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Il Romanzo: Letteratura Italiana Università Telematica Universitas Mercatorum

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Il Romanzo

Letteratura Italiana
Università telematica Universitas Mercatorum
160 pag.

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IL ROMANZO

Rachele Barbini
[NOME DELLA SOCIETÀ] [Indirizzo della società]

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LE ORIGINI DEL ROMANZO
LE CAUSE DEL RITARDO DEL GENERE ROMANZO:

 Nascita romanzo  seconda metà 700 - primi 800


 Ritardo della nascita in Italia rispetto alle altre nazioni europee
 Motivazioni  fattori interni della tradizione letteraria italiana: egemonia
della cultura, della poesia e del modello petrarchesco  per secoli
il primato del genere letterario più tipico della nostra cultura: manoscritto
quattrocentesco del sonetto proemiale, che apre il “Canzoniere” di
Petrarca “Voi che ascoltate in rime sparse il suono”  Petrarca modello
totalizzante della scrittura letteraria, poesia lirica primato nella
gerarchia dei generi ricavata dai testi classici di poetica e retorica
condizionava la diffusione di altre tipologie letterarie alternative.

LA NATURA COMPOSITA DELLE PRIME ESPERIENZE DEL


ROMANZO:

 Narrativa Italia tra metà 700 e 800  famiglia di testi eterogenei che
possono essere raggruppati nel genere romanzo
 Luca Clerici, studioso di quel periodo “Il romanzo italiano del
Settecento”  elenco che descrive la varietà delle scelte stilistiche
degli autori che si riflettono su una serie di testi che guardano
all’indietro, incapaci di proporsi come modelli di un tipo di
racconto proiettato verso il futuro = esigenza di fare i conti con
tradizione del passato prima di pensare a modello nuovo di genere
letterario. Culture a cui fanno riferimento questi autori:
o Classica  Ippolito Pindemonte
o Narrativa con immaginario costruito su matrici
iperletterarie  Alessandro Verri, protagonista cultura illuminista
lombarda “Le notti romane al sepolcro degli Scipioni”
o Rimandi cifrati alla realtà  Francesco Algarotti “Il congresso di
Citera”
o Procedimenti espressivi allegorici e irrealistici  Zaccaria
Seriman, scrittore Veneto, uno dei rappresentanti della narrativa
fantascientifica-moraleggiante “I viaggi di Enrico Wanton”
o Prevalere della divagazione saggistica sul plot (=intreccio
narrativo) = prevalere riflessione sulla narrazione  Gaspare Gozzi
“Il mondo morale”

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o Raccolta di contenuti orientati ideologicamente = testi con
preciso intento militante  Vincenzo Cuoco, filosofo più noto del
periodo “Il Platone in Italia”
o Autobiografia come romanzo d’avventura  Giovanni
Casanova rappresentante

POLEMICHE CONTRO IL NUOVO GENERE LETTERARIO:

 Questa nuova cultura letteraria prosa che supera poesia  numerose


polemiche: 1749 “Difesa della storia contro i romanzi” (ricorda) Pietro
Chiari, drammaturgo e librettista di fama, indicava il suo passaggio
alla famiglia dei romanzieri e difendere le ragioni della storia
contro la narrativa di invenzione (due poli al centro di numerose
polemiche). Ingegnoso costruttore di testi, gioca con idea di un “ibrido” =
mescolanza di:
o Materiali tematici e linguistici “alti”:
 tradizione poemi cavallereschi
 teatro
 trattati di etica e retorica
o Materiali “bassi”:
 pubblicistica popolare
 almanacchi
 prediche religiose
= intreccio di voci letterarie ed extra letterarie
 Testimonianza della crescente fortuna del romanzo è invettiva contro i
lettori e soprattutto lettrici di natura popolare nelle omelie
(=esposizione e commento dei passi dei libri sacri) del noto predicatore
cappuccino padre Adeodato Turchi  predica del 1791 dice: “La
passione di leggere è diventata oggi un furore. Le donne stesse in questo
voglion distinguersi, lasciandosi veder sovente con qualche libro alla
mano. Si senton dire alla giornata dai loro adoratori, che bisogna istruirsi,
coltivare lo spirito, acquistare dei lumi. Va bene: ma con quali libri? Ah
quel serpente che volle Eva erudita, non la volle erudita che per suo
danno, e per danno dei figli suoi.”

I CARATTERI DEL NUOVO GENERE:

 Letterato svizzero che ha studiato quest’epoca Gotthard Heidegger


afferma: “Romanzi costruiti in maniera tale che non si può saltare qua e
là nel corso della lettura, bisogna leggerli secondo ordine che autore ha
voluto dare all’intreccio che si basa sulla curiosità ingorda e incontrollata

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dell’uomo (lettori semplici e ingenui), se si comincia si diventa voraci e si
resta intrappolati nella rete, si trascura resto del mondo preoccupandosi
solamente di arrivare alla fine del libro”
 Romanzo d’avventure autore inglese Tobias Smollet “The Adventures
of Ferdinand Count Fathom” 1753  prefazione: viene sintetizzato il
carattere innovativo del romanzo: “Un romanzo (novel, in inglese) è
un grande affresco che comprende i personaggi della vita reale, disposti
in gruppi diversi ed esibiti nei vari atteggiamenti secondo gli intenti di un
disegno uniforme e di un evento generale, a cui ogni figura individuale è
assoggettata. Ma questo disegno non si può mandare ad effetto con
decoro, probabilità o successo, senza un personaggio principale che attiri
l’attenzione, unifichi gli incidenti, dipani il bandolo del labirinto e alla fine
chiuda la scena in virtù della sua importanza”

PER UNA DEFINIZIONE DEI RAPPORTI CON LA


TRADIZIONE DEL NUOVO GENERE:

 Testo fondamentale per cultura italiana, europea e mondiale:


o Alessandro Manzoni 1821, prima stesura di quello che sarà i
promessi sposi “Fermo e Lucia”  costruisce narrazione sul
supporto di fitta rete di elementi metanarrativi = elementi che
raccontano da un lato e al tempo stesso fanno riflettere il lettore su
ciò che viene raccontato, elementi poi eliminati nelle successive
redazioni dell’opera  testimoniano esigenza di una riflessione in
progress.
 Affermazione della relatività del narratore è destinata a
sancire indirettamente l’affermazione della veridicità
del racconto: “Se questa fosse una storia inventata, non
mancherebbe certamente qualche lettore, il quale troverebbe
un grande difetto di previdenza…”
 Altro elemento per costruire rapporto lettore-personaggio
 ingresso nella vicenda di Renzo e Lucia di Padre Cristoforo
avviene attraverso interlocuzione col lettore, che poi
verrà ridimensionata nella versione romanzo 1840: “Ma
perché aveva egli in cuore questo presentimento? E perché si
pigliava tanto a cuore gli affari di Lucia? E chi era questo
Padre Cristoforo? Se il lettore non fa tutte queste
interrogazioni per malevola impazienza né per cavillare il
povero narratore, ma per una sincera volontà di imparare e di
essere informato della storia, legga quello che siamo per
dirgli intorno al nostro buon frate e sarà soddisfatto” =
desiderio di conversare e interloquire col lettore.

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I MODELLI NARRATIVI PER L’ITALIA
DEL PRIMO OTTOCENTO:
IL ROMANZO PRESENTA SÉ STESSO:

 Area della scrittura in prosa  area metanarrativa in cui romanzo


presenta sé stesso
 Autoreferenzialità (=riferimento alla propria natura) che caratterizza le
prime redazioni del romanzo di Manzoni “Fermo e Lucia”  scompare
nelle redazioni successive “Sposi promessi” e poi “Promessi sposi”.
o Anche se sembrano rappresentare rallentamento del flusso del
racconto (motivo per cui l’ha eliminato), in realtà in tutte le fasi
in cui direttamente o indirettamente ci si interroga su
singole fasi ed episodi del romanzo sono necessarie ad una
intenzione esplicativa del funzionamento retorico/argomentativo
della concatenazione dei fatti e della presentazione dei personaggi
 Percorso di Manzoni è indicativo del modo di pensare il genere romanzo:
muovendo da un approccio in cui si guarda alla pluralità di forme in prosa
di varia natura significato e stile accorpate in nuovi organismi duttili e
compositi che conservano anche nella nuova veste i segni e i modi
dell’origine  tracce del modo in cui si sono originate queste
nuove forme di raccontare permangono, come scrive studiosa
Colummi Camerino: romanzo fa i conti anche con la necessità di tenere
presente, oltre all’invenzione, la storia.

IL DIBATTITO IN ITALIA SULLA FORMA ROMANZO:

 Rapporto storia-romanzo (narrazione storica-narrazione di fantasia)


uno degli elementi che compongono il dibattito
 Saggista noto Sansone Uzielli  saggio pubblicato sulla rivista
“Antologia” tra 1823-24 scrive che la storia vuole farci conoscere la
società nel suo aspetto generale ed esterno, ma noi amiamo vedere
anche interno delle famiglie e del vivere domestico, sentimenti, opinioni,
pregiudizi e influenza di queste cose sugli avvenimenti politici e
viceversa.

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o In sintesi, Zajotti scrive “Fatti finti per illustrare costumi e caratteri
veri”
 Colummi Camerino scrive  a partire dalla storia si può costruire
liberamente un’invenzione
 Manzoni scrive  importanza che i fatti siano simili al vero e che
abbiano i tratti che possano attribuirne una realtà effettiva,
o personaggi storici  richiedono rigore di rappresentazione storica
o personaggi inventati  lasciano l’autore con in mano libertà
espressiva
 Lettera al suo amico francese Fauriel  preoccupazione
di Manzoni che romanzo rappresenti realtà più
strutturata/organizzata (meno libera di quello che in realtà è)

IL NUOVO DIBATTITO SULLA LINGUA DEL ROMANZO:

 Problema della lingua italiana


 Recensione di Carlo Cattaneo (ricorda) al romanzo di Nicolò Tommaseo
“Fede e bellezza”, 1840 sul “Politecnico”  problema lingua italiana
che smarrisce un’unità di contenuti omogenei: nasce la pretesa di
uno scrivere popolare incomprensibile a studiosi e a chi abiti
cinquanta miglia di paese “è più facile tradurre una pagina di Plauto
che indovinare cosa siano daddoli, tetta e pezzolate (vocaboli meridionali
relativi al cibo)”
 Ippolito Nievo, disegna con precisione in negativo i termini del
problema 
o mette in ridicolo sostituzione della tradizione della cultura
con i valori della tavola e del bere
o illustra la vitalità del romanzo  romanzo quanto più è
condannato/censurato e tanto più si producono mille forme
che arrivano al pubblico in tutti i modi
 Ugo Olivieri studioso dei nostri giorni  attraverso opera di Bachtin,
storico e critico russo:
o importanza di vedere romanzo come genere in cui si intrecciano
i poli linguistici e culturali più diversi
o romanzo moderno nasce dalla pluralità di elementi che lo vanno a
comporre
o accanto al romanzo nasce anche la critica letteraria

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I PROTAGONISTI DEL ROMANZO
OTTOCENTESCO – ALESSANDRO
MANZONI
LA VITA E LE OPERE:

 Nasce a Milano 7 marzo 1785  relazione extramatrimoniale Giulia


Beccaria (figlia di Cesare noto filosofo e giurista) ma comunque
riconosciuto dal padre Pietro Manzoni
 Elementi che contraddistinguono prima parte della sua vita:
o Conversione al cattolicesimo
o Dedicarsi a produzione letteraria di fervore religioso
o 1821 inizia “Promessi Sposi”

CONVERSIONE AL CATTOLICESIMO:

 Consorte Enrichetta Blondel  da protestante a cattolica e fortemente


impegnata ad analizzare e discutere le motivazioni della confessione
abbracciata, spinge Ale a lungo processo di acquisizione della necessità
interiore e intellettuale di aderire al cattolicesimo
 Davanti a insufficienza della ragione il supporto della religione è avvertito
come strumento principale per superare incomprensibilità di eventi 
riconoscimento di un disegno provvidenziale secondo cui si compone un
ordine delle cose, volontà divina

PRODUZIONE LETTERARIA:

 Da questa rigorosa impostazione  produzione letteraria carattere


religioso:
o 1812  compone i primi 4 Inni sacri
o 1813  tragedia “Il conte di Carmagnola”
 Periodo letterario fertile e vita privata segnata da lutti che feriscono
profondamente spirito dello scrittore
 Arco di 20 anni compone alcuni dei testi più importanti:
o Inno sacro “La Pentecoste”
o “Osservazioni sulla morale cattolica”
o Tragedia “Adelchi”  discesa di Carlo Magno in Italia e scontro con
i Longobardi: drammi di coscienza, conversioni, identità e di stirpe
o Inni civili:
 “Marzo 1821”  celebrazione spirito risorgimentale
 “Cinque maggio”  omaggio a Napoleone Bonaparte

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I PROMESSI SPOSI:

 1821  inizia stesura modello di romanzo rispondente alle esigenze di


una cultura in cui:
o religiosità si intreccia con valori etici e civili
o rappresentazione della vita degli umili sullo sfondo di eventi
storici importanti della Lombardia 1600
 Prima stesura “Fermo e Lucia”  Fermo per confermare carattere deciso
del soggetto
 Seconda stesura 1827  “Sposi promessi”
 Definitiva 1840  “Promessi sposi” con illustrazioni pittore torinese
Francesco Gonin
 Cercava una lingua unitaria  sottrarsi da mescolanza di modi
linguistici spuri e usi locali vari  esigenza di matrice culturale e civile:
ricerca di una lingua viva e unitaria e la trova nel fiorentino parlato
secondo antico modello già proposto da Nicolò Machiavelli

VICENDA BIOGRAFICA ED INTELLETTUALE:

 Modelli della sua formazione intellettuale e prime prove letterarie 


impegno civile e rigore formale di scuola classica:
o Parini
o Vincenzo Monti
o Virgilio
o Orazio
o Dante
 Si ispira a razionalismo intriso di teismo = fede in un dio non
necessariamente dio dei dogmi della religione cattolica  nel “Carme in
monte di Carlo Imbonati”, scritto per scomparsa del compagno della
madre, disegna un proprio itinerario verso rettitudine e giustizia
 Severità che riteneva dover essere atteggiamento fondamentale del
cittadino e dell’intellettuale  definisce percorso culturale e sociale
all’insegna della responsabilità morale
 Importante discussione con drammaturgo Victor Chauvet 1820 in
riferimento alle critiche che aveva mosso al lavoro manzoniano “Il conte
di Carmagnola”  prefazione apriva discussione sulle unità di luogo,
tempo e azione della poetica aristotelica per l’opera teatrale:
o Drammaturgo critica la mancata osservanza di Ale a questo canone
unitario
o Ale risponde con famosa lettera “Lettre à M. Chauvet sur l’unité de
temps et de lieu dans la tragédie”

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o alla quale seguì nel 1823 scritto dedicato a Carlo D’Azeglio “Sul
Romanticismo”
o Posizione di Ale lineare  rifiuta ogni normativa astratta, giudicata
riduttiva della complessità della realtà  necessità di un’arte
capace di rappresentare il reale nella sua viva dinamica  il
“vero” oggetto centrale della rappresentazione letteraria da cui
deriva linguaggio semplice ed essenziale: “Utile per iscopo, vero
per soggetto, interessante per mezzo”

DA “FERMO E LUCIA” A I “PROMESSI SPOSI”:

 Intreccio tra romanticismo, classicismo e cristianesimo


 Letteratura che cerca di sottrarsi dalla tradizione
 Letteratura popolare per nuovo pubblico di italiani, cattolici,
eticamente responsabili
 Lavoro incessante correggere lingua romanzo  uso della lingua
italiana libero da eccessivi dialettalismi  semplicità ed eleganza
parlata fiorentina
 Introduzione “Fermo e Lucia”  prospettiva di riflessione costante sulle
modalità del testo = dimensione metaletteraria
o Quasi una giustificazione del suo intervento in prima persona nella
narrazione
o ripresa la finzione del manoscritto ritrovato da cui dice di aver
avuto lo spunto
 Fondamentale per l’opera le illustrazioni dell’ultima versione (uscita a
puntate) evitare rischio di edizioni contraffatte = valore strumentale 
chiave per individuare i significati
o Nigro, maggiore studioso dei Promessi sposi  visività nel
raccontare: come scrittura visiva collaborare di parole e
immagini
 Costruisce fino in fondo la redazione definitiva del romanzo  voluta e
controllata in tutto da Ale
 Racconto delle vicende di Renzo e Lucia accompagnato in fondo al
romanzo dal trattatello storico-giuridico “Storia della colonna infame”
 dedicato alla persecuzione da parte del sistema giudiziario degli
“untori” nell’epidemia di peste a Milano nel 1816  senso di arricchire
moralità del lettore
o Nigro  mondo in cui domina violenza e Ale vuole raccontare
dietro vicende dei promessi sposi.
o Moralismo, senso di responsabilità civile e intellettuale, e
testimoniare costantemente spirito del cattolicesimo di Ale 

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contro-processo che denunciava malintesa giustizia
difendere privilegi dei potenti

OLTRE IL ROMANZO – MANZONI E LA STORIA:

 Figure complesse nel compiere il male:


o Don Rodrigo
o Gertrude
corrispondono a protagonisti storici del potere  Conte Zio
immagine incarnata del potere e dell’esercizio del potere
 Fautori del bene, testimoni della divina provvidenza:
o agiscono a livello più alto  Cardinal Borromeo
o a livello della pratica della fede quotidiana  Padre Cristoforo,
protagonista percorso conversione dal male al bene e poi portatore
del bene a conforto dei più umili  rappresenta percorso ideale
del cattolicesimo
 Innominato, quasi eroe romantico prima fase ma anche dopo conversione
 testimonia possibile grandiosità del bene
 Renzo e Lucia  bontà come semplicità e irruenza ma comunque come
innocenza, bontà che si esprime nel modo più diretto e semplice
possibile
 Don Abbondio  interprete quasi caricaturale di un modo di interpretare
ruolo religioso  ripresa dei motivi popolari del prete vile incapace di
assumersi responsabilità della propria veste
 Elaborazione accurata personaggi e loro spessore etico e religioso 
modello irrinunciabile per il successivo romanzo italiano = crea
letteratura che si distingue da romanzo romantico altre nazioni, ha tutti
tratti della letteratura e società italiana

LA NUOVA CULTURA LETTERARIA


NELLA COSCIENZA CRITICA DI DE
SANCTIS
LA FORMAZIONE DEL METODO CRITICO:

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Dibattito sulla forma romanzo non può essere compreso senza tener presente
dibattito riguardo critica e storiografia letteraria  riflessione sui modi,
forme e storia della letteratura = come il divenire della letteratura rappresenta
filo di una tradizione in cui si collocano esperienze sociali, intellettuali e
filosofiche del Paese.

 Personaggio più rappresentativo di questo dibattito Francesco De


Sanctis
o dibattito critico su cui si forma coscienza culturale di un paese
posto dinanzi al problema della propria identità, affrontato in tutta
la fase risorgimentale  vede come vicenda principale vicenda
intellettuale civile di De Sanctis (persona con più alta coscienza
critica del secolo) = sia critica letteraria dei testi sia critica
della cultura alla società:
 grande critico letterario
 anche politico legato a vicende risorgimentali e ministro
istruzione
o Zurigo lavora per un periodo per sfuggire a repressione borbonica
Napoli  dare forma organica a studi sulla Divina Commedia che
aveva affrontato  approfondimento teorico problemi
metodologici ed estetici alla base della lettura della Commedia
o Si chiede che cos’è il pensiero per un gran poeta  dice che
arte mira a forma organica che è una cosa non un’idea, non è
astratta ma una cosa (nel nostro caso è un testo letterario
narrativo): “Che cos’è il pensiero per un gran poeta? Il pensiero è
l’immagine: egli non dee, non può saper pensare se non con
l’immaginazione. Per me l’essenza dell’arte è la forma, la forma in
cui l’idea è già passata, ed a cui l’individuo si è già innalzato. Qui è
la vera unità organica dell’arte. Ora la forma non è un’idea, ma una
cosa: e perciò il poeta ha innanzi delle cose e non delle idee”.

TRA LEOPARDI E MANZONI:

Percorso attraverso il quale De Sanctis cerca di raccontare sviluppo della


letteratura italiana in una chiave di rivoluzione = risorgimento visto come
rivoluzione:

 De Sanctis rivaluta una sorta di classicismo eroico all’interno della


cultura rivoluzionaria europea  rappresentato da:
o Alfieri
o Foscolo
o Leopardi  saggio del 1855 “Alla sua donna” apparso sulla rivista
Cimento e poi accolto in quella di De Sanctis Saggi critici 1866

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 Drammatica contrapposizione tra sentimento e immagine, emerge
ricerca dolorosa di verità, parla di Leopardi: “sente Dio in sé e lo nega
al mondo; ama tanto la virtù e la crede un’illusione; è così caldo di libertà
e la chiama un sogno: miserabile contraddizione ond’è uscita una poesia
unica, immagine dantesca di un’età ferrea nella quale, oppressi da mali
insopportabili, l’avvenire ci si presenta dinanzi”
 Definiva la funzione del critico = ruolo di integrare il senso
dell’opera letteraria
 Alla ricerca di categorie estetiche generali, capaci di individuare il
“proprio” del testo letterario
 Dialogo “Schopenhauer e Leopardi” 1858  valori razionalisti e liberali
che ispiravano pensiero di Hegel (di cui De Sanctis rifiutava la rigidità del
sistema ma non la sostanza) opponeva la coscienza leopardiana come
approccio di positiva reazione pessimistica alla rinuncia di un’azione nella
realtà, come predicava filosofo tedesco
 Landucci studioso ideologia Desanctisiana: lettura in chiave progressista
del pessimismo leopardiano “Perché Leopardi produce l’effetto contrario
a quello che si propone. Non crede al progresso, e te lo fa desiderare;
non crede alla libertà, e te la fa amare. Chiama illusioni l’amore, la gloria,
le virtù e te accende in petto un desiderio inesausto. E non puoi lasciarlo,
che non ti senta migliore. E se il destino gli avesse prolungata la vita
infino al quarantotto, senti che l’avresti trovato accanto, confortatore e
combattitore”  immagine di Leopardi diversa dal poeta
pessimista che si chiude fuori dalla realtà, Leopardi rivoluzionario;
48 anno di insurrezioni contro potere austriaco

IL VOLTO DELLA LETTERATURA NAZIONALE:

Per De Sanctis fondamentale individuare un volto della letteratura nazionale,


individuare la storia della letteratura nazionale:

 La critica è la stessa concezione poetica guardata da un altro


punto
 Nella letteratura appaiono:
o Prima poeti intuitivi  poeta dipinge obiettivo grossolanamente e
superficialmente
o Poi poeti raffinati  poeta sente bisogno di afferrarlo e vede
obiettivo con osservazione  Ariosto ha realizzato forma poetica
nella sua eccellenza: chiarezza ma soprattutto limpidezza
“raggiunge l’evidenza che consiste nel presentare gli oggetti con
tanta verità che sembrino posti innanzi agli occhi”
 Storia letteratura italiana si conclude con pagina che riassume processo
che ha preparato gli eventi degli anni Sessanta e Settanta  storia

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della letteratura italiana come lungo percorso di preparazione
all’Unità d’Italia

IL REALISMO PER LA CULTURA POSTUNITARIA:

 Realismo per De Sanctis  chiave per pensare ad una cultura


postunitaria
 Corso del 1900 molti ritorni a De Sanctis:
o Antonio Gramsci scrive cosa significa “Torniamo a De Sanctis”
o Giacomo Debenedetti “Commemorazione del De Sanctis”:
 De Sanctis come autore di uno dei due grandi messaggi
morali secondo Ottocento italiano assieme a melodrammi di
Giuseppe Verdi: sintesi dell’uomo italiano
 Sottolinea esigenza di leggere il mondo ideale dell’arte e
letteratura e il mondo storico della società come due
entità strettamente correlate e intrecciate
 Ultimo decennio della biografia desanctisiana si svolge sul filo di una
ricerca delle forme del realismo  realismo chiave per interpretare
esigenza di ricostruzione identità nazionale.
 Vede Zola, romanziere francese, protagonista più persuasivo di una linea
lo vede come continuità dei suoi precedenti Leo e Ale  ricerca di
definizione di ideale che sia concreto e calato nella realtà
 Finale famoso conferenza 1879 dedicata a Zola e suo romanzo “Assmoir”
 De Sanctis lancia frecciata contro moda della letteratura
patetica tardorinascimentale di sentimento piagnucoloso per
rivendicare necessità di prendere in esame lacrime delle cose: “il
motto di un’arte seria è questo: poco parlare di noi e molto parlare di
cose. Dateci le lacrime delle cose e risparmiateci le lacrime vostre”.

VERGA E IL ROMANZO VERISTA


ESEMPI E MODELLI:

 Ricerca di nuovi modi e forme di raccontare la realtà


 Verismo  nuovo modo di costruire il romanzo, quasi rivoluzionario
 Catanese
 Allievo scrittore e patriota Antonino Abate, intellettuale

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 Si accosta la prima volta alla letteratura prima di 20 anni con “Amore e
Patria”  romanzo mai pubblicato
 Firenze e Milano  scambio epistolare con scrittore Luigi Capuana e
sviluppo interesse per letteratura di stampo verista
o Lettera  Verga accenna polemica dall’interno di un certo modo di
fare romanzo, romanzo sentimentale celebra società bohème
definisce “sentimentalismo astratto” che si confronta con i dolori
della realtà
 1870-80  decennio centrale verismo
 Prefazione prima edizione “I Malavoglia” (romanzo dedicato ai pescatori
di Aci Trezza), edizione editore Treves 1881  presenta progetto di ciclo
di romanzi “Ciclo dei Vinti”: racconto di vicende e personaggi di una
scala sociale che poeterà via via il lettore a seguire:
o avidità di ricchezze del tipo borghese  “Mastro-don Gesualdo”:
muratore arricchito diventa borghese
o ambizione politica, quindi vanità e ambizioni nell’anima dell’artista
bruciato dall’ansia del successo

Percorso dei romanzi condurre lettore nell’analisi del meccanismo per


il quale l’affannosa ricerca di migliori condizioni dell’esistenza
sfocia sempre nella sconfitta  perdita rovinosa a qualsiasi
livello sociale

I MALAVOGLIA:

 Primo romanzo del “Ciclo dei Vinti”  “fantasmagoria della lotta per la
vita” definita da Verga nella lettera a Salvatore Paola Verdura, letterato
siciliano
 Editore Treves, Milano 1881
 Obiettivo  riproporre anche nella nostra letteratura l’elaborata
struttura romanzesca della letteratura francese di Balzac e
fratelli Goncourt = costruzione capace di rappresentare percorso
drammatico di un’umanità dolente e smarrita
 Prefazione  “fantasmagoria” diventa “studio sincero e appassionato”
del “movente dell’attività umana che produce la fiumana del progresso”
 Correzione in direzione di narrazione “scientifica” non cancella
presenza costante atteggiamento immaginativo  deriva da cultura
positivista = analisi scientifica della realtà:
o caratterizza prima prefazione scritta da Verga  rifiutata
dall’editore per quella pubblicata che è più precisa nelle
informazioni al lettore

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L’OPERA CHE SI FA DA SÉ:

 ricerca di un’opera che sia autonoma  che non appaia come


derivata da un autore, eclissi dell’autore:
o Giacomo Debenedetti, critico  procedimento verghiano assicurare
impersonalità e oggettività dell’opera, come autoemarginazione
dell’autore
 ruolo distante del narratore e sua capacità di mediare passivamente
immagini che gli derivano da una realtà  testimoniare flusso e
movimento di cui egli stesso è partecipe, come una “marea” (nome con il
quale doveva chiamarsi il Ciclo dei Vinti)
 realtà resa attraverso un’illusione

L’OGGETTIVITÀ NARRATIVA:

 No costruzioni a sorpresa che colpiscano lettore  svolgimento dei


fatti nella loro semplice linearità, drammatica e quotidiana
 Espulsa presenza della mano dell’autore:
o realtà e personaggi “impersonali”
o oggettività del testo
o “mito” dell’origine popolare del racconto
o carattere “naturale” dell’opera
o obiettivo  far raccontare da sé il fatto
o voce narrante come polifonia di voci e punti di vista diversi 
“coro paesano”
o strumento di questa strategia:
 dialogo
 discorso diretto
 discorso indiretto libero
 Naturalismo fisiologico  rappresentazione dei tratti umani e della
realtà più autentici (come francesi)

LA PLURALITÀ DELLE VOCI PROTAGONISTE:

 Romanzo come teatro in cui si confrontano diversi personaggi 


voci protagoniste sono tante e parlano insieme
 Figura del narratore popolare, tradizione prima del verismo  in Verga
assume connotazione metanarrativa
 Carattere dominante narratore relata refero (=riferisco cose che mi sono
state riferite) = ruolo autore come ricettore di fatti già registrati da altri
 raccoglitore di discorsi e voci

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 Abbassamento linguistico e ideologico  artificio della regressione
= arretramento del livello culturale, sociale e psicologico dei personaggi,
eventi e forme linguistiche
 Sequenza che racconta naufragio della barca Provvidenza guidata da
Bastianazzo (figlio maggiore di Padron’Ntoni) col carico di lupini 
costruzione rigorosissima = romanzo può raccontare solo ciò di cui
sono testimoni i popolari, evento sfugge e quindi nessuno può
narrarlo, nemmeno narratore che è diventato non onnisciente:
o si hanno solo le conseguenze tragiche dell’evento  esplosione del
dramma preparata gradualmente con tensione progressiva
 Scrittore si distacca dalla “fiumara”, dallo scorrere degli eventi per
osservare cosa accade

LA NUOVA NARRAZIONE DEL MASTRO-DON GESUALDO:

 Secondo romanzo del “Ciclo dei Vinti”, 1888


 Esce a puntate  rivista “Nuova Antologia”
o Dopo le prime 3 comincia a riscriverne dei tratti  riteneva che
prima stesura non sufficientemente rigorosa nell’”oggettività
scientifica” del romanzo verista
 1889 editore Treves dare l’opera alle stampe  1890 annunciata sul suo
giornale l’”Illustrazione Italiana” con pubblicità:
o Profilo più fedele ai dettami del racconto verista
o Mostrare tratti che rimandano a cultura narrativa più ampia 
francese:
 Naturalisti  Zola
 Realisti  Balzac
 Federico De Roberto, grande romanziere scuola siciliana, gli aveva
scritto per elogiare romanzo  Verga risponde riferimento a
osservazione: segreto per poter raccontare oggettivamente gli
altri è staccarsi dalla vita e rimanere ai margini
 Abbandona progressivamente scrittura  Italia ormai affermandosi
altre mode letterarie
 Malavoglia: stilizzazione di essenzialità e necessità delle azioni e delle
voci  Mastro: storia della nazione prendere gradualmente
sopravvento sulla natura brutale del personaggio
 Vicenda di mastro acceso dal desiderio del possesso e promozione
sociale  ottiene ingresso nel mondo aristocratico  frenetica tensione
all’accumulo e lacerante rapporto con figlia Bianca = sconfitta affetti e
affari  protagonista in punto di morte in solitudine colpevole

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 Rappresenta scansioni della vicenda esemplare del fallimento del
progetto borghese che era alla base del Risorgimento e susseguente
aspirazione alla fondazione di nuovo mondo
 Mazzacurati, interprete Verga, parla del protagonista romanzo  Mastro
dal momento in cui accede a classe sociale superiore introietta
comportamenti propri di quella classe = attaccamento al possesso e
interesse individuale come primario

LO SITLE DEL MASTRO, TRA VECCHIO E NUOVO:

 Romanzo in cui si confronta il vecchio e il nuovo


 Mettere a confronto individuo e le masse
 Rudezza tonale come caratteristica fondamentale personaggio che si
confronta col mondo ostile degli aristocratici  da un lato
personaggio rude, mastro (muratore) e dall’altro lato fatiscenza di un
mondo in decadenza
 Analisi critica prende sopravvento su neutralità autore e
impersonalità narrazione  come se non fosse riuscito a mantenere
equilibrio perfetto dei Malavoglia perché coinvolto disillusione che vive il
protagonista
 Si alternano 2 “occhi” punto di vista narrativo:
o “ingenuo” del narratore interno ai fatti e all’ambiente narrato a
cui è omogeneo  già presente nei Malavoglia e ancora visibile nel
Mastro
o critico che si mette in disparte dalla narrazione  la illumina
con lampi ironici che rivelano giudizio negativo
 Finale  osservazione dei servitori a proposito delle mani del cadavere:
“Guardate che mani! Già, son le mani che hanno fatto la pappa!” = non
possono fare a meno di notare mani rovinate dal lavoro del
muratore che testimoniano sue origini umili, quasi come maledizione
che si porta dietro tutta la vita  osservazione poi si annulla nei gesti dei
servitori che preparano i segni dell’omaggio funebre perché ormai si era
inserito nel mondo aristocratico ma mantenendo segni della sua origine
umile:
o tecnica di Verga di precisione e puntualità di rappresentare realtà
 Finale redazione precedente più drammatico  affidato a voce delirante
Gesualdo cercava congedo dalla propria “roba” (termine verghiano):
“Lasciatemi stare… Tutto… Pigliatevi tutto. Lasciatemi stare… L’Alìa! La
Ganziria! Lasciatemi stare!” = lascia parola finale a Gesualdo, che pur
di continuare a vivere è disposto a regalare la sua “roba”, cita luoghi e
suoi possedimenti terre  ossessione di continuare a vivere
abbandonando cose materiali per cui ha lavorato per tutta vita

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IL VERISMO DI LUIGI CAPUANA:
IL VERISMO PSICOLOGICO DI CAPUANA - L’ESEMPIO DI
GIACINTA:

 Altro importante scrittore della scuola verista


 Elemento caratterizzante  analisi psicologica dei personaggi
“verismo psicologico”
 Verga dall’esterno si poteva capire cosa c’era all’interno dei personaggi
 Capuana cerca di entrare nell’intimità dei personaggi e coglierne gli
aspetti più nascosti
 Riassume giudizio critico sull’opera di Capuana lo scrittore Benedetto
Croce 1915  elementi negativi che appesantiscono la pagina di
Capuana
o apprezza narratore
o pagina “un po’ fredda” con poco “andamento spontaneo”  troppo
pesante la cultura del “curioso di psicologia, scienze naturali,
critico che si vale della riflessione”
 Simile giudizio della critica novecentesca  opera verghiana più
dotata di valori artistici anche se meno portata all’”autoriflessione”
 Riletture secondo Novecento  riproposto importanza dell’opera di
Capuana:
o Renato Serra rivendica le qualità di Capuana  dono di Capuana
è la facilità di narratore anche se non ha inventiva di Verga

L’ORIGINALITÀ DI CAPUANA:

 Capacità di costruire convincenti ritratti psicologici dei suoi


personaggi
 Primo romanzo “Giacinta” 1879  uno degli ultimi romanzi “Il marchese
di Roccaverdina” 1901 (tratta temi del Novecento):
o cammino mosso da interne esigenze verso letteratura tesa a
gettar luce sulla realtà e sulla verità (non più quella esterna
ma interna) più profonda degli individui e loro mondo sentimentale
 inizialmente fedeltà al modello verista e a poco a poco si
trasforma nella nuova prospettiva del Novecento

