Le Fonti Del Diritto Internazionale 2019-20
Le Fonti Del Diritto Internazionale 2019-20
I principi generali
• Sicché le norme internazionali, per gli ordinamenti nazionali (e,
viceversa, le norme interne per l’ordinamento internazionale)
L’accordo
costituiscono in principio meri fatti, valutabili giuridicamente in
Le fonti previste da accordi (atti derivati) ragione e ai fini di quanto stabilito dalle norme di rinvio o di
Altre fonti? Il soft law internazionale collegamento rispettive (ad es. e tipicamente, ai fini
dell’accertamento del mancato adempimento di una consuetudine o
di un accordo da parte di uno Stato).
• Infine le fonti / norme internazionali raramente prevedono una
disciplina compiuta e autosufficiente.
La consuetudine internazionale
• In tal modo si manifesta il carattere di sussidiarietà del diritto
internazionale (che fissa i principi o le regole di coordinamento)
I principi generali
rispetto ai sistemi nazionali (che stabiliscono le misure attuative
L’accordo
o di dettaglio necessarie per adempiere alle regole e ai principi
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
internazionali).
Altre fonti? Il soft law internazionale
• La consuetudine internazionale.
• Si tratta, quanto alla natura giuridica, di una fonte «non scritta»,
8 vincolante la generalità dei soggetti internazionali, le cui norme
vengono in essere spontaneamente attraverso i comportamenti
reiterati (e constatabili empiricamente) degli Stati o delle
organizzazioni internazionali.
LA CONSUETUDINE • Quanto agli elementi costitutivi, essa è descritta come
INTERNAZIONALE «manifestazione di una prassi generale accettata come diritto» (art.
38 Statuto CIG; v. anche l’art. 10, primo comma, Cost. italiana, che si
Caratteri generali delle fonti internazionali riferisce al diritto consuetudinario come alle «norme del diritto
La consuetudine internazionale internazionale generalmente riconosciute»).
I principi generali • I presupposti da verificare nell’accertamento della consuetudine sono
L’accordo dunque due (è la concezione «dualista» della consuetudine).
Le fonti previste da accordi (atti derivati) • Il primo è di carattere materiale, ossia un comportamento, una
Altre fonti? Il soft law internazionale condotta reiterata costantemente nel tempo (diuturnitas), posta in
essere dalla «generalità» dei soggetti internazionali riguardati
(dunque una condotta ampiamente diffusa).
• Il secondo è di carattere soggettivo o «psicologico» o relativo al
convincimento del soggetto. Il comportamento o la condotta sono
considerati espressivi di una regola vincolante ad essi sottesa. In altri
9 termini la condotta è seguita in quanto manifestazione o adempimento
di un obbligo giuridico sufficientemente determinato. I due elementi
sono rispettivamente denominati, con terminologia latina, «diuturnitas»
o «usus», e «opinio iuris».
LA CONSUETUDINE • Quanto all’oggetto delle norme consuetudinarie, esse pongono i
INTERNAZIONALE presupposti e talora la disciplina (strutturale o istituzionale) delle altri
fonti del diritto internazionale (per es. il diritto dei trattati, i principi
Caratteri generali delle fonti internazionali
relativi all’adattamento del diritto nazionale al diritto internazionale, il
diritto della responsabilità internazionale).
La consuetudine internazionale
I principi generali
• Prevedono altresì regole a contenuto materiale ossia regole di
comportamento afferenti ai vari ambiti del diritto internazionale (per es.
L’accordo
il diritto del mare; il diritto degli spazi sottratti alla sovranità statale; il
Le fonti previste da accordi (atti derivati) diritto dell’uso della forza nei rapporti internazionali; il diritto dei
Altre fonti? Il soft law internazionale conflitti armati o ius in bello; il diritto umanitario; il diritto delle
immunità; ecc.).
• In ragione dei settori regolamentati e della generalità della sua efficacia
è considerata la fonte principale del diritto internazionale («primary
source of international law»).
