
dell’inconscio e delle avventure imprevedibili senza
rinunciare alla funzione di controllo della sua ragione umana
I RAPPORTI CON IL FASCISMO:
Convinto sostenitore del fascismo 1924 entra nel Partito Nazionale
Fascista nel quale vede il mezzo politico più adatto a sostenere la
nascita di una società moderna
23 ottobre 1930 nominato Accademico d’Italia quando comincia ad
avvertire crescente disagio nei confronti del regime fascista di cui
non condivise mai il tentativo di controllare la cultura e gli intellettuali
o espulso dal PNF proibizione di scrivere per un anno lascia
Roma e si trasferisce a Venezia presso villa del barone
Franchini mantiene carica di Accademico d’Italia fino al 25
luglio 1943
1945 finita la guerra rientra a Milano insieme a Ugo Betti, Sem
Benelli, Diego Fabbri e altri autori teatrali dà vita a Sindacato nazionale
autori drammatici salvaguardare il lavoro dei drammaturghi e
scrittori teatrali
1950 torna definitivamente a Roma collabora con “L’Unità”
IL REALISMO MAGICO:
Formula del “realismo magico” in polemica con verismo ottocentesco
e con letteratura accademica
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o sostiene che l’arte deve essere:
“realistica” = legata al mondo
“magica” = rappresentare l’irruzione dell’assurdo nella
realtà quotidiana scoprendo il senso magico nella vita
Elementi futuristi alla base + elementi di origine avanguardistica più
lontana + esperienza culturale fascista
o tentativo di incontro tra tendenza verso realismo moderno
(attento ai caratteri nuovi provocati nella civiltà umana dallo
sviluppo del macchinismo, dall’industria e dalla ricerca) e al di là
del reale delle esperienze psichiche sospese tra conscio e
inconscio
Pirandelliana incertezza di fronte a quale sia la vera verità/realtà
Numerosi riferimenti nelle sue opere al clima nuovo indotto dal
fascismo nella società italiana precedentemente chiusa e provinciale
Rottura con il passato rifiuto della democrazia per le nuove
ideologie nazionalistiche e attivistiche = letteratura liberata da
schemi borghesi e restituita alla sua forza creatrice e inventrice
Rapporti tra mondo reale e mondo ideale
TRA CLASSICISMO E AVANGUARDIA:
Magia che trasforma il mondo ma a partire dalle sue leggi
oggettive
Da un lato avanguardie e dall’altro ricerca di compiutezza e classicità
Attaccamento al passato
Anni ’30 grande fama, 3 romanzi più importanti della sua carriera:
o “Il figlio di due madri” caso eccezionale di trasmigrazione
dell’identità
o “Vita e morte di Adria e dei suoi figli” protagonista straordinaria
bellezza di una donna che ha dedicato la sua intera vita al culto
della propria perfezione = elemento estetico che diventa surreale
nell’ossessività che acquista
o “Gente nel tempo” storia di una famiglia in cui si scopre
esistenza di un ritmo inesorabile = ogni 5 anni muore un suo
componente
intorno al fatto eccezionale viene fatto ruotare un mondo
normale, di umanità
Messaggio ottimistico sulla natura dell’uomo
Voleva essere scrittore moderno e popolare in realtà si rivela scrittore
di cifra difficile e aristocratica attento ai valori dell’espressione
letteraria = letterato tradizionale persisteva sotto la scorza
dell’avanguardista
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L’IDEOLOGIA DI BONTEMPELLI:
Verso la settantina nuova fase della sua attività impegnata in
senso civile e antifascista
o diventa collaboratore dei giornali di sx “Vie nuove” e “L’Unità”
a questi diede il suo ultimo lavoro narrativo = racconto “Idoli”
1951 e si presentò alle elezioni del 18 aprile 1948
Attenzione a sperimentazione che gli deriva dalle avanguardie
Rapporto tra scrittore e musicista “scolpire sta a dipingere come
scrivere sta a comporre”
ALDO PALAZZESCHI –
L’AVANGUARDIA MODERATA
VITA E OPERE:
Vero nome Aldo Giurlani prende cognome della nonna materna
Palazzeschi
Nasce a Firenze 1885
Frequenta scuola di recitazione “Tommaso Salvini” qui conosce
Marino Moretti, poeta importante che lo avvicina alla letteratura
Scrittore dal temperamento ribelle ruolo da provocatore
o forme di scrittura originali
o peculiare lettura della realtà in polemica con la “normalità”
borghese
LA STAGIONE FUTURISTA:
Si accosta ai Futuristi ammira:
o la lotta contro le convenzioni
o atteggiamenti provocatori
o forme espressive che prevedono “distruzione” della sintassi e
propongono “parole in libertà”
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anche se la sua scrittura utilizzerà ancora stili più tradizionali =
futurismo moderato
1911 esce nelle Edizioni Futuriste di “Poesia” uno dei suoi capolavori
“Il Codice di Perelà – romanzo futurista”
o considerato da molti critici come esempio di “antiromanzo”
opera viene letta come una favola che intreccia elementi
polemici a significati allegorici
o grande metafora dello svuotamento di senso della narrativa
novecentesca
PERELÀ COME EROE NOVECENTESCO:
Perelà viene al mondo scendendo dal camino immagine grottesca
dell’utero
Ha vissuto per 33 anni nell’”utero nero” fatto di fumo, allevato e
nutrito da 3 donne Pena, Rete e Lama che considera sue madri
Scende in un mondo non identificato dal punto di vista geografico e
temporale ma governato da monarchia assoluta:
o pellegrinaggio attraverso le principali istituzioni di questo mondo
o improvvisamente viene considerato pericolosissimo e
destabilizzante per il regno arrestato, processato e condannato
ad essere imprigionato in un camino angusto da cui scappa
subito via diventando nuvola
PERELÀ TRA GIUOCO E ANTAGONISMO:
Opera è stata interpretata da diverse angolazioni:
o Ardengo Soffici uomo di fumo è simbolo del poeta nella
società contemporanea
o Luigi Russo opera legata solo ad irriverente volontà di
divertimento in linea con Futurismo e con la dichiarazione poetica
di edonismo di Palazzeschi, esplicitata nella lirica “E lasciatemi
divertire”
o Giorgio Pullini sottolinea gli elementi sociologici che fanno
pensare a una critica alla società e ai valori borghesi
o Luciano De Maria mette in luce elementi religiosi del testo:
Perelà nasce a 33 anni
parabola di esaltazione e poi rinnegamento e uccisione
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I RAPPORTI CON IL FASCISMO E LE AVANGUARDIE
LETTERARIE:
1914 la sua personalità pacifista lo porta in disaccordo con
campagna a favore per intervento in guerra dei Futuristi
riavvicinarsi a forme di scrittura più tradizionali
o romanzo “Le sorelle Materassi”
Dopo Prima guerra mondiale mantiene le distanze dal fascismo e
ideologia del “ritorno all’ordine” conduce vita appartata
concentrandosi sulla produzione narrativa
o collabora con “Corriere della Sera”
o visse a Firenze fino al 1950 si trasferisce a Roma
o anni ’60 terzo periodo di attività letteraria interessato alle
sperimentazioni letterarie
muore a Roma 1947
L’IRONIA DELLA SPERIMENTAZIONE:
Ricerca di ironia come chiave fondamentale della sua scrittura
distruzione dei rapporti normali tra le cose
Esperienze dell’avanguardia di inizio secolo “ritorno all’ordine” degli
anni Venti ripresa sperimentale delle nuove avanguardie anni
Sessanta
Esordì come poeta crepuscolare:
o “I cavalli bianchi”
o “Lanterna”
o “Poemi”
malinconia velata da estro funambolesco
Adesione al Futurismo “L’incendiario” = ritmica in versi che
costruiscono quasi un testo narrativo
PER UNA LETTERATURA COMICA:
Narrativa da bozzettismo toscano e ottocentesco, realismo crudo
giunge a leggerezza verbale da opera buffa
o surrealismo di uno spirito caricaturale anche quando
sembra voler pungere è pieno di pietà e carità verso quei singolari
personaggi che vivono tra vita fantastica e tristezza della
comune esistenza
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Non ricambiò mai pienamente l’entusiasmo che aveva il gruppo di
futuristi infatti alla vigilia della guerra si dichiarò neutrale
UN CAUTO RITORNO ALL’ORDINE:
Ritorno all’ordine col romanzo “Le sorelle Materassi” a puntate sulla
rivista “Nuova Antologia” figure di donne senza amore
o sceneggiato televisivo Sorelle Materassi Rai 1972 evento
mediale di vasta portata = fama a Palazzeschi ormai in tarda età
LO STILE DI PALAZZESCHI:
Stile comico inconfondibile vocazione al gioco della fantasia e al riso:
“Bisogna abituarsi a ridere di tutto quello di cui abitualmente si piange,
sviluppando la nostra profondità. L’uomo non può essere considerato
seriamente che quando ride. Bisogna rieducare al riso i nostri figli, al riso
più smodato, più insolente, al coraggio di ridere rumorosamente”
Ha sempre mantenuto la sua individualità
Liriche molto originali come “La passeggiata” enumerazione delle
diverse immagini, scritte pubblicitarie e numeri civici che il poeta
immagina osservare durante la passeggiata tra le vie di una città =
catalogo di insegne, numeri, nomi delle vie, … umorismo
palazzeschiano
UN ROMANZO D’AMBIENTE:
Sorelle Materassi vicende di due sorelle della piccola borghesia
toscana, temi caratteristici:
o parodia dello stile di vita e della visione del mondo
borghese
o fascino per nonsense e giochi di parole
o gusto per l’irrisione dei formalismi
o combinazione di drammatico e comico
= maschera un dramma familiare dipingendolo con tinte ironiche e
svelandone l’assurdità
o asfittica vita provinciale movimentata dall’arrivo del “superuomo”
Remo diventa terreno su cui si esercita il gusto irridente
dell’autore che mette in ridicolo con tocco leggero sia il vuoto
etico del giocane sia la cieca devozione al dovere di Teresa
e Carolina (le sorelle)
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IL COLPO DI CODA DELLA FANTASIA:
Romanzi brevi che chiudono la stagione narrativa dell’autore recupero
delle strutture sperimentali riconducibili alla stagione del futurismo
o “Il doge”
o “Stefanino”
bersagli sono la credulità e la stupidità della folla
Temi e toni più vari:
o immagine più onirica
o risata beffarda
o divertimento funambolesco
o canzonatura che non esclude
o tratti di sentimento affettuoso e completamente estraneo al
futurismo
LA NARRAZIONE ESPRESSIONISTA
DI ENRICO PEA
LA VITA:
Nasce in provincia di Lucca 1881 primi anni segnati da eventi
traumatici:
o alluvione spazza via casa di famiglia
o padre morì a causa di infortunio sul lavoro
1890 raggiunse il nonno che abitava in piccolo vigneto in Versilia
impara i rudimenti della lettura e scrittura e valore di vita libera
dalle costrizioni della società
A 16 anni si imbarca come mozzo e raggiunge Egitto dove abitava la
madre Alessandria intraprende commerci vari e fonda la “Baracca
rossa” = trasforma la sua soffitta in luogo di ritrovo di amici, anarchici,
idealisti, emarginati e giramondo che istituirono una sorta di università
popolare non ufficiale
1914 lascia Egitto e si stabilisce a Viareggio con moglie e figli fino a
Seconda guerra mondiale sviluppa interesse per letteratura
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drammatica e la scena come autore e direttore del teatro
Politeama di Viareggio
o riattiva la tradizione dei Maggi rappresentazioni popolari
caratteristiche del territorio lucchese e apuano
TRA LETTERATURA E SOCIETÀ:
Nella produzione narrativa sono ricorrenti il rapporto dell’individuo
con la comunità, esperienza religiosa e concetto di modernità:
o “Trilogia di Moscardino”
o “Moscardino” premio Viareggio
o “Il volto santo”
o “Il servitore del diavolo” autobiografia
Sviluppano in forma realistica, mitica, fantastica, tumultuosa e sofferta la
sua autobiografia che ha come sfondo la nativa campagna toscana:
o Moscardino
o Il volto santo
o Magoometto
o Il servitore del Diavolo
Complessa costruzione linguistica al suo interno si intrecciano
tante “storie nella storia”, misto di opposti:
o mondo passionale
o violente emozioni
o scenari fantastici
L’INGRESSO NELLA SOCIETÀ LETTERARIA:
“Moscardino” descrive l’impossibilità dell’uomo di essere uno e
di ricoprire un solo ruolo nel corso dell’esistenza, incapacità di
essere buono o cattivo, o santo o peccatore, demone o angelo
Slittamento dall’esterno all’interno dell’animo umano
Impressione che il libro si faccia da sé
I ROMANZI TRA FANTASIA E BIOGRAFIA:
“Il Volto Santo” compare figura di una statua dall’ossatura di legno e
faccia di stucco, baffi e barba di pannocchie di granoturco via di mezzo
tra un santo, immagine sacra legata alla tradizione cristiana, e uno
spirito protagonista dei racconti popolari
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“Magoometto” racconta le tappe della vita di Moscardino prima di
raggiungere l’Egitto:
o si scopre come si sia rifugiato dal nonno
o avventure e disavventure
o insegnamenti
o primi turbamenti
o lungo soggiorno in ospedale del nonno in manicomio
“Il servitore del Diavolo” Egitto luogo che fa da sfondo:
o vicende di Moscardino servitore di una ricca famiglia e
frequentatore della “Baracca rossa”
o carattere e personalità del nonno delineate nella descrizione della
passione nei confronti di Cleofe, la serva voce del vecchio,
saggio e violento, si fonde con quella dell’autore
IL MONDO DI PEA:
Pur rimanendo concentrato sulle figure dei personaggi principali non
manca di narrare anche le storie degli altri personaggi
Ogni storia profondamente diversa dall’altra, e ogni personaggio
profondamente distinto l’uno dall’altro figure simboli di
comportamento e atteggiamento nei confronti della vita
Presentati i pensieri di ognuno ed espressi in prima persona
creare nel lettore effetto di disorientamento che si ripete quando salta
dalla terza alla prima persona
Speciale trattamento che riserva alle figure femminili donne sono
senza vie di mezzo = semi-arpie volgari o angeli
Tema del sesso mai direttamente trattato ma numerosi sono i
riferimenti velati alla carnalità
LO STILE E LA LINGUA:
Predilige la paratassi frase frammentata
Spezza continuità del discorso utilizzando abbondantemente
punteggiatura
Sembra riuscire a non ripetersi mai enorme capacità di trovare
parole sempre nuove
Miscela particolare unione di espressioni dialettali, latinismi e
citazioni colte
Numerosissime esperienze lavorative descrive alla perfezione e con
termini specifici e di difficile comprensione
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Prosa ricca di similitudini e proverbi filastrocche, canzoncine
popolari, ritmo che sembra quello della metrica in poesia
Uso insistito di un toscano di periferia esprime i sentimenti dei
personaggi che lo parlano
GUIDO MORSELLI – UN ESEMPIO DI
LETTERATURA RIFIUTATA
VITA E OPERE:
Nasce a Bologna 1912 famiglia agiata e colta
Infanzia segnata dalla sofferenza:
o lontananza del padre relazione conflittuale fino alla sua morte
o perdita della madre a 12 anni
Ottimi rapporti con i fratelli
Fino dall’età di 8 anni grande lettore poco socievole, non ama la
scuola e agli studi preferisce interessi e letture personali
o liceo classico Parini di Milano non fu mai studente modello
LA SCELTA DELLA SOLITUDINE:
1952 fa costruire su un terreno compratogli dal padre a Gavirate una
piccola casa da lui amata moltissimo “la casa di Santa Trinità” priva
di comodità moderne da lui giudicate inutili
o qui compone la maggior parte della sua produzione:
saggi
racconti
romanzi
commedie
o collabora con periodici locali
Anni ’60 produce diversi romanzi:
o “Un dramma borghese”
o “Il comunista”
o “Roma senza papa”
o “Contropassatoprossimo”
o “Divertimento1889”
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Anni ’70 epoca meno felice per sua produzione 2 dattiloscritti gli
verranno restituiti per posta dagli editori
o termina stesura dell’ultimo romanzo “Dissipatio h.g.”
1973 sempre più triste e disperato a causa di costanti rifiuti degli editori
si toglie la vita con colpo di pistola
L’INCOMPRENSIONE DEL SISTEMA CULTURALE:
Cartella intitolata “Rapporti con gli editori” contiene produzioni
inedite:
o da alcuni ottiene risposta, da altri solo indifferenza
Calvino rifiutò pubblicazione de “Il comunista” presso Einaudi lo
ritiene troppo critico nei confronti del partito
o anno successivo Rizzoli accettò di pubblicarlo poi nuovo
direttore editoriale annullò i programmi e romanzo restò in bozza
Romanzo “Contro-passato prossimo” proposto a Carlo Fruttero rifiutò
pubblicazione per Mondadori
Solo nel 1974, dopo la sua morte scoppia il caso letterario della
negata pubblicazione
Spirito “ignoto e isolato”
LA MORSELLIANA PRECISIONE:
Primo romanzo pubblicato “Roma senza papa” da Adelfi cronache
romane di fine Novecento: Roma abbandonata dal papa che ha
preferito città di Zagarolo
o secondo Carlo Bo meditazione ironica e poetica sul nostro
tempo e inutile fragore che si leva dal discorso confuso del nuovo
cristianesimo
o Morselli esaspera immaginando gli esiti estremi
o coinvolge anche buddismo
o celibato dei preti superato il pontefice si è fidanzato
o consentite droghe
o incentivata pratica sportiva
Impressione sul carattere di Morselli leggendo le sue opere persona
colta, vivace, aperta ad ogni possibilità, critico rigoroso e mai
dilettante
Si sa poco delle ragioni per cui la società letteraria italiana rifiutò le sue
opere
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LA LOTTA CONTRO LA CRITICA:
Studi teologici per scrivere “Roma senza papa”
Propone un’altra fede fede nella scrittura
UN ROMANZO DELL’APOCALISSE:
Ultimo romanzo “Dissipatio humani generis” lunghi monologhi
protagonista che ha deciso di morire dopo aver trascorso vita ai
margini di una società che non lo comprende quella notte cambia
idea e riemerge dalla grotta col cuore che continua a battere mentre
intorno a lui non c’è traccia di nessun essere vivente
o genere umano è evaporato, nebulizzato, scomparso unico
testimone di questa storia e dell’intera umanità è l’uomo che
voleva morire
o Morselli gioca per tutto il racconto evento che ha fatto
sparire gli esseri umani è realmente esistito? Sono loro ad essere
morti o è il protagonista ad essersi ucciso?
o lungo monologo che descrive minuziosamente stati d’animo
del protagonista oscilla tra cupa disperazione e momenti
di sollievo
o situazione di superstite lo pone di fronte a indecifrabile
interrogativo deve definirsi l’escluso o il prescelto?