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 Prefazione terza redazione romanzo Giacinta 1889, scrive  necessità
di dar voce a dinamiche interiori dei personaggi:
o teoria del “documento umano” dei naturalisti francesi Goncourt
e Zola come base per la creazione letteraria  Capuana
rielabora assegnando ruolo primario a rielaborazione che deriva da
lavoro di fantasia e analisi all’interno del personaggio = arte
si ottiene quando si passa da esperienza del quotidiano a
dimensione di analisi interiore
 Capuana fa propri i “presupposti fisiologici del materialismo
ottocentesco” = coltura nata nella prospettiva del positivismo,
interpretazione materialistica dei sentimenti  Capuana autore e teorico
che fa propria questa chiave di interpretazione:
o Madrignani dice  a Capuana non interessa svolgimento racconto
attraverso disegno di un ciclo come faceva Verga (no storia di
diverse generazioni), ma approfondimento di singolo episodio
di patologie psicologiche e sociali

GIACINTA – MODELLO DI NARRAZIONE PSICOLOGICA:

 Capuana dedica romanzi e racconti (tra cui questo) a ritratti femminili


che gli stanno a cuore  nella complessa psicologia femminile dice di
trovare i processi più interessanti, drammi dell’interiorità che vuole
raccontare
 Modello di narrazione psicologica
 Si narra un caso di psicopatologia giovane donna  percorso
drammatico da trauma subito nell’infanzia verso follia autodistruttrice età
adulta
 Punto di riferimento e metodologico scelto è “fisiologia generale” (come
per scrittori naturalismo francese) del medico e scienziato francese
Claude Bernard  indicava nell’individuo un organismo che segue
proprie leggi a tutti i livelli anche più intimi e nascosti ma determinanti
del sistema nervoso = analizzava nascita sentimenti a partire dal sistema
nervoso
 Giacinta:
o genitori incapaci di darle realmente affetto
o episodio incontro violento con sessualità con coetaneo Beppe 
trauma infantile stupro
o amore tormentato per Andrea  ostacolato da barriere nevrotiche
del trauma infantile
o matrimonio di convenienza con uomo non amato
o nascita e breve vita di bimba avuta con amante  lento dissolversi
della passione da parte dell’uomo stanco ed impaurito

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 Non è un caso sia una donna, propone spesso personaggi femminili 
come nelle novelle raccolte in “Profili di donne”:
o Fa slittare in direzione delle problematiche della “malattia”
femminile la “diversità” della donna
 Giacinta schiaccia sotto il peso della sua patologica personalità le
figure maschili  appiattite in ruoli negativi di deboli, infidi, spaventati,
delusi:
o Attraverso queste figure maschili annuncia quasi le tematiche
novecentesche  inetti che porterà in scena romanzo di inizio
secolo Pirandello e Svevo

LA TECNICA NARRATIVA DI CAPUANA:

 Procede per accumulo di dettagli e analisi  funzionale alla


rappresentazione dramma sentimentale, creare “effetto” “colore” che
era ripudiato dalla maniera verista che tendeva ad oggettività assoluta
(“pinguedine stilistica” la definisce Madrignani)
 Mira a raggiungere effetto di semplicità e coloritura popolare, non
evitando vocaboli e modi di dire riconducibili a parlata toscana a cui si
guardava come a una koinè (=linguaggio di base comune) per
raggiungere pubblico più vasto
 Conclusione Giacinta suicidio donna non narrato ma alluso  società
sembra ignorare dramma della fragile personalità della protagonista
 Dopo prima uscita a Milano editore Brigola  giudizi della critica:
o Verga lo difende con solidarietà  lettera: invita capuana a non
tener conto delle critiche

TRA ROMANTICISMO, REALISMO,


MODERNISMO: ANTONIO
FOGAZZARO
LA SCUOLA DEI ROMANZI:

 Contemporaneamente ai veristi (prospettiva meridionale) 


“prospettiva settentrionale”

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 Passaggio da poetica del romanticismo a quella di realismo e
modernismo

ANTONIO FOGAZZARO:

 Romanzo più importante 1881  “Malombra”


o a pochi mesi dall’uscita riceve lettera da Verga  una delle più
alte e artistiche concezioni romantiche del momento in Italia
o critica letteraria  cauta nonostante alcuni eccessi dello stile e
struttura narrativa
o successo pubblico grazie alle vicende dell’”inetto” Corrado Silla e
la femme fatale Marina di Malombra  esaurita in soli 3 mesi la
prima edizione romanzo
 studiatissima miscela di temi e personaggi che rendeva
accattivante e appassionante la trama, giocata su intrecciarsi
di riconoscibilità di luoghi e ambienti (Lombardia e Veneto), e
alone misterioso quasi orroroso che avvolge la protagonista

CONTRO IL ROMANZO VERISTA:

 Malombra è una reazione contro romanzo verista


 1905 Fogazzaro scrive: Artista non domina fino in fondo la sua ispirazione
ma si cela nella coscienza misteriosa dello spirito umano  nell’intimità
profonda dell’individuo si celano sentimenti misteriosi e
inafferrabili (malinconia o risate improvvise che caratterizzano la
protagonista)
 Attenzione ai temi della vita psicologica degli individui e sensibilità verso
tipologie dei comportamenti e loro motivazioni  attento a questa
dimensione di mistero che caratterizza vita individuale secondo 2
prospettive:
o mistero cattolico della fede e devozione
o mistero come carattere tipico della cultura decadente 
rifiuta prospettiva razionalistica del positivismo per guardare a
dimensione irrazionale della realtà

SACRALITÀ TRA DECANENTISMO E RELIGIONE:

 Romanzo Fogazzaro come ponte sul filo del culto dell’irrazionale  tra
Ottocento scapigliato (che superava romanticismo attraverso
scapigliatura = sensazione dimensione misteriosa della realtà),

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psicologismo del tardo positivismo, decadentismo primo novecentesco
(=contemplazione profondità animo umano)
 Romanzi successivi  costruiti sullo scandaglio dei protagonisti e loro
rapporto complesso con la realtà, con sentimenti, ideali e valori di un
mondo in trasformazione:
o “Daniele Cortis” 1884
o “Piccolo mondo antico” 1896
o “Il santo” 1905
 Breve narrazione del “Mistero del poeta” 1888  ritroviamo mondo
passionale e destino tragico dei sentimenti violenti che segnano
anche Malombra
 Letterato visto come chi meglio possa interpretare questo mistero e
groviglio di sentimenti

LA MILITANZA PER IL MODERNISMO:

 MODERNISMO = corrente della cultura cattolica dell’Italia fine 800


e primi 900
 Lucini, autore antagonista, giudizio severo  vede nei romanzi
fogazzariani esempio di una strategia di mercato che offre a
pubblico prodotti di sicuro successo
 Malombra come percorso pedagogico alternati 4 universi tematici,
linguistici e psicologici:
o Mondo di Marina  protagonista che si muove in un’atmosfera
decadente di esaltazione sensuale, selvaggia, fisica e mentale
o Mondo ideologico di Don Innocenzo  esemplare di “moderna
carità” nel vivere la religione = testimone di esigenza di
modernizzazione della religione
o Mondo della signora De Bella  universo dei salotti dove la
rappresentazione della mondanità è increspata da sentimento
cattolico della colpa e del peccato = gusto per mondanità ma allo
stesso tempo la coscienza del peccato
o Mondo dei personaggi popolari  segnato da registro comico
legato però a irrealismo bozzettistico che tenta di accostarsi a
mondi sociali che non interessano allo scrittore (Bladacci, critico)
 Lettera 1886, Fogazzaro scrive  romanzi che descrivono il popolo
non sono letti da esso
 Tellini, critico, scrive  mondo teso a evasione dalla realtà attraverso
immaginazione e allusioni, il grande peso immaginario è richiamato
costantemente

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LE FONTI LETTERARIE PER I PROTAGONISTI:

 Ognuno dei personaggi di Fogazzaro ha fonti letterarie ben precise:


o Marina di Malombra:
 deriva da eroine diaboliche della Scapigliatura che
conducono loro uomo all’autodistruzione (es. la Fosca di
Tarchetti)  donna essere diverso il cui pericolo è esorcizzato
dalla sua riconversione in malattia e pazzia = donne di questi
romanzi spesso impazziscono
 nasce da tradizione letteratissima, testimoniata dalle
letture a cui essa si dedica nella solitudine delle sue stanze:
 De Musset
 Sand
 Chateaubriand
 Balzac
 Poe
 Baudleaire
 Nerval
 Heine
 Hoffman
 Jean Paul
o Corrado:
 anche lui presenta una realtà patologica clinica
 capostipite  è primo di una lunga serie di “inetti” che
caratterizzano Novecento
 se è inetto sembra esserlo per condizione metafisica
invece che per problematiche psicologiche = come se lo
fosse per destino

TEATRO E REALISMO:

 Dimensione di spettacolarizzazione dei sentimenti che si intreccia


con prospettiva del Realismo
 Tellini, critico, scrive: Malombra come uno spazio artificioso che il lettore
deve attraversare come il “tunnel”  lettore spinto attraverso tunnel
verso una dimensione da cui non dev’essere distratto da fattori
secondari
 Tema della perdita di senso delle parole sconfitte da realtà
violenta della natura che sospende linguaggio degli uomini 
Tipologia tripartita delle parole = chiave per leggere romanzo:
o quelle che provengono dal soggetto  interiorità individuo
o quelle che provengono dalla lingua stessa

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o parole “pneumatiche”  sono puro suono

LE PAROLE PERDONO SENSO: VERSO IL NOVECENTO:

 Parole che non hanno significato immediato  rimandano a


dimensione più nascosta, minacciosa, terribile e sconosciuta
 Struttura studiatamente ambigua  organizzazione temporale del
romanzo:
o puntualità delle annotazioni di ore e giorni  momenti
perfettamente identificati
o montaggio tumultuoso dei blocchi narrativi  sequenzialità
logica è costantemente scompaginata da dilazioni, riprese e
sospensioni

=dimensione innovativa della temporalità del racconto

 Chiave del successo romanzi  abile nella semplificazione dei problemi e


delle prospettive esistenziali = cerca dimensione teatrale e allo
stesso tempo semplice nella costruzione dei processi
sentimentali

IL ROMANZO VERISTA VERSO IL


NOVECENTO – FEDERICO DE
ROBERTO
I VICERÉ DI DE ROBERTO:

 Autore siciliano  romanziere più importante alla fine del secolo


 Uno dei romanzi più importanti della fase conclusiva del Verismo
 “I Viceré”  agosto 1894 editore Galli, Milano
 741 pagine  scrittore fatica mentale e fisica segna profondamente
la sua salute
 Fedele a quello che definiva “metodo tainiano” (Hippolyte Taine, padre
del Naturalismo francese) “dei piccoli fatti e dell’osservazione diretta” 

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complesso sistema romanzesco organizzare sequenze, ambienti e
personaggi = doppio binario:
o personaggi e fatti bizzarri e affascinanti
o pagina fondamentale di storia contemporanea del Risorgimento 
famiglia di alta aristocrazia siciliana che segue vicende della
propria terra fino al parlamento della nuova Italia unita
 Organizzato secondo le teorie veriste + tecnica di analisi
psicologica tra realismo di Flaubert di Madame Bovary e
sperimentazioni sui caratteri e loro dinamiche profonde di Maupassant 
influenze dalla grande narrativa realista francese = radicale pessimismo
derobertiano

LE TECNICHE DEI VICERÉ:

 Prefazione raccolta di “novelline” autore afferma  impersonalità


assoluta non può che conseguirsi che nel puro dialogo = (verismo:
dall’autore provenisse narrazione impersonale e fuori dalla narrazione)
secondo lui la narrazione può avvenire solo dal puro dialogo
 Madrignani  personaggi identificati da elementi caratterizzanti
che li fermano in atteggiamento particolare
 Vicende raccontate sono quelle a cavallo dell’Unità  prospettiva di
episodi della quotidianità dell’alta aristocrazia siciliana
 Chiave dominante dell’approccio dello scrittore è quella del sospetto 
ciò che deve emergere dalla narrazione sono le ragioni occulte e le
psicologie malate e tormentate su cui si basa il potere e come
individui si rapportano ad esso:
o intero romanzo si basa su strategia di svelamento narrativo 
raccontare vicende familiari dei Viceré, rivalità, rancori, intrighi
privati e pubblici significa indicare chiave capace di mettere a
nudo logica di ogni potere
o visione negativa del Risorgimento  non vede rivoluzione
borghese ma la maniera di mantenere il potere da parte di un
ceto votato da sempre al comando (Madrignani)
 Narrate vicende della famiglia Uzeda in arco cronologico 1855-1882 = da
crisi del potere borbonico a prime elezioni a suffragio allargato del nuovo
Regno d’Italia:
o storia di alcune generazioni della famiglia:
 morte principessa madre  apre romanzo
 vicende dei numerosi fratelli  ciascuno con patologica
difficoltà di rapportarsi al quotidiano, schiavi della smania di
acquisire e moltiplicare ricchezze
 tutti segnati da destino di lutti, inganni e malattie

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LA COSTRUZIONE DEI PERSONAGGI:

 Narrazione per nuclei tematici  incentrati su personaggio / evento


con abilissimo montaggio che non dà sosta al lettore
o vicende si intrecciano e sovrappongono
 Velocità diverse  le più adeguate a mettere in scena caratteri e
problematiche dei protagonisti e del coro (ripresa tecnica verghiana)
 Blocchi narrativi  mettono via via a fuoco i caratteri dei
personaggi
 Autore appare lontano da possibile identificazione con personaggi
 non ne privilegia alcuno ed evita rallentamenti descrittivi / riflessivi 
elabora filo narrativo attraverso succedersi degli eventi = più
attento a narrazione degli eventi che ai personaggi
 Riproporre in nuova prospettiva la tecnica verista dell’oggettività del
racconto  racconto come gioco di prospettive:
o a narrare gli eventi sono stessi protagonisti  esprimono propria
visione di ciò che accade

IL PRINCIPIO DELL’IMPERSONALITÀ:

 IMPERSONALITÀ = verità del racconto


 Romanzo deve sembrare scritto da sé e non può apparire come
emanazione della voce narrante dell’autore  nascerà dalle tante voci
dei personaggi che popolano universo del racconto

L’ANALISI DEI CARATTERI:

 Romanzo si concentra su vicende dei due ultimi discendenti dei Viceré:


Teresa e Consalvo  ulteriore esempio della tecnica di alternare la
focalizzazione delle vicende dei singoli personaggi
o Lavagetto, critico  realtà che dalla semplice condizione di alcuni
personaggi diventa un vero e proprio quadro nazionale
 Tutti personaggi sono nominati con precisione e identificati con un
dettaglio = tic linguistico o gestuale  consente di gestire
personaggio minore nella sua essenzialità narrativa
 Prefazione raccolta novelle “Albero della scienza” 1889  indica la
propria tecnica come capacità di tratteggiare carattere dell’individuo:
complessità raccontata a proposito dei personaggi e poi proiettata a
quadro nazionale

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NIEVO E IL ROMANZO
RISORGIMENTALE
LA FORMAZIONE CULTURALE NELL’ITALIA DEL
RISORGIMENTO:

IPPOLITO NIEVO – LA VITA E LE OPERE:

 Garibaldino  partecipa in modo appassionato alla spedizione dei Mille


con incarichi importanti ma finisce misteriosamente nel naufragio della
barca con le carte che testimoniavano rapporto tra Garibaldi e potenze
straniere che avevano interesse a far si che iniziativa garibaldina avesse
successo
 Romanzo  interpreta complessità culturale del periodo
 Lettera che scrive 1854: “E voglio scrivere, scrivere, scrivere, finché altri
avrà la pazienza di leggere, ed al di là. Voglio scrivere in verso, in prosa,
in tragico, in comico, in sublime, in burlesco, in inchiostro bleu ed in
inchiostro nero, in carta reale e in carta lazzerona!”  voracità come
scrittore, ancora prima della esperienza politica e militare si dedica a
letteratura in modo appassionato e come interpretazione al mondo
che lo circonda
 Asistematicità e pluristilismo  difficoltà scrittore stesso ad inserire
propria esperienza letterario all’interno di categorie fisse
 “Confessioni” opera più importante  tema dibattuto quello della
tradizione letteraria italiana
 Nasce a Padova 1831  famiglia aristocratica si immerge nella
complessa situazione contemporanea
o 1837 famiglia si trasferisce a Udine  castello di famiglia di
Colloredo che avrà spazio nelle Confessioni
o Partecipa ai primi moti antiaustriaci del Quarantotto
o Periodo di maggiore produzione letteraria:
 “L’Antiafrodisiaco” 1851
 “Il Conte Pecorajo” 1855
 “L’Angelo di bontà” 1856
 Racconto “L’Avvocatino” 1856
o 1857-58 scrive romanzo “Le confessioni d’un italiano” 
pubblicato postumo 1867 editore Le Monnier che cambia titolo in

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“Le Confessioni di un Ottuagenario” per non incorrere nella
censura austriaca
o 1861 piroscafo diretto a Napoli naufragò

LE CONFESSIONI D’UN ITALIANO:

 Uno dei maggiori romanzi dell’Ottocento


 Carlo Altoviti protagonista ultraottantenne  racconta vicende
infanzia, adolescenza e giovinezza trascorse presso zio conte al castello
di Fratta (Friuli) fino a declino e caduta Repubblica di Venezia
 Mescolanza ricordi storici e politici con quelli autobiografici 
nucleo principale quello dell’amore di Carlino per sua cugina Pisana,
personaggio femminile di vitalità
o avvenimenti, riflessioni, memorie di famiglia, esperienze e vicende
di vita di Nievo stesso
o orizzonte di Fratta e personaggi scompaiono lievemente  si
confondono con panorama storico Italia napoleonica

LA NARRAZIONE DI NIEVO E I SUOI MODELLI:

 Esperienze culturali, politiche e biografiche  virtù di estrema libertà


culturale e capacità di amalgamare con sapienza letteraria
materiali di diversa provenienza (temporale e geografica)
 Nel romanzo evidenziata sua personalità e età di transizione vissuta
in prima persona  rappresentata oscillazione tra passato e presente ed
equilibrio tra presente e futuro
 Rapporto intertestuale tra Confessioni e altri testi  incide sia dal
punto di vista romanzesco e letterario che storico:
o intenzione di introdurre lettori e panorama letterario nazionale
verso esperienza narrativa nuova
 Italia pre e postunitaria  emerge filone narrativo regionale per
valorizzazione locale che esprime necessità di unità e identità nazionale

LA MODERNITÀ DELLE CONFESSIONI:

 Romanzo moderno del suo tempo e anticipatore  “esercizio letterario


enciclopedico” Giovanni Maffei
 Intreccio romanzesco e vicende personaggi fanno da base  letteratura
manda ad altra letteratura = moltiplicare per sé stessa la propria
forza (come potenza matematica)
o Maffei opera legata a:

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 “bachtiniana dialogizzazione della parola letteraria altrui” =
dialogo e scambio tra personaggi
 “flagrante intertestualità” = rapporto tra un testo e altri
testi a cui si riferisce
 Mostra di intendere a pieno la complessità della propria epoca  spiccata
intelligenza nella storia = capacità di vedere e prevedere il divenire
degli eventi servendosi della scrittura
 Nievo: “lo scrivere ha il suo compenso”  il proprio impegno con la
realizzazione di opera d’arte ha merito di produrre un rinnovamento
profondo del genere letterario

LA MESCOLANZA DEI GENERI E DEI LINGUAGGI:

 Stratificazione e fluidità della narrazione  rende opera


inclassificabile:
o Mengaldo, uno dei maggiori lettori di Nievo  “genere misto”
liberandola da etichetta di “romanzo del Risorgimento”
 Rilettura personalissima di storia, personaggi e letteratura  dialoga a
livello intertestuale più o meno esplicitamente con essi
 Dimensione nuova  letteratura possa parlare della storia
autentica vissuta dai personaggi di cui parla
 In rapporto alle “Ultime lettere di Jacopo Ortis” Foscolo:
o richiamo esplicito incontro di un giovane Carlino-Jacopo e
donna matura contessa Migliana-nobildonna padovana +
comicità  scarica tensione sensuale e conduce a diversa risposta
da parte dei protagonisti maschili

I RAPPORTI CON LA NARRATIVA EUROPEA MODERNA:

 Scrittore di artechi = figure e condizioni primarie della realtà e della


società  si accosta a queste figure prendendone distanze o
atteggiamento di parodia nei loro confronti
 Confessioni  funzioneranno da modello letterario a:
o letteratura appena successiva = quella scapigliata
o letteratura inizio-novecentesca
 “La coscienza di Zeno” di Svevo è in minima parte d’ispirazione +
inserimento componente storica  proietta autobiografia in una
dimensione senza tempo
 Unicum di grande fascino e complessità culturale = punto di
passaggio tra i vari modi di intendere narrazione romanzesca

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TRA SCAPIGLIATURA E MODERNITÀ
– IL CASO DOSSI
UN SINGOLARE APPROCCIO AL ROMANZO:

 Seconda metà Ottocento


 Carlo Alberto Pisani Dossi  conduce verso Novecento di
contaminazione linguaggi estetici nel registro del comico =
dimensione del comico
 Rilievo nella scrittura dossiana attenzione dell’elemento visivo 
sottolineatura continua dei colori, luci, sfumato (tecniche pittoriche)
dovute a sua passione e frequentazione di amici pittori come
Tranquillo Cremona
 Graphicescribere latino = scrivere graficamente

TRA NARRAZIONE E PITTURA:

 Frontespizio delle proprie pagine rappresentazione di scene di vita


quotidiana  realismo garantito dal registro comico dominante:
o caricature
o grotteschi
o vite di donne
o scontri sociali
 Antonio Saccone scrive:
o rappresentazioni di personaggi costruiti senza concatenazione
o “lettura lombrosiana” (Lombroso teorizzatore tratti fisici e
caratteriali) dei segni fisici  dettaglio corporeo come
manifestazione del carattere
 Concezione originale  contraria al recupero della tradizione
 Testi sfiorano limite della illeggibilità intrecciata con comicità 
difficili da leggere

RIPENSARE IL RACCONTO:

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 Tecniche espressionismo linguistico  uniche capaci di elaborare
parole che posano offrire insieme precisione e forza comica
 Gianfranco Contini  sottolinea necessità di adattare linguaggio a nuova
prospettiva che possa portar fuori la cultura italiana da certe retoriche di
Risorgimento = ricerca aggiornare linguaggio con posizione
antimanzoniana
 Dossi non cessa di cercare modelli ed elabora un personale linguaggio 
“linea serpentina” secondo cui procede la narrazione = rifiuto equilibrio
e proporzioni classiche
o scrittura secondo duplice binario  quello mimetico e quello
metaletterario in cui si alternano due tensioni principali:
 lirico-espressiva
 critico-riflessiva

LA SCELTA DEL COMICO:

 Letteratura umoristica  raddoppiamento (auto)riflessivo = si


raddoppia:
o comunica da un lato
o riflette e prende in giro sé stessa
 “Nota 2174” Dossi  scrittore umorista deve rendere interessante
l’intreccio e non deve esagerare = lettore non deve esser attento a
cosa accadrà dopo ma agli elementi e osservazioni sulle quali si svolge la
narrazione
 Walter Pedullà  umorismo Dossi:
o opposizione all’impersonalità della narrativa naturalistica
o necessità di partire dall’autobiografia
= consente di riprendere elementi stilistici della narrativa personale e
parlare di sé in una chiave di narrazione comica

COMPLESSITÀ DEL COMICO MODERNO:

 Novecento con Pirandello  comico assume dimensione importante


di riflessione su linguaggio e meccanismi della conoscenza
 Lo sguardo è veicolo per entrare in un mondo in modo ludico e critico 
introduce riflessione su ciò che viene visto
 Elementi centrali:
o scienziato  conoscenza
o giocoliere  ironia
=gioco non fine a sé stesso ma consente conoscenza

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VISIVITÀ E MODERNITÀ:

 Vittorio Imbriani scrittore napoletano riflette sulla tecnica della


“macchia” praticata di pittori contemporanei  ritratto della prima
impressione lontana di un oggetto / scena = anticipa meglio la
visione da lontano di un oggetto
o scaturisce sperimentazione di linguaggi e forme letterarie
 Dossi elabora propria modalità del comico come chiave di
rappresentazione e comprensione della realtà e volontà di
esprimere proprie idee contro il potere  punto di partenza per comico
degli anni successivi

I ROMANZI DI D’ANNUNZIO E IL
“REALISMO” DECADENTE
LO SGUARDO DELL’ESTETA:

 REALISMO DECADENTE interpretato nell’ottica del Decadentismo


italiano fine 800 primi 900  modo di interpretare certi temi portati
dalla cultura del fine 800 in modo drammatico e psicologico
 Personaggio dello scrittore vate  sguardo dell’esteta = contempla la
realtà e la filtra secondo suo gusto e ricerca di bellezza
 Nato a Pescara
 Racconti:
o parla della sua esperienza di scrittore con forte realismo
tradizionale
o si sposta a Roma  la sua prospettiva di realista cambia
radicalmente

IL PIACERE:

 Romanzo 1889  editore Treves


o celebrazione di una idea di Roma  costruzione di un modello di
città ideale della bellezza e dell’arte
o protagonista Andrea Sperelli  amava più la Roma papale,
rinascimentale e barocca che quella imperiale, dei fori e degli archi
o procedimento di estetizzazione della realtà

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o proiezione del giovane D’Annunzio immigrato nella grande città
Roma = Andrea alterego di D’Annunzio
 Ciò che seduce il giovane Andrea / Gabriele  estetica e bellezza
 Città distante dalla città reale di burocrazia istituzionale piemontese 
città segnata decadentisticamente dalla raffinatezza dei sensi
 Romanzo si apre con immagine di Roma piena di gente e carrozze 
immagine di una città in movimento = contrasto con isolamento
aristocratico del protagonista

ICONE DECADENTI NELLA ROMA DELLA FIN DE SIÈCLE:

 Pagina fondamentale per comprendere il senso dell’atteggiamento di


D’Annunzio nei confronti di Roma:
o “Roma era il suo grande amore: non la Roma dei Cesari ma la
Roma degli Archi, delle Terme, dei Fori, ma la Roma delle Ville,
delle Fontane, delle Chiese. Egli avrebbe dato tutto il Colosseo per
la Villa Medici, il Campo Vaccino per la Piazza di Spagna, l’Arco di
Tito per la Fontanella delle Tartarughe. La magnificenza principesca
dei Colonna, dei Doria, dei Barberini l’attraeva assai più della
ruinata grandiosità imperiale. E il suo gran sogno era di possedere
un palazzo incoronato da Michelangelo e istorialo dai Carracci,
come quello Farnese […]”
o “In casa della marchesa d’Atelea sua cugina, sopra un albo di
confessioni mondane, accanto alla domanda “Che vorreste voi
essere?” egli aveva scritto “Principe romano””  ascesa sociale
da un lato e di gusto estetico dall’altro
 Sperelli è testimone della nascita del mito di Roma in risposta alle
esigenze di ricerca e rinnovamento nella letteratura contemporanea 
mito di Roma sembrava poter essere un tema su cui esercitarsi alla
ricerca di nuove forme e linguaggi della letteratura

LA FORMAZIONE DELL’ESTETISMO NELLA CAPITALE DEL


REGNO:

 Mengaldo, studioso lingua italiana, sintetizza lavoro linguistico di


D’Annunzio 
o diverse realtà come oggetto del romanzo ma livellate
perché linguaggio usato trasforma qualsiasi realtà di cui parli
(anche le cose più lontane dalla cultura dell’autore)
o confini tra vita e letteratura sembrano essere cancellati

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o linguaggio oggetto su cui autore lavora come artigiano che
produce un oggetto di bellezza  non è poeta espressivo
 “edonismo verbale” = piacere dato dalla parola
 linguaggio classico
 linguaggio tecnico

LO STILE LIBERTY DANNUNZIANO:

 In corrispondenza dello stile liberty che caratterizza arte, architettura e


arredamento
 Non ha mai teorizzato quella che per lui deve essere lingua del
nuovo romanzo decadente  ma c’è una lettera 1894 dedica del suo
romanzo “Trionfo della morte” all’amico pittore Francesco Paolo
Michetti:
o “lingua italiana non ha nulla da invidiare e nulla da chiedere in
prestito ad alcun’altra lingua europea”  se autori vogliono
trovare nuove risorse della lingua italiana devono cercare nel
linguaggio spirituale della tradizione religiosa, grande risorsa
linguistica anche per D'Annunzio
o tesori di una lingua che è da scoprire ancora fino in fondo  nuovo
romanzo deve essere capace di raccogliere questi tesori e
farne uso, anche delle risorse più nascoste della lingua italiana

LA RIFONDAZIONE DEL ROMANZO:

 Attraverso nuova visione di D'Annunzio si deve arrivare a rifondazione


del romanzo  romanzo moderno deve avvalersi di
strumentazione capace di accogliere tutte le dinamiche della
modernità
o Luigi Matt studioso di D'Annunzio scrive  tensione della poesia
(Elettra) e della prosa a linguaggio tradizionale classico a
confronto con linguaggio della modernità
 Continuità opera dannunziana da ultimo decennio 800 e primo del 900
fino alle innovazioni  “Forse che sì, forse che no” 1910:
o tendono a frammentazione della narrazione  privilegio di
dialoghi secchi, brevi e di tipo teatrale scanditi da ripetizioni che
danno ritmo che non prevede intervento del narratore

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IL ROMANZO DANNUNZIANO
VERSO LA MODERNITÀ – IL
NOTTURNO
IL FRAMMENTO TRA DISSOLUZIONE E RINASCITA:

 “Il notturno”  vera e propria rivoluzione del modo di scrivere di


D'Annunzio
 Immagine che appare nella prima edizione 1921  immagine
emblematica carica di suggestioni che dà una chiave del testo

noto incisore dell’epoca cultura liberty

2 fabbri intenti a forgiare una lama accompagnati dal motto “Dant


vulnera formam” = “le ferite creano la forma”

 Emerge il culto del corpo come origine di universi estetici attraverso


matrice materiale e spirituale del “vulnus” = corpo ferito specchio
dell’anima ferita
o si afferma la pratica del frammento = brevità ed efficacia:
 prosa d’arte (=dimensione della prosa come ricerca di
bellezza)  frammento dimensione narrativa più adatta per
costruire bellezza ed efficacia estetica del testo

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 parola verità  non cerca dimensione estetica ma
affermazione della verità, altra modalità per dare sostanza e
dimensione al modo di narrare

L’INCIDENTE AEREO - LA FERITA DEL CORPO DELLA


SCRITTURA:

 Scrittura de “Il notturno” nasce da reale incidente accaduto a D'Annunzio


che condiziona a lungo la sua vita quotidiana  incidente aereo
atterraggio errato
o importante ferita all’occhio che gli causa cecità  per molto tempo
rimanere immobile bendato
o periodo difficile di coabitazione col proprio copro ferito e desiderio
di partecipare alla guerra  immobilità tormentata
 Scrittura che registra il corpo di cui scrive  rispecchiamento del
corpo nella parola che cerca modo di esprimersi e uscire dal proprio
isolamento fisico
 Prosa diversa dai romanzi precedenti  cambia lingua e mondo da
raccontare
o malattia porta l’autore a scendere nella propria intimità ed
essere più sincero

LA NARRAZIONE COME OFFERTA:

 Narrazione scandita da offerte = narrazione è un’offerta dell’anima


sofferente al lettore  3 offerte (parti)
 Scrittura è strumento sensoriale che va a sostituire la vista  scrittore
vede attraverso la scrittura
 Dimensione classica misterica del modo di scrivere

PERSONAGGI COME APPARIZIONI MISTICHE:

 Seconda Offerta  rievocazione musica di Aleksander Skrijabin


musicista russo e cultore della dimensione esoterica che esercitava
grande fascino su D'Annunzio
 Anche scrittura diviene ossessiva piena di ripetizioni e ritorni 
paratassi cifra stilistica dominante
 Figure emblematiche come se emergessero da mondo di fantasia del
ferito  arte, pazzia, realtà / immaginazione, delirio dello scultore folle

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Vincenzo Gemito napoletano unito a pianoforte di Skrijabin = musica e
arte in questo sfondo

L’ORBO VEGGENTE – DAL CORPO FERITO ALLE


SUGGESTIONI MISTICHE:

 Lui stesso si definisce “orbo veggente” = il cieco che vede


 Precisione tecnica diviene diversità e mistero, eccesso di precisione e
dettaglio tecnico  come poesia di Pascoli, vocabolario tecnico
specifico e di difficile lettura diventa chiave per accedere a
dimensione di mistero
 Prosa rinnovata  lasciarsi alle spalle ogni possibilità di poesia che
aveva praticato fino a quel momento
 D'Annunzio scorge nella sua infermità la chance per uscire dai ruoli del
soldato e oratore di guerra  rientra senza vergogna nel ruolo di
“artista puro”

LA CONDIZIONE DI FERITO:

 Scrittura si articola nel costante ascoltare del proprio corpo e dei


processi fisiologici e mentali lenta guarigione
 Dopo azione e parola ci sono dimensione della poesia e della musica “arti
notturne”

LONTANO DALLA GUERRA:

 D'Annunzio a De Carolis:
o “La mia vita ormai non è se non una morte differita”
o “Voi mi bendate la fronte, mi fasciate le palpebre, mi lasciate
nell’oscurità. E io vedo, vedo, sempre vedo. E di giorno e di notte
sempre vedo”  dimensione del veggente che si annida
dentro al cieco
 “Il notturno” scritto in dei cartigli (brevi strisce di carta)  costruzione
lenta e paziente di un testo
o scansione lenta delle frasi e delle parole  ripristina la voce di un
io tra dissolvimento e ricostruzione
o letteratura fatta di smontaggio e rimontaggio del senso e del
significato

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I ROMANZI DI TOZZI TRA REALISMO
ED ESPRESSIONISMO
FEDERICO TOZZI E IL MONDO TOSCANO:

 Ponte tra realismo ed espressionismo


 Nasce a Siena 1883  testimone della storia della propria terra
 Declino del Positivismo e dei suoi schemi di interpretazione e
rappresentazione artistica della realtà oggettiva  sorgere nuova
sensibilità alla ricerca di realtà “autentica”, interiore e spirituale = realtà
psichica sulla base delle visioni freudiane
 Siena per lui è simbolo di contraddizioni e conflitti sociali e psichici =
città amata e odiata da cui vuole fuggire
 Romanzo “Ricordi di un impiegato”  protagonista Leopoldo Gradi,
impiegato destinato a soccombere socialmente e psicologicamente
perché inadatto alla competizione e convivenza in ambiente lavorativo
pieno di logiche del capitalismo borghese che Tozzi contestava
o Leopoldo sul modello del topos letterario nella letteratura europea
di primo Novecento  figura dell’inetto

SIENA COME PALCOSCENICO:

 Insaziata necessità di comprendere ed interpretare la realtà, il


senso profondo dell’esistenza  buona conoscenza degli studi di
psicologia:
o novella “Il musicomane”  “Osservando i tipi caratteristici che
s’incontrano specialmente nelle piccole città, si può approfondire
molto la conoscenza intima della nostra vita”
o attrazione per persone che sono ai margini della vita
sociale
 Non è più possibile spiegare la realtà attraverso rapporto causa-effetto 
realtà guidata da altre logiche, non razionali
 Enfatizza alcuni tratti tipici della città di Siena  stravolgendoli in una
visione onirica, inquietante e indefinibile percezione che Tozzi e suoi
personaggi hanno della vita