10 • L’accertamento di una consuetudine internazionale implica valutazioni
complesse (in genere affidate alle giurisdizioni interne o internazionali
attrezzate a tale compito: come la Corte costituzionale o la Corte di
Cassazione italiane; ovvro la Corte internazionale di giustizia, v. art. 38
LA CONSUETUDINE Statuto, cit., o la Corte europea dei diritti dell’uomo).
INTERNAZIONALE • Implica cioè la qualificazione giuridica, in base ai due parametri o
presupposti indicati (una prassi che esprima diuturnitas e opinio iuris),
Caratteri generali delle fonti internazionali di una gran massa di prassi internazionale. La prassi, in altri termini,
La consuetudine internazionale consistente di dichiarazioni o prese di posizione di Stati o di
I principi generali organizzazioni internazionali; di comportamenti materiali, ossia azioni
o astensioni di tali soggetti rilevanti sul piano internazionale; di leggi
L’accordo
interne o di pronunce dei giudici nazionali; e, infine, come strumenti
Le fonti previste da accordi (atti derivati) integrativi o ricognitivi, le pronunce di giudici internazionali. La prassi
Altre fonti? Il soft law internazionale degli Stati e delle organizzazioni internazionali costituisce il necessario
sostrato ai fini del riconoscimento o del disconoscimento dell’esistenza
di una consuetudine.
• In termini pratici, le regole consuetudinarie sorgono per soddisfare
necessità o bisogni materiali sopravvenuti.
11
• Prendono avvio su iniziativa di uno Stato o di un gruppo di Stati, per
diffondersi poi normativamente presso la generalità dei membri della
comunità internazionale.
Altre fonti? Il soft law internazionale • i) «trasposizione» in forma scritta di regole e principi presenti nel
diritto consuetudinario, a livello settoriale (es. il diritto diplomatico,
il diritto consolare, il diritto del mare)
• ii) realizzata, secondo i casi, a da istituzioni scientifiche
(codificazione dottrinale), o da organi internazionali permanenti o
17 ancora da conferenze internazionali ad hoc (che promuovono progetti
di «convenzioni di codificazione» ulteriormente sottoposti agli Stati
interessati alla loro conclusione).
• Gli attori o promotori della codificazione sono dunque:
LA CONSUETUDINE • ora istituti privati di ricerca (in forma associativa: es. l’Istituto di
INTERNAZIONALE Diritto internazionale/Institute of International Law, fondato
l’8.9.1873 con lo scopo di far progredire il diritto internazionale e
Caratteri generali delle fonti internazionali
con sede in Belgio: [Link] );
La consuetudine internazionale
• ora organizzazioni internazionali: ad es. la Commissione di diritto
I principi generali
internazionale (CDI) o International Law Commission (ILC), organo
L’accordo
sussidiario dell’Assemblea generale dell’ONU, istituita da questa nel
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
1947 con lo scopo di «initiate studies and make recommendations for
Altre fonti? Il soft law internazionale the purpose of... encouraging the progressive development of
international law and its codification» (art. 13, par. 1, lett. a, della
Carta delle Nazioni Unite).
• La maggior parte delle fondamentali convenzioni di codificazione
origina da progetti della CDI (es. in materia di diritto dei trattati: v. la
Convenzione di Vienna del 23.5.1969 che detta le regole sulla
18 conclusione, l’efficacia e la validità dei trattati conclusi da Stati in
forma scritta). La CDI, formata da giuristi esperti, raccoglie la prassi
internazionale, la sintetizza in proposizione giuridiche, elabora
progetti di convenzioni internazionali che vengono sottoposti agli Stati
LA CONSUETUDINE interessati, e poi all’Assemblea generale (che può convertirli in una
INTERNAZIONALE convenzione);
• ora conferenze di rappresentanti di Stati appositamente convocate (es.
Caratteri generali delle fonti internazionali
nel campo della codificazione del diritto del mare: v. Convenzione
La consuetudine internazionale
delle Nazioni Unite sul diritto del mare o United Nations Convention
I principi generali
on the Law of the Sea, c.d. UNCLOS, aperta alla firma a Montego
L’accordo Bay, 10.12.1982).