ANNA MARIA ORTESE - TRA
REALISMO MAGICO E SOFFERTA
FANTASIA
UNA VITA SOFFERTA E IMMAGINIFICA:
Nasce a Roma 1914
Si trasferisce in Libia per 3 anni con la famiglia continua le
elementari
1928 si stabiliscono a Napoli si cimenta da autodidatta nella
letteratura scoprendo propria vocazione di scrittrice
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Mancata formazione scolastica fa risaltare ancora di più la
perfezione stilistica delle sue opere
1933:
o muore fratello marinaio Manuele tema che ricorrerà in tutta
l’opera della scrittrice
o debutto con la pubblicazione di 3 poesie su “La Fiera Letteraria”
L’INIZIAZIONE ALLA LETTERATURA:
1945 torna a Napoli, città per lei magica inizia a collaborare con
rivista “Sud”
1952 morte dei genitori vive tutta la vita con la sorella Maria
o Maria prenderà corpo trasfigurandosi in alcuni personaggi
dolorosi nelle sue opere
1950 pubblicato il secondo libro di racconti “L’infanta sepolta”
1953 raccolta di novelle “Il mare non bagna Napoli” Premio
speciale per la narrativa all’edizione 1953 del Premio Viareggio
o 5 capitoli
o squallide condizioni della Napoli del dopoguerra
o dedicato agli scrittori napoletani
o suscitò violente opposizioni e polemiche periodo sofferto per
emarginazione a causa delle sue posizioni critiche nei
confronti del mondo letterario dal quale si sente
ingiustamente respinta
LA SCOPERTA DEL MONDO:
1967 pubblica a Milano “Poveri e semplici” Premio Strega
o seguito “Il cappello piumato” 1979
o stesura del testo teatrale “Il vento passa”
Costretta ad allontanarsi da Napoli non finirà mai di ricordare la
città:
o opera “Il porto di Toledo”
1993 pubblica “Il cardillo addolorato” ambientato a Napoli
1997:
o opera “Alonso e i visionari”
o la giuria del Campiello le assegna Premio Speciale alla carriera
o casa editrice Empirìa pubblica 2 raccolte di poesie:
“Il mio paese è la notte”
“La luna che trascorre”
Muore 1998 a Rapallo
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UNA NARRATIVA FANTASTICA:
Scambi con Massimo Bontempelli e con suo “realismo magico”
“Il mare non bagna Napoli” denuncia capacità di Napoli di creare
un ponte e intrecciare 2 livelli diversi dell’esistenza quotidiana:
borghesi e intellettuali da un lato e la povera gente dall’altro
Viaggi come antidoto
Magia come dimensione non realistica diventa chiave di
interpretazione
TOLEDO COME PORTO DELL’ESISTENZA:
Toledo = Napoli
Porto che nell’immaginario è una possibile via di fuga dal quotidiano
ma anche occasione di possibile accoglienza
Scritto a partire dal lutto del fratello più scrive iniziando a ricercare
la propria identità e più sfugge la concretezza dei luoghi e delle
esistenze
Libro più arduo, complesso e labirintico
Protagonista Lemano nel momeno dell’abbandono rivela di avere
duplice identità = rinnega ogni cifra tradizionale del personaggio
romanzesco
La stessa Ortese definisce il suo romanzo “pieno di stranezze e disordini
formali”
IL BESTIARIO FANTASTICO E LE SUE MORALI:
Ombre protagoniste dei suoi romanzi prendono aspetto di animali
Prima del Porto, pubblica il romanzo che inaugura la trilogia degli
animali “magici”:
o “L’iguana” iguana con tratti molto umani che fa da piccola
cameriera presso nobili spagnoli in un’isola sperduta
o “Cardillo addolorato” cardillo che con il canto e il volo
accompagna le vicende sentimentali di nobiluomini e ricchi
commercianti a Napoli, portatore di messaggi di pace ma anche di
avvertimento
o “Alonso e i visionari” piccolo puma Alonso portato in Italia dagli
Stati Uniti e circola negli spazi di intellettuali e contestatori deli
“anni di piombo” (anni ’70)
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Domina il male come dolore inflitto all’altro
Animali come chiave per denunciare processo di
emarginazione
Scrittrice ruolo radicalmente estraneo e antagonistico rispetto al
pensiero unico della tecnologia nel mondo contemporaneo
negazione assoluta di realtà sancita dalla storia e dalla scienza, vissuta
come inautentica
LA NARRAZIONE DI ELSA MORANTE
TRA LETTERATURA E MITO
LA VITA E LE OPERE:
Una delle scrittrici italiane più rappresentative nel secondo dopoguerra
Nasce a Roma 1912 primi anni di vita nel quartiere Testaccio con i
3 fratelli
Dal 1935 si guadagna da vivere:
o dando lezioni private di italiano e latino
o redigendo tesi di laurea
o collaborando con riviste e giornali
1936 incontro con Alberto Moravia con cui si sposerà 1941 insieme a
lui conosce i più importanti scrittori italiani dell’epoca:
o Pasolini
o Saba
o Enzo Siciliano
o Giorgio Bassani
o Sandro Penna
Complicato rapporto con Moravia:
o momenti di comunicazione intensa
o momenti di distacco e malessere “Menzogna e sortilegio” 1948
Premio Viareggio e tradotto negli Stati Uniti
Anni ’50 redazione del secondo romanzo “L’isola di Arturo” notevole
successo
o prima donna vincitrice Premio Strega
o visita con delegazione culturale l’Unione Sovietica e la Cina
o con Moravia in Brasile
o con Pasolini in India
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Poesie “Il mondo salvato dai ragazzini” si rivela nuova forte
inquietudine per i pericoli che minacciano l’umanità e nuovo desiderio di
intervento sul mondo
1974 romanzo “La storia”, vicenda di una Roma che attraversa la
Seconda guerra mondiale grande successo popolare
Scrittrice di grande impegno intellettuale e sociale intonazione
civile delle sue capacità di analisi e descrizione da parte di Benito
Mussolini
Abbandonare Roma allo scoppio della guerra a causa dell’antifascismo
di Moravia si rifugiano a Fondi
o periodo che segnerà la produzione successiva di entrambi:
Moravia “La ciociara”
Elsa “La Storia”
1948 intermediazione di Natalia Ginzburg pubblica con Einaudi
“Menzogna e sortilegio” vincendo Premio Viareggio
1962 si separa definitivamente da Moravia fase di depressione
ma non le impedisce di pubblicare:
o “Il mondo salvato dai ragazzini” raccolta di canzoni e poemi
rivolte a pubblico adolescente che per lei è “l’unico pubblico
ormai capace di ascoltare la parola dei poeti”
1974 pubblica “La Storia” racconta dell’Italia della guerra e della
ricostruzione attraverso gli occhi di un’umile popolana della
borgata romana, Ida, e di suo figlio Giuseppe
I RACCONTI DELL’INNOCENZA:
“Il mondo salvato dai ragazzini” rende note le basi del suo pensiero
che vede scontro di 2 categorie di esseri:
o Infelici Molti
o Infelici Pochi categoria privilegiata di portatori di bellezza,
salvezza e scandalo
“Menzogna e sortilegio” ricostruisce intricata storia di una
famiglia del meridione narrata dalla voce di Elisa, unica
superstite
o forte contrasto:
assoluta mediocrità dei protagonisti personaggi
comuni, amori non corrisposti ed infelici, tradimenti e
bassezze
stile sfarzoso, eccessivo e barocco
“L’isola di Arturo” tema principale della crescita e della
formazione:
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o protagonista si evolve e cresce attraverso deludenti esperienze
comprende di non vivere nella realtà immaginaria creata dalla sua
fantasia, ma in un duro mondo di illusioni e delusioni
IL ROMANZO “MONDO”:
“La Storia” imponente romanzo lungo processo di crisi personale e
rielaborazione intellettuale attraversato dalla Morante lungo il
decennio degli anni ‘60
Crisi economica ’68 pone fine al periodo di “incanto italiano” ritratto
nell’Isola di Arturo inizio nuova stagione piena di inquietudini
“La Storia” definita romanzo “mondo”:
o tragica vicenda di Ida Ramundo insegnante di scuola durante
ultimi anni del fascismo e occupazione nazista rimasta
vedova e senza figli finisce i suoi giorni in un manicomio
o da reali fatti di cronaca
o obiettivo narrare la storia dal punto di vista degli ultimi
o accentuare i toni più del necessario
REALISMO ED ESTETIZZAZIONE:
Centralità della fantasticheria da strumento diventa valore da
difendere, ispirò le maggiori opere:
o “Il gioco segreto”
o “Menzogna e sortilegio”
o “L’isola di Arturo”
modello realistico di stampo ancora ottocentesco diventa
fonte di invenzioni
Rivolta populistica contro le trame della storia di cui gli umili
sono inconsapevoli vittime ispira il romanzo “La Storia”
o suscita vivaci polemiche
o grande interesse di pubblico
In Menzogna e sortilegio “sicilianità” d’atmosfera e voci di origine
meridionale sono poche e sempre confinate nel discorso diretto
o predomina ricerca di una magia arcana lingua italiana aulica,
impreziosita da agganci intertestuali al melodramma
o uso del plurilinguismo dialetto e coloriture dialettali hanno un
posto notevole e una funzione diversa rispetto alle opere
precedenti
o volontà ideologica di stare dalla parte dei protagonisti
“inosservati di questa terra”
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o dialetto presente anche nella voce dell’io narrante segno
di atteggiamento partecipe, solidale ed empatico dell’autrice
SILVIO D’ARZO – IL RACCONTO
PERFETTO
UN NARRATORE SINGOLARE:
Silvio D’Arzo, Andrea Colli, Oreste Nasi, Sandro Nedi alcuni degli
pseudonimi usati da Ezio Comparoni
Reggio Emilia muore a 32 anni di leucemia
Si guadagnava da vivere facendo insegnante scuole superiori
Opera più conosciuta racconto di cinquantina di pagine “Casa
d’altri”
o stampato in rivista in una prima versione “Io prete e la vecchia
Zelinda”
o testo definitivo uscì su Botteghe oscure autore già morto da
alcuni mesi
1942 pubblica presso Vallecchi “All’insegna del Buon Corsiero”
Ultimi anni progettava libro di 500 pagine “Nostro lunedì” con
sottotitolo che affrontava una volta per tutte il problema del
nome “di Ignoto del XX secolo”
L’IDENTITÀ DEL NARRATORE:
Diversi editori come Garzanti rifiutarono le sue prime prove
Alcuni come Einaudi gli mandarono segnali di grande interesse anche
se non stamparono nulla
Enrico Vallecchi lo inserì a 22 anni nel più prestigioso catalogo
letterario del momento
“All’insegna del Buon Corsiero” ambientata nel Settecento inglese
“Essi pensano ad altro” ambientata in una centralissima strada
universitaria della Bologna contemporanea
o molte solitudini e disperazioni eventi e personaggi fuori dal
tempo immersi in una vaga atmosfera dove l’io di ognuno è
indistinguibile da quello degli altri
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Pagina ovattata ed enigmatica dialoghi sempre brillanti, paragoni
fantasiosi, visionari
No vero e proprio progetto poetico
Affronta sempre temi che lo riguardano da vicino:
o dramma di vivere in quegli anni senza padre identificabile
o rapporto con la madre
o povertà e orgoglio che lo spingevano avanti
o dolorosa percezione dell’altro
“L’uomo che camminava per le strade” alla ridondante ricchezza
espressiva corrisponde un nucleo tematico più stabile
o personaggio principale Carlo Stresa giovane insegnante che
si presenta al suo nuovo ginnasio
testimonia la complessità più umana fatta di pensieri
profondi ma anche di considerazioni spicciole
o narrazione più fluente, si ammorbidisce frammentazione
appare più controllata
“Nostro lunedì” storia della sua generazione
IL PERCORSO VERSO IL CAPOLAVORO:
1948 anno d’uscita nell’Illustrazione Italiana di “Io prete e la vecchia
Zelinda” diverse collaborazioni con riviste e quotidiani
o Montale a mezza via tra prosa poetica e romanzo breve,
racconto perfetto
o storia di prete e vecchia lavandaia che vorrebbe uccidersi ma è
religiosa occorrerebbe autorizzazione dal prete
LA DOMANDA NEL SILENZIO:
Esistono almeno 3 stesure di “Casa d’altri” continuamente
aggiornato e rielaborato negli anni
o morte dell’autore impedisce di dare direzione definitiva al corpo
del narrato
o usa strutture metriche in maniera totalmente difforme dagli altri
autori cerca continuamente di liberare la propria scrittura da
ogni eccesso stilistico = ricerca dell’immediatezza
espressiva
o ritmo interno della prosa
o vicende e personaggi che si rincorrono, si sovrappongono e si
intersecano fino a fondersi
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LA SEMPLICITÀ MAGISTRALE DEL RACCONTO:
“Casa d’altri” Montelice, piccolo borgo, e ambiente dell’appennino
emiliano:
o protagonisti:
prete avanti con gli anni
vecchia Zelinda lava panni per conto di altri nel torrente
vicino al paese
al prete appare come unica cosa viva in un paesaggio
di cose morte e immagina che prima o poi si farà
vedere in parrocchia
dopo giorni, infatti, si reca dal prete e gli fa una
domanda “è possibile per la Chiesa sciogliere un
vincolo matrimoniale?”