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LA ROBA DAL VERISMO AL NOVECENTO:

 Dimensione di famiglia difficile  rapporti col padre difficili


o dinamica ruota attorno alla “roba” e al soldo = ricchezze materiali
o Ghigo padre di Tozzi amante senza rispetto delle figure femminili 
incapace di comprendere necessità spirituali e psicologiche
del figlio, e suo amore per la lettura che praticava di nascosto
aggravando malattia agli occhi
o Annunziata Automi trovatella e madre morta prematuramente
 continue gravidante e tradimenti del marito
 perde la amatissima madre in adolescenza  possiede come
definisce lui stesso “temperamento nervosissimo, eccitabile
fino all’eccesso; capace di piangere […] dentro una chiesa, di
tremare al suono d’una musica, d’avere illusioni e
allucinazioni”
 Malattia venerea rischia di perdere la vista  periodo di riduzione
quasi sospensione delle letture
 Debenedetti primo a comprendere a pieno la rivoluzionaria portata
della scrittura tozziana  “Si capisce come un periodo di cecità, o quasi,
diventi un mito centrale della sua vita”

LE DIVERSE PERCEZIONI DELLA REALTÀ:

 Realtà che sembra non rivelarsi mai del tutto  provoca in Tozzi e
suoi personaggi disagio e spaesamento:
o incapacità dei personaggi di fermarsi alla dimensione
dell’apparenza per provare ad andare oltre
 Siena di Tozzi è città osservata con gli occhi chiusi  filtrata
attraverso soggettività dell’autore che la trasforma senza mai
annullare il dato reale: “Ma se mi si sono chiudi gli occhi e mi si comanda
di tacere, tuttavia vedrò cose meravigliose e possenti dentro di me”
 Romanzo più noto “Con gli occhi chiusi”  ripercorre i passi incerti,
rabbiosi e teneri dell’adolescente Pietro Rosi invaghito della giovane e
bella, povera e bugiarda contadina Ghisola
o incapacità del protagonista di osservare “ad occhi aperti” il
mondo  non comprende logiche oggettive e sfocia nel soggettivo

LA DIMENSIONE DEL MISTERO NEL NOVECENTO:

 Dimensione del mistero  ciò che si percepisce oltre la realtà e il


racconto deve portare alla luce

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o psicologia e psicoanalisi
 Necessità nel Novecento di contattare il mistero  nella vita reale
conduce Tozzi al culto di Santa Chiara e San Bernardino (legati alla
dimensione natale di Siena) e conversione al cattolicesimo
 Successo della critica giunge molto tardi  Borghese pubblica suoi
romanzi che gli diedero fama seppur postuma
o ma Borghese vede romanzo in chiave Ottocentesca e forma
naturalistica
 A causa della sua infermità chance per uscire dai ruoli del soldato o
oratore di guerra  rientrare nel ruolo di “artista puro”

LA CRISI DEL ROMANZO


NATURALISTA
IL DIBATTITO NELLE RIVISTE DI PRIMO NOVECENTO:

 Grande importanza assumono nell’orientamento della vita politica,


culturale ed artistica le riviste
 Sede principale riviste e fermenti culturali ad esse legati  Firenze
o Giuseppe Prezzolini e Giovanni Papini fondano e dirigono
rivista “Il Leonardo” 1903-1907  individualisti ispirati dal
pragmatismo (=fare e agire) di William James:
 si dichiaravano antipositivisti e antiveristi
 si opponevano all’italietta provinciale di Giolitti chiusa su sé
stessa e sui suoi problemi, e alla classe operaia 
chiedevano Italia guidata da una borghesia forte,
ambiziosa volta a far riconquistare al proprio paese il posto
che le spettava all’interno dello scenario europeo
o sempre Prezzolini e Papini 1908 fondano la rivista “La Voce” (1908-
16)  la più autorevole e duratura tra le riviste dell’epoca di taglio
politico-culturale:
 sostenitrice della necessità di prendere una presa di
posizione contro la corrotta Italia giolittiana anche
attraverso l’arte
 ospitò questioni politiche e sociali:
 scuola
 università

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 questione meridionale
 suffragio universale
 altri temi di urgente attualità

FRAMMENTISMO VOCIANO COME ROMANZO


DELL’ANIMA:

 FRAMMENTO = spazio testuale breve in cui scrittore esercita la sua


capacità di stile e composizione
 FRAMMENTISMO VOCIANO = definito romanzo dell’anima
 Caratterizzato da:
o autobiografismo  rappresentazione della realtà filtrata
attraverso la soggettività dell’autore = autore principale
protagonista della narrazione (centralità dell’autore)
o attenzione verso rappresentazione degli stati d’animo e meno
dei fatti concreti  maggiore presenta di dinamiche psicologiche
o forte tensione morale e spirituale  ricerca di ricchezza morale
o sperimentazione di una prosa lirica = che mescola poesia e prosa
 Volontà di raccontare realtà psicologica e intima, spirituale e morale che
non trovava un linguaggio adatto durante il Naturalismo
 I vociani si ispirano alle forme del “taccuino”, del “giornale di bordo” del
“paesaggio”, quindi a:
o poetiche irrazionali
o Decadentismo
o Simbolismo francese
 Atteggiamento ostile verso romanzo tradizionale e verso la narrativa
in generale  si afferma un tipo di scrittura lirico, poetico
o promotori di tale atteggiamento le riviste “Il Leonardo” e “La
Voce” sperimentale una prosa breve lirica
 Autore parla in prima persona  rappresentare realtà in un’ottica
intima e soggettiva
o Papini: “Vedere il mondo comune non comune: ecco il vero sogno
della fantasia – tutte queste cose deve fare il poeta e il filosofo –
tutte queste cose fa il fanciullo” (ricorda poetica del fanciullino di
Pascoli)
o Prezzolini nello scritto introduttivo della sua opera “Il sarto
spirituale”: “Il segreto dell’anima è di essere il mondo stesso, ma
più vero e più concentrato, ridotto a un punto impercettibile”

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IL RITORNO ALL’ORDINE – IL DOPOGUERRA E IL
RITORNO AL ROMANZO:

 Rinascita del genere romanzo con la rivista “La Ronda” (1919-23)


direttori Antonio Baldini, poeta Vincenzo Cardarelli e critico Emilio
Cecchi
 Borgese nel “Tempo di edificare” teorizza il ruolo che deve assumere il
genere letterario  deve essere un’”opera organica e programmatica”
che, attraverso il racconto di una vicenda individuale, sia
rappresentazione “epica e tragica” di un periodo storico e delle sue
contraddizioni sociali e morali
 Rivista più attiva nel dopoguerra aperta ai valori e alla cultura
europei  “Solaria” (1926-43), Firenze diretta da Carocci e Bonsanti
o nel primo numero si esprimono scrittori e critici della rivista 
presa di posizione: quello che importa non è il ritmo della
frase ma dare vita ad un’arte drammatica e umana
 Nel volume “Il romanzo del Novecento” Debenedetti interpreta romanzo
alla luce della filosofia dell’epoca e delle nuove scoperte scientifiche
(fisica quantistica e teoria della relatività Einstein)  apre strada a
lettura interdisciplinare del romanzo = romanzo si pone a intreccio di
prospettive filosofiche e scientifiche

I PROTAGONISTI DELLA CRISI DEL ROMANZO


NATURALISTA:

GIOVANNI PAPINI:

 Una tra le anime più inquiete del Primo Novecento  attraversa,


assorbendone, fraintendendone e reinterpretandone quasi tutte le
proposte culturali (predeva solo gli elementi che gli interessavano)
o pragmatismo magico e utilizzo delle allucinazioni teorie di
James rilette alla luce del vitalismo e superomismo di Nietzsche

GIUSEPPE PREZZOLINI:

 Filosofia idealista nella sua veste crociana che agisce per molti anni fino
al ripudio (poi la abbandona)  centralità dell’io lirico e concezione
della realtà esterna come proiezione-creazione dell’io lirico
 Centralità e spiritualità dell’anima  godere pienamente del mondo così
come lo percepisce nella propria interiorità
 Opera “Il sarto spirituale”  lavoro su interiorità e mondo filtrato
attraverso sua dimensione interiore

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SCIPIO SLATAPER:

 Autobiografia “Il mio Carso” 1912  ispirata al frammentismo:


o frequenti inserzioni lirico-poetiche
o ordinamento temporale degli eventi  attraverso memoria
intima e personale (non successione logico-cronologica)

PIERO JAHIER:

 Opera “Le Resultanze in merito alla vita e al carattere di Gino Bianchi” 


racconta vita di un impiegato inetto:
o sfogo alla sua insofferenza verso burocrazia e mondo
borghese  asfissia culturale e psicologica
o si muove agilmente tra:
 ironia e lirismo
 enfasi e referenzialità
 espressivismo
 espressionismo
 stile colloquiale
 tecnicismi
 neologismi
 luoghi comuni
 giochi prospettici
 Uno degli autori più complessi dai modi più articolati

GIOVANNI BOINE:

 1914 tenta la forma del romanzo con “Il peccato”  emergono però
ancora tratti frammentisti:
o autobiografismo
o accensioni mistiche e moraleggianti
 Contemporaneo al “Notturno” D'Annunzio

CLEMENTE REBORA:

 Poeta tenta di ritrovare significato e scopo all’esistenza


dell’uomo, confrontandosi con la frenesia della vita cittadina  rapporto
tormentato con la realtà che trova espressione nel linguaggio
o riferimenti concreti distorti da deformazione espressionistica
o ricerca di una dimensione autentica
o confronto soggetto-realtà
o enfatizzati elementi linguaggio  per enfatizzare tratti della realtà
che si vuole raccontare

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LE BASI FILOSOFICHE DEL
ROMANZO NOVECENTESCO:
ROMANZO E FILOSOFIA:

 Rapporto intenso letteratura-filosofia

BOUTROUX:

 Filosofo francese  corrente del contingentismo = realtà governata da


un principio di libertà e ogni sua manifestazione è da interpretare in
relazione solo al preciso momento in cui si verifica, senza trarre leggi
generali (come invece faceva il Positivismo) = rifiuto netto di fare
teoria dall’esperienza pratica
o conseguenze nella letteratura, romanzo italiano ed europeo
Novecento:
 azioni e situazioni dagli esiti imprevedibili
 spaesamento e disorientamento tipici del personaggio
novecentesco
 riflessione sul riso e sul comico: “Le rire” 1900 di
Bergson  riso inteso come procedimento sociale che
punisce tutto ciò che si presenta come meccanico, rigido e
ripetitivo, invitando l’individuo a tornare a un vivere libero

HUSSERL:

 Ritiene che la verità e il significato autentico di ciò che vediamo non


sia immediatamente visibile  nascosto in profondità al di sotto
dell’apparenza  compito dell’artista è raggiungere questa
dimensione

WILLIAM JAMES:

 Nella mente umana il pensiero scorre incessantemente anche


quando non ne siamo coscienti  “Gli ideali della vita”: “Esiste una
corrente, una successione di stati, di onde, di campi di coscienza che
costantemente passa e ripassa costituendo la nostra vita interiore”

NIETZSCHE:

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 Pessimismo eroico  prende atto e accetta la vita in tutte le sue
contraddizioni e in esse trova la spinta per superare ogni limite posto
dalla natura umana o dalla società
o volontà di potenza è volontà di vivere realizzano in sé tutte le
potenzialità dell’uomo che va oltre i limiti impostigli dalla società e
dalla natura, ma anche quelli della morale  sino a giungere a
poter compiere ogni azione perché si pone “al di là del bene e del
male”  superuomo rovesciamento vecchia tavola dei valori
creandone nuovi
 Esercitò enorme fascino sulla cultura italiana  ma si tradusse in un
atteggiarsi a pose antidemocratiche e esaltazione dell’elemento
barbarico

ROMANZO E PSICANALISI:

 Psicanalisi  modo per conferire realtà a tutte quelle azioni e


comportamenti, gesti e pensieri, che prima non avevano trovato una
spiegazione logico-razionale
o non godevano nel sistema del positivismo di alcuna legittimità
 Fenomeni del conflitto interiore  rimozione dei contenuti psichici ad
opera del Super-io per difesa o censura sociale
o però possono ripresentarsi attraverso meccanismo “ritorno del
rimosso” seppur in veste deformata e non immediatamente
riconoscibile  prende nome di perturbante
 torna a manifestarsi attraverso oggetti, gesti e luoghi del
tutto comuni e familiari  li deforma fino a far assumere loro
un aspetto inquietante = meccanismo di deformazione
della realtà quotidiana  uno tra i più rappresentati dal
romanzo del Novecento e sarà alla base di molte opere
conosciute

ROMANZO E AVANGUARDIE STORICHE:

 Legame tra sperimentazione letteratura italiana Primo Novecento ed


Espressionismo  individuati da Giacomo Debenedetti in Pirandello e
Tozzi

FUTURISMO:

 Primo movimento dell’avanguardia storica


 Nato in Europa e unico sorto in Italia

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 Influenza su movimenti analoghi che si sviluppano in altri paesi
europei:
o Russia
o Francia
 Dichiarava fiducia nel progresso della scienza e della tecnica 
bollando come “passatiste” tutte le vecchie ideologie e principi morali
 Condannavano l’Italietta giolittiana, tradizione culturale e suoi
luoghi di culto  biblioteche, musei, università, D'Annunzio e ogni sua
forma di letteratura che esprimesse sentimenti e stati d’animo
 Rappresentavano ed esaltavano:
o la modernità
o velocità
o dinamismo
o la macchina
o nazionalismo
o guerra
o industria

ESPRESSIONISMO:

 Nato dalla cultura tedesca


 Nuova società borghese come portatrice di disvalori e corruzione
e come asservimento dell’uomo alla macchina e al denaro

ROMANZI E SCRITTURE FUTURISTE:

 Passaggio da arte di imitazione ad arte di interpretazione  arte


fino a Primo Novecento è stata di imitazione della realtà, nel Novecento
arte diventa di interpretazione della realtà = non si limitano a ritrarre
realtà ma vogliono spiegarla e interpretarla
 Primo “Manifesto del Futurismo” Marinetti 
o si pongono le basi per un assalto al mondo con richiamo di allegri
incendiari affinché distruggano tradizioni del passato
o si ribadisce la forza della giovinezza  i più anziani tra noi hanno
30 anni
 Manifesto 11 maggio 1913 “Distruzione della sintassi. Immaginazione
senza fili. Parole in libertà” Marinetti 
o libertà assoluta delle immagini o analogie  espresse con
parole slegate e senza fili, conduttori sintattici e senza
punteggiatura = scatenamento di immaginazione e della parola

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IL ROMANZO PER IL NUOVO
SECOLO – ITALO SVEVO
VITA E OPERE:

 Italo Svevo  Aron Ettore Schmitz vero nome


 Nasce a Trieste 19 dicembre 1861  famiglia ebrea benestante
 Scosso da una serie di lutti familiari:
o muore fratello
o padre
o madre
o due sorelle
 Stabilità familiare e sicurezza economica  matrimonio con cugina
Livia
 Pubblica a proprie spese 2 romanzi:
o “Una vita” 1892  completamente ignorato dalla critica del tempo
o “Senilità” 1898  aspramente criticato per povertà e rozzezza
della lingua in cui è scritto
a causa di insuccessi decide di accantonare passione letteraria e
coltivarla in segreto
 Prima guerra mondiale  entra in contatto con psicanalisi freudiana
o grazie a suo cognato che andò a Vienna per farsi curare da Freud
o determinante per le sue opere successive
 1923, sempre a sue spese, terzo romanzo “La coscienza di Zeno” 
ancora una volta denigrato dalla critica italiana
o su consiglio di Joyce lo invia a critici e letterati francesi Larbaud
e Crémieux  successo internazionale

LA FORMAZIONE CULTURALE E L’INCOMPRENSIONE


DELLA CRITICA:

 Si basa su cultura letteraria d’oltralpe:


o Goethe
o Proust
o Joyce
 Cultura filosofica profonda:

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o Schopenhauer
o Nietzsche
 Cultura basata su autori innovativi ancora criticati in Italia:
o Darwin
o Marx
o cultura psicoanalitica di Freud
 Nevrosi e disagio psichico del romanzo del Novecento  segno di
positiva reattività alle dinamiche di una società che spaccia per
valori sani la competizione, la falsità di rapporti, la riduzione dell’uomo a
macchina produttrice all’interno di un sistema di produzione che impone
regole disumanizzanti che privano l’uomo di qualunque piacere che non
sia funzionale al mercato
 Ammalato freudiano per Svevo è uomo sano  che non vuole
rinunciare alla forza del desiderio e non accetta terapia ce lo renderebbe
“normale” e privo di ogni pulsione vitale = polemica verso psicanalisi
 Fortuna presso la critica italiana  oggi spiegata col fatto che era troppo
in anticipo rispetto a cultura italiana degli anni

LA POETICA DI SVEVO:

 Svevo rappresenta individuo inetto = non adatto alla darwiniana lotta


per la sopravvivenza  “impiegato della vita” che soccombe nella
giungla degli uffici e delle banche, frustrato nel suo desiderio di stringere
sinceri rapporti di amicizia o amore = ai margini della società borghese
dell’epoca
o esprime natura antieroica dell’uomo moderno senza avere
chiara conoscenza di sé o volontà necessaria per raggiungere le
sue aspirazioni
o spaesamento di fronte a regole e codici sociali  non sa
esprimersi, adeguarsi e ribellarsi
o antitesi dell’eroe dannunziano e del superuomo
nietzschiano
o non ha nemmeno eroica tragicità dei “vinti” del romanzo verghiano
e verista
 Sul piano linguistico  italiano elementare, dai toni neutri e grigi adatti
alle ambientazioni e ai personaggi
o linguaggio colloquiale
 Piano stilistico  si ispirava al romanzo psicologico con tema
dominante esplorazione dell’inconscio:
o tecnica del monologo interiore  registrazione diretta del flusso
di pensieri del personaggio

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 Eventi raccontati riproponendo ordine e logiche inconsce secondo cui
emozioni e fatti affiorano alla mente

GLI INIZI DEL ROMANZO – “UNA VITA”:

 Protagonista inetto Alfonso Nitti  impiegato banca triestina


o difficoltà a esprimersi in ambiente lavorativo arido e competitivo
 Relazione con Annetta  figlia del proprietario della banca Maller
o non è certo di amarla e sa già di non volerla sposare 
insoddisfatto della relazione fugge torna nel suo paesino
 Morte della madre torna a Trieste  rabbia per il fidanzamento di
Annetta con Macario
o costretto a sfidare a duello fratello di Annetta  sceglie la fuga
 Si uccide col gas della sua stufa
 Vicende narrate in terza persona  linguaggio asciutto e registro
prevalentemente ironico

LE CONTRADDIZIONI DELL’AMORE – “SENILITÀ”:

 Trilogia
 Tema dell’amore vissuto in età adulta
 Protagonista inetto Emilio Brentani  incapace di gestire realtà
esterna e anche quella interiore delle proprie emozioni e sentimenti =
inetto rispetto a sé stesso
 35 anni li vive come una vecchiaia “anticipata” di soli ricordi =
sensazione di essere vecchi  qui trova modo di mettersi al riparo dalla
possibilità di compiere azioni sbagliate, di dover decidere e scegliere
 Impiegato compagnia assicurativa Trieste  è noto il fatto che ha già
scritto un romanzo
 Esistenza grigia e monotona  sorella Amalia nubile che si occupa di lui
 Sconvolto dalla seducente giovane Angiolina
 Sorta di duplicazione rispetto al romanzo precedente  inetti sono due:
Emilio e sorella Amalia incapaci di gestire i propri sentimenti
 Vincenti capaci di muoversi anche nell’avversità  Stefano e
Angiolina che ricominciano a vivere lasciandosi tutto alle spalle

LA RIVOLUZIONE DELLA NARRAZIONE – “LA COSCIENZA


DI ZENO”:

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 Temi:
o inettitudine
o contrapposizione sano (normale)-malato
 Forma di diario procede per singoli episodi  scritto da Zeno Cosini,
commerciante triestino di mezza età, su indicazione del suo psicanalista
da cui è in cura perché dipendente dal fumo
o Zeno decide di interrompere la cura  psicanalista si vendica
pubblicando il diario
 Racconta in prima persona tentativi di Zeno:
o di liberarsi dal vizio del fumo
o morte del padre e dello schiaffo (forse involontario) che dà a
Zeno prima di morire
o matrimonio con Augusta Malfenti  la meno bella di quattro
sorelle scelta per ripiego:
 era innamorato di Ada che però va in sposa a Guido Speier
 apparentemente ricoprono ruolo di vincenti:
 Guido  sull’orlo del fallimento vuole inscenare
suicidio ma per errore lo fa veramente
 Ada  lascia Trieste vedova e sconfitta e
irriconoscibile dal morbo di Basedow che le deforma
lineamenti
 Ultimo capitolo  Zeno spiega di aver abbandonato la cura perché
guarito e persuaso che la vera salute consiste nell’accettazione
della malattia
 Conclusione tutt’altro che ottimistica  prevede guarigione dalla
malattia del genere umano solo attraverso catastrofe nucleare:
“Forse attraverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni
ritorneremo alla salute. Quando i gas velenosi non basteranno più un
uomo fatto come tutti gli altri inventerà, nel segreto di una stanza di
questo mondo, un esplosivo incomparabile ed un altro uomo fatto anche
lui come tutti gli altri ma degli altri un po’ più ammalato, ruberà tale
esplosivo e si arrampicherà al centro della terra per porlo nel punto ove il
suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un’esplosione enorme che
nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli
privi di parassiti e di malattie”
 Zeno rappresenta tutto quello che gli uomini fanno  mente a sé
stesso per farsi credere migliore, per attenuare quel senso incompiuto e
di infelicità, per non sentire dolore preferendo ingannarsi
 Zeno può essere malato ma comunque si sente veramente malato 
o non è mai riuscito a smettere di fumare
o non ha mai terminato gli studi
o non ha mai seriamente lavorato
o il suo matrimonio è stato deciso da altri

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alla fine, trova equilibrio e si rende conto che non è lui ad essere
malato ma è la vita stessa ad essere contorta, inquinata e
poco incline a rendere tutti felici

IL ROMANZO DI PIRANDELLO – LA
RICERCA DELLA VERITÀ
UN TOPOS DEL NOVECENTO – IL TEMA DELLA VERITÀ:

 Pirandello, insieme a Svevo, grande innovatore della forma del


romanzo in Italia
 Nei testi pirandelliani si incontrano miriade di definizioni e citazioni 
tema della verità a cui fa sempre riferimento Pirandello
 Pirandello si forma in un sistema di pensiero che mette in discussione
l’oggettività della verità  oggettività come fondamento del rapporto
tra soggetto e mondo
o si libera da questa cultura e la mette in discussione
 Intervista ’36 poco prima di morire  compito dello scrittore è quello di
scoprire l’abisso che circonda gli uomini

OLTRE IL VERISMO – IL ROMANZO DEL SOGGETTO:

 Necessità di creare una realtà in cui proiettare le nostre


concezioni
 Novella “Professor Terremoto”  scrive a proposito della cultura e
psicologia dei meridionali (notazione autobiografica)
 Verità è illusione  non è oggettiva
o come guscio che ci dà protezione e sicurezza

L’IDENTITÀ PRECARIA:

 Identità sempre sull’orlo del crollare  la verità si trova in essa, ed è


l’unico modo in cui riesce a parlare (parla attraverso l’esistenza precaria)
 Unica verità che conta  evitare la sofferenza

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 Da un lato compassione per uomini che cadono in errore, e dall’altra
presa di distanza da questa posizione  destino porta
inevitabilmente all’inganno
 Saggio “Arte e coscienza d’oggi” 1893

USCENDO DALLA NARRAZIONE – L’AZIONE PARLATA:

 Lavora per uscire dal genere romanzo  trovare forma alternativa di


scrittura per rappresentare condizione precaria dell’uomo
o superamento della narrazione per arrivare all’”azione parlata”
 Forza di ogni nostro atto ha valenza complessa  lavoro di ricerca
trovare parola che risponda a situazione contingente della scena, e al
tempo stesso esprima la totalità dell’essere della persona
 Idea di pluralità del soggetto  idea di pluralità della verità:
o verità è tante cose, tanti volti, tante forme  tante quanti sono i
modi in cui il soggetto si relaziona al mondo  i modi sono tanti e
la personalità subisce l’alterazione che ne deriva  da tutte
queste nasce una verità

IL ROMANZO E L’UMORISMO:

 Definizione e prospettiva dell’umorismo


 “Si gira” romanzo 1816 rielaborato più volte e riapparirà con titolo “I
quaderni di Serafino Gubbio operatore”  fase più innovativa in cui
elabora proprie strategie rivoluzionarie di rappresentazione della realtà:
o riflessione riguardo a immagine, tema importante perché
vicenda ha al suo centro operatore cinematografico  “Già, è
curioso l’effetto che ci fa la nostra immagine, riprodotta
fotograficamente in un semplice ritratto, quando ci facciamo a
guardarla la prima volta. Forse perché ci sentiamo lì fissati in un
momento che già non è più in noi, che resterà, che si farà man
mano sempre più lontano”
o anche il tempo perde sua dimensione lineare  è relativo
all’esperienza che ciascun individuo fa = soggettiva
o “L’immagine invecchia anch’essa, tal quale come invecchiamo noi,
mano a mano invecchia pure fissata lì per sempre. Invecchia
giovane se siamo giovani perché quel giovane lì diviene di anno in
anno sempre più vecchio con noi, in noi”

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L’EPIFANIA CONTRO LA NARRAZIONE:

 Epifania  come manifestazione improvvisa di una verità si oppone


alla narrazione
 1821 “Sei personaggi in cerca d’autore”  affermazione che radicalizza
passaggio dal romanzo al teatro = da verità raccontata a verità
rappresentata:
o solo nella rappresentazione teatrale la verità acquista una logica
che non ha più riscontri nella dimensione narrativa
 Romanzo “Uno, nessuno, centomila” protagonista Vitangelo Moscarda
 il nome diventa epigrafe funeraria = fissa individuo come un
personaggio morto che non ha vita:
o identificazione panica con la natura  unica dimensione in cui
uomo trova la sua autenticità, superando la finzione legata alla
civiltà e ai rapporti sociali = il nome lega individuo in un luogo
avvertito come mortuario

UNA VISIONE DEL ROMANZO –


PIRANDELLO E L’UMORISMO:
LA FORMAZIONE DELLA VISIONE UMORISTICA:

 Pirandello “Saggio sull’umorismo” 1908 editore Carabba di Lanciano 


mettere a fuoco una serie di problemi estetici e linguistici derivati
da dibattiti fin dai saggi degli ultimi anni:
o nel volume parallelo all’umorismo “Arte e scienza” affrontava i
problemi della specificità della conoscenza derivata dalle opere
d’arte e del suo rapporto con la conoscenza scientifica  polemica
anche positivista e anticrociana accompagna la sua intera carriera
 Radice della concezione dell’umorismo propria di Pirandello rinviene
nell’inglese humor  campo semantico ricco e articolato:
o pone la prima distinzione tra la sua concezione di umorismo e altre
vicine  guarda dalla parte degli Sterne, Thackeray, Cervantes,
Folengo e dei Rabelais = tradizione dell’umorismo che differenzia
questo tipo di scrittura rispetto a comicità più tradizionale

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 Scrittori italiani sembrano essersi fatti ostacolare nel loro approccio
all’umorismo dalla pesante tradizione definita “guardaroba della
retorica”
o dedica il quarto capitolo del saggio a confutare questa
tradizione  umorismo è un’opera intima di pensiero
 Pirandello, quindi, fonda così la sua accezione di umorismo  rifiuto
radicale del privilegio dell’approccio formale dell’opera = errore della
retorica secondo lui era che: “Non intendeva che ogni forma dev’essere
né antica né moderna, ma unica, quella cioè che è propria di ogni singola
opera d’arte”

L’ANTITELLETTUALISMO DELLA PRATICA UMORISTICA:

 Guido Guglielmi, grande lettore dell’umorismo:


o polo della soggettività emerge opponendosi alla convenzione
o intellettuale  dà la sua impronta e sua carica emotiva a ciò che
viene scritto
 Dialogo con Leopardi  rivela e sottolinea un Leopardi umorista che
emerge dalle operette morali ma anche dallo Zibaldone
o “Avvertenza sugli scrupoli della fantasia” scrive  ogni realtà oggi
è destinata scoprirsi illusione domani = fuori dall’illusione non
esiste altra realtà (illusione è necessaria)
 necessità per l’uomo di assumere coscienza della propria
condizione, Leopardi: “Conoscendo il sentiero nell’intimo
delle cose, ci riavvicina alla natura” = attraverso esercizio
del pensiero cosciente uomo arriva alla natura 
condizione umana appare a Pirandello nella condizione
miserabile di dover cercare i mezzi per distrarsi dalla
considerazione del nulla che lo attende = nel pessimismo
radicale uomo ha l’illusione

LE FASI DELL’UMORISMO:

 Prima fase  avvertimento del contrario


 Poi  sentimento del contrario = comprensione
o è quasi “uno specchio in cui il sentimento si rimira”
o meccanismo che produce digressioni, fratture nella riflessione è
ricostruito con precisione  non derivano dall’arbitrio dello
scrittore ma dalla combinazione di immagini che si attiva con
l’umorismo = umorismo come chiave critica della lettura
della realtà

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LA PLURALITÀ DELL’IO:

 “Il fu Mattia Pascal”  deriva da osservazione di Pascal e dal saggio di


filosofo francese Binet “Les altérations de la personnalité”
 Conflitto tra vita e forma

IL RIFUGIO NELLA NATURA:

 Linea di fuga dalle forme è la natura  Vitangelo Moscarda


(protagonista)
 Prometeo (colui che ha rubato il fuoco agli Dei) raffigurato come un
umorista  muore di malinconia nel considerare che la fonte del proprio
infinito supplizio è la fiaccola accesa che ha rubato per portare la
luce tra gli uomini  dall’ombra di questa luce nascono i fantasmi
che lo tormentano = Pirandello dice che unica possibilità per salvarsi
è spegnere la fiaccola che fa svanire le ombre ma Prometeo non vuole
farlo troppo legato alla preziosità del suo dono

LA RIVOLUZIONE PIRANDELLIANA:

 Quella di Pirandello era una vera e propria rivoluzione  pensieri


inconfessabili sono quelli che vanno portati alla luce: “Se l’artista
ordinario bada al corpo solamente, l’umorista bada al corpo e alla mente”
 Visione dell’arte come riflessione conoscitiva che deriva da una
decostruzione delle esperienze del quotidiano  in opposizione con
concezione dell’arte ideale teorizzata da Benedetto Croce
o Croce come idealista sistematico  struttura propria concezione
dell’arte secondo la gerarchia dei valori di umanesimo
universalistico
o Pirandello come relativista pessimistico  prende radicalmente le
distanze = concezione dell’arte come conoscenza critica
ininterrotta, la riflessione porta alla luce dinamiche nascoste
del quotidiano

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GADDA E LA RIVOLUZIONE DEL
ROMANZO
GADDA E IL NUOVO ROMANZO:

 Carlo Emilio Gadda  tende a modificare sia la forma che il linguaggio


del romanzo
 Mole di scritture, molteplicità di culture, discipline, enciclopedie, forme
linguistiche, stilistiche  uno dei più complessi, coinvolgenti per la
forza espressiva, linguaggi letterari della modernità
 Nella pagina gaddiana si vede il passaggio istituzionalizzato tra i due
secoli:
o Ottocento tradizionale  dinamico nella progressiva
trasformazione culturale e sociale, tra Manzoni, gli Scapigliati,
Verga e Carducci
o Novecento  mescolanza dei linguaggi, senso tragico intrecciato
al comico, che si svela nei meccanismi della conoscenza e
dell’espressione

IL ROMANZO TRA VECCHIO E NUOVO:

 Non potersi sciogliere dalla cultura ottocentesca ma nemmeno essere


visto come terminale
 Romanzo “Racconto italiano di ignoto del Novecento” 1925  idea di
partecipare ad un’universalità umana
 Macaronea = linguaggio parodico del latino dei goliardi del 400
(mescolanza di latino, dialetto, volgare)  non è un gioco fine a sé stesso
ma è immergersi nella comunità vivente delle anime

TECNICHE E RAGIONE DELLA MACARONEA:

 Segre, studioso  la tradizione macaronica non costruisce ma presenta


serie di posizioni e registri diversi che cambiano e sono contemporanei =
pluralità di linguaggi rispetto all’orizzontalità del fatto narrato
 Gadda  dobbiamo scavare anche nel nocciolo più duro della realtà, la
meta della scrittura è dare sia credibilità dei fatti ma allo stesso tempo
è restituire il dolore del mondo

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CONTRO IL SOGGETTO NEL ROMANZO:

 Intervista sul realismo 1950 Gadda ne afferma una sua concezione 


idea che ogni atto è un punto di arrivo di un intreccio di ragioni e di
misteri
 “La Meditazione milanese”  grande apparato di appunti filosofici con cui
tenta di razionalizzare il proprio approccio logico-conoscitivo alla realtà
 Distingue un:
o Bene di I grado (o fisiologico) 
o Bene fisiologico o bene relativo all’acquisto logico  la buona
realtà di un sistema è il funzionamento del sistema stesso =
frutto di questo buon funzionamento del sistema

GADDA E IL FASCISMO:

 Gadda fu fascista
 “Eros e Priapo”  riflessione sulla natura narcissica e alienante del
rapporto tra masse e “tiranno” che ne svela le componenti
patologiche
o carica parodica del linguaggio  tra macaronea ed espressionismo
 Simone Casini, critico  se l’uomo comune non vuole cadere nella
retorica del fascismo e dei regimi la nuova storiografia deve esser
macaronica

I ROMANZI FONDAMENTALI – “LA COGNIZIONE DEL


DOLORE”:

 Pubblicato a puntate e poi raccolto in volume


 Complesso edificio della cognizione  tensione primaria del narrare
gaddiano articolata attorno a due poli antitetici, movimento costante e
totale che investe significati e significanti = struttura di
contrapposizione di questi due ruoli attorno a cui c’è movimento
costante di significati
o i due poli sono costituiti da Gonzalo e dalla Madre  tra di essi si
scarica il conflitto violentissimo che dà il senso profondo alla
narrazione, vero e proprio teatrino freudiano
 1967 scrive a Piero Gadda Conti, il cugino  “La nevrosi che ho
dominato (come ho potuto) per anni e anni è nuovamente esplosa: il
ricordo di mia madre è diventato un’ossessione. Tutti i nodi vengono al
pettine, e, orribile fra tutti, il rimorso” = cognizione del dolore è nata

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dall’ossessione della figura materna di cui il romanzo racconta il
contrasto
 Cognizione è poca cosa, riducibile a pochi eventi emblematici  c’è un
lavoro costante sulla struttura profonda del testo
o “Cognizione” è la definizione che l’autore dà alla globalità di questo
lavoro  nasce dalla sofferta rimozione degli oggetti, della materia
= impossibilità di assumersi la forza di negare, rimuovere
ciò che ingombra il proprio passato

IL ROMANZO COME PASTICCIACCIO:

 Ultimo romanzo “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” 


rivelazione della complessità del romanzo
 Romanzo che gli ebbe assicurato la fama  giallo che non conclude,
non rivela l’assassino = assassinio brutale di signora che ospitava nei
pranzi domenicali l’ispettore, colui che conduce l’indagine
 Città diventa la scena del teatro infinito del confronto tra sessi, caratteri,
classi sociali, ideologie, con uno sguardo rifratto sulle infinite “parvenze”
del quotidiano  sguardo che guarda tutto il mondo e i personaggi
alla ricerca continua di verità senza riuscire mai ad appagarsi

CARLO EMILIO GADDA E UN NUOVO


LINGUAGGIO PER IL ROMANZO
ALLE ORIGINI DEL PLURILINGUISMO:

 Lettere a due suoi vecchi amici: Ambrogio Gobbi e a Maddalena, sorella


dell’altro amico Domenico Marchetti  come due poli, in alto e in basso,
che delimitano il modo di raccontare di Gadda  racconta in modo
diverso gli stessi fatti
o origini di un plurilinguismo su basi psicologiche:
 affermazioni contenute nelle lettere a Maddalena (donna) 
impressione di minore spontaneità e minor desiderio di
testimoniare il vero = come giovane ben educato
 affermazioni nelle lettere a Gobbi  enfatizzazione
espressiva, ludica, rappresentazione deformante del

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quotidiano, lessico con termini colti ma anche del parlato =
come rabbioso sottotenente
 Ad ogni alterazione emotiva del soggetto scrivente corrisponde
un’alterazione nei linguaggi
 Funzione della scrittura  come momento di socializzazione dell’autore e
riconoscimento di questo nei valori condivisi dal proprio contesto sociale

LA COSTRUZIONE DEL COMICO NEL LINGUAGGIO:

 Comico nasce dalla costante mescolanza di registri linguistici 


intreccio di significati bassi, quotidiani, banali con lessico e retorica alti
 Lettera ad Alberto Carocci: commento del suo forzato trasferimento a
Milano  parodia
 Comico  nasce dal sussedioso modo della lingua nel raccontare
fatti banali
o es. linguaggio scientifico per raccontare la quotidianità
 Sarcasmo cattivo e aggressivo a volte
 Intreccio linguaggio straniero con linguaggio lirico  si perde
qualsiasi dimensione comica/parodica e si entra nella dimensione
malinconica

LA VIA COMICA DEL NOVECENTO:

 Accanto a griglia tradizionale di forme e costruzioni  propria


specificità nella pluralità dei valori, delle prospettive, delle culture
messe in campo, intrecciate e mescolate

L’UNIVERSO MACARONICO:

 Gadda stravolge ordine  una sorta di sistemazione del disordine, della


pluralità in un “ordine del discorso” = articolare ciò che si oppone per
domarlo e “sistemarlo”
 Crede nell’irriducibile pluralità del mondo che è barocco  può
essere solo registrato e imitato ma mai ricondotto ad un ordine
definitivo
 Macaronico  lingua di questo mondo:
o nasce dalla collettività
o ironia  strumento per celebrare la propria conoscenza delle cose
e il proprio rifiuto di un pensiero unico

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LE TEORIE DEL ROMANZO DEL
NOVECENTO – GYORGY LUKACS
LA PERDITA DELL’EQUILIBRIO CLASSICO E LA RICERCA
DEL NUOVO ORDINE:

 Prima metà del Novecento


 Teorico ungherese Gyorgy Lukàcs  collocazione del romanzo come
perdita dell’equilibrio classico e ricerca di un nuovo ordine
o romanzo novecento  compito di rappresentare condizione orfana
dell’individuo
o necessità storica, etica e conoscitiva che opera letteraria
rappresenti fedelmente tutte le crepe che la situazione
storica porta con sé  come linguaggio partecipe e critico del
mondo che esprime assieme a riflessione metadiscorsiva e
disegno come progettazione = romanzo non è solo disegno di
un ordine di rappresentazione del mondo ma anche della sua
progettazione
o saggio “Teoria del romanzo” 1920  mondo dopo la Prima guerra
mondiale ha perso senso della totalità (=ordine) cerca nel
romanzo la proposta di un senso dell’esistenza = arte ha
funzione di prendere coscienza del mondo e della vita a partire
dalla dissoluzione del senso del mondo

LA VITA E LE FORME NEL ROMANZO:

 Dice: l’arte è qualcosa che si realizza nonostante l’insensatezza


della vita
 Romanzo non può essere mai definitivo  costruire realtà che siano
dinamiche per produrre un senso della realtà stessa
 Ironia  mette in discussione la centralità del soggetto
o soggettività che guarda al passato  cerca di riproporre i
termini di un ordine superato, che non esiste più = il senso antico
del mondo che ormai si è perduto

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o soggettività che guarda al futuro  contrapposizione soggetto
e oggetto = riappropriazione da parte del soggetto del mondo su
cui lavora
o cercare quello che in un mondo abbandonato da Dio ancora
presenta tracce della divinità  ciò che si può riacquistare della
divinità perduta
 Aspirazione a trovare nuova armonia  ma consapevolezza che il
senso del mondo è perduto e non si recupera più
o arte ci dà un principio unitario, invece il mondo ha tratti eterogenei
perché privo di senso  lavoro del romanziere è dare al mondo
una forma unitaria

L’ETÀ DELLA DISGREGAZIONE:

 Materia del romanzo è illimitata = il romanzo può parlare di tutto


 Protagonista del romanzo è individuo problematico  tentativo di
riappropriarsi dei valori del mondo
o condizione di generale perdita della totalità, è in pezzi il senso del
mondo, il carattere della collettività e il rapporto solidale tra
individuo e mondo chiuso  protagonista si confronta con
universo fuori di sé a partire da una condizione di radicale
inadeguatezza
o 2 possibili esiti:
 confronto con realtà che appare più vasta della propria anima
 deriva la condizione di “idealismo astratto” = individuo
che cerca a tutti i costi la realizzazione del proprio ideale 
anima che subisce dalla realtà
 altra modalità dell’inadeguatezza  deriva da esser l’anima
più ampia e più estesa dei destini che la vita è in grado di
offrirle  anima che impone sé stessa alla realtà
 Romanzo elabora un senso che offre un ideale unitario ai frammenti della
totalità  annuncia utopia di un universo conciliato da realizzarsi
in un’epoca a venire
o il senso che parla del non-senso che aspira ad un senso

FORMA DEL ROMANZO TRA ETICA ED ESTETICA:

 Lavoro di raccolta di frammenti da una realtà priva di senso  carattere


mai definitivo, status aperto del romanzo

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 Inadeguatezza dell’anima dell’artista al mondo che deve rappresentare
 si risolve con la messa in opera della prospettiva unificante del senso
delineata sempre e solo a partire dall’insensatezza della realtà
 Lukàcs è marxista  secondo lui dimensione ideologica di polemica
contro società borghese non c’è perché disordine del mondo è
attribuito a condizione storica legata alla modernità

INTRECCIO E SENSO NELLA FORMA ROMANZO:

 Intreccio  nel romanzo si intreccia ciò che è eterogeneo


o fabula (=storia)  condizione irrinunciabile di un processo di
unificazione degli elementi che confluiscono nel romanzo =
principio di razionalità e organizzazione di materiali
eterogenei
 Genere romanzo elabora una propria visione-giudizio del mondo 
nessuna lingua “poetica” unificante
 Affermazione dell’importanza della forma romanzo  necessità di tener
presente tutte le dinamiche del quotidiano

TEORIE DEL ROMANZO DEL


NOVECENTO – BACHTIN E IL
ROMANZO COME DIALOGO
LA NATURA PLURALE DELLA PAROLA NEL ROMANZO:

 Uno dei maggiori teorici del romanzo del Novecento  russo


 La parola non arriva mai vergine all’individuo che la vuole usare = porta
le tracce dell’”altro”  si porta sempre una storia dietro di sé
 Due poli attorno a cui si struttura l’architettura testuale:
o eterogeneità delle fonti materiali dell’opera  materiale a cui lo
scrittore attinge
o forma estetica come unica istanza capace di proporre un principio
unitario alla realtà preesistente  tratto unitario che l’autore
dà a questi materiali = non diventano però omogenei

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 Romanzo come totalità è un fenomeno pluristilistico  tale totalità si
scinde in diverse unità stilistico-compositive:
o narrazione artistica letteraria diretta dell’autore
o stilizzazione delle varie forme nella narrazione orale o discorso
diretto
o stilizzazione delle varie forme della narrazione semi letteraria
scritta
o varie forme del discorso letterario ma extra-artistico dell’autore =
ragionamenti morali, filosofici e scientifici
 Stile del romanzo è l’unione degli stili e la lingua del romanzo è il
sistema delle lingue (pluralità)
 Mantiene stretto contatto con la realtà  prospetta lingua unitaria
espressione dei processi storici della tendenza all’unificazione

LA DIALOGICITÀ NEL ROMANZO:

 Condizione della dialogicità è enfatizzata dalla conoscenza linguistica


di quanti ad esso accedono  plurilinguismo = insieme di lingue
 Procedimenti di elaborazione della lingua romanzesca:
o ibridazione  mescolanza
o interrelazione dialogizzata delle lingue  lingue entrano nel
dialogo
o dialoghi puri  discorso diretto
 Permane caratterizzazione storico sociale della lingua romanzesca
 dimensione semantica che affonda le proprie radici nella società

LA STILIZZAZIONE NEL ROMANZO:

 Stilizzazione  raffigurazione artistica di uno stile linguistico altrui,


l’immagine artistica di una lingua altrui = romanzo ci dà sia immagine
della parola degli altri ma è un’immagine artistica, elaborata dallo
scrittore
 La lingua non è mai propria ma nasce dalla lingua altrui 
scrittore scopre che la sua parola è la parola degli altri e che ha una
storia alle spalle

AL DI LÀ DEL ROMANZO COME RICERCA DEL SENSO


UNITARIO:

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 Pensiero diverso da quello di Lukàcs
 Autore centrale nella teorizzazione di Bachtin è Dostoevskij 
riproduzione del non-senso del mondo, romanzo plurale e
pluridiscorsivo che non può essere ricondotto all’ordine della forma
 Modello romanzesco di Lukàcs tende all’unità e tende a salvare il mondo
dalla perdita di senso  Bachtin riesce maggiormente a mantenere in
vita la pluralità dell’universo

IL RAPPORTO TEMPO-LUOGO COME NUCLEO DEL


ROMANZO:

 Pluridiscorsività del romanzo implica la necessità di ridefinire categorie


analitiche  categoria del cronotopo  crono e topos = tempo e
luogo
o ridefinizione della dimensione temporale
 Teoria di Bachtin rovescia la concezione del senso che si trova nella
teoria di Lukàcs  non porta a nessun elemento unificante ma alla
realtà testimoniata secondo un modello aperto e instabile

TEORIE DEL ROMANZO DEL


NOVECENTO – PAUL RICOEUR
RACCONTARE COME CREAZIONE DELL’INTRECCIO:

 Metà anni 80  nel suo saggio elabora teoria fondata sull’idea del
raccontare come creazione dell’intreccio “intrigo”
 Mimesis di un’azione, 3 sensi del termine mimesis:
o rinvio alla precomprensione familiare che abbiamo dell’ordine
dell’azione  il nostro sistema conoscitivo è predisposto a pensare
a un ordine dell’azione (intreccio) = davanti a un intreccio lo
riconduciamo ad altri modelli di intreccio che abbiamo già
conosciuto
o ingresso nel regno della finzione
o nuova configurazione, grazie alla finzione dell’ordine,
precompreso dell’azione  nuovo intreccio si aggiunge al

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patrimonio che abbiamo nella nostra tradizione e arricchisce
l’ordine dell’azione che già abbiamo nella nostra memoria
 Intrigo ha funzione di mediazione a 3 livelli:
o mediazione tra eventi o accadimenti individuali e una storia intesa
come un tutto
o mediazione come composizione di fattori eterogenei come agenti,
fini, mezzi, interazioni, circostanze, risultati inattesi  funzione di
mediare e collegare tra loro diversi momenti
o mediazione dei caratteri temporali propri della narrazione che ci
autorizzano a chiamare l’intrigo una “sintesi dell’eterogeneo”
 Racconto non è solo dimensione letteraria ma una messa in forma
della realtà quotidiana
 Narrazione dei fatti costruisce una dimensione del tempo umana =
familiare

LA NARRAZIONE COME GESTIONE DELL’ETEROGENEO:

 Racconto come consonanza che dà forma a ciò che è informe


 Modello del narrare è un ordine del discorso
 Racconto ricava il senso complessivo a partire dalla fine  come
l’esistenza umana nella prospettiva heideggeriana dell’”essere per la
morte” = acquista senso dalla morte
 Forma narrativa come forma definita  organizzare i fatti all’interno
del percorso di inizio e fine

IL PROBLEMA DEL TEMPO COME ESEMPLARE NELLA


COSTRUZIONE DEL RACCONTO:

 Prospettiva temporale è sempre centrale nel significato profondo


del testo
 “atto configurante” = momento centrale della mimesis  definito come
“sintesi dell’eterogeneo” = raccoglie eventi diversi per fare una
storia, un processo unitario che può essere seguito avanzando in
mezzo a contingenze e peripezie
 Funzione narrativa può subire metamorfosi ma non morire 
testimonia passaggio da romanzo del Novecento alle successive forme di
narrativa

L’IDENTITÀ NARRATIVA:

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 Eterogeneo rifiuta di diventare omogeneo  intende mantenere la
propria identità plurale
 Identità narrativa rimanda alla pratica, all’azione dell’individuo nel mondo
 Il sé della conoscenza di sé è il frutto di una vita sottoposta ad esame 
romanzo ci aiuta a chiarificare la nostra vita = chiarire la propria
esistenza

L’INGANNO DEL RACCONTO:

 “Tempo e racconto”  3 volumi delle analisi di Ricoeur


 Racconto non rispecchia la realtà ma la mette in forma = inganno /
finzione  pensare alla consonanza di un mondo che non esiste diventa
una consolazione davanti alla morte
 Siamo attirati dall’idea di un ordine del mondo = racconto ci presenta
idea di un mondo ordinato e comprensibile  violenza
dell’interpretazione

PER UN REALISMO NOVECENTESCO


– ALBERTO MORAVIA
MORAVIA – VITA E OPERE:

 Nome d’arte  Alberto Pincherle all’anagrafe


 Nasce a Roma 28 novembre 1907  agiata famiglia borghese
 Grave malattia da bambino a 9 anni  tubercolosi ossea che lo
costringe a letto per 5 anni:
o studi irregolari
o lettura numerosi libri  classici e grandi narratori dell’Ottocento
e primo Novecento:
 Dostoevskij
 Joyce
 Leopardi
o scrive versi in francese e italiano
o studia tedesco
 Subito dopo aver lasciato il sanatorio 1925  stesura del romanzo “Gli
indifferenti” pubblicato nel 1929  successo e si inserisce nell’ambiente
letterario e giornalistico e inizia a collaborare con diverse riviste

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 Fine del regime inizia la sua fortuna letteraria e cinematografica:
o pubblicazione de “La romana” 1947
o pubblicazione dei racconti lunghi:
 “La disubbidienza” 1948
 “L’amore coniugale e altri racconti” 1949
o il romanzo “Il conformista” 1951  da cui è stato tratto anche un
film
 1952:
o vince Premio Strega per i racconti
o iniziano le traduzioni dei suoi romanzi all’estero
o realizzazioni di film tratti dai suoi racconti
 1966 fonda a Roma con Alberto Carocci la rivista “Nuovi argomenti”
 su cui scriveranno autori fondamentali del Novecento tra i quali:
o Jean-Paul Sartre
o Italo Calvino
o Eugenio Montale
 1960 romanzo “La noia”  vincitore 1961 Premio Viareggio
o cresce la sua fama di intellettuale impegnato a sx di leader del
mondo letterario romano  figura diviene sempre più bersaglio per
i conservatori
 1984 “Corriere della Sera” inizia corrispondenza da Strasburgo (dove
è entrato in Parlamento Europeo)  il Diario europeo
 1986 pubblica in volume:
o “L’angelo dell’informazione e altri scritti teatrali” a cura di Renzo
Paris
o primo volume delle “Opere” a cura di Geno Pampaloni
 1989  secondo volume delle “Opere” a cura di Enzo Siciliano
 1990  autobiografia “Vita di Moravia” scritta assieme a Alain Elkann
 Muore nella sua casa a Roma il 26 settembre 1990

IL PERCORSO DEL REALISMO MORAVIANO:

 Produzione di Moravia 3 diversi momenti:


o Fase del realismo borghese (1929-45)  fusione elementi
realistici, essenzialistici e surreali
 opere più importanti:
 “Gli indifferenti”:
o considerato dai critici il migliore dei suoi romanzi
o racconta il grigiore, indifferenza spesso cinica di 4
personaggi borghesi
o segna svolta notevole nella letteratura italiana

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o torna la figura dell’inetto in un ambiente
borghese
o sistema di pregiudizi e convenzioni
 “Agostino”:
o protagonista che trascorre le vacanze estive con
la madre in Versilia  scoperta via via più intensa
e sofferta del sesso all’interno dei rapporti
familiari
o Fase del neorealismo (1947-57)  appaiono spesso personaggi
popolari che assumono ruolo di alternativa positiva al mondo
borghese
 opere più importanti:
 “La romana”
 “La ciociara”  film Sophia Loren
o Fase del pessimismo (1960-90)  spiccato pessimismo = non
crede più al popolo come a un’alternativa valida e torna a
concentrarsi sull’universo borghese in crisi e privo di morale vitalità
 temi:
 estraneità
 passività di fronte all’esistenza
 insensatezza del vivere
 opera più importante  “La noia”
 narrazione di un amore infelice che introduce il lettore
nelle pieghe della società che dietro al benessere
nasconde un malessere che coinvolge tutti i livelli della
vita quotidiana e dei valori umani
 protagonisti dei romanzi moraviani  personaggi che
vivono in una dimensione di straniamento, impotenza
e crisi perché incapaci di superare le logiche della
classe a cui appartengono
 scrittura improntata a un realismo critico  attraversato da
razionalismo si risolve in sarcasmo antiborghese

LA DENUNCIA DALL’INAUTENTICO:

 Denuncia dell’inautenticità nei rapporti  tentativo di superare ciò


che non è autentico per arrivare all’autentico
 L’azione inautentica nel mondo reale funziona perché partecipe del clima
complessivo  ma il romanzo inautentico non funziona
 Nell’”Attenzione”  riflette sulle possibilità che restano a
disposizione del romanzo in un’Italia uscita dal “miracolo economico”

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che aveva trasformato il Paese anche dal punto di vista culturale e
antropologico
o protagonista è giornalista con sogno di diventare scrittore
o critica nei confronti del mondo borghese si estrinseca
nell’ossessione del protagonista nei confronti della
autenticità
o chiama il libro Attenzione perché il mondo in cui vive (Roma degli
anni ’60) è un mondo disattento  non si accorge delle cose che
avvengono sotto i propri occhi

IL ROMANZO ANTIBORGHESE:

 Le ultime opere narrative saranno compiute sotto il segno di una


sperimentazione generalmente incompresa
 Sembra essere fin troppo disposto a riversare sulla pagina ciò che si
poteva respirare nell’aria di quei decenni:
o Freud
o Marx
o Ecole du regard
 Temi del romanzo di Moravia testimoniano il paesaggio storico
 Tutto è livellato dalla dimensione delle “solite cose”, della normalità e
dell’anonimato
 Necessità dell’individuo borghese di prendere atto
dell’insignificanza dell’esistenza in cui si vive
 A prima vista è scritto male, quasi “non scritto”  lingua che
appartiene alla contemporaneità che Moravia raccoglie nell’aria
 Dalla famiglia ha sempre tratto gli stimoli maggiori per la costruzione
della sua letteratura

INETTI DEL NOVECENTO – RUBÉ DI


ANTONIO GIUSEPPE BORGESE
VITA E OPERE:

 Grande critico e scrittore


 Nasce a Polizzi Generosa (Palermo) 12 novembre

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 Studi liceali ed universitari a Palermo  durante primo anno facoltà di
lettere (1889-90) dette vita alla rivista “La Scintilla”
 1900 si trasferisce a Istituto di studi superiori a Firenze  collaborare
attivamente alla rivista “Regno”
o si occupa anche di critica letteraria  illustra il suo nazionalismo
fedele alla tradizione cattolica
o entra in contatto col circolo della rivista “Il Leonardo” di Giovanni
Papini
 Gennaio 1904 dà vita ad una propria rivista: “Hermes” che uscì in 12
fascicoli  comparvero le prose “morali” in cui è evidente l’influsso
della scrittura dannunziana e della poesia cattolica
 1907 in Germania  corrispondente del “Mattino di Napoli” di cui era
divenuto caporedattore e successivamente della “Stampa di Torino”
 1909  pubblicato a Napoli il saggio “Gabriele D'Annunzio”
 1921 il suo romanzo più importante “Rubé”  uno dei contributi più
significativi nella storia della narrativa italiana contemporanea
 1922  volume “Poesie” prima e seconda edizione
 1923  secondo romanzo “I vivi e i morti”

RUBÉ:

 Rappresenta momento di riflessione e ripiegamento interiore 


periodo della Prima guerra mondiale
 Attraverso la narrazione intreccia la dimensione del privato con
quella militare
 Personaggio dell’inetto Filippo Rubé  rappresentativo della crisi
dell’uomo del primo Novecento
 Complessità del suo messaggio  passaggio dal classico romanzo
dell’”eroe problematico” a quello della “dissoluzione del personaggio” in
cui fragilità degli equilibri sociali, tipica del sistema capitalistico,
trova la sua piena espressione

BIOGRAFIA DELL’INTELLETTUALE
PRIMONOVECENTESCO:

 Raffigurazione dell’intellettuale come personaggio sconfitto dalla


vita  atteggiamento di distacco e sofferta solitudine con cui essi
guardano sé stessi e il mondo
 Malessere esistenziale del personaggio  incapace di chiarire a sé
stesso le ragioni della propria condizione

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IL DESTINO DI RUBÉ – TRA RAGIONE E IRREALTÀ:

 Invece che concentrarsi a delineare i fenomeni complessi del mal di


vivere mira a coglierli in una prospettiva socio-culturale
 Tra Rubé e gli altri si frappone uno schermo di incomprensione 
ostacola instaurazione di autentici rapporti umani = scontro del
protagonista con la dura e spietata realtà
o nel proprio smarrimento proietta il rifiuto della vita pratica  senso
di disagio di chi si sente dalla parte del perdente

IL NARCISISMO DI RUBÉ:

 Rubé è un narcisista
 Argomentare continuo  artificiosa disposizione della mente alla
contemplazione e incoerenza
 Retorica del vuoto  parole vuote senza concetti reali
 Esistenza di Rubé appare come un’esperienza senza ideali né scopi
 nel suo atteggiamento agisce un accanimento demolitore = tutto
viene demolito e sottoposto ad una critica ferrea che annulla ogni valore

RUBÉ TRA PRECARIETÀ ECONOMICA ED ESISTENZIALE:

 Precarietà intellettuale e sociale


 Prima pagina del romanzo  pone il problema dell’insicurezza del
personaggio e delle sue torbide ansie di rivalsa sociali in termini
economici = desiderio di rifarsi sugli altri della propria condizione
economica
o la vita come una lettera ingiallita che aspetta una risposta
 Impotenza del personaggio  può far leva solo sulle proprie doti
intellettuali e culturali e si autodenuncia nelle crisi di attrazione e
repulsione nei suoi rapporti con gli altri

TRA CLASSICISMO E SURREALISMO


– ALBERTO SAVINIO

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LA VITA E LE OPERE:

 Uno dei personaggi più importanti alla letteratura italiana del Novecento
 Nasce ad Atene 1891  Andrea Alberto de Chirico, fratello del pittore
Giorgio de Chirico
 Studia musica diplomandosi giovanissimo in pianoforte
 Morte del padre 1905  due fratelli con la madre Gemma lasciano la
Grecia  primo soggiorno in Italia  Monaco di Baviera
o lezioni di armonia e contrappunto dal famoso compositore
Max Reger
 1910 a Parigi  decide di chiamarsi Alberto Savinio ed entra subito in
contatto con Apollinaire (poeta francese legato alle avanguardie)
diventandone amico
o pubblica nella rivista di Apollinaire “Les soiréès de Paris” il suo
primo testo poetico in francese  “Les chants da la mi-mort” e
anche testi teorici e programmatici sulla musica
 1914 scoppia la guerra e nel 1917 inviato sul fronte orientale  da qui
invia testi letterari a molte riviste d’avanguardia italiane e
straniere come “Dada” di Tristan Tzara, fondatore del Dadaismo
 Fine 1918:
o torna in Italia e raggiunge madre e fratello a Roma 
continua fitta collaborazione con riviste d’avanguardia
o esce il suo primo libro italiano  “Hermaphrodito”
 Dopo suo rientro definitivo in Italia, anni 30  intensifica la pittura
di ritratto senza abbandonare l’attività letteraria e la collaborazione a
giornali e riviste
 “Tragedia dell’infanzia”  pubblicato da Libero De Libero a Roma 1937
 Negli anni di guerra escono i libri che gli procurano la fama:
o “Infanzia di Nivasio Dolcemare”
o “Casa «la Vita»”
o “Narrate, uomini, la vostra storia”
o “Maupassant e l’«Altro»”
o “Sorte dell’Europa”
 Dal 1941 stende per la rivista “Domus” di Giò Ponti  poi gli scritti
vennero raccolti nel volume “Nuova Enciclopedia” pubblicato postumo

UNO SPERIMENTALISMO A TUTTO CAMPO:

 Sperimentazione dei linguaggi a tutto campo  verbale, figurativo-


visivo, musicale, …
o cercando all’interno di ogni linguaggio una sua cifra peculiare

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 Creatività saviniana  temi e forme della tradizione a cui guarda nella
più ampia prospettiva possibile con l’intento di farne emergere i
significati più profondi e nascosti
 Voracità intellettuale  lo ha spinto ogni volta ad un approccio nuovo
e inatteso
 La sua nascita in Grecia e il suo formarsi in vari paesi europei è la chiave
per capire questa innovazione continua  lo porta ad essere un
apolide = senza patria
 Affermazione della fragilità di una sola verità  deve essere sostituita da
una molteplicità di verità

L’ARTE COME RICERCA DELLA VERITÀ:

 La battaglia della cultura dovrà essere quella di demolire


l’autoritarismo della cultura unica (pensiero unico)  “E quanto più è
alto il numero delle verità, tanto più bassa la possibilità di una verità
sola. Nostro compito è di aumentare il numero delle verità fino a rendere
impossibile la ricostruzione delle verità”
 In “Scatola sonora”, pagine dedicate all’”Oro del Reno” di Wagner 
idee contradditorie da cui nasce possibilità di intravedere la
verità
 De Chirico (fratello) coglie il rapporto con le cose e con l’antichità classica
nello spirito della tragedia  Savinio lo fa in quello della commedia
o commedia saviniana non è un semplice divertimento o satira  è
uno stile filosofico e ricerca socratica di elementi essenziali

CONTRO IL PENSIERO UNICO:

 Tradizione non si spegne ma muta toni e colori


 L’arte deve scavare dentro le verità  trovare qualcosa di più reale,
profondo e determinante
 Collabora attivamente alla rivista “Valori plastici” 1918-22  si pone
come teorico del gruppo mettendo a fuoco i principi sui quali si basano
le intenzioni del periodico: ordine, serenità e compostezza dell’arte,
contro il disprezzo per la tradizione e lo sperimentalismo
 Dalla sperimentazione può nascere un nuovo classicismo
 Arte non più come possibilità di conforto  mette a fuoco le dissonanze
 Tante verità da cercare
 Figura dello scrittore cosmopolita  non ha nessuna patria avendole
tutte

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L’EUROPA E L’ANTICA GRECIA:

 Mettere a fuoco una sempre lucida volontà di comprensione e di


polemica ricerca della verità, della conoscenza e della morale
 Grecia come un mondo che accoglie e rende omogenee le esperienze
culturali più diverse  luogo dove si accolgono e si completano le
diversità

IL REALISMO MAGICO DI MASSIMO


BONTEMPELLI
VITA E OPERE:

 1910 dopo carriera da insegnante va a Firenze  giornalista per:


o “Il Marzocco”
o “La Nazione”
o “La Nuova Antologia”
o il settimanale “Le Cronache letterarie”
o “Il Nuovo Giornale”
o “Il Fieramosca”
o “Il Corriere della Sera”
o casa editrice Sansoni  cura libri scolastici:
 “Il Poliziano”
 “Il Magnifico”
 “Prose di fede e di vita nel primo tempo dell’Umanesimo”
 Fa parte dei circoli carducciani  polemizzano con la nuova critica
crociana
 1915 accetta incarico di responsabile culturale dell’Istituto
Editoriale Italiano e si trasferisce a Milano  cura pubblicazione dei
classici della letteratura italiana
 1921-22 soggiorno a Parigi  entra a contatto con le nuove
avanguardie francesi
o Romanzi “La scacchiera davanti allo specchio”
o “Eva ultima”
stile ispirato all’arbitrio irrazionale e alla casualità apparente
dei sogni  impostazione di scrittura che coincide con gli

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enunciati del Primo manifesto del Surrealismo di André
Breton (1924)
 Amicizia con Pirandello  lo spinge a scrivere anche drammi:
o “Nostra Dea”
o “Minnie la candida”  dramma fiabesco in un’atmosfera sempre
oscillante tra incubo e gioco
 1926 fonda con giornalista e scrittore toscano Curzio Malaparte
rivista internazionale “900-Cahiers d’Italie et d’Europe”  rivolta a
tutti gli intellettuali cosmopoliti del “novecentismo”
 Opere più importanti:
o “Il figlio di due madri”
o “Vita e morte di Adria e dei suoi figli”
o “Gente nel tempo”
romanzi del periodo contrassegnati da una ricerca ossessiva di
valori simbolici  espone la sua poetica innovatrice del realismo
magico che invita l’artista moderno e scoprire l’incanto
dell’inconscio e delle avventure imprevedibili senza
rinunciare alla funzione di controllo della sua ragione umana

I RAPPORTI CON IL FASCISMO:

 Convinto sostenitore del fascismo  1924 entra nel Partito Nazionale


Fascista nel quale vede il mezzo politico più adatto a sostenere la
nascita di una società moderna
 23 ottobre 1930  nominato Accademico d’Italia quando comincia ad
avvertire crescente disagio nei confronti del regime fascista di cui
non condivise mai il tentativo di controllare la cultura e gli intellettuali
o espulso dal PNF  proibizione di scrivere per un anno lascia
Roma e si trasferisce a Venezia presso villa del barone
Franchini  mantiene carica di Accademico d’Italia fino al 25
luglio 1943
 1945 finita la guerra rientra a Milano  insieme a Ugo Betti, Sem
Benelli, Diego Fabbri e altri autori teatrali dà vita a Sindacato nazionale
autori drammatici  salvaguardare il lavoro dei drammaturghi e
scrittori teatrali
 1950 torna definitivamente a Roma  collabora con “L’Unità”

IL REALISMO MAGICO:

 Formula del “realismo magico”  in polemica con verismo ottocentesco


e con letteratura accademica

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o sostiene che l’arte deve essere:
 “realistica” = legata al mondo
 “magica” = rappresentare l’irruzione dell’assurdo nella
realtà quotidiana scoprendo il senso magico nella vita
 Elementi futuristi alla base + elementi di origine avanguardistica più
lontana + esperienza culturale fascista
o tentativo di incontro tra tendenza verso realismo moderno
(attento ai caratteri nuovi provocati nella civiltà umana dallo
sviluppo del macchinismo, dall’industria e dalla ricerca) e al di là
del reale delle esperienze psichiche sospese tra conscio e
inconscio
 Pirandelliana incertezza di fronte a quale sia la vera verità/realtà
 Numerosi riferimenti nelle sue opere al clima nuovo indotto dal
fascismo nella società italiana precedentemente chiusa e provinciale
 Rottura con il passato  rifiuto della democrazia per le nuove
ideologie nazionalistiche e attivistiche = letteratura liberata da
schemi borghesi e restituita alla sua forza creatrice e inventrice
 Rapporti tra mondo reale e mondo ideale

TRA CLASSICISMO E AVANGUARDIA:

 Magia che trasforma il mondo ma a partire dalle sue leggi


oggettive
 Da un lato avanguardie e dall’altro ricerca di compiutezza e classicità
 Attaccamento al passato
 Anni ’30  grande fama, 3 romanzi più importanti della sua carriera:
o “Il figlio di due madri”  caso eccezionale di trasmigrazione
dell’identità
o “Vita e morte di Adria e dei suoi figli”  protagonista straordinaria
bellezza di una donna che ha dedicato la sua intera vita al culto
della propria perfezione = elemento estetico che diventa surreale
nell’ossessività che acquista
o “Gente nel tempo”  storia di una famiglia in cui si scopre
esistenza di un ritmo inesorabile = ogni 5 anni muore un suo
componente
intorno al fatto eccezionale viene fatto ruotare un mondo
normale, di umanità
 Messaggio ottimistico sulla natura dell’uomo
 Voleva essere scrittore moderno e popolare  in realtà si rivela scrittore
di cifra difficile e aristocratica attento ai valori dell’espressione
letteraria = letterato tradizionale persisteva sotto la scorza
dell’avanguardista

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L’IDEOLOGIA DI BONTEMPELLI:

 Verso la settantina nuova fase della sua attività  impegnata in


senso civile e antifascista
o diventa collaboratore dei giornali di sx “Vie nuove” e “L’Unità” 
a questi diede il suo ultimo lavoro narrativo = racconto “Idoli”
1951 e si presentò alle elezioni del 18 aprile 1948
 Attenzione a sperimentazione che gli deriva dalle avanguardie
 Rapporto tra scrittore e musicista  “scolpire sta a dipingere come
scrivere sta a comporre”

ALDO PALAZZESCHI –
L’AVANGUARDIA MODERATA
VITA E OPERE:

 Vero nome Aldo Giurlani  prende cognome della nonna materna


Palazzeschi
 Nasce a Firenze 1885
 Frequenta scuola di recitazione “Tommaso Salvini”  qui conosce
Marino Moretti, poeta importante che lo avvicina alla letteratura
 Scrittore dal temperamento ribelle  ruolo da provocatore
o forme di scrittura originali
o peculiare lettura della realtà in polemica con la “normalità”
borghese

LA STAGIONE FUTURISTA:

 Si accosta ai Futuristi  ammira:


o la lotta contro le convenzioni
o atteggiamenti provocatori
o forme espressive che prevedono “distruzione” della sintassi e
propongono “parole in libertà”

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anche se la sua scrittura utilizzerà ancora stili più tradizionali =
futurismo moderato
 1911 esce nelle Edizioni Futuriste di “Poesia” uno dei suoi capolavori
 “Il Codice di Perelà – romanzo futurista”
o considerato da molti critici come esempio di “antiromanzo” 
opera viene letta come una favola che intreccia elementi
polemici a significati allegorici
o grande metafora dello svuotamento di senso della narrativa
novecentesca

PERELÀ COME EROE NOVECENTESCO:

 Perelà viene al mondo scendendo dal camino  immagine grottesca


dell’utero
 Ha vissuto per 33 anni nell’”utero nero” fatto di fumo, allevato e
nutrito da 3 donne  Pena, Rete e Lama che considera sue madri
 Scende in un mondo non identificato dal punto di vista geografico e
temporale  ma governato da monarchia assoluta:
o pellegrinaggio attraverso le principali istituzioni di questo mondo
o improvvisamente viene considerato pericolosissimo e
destabilizzante per il regno  arrestato, processato e condannato
ad essere imprigionato in un camino angusto da cui scappa
subito via diventando nuvola

PERELÀ TRA GIUOCO E ANTAGONISMO:

 Opera è stata interpretata da diverse angolazioni:


o Ardengo Soffici  uomo di fumo è simbolo del poeta nella
società contemporanea
o Luigi Russo  opera legata solo ad irriverente volontà di
divertimento in linea con Futurismo e con la dichiarazione poetica
di edonismo di Palazzeschi, esplicitata nella lirica “E lasciatemi
divertire”
o Giorgio Pullini  sottolinea gli elementi sociologici che fanno
pensare a una critica alla società e ai valori borghesi
o Luciano De Maria  mette in luce elementi religiosi del testo:
 Perelà nasce a 33 anni
 parabola di esaltazione e poi rinnegamento e uccisione

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I RAPPORTI CON IL FASCISMO E LE AVANGUARDIE
LETTERARIE:

 1914 la sua personalità pacifista lo porta in disaccordo con


campagna a favore per intervento in guerra dei Futuristi 
riavvicinarsi a forme di scrittura più tradizionali
o romanzo “Le sorelle Materassi”
 Dopo Prima guerra mondiale mantiene le distanze dal fascismo e
ideologia del “ritorno all’ordine”  conduce vita appartata
concentrandosi sulla produzione narrativa
o collabora con “Corriere della Sera”
o visse a Firenze fino al 1950  si trasferisce a Roma
o anni ’60 terzo periodo di attività letteraria  interessato alle
sperimentazioni letterarie
 muore a Roma 1947

L’IRONIA DELLA SPERIMENTAZIONE:

 Ricerca di ironia come chiave fondamentale della sua scrittura 


distruzione dei rapporti normali tra le cose
 Esperienze dell’avanguardia di inizio secolo  “ritorno all’ordine” degli
anni Venti  ripresa sperimentale delle nuove avanguardie anni
Sessanta
 Esordì come poeta crepuscolare:
o “I cavalli bianchi”
o “Lanterna”
o “Poemi”
malinconia velata da estro funambolesco
 Adesione al Futurismo  “L’incendiario” = ritmica in versi che
costruiscono quasi un testo narrativo

PER UNA LETTERATURA COMICA:

 Narrativa da bozzettismo toscano e ottocentesco, realismo crudo 


giunge a leggerezza verbale da opera buffa
o surrealismo di uno spirito caricaturale  anche quando
sembra voler pungere è pieno di pietà e carità verso quei singolari
personaggi che vivono tra vita fantastica e tristezza della
comune esistenza

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 Non ricambiò mai pienamente l’entusiasmo che aveva il gruppo di
futuristi  infatti alla vigilia della guerra si dichiarò neutrale

UN CAUTO RITORNO ALL’ORDINE:

 Ritorno all’ordine col romanzo “Le sorelle Materassi” a puntate sulla


rivista “Nuova Antologia”  figure di donne senza amore
o sceneggiato televisivo Sorelle Materassi Rai 1972  evento
mediale di vasta portata = fama a Palazzeschi ormai in tarda età

LO STILE DI PALAZZESCHI:

 Stile comico inconfondibile  vocazione al gioco della fantasia e al riso:


“Bisogna abituarsi a ridere di tutto quello di cui abitualmente si piange,
sviluppando la nostra profondità. L’uomo non può essere considerato
seriamente che quando ride. Bisogna rieducare al riso i nostri figli, al riso
più smodato, più insolente, al coraggio di ridere rumorosamente”
 Ha sempre mantenuto la sua individualità
 Liriche molto originali come “La passeggiata”  enumerazione delle
diverse immagini, scritte pubblicitarie e numeri civici che il poeta
immagina osservare durante la passeggiata tra le vie di una città =
catalogo di insegne, numeri, nomi delle vie, … umorismo
palazzeschiano

UN ROMANZO D’AMBIENTE:

 Sorelle Materassi  vicende di due sorelle della piccola borghesia


toscana, temi caratteristici:
o parodia dello stile di vita e della visione del mondo
borghese
o fascino per nonsense e giochi di parole
o gusto per l’irrisione dei formalismi
o combinazione di drammatico e comico
= maschera un dramma familiare dipingendolo con tinte ironiche e
svelandone l’assurdità
o asfittica vita provinciale movimentata dall’arrivo del “superuomo”
Remo  diventa terreno su cui si esercita il gusto irridente
dell’autore che mette in ridicolo con tocco leggero sia il vuoto
etico del giocane sia la cieca devozione al dovere di Teresa
e Carolina (le sorelle)

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IL COLPO DI CODA DELLA FANTASIA:

 Romanzi brevi che chiudono la stagione narrativa dell’autore  recupero


delle strutture sperimentali riconducibili alla stagione del futurismo
o “Il doge”
o “Stefanino”
bersagli sono la credulità e la stupidità della folla
 Temi e toni più vari:
o immagine più onirica
o risata beffarda
o divertimento funambolesco
o canzonatura che non esclude
o tratti di sentimento affettuoso e completamente estraneo al
futurismo

LA NARRAZIONE ESPRESSIONISTA
DI ENRICO PEA
LA VITA:

 Nasce in provincia di Lucca 1881  primi anni segnati da eventi


traumatici:
o alluvione spazza via casa di famiglia
o padre morì a causa di infortunio sul lavoro
 1890 raggiunse il nonno che abitava in piccolo vigneto in Versilia 
impara i rudimenti della lettura e scrittura e valore di vita libera
dalle costrizioni della società
 A 16 anni si imbarca come mozzo e raggiunge Egitto dove abitava la
madre  Alessandria intraprende commerci vari e fonda la “Baracca
rossa” = trasforma la sua soffitta in luogo di ritrovo di amici, anarchici,
idealisti, emarginati e giramondo che istituirono una sorta di università
popolare non ufficiale
 1914 lascia Egitto e si stabilisce a Viareggio con moglie e figli fino a
Seconda guerra mondiale  sviluppa interesse per letteratura

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drammatica e la scena come autore e direttore del teatro
Politeama di Viareggio
o riattiva la tradizione dei Maggi  rappresentazioni popolari
caratteristiche del territorio lucchese e apuano

TRA LETTERATURA E SOCIETÀ:

 Nella produzione narrativa sono ricorrenti il rapporto dell’individuo


con la comunità, esperienza religiosa e concetto di modernità:
o “Trilogia di Moscardino”
o “Moscardino”  premio Viareggio
o “Il volto santo”
o “Il servitore del diavolo”  autobiografia
 Sviluppano in forma realistica, mitica, fantastica, tumultuosa e sofferta la
sua autobiografia che ha come sfondo la nativa campagna toscana:
o Moscardino
o Il volto santo
o Magoometto
o Il servitore del Diavolo
 Complessa costruzione linguistica  al suo interno si intrecciano
tante “storie nella storia”, misto di opposti:
o mondo passionale
o violente emozioni
o scenari fantastici

L’INGRESSO NELLA SOCIETÀ LETTERARIA:

 “Moscardino”  descrive l’impossibilità dell’uomo di essere uno e


di ricoprire un solo ruolo nel corso dell’esistenza, incapacità di
essere buono o cattivo, o santo o peccatore, demone o angelo
 Slittamento dall’esterno all’interno dell’animo umano
 Impressione che il libro si faccia da sé

I ROMANZI TRA FANTASIA E BIOGRAFIA:

 “Il Volto Santo”  compare figura di una statua dall’ossatura di legno e


faccia di stucco, baffi e barba di pannocchie di granoturco  via di mezzo
tra un santo, immagine sacra legata alla tradizione cristiana, e uno
spirito protagonista dei racconti popolari

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 “Magoometto”  racconta le tappe della vita di Moscardino prima di
raggiungere l’Egitto:
o si scopre come si sia rifugiato dal nonno
o avventure e disavventure
o insegnamenti
o primi turbamenti
o lungo soggiorno in ospedale del nonno in manicomio
 “Il servitore del Diavolo”  Egitto luogo che fa da sfondo:
o vicende di Moscardino servitore di una ricca famiglia e
frequentatore della “Baracca rossa”
o carattere e personalità del nonno delineate nella descrizione della
passione nei confronti di Cleofe, la serva  voce del vecchio,
saggio e violento, si fonde con quella dell’autore

IL MONDO DI PEA:

 Pur rimanendo concentrato sulle figure dei personaggi principali  non


manca di narrare anche le storie degli altri personaggi
 Ogni storia profondamente diversa dall’altra, e ogni personaggio
profondamente distinto l’uno dall’altro  figure simboli di
comportamento e atteggiamento nei confronti della vita
 Presentati i pensieri di ognuno ed espressi in prima persona 
creare nel lettore effetto di disorientamento che si ripete quando salta
dalla terza alla prima persona
 Speciale trattamento che riserva alle figure femminili  donne sono
senza vie di mezzo = semi-arpie volgari o angeli
 Tema del sesso mai direttamente trattato  ma numerosi sono i
riferimenti velati alla carnalità

LO STILE E LA LINGUA:

 Predilige la paratassi  frase frammentata


 Spezza continuità del discorso utilizzando abbondantemente
punteggiatura
 Sembra riuscire a non ripetersi mai  enorme capacità di trovare
parole sempre nuove
 Miscela particolare  unione di espressioni dialettali, latinismi e
citazioni colte
 Numerosissime esperienze lavorative  descrive alla perfezione e con
termini specifici e di difficile comprensione

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 Prosa ricca di similitudini e proverbi  filastrocche, canzoncine
popolari, ritmo che sembra quello della metrica in poesia
 Uso insistito di un toscano di periferia  esprime i sentimenti dei
personaggi che lo parlano

GUIDO MORSELLI – UN ESEMPIO DI


LETTERATURA RIFIUTATA
VITA E OPERE:

 Nasce a Bologna 1912  famiglia agiata e colta


 Infanzia segnata dalla sofferenza:
o lontananza del padre  relazione conflittuale fino alla sua morte
o perdita della madre a 12 anni
 Ottimi rapporti con i fratelli
 Fino dall’età di 8 anni grande lettore  poco socievole, non ama la
scuola e agli studi preferisce interessi e letture personali
o liceo classico Parini di Milano  non fu mai studente modello

LA SCELTA DELLA SOLITUDINE:

 1952 fa costruire su un terreno compratogli dal padre a Gavirate una


piccola casa da lui amata moltissimo “la casa di Santa Trinità”  priva
di comodità moderne da lui giudicate inutili
o qui compone la maggior parte della sua produzione:
 saggi
 racconti
 romanzi
 commedie
o collabora con periodici locali
 Anni ’60 produce diversi romanzi:
o “Un dramma borghese”
o “Il comunista”
o “Roma senza papa”
o “Contropassatoprossimo”
o “Divertimento1889”

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 Anni ’70 epoca meno felice per sua produzione  2 dattiloscritti gli
verranno restituiti per posta dagli editori
o termina stesura dell’ultimo romanzo  “Dissipatio h.g.”
 1973 sempre più triste e disperato a causa di costanti rifiuti degli editori
 si toglie la vita con colpo di pistola

L’INCOMPRENSIONE DEL SISTEMA CULTURALE:

 Cartella intitolata “Rapporti con gli editori”  contiene produzioni


inedite:
o da alcuni ottiene risposta, da altri solo indifferenza
 Calvino rifiutò pubblicazione de “Il comunista” presso Einaudi  lo
ritiene troppo critico nei confronti del partito
o anno successivo Rizzoli accettò di pubblicarlo  poi nuovo
direttore editoriale annullò i programmi e romanzo restò in bozza
 Romanzo “Contro-passato prossimo” proposto a Carlo Fruttero  rifiutò
pubblicazione per Mondadori
 Solo nel 1974, dopo la sua morte  scoppia il caso letterario della
negata pubblicazione
 Spirito “ignoto e isolato”

LA MORSELLIANA PRECISIONE:

 Primo romanzo pubblicato “Roma senza papa” da Adelfi  cronache


romane di fine Novecento: Roma abbandonata dal papa che ha
preferito città di Zagarolo
o secondo Carlo Bo  meditazione ironica e poetica sul nostro
tempo e inutile fragore che si leva dal discorso confuso del nuovo
cristianesimo
o Morselli esaspera immaginando gli esiti estremi
o coinvolge anche buddismo
o celibato dei preti superato  il pontefice si è fidanzato
o consentite droghe
o incentivata pratica sportiva
 Impressione sul carattere di Morselli leggendo le sue opere  persona
colta, vivace, aperta ad ogni possibilità, critico rigoroso e mai
dilettante
 Si sa poco delle ragioni per cui la società letteraria italiana rifiutò le sue
opere

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LA LOTTA CONTRO LA CRITICA:

 Studi teologici per scrivere “Roma senza papa”


 Propone un’altra fede  fede nella scrittura

UN ROMANZO DELL’APOCALISSE:

 Ultimo romanzo “Dissipatio humani generis”  lunghi monologhi


protagonista che ha deciso di morire dopo aver trascorso vita ai
margini di una società che non lo comprende  quella notte cambia
idea e riemerge dalla grotta col cuore che continua a battere mentre
intorno a lui non c’è traccia di nessun essere vivente
o genere umano è evaporato, nebulizzato, scomparso  unico
testimone di questa storia e dell’intera umanità è l’uomo che
voleva morire
o Morselli gioca per tutto il racconto  evento che ha fatto
sparire gli esseri umani è realmente esistito? Sono loro ad essere
morti o è il protagonista ad essersi ucciso?
o lungo monologo che descrive minuziosamente stati d’animo
del protagonista  oscilla tra cupa disperazione e momenti
di sollievo
o situazione di superstite lo pone di fronte a indecifrabile
interrogativo  deve definirsi l’escluso o il prescelto?

ANNA MARIA ORTESE - TRA


REALISMO MAGICO E SOFFERTA
FANTASIA
UNA VITA SOFFERTA E IMMAGINIFICA:

 Nasce a Roma 1914


 Si trasferisce in Libia per 3 anni con la famiglia  continua le
elementari
 1928 si stabiliscono a Napoli  si cimenta da autodidatta nella
letteratura scoprendo propria vocazione di scrittrice

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 Mancata formazione scolastica  fa risaltare ancora di più la
perfezione stilistica delle sue opere
 1933:
o muore fratello marinaio Manuele  tema che ricorrerà in tutta
l’opera della scrittrice
o debutto con la pubblicazione di 3 poesie su “La Fiera Letteraria”

L’INIZIAZIONE ALLA LETTERATURA:

 1945 torna a Napoli, città per lei magica  inizia a collaborare con
rivista “Sud”
 1952 morte dei genitori  vive tutta la vita con la sorella Maria
o Maria prenderà corpo trasfigurandosi in alcuni personaggi
dolorosi nelle sue opere
 1950 pubblicato il secondo libro di racconti  “L’infanta sepolta”
 1953 raccolta di novelle “Il mare non bagna Napoli”  Premio
speciale per la narrativa all’edizione 1953 del Premio Viareggio
o 5 capitoli
o squallide condizioni della Napoli del dopoguerra
o dedicato agli scrittori napoletani
o suscitò violente opposizioni e polemiche  periodo sofferto per
emarginazione a causa delle sue posizioni critiche nei
confronti del mondo letterario dal quale si sente
ingiustamente respinta

LA SCOPERTA DEL MONDO:

 1967 pubblica a Milano “Poveri e semplici”  Premio Strega


o seguito “Il cappello piumato” 1979
o stesura del testo teatrale “Il vento passa”
 Costretta ad allontanarsi da Napoli  non finirà mai di ricordare la
città:
o opera “Il porto di Toledo”
 1993 pubblica “Il cardillo addolorato”  ambientato a Napoli
 1997:
o opera “Alonso e i visionari”
o la giuria del Campiello le assegna Premio Speciale alla carriera
o casa editrice Empirìa pubblica 2 raccolte di poesie:
 “Il mio paese è la notte”
 “La luna che trascorre”
 Muore 1998 a Rapallo

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UNA NARRATIVA FANTASTICA:

 Scambi con Massimo Bontempelli e con suo “realismo magico”


 “Il mare non bagna Napoli”  denuncia capacità di Napoli di creare
un ponte e intrecciare 2 livelli diversi dell’esistenza quotidiana:
borghesi e intellettuali da un lato e la povera gente dall’altro
 Viaggi come antidoto
 Magia come dimensione non realistica  diventa chiave di
interpretazione

TOLEDO COME PORTO DELL’ESISTENZA:

 Toledo = Napoli
 Porto che nell’immaginario è una possibile via di fuga dal quotidiano
 ma anche occasione di possibile accoglienza
 Scritto a partire dal lutto del fratello  più scrive iniziando a ricercare
la propria identità e più sfugge la concretezza dei luoghi e delle
esistenze
 Libro più arduo, complesso e labirintico
 Protagonista Lemano  nel momeno dell’abbandono rivela di avere
duplice identità = rinnega ogni cifra tradizionale del personaggio
romanzesco
 La stessa Ortese definisce il suo romanzo “pieno di stranezze e disordini
formali”

IL BESTIARIO FANTASTICO E LE SUE MORALI:

 Ombre protagoniste dei suoi romanzi  prendono aspetto di animali


 Prima del Porto, pubblica il romanzo che inaugura la trilogia degli
animali “magici”:
o “L’iguana”  iguana con tratti molto umani che fa da piccola
cameriera presso nobili spagnoli in un’isola sperduta
o “Cardillo addolorato”  cardillo che con il canto e il volo
accompagna le vicende sentimentali di nobiluomini e ricchi
commercianti a Napoli, portatore di messaggi di pace ma anche di
avvertimento
o “Alonso e i visionari”  piccolo puma Alonso portato in Italia dagli
Stati Uniti e circola negli spazi di intellettuali e contestatori deli
“anni di piombo” (anni ’70)

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Domina il male come dolore inflitto all’altro
Animali come chiave per denunciare processo di
emarginazione
 Scrittrice ruolo radicalmente estraneo e antagonistico rispetto al
pensiero unico della tecnologia nel mondo contemporaneo 
negazione assoluta di realtà sancita dalla storia e dalla scienza, vissuta
come inautentica

LA NARRAZIONE DI ELSA MORANTE


TRA LETTERATURA E MITO
LA VITA E LE OPERE:

 Una delle scrittrici italiane più rappresentative nel secondo dopoguerra


 Nasce a Roma 1912  primi anni di vita nel quartiere Testaccio con i
3 fratelli
 Dal 1935 si guadagna da vivere:
o dando lezioni private di italiano e latino
o redigendo tesi di laurea
o collaborando con riviste e giornali
 1936 incontro con Alberto Moravia con cui si sposerà 1941  insieme a
lui conosce i più importanti scrittori italiani dell’epoca:
o Pasolini
o Saba
o Enzo Siciliano
o Giorgio Bassani
o Sandro Penna
 Complicato rapporto con Moravia:
o momenti di comunicazione intensa
o momenti di distacco e malessere  “Menzogna e sortilegio” 1948
Premio Viareggio e tradotto negli Stati Uniti
 Anni ’50 redazione del secondo romanzo “L’isola di Arturo”  notevole
successo
o prima donna vincitrice Premio Strega
o visita con delegazione culturale l’Unione Sovietica e la Cina
o con Moravia in Brasile
o con Pasolini in India

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 Poesie “Il mondo salvato dai ragazzini”  si rivela nuova forte
inquietudine per i pericoli che minacciano l’umanità e nuovo desiderio di
intervento sul mondo
 1974 romanzo “La storia”, vicenda di una Roma che attraversa la
Seconda guerra mondiale  grande successo popolare
 Scrittrice di grande impegno intellettuale e sociale  intonazione
civile delle sue capacità di analisi e descrizione da parte di Benito
Mussolini
 Abbandonare Roma allo scoppio della guerra a causa dell’antifascismo
di Moravia  si rifugiano a Fondi
o periodo che segnerà la produzione successiva di entrambi:
 Moravia  “La ciociara”
 Elsa  “La Storia”
 1948 intermediazione di Natalia Ginzburg  pubblica con Einaudi
“Menzogna e sortilegio” vincendo Premio Viareggio
 1962 si separa definitivamente da Moravia  fase di depressione
ma non le impedisce di pubblicare:
o “Il mondo salvato dai ragazzini”  raccolta di canzoni e poemi
rivolte a pubblico adolescente che per lei è “l’unico pubblico
ormai capace di ascoltare la parola dei poeti”
 1974 pubblica “La Storia”  racconta dell’Italia della guerra e della
ricostruzione attraverso gli occhi di un’umile popolana della
borgata romana, Ida, e di suo figlio Giuseppe

I RACCONTI DELL’INNOCENZA:

 “Il mondo salvato dai ragazzini”  rende note le basi del suo pensiero
che vede scontro di 2 categorie di esseri:
o Infelici Molti
o Infelici Pochi  categoria privilegiata di portatori di bellezza,
salvezza e scandalo
 “Menzogna e sortilegio”  ricostruisce intricata storia di una
famiglia del meridione narrata dalla voce di Elisa, unica
superstite
o forte contrasto:
 assoluta mediocrità dei protagonisti  personaggi
comuni, amori non corrisposti ed infelici, tradimenti e
bassezze
 stile sfarzoso, eccessivo e barocco
 “L’isola di Arturo”  tema principale della crescita e della
formazione:

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o protagonista si evolve e cresce attraverso deludenti esperienze 
comprende di non vivere nella realtà immaginaria creata dalla sua
fantasia, ma in un duro mondo di illusioni e delusioni

IL ROMANZO “MONDO”:

 “La Storia” imponente romanzo  lungo processo di crisi personale e


rielaborazione intellettuale attraversato dalla Morante lungo il
decennio degli anni ‘60
 Crisi economica ’68 pone fine al periodo di “incanto italiano”  ritratto
nell’Isola di Arturo  inizio nuova stagione piena di inquietudini
 “La Storia” definita romanzo “mondo”:
o tragica vicenda di Ida Ramundo insegnante di scuola durante
ultimi anni del fascismo e occupazione nazista  rimasta
vedova e senza figli finisce i suoi giorni in un manicomio
o da reali fatti di cronaca
o obiettivo  narrare la storia dal punto di vista degli ultimi
o accentuare i toni più del necessario

REALISMO ED ESTETIZZAZIONE:

 Centralità della fantasticheria  da strumento diventa valore da


difendere, ispirò le maggiori opere:
o “Il gioco segreto”
o “Menzogna e sortilegio”
o “L’isola di Arturo”
modello realistico di stampo ancora ottocentesco diventa
fonte di invenzioni
 Rivolta populistica contro le trame della storia di cui gli umili
sono inconsapevoli vittime  ispira il romanzo “La Storia”
o suscita vivaci polemiche
o grande interesse di pubblico
 In Menzogna e sortilegio  “sicilianità” d’atmosfera e voci di origine
meridionale sono poche e sempre confinate nel discorso diretto
o predomina ricerca di una magia arcana  lingua italiana aulica,
impreziosita da agganci intertestuali al melodramma
o uso del plurilinguismo  dialetto e coloriture dialettali hanno un
posto notevole e una funzione diversa rispetto alle opere
precedenti
o volontà ideologica di stare dalla parte dei protagonisti 
“inosservati di questa terra”

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o dialetto presente anche nella voce dell’io narrante  segno
di atteggiamento partecipe, solidale ed empatico dell’autrice

SILVIO D’ARZO – IL RACCONTO


PERFETTO
UN NARRATORE SINGOLARE:

 Silvio D’Arzo, Andrea Colli, Oreste Nasi, Sandro Nedi  alcuni degli
pseudonimi usati da Ezio Comparoni
 Reggio Emilia  muore a 32 anni di leucemia
 Si guadagnava da vivere facendo insegnante scuole superiori
 Opera più conosciuta  racconto di cinquantina di pagine “Casa
d’altri”
o stampato in rivista in una prima versione  “Io prete e la vecchia
Zelinda”
o testo definitivo uscì su Botteghe oscure  autore già morto da
alcuni mesi
 1942 pubblica presso Vallecchi  “All’insegna del Buon Corsiero”
 Ultimi anni progettava libro di 500 pagine  “Nostro lunedì” con
sottotitolo che affrontava una volta per tutte il problema del
nome “di Ignoto del XX secolo”

L’IDENTITÀ DEL NARRATORE:

 Diversi editori come Garzanti rifiutarono le sue prime prove


 Alcuni come Einaudi gli mandarono segnali di grande interesse  anche
se non stamparono nulla
 Enrico Vallecchi lo inserì a 22 anni nel più prestigioso catalogo
letterario del momento
 “All’insegna del Buon Corsiero”  ambientata nel Settecento inglese
 “Essi pensano ad altro”  ambientata in una centralissima strada
universitaria della Bologna contemporanea
o molte solitudini e disperazioni  eventi e personaggi fuori dal
tempo immersi in una vaga atmosfera dove l’io di ognuno è
indistinguibile da quello degli altri

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 Pagina ovattata ed enigmatica  dialoghi sempre brillanti, paragoni
fantasiosi, visionari
 No vero e proprio progetto poetico
 Affronta sempre temi che lo riguardano da vicino:
o dramma di vivere in quegli anni senza padre identificabile
o rapporto con la madre
o povertà e orgoglio che lo spingevano avanti
o dolorosa percezione dell’altro
 “L’uomo che camminava per le strade”  alla ridondante ricchezza
espressiva corrisponde un nucleo tematico più stabile
o personaggio principale Carlo Stresa  giovane insegnante che
si presenta al suo nuovo ginnasio
 testimonia la complessità più umana  fatta di pensieri
profondi ma anche di considerazioni spicciole
o narrazione più fluente, si ammorbidisce  frammentazione
appare più controllata
 “Nostro lunedì”  storia della sua generazione

IL PERCORSO VERSO IL CAPOLAVORO:

 1948 anno d’uscita nell’Illustrazione Italiana di “Io prete e la vecchia


Zelinda”  diverse collaborazioni con riviste e quotidiani
o Montale  a mezza via tra prosa poetica e romanzo breve,
racconto perfetto
o storia di prete e vecchia lavandaia che vorrebbe uccidersi ma è
religiosa  occorrerebbe autorizzazione dal prete

LA DOMANDA NEL SILENZIO:

 Esistono almeno 3 stesure di “Casa d’altri”  continuamente


aggiornato e rielaborato negli anni
o morte dell’autore  impedisce di dare direzione definitiva al corpo
del narrato
o usa strutture metriche in maniera totalmente difforme dagli altri
autori  cerca continuamente di liberare la propria scrittura da
ogni eccesso stilistico = ricerca dell’immediatezza
espressiva
o ritmo interno della prosa
o vicende e personaggi che si rincorrono, si sovrappongono e si
intersecano fino a fondersi

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LA SEMPLICITÀ MAGISTRALE DEL RACCONTO:

 “Casa d’altri”  Montelice, piccolo borgo, e ambiente dell’appennino


emiliano:
o protagonisti:
 prete avanti con gli anni
 vecchia Zelinda  lava panni per conto di altri nel torrente
vicino al paese
 al prete appare come unica cosa viva in un paesaggio
di cose morte e immagina che prima o poi si farà
vedere in parrocchia
 dopo giorni, infatti, si reca dal prete e gli fa una
domanda  “è possibile per la Chiesa sciogliere un
vincolo matrimoniale?”
 prete intuisce che non è quella la vera domanda  spia
la vecchia
 un giorno, quando prete non è in canonica, Zelinda
porta dei ceri e una lettera che poi tornerà a riprendersi
senza attendere che il prete la legga
 una sera Zelinda gli pone il quesito vero  prete non
trova le parole giuste e si allontana
o lavoro di scavo per rendere essenziale il linguaggio

UNA NARRAZIONE E UN’ETICA “IN LEVARE”:

 Esplicito si nasconde dell’implicito  lascia molti toni d’ombra


 Silenzi e pause
 Protagonisti sembrano vivere in condizione di isolamento
 Prete usa linguaggio mimetico del parlato popolare
 Romanzo modulare = costruito su trama unitaria in cui si intrecciano
diversi motivi che non influiscono sull’intreccio principale
 Romanzo in cui individui cercano qualcosa che vada oltre la normalità
quotidiana  abitano la diversità perché non si adattano alle regole
o uomini in cerca che non hanno alcun Dio a cui rivolgersi

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CORRADO ALVARO – IL ROMANZO E
LA QUESTIONE MERIDIONALE
UN FIGLIO DEL MERIDIONE:

 Nasce a San Luca (Reggio Calabria) nel 1895  figlio di maestro


elementare piccolo proprietario terriero
 Si allontana dalla Calabria per frequentare ginnasio e liceo a Napoli e
Roma
 Elementi fondamentali d’ispirazione rimangono comunque:
o paese natale
o ambiente umano e sociale della Calabria
o miti e tradizioni di gente ancora legata a strutture economiche
primitive
 Periodo precedente alla Prima guerra mondiale fu determinante per la
sua formazione intellettuale  si ritrova in una realtà cittadina diversa
dai paesi della sua infanzia
o scopre gli aspetti di una civiltà matura e complessa
 Conflitto individuale  Paese indifferente verso problema
meridionale = frattura dell’Italia postrisorgimentale
o in gran parte ereditato dal padre  figura che evoca spesso nelle
sue opere

LA FORMAZIONE CIVILE E L’INCONTRO CON LA


LETTERATURA:

 Interessi politici in direzione democratico-liberale + sofferte


inquietudini di meridionale + sentimento civico di consapevole
partecipazione, tradizione familiare e lontana origine umanistica e
illuministica
 1926 primo romanzo “L’uomo nel labirinto”  riassume le sue
precedenti esperienze letterarie
o influenze pirandelliane ed espressionistiche
o prima testimonianza della crisi psicologica e morale del
dopoguerra
o Babe protagonista ex combattente meridionale  incapace di
inserirsi nella società cittadina anche a causa di sua frustrata
sensualità
 Escluso dal giornalismo politico militante a causa della sua dichiarazione
di essere fascista  costretto alla sola attività letteraria

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o allarga la sua considerazione a temi e problemi della società
contemporanea  Europa piena di contraddizioni e pericoli per la
stessa civiltà
o fedeltà al suo mondo originario deve favorire il suo inserimento nel
flusso della cultura europea, e non precluderlo

LA MEMORIA DELLE ORIGINI:

 1930 fama anche fuori Italia  raccolta di racconti “Gente in


Aspromonte”
o mette in evidenza dura condizione umana della gente
d’Aspromonte
o in tutta la narrazione si avverte la presenza morale dello
scrittore
o trama:
 protagonista Antonello, primogenito del pastore Argirò  ha
perso i buoi del padrone precipitati in un burrone
 Antonello scende col padre dalla montagna al paese e assiste
alla rovina che il ricco proprietario decreta ad Argirò 
richiesta del risarcimento del danno
 Argirò lavora faticosamente e riesce a porre riparo alla
sventura e a mantenere in seminario il secondo figlio,
Benedetto
 anche Antonello dovrà sacrificarsi per lui  fratello prete
significa che la sua famiglia avrà diritto al rispetto dei potenti
del paese
 nuove violenze dei latifondisti  si vendica rifugiandosi sulle
montagne e diventando simbolo di giustizia per la povera
gente
o mondo pastorale viene evocato con un taglio narrativo 
lirica trasfigurazione del ricordo di chi vive altrove ma è nato in
quella terra e quindi può capirla e amarla
o ricordi della sua infanzia e costante sentimento di nostalgia
per la sua terra  custodirne gelosamente la memoria
o tema calabrese costante  rinnova la tradizione della
narrativa a ispirazione regionale e meridionale ma con
differenza sostanziale:
 alla società meridionale vista da loro come qualcosa di
immutabile, Alvaro contrappone un mondo arcaico fatto di
ignoranza, superstizione e povertà che però non è
immutabile  già sgretolato e in parte sommerso, un mondo

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in trasformazione che può essere giudicato solo con gli occhi
della memoria
 coglie tutte le novità e i segni di trasformazione che quel
mondo stava vivendo  arrivo di strade, estendersi
dell’istruzione, emigrazione che migliorò le condizioni
economiche della regione, …

IL RACCONTO DELL’ITALIA POSTBELLICA CONTRO I


TOTALITARISMI:

 1938 romanzo “L’uomo è forte”  documento narrativo più importante


e significativo dell’esperienza europea e della sua profonda
inquietudine per la sorte dell’uomo di fronte alle ideologie
totalitarie
o polemica in più direzioni  giudizio sullo stesso regime fascista
e responsabilità degli italiani di formazione democratica e liberale
di fronte a questi eventi
o vicenda collocata in un paese immaginario all’indomani di una
rivoluzione e nel corso di una guerra civile  emigrato vi
torna ed è immediatamente preso dal ferreo meccanismo di una
polizia ideologica di cui la stessa donna è strumento
o libro apocalittico che corrisponde al tratto visionario che era
nella natura dell’autore  ansioso moralismo

UN NUOVO SGUARDO MORALISTA SUL SUD:

 Ai luoghi comuni della tradizione meridionalistica contrappone


mondo arcaico tragico  fatto di ignoranza, superstizione e povertà
ma non immutabile
 Decennio successivo alla liberazione la sua produzione si alterna a
quella di giornalista e saggista  volumi:
o “Il nostro tempo e la speranza”
o “Itinerario italiano II”
o “Roma vestita di nuovo”
o “Un treno nel Sud”
o romanzo fantastico e utopistico frutto di una vena moralistica
 “Belmoro”
 “Quasi una vita”  uno dei suoi libri più intensi
o Premio Viareggio 1957
 “Ultimo diario” postumo  segno di un’umanità ricca, esuberante ma
sempre partecipe

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 Letteratura come impegno

UN TESTIMONE DELLE TRASFORMAZIONI:

 Autore non si abbandona mai interamente al flusso della


narrazione  la vicenda non si esaurisce mai in sé ma gli offre lo spunto
di un commento, riflessione morale che spesso interrompe il filo
per raccontare
o mutazione di piani psicologici tra autore e personaggio 
una delle più importanti peculiarità della pagina alvariana
 Saper cogliere tutte le novità e segni di cambiamento della sua
epoca e che la società meridionale stava vivendo  giudica
severamente e al tempo stesso vivendo in maniera passionale la sua
gente

DUE STRADE SICILIANE, L’IRONIA E


IL BAROCCO, AL ROMANZO
NOVECENTESCO - BRANC
DUE ACUTI TESTIMONI DELLA TRADIZIONE:

 Panorama della letteratura siciliana tra Ottocento e Novecento 


attivissima vita culturale nelle città più vivaci dell’isola
 Vitaliano Brancati e Gesualdo Bufalino  generazioni diverse ma due
scrittori che interpretano nel migliore dei modi straordinaria ricchezza e
sapienza narrativa

VITALIANO BRANCATI – VITA E OPERE:

 Nasce a Pachino (Siracusa) 1907


 Studi inferiori a Modica
 Studi superiori a Catania  si trasferì con la famiglia a 13 anni
o città fondamentale per la sua formazione culturale