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
• La codificazione, comunque conseguita, è un fenomeno estremamente
Altre fonti? Il soft law internazionale
importante per l’operatore giuridico internazionale (che può invocare
la convenzione di codificazione prescindendo, salvo contestazioni,
dell’opera di ricostruzione della consuetudine).
• È tuttavia importante ricordare che le regole consuetudinarie codificate
o trasposte in una convenzione di codificazione conservano,
19 distintamente, la loro qualità originaria di norme generali. Sul piano
pratico le norme della convenzione di codificazione, infatti, possono
riflettere (o meno) la consuetudine esistente. In caso negativo, si tratterà
di norme convenzionali assunte anche con lo scopo di sviluppo
LA CONSUETUDINE progressivo, e orientato, del diritto consuetudinario.
INTERNAZIONALE • Per effetto della codificazione si è in presenza dunque di due set di
norme (rispettivamente consuetudinarie e convenzionali) provviste di
Caratteri generali delle fonti internazionali
esistenza autonoma e di analogo contenuto (nella misura in cui le norme
La consuetudine internazionale
convenzionali siano – in effetti – ricognitive della consuetudine
I principi generali
esistente).
L’accordo
• Tali norme possono essere separatamente invocate dinanzi al giudice
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
internazionale o interno (v. in tal senso CIG, sentenza 27.6.1986 sul
Altre fonti? Il soft law internazionale
caso delle attività militari e paramilitari in Nicaragua e contro il
Nicaragua).
• Il carattere convenzionale delle regole è cruciale (come si è visto)
20 anche nel promuovere la formazione di nuove consuetudini; nel
cristallizzare (ovvero nel completare il processo formativo di) regole
consuetudinarie non ancora stabilizzate (dunque, in via di
formazione), a beneficio non solo degli Stati parti alla convenzione
ma anche a beneficio degli Stati terzi alla convenzione (la
LA CONSUETUDINE consuetudine, infatti, una volta formatasi ha efficacia generale).
INTERNAZIONALE
• Così, a esempio, le regole della Convenzione di Vienna sul diritto
Caratteri generali delle fonti internazionali
dei trattati o CVDT, che vincola (in quanto convenzione) ben 116
La consuetudine internazionale Stati, ha portato al sorgere di (nuove) regole consuetudinarie
I principi generali strumentali (in materia di riserve; di diritto consuetudinario cogente)
L’accordo che vincolano, in quanto consuetudine sopravvenuta, anche gli Stati
Le fonti previste da accordi (atti derivati) che non hanno ratificato la CVDT (come gli Stati Uniti, i quali
Altre fonti? Il soft law internazionale rispettano tutte le regole presenti nella CVDT in quanto
«restatement of customary law»).
• Il diritto consuetudinario cogente.
La consuetudine internazionale
• ** dalla Convenzione di Vienna del 23 agosto 1978 sulla
successione degli Stati nei trattati (entrata in vigore nel 1996) e
I principi generali
• dalla Convenzione di Vienna del 21 marzo 1986 sul diritto dei
L’accordo. Caratteri
trattati fra Stati ed organizzazioni internazionali e fra
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
organizzazioni internazionali (non ancora entrata in vigore; ma
Altre fonti? Il soft law internazionale considerata riproduttiva di norme consuetudinarie da vari organi
giudiziari internazionali)
• La CVDT 1969 prevede regole che, all’epoca della loro
formulazione, erano di sviluppo progressivo, ossia non
36 corrispondevano al diritto consuetudinario esistente bensì miravano
a stimolarne l’evoluzione (es. diritto consuetudinario cogente;
riserve).
• Oggi la consuetudine internazionale ha non solo confermato il testo
della CVDT, ma l’ha superato in senso ampliativo (così con
riguardo all’istituto delle riserve).
Caratteri generali delle fonti internazionali • Altre disposizioni CVDT restano di natura puramente
La consuetudine internazionale
convenzionale (così per le regole procedurali stabilite per far valere
l’invalidità dei trattati).
I principi generali
La consuetudine internazionale • Il depositario è lo Stato presso cui si sono svolti i negoziati e dove
I principi generali l’accordo è stato firmato. Negli accordi conclusi nell'ambito delle Nazioni
Unite, il deposito è effettuato presso il Segretario generale di tale
L’accordo. Procedimento di stipulazione
organizzazione.