prete intuisce che non è quella la vera domanda spia
la vecchia
un giorno, quando prete non è in canonica, Zelinda
porta dei ceri e una lettera che poi tornerà a riprendersi
senza attendere che il prete la legga
una sera Zelinda gli pone il quesito vero prete non
trova le parole giuste e si allontana
o lavoro di scavo per rendere essenziale il linguaggio
UNA NARRAZIONE E UN’ETICA “IN LEVARE”:
Esplicito si nasconde dell’implicito lascia molti toni d’ombra
Silenzi e pause
Protagonisti sembrano vivere in condizione di isolamento
Prete usa linguaggio mimetico del parlato popolare
Romanzo modulare = costruito su trama unitaria in cui si intrecciano
diversi motivi che non influiscono sull’intreccio principale
Romanzo in cui individui cercano qualcosa che vada oltre la normalità
quotidiana abitano la diversità perché non si adattano alle regole
o uomini in cerca che non hanno alcun Dio a cui rivolgersi
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CORRADO ALVARO – IL ROMANZO E
LA QUESTIONE MERIDIONALE
UN FIGLIO DEL MERIDIONE:
Nasce a San Luca (Reggio Calabria) nel 1895 figlio di maestro
elementare piccolo proprietario terriero
Si allontana dalla Calabria per frequentare ginnasio e liceo a Napoli e
Roma
Elementi fondamentali d’ispirazione rimangono comunque:
o paese natale
o ambiente umano e sociale della Calabria
o miti e tradizioni di gente ancora legata a strutture economiche
primitive
Periodo precedente alla Prima guerra mondiale fu determinante per la
sua formazione intellettuale si ritrova in una realtà cittadina diversa
dai paesi della sua infanzia
o scopre gli aspetti di una civiltà matura e complessa
Conflitto individuale Paese indifferente verso problema
meridionale = frattura dell’Italia postrisorgimentale
o in gran parte ereditato dal padre figura che evoca spesso nelle
sue opere
LA FORMAZIONE CIVILE E L’INCONTRO CON LA
LETTERATURA:
Interessi politici in direzione democratico-liberale + sofferte
inquietudini di meridionale + sentimento civico di consapevole
partecipazione, tradizione familiare e lontana origine umanistica e
illuministica
1926 primo romanzo “L’uomo nel labirinto” riassume le sue
precedenti esperienze letterarie
o influenze pirandelliane ed espressionistiche
o prima testimonianza della crisi psicologica e morale del
dopoguerra
o Babe protagonista ex combattente meridionale incapace di
inserirsi nella società cittadina anche a causa di sua frustrata
sensualità
Escluso dal giornalismo politico militante a causa della sua dichiarazione
di essere fascista costretto alla sola attività letteraria
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o allarga la sua considerazione a temi e problemi della società
contemporanea Europa piena di contraddizioni e pericoli per la
stessa civiltà
o fedeltà al suo mondo originario deve favorire il suo inserimento nel
flusso della cultura europea, e non precluderlo
LA MEMORIA DELLE ORIGINI:
1930 fama anche fuori Italia raccolta di racconti “Gente in
Aspromonte”
o mette in evidenza dura condizione umana della gente
d’Aspromonte
o in tutta la narrazione si avverte la presenza morale dello
scrittore
o trama:
protagonista Antonello, primogenito del pastore Argirò ha
perso i buoi del padrone precipitati in un burrone
Antonello scende col padre dalla montagna al paese e assiste
alla rovina che il ricco proprietario decreta ad Argirò
richiesta del risarcimento del danno
Argirò lavora faticosamente e riesce a porre riparo alla
sventura e a mantenere in seminario il secondo figlio,
Benedetto
anche Antonello dovrà sacrificarsi per lui fratello prete
significa che la sua famiglia avrà diritto al rispetto dei potenti
del paese
nuove violenze dei latifondisti si vendica rifugiandosi sulle
montagne e diventando simbolo di giustizia per la povera
gente
o mondo pastorale viene evocato con un taglio narrativo
lirica trasfigurazione del ricordo di chi vive altrove ma è nato in
quella terra e quindi può capirla e amarla
o ricordi della sua infanzia e costante sentimento di nostalgia
per la sua terra custodirne gelosamente la memoria
o tema calabrese costante rinnova la tradizione della
narrativa a ispirazione regionale e meridionale ma con
differenza sostanziale:
alla società meridionale vista da loro come qualcosa di
immutabile, Alvaro contrappone un mondo arcaico fatto di
ignoranza, superstizione e povertà che però non è
immutabile già sgretolato e in parte sommerso, un mondo
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in trasformazione che può essere giudicato solo con gli occhi
della memoria
coglie tutte le novità e i segni di trasformazione che quel
mondo stava vivendo arrivo di strade, estendersi
dell’istruzione, emigrazione che migliorò le condizioni
economiche della regione, …
IL RACCONTO DELL’ITALIA POSTBELLICA CONTRO I
TOTALITARISMI:
1938 romanzo “L’uomo è forte” documento narrativo più importante
e significativo dell’esperienza europea e della sua profonda
inquietudine per la sorte dell’uomo di fronte alle ideologie
totalitarie
o polemica in più direzioni giudizio sullo stesso regime fascista
e responsabilità degli italiani di formazione democratica e liberale
di fronte a questi eventi
o vicenda collocata in un paese immaginario all’indomani di una
rivoluzione e nel corso di una guerra civile emigrato vi
torna ed è immediatamente preso dal ferreo meccanismo di una
polizia ideologica di cui la stessa donna è strumento
o libro apocalittico che corrisponde al tratto visionario che era
nella natura dell’autore ansioso moralismo
UN NUOVO SGUARDO MORALISTA SUL SUD:
Ai luoghi comuni della tradizione meridionalistica contrappone
mondo arcaico tragico fatto di ignoranza, superstizione e povertà
ma non immutabile
Decennio successivo alla liberazione la sua produzione si alterna a
quella di giornalista e saggista volumi:
o “Il nostro tempo e la speranza”
o “Itinerario italiano II”
o “Roma vestita di nuovo”
o “Un treno nel Sud”
o romanzo fantastico e utopistico frutto di una vena moralistica
“Belmoro”
“Quasi una vita” uno dei suoi libri più intensi
o Premio Viareggio 1957
“Ultimo diario” postumo segno di un’umanità ricca, esuberante ma
sempre partecipe
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Letteratura come impegno
UN TESTIMONE DELLE TRASFORMAZIONI:
Autore non si abbandona mai interamente al flusso della
narrazione la vicenda non si esaurisce mai in sé ma gli offre lo spunto
di un commento, riflessione morale che spesso interrompe il filo
per raccontare
o mutazione di piani psicologici tra autore e personaggio
una delle più importanti peculiarità della pagina alvariana
Saper cogliere tutte le novità e segni di cambiamento della sua
epoca e che la società meridionale stava vivendo giudica
severamente e al tempo stesso vivendo in maniera passionale la sua
gente
DUE STRADE SICILIANE, L’IRONIA E
IL BAROCCO, AL ROMANZO
NOVECENTESCO - BRANC
DUE ACUTI TESTIMONI DELLA TRADIZIONE:
Panorama della letteratura siciliana tra Ottocento e Novecento
attivissima vita culturale nelle città più vivaci dell’isola
Vitaliano Brancati e Gesualdo Bufalino generazioni diverse ma due
scrittori che interpretano nel migliore dei modi straordinaria ricchezza e
sapienza narrativa
VITALIANO BRANCATI – VITA E OPERE:
Nasce a Pachino (Siracusa) 1907
Studi inferiori a Modica
Studi superiori a Catania si trasferì con la famiglia a 13 anni
o città fondamentale per la sua formazione culturale
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1941 dopo varie peripezie va a Roma pubblica “Don Giovanni in
Sicilia”, romanzo di satira al gallismo siciliano vissuto nel chiuso
mondo bigotto della provincia
1946 si stabilisce definitivamente a Roma
1949 pubblica a puntate romanzo “Il bell’Antonio” sul settimanale Il
Mondo racconto tragicomico che attraverso impotenza sessuale del
protagonista fa intravedere la crisi e il fallimento del regime
o Premio Bagutta 1950
1955 pubblicato postumo, rispettando volontà dell’autore, il romanzo
incompiuto “Paolo il caldo” storia di un’ossessione erotica alla quale
si intreccia lucida analisi del costume politico e culturale del dopoguerra
IL MONDO FRAGILE DELLA PROVINCIA:
Mondo morale e molto concreto in cui contempla e giudica gli uomini che
lo circondano satira politica e della vita provinciale
Mondo dominato da personaggi vuoti, seduttori di donne, vanitosi,
prepotenti e oppressori sia in politica che in amore elabora questa
visione del mondo dalla sua esperienza, nato e vissuto nel
Ventennio fascista tra esaltazioni e speranze deluse
In “Don Giovanni in Sicilia” descrive aspetto della vita a Catania
vivace sfondo alla vita di giovani benestanti sempre in cerca di
avventure, che trascorrono il tempo a immaginare incontri erotici e
viaggi in celebri luoghi che però si concludono sempre in modo
deludente
o salto dalla “vita estetica” a quella “etica” provocato dalla
disperazione
o Giovanni adulto conosce Ninetta, donna alla quale decide di
consacrare la propria esistenza spinto dalla consapevolezza della
futilità della vita condotta fino ad allora
TRA SENSUALITÀ E DISPERAZIONE:
“Bell’Antonio” quadro ironico e divertente della provincia
italiana dove vengono messe in evidenza velleità maschiliste e
vagheggiamenti erotici (gallismo)
Scrittura agilissima e sensuale
“Paolo il caldo” sensualità del protagonista ha qualcosa di
ossessivo e tragico
o vena tragica accadimenti e casi di erotismo burleschi ma con
fondo desolato e amaro
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o tetraggine morbosa e ossessiva fino a diventare violenta
GESUALDO BUFALINI – VITA E OPERE:
Generazione successiva a Brancati
Nasce a Comiso (Ragusa) 1920 fin dall’infanzia attratto dalla
letteratura e dai libri e trascorre ore e ore nella piccola biblioteca del
padre
1944 si ammala di tisi lunga degenza:
o a Scandiano ha a disposizione grande biblioteca
o dopo la Liberazione, vicino Palermo esce guarito nel 946
questo dà ispirazione alla sua opera d’esordio “Diceria dell’Untore”
una sorta di biografia nascosta
1981 estrae romanzo che teneva conservato a lungo “Diceria
dell’Untore” immediatamente pubblicato da Sellerio opera esplode
immediatamente e si trasforma in un caso letterario
o Premio Campiello nello stesso anno
LA SICILIA BAROCCA E DRAMMATICA:
Secondo Bufalino l’unica cura erano i libri
Rapporto con la realtà era legato ai ricordi, alla memoria
elemento che si ritrova spesso nelle sue opere
o ricordo mette in luce anche il suo rapporto con la morte e la
malattia esperienza vissuta con profonda commozione
Gioco linguistico con le parole e con i lettori
Rinnovata passione per la parola e reinvenzione della struttura
tradizionale del romanzo
IL ROMANZO TRA BAROCCHISMO ED ESPRESSIONISMO:
“La diceria dell’untore” inattesa sopravvivenza del protagonista-
narratore
o esuberanza della parola con gli altri malati e con l’amata Marta
in un universo compulsivo e borderline
o linguaggio gonfio e barocco
IL LINGUAGGIO SUNTUOSO DELLA TRADIZIONE:
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Lingua italiana usata dallo scrittore in tutte le sue varianti e in tutte
le sue forme
o parole arcaiche perse rigenerarle e costruirci una poeticità e
un’intera pagina
Intreccio straordinario che emerge eleva e rigenera anche una
tematica così cupa e dolorosa formando un magnifico insieme
IL GATTOPARDO DI GIUSEPPE
TOMASI DI LAMPEDUSA – UN
ROMANZO ANTIMODERNO
VITA E OPERE DI GIUSEPPE TOMMASI DI LAMPEDUSA:
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, duca di Palma e principe di
Lampedusa
Nasce a Palermo 1896 antica famiglia nobiliare
o madre Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cutò donna di forte
personalità esercita su di lui grande influenza
o padre Giulio Maria Tomasi rapporti piuttosto freddi
casato dei Tomasi di Lampedusa è una diramazione della famiglia
Tomasi da cui discendono anche i Leopardi di Recanati origini
bizantine
1953 inizia a frequentare gruppo di giovani intellettuali di cui
facevano parte Francesco Orlando e Gioacchino Lanza con Lanza
instaura rapporto molto stretto e lo adotta qualche anno dopo
Partecipazione al congresso letterario di San Pellegrino al seguito
del cugino poeta Luigi Piccolo conosce Montale, Bellonci e Bassani
“Il Gattopardo” narra delle trasformazioni avvenute nella vita e
nella società in Sicilia durante Risorgimento
o inizialmente non fu preso in considerazione dalle case editrici
Mondadori ed Einaudi
o giudicato negativamente da Elio Vittorini della casa editrice
Einaudi punto di riferimento per la narrativa italiana
o pubblicato postumo 1958 Elena Croce lo inviò a Giorgio
Bassani che lo fece subito pubblicare dalla Feltrinelli
o 1959 Premio Strega
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o tradotto in film da Luchino Visconti 1963 straordinario successo
attore americano interpreta protagonista
L’INCONTRO CON LA LETTERATURA:
Montale definisce Tomasi come uno di quegli “scrittori di un unico
libro” in effetti “Il Gattopardo” è l’opera a cui è legata la fama
dell’autore
In un articolo il figlio adottivo rivela la filosofia del principe
Lampedusa si identificava col principe Salina, protagonista del
romanzo
o famosa battuta del “cambiare per non cambiare” pronunciata da
Tancredi (nipote del Gattopardo) non è la morale del romanzo
altrimenti l’avrebbe fatta pronunciare al principe Lampedusa la
considerava inaccettabile
“Bisogna sempre lasciare gli altri nei loro errori” riferita all’avversione
della classe dirigente italica al cambiamento
LA COMPLESSITÀ TESTIMONIALE DEL GATTOPARDO:
Età di cambiamenti politici e culturali che porta all’Unità d’Italia
Storia osservata e raccontata dal punto di vista del principe Fabrizio di
Salina rappresentante della più antica nobiltà siciliana
Ambientato tra Palermo e il feudo di Donnafugata, proprietà dei
Salina
Rivela paure, inquietudini e speranze provocate dai cambiamenti
attraverso rappresentante di antica nobiltà, infatti, fu molto
criticato
Romanzo non espone solo le opinioni del protagonista autore riesce a
far trapelare opinioni diverse per mostrare il Risorgimento in tutta la
sua complessità
Tancredi amato e brillante nipote del principe
o cambiamento avverrà, è inutile contrastarlo meglio
assecondarlo
principe continui dubbi e ripensamenti
o si arruola nei garibaldini
o sposa la giovane e bella figlia del nuovo sindaco, politico
arricchito perfetto rappresentante della nuova classe politica
Sicilia che accetta inesorabilmente il proprio destino
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LA CRISI DI UN’EPOCA E IL PESSIMISMO DI UNA VITA:
Anni vissuti da Fabrizio costituiscono un periodo di profonda
trasformazione:
o tempo vecchio e malandato a cui appartiene
o tempo nuovo che deve accettare ma nel quale non si riconosce
si trova a vivere tra 2 generazioni: una che muore e una che
nasce (profondamente diversa) sente di non appartenere né
all’una né all’altra
Classe nobiliare viene lentamente sradicata dai nuovi accadimenti
sociali e dai nuovi ricchi perso ogni stimolo e ideale per cui combattere
o Fabrizio si sente apatico senza più voglia di reagire
o disagio personale da un animo travagliato profondo
pessimismo nei confronti della storia umana, che ricorda il
pessimismo leopardiano
Natura che si corrompe in atmosfera di bellezza ma bellezza malata e
degradante che rivela suo aspetto mostruoso visione negativa del
mondo
Animo travagliato del principe non ha nulla a che vedere con la storia e
accadimenti del periodo
IL RIFIUTO DELL’EDITORIA TRADIZIONALE:
Vittorini non volle pubblicare Il Gattopardo Vittorini divideva il mondo
in due: vecchio e nuovo, e il romanzo di Lampedusa apparteneva al
vecchio
Principe invita a votare per l’annessione al regno
Giunge a palazzo Salina funzionario del governo piemontese,
cavaliere Chevalley di Monterzuolo incaricato di offrire al principe la
carica di senatore del Regno
o rifiutata dichiarandosi un esponente del vecchio regime
Vittorio Spinazzola definisce fondazione di un nuovo atteggiamento
del romanzo rispetto alla storia non c’è più ottimismo verso il
futuro ma dolorosa consapevolezza che la storia non procede
verso il compimento delle sorti e il mondo non è volto a
provvedere alla felicità dell’uomo
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IL ROMANZO POSTMODERNO – TRA
TONDELLI ED ECO
L’ETÀ POSTMODERNA:
Termine di prima metà di secolo segnata da guerre mondiali e fallimento
delle grandi ideologie età postmoderna prende il via a partire dagli
anni Cinquanta
o apice delle sue manifestazioni culturali e letterarie anni
Settanta e Ottanta
In Europa il primo a usare apertamente il termine è Jean-Francois
Lyotard libro-manifesto “La Condition postmoderne”
o dichiara la fine delle grandi narrazioni (hegelismo e marxismo)
Fredric Jameson, critico letterario “Postmodernism, or, the Cultural
Logic of Late Capitalism” secondo lui la narrazione postmoderna è un
depthless pastiche = privo di critica sociale e derivante dalla condizione
del lavoro intellettuale imposto dal modo di produzione tardo capitalista
o sospensione della storicità ascesa di dislocazioni narrative
come science-fiction
o scomparsa del passato e dell’utopia
o scomparsa dell’autore
o declino dell’affetto legato dalla mancata assunzione della
responsabilità del soggetto
o soggetto come correlativo della mancanza di unità del
mondo esterno
o ripensamento della posizione del soggetto mascherare la falsa
abolizione della subalternità sociale
Remo Ceserani “Raccontare il postmoderno” più che scomparsa del
passato parla di schiacciamento di passato e futuro sul presente
o ridurre il passato a museo di fotografie e raccolta di ritagli di
immagini
o distacco ironico letto come una strategia per interpretare una
realtà che appare di difficile decodificazione
es. ricerca di Italo Calvino di strumenti narrativi per
affrontare le questioni centrali della postmodernità (come la
“complessità del mondo”)
Ripresa delle convenzioni del realismo Linda Hutcheon “Poetics of
Postmodernism: History, Theory, Fiction”
o forma di critica culturale sovversiva
o retoricità come strumento per la costruzione del testo
o narrazione metastorica historiographic metafiction
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Riprendono il pensiero di Jameson:
o postmoderno rimette in circolo modalità discorsive che gli
sperimentalismi novecenteschi rifiutavano
o idea ludica di letteratura come gestione acritica dei testi
estratti dall’universo letterario
IL PANORAMA ITALIANO:
ITALO CALVINO
“Molteplicità” titolo di una delle conferenze che avrebbe dovuto tenere
ad Harvard oggi raccolte nel volume “Lezioni americane. Sei proposte
per il nuovo millennio”
o rileva che oggi “non è più pensabile una totalità che non sia
potenziale, congetturale, plurima”
“Il castello dei destini incrociati”
“Se una notte d’inverno un viaggiatore” riflessione
sperimentale sui rapporti tra scrittura e lettura
Molti critici hanno sminuito l’ultimo ventennio della sua
produzione:
o Bonura nelle opere di questo periodo si avverte “un che di
artificioso, di voluto e di perseguito a tutti i costi perché Calvino si
era lasciato troppo contagiare dalle scoperte dei semiologi”
Polemica radicata nel panorama critico italiano rigetta
postmodernismo letterario come moda di “cattivo gusto”
o Remo Ceserani è tra i pochi a mettere in luce questa “chiusura” del
nostro paese
UMBERTO ECO:
Caso più esemplare della controtendenza “consapevole”
riflessione teorica sul postmoderno la mette in pratica nei suoi romanzi
Ribadisce i concetti principali della forma artistica postmoderna
Lancia la definizione di “opera aperta” testi che permettono
diverse e multiple interpretazioni
Interpretazione astorica del movimento postmoderno condizione
ricorrente nella storia della cultura, si sofferma sulla dinamica
FIGURE DEL POSTMODERNO – IL LABIRINTO DI UMBERTO
ECO:
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È una delle strutture filosofiche fondamentali della postmodernità
Descrive questa nuova tipologia associandola al concetto di rizoma
labirinto-rete in cui ogni singolo punto può essere connesso con
qualsiasi altro punto ed è estensibile all’infinito, non ha né esterno
né interno
Labirinto come archetipo deriva dallo scrittore J. L. Borges
Labirinto si astrae e si complica appare in svariate forme
Scrittura labirintica
Romanzo “Il nome della rosa” giallo storico che presenta
contaminazione vertiginosa con altri generi letterari
o citazioni, allusioni e calchi
o costruito attingendo alle fonti più varie, antiche e moderne, colte
e popolari
o tema del manoscritto ritrovato
o i due personaggi Guglielmo da Baskerville e Adso ricordano
rispettivamente Sherlock Holmes e Watson e li citano
letteralmente
o inizio del racconto di Adso “Era una bella mattina di fine novembre”
rielaborazione da Snoopy, personaggio dei Peanuts “Era una
notte buia e tempestosa”
o biblioteca dell’abbazia ha struttura labirintica ispirata a
quella della biblioteca-universo del racconto di Borges “La
biblioteca di babele”
tema di un’inaccessibilità del sapere orchestrata dagli
ideatori e custodi della biblioteca
confronto finale con Jorge da Burgos, monaco cieco custode
della biblioteca svela il movente dietro gli omicidi =
impedire la lettura del secondo libro della “Poetica” di
Aristotele in cui si elogia il riso
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o potere distruttivo della risata critica nei confronti del sapere
canonico
IL ROMANZO-ENCICLOPEDIA E LA PARODIA DEL
COMPLOTTO:
Secondo romanzo di Eco “Il pendolo di Foucault” meccanismo della
rete delle citazioni viene portato all’estremo
o sottile critica:
alla cultura di dx nel suo rapporto con l’esoterismo
dietrologia diffusa durante gli anni di Piombo
o struttura con più livelli di narrazione
o 3 protagonisti elaborano piano complotto quando un
colonnello mostra un messaggio cifrato
ideazione del piano finisce per coinvolgere i 3 a tal punto che
Casaubon finisce per non dare più ascolto alla fidanzata Lia
che tenta di mascherare il cortocircuito intellettuale in cui lui
è caduto
o critica di strategia di lettura e interpretazione dei testi messa in
atto sistematicamente dai “diabolici” instancabile ricerca di
un senso nascosto che in realtà il testo non contempla
o argomentazione dei “diabolici” è un esempio di quel “discorso
paranoide” tipico dell’ossessione complottista
TONDELLI – IL NUOVO IMPEGNO SOCIALE E LA
“LETTERATURA EMOTIVA”:
Fine anni Settanta (periodo del movimento del Settantasette) Pier
Vittorio Tondelli studente DAMS Bologna Eco professore di
semiotica
Critico Romano Luperini parla della scomparsa della figura
dell’intellettuale impegnato che lascia il posto a una funzione di
letterato vissuta con “una sensibilità postmodernistica”
o parametri dell’idea di impegno assumono forme nuove
Impegno di Tondelli si rivolge agli emarginati e alle contro-culture
giovanili sperimentalismo linguistico molto marcato in cui si
riconoscono espressioni tipiche dei suoi coetanei
Primo romanzo “Altri libertini” a 25 anni
Racconto “Colpo d’oppio” espone il suo ideale di “letteratura
emotiva” in contrapposizione alla “letteratura paludata”
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o letteratura di Tondelli si propone di esplorare le profondità
emozionali del linguaggio
I NON-LUOGHI DEL POSTMODERNO – L’EMILIA-ROMAGNA
DI TONDELLI:
Anni ’90 filosofo Marc Augé introduce concetto di non-luogo “spazio
che non può definirsi né identitario né relazionale né storico”
Scorribande dei libertini sono ambientate in non-luoghi fanno da
cornice alla loro continua ricerca di identità e al bisogno di fuga
da una claustrofobica realtà provinciale che giudica la loro
“anomalia”
Luogo natio trona ad emozionare solo quando è visto da lontano,
da un non-luogo come l’autostrada duplice significato:
o rappresenta punto di osservazione distaccato che permette
riconciliazione con paesaggio familiare
o rampa di lancio verso la fuga, l’ignoto e l’avventura
Ricorre molto anche il litorale adriatico della Romagna in “Rimini”
evoluzione turistica del litorale
Architettura industriale assume nuovo significato agli occhi del
narratore come la visione della raffineria di Ravenna
I NARRATORI DELL’ANNO ZERO
NARRARE NEGLI ANNI ZERO – UN NUOVO REALISMO?