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 1941 dopo varie peripezie va a Roma  pubblica “Don Giovanni in
Sicilia”, romanzo di satira al gallismo siciliano vissuto nel chiuso
mondo bigotto della provincia
 1946 si stabilisce definitivamente a Roma
 1949 pubblica a puntate romanzo “Il bell’Antonio” sul settimanale Il
Mondo  racconto tragicomico che attraverso impotenza sessuale del
protagonista fa intravedere la crisi e il fallimento del regime
o Premio Bagutta 1950
 1955 pubblicato postumo, rispettando volontà dell’autore, il romanzo
incompiuto “Paolo il caldo”  storia di un’ossessione erotica alla quale
si intreccia lucida analisi del costume politico e culturale del dopoguerra

IL MONDO FRAGILE DELLA PROVINCIA:

 Mondo morale e molto concreto in cui contempla e giudica gli uomini che
lo circondano  satira politica e della vita provinciale
 Mondo dominato da personaggi vuoti, seduttori di donne, vanitosi,
prepotenti e oppressori sia in politica che in amore  elabora questa
visione del mondo dalla sua esperienza, nato e vissuto nel
Ventennio fascista tra esaltazioni e speranze deluse
 In “Don Giovanni in Sicilia” descrive aspetto della vita a Catania 
vivace sfondo alla vita di giovani benestanti sempre in cerca di
avventure, che trascorrono il tempo a immaginare incontri erotici e
viaggi in celebri luoghi che però si concludono sempre in modo
deludente
o salto dalla “vita estetica” a quella “etica”  provocato dalla
disperazione
o Giovanni adulto conosce Ninetta, donna alla quale decide di
consacrare la propria esistenza spinto dalla consapevolezza della
futilità della vita condotta fino ad allora

TRA SENSUALITÀ E DISPERAZIONE:

 “Bell’Antonio”  quadro ironico e divertente della provincia


italiana dove vengono messe in evidenza velleità maschiliste e
vagheggiamenti erotici (gallismo)
 Scrittura agilissima e sensuale
 “Paolo il caldo”  sensualità del protagonista ha qualcosa di
ossessivo e tragico
o vena tragica  accadimenti e casi di erotismo burleschi ma con
fondo desolato e amaro

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o tetraggine morbosa e ossessiva fino a diventare violenta

GESUALDO BUFALINI – VITA E OPERE:

 Generazione successiva a Brancati


 Nasce a Comiso (Ragusa) 1920  fin dall’infanzia attratto dalla
letteratura e dai libri e trascorre ore e ore nella piccola biblioteca del
padre
 1944 si ammala di tisi  lunga degenza:
o a Scandiano  ha a disposizione grande biblioteca
o dopo la Liberazione, vicino Palermo  esce guarito nel 946
questo dà ispirazione alla sua opera d’esordio “Diceria dell’Untore”
 una sorta di biografia nascosta
 1981 estrae romanzo che teneva conservato a lungo “Diceria
dell’Untore” immediatamente pubblicato da Sellerio  opera esplode
immediatamente e si trasforma in un caso letterario
o Premio Campiello nello stesso anno

LA SICILIA BAROCCA E DRAMMATICA:

 Secondo Bufalino l’unica cura erano i libri


 Rapporto con la realtà era legato ai ricordi, alla memoria 
elemento che si ritrova spesso nelle sue opere
o ricordo mette in luce anche il suo rapporto con la morte e la
malattia  esperienza vissuta con profonda commozione
 Gioco linguistico con le parole e con i lettori
 Rinnovata passione per la parola e reinvenzione della struttura
tradizionale del romanzo

IL ROMANZO TRA BAROCCHISMO ED ESPRESSIONISMO:

 “La diceria dell’untore”  inattesa sopravvivenza del protagonista-


narratore
o esuberanza della parola con gli altri malati e con l’amata Marta
 in un universo compulsivo e borderline
o linguaggio gonfio e barocco

IL LINGUAGGIO SUNTUOSO DELLA TRADIZIONE:

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 Lingua italiana usata dallo scrittore in tutte le sue varianti e in tutte
le sue forme
o parole arcaiche perse  rigenerarle e costruirci una poeticità e
un’intera pagina
 Intreccio straordinario che emerge  eleva e rigenera anche una
tematica così cupa e dolorosa formando un magnifico insieme

IL GATTOPARDO DI GIUSEPPE
TOMASI DI LAMPEDUSA – UN
ROMANZO ANTIMODERNO
VITA E OPERE DI GIUSEPPE TOMMASI DI LAMPEDUSA:

 Giuseppe Tomasi di Lampedusa, duca di Palma e principe di


Lampedusa
 Nasce a Palermo 1896  antica famiglia nobiliare
o madre Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cutò  donna di forte
personalità esercita su di lui grande influenza
o padre Giulio Maria Tomasi  rapporti piuttosto freddi
casato dei Tomasi di Lampedusa è una diramazione della famiglia
Tomasi da cui discendono anche i Leopardi di Recanati  origini
bizantine
 1953 inizia a frequentare gruppo di giovani intellettuali di cui
facevano parte Francesco Orlando e Gioacchino Lanza  con Lanza
instaura rapporto molto stretto e lo adotta qualche anno dopo
 Partecipazione al congresso letterario di San Pellegrino al seguito
del cugino poeta Luigi Piccolo  conosce Montale, Bellonci e Bassani
 “Il Gattopardo”  narra delle trasformazioni avvenute nella vita e
nella società in Sicilia durante Risorgimento
o inizialmente non fu preso in considerazione dalle case editrici
Mondadori ed Einaudi
o giudicato negativamente da Elio Vittorini della casa editrice
Einaudi  punto di riferimento per la narrativa italiana
o pubblicato postumo 1958  Elena Croce lo inviò a Giorgio
Bassani che lo fece subito pubblicare dalla Feltrinelli
o 1959 Premio Strega

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o tradotto in film da Luchino Visconti 1963  straordinario successo
 attore americano interpreta protagonista

L’INCONTRO CON LA LETTERATURA:

 Montale definisce Tomasi come uno di quegli “scrittori di un unico


libro”  in effetti “Il Gattopardo” è l’opera a cui è legata la fama
dell’autore
 In un articolo il figlio adottivo rivela la filosofia del principe 
Lampedusa si identificava col principe Salina, protagonista del
romanzo
o famosa battuta del “cambiare per non cambiare” pronunciata da
Tancredi (nipote del Gattopardo) non è la morale del romanzo
altrimenti l’avrebbe fatta pronunciare al principe  Lampedusa la
considerava inaccettabile
 “Bisogna sempre lasciare gli altri nei loro errori” riferita all’avversione
della classe dirigente italica al cambiamento

LA COMPLESSITÀ TESTIMONIALE DEL GATTOPARDO:

 Età di cambiamenti politici e culturali che porta all’Unità d’Italia


 Storia osservata e raccontata dal punto di vista del principe Fabrizio di
Salina  rappresentante della più antica nobiltà siciliana
 Ambientato tra Palermo e il feudo di Donnafugata, proprietà dei
Salina
 Rivela paure, inquietudini e speranze provocate dai cambiamenti
 attraverso rappresentante di antica nobiltà, infatti, fu molto
criticato
 Romanzo non espone solo le opinioni del protagonista  autore riesce a
far trapelare opinioni diverse per mostrare il Risorgimento in tutta la
sua complessità
 Tancredi  amato e brillante nipote del principe
o cambiamento avverrà, è inutile contrastarlo  meglio
assecondarlo
 principe continui dubbi e ripensamenti
o si arruola nei garibaldini
o sposa la giovane e bella figlia del nuovo sindaco, politico
arricchito  perfetto rappresentante della nuova classe politica
 Sicilia che accetta inesorabilmente il proprio destino

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LA CRISI DI UN’EPOCA E IL PESSIMISMO DI UNA VITA:

 Anni vissuti da Fabrizio costituiscono un periodo di profonda


trasformazione:
o tempo vecchio e malandato  a cui appartiene
o tempo nuovo  che deve accettare ma nel quale non si riconosce
si trova a vivere tra 2 generazioni: una che muore e una che
nasce (profondamente diversa)  sente di non appartenere né
all’una né all’altra
 Classe nobiliare viene lentamente sradicata dai nuovi accadimenti
sociali e dai nuovi ricchi  perso ogni stimolo e ideale per cui combattere
o Fabrizio si sente apatico senza più voglia di reagire
o disagio personale da un animo travagliato  profondo
pessimismo nei confronti della storia umana, che ricorda il
pessimismo leopardiano
 Natura che si corrompe in atmosfera di bellezza ma bellezza malata e
degradante che rivela suo aspetto mostruoso  visione negativa del
mondo
 Animo travagliato del principe non ha nulla a che vedere con la storia e
accadimenti del periodo

IL RIFIUTO DELL’EDITORIA TRADIZIONALE:

 Vittorini non volle pubblicare Il Gattopardo  Vittorini divideva il mondo


in due: vecchio e nuovo, e il romanzo di Lampedusa apparteneva al
vecchio
 Principe invita a votare per l’annessione al regno
 Giunge a palazzo Salina funzionario del governo piemontese,
cavaliere Chevalley di Monterzuolo  incaricato di offrire al principe la
carica di senatore del Regno
o rifiutata dichiarandosi un esponente del vecchio regime
 Vittorio Spinazzola definisce fondazione di un nuovo atteggiamento
del romanzo rispetto alla storia  non c’è più ottimismo verso il
futuro ma dolorosa consapevolezza che la storia non procede
verso il compimento delle sorti e il mondo non è volto a
provvedere alla felicità dell’uomo

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IL ROMANZO POSTMODERNO – TRA
TONDELLI ED ECO
L’ETÀ POSTMODERNA:

 Termine di prima metà di secolo segnata da guerre mondiali e fallimento


delle grandi ideologie  età postmoderna prende il via a partire dagli
anni Cinquanta
o apice delle sue manifestazioni culturali e letterarie  anni
Settanta e Ottanta
 In Europa il primo a usare apertamente il termine è Jean-Francois
Lyotard  libro-manifesto “La Condition postmoderne”
o dichiara la fine delle grandi narrazioni (hegelismo e marxismo)
 Fredric Jameson, critico letterario “Postmodernism, or, the Cultural
Logic of Late Capitalism”  secondo lui la narrazione postmoderna è un
depthless pastiche = privo di critica sociale e derivante dalla condizione
del lavoro intellettuale imposto dal modo di produzione tardo capitalista
o sospensione della storicità  ascesa di dislocazioni narrative
come science-fiction
o scomparsa del passato e dell’utopia
o scomparsa dell’autore
o declino dell’affetto  legato dalla mancata assunzione della
responsabilità del soggetto
o soggetto come correlativo della mancanza di unità del
mondo esterno
o ripensamento della posizione del soggetto  mascherare la falsa
abolizione della subalternità sociale
 Remo Ceserani “Raccontare il postmoderno”  più che scomparsa del
passato parla di schiacciamento di passato e futuro sul presente
o ridurre il passato a museo di fotografie e raccolta di ritagli di
immagini
o distacco ironico letto come una strategia per interpretare una
realtà che appare di difficile decodificazione
 es. ricerca di Italo Calvino di strumenti narrativi per
affrontare le questioni centrali della postmodernità (come la
“complessità del mondo”)
 Ripresa delle convenzioni del realismo  Linda Hutcheon “Poetics of
Postmodernism: History, Theory, Fiction”
o forma di critica culturale sovversiva
o retoricità come strumento per la costruzione del testo
o narrazione metastorica  historiographic metafiction

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 Riprendono il pensiero di Jameson:
o postmoderno rimette in circolo modalità discorsive che gli
sperimentalismi novecenteschi rifiutavano
o idea ludica di letteratura come gestione acritica dei testi
estratti dall’universo letterario

IL PANORAMA ITALIANO:

ITALO CALVINO

 “Molteplicità” titolo di una delle conferenze che avrebbe dovuto tenere


ad Harvard  oggi raccolte nel volume “Lezioni americane. Sei proposte
per il nuovo millennio”
o rileva che oggi “non è più pensabile una totalità che non sia
potenziale, congetturale, plurima”
 “Il castello dei destini incrociati”
 “Se una notte d’inverno un viaggiatore”  riflessione
sperimentale sui rapporti tra scrittura e lettura
 Molti critici hanno sminuito l’ultimo ventennio della sua
produzione:
o Bonura  nelle opere di questo periodo si avverte “un che di
artificioso, di voluto e di perseguito a tutti i costi perché Calvino si
era lasciato troppo contagiare dalle scoperte dei semiologi”
 Polemica radicata nel panorama critico italiano  rigetta
postmodernismo letterario come moda di “cattivo gusto”
o Remo Ceserani è tra i pochi a mettere in luce questa “chiusura” del
nostro paese

UMBERTO ECO:

 Caso più esemplare della controtendenza “consapevole” 


riflessione teorica sul postmoderno la mette in pratica nei suoi romanzi
 Ribadisce i concetti principali della forma artistica postmoderna
 Lancia la definizione di “opera aperta”  testi che permettono
diverse e multiple interpretazioni
 Interpretazione astorica del movimento postmoderno  condizione
ricorrente nella storia della cultura, si sofferma sulla dinamica

FIGURE DEL POSTMODERNO – IL LABIRINTO DI UMBERTO


ECO:

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 È una delle strutture filosofiche fondamentali della postmodernità
 Descrive questa nuova tipologia associandola al concetto di rizoma 
labirinto-rete in cui ogni singolo punto può essere connesso con
qualsiasi altro punto ed è estensibile all’infinito, non ha né esterno
né interno
 Labirinto come archetipo deriva dallo scrittore J. L. Borges
 Labirinto si astrae e si complica  appare in svariate forme
 Scrittura labirintica
 Romanzo “Il nome della rosa”  giallo storico che presenta
contaminazione vertiginosa con altri generi letterari
o citazioni, allusioni e calchi
o costruito attingendo alle fonti più varie, antiche e moderne, colte
e popolari
o tema del manoscritto ritrovato
o i due personaggi Guglielmo da Baskerville e Adso  ricordano
rispettivamente Sherlock Holmes e Watson e li citano
letteralmente
o inizio del racconto di Adso “Era una bella mattina di fine novembre”
 rielaborazione da Snoopy, personaggio dei Peanuts “Era una
notte buia e tempestosa”
o biblioteca dell’abbazia ha struttura labirintica ispirata a
quella della biblioteca-universo del racconto di Borges “La
biblioteca di babele”

 tema di un’inaccessibilità del sapere orchestrata dagli


ideatori e custodi della biblioteca
 confronto finale con Jorge da Burgos, monaco cieco custode
della biblioteca  svela il movente dietro gli omicidi =
impedire la lettura del secondo libro della “Poetica” di
Aristotele in cui si elogia il riso

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o potere distruttivo della risata critica nei confronti del sapere
canonico

IL ROMANZO-ENCICLOPEDIA E LA PARODIA DEL


COMPLOTTO:

 Secondo romanzo di Eco “Il pendolo di Foucault”  meccanismo della


rete delle citazioni viene portato all’estremo
o sottile critica:
 alla cultura di dx nel suo rapporto con l’esoterismo
 dietrologia diffusa durante gli anni di Piombo
o struttura con più livelli di narrazione
o 3 protagonisti elaborano piano complotto quando un
colonnello mostra un messaggio cifrato
 ideazione del piano finisce per coinvolgere i 3 a tal punto che
Casaubon finisce per non dare più ascolto alla fidanzata Lia
che tenta di mascherare il cortocircuito intellettuale in cui lui
è caduto
o critica di strategia di lettura e interpretazione dei testi messa in
atto sistematicamente dai “diabolici”  instancabile ricerca di
un senso nascosto che in realtà il testo non contempla
o argomentazione dei “diabolici” è un esempio di quel “discorso
paranoide” tipico dell’ossessione complottista

TONDELLI – IL NUOVO IMPEGNO SOCIALE E LA


“LETTERATURA EMOTIVA”:

 Fine anni Settanta (periodo del movimento del Settantasette) Pier


Vittorio Tondelli studente DAMS Bologna  Eco professore di
semiotica
 Critico Romano Luperini  parla della scomparsa della figura
dell’intellettuale impegnato che lascia il posto a una funzione di
letterato vissuta con “una sensibilità postmodernistica”
o parametri dell’idea di impegno assumono forme nuove
 Impegno di Tondelli si rivolge agli emarginati e alle contro-culture
giovanili  sperimentalismo linguistico molto marcato in cui si
riconoscono espressioni tipiche dei suoi coetanei
 Primo romanzo “Altri libertini” a 25 anni
 Racconto “Colpo d’oppio”  espone il suo ideale di “letteratura
emotiva” in contrapposizione alla “letteratura paludata”

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o letteratura di Tondelli si propone di esplorare le profondità
emozionali del linguaggio

I NON-LUOGHI DEL POSTMODERNO – L’EMILIA-ROMAGNA


DI TONDELLI:

 Anni ’90 filosofo Marc Augé introduce concetto di non-luogo  “spazio


che non può definirsi né identitario né relazionale né storico”
 Scorribande dei libertini sono ambientate in non-luoghi  fanno da
cornice alla loro continua ricerca di identità e al bisogno di fuga
da una claustrofobica realtà provinciale che giudica la loro
“anomalia”
 Luogo natio trona ad emozionare solo quando è visto da lontano,
da un non-luogo come l’autostrada  duplice significato:
o rappresenta punto di osservazione distaccato che permette
riconciliazione con paesaggio familiare
o rampa di lancio verso la fuga, l’ignoto e l’avventura
 Ricorre molto anche il litorale adriatico della Romagna  in “Rimini”
evoluzione turistica del litorale
 Architettura industriale assume nuovo significato agli occhi del
narratore  come la visione della raffineria di Ravenna

I NARRATORI DELL’ANNO ZERO


NARRARE NEGLI ANNI ZERO – UN NUOVO REALISMO?

 “Ritorno alla storia” a partire dagli anni ’90 dopo la data spartiacque
degli attentati dell’11 settembre 2001
o sul fronte italiano fiorisce il terrorismo politico degli anni di
Piombo
 Ritorno di un nuovo realismo  punta a restituire una profondità
storica al presente
 Alberto Casadei critico individua 4 modalità di autenticazione del
racconto realistico:
o iperbolicità  esibizione di eccessi come crimini iper-violenti e
linguaggi iper-gergali
o saggismo  presenza dell’io-autore come testimone

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o autobiografia  vita stessa dell’autore a volte mista di elementi
fittizi
o allegoria
 Realismo ben lontano da quello dell’Ottocento  la realtà stessa è un
intreccio di reale e virtuale
o Casadei  il realismo del nuovo millennio deve far convivere il
reale e il fittizio in tutti i suoi aspetti
o frequente bisogno di autenticazione della materia del racconto
attraverso rimandi all’” è successo davvero”
o la natura stessa del nuovo realismo è paradossale  Gianluigi
Simonetti definisce “realismo dell’irrealtà”

IL CORTOCIRCUITO TRA FICTION E NON FICTION –


“L’ABUSIVO” DI FRANCHINI:

 Rapporto tra fiction e non fiction contaminazione inevitabile 


elementi dell’una transitano velocemente nell’altra
o elementi eterogenei fanno il loro ingresso nel testo letterario al fine
di incoraggiare una risposta morale nei lettori
 Forme ibride tra giornalismo e letteratura grande successo
 Libro che rappresenta al meglio la narrativa italiana del nuovo millennio
“L’abusivo” di Antonio Franchini”  libro-inchiesta che oltrepassa i
confini del genere
o autore rappresenta il suo sentirsi dilaniato dalla dialettica
giornalismo-letteratura
o racconta omicidio a Napoli, da parte di due esecutori della camorra,
di Giancarlo Siani, giornalista abusivo al “Mattino” e amico
dell’autore
o trascorso di Franchini come giornalista insieme all’amico e
successiva scelta di trasferirsi a Milano per lavorare tra editoria e
scrittura letteraria  condiziona la sua rielaborazione emotiva
della vicenda
o voce narrante autobiografica
o numerosi elementi esterni  documenti autentici provenienti
dal mondo della non fiction:
 estratti di articoli di Siani  tra cui quello che gli è costato la
vita
 verbali
 interviste a svariate personalità  sociologi, politici e amici
della vittima
parti dell’opera che ricordano un reportage la configurano
come libro-inchiesta

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o si sforza di allontanare i suoi lettori dal riparo del “fittizio”  ma
non rinuncia alla libertà, simmetrie, isotopie del romanzo
 trama secondaria  scene di vita del quotidiano del
narratore a Napoli e ricorso al dialetto
 Casadei analizza vicende della trama secondaria  nota bisogno di
sancire la realtà tramite ricorso alla letteratura che ha a che fare
soprattutto con la finzione

L’ESTETICA DELLA VELOCITÀ:

 Velocità come principio dominante  ricorso a forme e ritmi rapidi,


incisivi e discontinui caratteristica chiave della narrativa contemporanea
 Libri-inchiesta presentano ritmo serrato
 Molti testi degli anni Zero aderiscono agli schemi di una forma
frammentaria e paratattica  evidente in “Occidente per principianti”
di Nicola Lagioia
o “Avrebbero dovuto spedirci lontano. Un anno di Erasmus al Polo
Sud. Sei mesi nella pampa a pane e acqua. A dirigere il traffico nel
centro di Calcutta. Così, per espiare. Dimenticare. Rieducarsi. E
invece niente”
o protagonista un ghostwriter trentenne le cui vicende si intrecciano
con studentessa Zelda e regista perseguitato dai creditori 
incaricato di indagare sulla prima amante di Rodolfo Valentino per
divulgare lo scoop dell’estate 2001
 ricerca che prende forma di un viaggio per l’Italia tra Nord e
Sud  flash narrativi che accostano ambienti e situazioni
o rapidità del montaggio  aspetto più sottolineato dalla critica
 Case editrici richiedono testi brevi e di rapida lettura

LA RESISTENZA DEL RACCONTO:

 La forma breve si presta particolarmente a rappresentare la


relatività e la casualità dell’esistenza calata nel mondo
contemporaneo
 Giulio Ferroni  risposta critica allo zapping interminabile della
comunicazione e alla sua apparente continuità e scorrevolezza
 Forma che si differenza notevolmente dal romanzo anche sul
piano del rapporto con la realtà
 Una delle raccolte di racconti più riuscite degli anni Zero è “Lo
spagnolo senza sforzo” di Gabriele Pedullà  velocità, vertigine e
sperimentazione dei confini dell’identità

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o racconto “Ritiro bagagli”
 Michele e Mara, coppia sposata che combatte la noia
viaggiando, sono vittime di uno scambio di bagagli  inizia il
loro gioco che consiste di prendere appositamente le valigie
sbagliate a ogni nuovo viaggio per poi immaginare la storia
che sta dietro ai proprietari e sentirsi “come se lei non fosse
Mara e lui non fosse Michele”
 Richiamo verso altre vite non vissute
 Funzione della fiction  consentirci di fare esperienza di
situazioni che non abbiamo vissuto e che pure
avremmo potuto vivere

IL ROMANZO NEOEPICO
IL NEW ITALIAN EPIC:

 2008 critica inizia a parlare di ritorno alla storia e nuovo realismo 


Wu Ming 1 pubblica online “New Italian Epic”
o pubblicato da Einaudi “New italian epic. Letteratura, sguardo
obliquo, ritorno al futuro” 2009
o Wu Ming è un collettivo
o rilevare una struttura/pattern dominante nella letteratura
moderna
 “NIE” è un “nome di comodo” usato per indicare un insieme di libri
pubblicati in Italia a partire dal ’93  accomunati da una certa “aria
di famiglia” e dal respiro ampio delle vicende
 Wu Ming, cinese mandarino = “senza nome”  collettivo di scrittura nato
dal precedente Luther Blissett Project
o idea centrale  ritorno all’epica
o attento al rapporto tra mitopoiesi, impegno e immaginario politico
 Wu Ming 1 individua un cambiamento, “liberazione di energie” nella
letteratura italiana a partire dal 1993
 Nella nebulosa del NIE:
o “Romanzo criminale” Giancarlo De Cataldo
o “Gomorra” Roberto Saviano
o …
hanno in comune un respiro epico  “Queste narrazioni sono
epiche perché riguardano imprese storiche o mitiche, eroiche o

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comunque avventurose: guerre, anabasi, viaggi iniziatici, lotte per
la sopravvivenza, sempre all’interno di conflitti più vasti che
decidono le sorti di classi, popoli, nazioni o addirittura dell’intera
umanità, sugli sfondi di crisi storiche, catastrofi, formazioni sociali
al collasso “
 I testi che fanno parte del NIE hanno caratteristiche in comune di cui una
indispensabile  nuova etica del narrare che si ritaglia uno spazio di
critica seria a livello politico, storico e sociale. Altri tratti:
o discorso ucronico  narrazioni che riflettono su cosa sarebbe
accaduto se un evento della storia fosse andato diversamente
o sguardo obliquo  esplorazione di punti di vista inattesi e
inconsueti, compresi quelli di animali, oggetti, luoghi e flussi
immateriali
 spostamento del punto di vista  rende l’epica
“eccentrica”
o lingua  prevalenza della paratassi
o popular culture  cultura pop
o oggetti narrativi non identificati  testi che non possono
essere classificati in una categoria precisa a causa della
contaminazione e ibridazione tra generi letterari
o comunità e transmedialità  il loro reciproco intrecciarsi
 Evocazione di slanci liberatori o istanze utopiche verso migliore
condizione umana
 Ritorno di afflato epico = narrare lotte dimenticate e possibili 
romanzi infondono coraggio e trasmettono immaginazione

NEOEPICA E POSTMODERNISMO – TRA RIFIUTO E


CONTAMINAZIONE:

 Contrasto col postmodernismo  Wu Ming 1 apre la discussione con


una chiara condanna nei confronti dei “postmodernisti da quattro soldi”
 Alcuni tratti “utili” del postmodernismo permangono
o nei romanzi storici
o negli oggetti narrativi-non identificati

WU MING E IL CICLO DELLA RIVOLUZIONE:

 Ciclo narrativo sulle grandi rivoluzioni:


o “Q”  romanzo sulla rivolta dei contadini in Germania nel periodo
della Controriforma
o “Asce di guerra”

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o “Manituana”
o “Altai”
o “L’armata dei Sonnambuli”  Rivoluzione francese
 Storia dal basso  questione delle identità dei personaggi principali è
rilevante
 Identità mutanti:
o protagonista “senza nome”  Gert dal Pozzo, Ismael il Viaggiatore
del Mondo, …
o antagonista Q  identità coperture
 Tra i personaggi storici di rilievo il più importante è Thomas Munzer 
uno dei capi della rivoluzione contadina
o cambiare il sistema alla radice
o motto: Omnia sunt communia
o figura assume alone mitico  diventa simbolo della lotta
universale
 Importanza della sfera politica

TRA WHAT IF E POSTMEMORIA – HELENA JANECZEK:

 Nata a Monaco  genitori ebreo-polacchi ma ha cittadinanza italiana


 Principi fondamentali per la sua narrativa:
o indagine sulle radici familiari
o ricostruzione storica
 Opere navigano nella nebulosa di NIE  ma costituiscono anche una
rielaborazione di essa
 Postmemoria  relazione tra i figli dei sopravvissuti agli eventi
traumatici e le esperienze dei loro genitori
 “Le rondini di Montecassino”  romanzo neoepico:
o labirinto di vicende  a volte si ricongiungono e altre volte
corrono parallele senza mai incontrarsi
o intorno allo stesso scenario e nel medesimo segmento
temporale
o Abbazia di Montecassino  teatro di guerra della battaglia 15
febbraio-18 maggio 1944
o poema epico è un’opera narrativa di una certa lunghezza che ha
per argomento fatti di grandiosità e importanza ispirati ad
esempi di vita d’azione violenta, come la guerra
o eventi e figure rappresentate accrescono la nostra fede nel
valore delle imprese umane
 Ridisegnare le vite possibili  concentrarsi su come sarebbe potuta
andare:
o tratto del what-if caratteristico del NIE

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 Romanzo si confronta con un evento eccezionale  Seconda Guerra
Mondiale in una delle sue battaglie più feroci
o fanteria  riporta alla Prima Guerra Mondiale
o particolarità del paesaggio
o truppe extraeuropee
 Romanzo inizia con un vero e proprio what-if  autrice in taxi
discute con l’autista polacco della battaglia di Montecassino alla quale
suo padre prese parte
o dopo inizia momento metanarrativo  riflessione
o gioco continuo tra bugia, menzogna e loro significato  si scopre
che il padre dell’autista non ha mai partecipato alla battaglia
o invenzione e immaginazione
 Ricostruisce storia di un suo amico di famiglia combattente a
Montecassino  Emilio

IL RECUPERO DELLE STORIE SOMMERSE – HELENA


JANECZEK:

 Vicende di Emilio fanno riemergere quelle di altri ebrei polacchi


dimenticati dalla storia  stessa cosa anche per i protagonisti delle altre
storie
o prospettive personali che vanno oltre la singola storia e vogliono
ridare voce, rendere giustizia, a tutti i combattenti che vi
presero parte
 Memoria multidirezionale  inglobare e mettere in relazione le
diverse memorie, invece di metterle in competizione
 Coraggio come ispirazione
 Vicende fanno riemergere tante altre storie di lotta messe in
secondo piano dalla tradizione:
o rivolte nei ghetti polacchi
o gruppi di resistenza armata a Leopoli
o formazioni di partigiani ebrei nei boschi di Galizia, Bielorussia e
Lituania

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GEOGRAFIA DEL ROMANZO
TARDOMODERNO
TRA NUOVI PAESAGGI E TRADIZIONE PLURALE:

 Spatial turn = “svolta spaziale”  movimento che intende modificare la


percezione e la rappresentazione dello spazio nel rapporto tra
cultura, politica e società
o Michel Foucault e Henri Lefebvre  filosofi francesi precursori
o Edward Soja  urbanista americano, figura rappresentativa che
ha espresso apertamente questo concetto
 Foucault rileva un passaggio dal ragionamento in termini di tempo
(XIX secolo) alla contemporanea “epoca dello spazio” XX secolo
o fittissimo reticolo
 Tentativo di rilevare le specialità letterarie per zone geografiche
o “Geografia e storia della letteratura italiana” Carlo Dionisotti 
molteplicità delle linee di sviluppo delle tradizioni letterarie locali
 Geocritica  ogni spazio geografico è sempre anche uno spazio
prodotto dai testi che lo hanno descritto e investito di significati

LA LINEA EMILIANA:

 Attenzione nei confronti del “nuovo paesaggio” attorno alla Pianura


Padana e alla Via Emilia
 “Esplorazioni sulla Via Emilia. Vedute nel paesaggio” 1986  primo
esperimento in questo senso, vede la collaborazione di vari narratori
 “Almanacco 2016. Esplorazioni della Via Emilia” 2016 Gianni Celati
 Tutti questi testi vogliono raccontare nuovo paesaggio ibrido, figlio
del boom economico e della crisi che lo seguì
o paesaggio fatto di posti marginali
o case abbandonate
o asfalto
o giardini incolti
o degradazione
o inquinamento
o “puzze industriali”
nuovo paesaggio esercita potere attrattivo e repulsivo
sull’autore
 Celati da vita alla “scuola dell’oralità”
 Rivista curata da Cavazzoni “Il Semplice: almanacco delle prose”

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RITRATTI DI ROMA:

 “Pulp Roma” 2012 Tommaso Pincio  ambientazione post-


apocalittica
 Caratteristiche:
o vena realistica  “La scuola cattolica” 2016 Edoardo Albinati
 rompe con la dimensione della velocità della
narrazione:
 libro di 1200 pagine
 ritmo lento  noia come ingrediente
 narrazione basata sulla storia di cronaca nera del Delitto
del Circeo  Albinati era stato compagno di classe di uno
degli esecutori
 romanzo-saggio  tenta di fare i conti con l’educazione e le
ideologie della generazione diventata adulta nella “Roma
bene” degli anni ‘70
o persistenze postmoderne nella scrittura  postmodernismo
diverso da quello degli anni ’80, fa riferimento a quello americano

I NARRATORI DEL NUOVO SUD:

 Saggio “Uccidiamo la lingua a Marechiaro” Daniela Carmosino  nuova


tendenza nella svolta socio-antropologica del 1992 “insorgere del
“paese legale contro l’illegalità”
 Linea comune degli autori  andare contro l’immagine stereotipata
del Sud
o decostruire gli stereotipi
 Si prendono distanze dai classici della tradizione letteraria
meridionale
 Lingua di matrice cronachistica
 Forma romanzo di contamina con:
o non-fiction
o pamphlet
o reportage
o romanzo storico
o genere noir
 “Città distratta” Antonio Pascale  variegato ritratto di Caserta
 “Gomorra” Saviano  enorme successo
 “Viaggio nel cratere” Franco Arminio  a 23 anni dal terremoto di
Irpinia narra le trasformazioni del paesaggio dopo la ricostruzione
o abbina impegno civile a forte vena poetica e intimistica

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o nuova conformazione del paesaggio che definisce “sfinito”  chi
ricostruisce la sua casa non lo fa nel centro distrutto ma in periferia
o paesaggio si sfilaccia in frazioni

NARRARE DA UN’ALTRA PROSPETTIVA – LA


LETTERATURA POSTCOLONIALE:

ANNI NOVANTA:

 Nasce fenomeno editoriale dei testi che raccontano storia degli


immigrati in prima persona attraverso la mediazione di un
secondo autore italiano  paternalismo implicito
o sdoppiamento della funzione autoriale

ANNI DUEMILA:

 Attraverso scritti di autori che usano italiano come seconda lingua


 emergono testi che comporranno il canone delle scritture migranti e
della letteratura postcoloniale
o autori che hanno origini nei paesi dell’ex africa coloniale
italiana
o scardinare la rimozione sociale collettiva nei confronti del
passato coloniale italiano attraverso il racconto della
“prospettiva di coloro che alla colonizzazione hanno fatto
resistenza”
 “Regina di fiori e di perle” 2007 dell’italo-etiope Gabriella
Ghermandi
o volontà di ricucire la memoria divisa
 Tematica postcoloniale appare anche in autori che non hanno alcuna
radice biografica che li leghi a quei territori:
o Helena Janeczek “Le rondini di Montecassino”
o Wu Ming 2 e Antar Mohamed “Timira”  occupazione italiana della
Somalia

ROMANZO E CINEMA
CINEMA E LETTERATURA – ARTI A CONTATTO:

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 Cinema è l’arte con cui la letteratura ha intrattenuto il rapporto più
significativo nel corso del Novecento:
o inizio secolo  arroganza “letterariocentrica”
es. Verga non voleva che il suo nome apparisse tra quelli dei
collaboratori
o dal secondo dopoguerra  avvento del sonoro anni ’20 e
letteratura complesso di inferiorità nei confronti del cinema
 Con il ruolo predominante del cinema sono nati scrittori che hanno
desunto da esso una serie di modelli iconografici e caratteriali ma anche
una vera a propria sensibilità narrativa  comparatistica = studio che
mette in relazione testi scritti in lingue ed epoche diverse e studia anche
i rapporti tra letteratura e altre arti
 Secondo Calvino la letteratura possiede la qualità della visibilità 
attiva il nostro “cinema mentale” = potere di mettere a fuoco visioni ad
occhi chiusi
o nel caso del cinema  immaginazione mentale del regista
stimolata dal testo della sceneggiatura

UNA RELAZIONE MULTIFOCALE:

 Cinema condivide con la letteratura il procedimento stesso della


narrazione  i codici espressivi sono diversi
o strategie comuni nel narrare una storia
es. flashback, suspense, …
 Rapporti tra le 2 arti agiscono su più livelli:
o tematico:
 temi letterari come repertorio per il cinema
 presenza dell’immaginario filmico in letteratura
o tecnico-strutturale:
 letteratura fa proprie alcune tecniche del linguaggio
cinematografico = effetto rebound
 uso di termini cinematografici nella critica letteraria
es. zoom, primo piano, …
 Oggi la teoria degli adattamenti non mette più al centro il criterio di
fedeltà all’originale  ogni opera è dotata della propria originalità e
dev’essere riconosciuta come tale. Sono state definite altre parole al
posto di “adattamento”:
o transcodificazione
o ri-creazione

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LA TEMATICA CINEMATOGRAFICA:

 Romanzo “La separazione del maschio” 2008 Francesco Piccolo 


protagonista fa il montatore
o tema centrale vita sentimentale del protagonista  lasciato
dalla moglie all’improvviso a causa del suo bisogno di avere più
relazioni extraconiugali a causa di una nevrosi che si manifesta
anche nel suo lavoro
 quando gli capita di lavorare ad un solo film, invece di
aumentare la concentrazione, si sente spaesato e
insofferente  all’interno di un film lo spezzetta per segmenti
narrativi in modo che gli sembri di avere a che fare con tanti
film
o riferimenti a film ben precisi
 Fine anni Novanta Piccolo inizia a firmare delle sceneggiature
derivanti da opere letterarie:
o Il capitale umano
o Caos calmo

UN CASO DI ADATTAMENTO – DA GOMORRA DI ROBERTO


SAVIANO ALLA RAPPRESENTAZIONE CINEMATOGRAFICA
DI GOMORRA DI MATTEO GARRONE:

GOMORRA – ROBERTO SAVIANO:

 “Gomorra” Roberto Saviano  transmedia storytelling = VEDI


 Testo ibrido  narrazione documentaria
 Romanzo-collage con la figura del narratore-testimone a fare da
collante  unisce memorie autobiografiche, indagini e inchieste senza
criterio cronologico preciso
o “Io so e ho le prove”
 Rivolgersi a pubblico:
o locale
o nazionale
o internazionale
 Non si focalizza solo sulla camorra ma soprattutto sulla rete di traffici
commerciali dei clan casalesi, che operano in America, Sud America e
altri paesi
 Linguaggio iperbolico  modello Scarface (film 1983) che diventa una
sorta di sottotesto

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 Riusa gli stessi elementi della narrazione “epica” della vita dei boss e ne
utilizza anche il linguaggio per costruire una controepica, epica della
ribellione

GOMORRA – MATTEO GARRONE:

 Rappresentare il Sistema senza lasciare il minimo spazio al fascino


per il potere dei boss  rimane centrale nel film
 Rinuncia all’eccesso evitando le convenzioni del gangster movie della
scuola hollywoodiana  unica eccezione scena iniziale del massacro
nel solaio che richiama a un altro film
 Elimina totalmente la figura del narratore-testimone che era
onnipresente nel libro  sostituita da evidenza visiva
 Aspettative disattese
 5 storie diverse
 È stato definito un film “di osservazione”
 Uso intensivo del dialetto
 Attori non professionisti
 Atmosfera opprimente delle Vele di Scampia

ROMANZO E SERIE TV
MEDIAMORFOSI DEL ROMANZO:

 Sia romanzo che serie tv si presentano al lettore/spettatore come veri e


propri universi narrativi:
o lunga durata, digressioni, approfondimento psicologico
o serialità  romanzo a puntate dell’Ottocento
CLIFFHANGER = espediente narrativo attraverso il quale si crea
momento di suspense che tiene viva l’attenzione del
lettore/spettatore per la pubblicazione dell’episodio successivo
 Serie tv su 3 livelli:
o episodio
o stagione
o serie stessa
 Carattere fondamentale della serialità televisiva  attesa:
o tra episodi  binge-watching = guardare una serie tutta d’un
fiato
o tra stagioni  proliferare di discussioni e teorie nei fandom

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 Web  è diventato l’estensione transmediale principale per la
serialità televisiva odierna

LA ROMA DEL CRIMINE A PUNTATE:

 “Romanzo criminale” Giancarlo De Cataldo  inaugura un rinnovato


interesse per la rappresentazione della criminalità organizzata in Italia:
o sfera morale del romanzo è continuamente pervasa da
ambiguità tipica del genere noir
o personaggi:
 banda guidata da un libanese che vuole prendersi Roma
 magistratura
 procuratore
o fascino del male
o mostrare lato corrotto di certi uomini dello Stato
o 2 adattamenti:
 film
 serie tv

ROMANZO CRIMINALE – LA SERIE:

 Regia di Stefano Solima  2008-2010


 Tappa fondamentale per la serialità televisiva italiana  primo caso di
produzione seriale televisiva italiana a elevata originalità linguistica,
tecnica e stilistica
 Imponente campagna mediatica accompagnò l’uscita
 Attori poco conosciuti  permette allo spettatore di identificarsi col
personaggio

SUBURRA – LA SERIE:

 2017-in corso
 Tratta da romanzo di De Cataldo in collaborazione con Carlo Bonini
 Ambientata in una Roma cinica e violenta  nei vuoti lasciati dallo
Stato la criminalità fa da padrona
 È stato fatto anche un film
 Tentativo di scalare il potere da parte di 3 giovani:
o Spadino
o Aureliano  futuro boss di Ostia soprannominato Numero 8

IL BRAND GOMORRA:

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GOMORRA – LA SERIE:

 2014-in corso
 Regia Stefano Solima
 Distribuita in oltre 190 paesi in tutto il mondo
 Dal romanzo di Saviano
 Possiamo considerare Gomorra un vero e proprio media franchise
 Non adattamento  ma transmedia storytelling
 Diversità rispetto al romanzo:
o vicende e scansione cronologica diverse
o personaggi a cui lo spettatore può affezionarsi
o riprende aspetti del gangster movie
 Sempre più intricata falda tra clan
 Assenza del lieto fine

LA SAGA E LA SERIE TV – UN’AFFINITÀ NATURALE:

 Ferrante Fever  espressione usata dal fandom di Elena Ferrante,


attualmente emblema della letteratura italiana nel mondo
 Elena Ferrante  pseudonimo di autrice che vuole tenere nascosta sua
identità
 Quadrilogia di romanzi:
o “L’amica geniale”
o “Storia del nuovo cognome”
o “Storia di chi fugge e di chi resta”
o “Storia della bambina perduta”
protagoniste della saga che copre vasto arco temporale: 1950-
giorni nostri  Elena Greco e Raffaella (Lia) Cerullo
 Storia di amicizia in bilico tra affetto e indivia
 Ambientata a Napoli
 Tiziana De Rogatis, la più grande studiosa italiana di Elena Ferrante 
ha individuato 4 ragioni principali per il successo della quadrilogia
dell’”Amica geniale”, all’estero nota come “Neapolitan Novels”:
o Napoli  come emblema di una delle specificità della realtà italiana
e gerarchie tra centro e periferia
o nuova identità femminile  donne capaci di elaborare stati di:
 frantumaglia  parte che sfugge alla riduzione in parole o
altro
 smarginatura  uscita dal margine della realtà tradizionale)
= donne capaci di attraversare il tragico
o gusto del memoir
o lunga durata  ma ben orchestrata scorrevolezza dell’intreccio

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L’AMICA GENIALE – LA SERIE:

 2018-in corso
 Serie italo-statunitense creata da Saverio Costanzo  distribuita su Rai
Fiction e HBO
 Grandissimo successo di pubblico (88%) e di critica (96%)  esempio
di qualitiy television = introdotto concetto da R. J. Thompson in
riferimento alla seconda “età dell’oro” della televisione americana a
partire dalla metà degli anni ‘80

ROMANZO, TRANSMEDIALITÀ E
ARTI VISIVE
IBRIDAZIONI:

 Transmedialità:
o applicabilità di un dato concetto teorico (come la ricorrenza di un
particolare tema o tendenza) a espressioni artistiche
appartenenti a media differenti
o estensione di uno stesso mondo funzionale su media
differenti  “ecosistema narrativo”
o legata a rapporto tra letteratura e altre arti

ARTI VISIVE:

L’IMMAGINE:

 FUMETTO  testo e immagine risultano inscindibili ed eliminazione di


uno dei due produrrebbe deficit di comprensione
 Dai romanzi illustrati dell’Ottocento  Ut pictura poesis
 Umberto Eco  primo a dedicare pagine importanti al fumetto

FOTOGRAFIA:

 FOTOTESTO  parola scritta coesiste con immagini fotografiche


dotate di autonomia narrativa

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IL TESTO SENZA CONFINI – “MANITUANA”:

 Wu Ming romanzo “Manituana”  è seguita la messa in rete del sito


[Link]
o progetto di transmedia storytelling
 Ambientato agli inizi della rivoluzione americana  adotta la
prospettiva dei popoli delle Sei Nazioni Irochesi alleate con re Giorgio III
d’Inghilterra
 Narrazione prende il via a partire da un what-if  cosa sarebbe
successo se i lealisti avessero sconfitto le truppe dei coloni?
 Presenta al lettore lo sterminio  ridando voce ai vinti, ai dimenticati
della storia
 Attraverso piattaforma online il mondo di finzione del romanzo diventa
punto di partenza per molti mondi possibili che si estendono sulla sua
base  costruire grande universo narrativo = cultura convergente:
o book trailer
o mappe
o spin-off
o fan fiction
o illustrazioni
 Il what-if riappare nei racconti della comunità online  libera di
immaginare scenari alternativi

LE FORME IBRIDE – UNA LETTERATURA-FUMETTO:

 Manga  fumetto di origine giapponese


o uso del bianco e nero
o ordine di lettura delle vignette invertito rispetto a quello
occidentale
 Romanzo “Sirene” Laura Pugno  nella nota finale dichiara
espressamente l’aver voluto dare vita a un manga scritto
o contaminazione con il manga evidente nella lingua e nello stile
o frasi danno l’idea di essere pensate come vignette
o ambientato in futuro post apocalittico  uomini costretti a
vivere in fondo al mare per epidemia di cancro nero perché strato
di ozono che protegge la terra è a livelli minimi
o protagonista Samuel  sorvegliante di allevamento di sirene
 sirene destinate a macellazione e soddisfazione desiderio
sessuale degli uomini membri della mafia cinese
 “Mio salmone domestico” Emanuela Carbé  include nel testo veri e
propri inserti fumettistici
o protagonista studentessa di un salmone domestico

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o esitazione di definire la tipologia dell’opera  oggetto narrativo
non identificato
 come evidente dal sottotitolo “Manuale per la costruzione di
un mondo, completo di tavole per esercitazioni a casa” 
tavole 30 pagine che concludono il libro

storia di un pesce rosso che vive in una palla di vetro in fondo


al mare e osserva il mondo  finché arriva un pesce barbuto
e si arrampica fuori dall’acquario con una scaletta

LE FORME IBRIDE – IL FOTOTESTO:

 FOTOTESTO  opera letteraria accompagnata da fotografie


 Primi fototesti appaiono a fine Ottocento
 3 tipologie principali:
o autobiografici  immagini tratte da album di famiglia
o della scrittura finzionale
o che includono soprattutto immagini di luoghi
 “Autopsia dell’ossessione” Walter Siti  fototesto finzionale (o
autofinzionale)
o fotografie servono a delineare personaggi e le loro storie 
nessuna didascalia
o 18 scatti fotografici diversi  ritraggono body-builder che
impersona oggetto di desiderio di Danilo Pulvirenti, protagonista
altr’ego dell’autore
o ultima immagine cambia bruscamente soggetto  bambino in un
giardino
 “Condominio Oltremare” Giorgio Falco e Sabrina Ragucci  testo-
reportage sul paesaggio delle case estive della riviera romagnola

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o Condominio Oltremare  dove Falco passava le vacanze
o immagini di luoghi
o Falco vi fa ritorno dopo anni quando il condominio disabitato da
tempo è quasi irriconoscibile
o foto di Sabrina Ragucci  paesaggio abbandonato

IL “FUMETTO DI REALTÀ”:

 Graphic novel al posto di “fumetto”  maggiore autorità ai fumettisti


 Fumetto di realtà  forte impegno civile, sembra prendere la forma del
reportage
 “Quaderni russi. La guerra dimenticata del Caucaso” Igort:
o trilogia basata sul viaggio di Igort nei paesi dell’ex URSS
o assume come modello umano e professionale la giornalista Anna 
racconta eventi che hanno portato al suo omicidio e ripercorre
stessi luoghi in cui ha abitato
o immagini pensate per evocare risposta emotiva nel lettore
o reportage
o didascalie
 “Kobane calling” Zerocalcare  racconta viaggio dell’autore tra
Turchia e Siria nei territori assediati dall’ISIS
o atteggiamento autoriale diverso  fumetto di intrattenimento
o inserti comici
o linguaggio autoironico  spiegazioni storiche e geopolitiche
definiti “pipponi”

NEOESPRESSIONISTI
LA LINGUA IPERMEDIA:

 “Lo stile semplice” Enrico Testa:


o nei testi contemporanei  “parlare semplice” del romanzo
o immediata comprensibilità
 “La lingua ipermedia” Giuseppe Antonelli  analisi linguistica su testi
scritti dal 1993 al 2002
o ricorso a lingua ipermedia = più media di quella media:

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 grammatica dell’oralità non risponde a esigenze espressive
 esaspera ed enfatizza
 influenzata e in concorrenza col linguaggio dei nuovi media
o esempio è il romanzo “Almost blue” Carlo Lucarelli 1997 
racconto degli effetti multimediali
o ritiene che la stagione della lingua intermedia sia ormai finita

TRACCE DI UN CAMBIAMENTO – NEOESPRESSIONISTI:

 Iperbolicità dell’eccesso esibito  molti testi sembrano presentare


una lingua tutt’altro che ipermedia
o ritorno a un italiano “speziato” come quello di Gadda (tecnicismi,
dialetto, termini aulici, …)
 Ritornano:
o attenzione all’espressività della lingua
o volontà di presentare “romanzi ben fatti”
o “opere-mondo” in chiave contemporanea
o narrazioni fluviali di matrice gaddiana

FRANCESCO PECORARO – UNA NARRAZIONE


“FLUVIALE”:

 Architetto  poi esordisce come scrittore


 “La vita in tempo di pace” primo romanzo  raggiunge la notorietà
o architettura strutturale decisamente più robusta
o 2 linee narrative che si alternano:
 ultimo giorno di vita del protagonista
 60 anni precedenti
 “Lo stradone” 2019, libro più recente:
o 40 capitoli
o narrazione “fluviale”  opera-mondo ibrida tra romanzo e
saggio che racconta il Ristagno del tardo-capitalismo e
scorre rapidamente fino ad esaurirsi non per raggiunta
compiutezza ma per sfinimento: “chiudo per sfinimento questo
resoconto”
o ambientazione Roma della periferia  bar Porcacci sullo
Stradone (la Via Aurelia)
o narratore uomo sulla sessantina che fa i conti con
fallimento delle sue velleità di storico dell’arte mancato
 La lingua:

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o italiano letterario, romanesco
o neologismi e tecnicismi  sfera architettonica
o continuo alternarsi di piani alti e bassi  tra lessico colto e oralità
 La prosa:
o alternanza di campi lunghi a micro-dettagli
o ricorso all’elenco come mezzo per scomporre la realtà senza
gerarchia interna
 Una “planimetria millimetrica del disagio” pervade tutta l’opera 
ristagno del tardo-capitalismo
o ritratto amaro ma incisivo
o prosa che a volte si frammenta in brevi frasi e a volte
prende un respiro più ampio  sempre coerente con rinnovata
attenzione all’espressività della forma linguistica

ANTONIO MORESCO – “CANTI DEL CAOS”:

 Esordio tardivo  a causa di rapporti difficili con editoria


 “Canti del caos”:
o trama complessa  3 parti = trilogia
 prima parte  editore “gatto” scrittore “matto” tentano di
produrre un capolavoro
 seconda parte  enorme campagna pubblicitaria per
vendere il mondo da parte di Dio
 terza parte  prevale la vertigine, leggi del tempo non
valgono più
o innumerevoli personaggi-entità
o narrazione nella matassa di un universo caotico
 Il critico Raffaele Donnarumma inserisce il romanzo all’interno della
tradizione delle grandi opere-mondo della modernità
o vastità d’impianto
o sovrasignificazione allegorica
o enciclopedismo asistematico
o evasione dai confini dei generi
o pretesa di essere un libro epocale e assoluto
o messa in scena dei conflitti totali
o apertura su una dimensione sovranazionale o cosmica della
modernità
o narrazione fino ai particolari più intimi
 Punti di contatto con Gadda:
o rifiuto di scandire narrazione secondo principi lineari
o antipatia per psicologia spicciola

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o voci narranti si sovrappongono  costante lotta per la
parola

NARRARE NEL WEB


LA METAMORFOSI DELLA SCRITTURA:

 La rivoluzione informatica segna una tappa fondamentale per la


gestione e la fruizione della cultura e dell’informazione
 Le caratteristiche tradizionali della scrittura su carta si
trasformano profondamente nell’ambiente del web:
o brevità
o essenzialità
o lettura interattiva
o stile granulare
o impoverimento della lingua  Italo Calvino nelle “Lezioni
americane” proponeva una serie di caratteristiche che la
scrittura letteraria avrebbe dovuto adottare per
sopravvivere al nuovo millennio:
 leggerezza
 rapidità
 esattezza
 visibilità
 molteplicità
o Calvino prevede 2 risposte:
 accettazione della novità
 linea del rifiuto
 Arturo Mazzarella definisce Calvino come pioniere di un nuovo
canone di letteratura virtuale

NUOVI SPAZI:

 Nuovi spazi virtuali della rete hanno generato:


o nuove pratiche di scrittura
o spazi di espressione per parlare di letteratura  per specialisti ma
anche per i lettori

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LIT-BLOG:

 “Nazione Indiana”
 “Carmilla”
 “Lipperatura”
 5 anni successivi gli spazi del web letterario italiano diventano più
ampi
 Nascono blog personali di autori  anche esordienti

DOPO LA NASCITA DEI SOCIAL NETWORK:

 A partire dagli anni ’10:


o status
o tag
o like
 Dibattito frammentato e appare su tante bacheche quanti sono gli
utenti che condividono e commentano
 Blog di autori chiudono e aprono pagina facebook  maggiore visibilità

DAL BLOG AL LIBRO:

 Talent scouting sul web  individuare sul web autori meritevoli per
arrivare al cartaceo
o “La notte dei blogger. La prima antologia dei nuovi narratori in
rete” Loredana Lipperini  seleziona scrittori dal web per parlare
del tema della notte
o “Bloggirls. Voci femminili dalla rete” Mario Benedetti  selezioni
di testi di giovani autrici dal web che raccontano cosa significa
avere 20 anni nei primi anni 2000
 Testo di Emmanuela Carbé nasce sul blog “Lumicino”
[Link]  approda alla forma cartacea sotto il
titolo “Mio salmone domestico”
o ha rifiutato di trasformare i post in un romanzo fino alla proposta di
Anna Gialluca, editor di Laterza  le ha lasciato la libertà di
lavorare ai materiali del blog senza forzarli nella forma romanzo
o lingua e stile rimangono invariati nel passaggio all’edizione
cartacea
o non tutto il materiale presente sul blog è stato trasferito nel libro 
selezione e assemblazione
 Problema della conservazione dei testi digitali

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I NUOVI FERRI DEL MESTIERE – FACEBOOK:

 Diversi tipi di utilizzo di facebook:


o aspiranti scrittori preferiscono aprire una pagina facebook invece
che un blog  attirare attenzione di un numero
considerevole di persone = followers
o autopromozione di autori già affermati  a volte con disagio
es. Helena Janeczek “mi annoierebbe pormi quasi da ufficio stampa
di me stessa”
o vera e propria scrittura  libri nati da post
es. “Tranquilla prof, la richiamo io” Christian Raimo
 Si può parlare di una poetica di facebook?
o per la Janeczek no
o per Pecorari ci sono 2 tipi di facebook:
 immediato  quando si riporta una notizia interessante o si
scrive un commento sotto forma di post
 mediato  per chi lavora come scrittore e vuole essere letto
subito
 Pecorari propone anche una definizione di “letteratura webbica” 
opere frammentarie e interattive che si formano a partire da un insieme
di testi scritti da più persone
o uno o più soggetti scriventi mettono in scena un gruppo di
personaggi che ogni giorno dialogano tra loro
improvvisando
 Se qualcuno oggi vuole studiare uno scrittore che pubblica in cartaceo
ma sta su facebook la prima cosa da fare è osservare la sua timeline 
molti materiali sono già lì

riferimento al “Lo stradone”

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UN ROMANZO PER L’IMPEGNO
CIVILE – LEONARDO SCIASCIA
VITA E OPERE:

 Nasce a Racalmuto (Agrigento) 1921


 Giornalista e saggista  punto di riferimento anche in politica
 1952:
o prima pubblicazione “Favole della dittatura”
o raccolta di poesie “La Sicilia”
 1953  Premio Pirandello per un intervento critico
 Dirige periodici letterari:
o “Galleria”
o “I quaderni di Galleria”
 Collabora ad alcune edizioni per Salvatore Sciascia editore, suo
omonimo
 1956 pubblica suo primo e vero libro “Le parrocchie di Regalpietra” 
inchiesta documentaria della sua vita come insegnante in un
paese che somiglia alla sua Racalmuto
 Anni ’60  romanzi dedicati alle ricerche storiche sulla cultura
siciliana:
o “Il consiglio d’Egitto”  incentrato sul tema dell’impostura
o “A ciascuno il suo”  ispiratore dell’omonimo film
o “Morte dell’Inquisitore”  prende spunto dalla figura dell’eretico
siciliano Diego La Matina e si incentra su vicenda riguardante
inquisizione siciliana del XVII secolo
 1970 raccolta di saggi “La corda pazza”  autore chiarisce la propria
idea di “sicilitudine” e dimostra grande sensibilità artistica espressa
attraverso sottili capacità saggistiche
 1971 “Il contesto”  libro che desta serie di polemiche alle quali si
rifiuta di partecipare ritirando candidatura del romanzo al premio
Campiello
 1974 nel clima del referendum sul divorzio “Todo modo”  mette a nudo
sistema delle reti di potere tra Clero e Governo
o storia di una serie di delitti misteriosi in un ex istituto ecclesiastico
 1975 “La scomparsa di Majorana”  teorie sulla sparizione dello
scienziato
 Si candida nel PCI e viene eletto  2 anni dopo si dimette per rifiuto
di certe forme di estremismo
 1978 “L’affaire Moro”  esprime la sua visione sulla vicenda di Aldo
Moro

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 Nuovi contrasti col PCI di Berlinguer  abbandona attività politica e si
ritira a Parigi

LA SICILIA E LA LETTERATURA:

 Le sue opere risultano in sintonia con i tempi  autore “moderno”


 Particolare versione di romanzo poliziesco  lo collocano nei piani alti
della letteratura italiana
 “Le parrocchie di Regalpetra” è il luogo d’origine di tutti i temi 
svilupperà e articolerà fino alla sua morte
o fondatore e portatore di necessità di un nuovo illuminismo
o rapporto mafia e politica
o Italia come luogo dello “spagnolismo”  esibizione barocca e
teatrale del potere
o prosa secca e concisa  frasi brevi e uso delle parole mai
ridondante
o romanzo poliziesco  si basa sulle tracce e sulle prove
o documento sociologico importante della condizione della
scuola, povertà e lavoro minorile  bisogno di un’altra
didattica
 tutto ciò detto 10 anni prima del documento del rivolgimento
copernicano della concezione della scuola e del sapere 
“Lettera a una professoressa” di Don Milani e Scuola di
Barbiana

IL ROMANZO COME TESTIMONIANZA SOCIALE:

 Passaggio quasi indolore del Sud e del resto d’Italia dal fascismo
all’antifascismo  trasformismo di tanti politici
o ruolo della Chiesa e dei preti collusi con mafia, potere e DC di
allora
 “Il giorno della civetta” imprimere svolta alla sua attività di scrittore
 parabola della sconfitta della ragione
o romanzo poliziesco  rapporto mafia-politica in Sicilia
o ormai occorreva discorso universale  Sicilia è metafora
dell’Italia e del mondo

LA NARRAZIONE COME SVELAMENTO DEL POTERE:

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 “Il contesto”  apologo sul potere del mondo
o potere e politica che sempre più vengono a configurarsi come
“mafiosi”, oscuri e indecifrabili
o strategia della tensione per consolidare il potere
o mostra come DC e PCI tendessero nell’apparente scontro ad
incontrarsi
 “Todo Modo”  lato della DC e dell’eterno “spagnolismo”
o sistema del potere democristiano
o “giallo metafisico”  giallo senza soluzione
 “L’affaire Moro”  comprende immediatamente che dramma celasse
la vicenda di Moro
o Moro vittima dello stesso sistema di potere del quale fu uno
dei maggiori artefici
o linguaggio alieno ma ampiamente comprensibile  dire e non dire,
linguaggio del potere fine a sé stesso

LA POLEMICA CULTURALE E POLITICA:

 Secondo Sciascia il vero potere non risiede nei consigli e parlamenti  il


potere è sempre altrove
o “segreto”, l’invisibile  vera chiave per capire come si esercita il
potere
o mafia e politica svolgono le loro attività vera dietro le quinte 
gruppi ristretti, nelle massonerie, nei salotti, …
o visione apocalittica
 Sciascia non è stato un semplice letterato  una delle maggiori
coscienze critiche che la storia italiana abbia avuto nel
dopoguerra
o ha svolto dovere civile e politico  romanzi e scritti storici
rappresentano questo impegno

UN ILLUMINISTA NELL’ITALIA MODERNA:

 Vuole essere erede della battaglia culturale illuministica di


Voltaire e Diderot
 Nessuna gerarchia nella battaglia culturale è tollerata
 “Nero su nero” diario intellettuale  cerca una definizione di
letteratura e non trova di meglio che “la letteratura è verità”
 Come Calvino nelle Lezioni americane  letteratura come luogo del
potenziamento delle attività conoscitive

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NARRAZIONI DALLA RESISTENZA E
OLTRE – IL CASO GUGLIELMO
PETRONI
VITA E OPERE:

 Nasce a Lucca 1911


 Interrotta la scuola a 13 anni  va a lavorare al negozio del padre di
calzature
 Inquieta vocazione creativa  speranza per uscire dall’angusto
universo familiare
o letture in biblioteca cittadina  confronto con le esperienze
contemporanee soprattutto Le Giubbe Rosse
o inizia a dedicarsi alla pittura sotto la guida di 2 amici artisti
lucchesi  lo aiutano a completare la formazione culturale che non
si era potuta realizzare sui banchi di scuola
scegliere la strada da privilegiare tra arte e scrittura
 Incendio accidentale 1931 distrusse i dipinti conservati nel locale che
fungeva da studio  destino lo spinse verso la pratica letteraria
 Entra in contatto col circolo di Solaria  amicizia con personaggi di primo
piano:
o Elio Vittorini
o Montale
o Palazzeschi
o Alessandro Bonsanti
 1934 poesia “Per la nascita di P. I. in un paese toscano”  Premio
Cabala
 Primo libro “Versi e memoria”  in cui si annunciavano i termini che
avrebbero caratterizzato la sua poetica
o forte impronta moralistica
o capacità di vedere le cose e non i nomi
o lingua sobria e scarna
 Trova un modello in Saba  narratività antilirica

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 Permane nelle scritture una tematica leopardiana  memoria della
fanciullezza come purezza, pienezza creativa ormai perduta con l’età
e con l’epoca
 Aiutato nel suo percorso dalla sua cultura pittorica  impressionismo di
Cézanne
o crisi dei linguaggi naturalistici
o ricerca di un nuovo linguaggio per nominare l’autenticità
delle cose
 Collabora a importanti testate letterarie dell’epoca:
o Il Selvaggio di Maccari
o Letteratura di Bonsanti  qui appare il suo primo impegno
narrativo “Le lettere da Santa Margherita”

L’APPRENDISTATO LETTERARIO:

 1938 si trasferisce a Roma  entrare nella redazione della rivista


Prospettive
 1939  redazione della rivista La Ruota
 Strinse duraturi rapporti di amicizia e collaborazione con tutti i
protagonisti della sx romana
 Con lo scoppio della guerra interrompe l’attività letteraria  entra nel
gruppo della Resistenza romana  1944 arrestato mentre distribuiva
volantini contro gli occupanti
o condannato a morte dal tribunale militare tedesco  rinchiuso in
varie prigioni romane:
 quella della via Tasso  vessato e torturato
 Regina Coeli  attese l’esecuzione con altri prigionieri politici
o liberazione di Roma da parte degli Alleati il 4 giugno lo salvò
dalla morte
 Dall’esperienza della resistenza nasce il romanzo che gli diede
maggiore notorietà  “Il mondo è una prigione”
o alcuni capitoli a puntate nella rivista Mercurio
o testo integrale pubblicato sul numero 1 di Botteghe oscure
o iniziale rifiuto dovuto al timore di una materia difficilmente
fruibile  invece ottiene successo e viene pubblicato in volume
per Mondadori

UN ROMANZO EPOCALE E LE SUE CONSEGUENZE:

 “Il mondo è una prigione”  narrazione dei 33 giorni di prigionia


dello scrittore

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o memoria costruita come percorso infernale da cui l’io narrante si
difende attraverso la riflessione sugli eventi
o apparente “indifferenza” per sopravvivere alle violenze
o percezione di una catena solidale che lega le vittime tra loro
o descrizione a inizio e conclusione del romanzo del faticoso
viaggio di ritorno alla libertà, alla città natale e alla famiglia
o tema della gestione complessa della propria identità
 Altri 2 romanzi contrasto tra io e altro  contrasto tra universo del sé
e mondo circostante:
o “La casa si muove”  racconto della ricerca della solitudine vissuta
dal protagonista che rifiuta ogni possibile rapporto con gli altri
perché li vede come un pericolo
 testimonianza di una società ormai alla fine  basata sul
rifiuto dell’altro
 contrasto tra i due protagonisti con una visione dialettica
dell’esistenza
o “Noi dobbiamo parlare”  contrasto tra individuo e mondo in
termini più espliciti
 egoista Venturino  opportunista arricchitosi
 povera e testarda nipote Natalina  volontà di far riflettere lo
zio sulle proprie responsabilità disattese
 Evidente influenza degli scrittori solariani
 1984 presso Rizzoli “Il nome delle parole”  Premio Selezione
Campiello
o meditato ripensamento della propria vicenda autobiografica
e intellettuale  desiderio di sintesi e bilancio del proprio
percorso
o ritratto di un mondo letterario rievocato con passione e
nostalgia

NARRARE PER TESTIMONIARE LA LOTTA E LA


NORMALITÀ:

 Scrittore che è finito nel ruolo di scrittore di un solo romanzo pur essendo
fondamentale nella letteratura della resistenza
 Approccio alla letteratura che problematizza:
o il valore delle memorie e della riflessione sul presente e
sugli eventi che lo segnano
o strumento di comunicazione e rappresentazione del mondo
della storia e del proprio mondo interiore
 Dialettica tra un soggetto unico e il soggetto collettivo in cui è
possibile riconoscersi  chiave per comprendere il senso del romanzo

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 Ricerca dello strumento linguistico adeguato alla
rappresentazione degli eventi
o lingua semplice, nitida e precisa  “risciacquata” nel suo Serchio
lucchese
o uso tradizionale del toscano colto ma semplice e diretto  pacato
anche nel portare i momenti più drammatici

LA SCRITTURA COME TESTIMONIANZA MORALE:

 Letteratura diventa il luogo dove il protagonista-scrittore recupera


l’interezza della sua storia
o privilegio di una problematica morale  il più alto livello di
senso della creazione letteraria
 Con la sua opera si compie il passaggio da soggettivismo estremo
ad apertura agli altri
 Seconda parte del romanzo:
o memoria, nostalgia e ripensamento di sé
o ritorno alle radici e al luogo natale  da cui partono i fili più
importanti dell’esistenza e del rapporto col mondo
 Riscatto del soggetto  solo con lo scambio e il dialogo della catena
solidale dell’umanità è possibile uscire dalla prigione
 Senso aristocratico dell’esistenza, prima inteso come testimonianza di
rifiuto e difesa della negatività del mondo si rivela non più proponibile 
forte e opposta esigenza sociale e di solidarietà, che aiuti ad
attraversare le fasi più difficili e complesse del quotidiano

LA NARRATIVA RESISTENZIALE E LA
RICERCA DI ASSOLUTO – BEPPE
FENOGLIO
VITA E OPERE DI BEPPE FENOGLIO:

 Nasce ad Alba 1922


 Liceo dove ha come insegnanti professori illustri e indimenticabili:
o Leonardo Cocito  comunista e insegnante di italiano

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o Pietro Chiodi  comunista e insegnante di storia e filosofia
 1944  si unisce alle prime formazioni partigiane
 Ultimi mesi di guerra 1945  grazie alla conoscenza dell’inglese è
ufficiale di collegamento con la missione inglese di stanza nel
Monferrato
 1949:
o primo racconto “Il trucco” firmato con lo pseudonimo Giovanni
Federico Biamonti  su Pesci rossi, bollettino editoriale di
Bompiani
o presenta a Einaudi:
 “Racconti della guerra civile”
 “La paga del sabato”  romanzo che ottiene giudizio molto
favorevole da Calvino
 1950 a Torino  conosce Vittorini che stava preparando per Einaudi la
nuova collana “Gettoni” ideata per accogliere i nuovi scrittori
 1952  raccolta di racconti “I ventitré giorni della città di Alba” nella
collana Gettoni
 1953  completa romanzo breve “La malora” pubblicato anno dopo
 Intensa attività come traduttore dall’inglese
 1962 Premio Alpi Apuane per il racconto “Ma il mio amore è Paco” 
apparso sul n. 150 di Paragone
o in Versilia dove ritirò premio comparvero per la prima volta i
sintomi del cancro che lo avrebbe condotto alla morte
 Si trasferisce per breve periodo a Bossolasco 757 m altitudine 
trascorre tempo leggendo, scrivendo e ricevendo visite dagli amici
o aggravamento malattia  ricoverato in ospedale
 Muore a Torino 1963  41 anni
o sepolto nel cimitero di Alba con rito civile  “senza fiori, soste né
discorsi” come chiese in un biglietto al fratello

UNA VOCE STRAORDINARIA:

 Resoconto spietato della guerra in tutte le sue brutture e


contraddizioni
 “I ventitré giorni della città di Alba”:
o rapporto altalenante tra membri delle varie bande
o divergenze politiche tra i vari partigiani
o conflittualità sotterranea ma sempre pronta a divampare  tra
badogliani (di cui Fenoglio fece parte) e comunisti delle brigate
Garibaldi
o racconti di guerra partigiana autentica:
 momenti di grande slancio umano