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
Altre fonti? Il soft law internazionale • Alla ratifica è parificata «l’adesione» (art. 16 CVDT) (ratifica successiva
da parte di uno Stato che non ha partecipato ai negoziati originari) per i
trattati che la consentono (c.d. «aperti»).
• Vi sono anche trattati semi-aperti (previsto un procedimento di
ammissione su domanda gestito dagli organi dell’organizzazione: es.
45 ONU) ovvero trattati «chiusi» (l’adesione di membri ulteriori richiede un
procedimento in parte «interno» all’organizzazione, in parte
«internazionale»: così per l’ammissione di nuovi membri all’Unione
europea: v. art. 49 Trattato sull’Unione europea).
L’ACCORDO. • Fasi ulteriori sono previste nella prassi, con valore di pubblicità
FORMAZIONE dell’accordo ovvero in relazione al perfezionamento e alla presa
d’efficacia dell’accordo.
Caratteri generali delle fonti internazionali
La consuetudine internazionale
• Si tratta della registrazione e dell’entrata in vigore dell’accordo.
I principi generali • La registrazione dell’accordo è un adempimento previsto dall’ art. 102
L’accordo. Procedimento di stipulazione Carta ONU in vista dell’abolizione della c.d. diplomazia segreta: «Ogni
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
trattato ed ogni accordo internazionale stipulato da un Membro delle
Nazioni Unite dopo l’entrata in vigore del presente Statuto deve essere
Altre fonti? Il soft law internazionale
registrato al più presto possibile presso il Segretariato e pubblicato a
cura di quest’ultimo.
• # Nessuno dei contraenti di un trattato o accordo internazionale che non
sia stato registrato in conformità alle disposizioni del paragrafo 1 di
46 questo articolo, potrà invocare il detto trattato o accordo davanti ad un
organo delle Nazioni Unite».
• La mancata registrazione (oltre a costituire un possibile indizio della
natura non vincolante dello strumento) comporta la sola conseguenza
della non opponibilità del medesimo davanti agli organi ONU, ivi
L’ACCORDO. compresa la CIG.
FORMAZIONE
• L’entrata in vigore del trattato è disciplinata, in genere, dalle sue stesse
Caratteri generali delle fonti internazionali disposizioni (art. 24, par. 1, CVDT): normalmente avviene al
La consuetudine internazionale
raggiungimento del numero di ratifiche «minimo» previsto (per gli Stati
che hanno depositato ratifica; successivamente, per gli altri).
I principi generali
• In assenza di disposizioni nel trattato, il suo perfezionamento e la sua
L’accordo. Procedimento di stipulazione
entrata in vigore coincidono, e si realizzano con il deposito (o lo
Le fonti previste da accordi (atti derivati) scambio) di tutti gli strumenti di ratifica da parte degli Stati che hanno
Altre fonti? Il soft law internazionale preso parte ai negoziati (art. 24, par. 2, CVDT). Nel caso dei trattati c.d.
aperti, per gli Stati che vi aderiscono, il trattato prende naturalmente
efficacia al momento del deposito dell’adesione.
• Talune disposizioni procedurali o organizzative del trattato hanno però
effetti anticipati. Secondo la CVDT (art. 24, par. 4), infatti, «le
47 disposizioni di un trattato che regolamentano l’autenticazione del
testo, l’accertamento dei consenso degli Stati ad esserne vincolati, le
modalità o la data della sua entrata in vigore, le riserve, le funzioni del
depositario, nonché tutti gli altri problemi che vengono
necessariamente a porsi prima dell’entrata in vigore del trattato
L’ACCORDO. stesso, sono applicabili a partire dalla data dell’adozione del testo».
FORMAZIONE • Due principi / istituti consuetudinari precisano taluni effetti dei trattati
«prima» della loro entrata in vigore.
Caratteri generali delle fonti internazionali
• Si tratta del principio di buona fede nella conclusione dei trattati (art.