“Ritorno alla storia” a partire dagli anni ’90 dopo la data spartiacque
degli attentati dell’11 settembre 2001
o sul fronte italiano fiorisce il terrorismo politico degli anni di
Piombo
Ritorno di un nuovo realismo punta a restituire una profondità
storica al presente
Alberto Casadei critico individua 4 modalità di autenticazione del
racconto realistico:
o iperbolicità esibizione di eccessi come crimini iper-violenti e
linguaggi iper-gergali
o saggismo presenza dell’io-autore come testimone
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o autobiografia vita stessa dell’autore a volte mista di elementi
fittizi
o allegoria
Realismo ben lontano da quello dell’Ottocento la realtà stessa è un
intreccio di reale e virtuale
o Casadei il realismo del nuovo millennio deve far convivere il
reale e il fittizio in tutti i suoi aspetti
o frequente bisogno di autenticazione della materia del racconto
attraverso rimandi all’” è successo davvero”
o la natura stessa del nuovo realismo è paradossale Gianluigi
Simonetti definisce “realismo dell’irrealtà”
IL CORTOCIRCUITO TRA FICTION E NON FICTION –
“L’ABUSIVO” DI FRANCHINI:
Rapporto tra fiction e non fiction contaminazione inevitabile
elementi dell’una transitano velocemente nell’altra
o elementi eterogenei fanno il loro ingresso nel testo letterario al fine
di incoraggiare una risposta morale nei lettori
Forme ibride tra giornalismo e letteratura grande successo
Libro che rappresenta al meglio la narrativa italiana del nuovo millennio
“L’abusivo” di Antonio Franchini” libro-inchiesta che oltrepassa i
confini del genere
o autore rappresenta il suo sentirsi dilaniato dalla dialettica
giornalismo-letteratura
o racconta omicidio a Napoli, da parte di due esecutori della camorra,
di Giancarlo Siani, giornalista abusivo al “Mattino” e amico
dell’autore
o trascorso di Franchini come giornalista insieme all’amico e
successiva scelta di trasferirsi a Milano per lavorare tra editoria e
scrittura letteraria condiziona la sua rielaborazione emotiva
della vicenda
o voce narrante autobiografica
o numerosi elementi esterni documenti autentici provenienti
dal mondo della non fiction:
estratti di articoli di Siani tra cui quello che gli è costato la
vita
verbali
interviste a svariate personalità sociologi, politici e amici
della vittima
parti dell’opera che ricordano un reportage la configurano
come libro-inchiesta
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o si sforza di allontanare i suoi lettori dal riparo del “fittizio” ma
non rinuncia alla libertà, simmetrie, isotopie del romanzo
trama secondaria scene di vita del quotidiano del
narratore a Napoli e ricorso al dialetto
Casadei analizza vicende della trama secondaria nota bisogno di
sancire la realtà tramite ricorso alla letteratura che ha a che fare
soprattutto con la finzione
L’ESTETICA DELLA VELOCITÀ:
Velocità come principio dominante ricorso a forme e ritmi rapidi,
incisivi e discontinui caratteristica chiave della narrativa contemporanea
Libri-inchiesta presentano ritmo serrato
Molti testi degli anni Zero aderiscono agli schemi di una forma
frammentaria e paratattica evidente in “Occidente per principianti”
di Nicola Lagioia
o “Avrebbero dovuto spedirci lontano. Un anno di Erasmus al Polo
Sud. Sei mesi nella pampa a pane e acqua. A dirigere il traffico nel
centro di Calcutta. Così, per espiare. Dimenticare. Rieducarsi. E
invece niente”
o protagonista un ghostwriter trentenne le cui vicende si intrecciano
con studentessa Zelda e regista perseguitato dai creditori
incaricato di indagare sulla prima amante di Rodolfo Valentino per
divulgare lo scoop dell’estate 2001
ricerca che prende forma di un viaggio per l’Italia tra Nord e
Sud flash narrativi che accostano ambienti e situazioni
o rapidità del montaggio aspetto più sottolineato dalla critica
Case editrici richiedono testi brevi e di rapida lettura
LA RESISTENZA DEL RACCONTO:
La forma breve si presta particolarmente a rappresentare la
relatività e la casualità dell’esistenza calata nel mondo
contemporaneo
Giulio Ferroni risposta critica allo zapping interminabile della
comunicazione e alla sua apparente continuità e scorrevolezza
Forma che si differenza notevolmente dal romanzo anche sul
piano del rapporto con la realtà
Una delle raccolte di racconti più riuscite degli anni Zero è “Lo
spagnolo senza sforzo” di Gabriele Pedullà velocità, vertigine e
sperimentazione dei confini dell’identità
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o racconto “Ritiro bagagli”
Michele e Mara, coppia sposata che combatte la noia
viaggiando, sono vittime di uno scambio di bagagli inizia il
loro gioco che consiste di prendere appositamente le valigie
sbagliate a ogni nuovo viaggio per poi immaginare la storia
che sta dietro ai proprietari e sentirsi “come se lei non fosse
Mara e lui non fosse Michele”
Richiamo verso altre vite non vissute
Funzione della fiction consentirci di fare esperienza di
situazioni che non abbiamo vissuto e che pure
avremmo potuto vivere
IL ROMANZO NEOEPICO
IL NEW ITALIAN EPIC:
2008 critica inizia a parlare di ritorno alla storia e nuovo realismo
Wu Ming 1 pubblica online “New Italian Epic”
o pubblicato da Einaudi “New italian epic. Letteratura, sguardo
obliquo, ritorno al futuro” 2009
o Wu Ming è un collettivo
o rilevare una struttura/pattern dominante nella letteratura
moderna
“NIE” è un “nome di comodo” usato per indicare un insieme di libri
pubblicati in Italia a partire dal ’93 accomunati da una certa “aria
di famiglia” e dal respiro ampio delle vicende
Wu Ming, cinese mandarino = “senza nome” collettivo di scrittura nato
dal precedente Luther Blissett Project
o idea centrale ritorno all’epica
o attento al rapporto tra mitopoiesi, impegno e immaginario politico
Wu Ming 1 individua un cambiamento, “liberazione di energie” nella
letteratura italiana a partire dal 1993
Nella nebulosa del NIE:
o “Romanzo criminale” Giancarlo De Cataldo
o “Gomorra” Roberto Saviano
o …
hanno in comune un respiro epico “Queste narrazioni sono
epiche perché riguardano imprese storiche o mitiche, eroiche o
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comunque avventurose: guerre, anabasi, viaggi iniziatici, lotte per
la sopravvivenza, sempre all’interno di conflitti più vasti che
decidono le sorti di classi, popoli, nazioni o addirittura dell’intera
umanità, sugli sfondi di crisi storiche, catastrofi, formazioni sociali
al collasso “
I testi che fanno parte del NIE hanno caratteristiche in comune di cui una
indispensabile nuova etica del narrare che si ritaglia uno spazio di
critica seria a livello politico, storico e sociale. Altri tratti:
o discorso ucronico narrazioni che riflettono su cosa sarebbe
accaduto se un evento della storia fosse andato diversamente
o sguardo obliquo esplorazione di punti di vista inattesi e
inconsueti, compresi quelli di animali, oggetti, luoghi e flussi
immateriali
spostamento del punto di vista rende l’epica
“eccentrica”
o lingua prevalenza della paratassi
o popular culture cultura pop
o oggetti narrativi non identificati testi che non possono
essere classificati in una categoria precisa a causa della
contaminazione e ibridazione tra generi letterari
o comunità e transmedialità il loro reciproco intrecciarsi
Evocazione di slanci liberatori o istanze utopiche verso migliore
condizione umana
Ritorno di afflato epico = narrare lotte dimenticate e possibili
romanzi infondono coraggio e trasmettono immaginazione
NEOEPICA E POSTMODERNISMO – TRA RIFIUTO E
CONTAMINAZIONE:
Contrasto col postmodernismo Wu Ming 1 apre la discussione con
una chiara condanna nei confronti dei “postmodernisti da quattro soldi”
Alcuni tratti “utili” del postmodernismo permangono
o nei romanzi storici
o negli oggetti narrativi-non identificati
WU MING E IL CICLO DELLA RIVOLUZIONE:
Ciclo narrativo sulle grandi rivoluzioni:
o “Q” romanzo sulla rivolta dei contadini in Germania nel periodo
della Controriforma
o “Asce di guerra”
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o “Manituana”
o “Altai”
o “L’armata dei Sonnambuli” Rivoluzione francese
Storia dal basso questione delle identità dei personaggi principali è
rilevante
Identità mutanti:
o protagonista “senza nome” Gert dal Pozzo, Ismael il Viaggiatore
del Mondo, …
o antagonista Q identità coperture
Tra i personaggi storici di rilievo il più importante è Thomas Munzer
uno dei capi della rivoluzione contadina
o cambiare il sistema alla radice
o motto: Omnia sunt communia
o figura assume alone mitico diventa simbolo della lotta
universale
Importanza della sfera politica
TRA WHAT IF E POSTMEMORIA – HELENA JANECZEK:
Nata a Monaco genitori ebreo-polacchi ma ha cittadinanza italiana
Principi fondamentali per la sua narrativa:
o indagine sulle radici familiari
o ricostruzione storica
Opere navigano nella nebulosa di NIE ma costituiscono anche una
rielaborazione di essa
Postmemoria relazione tra i figli dei sopravvissuti agli eventi
traumatici e le esperienze dei loro genitori
“Le rondini di Montecassino” romanzo neoepico:
o labirinto di vicende a volte si ricongiungono e altre volte
corrono parallele senza mai incontrarsi
o intorno allo stesso scenario e nel medesimo segmento
temporale
o Abbazia di Montecassino teatro di guerra della battaglia 15
febbraio-18 maggio 1944
o poema epico è un’opera narrativa di una certa lunghezza che ha
per argomento fatti di grandiosità e importanza ispirati ad
esempi di vita d’azione violenta, come la guerra
o eventi e figure rappresentate accrescono la nostra fede nel
valore delle imprese umane
Ridisegnare le vite possibili concentrarsi su come sarebbe potuta
andare:
o tratto del what-if caratteristico del NIE
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Romanzo si confronta con un evento eccezionale Seconda Guerra
Mondiale in una delle sue battaglie più feroci
o fanteria riporta alla Prima Guerra Mondiale
o particolarità del paesaggio
o truppe extraeuropee
Romanzo inizia con un vero e proprio what-if autrice in taxi
discute con l’autista polacco della battaglia di Montecassino alla quale
suo padre prese parte
o dopo inizia momento metanarrativo riflessione
o gioco continuo tra bugia, menzogna e loro significato si scopre
che il padre dell’autista non ha mai partecipato alla battaglia
o invenzione e immaginazione
Ricostruisce storia di un suo amico di famiglia combattente a
Montecassino Emilio
IL RECUPERO DELLE STORIE SOMMERSE – HELENA
JANECZEK:
Vicende di Emilio fanno riemergere quelle di altri ebrei polacchi
dimenticati dalla storia stessa cosa anche per i protagonisti delle altre
storie
o prospettive personali che vanno oltre la singola storia e vogliono
ridare voce, rendere giustizia, a tutti i combattenti che vi
presero parte
Memoria multidirezionale inglobare e mettere in relazione le
diverse memorie, invece di metterle in competizione
Coraggio come ispirazione
Vicende fanno riemergere tante altre storie di lotta messe in
secondo piano dalla tradizione:
o rivolte nei ghetti polacchi
o gruppi di resistenza armata a Leopoli
o formazioni di partigiani ebrei nei boschi di Galizia, Bielorussia e
Lituania
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GEOGRAFIA DEL ROMANZO
TARDOMODERNO
TRA NUOVI PAESAGGI E TRADIZIONE PLURALE:
Spatial turn = “svolta spaziale” movimento che intende modificare la
percezione e la rappresentazione dello spazio nel rapporto tra
cultura, politica e società
o Michel Foucault e Henri Lefebvre filosofi francesi precursori
o Edward Soja urbanista americano, figura rappresentativa che
ha espresso apertamente questo concetto
Foucault rileva un passaggio dal ragionamento in termini di tempo
(XIX secolo) alla contemporanea “epoca dello spazio” XX secolo
o fittissimo reticolo
Tentativo di rilevare le specialità letterarie per zone geografiche
o “Geografia e storia della letteratura italiana” Carlo Dionisotti
molteplicità delle linee di sviluppo delle tradizioni letterarie locali
Geocritica ogni spazio geografico è sempre anche uno spazio
prodotto dai testi che lo hanno descritto e investito di significati
LA LINEA EMILIANA:
Attenzione nei confronti del “nuovo paesaggio” attorno alla Pianura
Padana e alla Via Emilia
“Esplorazioni sulla Via Emilia. Vedute nel paesaggio” 1986 primo
esperimento in questo senso, vede la collaborazione di vari narratori
“Almanacco 2016. Esplorazioni della Via Emilia” 2016 Gianni Celati
Tutti questi testi vogliono raccontare nuovo paesaggio ibrido, figlio
del boom economico e della crisi che lo seguì
o paesaggio fatto di posti marginali
o case abbandonate
o asfalto
o giardini incolti
o degradazione
o inquinamento
o “puzze industriali”
nuovo paesaggio esercita potere attrattivo e repulsivo
sull’autore
Celati da vita alla “scuola dell’oralità”
Rivista curata da Cavazzoni “Il Semplice: almanacco delle prose”
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RITRATTI DI ROMA:
“Pulp Roma” 2012 Tommaso Pincio ambientazione post-
apocalittica
Caratteristiche:
o vena realistica “La scuola cattolica” 2016 Edoardo Albinati
rompe con la dimensione della velocità della
narrazione:
libro di 1200 pagine
ritmo lento noia come ingrediente
narrazione basata sulla storia di cronaca nera del Delitto
del Circeo Albinati era stato compagno di classe di uno
degli esecutori
romanzo-saggio tenta di fare i conti con l’educazione e le
ideologie della generazione diventata adulta nella “Roma
bene” degli anni ‘70
o persistenze postmoderne nella scrittura postmodernismo
diverso da quello degli anni ’80, fa riferimento a quello americano
I NARRATORI DEL NUOVO SUD:
Saggio “Uccidiamo la lingua a Marechiaro” Daniela Carmosino nuova
tendenza nella svolta socio-antropologica del 1992 “insorgere del
“paese legale contro l’illegalità”
Linea comune degli autori andare contro l’immagine stereotipata
del Sud
o decostruire gli stereotipi
Si prendono distanze dai classici della tradizione letteraria
meridionale
Lingua di matrice cronachistica
Forma romanzo di contamina con:
o non-fiction
o pamphlet
o reportage
o romanzo storico
o genere noir
“Città distratta” Antonio Pascale variegato ritratto di Caserta
“Gomorra” Saviano enorme successo
“Viaggio nel cratere” Franco Arminio a 23 anni dal terremoto di
Irpinia narra le trasformazioni del paesaggio dopo la ricostruzione
o abbina impegno civile a forte vena poetica e intimistica
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o nuova conformazione del paesaggio che definisce “sfinito” chi
ricostruisce la sua casa non lo fa nel centro distrutto ma in periferia
o paesaggio si sfilaccia in frazioni
NARRARE DA UN’ALTRA PROSPETTIVA – LA
LETTERATURA POSTCOLONIALE:
ANNI NOVANTA:
Nasce fenomeno editoriale dei testi che raccontano storia degli
immigrati in prima persona attraverso la mediazione di un
secondo autore italiano paternalismo implicito
o sdoppiamento della funzione autoriale
ANNI DUEMILA:
Attraverso scritti di autori che usano italiano come seconda lingua
emergono testi che comporranno il canone delle scritture migranti e
della letteratura postcoloniale
o autori che hanno origini nei paesi dell’ex africa coloniale
italiana
o scardinare la rimozione sociale collettiva nei confronti del
passato coloniale italiano attraverso il racconto della
“prospettiva di coloro che alla colonizzazione hanno fatto
resistenza”
“Regina di fiori e di perle” 2007 dell’italo-etiope Gabriella
Ghermandi
o volontà di ricucire la memoria divisa
Tematica postcoloniale appare anche in autori che non hanno alcuna
radice biografica che li leghi a quei territori:
o Helena Janeczek “Le rondini di Montecassino”
o Wu Ming 2 e Antar Mohamed “Timira” occupazione italiana della
Somalia
ROMANZO E CINEMA
CINEMA E LETTERATURA – ARTI A CONTATTO:
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Cinema è l’arte con cui la letteratura ha intrattenuto il rapporto più
significativo nel corso del Novecento:
o inizio secolo arroganza “letterariocentrica”
es. Verga non voleva che il suo nome apparisse tra quelli dei
collaboratori
o dal secondo dopoguerra avvento del sonoro anni ’20 e
letteratura complesso di inferiorità nei confronti del cinema
Con il ruolo predominante del cinema sono nati scrittori che hanno
desunto da esso una serie di modelli iconografici e caratteriali ma anche
una vera a propria sensibilità narrativa comparatistica = studio che
mette in relazione testi scritti in lingue ed epoche diverse e studia anche
i rapporti tra letteratura e altre arti
Secondo Calvino la letteratura possiede la qualità della visibilità
attiva il nostro “cinema mentale” = potere di mettere a fuoco visioni ad
occhi chiusi
o nel caso del cinema immaginazione mentale del regista
stimolata dal testo della sceneggiatura
UNA RELAZIONE MULTIFOCALE:
Cinema condivide con la letteratura il procedimento stesso della
narrazione i codici espressivi sono diversi
o strategie comuni nel narrare una storia
es. flashback, suspense, …
Rapporti tra le 2 arti agiscono su più livelli:
o tematico:
temi letterari come repertorio per il cinema
presenza dell’immaginario filmico in letteratura
o tecnico-strutturale:
letteratura fa proprie alcune tecniche del linguaggio
cinematografico = effetto rebound
uso di termini cinematografici nella critica letteraria
es. zoom, primo piano, …
Oggi la teoria degli adattamenti non mette più al centro il criterio di
fedeltà all’originale ogni opera è dotata della propria originalità e
dev’essere riconosciuta come tale. Sono state definite altre parole al
posto di “adattamento”:
o transcodificazione
o ri-creazione
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LA TEMATICA CINEMATOGRAFICA:
Romanzo “La separazione del maschio” 2008 Francesco Piccolo
protagonista fa il montatore
o tema centrale vita sentimentale del protagonista lasciato