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 momenti di rapporti obliqui e scelte opache
o titolo proposto da lui per la raccolta “Racconti della guerra civile”
 bocciato da Einaudi
o realismo straordinario  esplora tutti i momenti del conflitto che
lui stesso ha vissuto
 si sente l’immediatezza di chi quei volti e quei momenti
li ha vissuti in prima persona
o efferatezze fasciste
o gesti nobili tra partigiani
o prevale l’individuo irriducibile nella sua diversità  con le
sue grandezze e le sue miserie, che vive la storia, le sue chiamate
ed i suoi ideali ora con convinzione ora con diffidenza
o linguaggio efficacissimo
o Resistenza non solo storica ma anche eterna  moralità e
resistenza della scrittura
 Principali caratteristiche delle sue opere:
o invenzioni linguistiche
o dinamiche sociali
o amore per la propria terra
o dilatazioni di spazio e tempo per rendere le vicende universali 
non agisce su un luogo ma in altri spazi che lo portano lontano dal
luogo reale = straniamento dal luogo reale
o disegno della dimensione esistenziale
sbrigativamente etichettato come “neorealista”  per uso di
espressioni dialettali e per la trattazione dell’ambiente contadino

UNA LINGUA PER LA GUERRA:

 Primi appunti della lotta partigiana (come la prima stesura del


Partigiano Johnny) si accostano al neorealismo  meccanismo del
racconto come rispecchiamento
o poi lo stile si eleva  trasformare il vissuto biografico in
evento assoluto
 Invenzione stilistica  scrittura del Partigiano Johnny è fitta di anglismi
sui quali di modella la scrittura sintattica dell’italiano
o strada differente rispetto a Gadda  la lingua ha le tracce della
prospettiva letteraria e del filtro anglicizzante che si frappone
all’esperienza dell’autore
 Breve romanzo “Una questione privata” rappresenta l’opera perfetta e
più compiuta  tragedia di amore e di guerra = sfondo della guerra
partigiana nelle Langhe + tragedia di Milton, con la sua volontà di
sapere arriva a sfidare la morte

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o riferimento a Edipo e alla hubris del suo desiderio di conoscenza 
conoscenza della verità è la sua distruzione
o protagonista morirà nel tentativo di soddisfare l’esigenza di
sapere qualcosa che gli procurerà dolore e disperazione
o scelta del registro tragico

TRA RESISTENZA E MITI CONTADINI:

 Vero eroismo nelle guerre moderne è il resistere


 Quando le due componenti della narratività fenogliana (immediatezza e
assolutezza) cominceranno a fondersi e a modificarsi
reciprocamente si arriverà ai suoi risultati più alti

L’ESPERIENZA DELLA MORTE:

 Guerra diventa esperienza per accostarsi alla morte


 Passo decisivo per comprendere i motivi profondi della scrittura di
Fenoglio  conclusione del primo scontro a fuoco di Johnny
durante il quale ha ucciso un nemico e ha rischiato di essere colpito da
un proiettile sparato da lontano, l’avversario non era visibile
o primi ripensamenti di Johnny  paura
o questa battaglia era solo l’inizio  sarebbe rimasto a combattere
anche le altre nonostante i suoi sentimenti e destino inevitabile
della morte

PRIMO LEVI – IL RACCONTO COME


MEMORIA E COME TESTIMONIANZA
LA VITA, LA LETTERATURA E L’ESPERIENZA
DELL’ORRORE:

 Primo Michele Levi


 Nasce a Torino nel 1919  famiglia ebraica

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o padre Cesare laureato in ingegneria elettrotecnica  gli trasmise
interesse per la scienza e letteratura
 Novembre 1938 leggi razziali entrano in vigore anche in Italia 
precludevano accesso allo studio universitario agli ebrei
o Levi vicino alla conclusione del suo percorso  difficoltà a
trovare un relatore per la sua tesi
o laurea con lode 1941
 1942 si trasferisce a Milano per lavoro  impiegato fabbrica svizzera
di medicinali
o entra in contatto per la prima volta con gli ambienti antifascisti
militanti  entra nel Partito d’Azione clandestino
 1943 si rifugia in montagna  si unisce a un nucleo partigiano
operante in Val d’Aosta
o dicembre  arrestato dai fascisti
 1944 con altri 650 ebrei nel treno merci per il campo di
concentramento di Auschwitz III  rimase fino alla liberazione da
parte dell’Armata Rossa 27 gennaio 1945
o esperienza che lo segnò profondamente
 Torna a Torino  riallaccia i contatti con familiari e amici superstiti della
Shoah
 Incubo vissuto in campo di concentramento lo spinse a scrivere un testo-
testimonianza della sua esperienza  “Se questo è un uomo”
o uno dei primi memoriali di deportati ebrei

LA LETTERATURA PER USCIREDALL’ORRORE:

 1962 inizia la stesura di una nuova opera sul viaggio di ritorno da


Auschwitz  “La tregua”
o vince la prima edizione del Premio Campiello 1963
 1978 pubblica “La chiave a stella” raccolta di racconti  omaggio al
lavoro dei tecnici italiani che hanno lavorato in giro per il mondo
a seguito dei grandi progetti di ingegneria civile
o Premio Strega 1979
 1982 racconta ancora della Seconda guerra mondiale  libro “Se non
ora, quando?”
o avventure di un gruppo di partigiani ebrei di origini polacche e
russe che tendono imboscate ai tedeschi sul fronte orientale
fino ad attraversare poi i territori del Reich sconfitto
o Premio Campiello
o Premio Viareggio
 1986 raccolta “I sommersi e i salvati”  torna sul tema dell’Olocausto

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o analizza con distacco la sua esperienza  si chiede perché le
persone si siano comportate in quel modo e perché alcuni siano
sopravvissuti e altri no
 1987 trovato morto alla base delle scale della sua casa a Torino 
suicidio

LE TAPPE DELLA RESURREZIONE:

 “La tregua” considerata l’opera più alta  viaggio di ritorno in patria


con un gruppo di compagni attraverso Europa ancora sconvolta
dalla guerra
 Esperienza del Lager è associabile all’inferno  odissea del viaggio di
ritorno rimanda al purgatorio = una sorta di percorso dantesco
 Raccolta “Vizio di forma”  racconti fantastici:
o indagano la mancanza di attenzione per i disastri ecologici
o differenze economiche tra Nord e Sud del mondo
o mettono a fuoco incapacità della ragione di dare risposte ai
problemi chela natura e la storia pongono al genere umano

LE NARRAZIONI DEL FATICOSO RITORNO ALLA VITA:

 1975 raccolta di racconti “Il sistema periodico”  si serve dei


principali elementi della tavola periodica per rievocare gli
episodi più importanti della propria vita
 L’ultimo Levi approda ad un pensiero tragico  lotta contro
stupidità, lotta impari destinata alla sconfitta
 Credeva profondamente nella ragione  unico vero strumento della
lotta contro le barbarie
 Afferma che ognuno ha il diritto di scrivere come vuole e nessuno
può far prescrizioni ad altri su come scrivere  considera per sé stesso
un dovere lo scrivere chiaro e comprensibile
o scrittura dev’essere comunicazione  se la comunicazione viene
a mancare non è colpa del lettore ma dello scrittore

QUALE SCRITTURA DOPO AUSCHWITZ:

 Ad Auschwitz la competenza più utile è la conoscenza linguistica o la


capacità di apprendere altre lingue rapidamente  esperienza del
Lager come crollo della comunicazione e fallimento del
linguaggio

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 Uno dei vortici tragici che incontriamo nel suo racconto-testimonianza è
quello dei Sonderkommando  squadre di detenuti che accettavano
di prestarsi come manodopera per il funzionamento delle camere
a gas
o non emerge il disprezzo ma il senso di colpa  coinvolge le
vittime non meno dei veri colpevoli

GLI UOMINI DOPO IL LAGER:

 “Zona grigia”  area che si pone a metà tra “bianco” degli innocenti e
“nero” dei colpevoli
o è terribile perché sbiadisce i confini  non separa nettamente i
responsabili dagli innocenti

UN NARRATORE TRA IMPEGNO E


SPERIMENTAZIONE – ITALO
CALVINO
UNA VITA DI RICERCA ED IMPEGNO:

 Nasce 1923 a Santiago de Las Vegas (Cuba)  genitori italiani


 Educazione rigorosamente laica
 1925 rientra in Italia con la famiglia  si stabiliscono a Sanremo
 Frequenta ambiente culturale di Torino  fermenti politici in
contrapposizione al regime fondono in lui letteratura e politica
 Dopo la liberazione  aderisce al PCI
 Facoltà di lettere a Torino  1947 laurea con una tesi su Joseph
Conrad
 Collabora al Politecnico di Vittorini
 Conosce Cesare Pavese  per lui guida culturale e umana
 1947 esordisce come scrittore  “Il sentiero dei nidi di ragno”
 1949 volume di racconti  “Ultimo viene il corvo”
 Collaborazione con Einaudi ufficio stampa  rapporto con la casa
editrice per tutti gli anni ’50 fino al 1961

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 Si pone nel panorama letterario italiano come il più originale tra i
giovani scrittori:
o raccolta dei “Racconti”
o volume “I nostri antenati”  trilogia di romanzi fantastici e
allegorici sull’uomo contemporaneo
 “Il visconte dimezzato”
 “Il barone rampante”
 “Il cavaliere inesistente”
o importante saggio “Il midollo del leone”
o raccoglie e traduce “Le fiabe italiane”
 1963 pubblica:
o “Marcovaldo ovvero le stagioni in città”
o “La giornata di uno scrutatore”  racconto costruito ancora su
schemi di tipo tradizionale
 1964 si trasferisce a Parigi  continua a lavorare per Einaudi ed entra a
contatto con gli ambienti letterari e culturali più all’avanguardia
 1965  volume “Le Cosmicomiche”
 1967 “Ti con zero”  rivela la sua passione giovanile per le teorie
astronomiche e cosmologiche
 1972:
o vince Premio Feltrinelli conferito dall’Accademia nazionale dei
Lincei
o pubblica “Le città invisibili”
o anno successivo “Il castello dei destini incrociati”
opere in cui trova espressione il nuovo interesse per le
problematiche della semiotica e processi combinatori della
narrativa
 Anni ’70:
o pubblica numerosi interventi, prefazioni e traduzioni in molte
lingue
o collabora con:
 Corriere della Sera
 Repubblica
 1979  romanzo “Se una notte d’inverno un viaggiatore”
 1980:
o chiude i suoi interventi di carattere politico e sociale  amaro
articolo “L’apologo sull’onestà nel paese dei corrotti” su La
Repubblica
o si trasferisce a Roma  pubblica raccolta dei suoi saggi più
importanti “Una pietra sopra”
 1983  romanzo “Palomar”  “palomar” = occhio che scruta la realtà

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 Inizio settembre 1985 a 61 anni colto da un ictus nella sua villa nella
pineta toscana di Roccamare (Castiglione della Pescaia)  morirà a metà
settembre a causa di emorragia cerebrale
 1986 postumo “Sotto il sole giaguaro”  volume che raggruppa 3
racconti:
o “Il nome, il naso”
o “Sotto il sole giaguaro”
o “Un re in ascolto”
voleva scrivere un testo-riflessione dedicato ai 5 sensi ma la
morte gli impedì di completare i racconti dedicati a vista e tatto 
come la realtà esterna viene percepita dal corpo dell’individuo

LA PASSIONE DELLA LETTERATURA COME ANALISI E


COME EDIFICAZIONE:

 La perdita della totalità progettuale si risolve nella conoscenza del


parziale  come messa in moto di un processo di costruzione della
realtà
 Nel corso anni ’60 frequentazione del mondo culturale di Parigi diventa
più intensa  trasformazione dell’impianto di scrittura

IL LABORATORIO PARIGINO:

 Già negli anni ’50 comincia a guardare in modo diverso il rapporto tra
scrittura e realtà  dall’iniziale realismo venato di fantasia si avvia
attraverso una narrativa decisamente fantastica per muoversi verso idea
della scrittura combinatoria
 A Parigi conosce giovane scrittore Gianni Celati  diviene interlocutore
privilegiato delle riflessioni sulla letteratura
o nuovo modo di praticare la scrittura come intervento di
conoscenza e critica della società
 “Le città invisibili”  romanzo costruito sul dialogo tra Marco Polo e
Kublai Kan, all’arrivo del viaggiatore veneziano alla corte
dell’imperatore
o romanzo che costituisce il frutto più ricco e maturo di quella
sperimentazione combinatoria
 “Il castello dei destini incrociati”  narrazione come serie di
frammenti di storie che si intrecciano o si svolgono parallele
o narrazione come pratica di costruzione di dettagli, frammenti di
realtà o immaginazioni

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 Saggio “Dall’opaco”  “descrizione delle congetture” = giungere
gradualmente a una conoscenza attraverso la combinazione dei
singoli dati
o romanzo non può parlare di grandi realtà ma di piccole realtà e di
come si combinano tra di loro
 Nel Corriere della Sera escono “I taccuini del signor Palomar” 
ricordano le riflessioni di un maestro della cultura francese anni
’60-’70 come Roland Barthes che rifletteva sulle modalità di
costruzione del testo
o in entrambi profonda consapevolezza di un vuoto attorno a cui si
costruiscono sistemi semiotici, scritture, catene di significanti
o ansia permanente di comprensione e descrizione
o narrazione del frammento
 Anni ’60-’70 significativi rapporti di Calvino con gruppo francese
dell’Oulipo (Ouvroir de Littérature Potenzielle), col fondatore e col
principale animatore Raymond Queneau  laboratorio di
letteratura potenziale
o ironia e autoironia  consapevolezza dei propri limiti

I LINGUAGGI, IL CORPO:

 La sapienza nel pensiero di Calvino si delinea come una scienza della


matematica dei corpi delle sincronie armoniose delle vite degli
individui  idea di conoscenza del particolare, del frammento =
ciò di cui si ha esperienza diretta e da cui occorre partire per ricostruire
categorie generali
o frammento acquista senso

CALVINO E LA LETTERATURA PER IL FUTURO:

 Conferenze che Calvino avrebbe dovuto tenere ad Harvard anno


accademico 1985/86  Lezioni americane
o non ebbero mai luogo per l’improvvisa morte dello scrittore
o illustrare strategie efficaci che la scrittura avrebbe dovuto
adottare per poter sopravvivere all’avvento del nuovo
millennio:
 leggerezza
 rapidità
 esattezza
 visibilità
 molteplicità

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 coerenza

RICETTE PER IL NUOVO MILLENNIO:

 Elabora vero e proprio manuale di scrittura


 Sesta lezione avrebbe dovuto trattare argomento della Coerenza 
argomento decisivo e unificante in cui avrebbe proiettato la propria
coerenza dell’impegno civile e culturale della letteratura
 Idea di racconto come sopravvivenza alla disgregazione degli
ordini dei corpi e dei linguaggi  al fondo dell’esperienza e della
conoscenza è l’ordine logico che compone anche le cose più lontane, il
reale e il virtuale

PASOLINI – IL ROMANZO ALLA


RICERCA DELLA FORMA
VITA E OPERE:

 Nasce a Bologna 1922  primogenito di Carlo Alberto Pasolini tenente di


fanteria e di Susanna Colussi maestra elementare
 Frequenti trasferimenti del padre  si spostò da una città ad un’altra
per tutta la giovinezza
 Fondamentali soggiorni estivi a Casarsa  città che presterà il titolo ad
una raccolta di versi in friulano “Poesie a Casarsa” 1942
 1943 costretto ad arruolarsi a Pisa  una settimana dopo disobbedisce
all’ordine di consegnare le armi ai tedeschi e riesce a fuggire dalla
deportazione travestito da contadino  si rifugia a Casarsa
o con alcuni giovani appassionati di poesia pubblica rivista che
fosse in grado di rivolgersi al pubblico del paese e promuovere la
sua poetica  primo numero 1944 titolo “Stroligut di cà da l’aga” =
piccolo lunario di qua dell’acqua
 1947 si avvicina al PCI  diventa segretario della sezione di San
Giovanni di Casarsa
o non è visto di buon occhio dagli intellettuali comunisti
friulani  ragioni linguistiche
 intellettuali scrivono con lingua del Novecento

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 Pasolini scrive con lingua del popolo senza cimentarsi in
soggetti politici
 Anni ’50 nelle sue opere trasferisce la mitizzazione delle campagne
friulane nella cornice disordinata delle borgate romane, viste
come centro della storia  prende un doloroso processo di crescita
o nasce il mito del sottoproletariato romano  visto come
popolo felice nonostante le difficoltà in cui vive
 1955 romanzo “Ragazzi di vita”  subito grande successo
o cultura ufficiale della sx e del PCI  giudizio in gran parte
negativo
 1957  poemetti “Le ceneri di Gramsci”
 1958  “L’usignolo della Chiesa cattolica”  polemiche sulla Chiesa
 1960  saggi “Passione e ideologia”
 1961  volume in versi “La religione del mio tempo”

L’IMPEGNO SU TUTTI I LINGUAGGI:

 1960 inizia a dedicarsi al cinema  esordio alla regia col film


Accattone, trasposizioni dei temi letterari di:
o “Ragazzi di vita”
o “Una vita violenta”
 Altri film a cui fa da regista nel corso degli anni ’60, dimensione
realistica:
o Mamma Roma
o Il vangelo secondo Matteo  rivisitazione dei temi del Vangelo
o Uccellacci e uccellini
o Edipo re
o Teorema
o Medea
 Anni ’70 si dedica al progetto cinematografico “trittico della vita”
 comprende 3 film, dimensione fiabesca e allegorica:
o Il Decameron  tratto dalle novelle di Boccaccio
o I racconti di Canterbury  tratti dall’opera di Chaucer = parallelo
delle novelle di Boccaccio della cultura inglese
o Il fiore delle Mille e una notte
 1973 inizia collaborazione al Corriere della Sera  interventi critici
sui problemi del Paese
 Presso Garzanti:
o raccolta di interventi critici  “Scritti corsari”
o ripropone le poesie friulane  “La nuova gioventù”
 1975 ultimo e più discusso film  Salò e le 120 giornate di Sodoma

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o ispirato all’opera del marchese de Sade  ambientato nella
Repubblica di Salò
o 4 alti membri del partito fascista rapiscono un gruppo di ragazzi e
ragazze  soddisfare le loro perversioni sessuali
o violenze e crudeltà

ALLA RICERCA DI UNA NUOVA FORMA NARRATIVA:

 Realismo fortemente in senso sociologico, sia nell’opera narrativa che


cinematografica  descrive il popolo della sx
 Riflessione attorno al problema del realismo  scaturiva necessità
di moltiplicare gli strumenti espressivi per l’imitazione della realtà =
trovare sempre nuovi modi per descrivere la realtà
o saggi sul problema del realismo in “Passione e ideologia”
o come rappresentare gli elementi irrazionali del mondo  solo
la critica dello stile “stilcritica di Spitzer” è l’unica capace di fornire
categorie esatte, capaci di incasellare i dati irrazionali altrimenti
sfuggenti
 Aspra polemica verso la neoavanguardia = movimento di
superamento della tradizione per cercare nuove forme narrative
o scambi tra i due campi  neoavanguardia e sperimentalismo:
 criticava il comportamento troppo protagonistico di alcuni
 faceva sue le necessità di superare accezioni letterarie
della tradizione
o “Petrolio”  ossessionante interrogazione sulla forma
romanzo
 progetto totalizzante che mescoli voci, genere, stili
 razionale (riflessione) e irrazionale (sentimento)  tenta di
fondere insieme = ricerca dell’Assoluto
 romanzo incompleto
 riflessioni metanarrative sul modo in cui personaggio
possa rappresentare la propria realtà
 testimonia la doppiezza tipica della natura ironica del
romanzo novecentesco  Lukàcs indicava come nuova
caratteristica del genere: “l’ironia è l’obiettività del romanzo”

IL ROMANZO “PERIFERICO”:

 Periferia è per definizione e scelta ideologica ed estetica  universo


che accoglie il mondo dei “dissociati”

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o mondo che comprende i contadini di un tempo  portatori di
cultura dell’origine e dell’autentico che il mondo borghese minaccia
di cancellare
 voci e storie che raccontano questo mondo  si incrociano
nella sperimentazione di linguaggi capaci di rappresentare
adeguatamente lo spessore culturale, ideologico e
sentimentale di questo universo
 “Petrolio” postumo  ribadisce la centralità nel percorso dello scrittore di
una scrittura densissima e magmatica = fase estrema della ricerca di
una narrazione-rappresentazione da cui scaturisce sguardo complesso
sulla realtà contemporanea
o parte narrativa
o parte visionaria  costruisce complessa macchina allegorica,
una sorta di azione tra sogno e realtà
 visione di lungo cammino che porta il personaggio ad
attraversare un angolo specifico della Roma periferica
 i personaggi si muovono come testimoni della
celebrazione di un mistero  Carlo protagonista,
osservatore/regista, che studia i movimenti di questi giovani
 linguaggio cinematografico  movimento della
camera che segue i movimenti dei personaggi
 rapporto psicologico e metaletterario  mette in scena
lo sdoppiamento
 giovani che un tempo esprimevano vitalità  adesso cercano
di adeguarsi a dei modelli
 Pasolini scrive il Modello  unico grande modello del
sistema capitalistico
 silenzio  non parlano e non comunicano tra di loro
o si esprimono col proprio fisico e con la mimica 
modelli di abbigliamento e gestione del corpo
 aspirazione dei giovani  imitare il modello

UNA FORMA SINCRETICA PER NARRARE LA


COMPLESSITÀ:

 Paradossalità  idea di romanzo che non riesce a concludersi

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PAOLO VOLPONI – IL ROMANZO
CATASTROFICO DEL CAPITALISMO
GLOBALE
VITA E OPERE:

 Nasce ad Urbino 1924


 1950 incontro con imprenditore Adriano Olivetti con la sua visione
sociale e solidaristica dello sviluppo industriale  fondamentale per la
sua carriera
o lo convince a farsi assumere presso un ente di assistenza
sociale  compie inchieste sull’evoluzione economica del
Sud, lavorando a Roma dal 1953
 1956 entra alla Olivetti di Ivrea come collaboratore  poi come direttore
dei servizi sociali  poi come direttore dell’intero settore delle relazioni
aziendali
 Si trasferisce alla Fiat a Torino  avvia una consulenza per studiare i
rapporti tra fabbrica e città in un momento difficile per la vita nella
provincia torinese
 1962 inizia l’opera narrativa  romanzo “Il Memoriale” incentrato sulla
contrapposizione operai-imprenditori
 1965  romanzo “La macchina mondiale”
o Premio Strega
o visione folle del mondo da parte di un personaggio ai margini
della società
o emerge concezione deistica dell’universo  sarcasmo verso la
divinità = divinità che osserva l’uomo dall’alto come gli uomini
osservano le formiche
 1974 romanzo “Corporale”  protagonista intellettuale Gerolamo Aspri
attraversa esperienze negative in fabbrica ed in città
 Tenta varie strade letterarie  sperimentazioni
 1975 presidente della Fondazione Agnelli  poi costretto a lasciare
l’incarico per via della sua adesione al PCI
 1983  diventa senatore

L’INDUSTRIA COME UTOPIA E ALIENAZIONE:

 “Memoriale”

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 Scrive sulla rivista Menabò  sperimentazione come ricerca
dell’affermazione dell’irrazionalità
o temi politicamente impegnati  davano vita ad opere

LO STILE “FORTE” DELLA NARRAZIONE:

 Scrittore di forti motivazioni culturali e ideologiche  romanzo come


modo per attivare nuovi strumenti di analisi del mondo
 Narrazione per lui costruire prospettive di personaggi, punti di vista 
offrire modi interpretativi della realtà ed elaborare un’ottica critica nei
confronti di essa
 Presa di posizione civile e letteraria  trovare sperimentazione di
nuovi linguaggi all’altezza della situazione e di portare questa
visione del mondo

I PROTAGONISTI “DIVERSI” DEI ROMANZI:

 Albino Saluggia protagonista di “Memoriale”  è il punto di vista che


testimonia lo sgretolamento di un’identità precaria davanti ai
funzionamenti dell’industria, comunicazione, …
 Linguaggio capace di essere al tempo stesso semplice e preciso 
aperto ad una dimensione universale delle cose e delle azioni
 Fissità del lago che protagonista incontra nella strada per tornare a casa
dal lavoro  gli dà sensazione della morte delle cose
o natura implacabile che circonda gli individui
 Formarsi della nevrosi del protagonista

NARRARE L’APOCALISSE, IMMINENTE O GIÀ AVVENUTA:

 “Pianeta irritabile”  universo post apocalittico fa da scenario e ci


sono dei superstiti
 “Le mosche del capitale”  vera e propria summa delle riflessioni e
delle esperienze dello scrittore attorno all’universo della grande
industria
o vicende di un dirigente umanista
o tutto dorme di notte tranne il capitale finanziario che continua
a produrre profitti

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LA NATURA REINVENTATA DELL’UNIVERSO
DELL’INDUSTRIA:

 Racconta di una natura scandita non dai tempi dei propri cicli  ma dei
cicli di una seconda natura che sostituisce la prima con funzionalità e
finalità proprie
o sonno universale in cui si adagiano uomini, animali e cose 
scandito dal ritmo del processo del capitale, della propria
crescita
 Al romanzo tocca mettere in scena questa condizione di
catastrofe  lettore potersi riconoscere e individuare i protagonisti o le
logiche che hanno condotto alla catastrofe
 Sperimentalismo  per dare voce propria a chi voce non l’ha mai avuta

LA LETTERATURA COME
MENZOGNA, LUTTO, MANCANZA –
GIORGIO MANGANELLI
VITA E OPERE:

 Nasce a Milano 1922  famiglia di umili origini


 Liceo classico Cesare Beccaria  prime prove di scrittura
 1940 si iscrive a Scienze politiche Università di Pavia  5 anni dopo si
laurea con tesi in storia delle dottrine politiche
 1946 si sposa a Milano  anno dopo nasce figlia Lietta
 Alda Merini, poetessa che gli dedicò prima raccolta poetica  fugace
relazione
 1953 si trasferisce a Roma:
o insegna inglese scuole medie
o collabora con RAI  idea e scrive programmi culturali con
Umberto Eco, Calvino, …
 1959 periodo di peggioramento delle sue condizioni psicologiche  inizia
percorso di psicoterapia con Ernst Bernhard, analista di scuola
junghiana  percorso interrotto dalla morte del medico
o contatto col medico fu fondamentale  dal punto di vista
psicologico e letterario

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 Dagli appunti scritti nell’ambito della terapia psicanalitica nasce la
versione iniziale della sua prima opera “Hilarotragoedia”  prosa
caratterizzata da ardita ricerca lessicale e formale (stile alto,
barocco, arcaico, ironia e autoironia) a cui rimarrà fedele lungo tutto il
corso della sua attività letteraria
o successo  esponente di primo piano della neoavanguardia
 Tra i fondatori della rivista Grammatica e collabora con numerosi
quotidiani:
o Il Giorno
o La Stampa
o Il Corriere della Sera
o Il Messaggero
 Collabora anche a vari settimanali e mensili:
o L’Espresso
o Il Mondo
o L’Europeo
o Epoca
 Consulente editoriale di varie case editrici
 1969 seconda opera narrativa “Nuovo commento”  riprende
particolarità strutturali dell’opera prima
o intricata rete di note che si generano una dall’altra
o inserti narrativi  come il “Caso del commentatore fortunato”
o corpo centrale/testo inesistente
o stupire il lettore
 Più tradizionale dal punto di vista della scrittura “Agli dèi autori”
1972  raccolti 5 testi narrativi e una sorta di trattato
o trattato intitolato “Discorso sulla difficoltà di comunicare coi morti”
 riprende temi già presenti nella sua prima opera sul rapporto
della letteratura con il regno dei morti
 Fitta serie di libri  approfondimenti, riprese o esplorazioni di temi
simili tra loro:
o “Sconclusione”
o “Amore”
o “Discorso dell’ombra o dello stemma o del lettore e dello scrittore
considerati come dementi”
o “Dall’inferno”
o “Tutti gli errori”
o “Rumori o voci”
 Numerosi saggi critici alla letteratura italiana e straniera  raccolti
in alcune opere:
o “La letteratura come menzogna”  nata nell’ambito degli incontri
del Gruppo 63 = movimento promotore avanguardia anni ‘60
o “Laboriose inezie”

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o “Il rumore sottile della prosa”
 Riscrittura di classici:
o “Otello”  in “Cassio governa a Cipro”
o “Pinocchio”  in “Pinocchio: un libro parallelo”
 Note di viaggio e reportage  raccolti in alcune opere:
o “Cina e altri orienti”
o “Esperimento con l’India”
o “L’infinita trama di Allah. Viaggi nell’Islam”
o “L’isola pianeta e altri settentrioni”
 1990 colpito da grave forma di mielite
 Numerose opere postume:
o “Presepio”  contro il presepio, ironizza
 Numerose interviste

LETTERATURA COME FREQUENTAZIONE DELL’OMBRA:

 “Il discorso dell’ombra e dello stemma o del lettore e dello scrittore


considerati come dementi”  momento apicale per la centralità dei temi
che affronta
o flusso di un discorso tortuoso e ambiguo, frastagliato e
paradossale  cifra barocca ed intima insieme
o problema di definizione del genere  non è narrativo
o raccontare come forma testuale che raccoglie i “movimenti” verso
il basso  entrata nell’intimo dell’individuo
o prima stesura scritta di getto  poi intenso lavoro di 5 stesure
dattiloscritte con correzioni a mano

LETTERATURA COME DISCESA AGLI INFERI:

 “Hilarotragoedia”  trattatello, manualetto teorico-pratico + inserti


più narrativi come “Storia del non nato”
o la natura degli esseri umani tende alla discesa verso l’Ade =
inferno  ogni uomo ha vocazione che disegna percorso
verso inferi facilitato dalle caratteristiche strutturali dell’universo
che sembra concepito a tale scopo
o tema sviluppato in modo tutt’altro che lineare  testo come
una selva di ipotesi, precisazioni, note linguistiche e aneddoti che
spostano continuamente la prospettiva del discorso e complicano il
procedere della narrazione

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o narrazione destinata a non arrivare mai ad una conclusione
 testo termina bruscamente con : che dovrebbero introdurre
un’ennesima ipotesi che non troverà mai luogo
 “Nuovo commento”  elaborazione paradossale di un discorso che mette
in scena la natura stessa della letteratura = vuoto attorno a cui si
costruisce l’universo delle parole e delle esistenze

LA LETTERATURA E I FANTASMI:

 “Il discorso dell’ombra e dello stemma”  affabulazione sui fantasmi,


sulla letteratura come pratica di fantasmi e di vuoti
 Capacità dello scrittore di costruire libri-mondo  strutture verbali al
cui interno si gestiscono prospettive spaziali e temporali
 Lettore e scrittore a contatto con una realtà più profonda

UN’ARALDICA DEL NEGATIVO:

 Araldica del negativo  oscurità ed emblematicità in cui la letteratura


è portatrice
 Logica del fool  non può tenere discorsi o commentare ma straparlare
di favole alle quali attingeva dalla sua immaginazione
o asseconda la libertà delirante del linguaggio
o parole baule alla Carrol (scrittore di Alice nel paese delle
meraviglie)  parole dentro le quali è nascosto un significato
o letteratura enfatizzata attraverso una riflessione sulla
letteratura stessa
o la scrittura è un accadimento  come se fosse un fenomeno
naturale quello che porta la scrittura accade

L’”IDENTITÀ” DELLA LETTERATURA:

 Procedere per riflessioni e invenzioni


 Letteratura ha tutti gli strumenti per sconfiggere e dominare la
natura
 Categorie junghiane  figurazioni oniriche che parlano della coscienza
dell’ombra che si annida in ognuno di noi
 Tratti della dottrina agnostica come componenti fondamentali di una
rilettura del mondo contemporaneo
 Memorie di viaggi attraverso una serie di flash  es. incontro con il
paese sudamericano è fissato nell’allegoria di un cielo coperto di nebbia

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che lo attende all’aeroporto, in contrasto radicale con il cliché del
Sudamerica solare
o immagini che scompongono e rovesciano i luoghi comuni
 Trattare un luogo come se fosse un libro  insieme di simboli che
agiscono su di noi

LA TRADIZIONE DEL BIZZARRO


FINO AL TARDO NOVECENTO
TRA FOLLIA E NORMALITÀ, UNA SCELTA
METALETTERARIA:

 Nella cultura del Novecento si amplifica la tradizione del personaggio


“strambo”, bizzarro  a metà strada tra la dimensione illimitata
della follia e quella regolata della normalità
o vicenda storica e metacritica del personaggio strambo  passaggio
intermedio dal grado 0 della norma al caso limite del folle
o personaggio rivela già nella propria fisicità la propria difficoltà
esistenziale
o collocazione di dropout:
 difficoltà di mantenere la propria identità
 disagio nella normalità

ALLE ORIGINI DEL ROMANZO MODERNO – STERNE:

 In “Teoria della prosa” di Victor Sklovskij 1925  definisce “Vita e


opinioni di Tristram Shandy gentiluomo” di Sterne il romanzo più tipico
della letteratura mondiale
o apparente eccentricità del protagonista
o intreccio dialettico tra follia e ragione
o personaggio si interroga continuamente con sé stesso del mondo in
cui vive e del mondo “di carta” letterario
o frammentazione della narrazione  recupera le modalità dei
topoi = della tradizione del racconto

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o dimensione parodica dei generi utilizzati seriamente nel Don
Chisciotte
o scrittura si rivela come finzione
o la scrittura è una conversazione = scambio di idee  nessuno
che è sicuro del proprio punto di vista
 scrittore non dev’essere uno che sa tutto e parla di tutto
 Forme e linguaggi diversi  sanzione di un modello narrativo
anticlassico = rifiuta idea classica dell’autore che domina l’universo
o si accettano punti di vista diversi
o narrazione che non ha andamento lineare

IL PERSONAGGIO “STRAMBO” CONTRO IL “PENSIERO


UNICO” NEL NOVECENTO:

 Varie voci testimoni di una volontà di lavorare nel mondo per


denunciarne le storture e le violenze
 Dimensione del comico acquista valore centrale  personaggio
strambo è la chiave di questo universo di instabile equilibrio
o celebrazioni del comico e del riso nei manifesti futuristi 
come esito supremo del comico
 raccomandavano l’educazione al riso sfrenato per
incrementare nei bambini istintualità e agilità mentale
 Georges Bataille filosofo francese  parola e gesto comico capaci di
attingere ai livelli più profondi ed inquietanti degli individui
o tutto si può esprimere attraverso il riso

L’AVANGUARDIA “BIZZARRA”: MALERBA E CELATI:

LUIGI MALERBA:

 Neoavanguardia
 Agli esordi della sua carriera scrive 2 testi
o “Il serpente”
o “Salto mortale”
significativi per la distruzione/ricostruzione del personaggio
 Rivoluzione del genere:
o nomi propri
o gesti ripetuti ossessivamente
o slittamenti dei piani di senso
o precarietà dei caratteri

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o raffigurazione anti realistica delle persone e delle cose

GIANNI CELATI:

 Dedica a Guizzardi e al suo mondo comico “Le avventure di Guizzardi” 


secondo atto della trilogia
 L’anno prima introdotto da Calvino aveva pubblicato
o “Comiche”  primo atto della trilogia (seguito dalle avventure di
G.)
o “La banda dei sospiri”  terzo atto
 Spunto per le “Comiche” viene da una serie di pagine scritte dai
pazienti del manicomio di Pesaro
o colpito da una specie di giornale scritto da un anziano che vi
annotava gli eventi, le fantasie e gli incubi vissuti nel manicomio
o prendono vita personaggi “strampalati”
o nuovo modo di narrare vicende, voci e allucinazioni
o comicità lascia intravedere degli abissi di dolore, disagio e
sofferenza

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