dalla moglie all’improvviso a causa del suo bisogno di avere più
relazioni extraconiugali a causa di una nevrosi che si manifesta
anche nel suo lavoro
quando gli capita di lavorare ad un solo film, invece di
aumentare la concentrazione, si sente spaesato e
insofferente all’interno di un film lo spezzetta per segmenti
narrativi in modo che gli sembri di avere a che fare con tanti
film
o riferimenti a film ben precisi
Fine anni Novanta Piccolo inizia a firmare delle sceneggiature
derivanti da opere letterarie:
o Il capitale umano
o Caos calmo
UN CASO DI ADATTAMENTO – DA GOMORRA DI ROBERTO
SAVIANO ALLA RAPPRESENTAZIONE CINEMATOGRAFICA
DI GOMORRA DI MATTEO GARRONE:
GOMORRA – ROBERTO SAVIANO:
“Gomorra” Roberto Saviano transmedia storytelling = VEDI
Testo ibrido narrazione documentaria
Romanzo-collage con la figura del narratore-testimone a fare da
collante unisce memorie autobiografiche, indagini e inchieste senza
criterio cronologico preciso
o “Io so e ho le prove”
Rivolgersi a pubblico:
o locale
o nazionale
o internazionale
Non si focalizza solo sulla camorra ma soprattutto sulla rete di traffici
commerciali dei clan casalesi, che operano in America, Sud America e
altri paesi
Linguaggio iperbolico modello Scarface (film 1983) che diventa una
sorta di sottotesto
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Riusa gli stessi elementi della narrazione “epica” della vita dei boss e ne
utilizza anche il linguaggio per costruire una controepica, epica della
ribellione
GOMORRA – MATTEO GARRONE:
Rappresentare il Sistema senza lasciare il minimo spazio al fascino
per il potere dei boss rimane centrale nel film
Rinuncia all’eccesso evitando le convenzioni del gangster movie della
scuola hollywoodiana unica eccezione scena iniziale del massacro
nel solaio che richiama a un altro film
Elimina totalmente la figura del narratore-testimone che era
onnipresente nel libro sostituita da evidenza visiva
Aspettative disattese
5 storie diverse
È stato definito un film “di osservazione”
Uso intensivo del dialetto
Attori non professionisti
Atmosfera opprimente delle Vele di Scampia
ROMANZO E SERIE TV
MEDIAMORFOSI DEL ROMANZO:
Sia romanzo che serie tv si presentano al lettore/spettatore come veri e
propri universi narrativi:
o lunga durata, digressioni, approfondimento psicologico
o serialità romanzo a puntate dell’Ottocento
CLIFFHANGER = espediente narrativo attraverso il quale si crea
momento di suspense che tiene viva l’attenzione del
lettore/spettatore per la pubblicazione dell’episodio successivo
Serie tv su 3 livelli:
o episodio
o stagione
o serie stessa
Carattere fondamentale della serialità televisiva attesa:
o tra episodi binge-watching = guardare una serie tutta d’un
fiato
o tra stagioni proliferare di discussioni e teorie nei fandom
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Web è diventato l’estensione transmediale principale per la
serialità televisiva odierna
LA ROMA DEL CRIMINE A PUNTATE:
“Romanzo criminale” Giancarlo De Cataldo inaugura un rinnovato
interesse per la rappresentazione della criminalità organizzata in Italia:
o sfera morale del romanzo è continuamente pervasa da
ambiguità tipica del genere noir
o personaggi:
banda guidata da un libanese che vuole prendersi Roma
magistratura
procuratore
o fascino del male
o mostrare lato corrotto di certi uomini dello Stato
o 2 adattamenti:
film
serie tv
ROMANZO CRIMINALE – LA SERIE:
Regia di Stefano Solima 2008-2010
Tappa fondamentale per la serialità televisiva italiana primo caso di
produzione seriale televisiva italiana a elevata originalità linguistica,
tecnica e stilistica
Imponente campagna mediatica accompagnò l’uscita
Attori poco conosciuti permette allo spettatore di identificarsi col
personaggio
SUBURRA – LA SERIE:
2017-in corso
Tratta da romanzo di De Cataldo in collaborazione con Carlo Bonini
Ambientata in una Roma cinica e violenta nei vuoti lasciati dallo
Stato la criminalità fa da padrona
È stato fatto anche un film
Tentativo di scalare il potere da parte di 3 giovani:
o Spadino
o Aureliano futuro boss di Ostia soprannominato Numero 8
IL BRAND GOMORRA:
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GOMORRA – LA SERIE:
2014-in corso
Regia Stefano Solima
Distribuita in oltre 190 paesi in tutto il mondo
Dal romanzo di Saviano
Possiamo considerare Gomorra un vero e proprio media franchise
Non adattamento ma transmedia storytelling
Diversità rispetto al romanzo:
o vicende e scansione cronologica diverse
o personaggi a cui lo spettatore può affezionarsi
o riprende aspetti del gangster movie
Sempre più intricata falda tra clan
Assenza del lieto fine
LA SAGA E LA SERIE TV – UN’AFFINITÀ NATURALE:
Ferrante Fever espressione usata dal fandom di Elena Ferrante,
attualmente emblema della letteratura italiana nel mondo
Elena Ferrante pseudonimo di autrice che vuole tenere nascosta sua
identità
Quadrilogia di romanzi:
o “L’amica geniale”
o “Storia del nuovo cognome”
o “Storia di chi fugge e di chi resta”
o “Storia della bambina perduta”
protagoniste della saga che copre vasto arco temporale: 1950-
giorni nostri Elena Greco e Raffaella (Lia) Cerullo
Storia di amicizia in bilico tra affetto e indivia
Ambientata a Napoli
Tiziana De Rogatis, la più grande studiosa italiana di Elena Ferrante
ha individuato 4 ragioni principali per il successo della quadrilogia
dell’”Amica geniale”, all’estero nota come “Neapolitan Novels”:
o Napoli come emblema di una delle specificità della realtà italiana
e gerarchie tra centro e periferia
o nuova identità femminile donne capaci di elaborare stati di:
frantumaglia parte che sfugge alla riduzione in parole o
altro
smarginatura uscita dal margine della realtà tradizionale)
= donne capaci di attraversare il tragico
o gusto del memoir
o lunga durata ma ben orchestrata scorrevolezza dell’intreccio
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L’AMICA GENIALE – LA SERIE:
2018-in corso
Serie italo-statunitense creata da Saverio Costanzo distribuita su Rai
Fiction e HBO
Grandissimo successo di pubblico (88%) e di critica (96%) esempio
di qualitiy television = introdotto concetto da R. J. Thompson in
riferimento alla seconda “età dell’oro” della televisione americana a
partire dalla metà degli anni ‘80
ROMANZO, TRANSMEDIALITÀ E
ARTI VISIVE
IBRIDAZIONI:
Transmedialità:
o applicabilità di un dato concetto teorico (come la ricorrenza di un
particolare tema o tendenza) a espressioni artistiche
appartenenti a media differenti
o estensione di uno stesso mondo funzionale su media
differenti “ecosistema narrativo”
o legata a rapporto tra letteratura e altre arti
ARTI VISIVE:
L’IMMAGINE:
FUMETTO testo e immagine risultano inscindibili ed eliminazione di
uno dei due produrrebbe deficit di comprensione
Dai romanzi illustrati dell’Ottocento Ut pictura poesis
Umberto Eco primo a dedicare pagine importanti al fumetto
FOTOGRAFIA:
FOTOTESTO parola scritta coesiste con immagini fotografiche
dotate di autonomia narrativa
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IL TESTO SENZA CONFINI – “MANITUANA”:
Wu Ming romanzo “Manituana” è seguita la messa in rete del sito
[Link]
o progetto di transmedia storytelling
Ambientato agli inizi della rivoluzione americana adotta la
prospettiva dei popoli delle Sei Nazioni Irochesi alleate con re Giorgio III
d’Inghilterra
Narrazione prende il via a partire da un what-if cosa sarebbe
successo se i lealisti avessero sconfitto le truppe dei coloni?
Presenta al lettore lo sterminio ridando voce ai vinti, ai dimenticati
della storia
Attraverso piattaforma online il mondo di finzione del romanzo diventa
punto di partenza per molti mondi possibili che si estendono sulla sua
base costruire grande universo narrativo = cultura convergente:
o book trailer
o mappe
o spin-off
o fan fiction
o illustrazioni
Il what-if riappare nei racconti della comunità online libera di
immaginare scenari alternativi
LE FORME IBRIDE – UNA LETTERATURA-FUMETTO:
Manga fumetto di origine giapponese
o uso del bianco e nero
o ordine di lettura delle vignette invertito rispetto a quello
occidentale
Romanzo “Sirene” Laura Pugno nella nota finale dichiara
espressamente l’aver voluto dare vita a un manga scritto
o contaminazione con il manga evidente nella lingua e nello stile
o frasi danno l’idea di essere pensate come vignette
o ambientato in futuro post apocalittico uomini costretti a
vivere in fondo al mare per epidemia di cancro nero perché strato
di ozono che protegge la terra è a livelli minimi
o protagonista Samuel sorvegliante di allevamento di sirene
sirene destinate a macellazione e soddisfazione desiderio
sessuale degli uomini membri della mafia cinese
“Mio salmone domestico” Emanuela Carbé include nel testo veri e
propri inserti fumettistici
o protagonista studentessa di un salmone domestico
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o esitazione di definire la tipologia dell’opera oggetto narrativo
non identificato
come evidente dal sottotitolo “Manuale per la costruzione di
un mondo, completo di tavole per esercitazioni a casa”
tavole 30 pagine che concludono il libro
storia di un pesce rosso che vive in una palla di vetro in fondo
al mare e osserva il mondo finché arriva un pesce barbuto
e si arrampica fuori dall’acquario con una scaletta
LE FORME IBRIDE – IL FOTOTESTO:
FOTOTESTO opera letteraria accompagnata da fotografie
Primi fototesti appaiono a fine Ottocento
3 tipologie principali:
o autobiografici immagini tratte da album di famiglia
o della scrittura finzionale
o che includono soprattutto immagini di luoghi
“Autopsia dell’ossessione” Walter Siti fototesto finzionale (o
autofinzionale)
o fotografie servono a delineare personaggi e le loro storie
nessuna didascalia
o 18 scatti fotografici diversi ritraggono body-builder che
impersona oggetto di desiderio di Danilo Pulvirenti, protagonista
altr’ego dell’autore
o ultima immagine cambia bruscamente soggetto bambino in un
giardino
“Condominio Oltremare” Giorgio Falco e Sabrina Ragucci testo-
reportage sul paesaggio delle case estive della riviera romagnola
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o Condominio Oltremare dove Falco passava le vacanze
o immagini di luoghi
o Falco vi fa ritorno dopo anni quando il condominio disabitato da
tempo è quasi irriconoscibile
o foto di Sabrina Ragucci paesaggio abbandonato
IL “FUMETTO DI REALTÀ”:
Graphic novel al posto di “fumetto” maggiore autorità ai fumettisti
Fumetto di realtà forte impegno civile, sembra prendere la forma del
reportage
“Quaderni russi. La guerra dimenticata del Caucaso” Igort:
o trilogia basata sul viaggio di Igort nei paesi dell’ex URSS
o assume come modello umano e professionale la giornalista Anna
racconta eventi che hanno portato al suo omicidio e ripercorre
stessi luoghi in cui ha abitato
o immagini pensate per evocare risposta emotiva nel lettore
o reportage
o didascalie
“Kobane calling” Zerocalcare racconta viaggio dell’autore tra
Turchia e Siria nei territori assediati dall’ISIS
o atteggiamento autoriale diverso fumetto di intrattenimento
o inserti comici
o linguaggio autoironico spiegazioni storiche e geopolitiche
definiti “pipponi”
NEOESPRESSIONISTI
LA LINGUA IPERMEDIA:
“Lo stile semplice” Enrico Testa:
o nei testi contemporanei “parlare semplice” del romanzo
o immediata comprensibilità
“La lingua ipermedia” Giuseppe Antonelli analisi linguistica su testi
scritti dal 1993 al 2002
o ricorso a lingua ipermedia = più media di quella media:
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grammatica dell’oralità non risponde a esigenze espressive
esaspera ed enfatizza
influenzata e in concorrenza col linguaggio dei nuovi media
o esempio è il romanzo “Almost blue” Carlo Lucarelli 1997
racconto degli effetti multimediali
o ritiene che la stagione della lingua intermedia sia ormai finita
TRACCE DI UN CAMBIAMENTO – NEOESPRESSIONISTI:
Iperbolicità dell’eccesso esibito molti testi sembrano presentare
una lingua tutt’altro che ipermedia
o ritorno a un italiano “speziato” come quello di Gadda (tecnicismi,
dialetto, termini aulici, …)
Ritornano:
o attenzione all’espressività della lingua
o volontà di presentare “romanzi ben fatti”
o “opere-mondo” in chiave contemporanea
o narrazioni fluviali di matrice gaddiana
FRANCESCO PECORARO – UNA NARRAZIONE
“FLUVIALE”:
Architetto poi esordisce come scrittore
“La vita in tempo di pace” primo romanzo raggiunge la notorietà
o architettura strutturale decisamente più robusta
o 2 linee narrative che si alternano:
ultimo giorno di vita del protagonista
60 anni precedenti
“Lo stradone” 2019, libro più recente:
o 40 capitoli
o narrazione “fluviale” opera-mondo ibrida tra romanzo e
saggio che racconta il Ristagno del tardo-capitalismo e
scorre rapidamente fino ad esaurirsi non per raggiunta
compiutezza ma per sfinimento: “chiudo per sfinimento questo
resoconto”
o ambientazione Roma della periferia bar Porcacci sullo
Stradone (la Via Aurelia)
o narratore uomo sulla sessantina che fa i conti con
fallimento delle sue velleità di storico dell’arte mancato
La lingua:
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o italiano letterario, romanesco
o neologismi e tecnicismi sfera architettonica
o continuo alternarsi di piani alti e bassi tra lessico colto e oralità
La prosa:
o alternanza di campi lunghi a micro-dettagli
o ricorso all’elenco come mezzo per scomporre la realtà senza
gerarchia interna
Una “planimetria millimetrica del disagio” pervade tutta l’opera
ristagno del tardo-capitalismo
o ritratto amaro ma incisivo
o prosa che a volte si frammenta in brevi frasi e a volte
prende un respiro più ampio sempre coerente con rinnovata
attenzione all’espressività della forma linguistica
ANTONIO MORESCO – “CANTI DEL CAOS”:
Esordio tardivo a causa di rapporti difficili con editoria
“Canti del caos”:
o trama complessa 3 parti = trilogia
prima parte editore “gatto” scrittore “matto” tentano di
produrre un capolavoro
seconda parte enorme campagna pubblicitaria per
vendere il mondo da parte di Dio
terza parte prevale la vertigine, leggi del tempo non
valgono più
o innumerevoli personaggi-entità
o narrazione nella matassa di un universo caotico
Il critico Raffaele Donnarumma inserisce il romanzo all’interno della
tradizione delle grandi opere-mondo della modernità
o vastità d’impianto
o sovrasignificazione allegorica
o enciclopedismo asistematico
o evasione dai confini dei generi
o pretesa di essere un libro epocale e assoluto
o messa in scena dei conflitti totali
o apertura su una dimensione sovranazionale o cosmica della
modernità
o narrazione fino ai particolari più intimi
Punti di contatto con Gadda:
o rifiuto di scandire narrazione secondo principi lineari
o antipatia per psicologia spicciola
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o voci narranti si sovrappongono costante lotta per la
parola
NARRARE NEL WEB
LA METAMORFOSI DELLA SCRITTURA:
La rivoluzione informatica segna una tappa fondamentale per la
gestione e la fruizione della cultura e dell’informazione
Le caratteristiche tradizionali della scrittura su carta si
trasformano profondamente nell’ambiente del web:
o brevità
o essenzialità
o lettura interattiva
o stile granulare
o impoverimento della lingua Italo Calvino nelle “Lezioni
americane” proponeva una serie di caratteristiche che la
scrittura letteraria avrebbe dovuto adottare per
sopravvivere al nuovo millennio:
leggerezza
rapidità
esattezza
visibilità
molteplicità
o Calvino prevede 2 risposte:
accettazione della novità
linea del rifiuto
Arturo Mazzarella definisce Calvino come pioniere di un nuovo
canone di letteratura virtuale
NUOVI SPAZI:
Nuovi spazi virtuali della rete hanno generato:
o nuove pratiche di scrittura
o spazi di espressione per parlare di letteratura per specialisti ma
anche per i lettori
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LIT-BLOG:
“Nazione Indiana”
“Carmilla”
“Lipperatura”
5 anni successivi gli spazi del web letterario italiano diventano più
ampi
Nascono blog personali di autori anche esordienti
DOPO LA NASCITA DEI SOCIAL NETWORK:
A partire dagli anni ’10:
o status
o tag
o like
Dibattito frammentato e appare su tante bacheche quanti sono gli
utenti che condividono e commentano
Blog di autori chiudono e aprono pagina facebook maggiore visibilità
DAL BLOG AL LIBRO:
Talent scouting sul web individuare sul web autori meritevoli per
arrivare al cartaceo
o “La notte dei blogger. La prima antologia dei nuovi narratori in
rete” Loredana Lipperini seleziona scrittori dal web per parlare
del tema della notte
o “Bloggirls. Voci femminili dalla rete” Mario Benedetti selezioni
di testi di giovani autrici dal web che raccontano cosa significa
avere 20 anni nei primi anni 2000
Testo di Emmanuela Carbé nasce sul blog “Lumicino”
[Link] approda alla forma cartacea sotto il
titolo “Mio salmone domestico”
o ha rifiutato di trasformare i post in un romanzo fino alla proposta di
Anna Gialluca, editor di Laterza le ha lasciato la libertà di
lavorare ai materiali del blog senza forzarli nella forma romanzo
o lingua e stile rimangono invariati nel passaggio all’edizione
cartacea
o non tutto il materiale presente sul blog è stato trasferito nel libro
selezione e assemblazione
Problema della conservazione dei testi digitali
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I NUOVI FERRI DEL MESTIERE – FACEBOOK:
Diversi tipi di utilizzo di facebook:
o aspiranti scrittori preferiscono aprire una pagina facebook invece
che un blog attirare attenzione di un numero
considerevole di persone = followers
o autopromozione di autori già affermati a volte con disagio
es. Helena Janeczek “mi annoierebbe pormi quasi da ufficio stampa
di me stessa”
o vera e propria scrittura libri nati da post
es. “Tranquilla prof, la richiamo io” Christian Raimo
Si può parlare di una poetica di facebook?
o per la Janeczek no
o per Pecorari ci sono 2 tipi di facebook:
immediato quando si riporta una notizia interessante o si
scrive un commento sotto forma di post
mediato per chi lavora come scrittore e vuole essere letto
subito
Pecorari propone anche una definizione di “letteratura webbica”
opere frammentarie e interattive che si formano a partire da un insieme
di testi scritti da più persone
o uno o più soggetti scriventi mettono in scena un gruppo di
personaggi che ogni giorno dialogano tra loro
improvvisando
Se qualcuno oggi vuole studiare uno scrittore che pubblica in cartaceo
ma sta su facebook la prima cosa da fare è osservare la sua timeline
molti materiali sono già lì
riferimento al “Lo stradone”
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UN ROMANZO PER L’IMPEGNO
CIVILE – LEONARDO SCIASCIA
VITA E OPERE:
Nasce a Racalmuto (Agrigento) 1921
Giornalista e saggista punto di riferimento anche in politica
1952:
o prima pubblicazione “Favole della dittatura”
o raccolta di poesie “La Sicilia”
1953 Premio Pirandello per un intervento critico
Dirige periodici letterari:
o “Galleria”
o “I quaderni di Galleria”
Collabora ad alcune edizioni per Salvatore Sciascia editore, suo
omonimo
1956 pubblica suo primo e vero libro “Le parrocchie di Regalpietra”
inchiesta documentaria della sua vita come insegnante in un
paese che somiglia alla sua Racalmuto
Anni ’60 romanzi dedicati alle ricerche storiche sulla cultura
siciliana:
o “Il consiglio d’Egitto” incentrato sul tema dell’impostura
o “A ciascuno il suo” ispiratore dell’omonimo film
o “Morte dell’Inquisitore” prende spunto dalla figura dell’eretico
siciliano Diego La Matina e si incentra su vicenda riguardante
inquisizione siciliana del XVII secolo
1970 raccolta di saggi “La corda pazza” autore chiarisce la propria
idea di “sicilitudine” e dimostra grande sensibilità artistica espressa
attraverso sottili capacità saggistiche
1971 “Il contesto” libro che desta serie di polemiche alle quali si
rifiuta di partecipare ritirando candidatura del romanzo al premio
Campiello
1974 nel clima del referendum sul divorzio “Todo modo” mette a nudo
sistema delle reti di potere tra Clero e Governo
o storia di una serie di delitti misteriosi in un ex istituto ecclesiastico
1975 “La scomparsa di Majorana” teorie sulla sparizione dello
scienziato
Si candida nel PCI e viene eletto 2 anni dopo si dimette per rifiuto
di certe forme di estremismo
1978 “L’affaire Moro” esprime la sua visione sulla vicenda di Aldo
Moro
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Nuovi contrasti col PCI di Berlinguer abbandona attività politica e si
ritira a Parigi
LA SICILIA E LA LETTERATURA:
Le sue opere risultano in sintonia con i tempi autore “moderno”
Particolare versione di romanzo poliziesco lo collocano nei piani alti
della letteratura italiana
“Le parrocchie di Regalpetra” è il luogo d’origine di tutti i temi
svilupperà e articolerà fino alla sua morte
o fondatore e portatore di necessità di un nuovo illuminismo
o rapporto mafia e politica
o Italia come luogo dello “spagnolismo” esibizione barocca e
teatrale del potere
o prosa secca e concisa frasi brevi e uso delle parole mai
ridondante
o romanzo poliziesco si basa sulle tracce e sulle prove
o documento sociologico importante della condizione della
scuola, povertà e lavoro minorile bisogno di un’altra
didattica
tutto ciò detto 10 anni prima del documento del rivolgimento
copernicano della concezione della scuola e del sapere
“Lettera a una professoressa” di Don Milani e Scuola di
Barbiana
IL ROMANZO COME TESTIMONIANZA SOCIALE:
Passaggio quasi indolore del Sud e del resto d’Italia dal fascismo
all’antifascismo trasformismo di tanti politici
o ruolo della Chiesa e dei preti collusi con mafia, potere e DC di
allora
“Il giorno della civetta” imprimere svolta alla sua attività di scrittore
parabola della sconfitta della ragione
o romanzo poliziesco rapporto mafia-politica in Sicilia
o ormai occorreva discorso universale Sicilia è metafora
dell’Italia e del mondo
LA NARRAZIONE COME SVELAMENTO DEL POTERE:
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“Il contesto” apologo sul potere del mondo
o potere e politica che sempre più vengono a configurarsi come
“mafiosi”, oscuri e indecifrabili
o strategia della tensione per consolidare il potere
o mostra come DC e PCI tendessero nell’apparente scontro ad
incontrarsi
“Todo Modo” lato della DC e dell’eterno “spagnolismo”
o sistema del potere democristiano
o “giallo metafisico” giallo senza soluzione
“L’affaire Moro” comprende immediatamente che dramma celasse
la vicenda di Moro
o Moro vittima dello stesso sistema di potere del quale fu uno
dei maggiori artefici
o linguaggio alieno ma ampiamente comprensibile dire e non dire,
linguaggio del potere fine a sé stesso
LA POLEMICA CULTURALE E POLITICA:
Secondo Sciascia il vero potere non risiede nei consigli e parlamenti il
potere è sempre altrove
o “segreto”, l’invisibile vera chiave per capire come si esercita il
potere
o mafia e politica svolgono le loro attività vera dietro le quinte
gruppi ristretti, nelle massonerie, nei salotti, …
o visione apocalittica
Sciascia non è stato un semplice letterato una delle maggiori
coscienze critiche che la storia italiana abbia avuto nel
dopoguerra
o ha svolto dovere civile e politico romanzi e scritti storici
rappresentano questo impegno
UN ILLUMINISTA NELL’ITALIA MODERNA:
Vuole essere erede della battaglia culturale illuministica di
Voltaire e Diderot
Nessuna gerarchia nella battaglia culturale è tollerata
“Nero su nero” diario intellettuale cerca una definizione di
letteratura e non trova di meglio che “la letteratura è verità”
Come Calvino nelle Lezioni americane letteratura come luogo del
potenziamento delle attività conoscitive
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NARRAZIONI DALLA RESISTENZA E
OLTRE – IL CASO GUGLIELMO
PETRONI
VITA E OPERE:
Nasce a Lucca 1911
Interrotta la scuola a 13 anni va a lavorare al negozio del padre di
calzature
Inquieta vocazione creativa speranza per uscire dall’angusto
universo familiare
o letture in biblioteca cittadina confronto con le esperienze
contemporanee soprattutto Le Giubbe Rosse
o inizia a dedicarsi alla pittura sotto la guida di 2 amici artisti
lucchesi lo aiutano a completare la formazione culturale che non
si era potuta realizzare sui banchi di scuola
scegliere la strada da privilegiare tra arte e scrittura
Incendio accidentale 1931 distrusse i dipinti conservati nel locale che
fungeva da studio destino lo spinse verso la pratica letteraria
Entra in contatto col circolo di Solaria amicizia con personaggi di primo
piano:
o Elio Vittorini
o Montale
o Palazzeschi
o Alessandro Bonsanti
1934 poesia “Per la nascita di P. I. in un paese toscano” Premio
Cabala
Primo libro “Versi e memoria” in cui si annunciavano i termini che
avrebbero caratterizzato la sua poetica
o forte impronta moralistica
o capacità di vedere le cose e non i nomi
o lingua sobria e scarna
Trova un modello in Saba narratività antilirica
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Permane nelle scritture una tematica leopardiana memoria della
fanciullezza come purezza, pienezza creativa ormai perduta con l’età
e con l’epoca
Aiutato nel suo percorso dalla sua cultura pittorica impressionismo di
Cézanne
o crisi dei linguaggi naturalistici
o ricerca di un nuovo linguaggio per nominare l’autenticità
delle cose
Collabora a importanti testate letterarie dell’epoca:
o Il Selvaggio di Maccari
o Letteratura di Bonsanti qui appare il suo primo impegno
narrativo “Le lettere da Santa Margherita”
L’APPRENDISTATO LETTERARIO:
1938 si trasferisce a Roma entrare nella redazione della rivista
Prospettive
1939 redazione della rivista La Ruota
Strinse duraturi rapporti di amicizia e collaborazione con tutti i
protagonisti della sx romana
Con lo scoppio della guerra interrompe l’attività letteraria entra nel
gruppo della Resistenza romana 1944 arrestato mentre distribuiva
volantini contro gli occupanti
o condannato a morte dal tribunale militare tedesco rinchiuso in
varie prigioni romane:
quella della via Tasso vessato e torturato
Regina Coeli attese l’esecuzione con altri prigionieri politici
o liberazione di Roma da parte degli Alleati il 4 giugno lo salvò
dalla morte
Dall’esperienza della resistenza nasce il romanzo che gli diede
maggiore notorietà “Il mondo è una prigione”
o alcuni capitoli a puntate nella rivista Mercurio
o testo integrale pubblicato sul numero 1 di Botteghe oscure
o iniziale rifiuto dovuto al timore di una materia difficilmente
fruibile invece ottiene successo e viene pubblicato in volume
per Mondadori
UN ROMANZO EPOCALE E LE SUE CONSEGUENZE:
“Il mondo è una prigione” narrazione dei 33 giorni di prigionia
dello scrittore
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o memoria costruita come percorso infernale da cui l’io narrante si
difende attraverso la riflessione sugli eventi
o apparente “indifferenza” per sopravvivere alle violenze
o percezione di una catena solidale che lega le vittime tra loro
o descrizione a inizio e conclusione del romanzo del faticoso
viaggio di ritorno alla libertà, alla città natale e alla famiglia
o tema della gestione complessa della propria identità
Altri 2 romanzi contrasto tra io e altro contrasto tra universo del sé
e mondo circostante:
o “La casa si muove” racconto della ricerca della solitudine vissuta
dal protagonista che rifiuta ogni possibile rapporto con gli altri
perché li vede come un pericolo
testimonianza di una società ormai alla fine basata sul
rifiuto dell’altro
contrasto tra i due protagonisti con una visione dialettica
dell’esistenza
o “Noi dobbiamo parlare” contrasto tra individuo e mondo in
termini più espliciti
egoista Venturino opportunista arricchitosi
povera e testarda nipote Natalina volontà di far riflettere lo
zio sulle proprie responsabilità disattese
Evidente influenza degli scrittori solariani
1984 presso Rizzoli “Il nome delle parole” Premio Selezione
Campiello
o meditato ripensamento della propria vicenda autobiografica
e intellettuale desiderio di sintesi e bilancio del proprio
percorso
o ritratto di un mondo letterario rievocato con passione e
nostalgia
NARRARE PER TESTIMONIARE LA LOTTA E LA
NORMALITÀ:
Scrittore che è finito nel ruolo di scrittore di un solo romanzo pur essendo
fondamentale nella letteratura della resistenza
Approccio alla letteratura che problematizza:
o il valore delle memorie e della riflessione sul presente e
sugli eventi che lo segnano
o strumento di comunicazione e rappresentazione del mondo
della storia e del proprio mondo interiore
Dialettica tra un soggetto unico e il soggetto collettivo in cui è
possibile riconoscersi chiave per comprendere il senso del romanzo
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Ricerca dello strumento linguistico adeguato alla
rappresentazione degli eventi
o lingua semplice, nitida e precisa “risciacquata” nel suo Serchio
lucchese
o uso tradizionale del toscano colto ma semplice e diretto pacato
anche nel portare i momenti più drammatici
LA SCRITTURA COME TESTIMONIANZA MORALE:
Letteratura diventa il luogo dove il protagonista-scrittore recupera
l’interezza della sua storia
o privilegio di una problematica morale il più alto livello di
senso della creazione letteraria
Con la sua opera si compie il passaggio da soggettivismo estremo
ad apertura agli altri
Seconda parte del romanzo:
o memoria, nostalgia e ripensamento di sé
o ritorno alle radici e al luogo natale da cui partono i fili più
importanti dell’esistenza e del rapporto col mondo
Riscatto del soggetto solo con lo scambio e il dialogo della catena
solidale dell’umanità è possibile uscire dalla prigione
Senso aristocratico dell’esistenza, prima inteso come testimonianza di
rifiuto e difesa della negatività del mondo si rivela non più proponibile
forte e opposta esigenza sociale e di solidarietà, che aiuti ad
attraversare le fasi più difficili e complesse del quotidiano
LA NARRATIVA RESISTENZIALE E LA
RICERCA DI ASSOLUTO – BEPPE
FENOGLIO
VITA E OPERE DI BEPPE FENOGLIO:
Nasce ad Alba 1922
Liceo dove ha come insegnanti professori illustri e indimenticabili:
o Leonardo Cocito comunista e insegnante di italiano
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o Pietro Chiodi comunista e insegnante di storia e filosofia
1944 si unisce alle prime formazioni partigiane
Ultimi mesi di guerra 1945 grazie alla conoscenza dell’inglese è
ufficiale di collegamento con la missione inglese di stanza nel
Monferrato
1949:
o primo racconto “Il trucco” firmato con lo pseudonimo Giovanni
Federico Biamonti su Pesci rossi, bollettino editoriale di
Bompiani
o presenta a Einaudi:
“Racconti della guerra civile”
“La paga del sabato” romanzo che ottiene giudizio molto
favorevole da Calvino
1950 a Torino conosce Vittorini che stava preparando per Einaudi la
nuova collana “Gettoni” ideata per accogliere i nuovi scrittori
1952 raccolta di racconti “I ventitré giorni della città di Alba” nella
collana Gettoni
1953 completa romanzo breve “La malora” pubblicato anno dopo
Intensa attività come traduttore dall’inglese
1962 Premio Alpi Apuane per il racconto “Ma il mio amore è Paco”
apparso sul n. 150 di Paragone
o in Versilia dove ritirò premio comparvero per la prima volta i
sintomi del cancro che lo avrebbe condotto alla morte
Si trasferisce per breve periodo a Bossolasco 757 m altitudine
trascorre tempo leggendo, scrivendo e ricevendo visite dagli amici
o aggravamento malattia ricoverato in ospedale
Muore a Torino 1963 41 anni
o sepolto nel cimitero di Alba con rito civile “senza fiori, soste né
discorsi” come chiese in un biglietto al fratello
UNA VOCE STRAORDINARIA:
Resoconto spietato della guerra in tutte le sue brutture e
contraddizioni
“I ventitré giorni della città di Alba”:
o rapporto altalenante tra membri delle varie bande
o divergenze politiche tra i vari partigiani
o conflittualità sotterranea ma sempre pronta a divampare tra
badogliani (di cui Fenoglio fece parte) e comunisti delle brigate
Garibaldi
o racconti di guerra partigiana autentica:
momenti di grande slancio umano
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momenti di rapporti obliqui e scelte opache
o titolo proposto da lui per la raccolta “Racconti della guerra civile”
bocciato da Einaudi
o realismo straordinario esplora tutti i momenti del conflitto che
lui stesso ha vissuto
si sente l’immediatezza di chi quei volti e quei momenti
li ha vissuti in prima persona
o efferatezze fasciste
o gesti nobili tra partigiani
o prevale l’individuo irriducibile nella sua diversità con le
sue grandezze e le sue miserie, che vive la storia, le sue chiamate
ed i suoi ideali ora con convinzione ora con diffidenza
o linguaggio efficacissimo
o Resistenza non solo storica ma anche eterna moralità e
resistenza della scrittura
Principali caratteristiche delle sue opere:
o invenzioni linguistiche
o dinamiche sociali
o amore per la propria terra
o dilatazioni di spazio e tempo per rendere le vicende universali
non agisce su un luogo ma in altri spazi che lo portano lontano dal
luogo reale = straniamento dal luogo reale
o disegno della dimensione esistenziale
sbrigativamente etichettato come “neorealista” per uso di
espressioni dialettali e per la trattazione dell’ambiente contadino
UNA LINGUA PER LA GUERRA:
Primi appunti della lotta partigiana (come la prima stesura del
Partigiano Johnny) si accostano al neorealismo meccanismo del
racconto come rispecchiamento
o poi lo stile si eleva trasformare il vissuto biografico in
evento assoluto
Invenzione stilistica scrittura del Partigiano Johnny è fitta di anglismi
sui quali di modella la scrittura sintattica dell’italiano
o strada differente rispetto a Gadda la lingua ha le tracce della
prospettiva letteraria e del filtro anglicizzante che si frappone
all’esperienza dell’autore
Breve romanzo “Una questione privata” rappresenta l’opera perfetta e
più compiuta tragedia di amore e di guerra = sfondo della guerra
partigiana nelle Langhe + tragedia di Milton, con la sua volontà di
sapere arriva a sfidare la morte
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o riferimento a Edipo e alla hubris del suo desiderio di conoscenza
conoscenza della verità è la sua distruzione
o protagonista morirà nel tentativo di soddisfare l’esigenza di
sapere qualcosa che gli procurerà dolore e disperazione
o scelta del registro tragico
TRA RESISTENZA E MITI CONTADINI:
Vero eroismo nelle guerre moderne è il resistere
Quando le due componenti della narratività fenogliana (immediatezza e
assolutezza) cominceranno a fondersi e a modificarsi
reciprocamente si arriverà ai suoi risultati più alti
L’ESPERIENZA DELLA MORTE:
Guerra diventa esperienza per accostarsi alla morte
Passo decisivo per comprendere i motivi profondi della scrittura di
Fenoglio conclusione del primo scontro a fuoco di Johnny
durante il quale ha ucciso un nemico e ha rischiato di essere colpito da
un proiettile sparato da lontano, l’avversario non era visibile
o primi ripensamenti di Johnny paura
o questa battaglia era solo l’inizio sarebbe rimasto a combattere
anche le altre nonostante i suoi sentimenti e destino inevitabile
della morte
PRIMO LEVI – IL RACCONTO COME
MEMORIA E COME TESTIMONIANZA
LA VITA, LA LETTERATURA E L’ESPERIENZA
DELL’ORRORE:
Primo Michele Levi
Nasce a Torino nel 1919 famiglia ebraica
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o padre Cesare laureato in ingegneria elettrotecnica gli trasmise
interesse per la scienza e letteratura
Novembre 1938 leggi razziali entrano in vigore anche in Italia
precludevano accesso allo studio universitario agli ebrei
o Levi vicino alla conclusione del suo percorso difficoltà a
trovare un relatore per la sua tesi
o laurea con lode 1941
1942 si trasferisce a Milano per lavoro impiegato fabbrica svizzera
di medicinali
o entra in contatto per la prima volta con gli ambienti antifascisti
militanti entra nel Partito d’Azione clandestino
1943 si rifugia in montagna si unisce a un nucleo partigiano
operante in Val d’Aosta
o dicembre arrestato dai fascisti
1944 con altri 650 ebrei nel treno merci per il campo di
concentramento di Auschwitz III rimase fino alla liberazione da
parte dell’Armata Rossa 27 gennaio 1945
o esperienza che lo segnò profondamente
Torna a Torino riallaccia i contatti con familiari e amici superstiti della
Shoah
Incubo vissuto in campo di concentramento lo spinse a scrivere un testo-
testimonianza della sua esperienza “Se questo è un uomo”
o uno dei primi memoriali di deportati ebrei
LA LETTERATURA PER USCIREDALL’ORRORE:
1962 inizia la stesura di una nuova opera sul viaggio di ritorno da
Auschwitz “La tregua”
o vince la prima edizione del Premio Campiello 1963
1978 pubblica “La chiave a stella” raccolta di racconti omaggio al
lavoro dei tecnici italiani che hanno lavorato in giro per il mondo
a seguito dei grandi progetti di ingegneria civile
o Premio Strega 1979
1982 racconta ancora della Seconda guerra mondiale libro “Se non
ora, quando?”
o avventure di un gruppo di partigiani ebrei di origini polacche e
russe che tendono imboscate ai tedeschi sul fronte orientale
fino ad attraversare poi i territori del Reich sconfitto
o Premio Campiello
o Premio Viareggio
1986 raccolta “I sommersi e i salvati” torna sul tema dell’Olocausto
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o analizza con distacco la sua esperienza si chiede perché le
persone si siano comportate in quel modo e perché alcuni siano
sopravvissuti e altri no
1987 trovato morto alla base delle scale della sua casa a Torino
suicidio
LE TAPPE DELLA RESURREZIONE:
“La tregua” considerata l’opera più alta viaggio di ritorno in patria
con un gruppo di compagni attraverso Europa ancora sconvolta
dalla guerra
Esperienza del Lager è associabile all’inferno odissea del viaggio di
ritorno rimanda al purgatorio = una sorta di percorso dantesco
Raccolta “Vizio di forma” racconti fantastici:
o indagano la mancanza di attenzione per i disastri ecologici
o differenze economiche tra Nord e Sud del mondo
o mettono a fuoco incapacità della ragione di dare risposte ai
problemi chela natura e la storia pongono al genere umano
LE NARRAZIONI DEL FATICOSO RITORNO ALLA VITA:
1975 raccolta di racconti “Il sistema periodico” si serve dei
principali elementi della tavola periodica per rievocare gli
episodi più importanti della propria vita
L’ultimo Levi approda ad un pensiero tragico lotta contro
stupidità, lotta impari destinata alla sconfitta
Credeva profondamente nella ragione unico vero strumento della
lotta contro le barbarie
Afferma che ognuno ha il diritto di scrivere come vuole e nessuno
può far prescrizioni ad altri su come scrivere considera per sé stesso
un dovere lo scrivere chiaro e comprensibile
o scrittura dev’essere comunicazione se la comunicazione viene
a mancare non è colpa del lettore ma dello scrittore
QUALE SCRITTURA DOPO AUSCHWITZ:
Ad Auschwitz la competenza più utile è la conoscenza linguistica o la
capacità di apprendere altre lingue rapidamente esperienza del
Lager come crollo della comunicazione e fallimento del
linguaggio
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Uno dei vortici tragici che incontriamo nel suo racconto-testimonianza è
quello dei Sonderkommando squadre di detenuti che accettavano
di prestarsi come manodopera per il funzionamento delle camere
a gas
o non emerge il disprezzo ma il senso di colpa coinvolge le
vittime non meno dei veri colpevoli
GLI UOMINI DOPO IL LAGER:
“Zona grigia” area che si pone a metà tra “bianco” degli innocenti e
“nero” dei colpevoli
o è terribile perché sbiadisce i confini non separa nettamente i
responsabili dagli innocenti
UN NARRATORE TRA IMPEGNO E
SPERIMENTAZIONE – ITALO
CALVINO
UNA VITA DI RICERCA ED IMPEGNO:
Nasce 1923 a Santiago de Las Vegas (Cuba) genitori italiani
Educazione rigorosamente laica
1925 rientra in Italia con la famiglia si stabiliscono a Sanremo
Frequenta ambiente culturale di Torino fermenti politici in
contrapposizione al regime fondono in lui letteratura e politica
Dopo la liberazione aderisce al PCI
Facoltà di lettere a Torino 1947 laurea con una tesi su Joseph
Conrad
Collabora al Politecnico di Vittorini
Conosce Cesare Pavese per lui guida culturale e umana
1947 esordisce come scrittore “Il sentiero dei nidi di ragno”
1949 volume di racconti “Ultimo viene il corvo”
Collaborazione con Einaudi ufficio stampa rapporto con la casa
editrice per tutti gli anni ’50 fino al 1961
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Si pone nel panorama letterario italiano come il più originale tra i
giovani scrittori:
o raccolta dei “Racconti”
o volume “I nostri antenati” trilogia di romanzi fantastici e
allegorici sull’uomo contemporaneo
“Il visconte dimezzato”
“Il barone rampante”
“Il cavaliere inesistente”
o importante saggio “Il midollo del leone”
o raccoglie e traduce “Le fiabe italiane”
1963 pubblica:
o “Marcovaldo ovvero le stagioni in città”
o “La giornata di uno scrutatore” racconto costruito ancora su
schemi di tipo tradizionale
1964 si trasferisce a Parigi continua a lavorare per Einaudi ed entra a
contatto con gli ambienti letterari e culturali più all’avanguardia
1965 volume “Le Cosmicomiche”
1967 “Ti con zero” rivela la sua passione giovanile per le teorie
astronomiche e cosmologiche
1972:
o vince Premio Feltrinelli conferito dall’Accademia nazionale dei
Lincei
o pubblica “Le città invisibili”
o anno successivo “Il castello dei destini incrociati”
opere in cui trova espressione il nuovo interesse per le
problematiche della semiotica e processi combinatori della
narrativa
Anni ’70:
o pubblica numerosi interventi, prefazioni e traduzioni in molte
lingue
o collabora con:
Corriere della Sera
Repubblica
1979 romanzo “Se una notte d’inverno un viaggiatore”
1980:
o chiude i suoi interventi di carattere politico e sociale amaro
articolo “L’apologo sull’onestà nel paese dei corrotti” su La
Repubblica
o si trasferisce a Roma pubblica raccolta dei suoi saggi più
importanti “Una pietra sopra”
1983 romanzo “Palomar” “palomar” = occhio che scruta la realtà
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Inizio settembre 1985 a 61 anni colto da un ictus nella sua villa nella
pineta toscana di Roccamare (Castiglione della Pescaia) morirà a metà
settembre a causa di emorragia cerebrale
1986 postumo “Sotto il sole giaguaro” volume che raggruppa 3
racconti:
o “Il nome, il naso”
o “Sotto il sole giaguaro”
o “Un re in ascolto”
voleva scrivere un testo-riflessione dedicato ai 5 sensi ma la
morte gli impedì di completare i racconti dedicati a vista e tatto
come la realtà esterna viene percepita dal corpo dell’individuo
LA PASSIONE DELLA LETTERATURA COME ANALISI E
COME EDIFICAZIONE:
La perdita della totalità progettuale si risolve nella conoscenza del
parziale come messa in moto di un processo di costruzione della
realtà
Nel corso anni ’60 frequentazione del mondo culturale di Parigi diventa
più intensa trasformazione dell’impianto di scrittura
IL LABORATORIO PARIGINO:
Già negli anni ’50 comincia a guardare in modo diverso il rapporto tra
scrittura e realtà dall’iniziale realismo venato di fantasia si avvia
attraverso una narrativa decisamente fantastica per muoversi verso idea
della scrittura combinatoria
A Parigi conosce giovane scrittore Gianni Celati diviene interlocutore
privilegiato delle riflessioni sulla letteratura
o nuovo modo di praticare la scrittura come intervento di
conoscenza e critica della società
“Le città invisibili” romanzo costruito sul dialogo tra Marco Polo e
Kublai Kan, all’arrivo del viaggiatore veneziano alla corte
dell’imperatore
o romanzo che costituisce il frutto più ricco e maturo di quella
sperimentazione combinatoria
“Il castello dei destini incrociati” narrazione come serie di
frammenti di storie che si intrecciano o si svolgono parallele
o narrazione come pratica di costruzione di dettagli, frammenti di
realtà o immaginazioni
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Saggio “Dall’opaco” “descrizione delle congetture” = giungere
gradualmente a una conoscenza attraverso la combinazione dei
singoli dati
o romanzo non può parlare di grandi realtà ma di piccole realtà e di
come si combinano tra di loro
Nel Corriere della Sera escono “I taccuini del signor Palomar”
ricordano le riflessioni di un maestro della cultura francese anni
’60-’70 come Roland Barthes che rifletteva sulle modalità di
costruzione del testo
o in entrambi profonda consapevolezza di un vuoto attorno a cui si
costruiscono sistemi semiotici, scritture, catene di significanti
o ansia permanente di comprensione e descrizione
o narrazione del frammento
Anni ’60-’70 significativi rapporti di Calvino con gruppo francese
dell’Oulipo (Ouvroir de Littérature Potenzielle), col fondatore e col
principale animatore Raymond Queneau laboratorio di
letteratura potenziale
o ironia e autoironia consapevolezza dei propri limiti
I LINGUAGGI, IL CORPO:
La sapienza nel pensiero di Calvino si delinea come una scienza della
matematica dei corpi delle sincronie armoniose delle vite degli
individui idea di conoscenza del particolare, del frammento =
ciò di cui si ha esperienza diretta e da cui occorre partire per ricostruire
categorie generali
o frammento acquista senso
CALVINO E LA LETTERATURA PER IL FUTURO:
Conferenze che Calvino avrebbe dovuto tenere ad Harvard anno
accademico 1985/86 Lezioni americane
o non ebbero mai luogo per l’improvvisa morte dello scrittore
o illustrare strategie efficaci che la scrittura avrebbe dovuto
adottare per poter sopravvivere all’avvento del nuovo
millennio:
leggerezza
rapidità
esattezza
visibilità
molteplicità
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coerenza
RICETTE PER IL NUOVO MILLENNIO:
Elabora vero e proprio manuale di scrittura
Sesta lezione avrebbe dovuto trattare argomento della Coerenza
argomento decisivo e unificante in cui avrebbe proiettato la propria
coerenza dell’impegno civile e culturale della letteratura
Idea di racconto come sopravvivenza alla disgregazione degli
ordini dei corpi e dei linguaggi al fondo dell’esperienza e della
conoscenza è l’ordine logico che compone anche le cose più lontane, il
reale e il virtuale
PASOLINI – IL ROMANZO ALLA
RICERCA DELLA FORMA
VITA E OPERE:
Nasce a Bologna 1922 primogenito di Carlo Alberto Pasolini tenente di
fanteria e di Susanna Colussi maestra elementare
Frequenti trasferimenti del padre si spostò da una città ad un’altra
per tutta la giovinezza
Fondamentali soggiorni estivi a Casarsa città che presterà il titolo ad
una raccolta di versi in friulano “Poesie a Casarsa” 1942
1943 costretto ad arruolarsi a Pisa una settimana dopo disobbedisce
all’ordine di consegnare le armi ai tedeschi e riesce a fuggire dalla
deportazione travestito da contadino si rifugia a Casarsa
o con alcuni giovani appassionati di poesia pubblica rivista che
fosse in grado di rivolgersi al pubblico del paese e promuovere la
sua poetica primo numero 1944 titolo “Stroligut di cà da l’aga” =
piccolo lunario di qua dell’acqua
1947 si avvicina al PCI diventa segretario della sezione di San
Giovanni di Casarsa
o non è visto di buon occhio dagli intellettuali comunisti
friulani ragioni linguistiche
intellettuali scrivono con lingua del Novecento
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Pasolini scrive con lingua del popolo senza cimentarsi in
soggetti politici
Anni ’50 nelle sue opere trasferisce la mitizzazione delle campagne
friulane nella cornice disordinata delle borgate romane, viste
come centro della storia prende un doloroso processo di crescita
o nasce il mito del sottoproletariato romano visto come
popolo felice nonostante le difficoltà in cui vive
1955 romanzo “Ragazzi di vita” subito grande successo
o cultura ufficiale della sx e del PCI giudizio in gran parte
negativo
1957 poemetti “Le ceneri di Gramsci”
1958 “L’usignolo della Chiesa cattolica” polemiche sulla Chiesa
1960 saggi “Passione e ideologia”
1961 volume in versi “La religione del mio tempo”
L’IMPEGNO SU TUTTI I LINGUAGGI:
1960 inizia a dedicarsi al cinema esordio alla regia col film
Accattone, trasposizioni dei temi letterari di:
o “Ragazzi di vita”
o “Una vita violenta”
Altri film a cui fa da regista nel corso degli anni ’60, dimensione
realistica:
o Mamma Roma
o Il vangelo secondo Matteo rivisitazione dei temi del Vangelo
o Uccellacci e uccellini
o Edipo re
o Teorema
o Medea
Anni ’70 si dedica al progetto cinematografico “trittico della vita”
comprende 3 film, dimensione fiabesca e allegorica:
o Il Decameron tratto dalle novelle di Boccaccio
o I racconti di Canterbury tratti dall’opera di Chaucer = parallelo
delle novelle di Boccaccio della cultura inglese
o Il fiore delle Mille e una notte
1973 inizia collaborazione al Corriere della Sera interventi critici
sui problemi del Paese
Presso Garzanti:
o raccolta di interventi critici “Scritti corsari”
o ripropone le poesie friulane “La nuova gioventù”
1975 ultimo e più discusso film Salò e le 120 giornate di Sodoma
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o ispirato all’opera del marchese de Sade ambientato nella
Repubblica di Salò
o 4 alti membri del partito fascista rapiscono un gruppo di ragazzi e
ragazze soddisfare le loro perversioni sessuali
o violenze e crudeltà
ALLA RICERCA DI UNA NUOVA FORMA NARRATIVA:
Realismo fortemente in senso sociologico, sia nell’opera narrativa che
cinematografica descrive il popolo della sx
Riflessione attorno al problema del realismo scaturiva necessità
di moltiplicare gli strumenti espressivi per l’imitazione della realtà =
trovare sempre nuovi modi per descrivere la realtà
o saggi sul problema del realismo in “Passione e ideologia”
o come rappresentare gli elementi irrazionali del mondo solo
la critica dello stile “stilcritica di Spitzer” è l’unica capace di fornire
categorie esatte, capaci di incasellare i dati irrazionali altrimenti
sfuggenti
Aspra polemica verso la neoavanguardia = movimento di
superamento della tradizione per cercare nuove forme narrative
o scambi tra i due campi neoavanguardia e sperimentalismo:
criticava il comportamento troppo protagonistico di alcuni
faceva sue le necessità di superare accezioni letterarie
della tradizione
o “Petrolio” ossessionante interrogazione sulla forma
romanzo
progetto totalizzante che mescoli voci, genere, stili
razionale (riflessione) e irrazionale (sentimento) tenta di
fondere insieme = ricerca dell’Assoluto
romanzo incompleto
riflessioni metanarrative sul modo in cui personaggio
possa rappresentare la propria realtà
testimonia la doppiezza tipica della natura ironica del
romanzo novecentesco Lukàcs indicava come nuova
caratteristica del genere: “l’ironia è l’obiettività del romanzo”
IL ROMANZO “PERIFERICO”:
Periferia è per definizione e scelta ideologica ed estetica universo
che accoglie il mondo dei “dissociati”
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o mondo che comprende i contadini di un tempo portatori di
cultura dell’origine e dell’autentico che il mondo borghese minaccia
di cancellare
voci e storie che raccontano questo mondo si incrociano
nella sperimentazione di linguaggi capaci di rappresentare
adeguatamente lo spessore culturale, ideologico e
sentimentale di questo universo
“Petrolio” postumo ribadisce la centralità nel percorso dello scrittore di
una scrittura densissima e magmatica = fase estrema della ricerca di
una narrazione-rappresentazione da cui scaturisce sguardo complesso
sulla realtà contemporanea
o parte narrativa
o parte visionaria costruisce complessa macchina allegorica,
una sorta di azione tra sogno e realtà
visione di lungo cammino che porta il personaggio ad
attraversare un angolo specifico della Roma periferica
i personaggi si muovono come testimoni della
celebrazione di un mistero Carlo protagonista,
osservatore/regista, che studia i movimenti di questi giovani
linguaggio cinematografico movimento della
camera che segue i movimenti dei personaggi
rapporto psicologico e metaletterario mette in scena
lo sdoppiamento
giovani che un tempo esprimevano vitalità adesso cercano
di adeguarsi a dei modelli
Pasolini scrive il Modello unico grande modello del
sistema capitalistico
silenzio non parlano e non comunicano tra di loro
o si esprimono col proprio fisico e con la mimica
modelli di abbigliamento e gestione del corpo
aspirazione dei giovani imitare il modello
UNA FORMA SINCRETICA PER NARRARE LA
COMPLESSITÀ:
Paradossalità idea di romanzo che non riesce a concludersi
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PAOLO VOLPONI – IL ROMANZO
CATASTROFICO DEL CAPITALISMO
GLOBALE
VITA E OPERE:
Nasce ad Urbino 1924
1950 incontro con imprenditore Adriano Olivetti con la sua visione
sociale e solidaristica dello sviluppo industriale fondamentale per la
sua carriera
o lo convince a farsi assumere presso un ente di assistenza
sociale compie inchieste sull’evoluzione economica del
Sud, lavorando a Roma dal 1953
1956 entra alla Olivetti di Ivrea come collaboratore poi come direttore
dei servizi sociali poi come direttore dell’intero settore delle relazioni
aziendali
Si trasferisce alla Fiat a Torino avvia una consulenza per studiare i
rapporti tra fabbrica e città in un momento difficile per la vita nella
provincia torinese
1962 inizia l’opera narrativa romanzo “Il Memoriale” incentrato sulla
contrapposizione operai-imprenditori
1965 romanzo “La macchina mondiale”
o Premio Strega
o visione folle del mondo da parte di un personaggio ai margini
della società
o emerge concezione deistica dell’universo sarcasmo verso la
divinità = divinità che osserva l’uomo dall’alto come gli uomini
osservano le formiche
1974 romanzo “Corporale” protagonista intellettuale Gerolamo Aspri
attraversa esperienze negative in fabbrica ed in città
Tenta varie strade letterarie sperimentazioni
1975 presidente della Fondazione Agnelli poi costretto a lasciare
l’incarico per via della sua adesione al PCI
1983 diventa senatore
L’INDUSTRIA COME UTOPIA E ALIENAZIONE:
“Memoriale”
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Scrive sulla rivista Menabò sperimentazione come ricerca
dell’affermazione dell’irrazionalità
o temi politicamente impegnati davano vita ad opere
LO STILE “FORTE” DELLA NARRAZIONE:
Scrittore di forti motivazioni culturali e ideologiche romanzo come
modo per attivare nuovi strumenti di analisi del mondo
Narrazione per lui costruire prospettive di personaggi, punti di vista
offrire modi interpretativi della realtà ed elaborare un’ottica critica nei
confronti di essa
Presa di posizione civile e letteraria trovare sperimentazione di
nuovi linguaggi all’altezza della situazione e di portare questa
visione del mondo
I PROTAGONISTI “DIVERSI” DEI ROMANZI:
Albino Saluggia protagonista di “Memoriale” è il punto di vista che
testimonia lo sgretolamento di un’identità precaria davanti ai
funzionamenti dell’industria, comunicazione, …
Linguaggio capace di essere al tempo stesso semplice e preciso
aperto ad una dimensione universale delle cose e delle azioni
Fissità del lago che protagonista incontra nella strada per tornare a casa
dal lavoro gli dà sensazione della morte delle cose
o natura implacabile che circonda gli individui
Formarsi della nevrosi del protagonista
NARRARE L’APOCALISSE, IMMINENTE O GIÀ AVVENUTA:
“Pianeta irritabile” universo post apocalittico fa da scenario e ci
sono dei superstiti
“Le mosche del capitale” vera e propria summa delle riflessioni e
delle esperienze dello scrittore attorno all’universo della grande
industria
o vicende di un dirigente umanista
o tutto dorme di notte tranne il capitale finanziario che continua
a produrre profitti
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LA NATURA REINVENTATA DELL’UNIVERSO
DELL’INDUSTRIA:
Racconta di una natura scandita non dai tempi dei propri cicli ma dei
cicli di una seconda natura che sostituisce la prima con funzionalità e
finalità proprie
o sonno universale in cui si adagiano uomini, animali e cose
scandito dal ritmo del processo del capitale, della propria
crescita
Al romanzo tocca mettere in scena questa condizione di
catastrofe lettore potersi riconoscere e individuare i protagonisti o le
logiche che hanno condotto alla catastrofe
Sperimentalismo per dare voce propria a chi voce non l’ha mai avuta
LA LETTERATURA COME
MENZOGNA, LUTTO, MANCANZA –
GIORGIO MANGANELLI
VITA E OPERE:
Nasce a Milano 1922 famiglia di umili origini
Liceo classico Cesare Beccaria prime prove di scrittura
1940 si iscrive a Scienze politiche Università di Pavia 5 anni dopo si
laurea con tesi in storia delle dottrine politiche
1946 si sposa a Milano anno dopo nasce figlia Lietta
Alda Merini, poetessa che gli dedicò prima raccolta poetica fugace
relazione
1953 si trasferisce a Roma:
o insegna inglese scuole medie
o collabora con RAI idea e scrive programmi culturali con
Umberto Eco, Calvino, …
1959 periodo di peggioramento delle sue condizioni psicologiche inizia
percorso di psicoterapia con Ernst Bernhard, analista di scuola
junghiana percorso interrotto dalla morte del medico
o contatto col medico fu fondamentale dal punto di vista
psicologico e letterario
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Dagli appunti scritti nell’ambito della terapia psicanalitica nasce la
versione iniziale della sua prima opera “Hilarotragoedia” prosa
caratterizzata da ardita ricerca lessicale e formale (stile alto,
barocco, arcaico, ironia e autoironia) a cui rimarrà fedele lungo tutto il
corso della sua attività letteraria
o successo esponente di primo piano della neoavanguardia
Tra i fondatori della rivista Grammatica e collabora con numerosi
quotidiani:
o Il Giorno
o La Stampa
o Il Corriere della Sera
o Il Messaggero
Collabora anche a vari settimanali e mensili:
o L’Espresso
o Il Mondo
o L’Europeo
o Epoca
Consulente editoriale di varie case editrici
1969 seconda opera narrativa “Nuovo commento” riprende
particolarità strutturali dell’opera prima
o intricata rete di note che si generano una dall’altra
o inserti narrativi come il “Caso del commentatore fortunato”
o corpo centrale/testo inesistente
o stupire il lettore
Più tradizionale dal punto di vista della scrittura “Agli dèi autori”
1972 raccolti 5 testi narrativi e una sorta di trattato
o trattato intitolato “Discorso sulla difficoltà di comunicare coi morti”
riprende temi già presenti nella sua prima opera sul rapporto
della letteratura con il regno dei morti
Fitta serie di libri approfondimenti, riprese o esplorazioni di temi
simili tra loro:
o “Sconclusione”
o “Amore”
o “Discorso dell’ombra o dello stemma o del lettore e dello scrittore
considerati come dementi”
o “Dall’inferno”
o “Tutti gli errori”
o “Rumori o voci”
Numerosi saggi critici alla letteratura italiana e straniera raccolti
in alcune opere:
o “La letteratura come menzogna” nata nell’ambito degli incontri
del Gruppo 63 = movimento promotore avanguardia anni ‘60
o “Laboriose inezie”
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o “Il rumore sottile della prosa”
Riscrittura di classici:
o “Otello” in “Cassio governa a Cipro”
o “Pinocchio” in “Pinocchio: un libro parallelo”
Note di viaggio e reportage raccolti in alcune opere:
o “Cina e altri orienti”
o “Esperimento con l’India”
o “L’infinita trama di Allah. Viaggi nell’Islam”
o “L’isola pianeta e altri settentrioni”
1990 colpito da grave forma di mielite
Numerose opere postume:
o “Presepio” contro il presepio, ironizza
Numerose interviste
LETTERATURA COME FREQUENTAZIONE DELL’OMBRA:
“Il discorso dell’ombra e dello stemma o del lettore e dello scrittore
considerati come dementi” momento apicale per la centralità dei temi
che affronta
o flusso di un discorso tortuoso e ambiguo, frastagliato e
paradossale cifra barocca ed intima insieme
o problema di definizione del genere non è narrativo
o raccontare come forma testuale che raccoglie i “movimenti” verso
il basso entrata nell’intimo dell’individuo
o prima stesura scritta di getto poi intenso lavoro di 5 stesure
dattiloscritte con correzioni a mano
LETTERATURA COME DISCESA AGLI INFERI:
“Hilarotragoedia” trattatello, manualetto teorico-pratico + inserti
più narrativi come “Storia del non nato”
o la natura degli esseri umani tende alla discesa verso l’Ade =
inferno ogni uomo ha vocazione che disegna percorso
verso inferi facilitato dalle caratteristiche strutturali dell’universo
che sembra concepito a tale scopo
o tema sviluppato in modo tutt’altro che lineare testo come
una selva di ipotesi, precisazioni, note linguistiche e aneddoti che
spostano continuamente la prospettiva del discorso e complicano il
procedere della narrazione
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o narrazione destinata a non arrivare mai ad una conclusione
testo termina bruscamente con : che dovrebbero introdurre
un’ennesima ipotesi che non troverà mai luogo
“Nuovo commento” elaborazione paradossale di un discorso che mette
in scena la natura stessa della letteratura = vuoto attorno a cui si
costruisce l’universo delle parole e delle esistenze
LA LETTERATURA E I FANTASMI:
“Il discorso dell’ombra e dello stemma” affabulazione sui fantasmi,
sulla letteratura come pratica di fantasmi e di vuoti
Capacità dello scrittore di costruire libri-mondo strutture verbali al
cui interno si gestiscono prospettive spaziali e temporali
Lettore e scrittore a contatto con una realtà più profonda
UN’ARALDICA DEL NEGATIVO:
Araldica del negativo oscurità ed emblematicità in cui la letteratura
è portatrice
Logica del fool non può tenere discorsi o commentare ma straparlare
di favole alle quali attingeva dalla sua immaginazione
o asseconda la libertà delirante del linguaggio
o parole baule alla Carrol (scrittore di Alice nel paese delle
meraviglie) parole dentro le quali è nascosto un significato
o letteratura enfatizzata attraverso una riflessione sulla
letteratura stessa
o la scrittura è un accadimento come se fosse un fenomeno
naturale quello che porta la scrittura accade
L’”IDENTITÀ” DELLA LETTERATURA:
Procedere per riflessioni e invenzioni
Letteratura ha tutti gli strumenti per sconfiggere e dominare la
natura
Categorie junghiane figurazioni oniriche che parlano della coscienza
dell’ombra che si annida in ognuno di noi
Tratti della dottrina agnostica come componenti fondamentali di una
rilettura del mondo contemporaneo
Memorie di viaggi attraverso una serie di flash es. incontro con il
paese sudamericano è fissato nell’allegoria di un cielo coperto di nebbia
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che lo attende all’aeroporto, in contrasto radicale con il cliché del
Sudamerica solare
o immagini che scompongono e rovesciano i luoghi comuni
Trattare un luogo come se fosse un libro insieme di simboli che
agiscono su di noi
LA TRADIZIONE DEL BIZZARRO
FINO AL TARDO NOVECENTO
TRA FOLLIA E NORMALITÀ, UNA SCELTA
METALETTERARIA:
Nella cultura del Novecento si amplifica la tradizione del personaggio
“strambo”, bizzarro a metà strada tra la dimensione illimitata
della follia e quella regolata della normalità
o vicenda storica e metacritica del personaggio strambo passaggio
intermedio dal grado 0 della norma al caso limite del folle
o personaggio rivela già nella propria fisicità la propria difficoltà
esistenziale
o collocazione di dropout:
difficoltà di mantenere la propria identità
disagio nella normalità
ALLE ORIGINI DEL ROMANZO MODERNO – STERNE:
In “Teoria della prosa” di Victor Sklovskij 1925 definisce “Vita e
opinioni di Tristram Shandy gentiluomo” di Sterne il romanzo più tipico
della letteratura mondiale
o apparente eccentricità del protagonista
o intreccio dialettico tra follia e ragione
o personaggio si interroga continuamente con sé stesso del mondo in
cui vive e del mondo “di carta” letterario
o frammentazione della narrazione recupera le modalità dei
topoi = della tradizione del racconto
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o dimensione parodica dei generi utilizzati seriamente nel Don
Chisciotte
o scrittura si rivela come finzione
o la scrittura è una conversazione = scambio di idee nessuno
che è sicuro del proprio punto di vista
scrittore non dev’essere uno che sa tutto e parla di tutto
Forme e linguaggi diversi sanzione di un modello narrativo
anticlassico = rifiuta idea classica dell’autore che domina l’universo
o si accettano punti di vista diversi
o narrazione che non ha andamento lineare
IL PERSONAGGIO “STRAMBO” CONTRO IL “PENSIERO
UNICO” NEL NOVECENTO:
Varie voci testimoni di una volontà di lavorare nel mondo per
denunciarne le storture e le violenze
Dimensione del comico acquista valore centrale personaggio
strambo è la chiave di questo universo di instabile equilibrio
o celebrazioni del comico e del riso nei manifesti futuristi
come esito supremo del comico
raccomandavano l’educazione al riso sfrenato per
incrementare nei bambini istintualità e agilità mentale
Georges Bataille filosofo francese parola e gesto comico capaci di
attingere ai livelli più profondi ed inquietanti degli individui
o tutto si può esprimere attraverso il riso
L’AVANGUARDIA “BIZZARRA”: MALERBA E CELATI:
LUIGI MALERBA:
Neoavanguardia
Agli esordi della sua carriera scrive 2 testi
o “Il serpente”
o “Salto mortale”
significativi per la distruzione/ricostruzione del personaggio
Rivoluzione del genere:
o nomi propri
o gesti ripetuti ossessivamente
o slittamenti dei piani di senso
o precarietà dei caratteri
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o raffigurazione anti realistica delle persone e delle cose
GIANNI CELATI:
Dedica a Guizzardi e al suo mondo comico “Le avventure di Guizzardi”
secondo atto della trilogia
L’anno prima introdotto da Calvino aveva pubblicato
o “Comiche” primo atto della trilogia (seguito dalle avventure di
G.)
o “La banda dei sospiri” terzo atto
Spunto per le “Comiche” viene da una serie di pagine scritte dai
pazienti del manicomio di Pesaro
o colpito da una specie di giornale scritto da un anziano che vi
annotava gli eventi, le fantasie e gli incubi vissuti nel manicomio
o prendono vita personaggi “strampalati”
o nuovo modo di narrare vicende, voci e allucinazioni
o comicità lascia intravedere degli abissi di dolore, disagio e
sofferenza
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