La consuetudine internazionale
18 CVDT), da un lato, e l’istituto dell’applicazione in via provvisoria
I principi generali
del trattato, dall’altro (art. 25 CVDT).
L’accordo. Procedimento di stipulazione
• Secondo il principio di buona fede gli Stati firmatari, nel periodo che
Le fonti previste da accordi (atti derivati) intercorre tra la firma e la ratifica, e gli Stati che hanno espresso la loro
Altre fonti? Il soft law internazionale ratifica, nel periodo che intercorre fra detta ratifica e l’entrata in vigore
del trattato, hanno l’obbligo di «astenersi dal compiere atti suscettibili
di privare» detto trattato «del suo oggetto e del suo scopo».
48 • Devono dunque astenersi da atti suscettibili di svuotare di effetto il
trattato stesso. A parte detto effetto, l’obbligo di buona fede non si
spinge fino a implicare una sorta di obbligo di dare applicazione
(anticipata) al trattato; e neppure sancisce implicitamente l’obbligo
L’ACCORDO. di ratificare il trattato, una volta questo firmato.
FORMAZIONE • V. in proposito Corte costituzionale, sentenza n. 194 del 2018,
Caratteri generali delle fonti internazionali Santoro, punto 5.4 del considerato in diritto, in cui la Corte esclude
La consuetudine internazionale che l’obbligo internazionale di buona fede possa spingersi fino a
I principi generali rendere illecita, rispetto al trattato (ai sensi dell’art. 117, par. 1,
L’accordo. Procedimento di stipulazione Cost., infra), una legge interna sopravvenuta e in conflitto con il
Le fonti previste da accordi (atti derivati) trattato, prima dell’espressione del consenso dello Stato ad
Altre fonti? Il soft law internazionale obbligarsi.
• La Corte ha affermato: «L’obbligo di buona fede stabilito dall’art. 18
della Convenzione sul diritto dei trattati, adottata a Vienna il 23
maggio 1969, ratificata e resa esecutiva con la legge 12 febbraio
49 1974, n. 112, che si sostanzia, tra l’altro, nell’astensione degli Stati
dal compiere atti suscettibili di privare un trattato del suo oggetto e
del suo scopo, non può spingersi fino a escludere la discrezionalità
della ratifica e l’ineludibilità di essa ai fini dell’obbligatorietà del
trattato − per l’Italia − sul piano internazionale. Si conferma,
L’ACCORDO. pertanto, l’inidoneità dell’invocata Convenzione OIL a integrare il
FORMAZIONE parametro dell’art. 117, primo comma, Cost.».
Caratteri generali delle fonti internazionali • L’applicazione provvisoria del trattato. Tra la firma e la ratifica
dell’accordo da parte di tutte le parti contraenti accade che gli Stati
La consuetudine internazionale
interessati decidano di applicare l’accordo in via provvisoria (quando
I principi generali l’accordo prevede una disciplina che richiede un’applicazione
L’accordo. Procedimento di stipulazione tempestiva).
Le fonti previste da accordi (atti derivati) • L’applicazione provvisoria può essere sancita dal trattato stesso (v.
Altre fonti? Il soft law internazionale sopra) o può essere concordata dagli Stati a margine del procedimento
di stipulazione del trattato (in entrambi i casi si tratta di esempio di
stipulazioni «in forma semplificata», infra).
• Ai sensi dell’art. 25 CVDT «Un trattato o una parte di esso vengono
applicati a titolo provvisorio in attesa della sua effettiva entrata in
50 vigore: a) quando il trattato stesso così dispone; o b) quando gli Stati
che hanno partecipato ai negoziati avevano in qualche altro modo
così convenuto». Resta inteso che l’applicazione provvisoria cessa
ipso facto per lo Stato firmatario che abbia manifestato la propria
volontà di non divenire parte al trattato.
L’ACCORDO. • Il procedimento in forma semplificata
FORMAZIONE • Si tratta di un procedimento di conclusione dei trattati assai rilevante
Caratteri generali delle fonti internazionali
nella prassi internazionale recente (a partire dal secondo dopoguerra).
È impiegato per i trattati che regolano la cooperazione
La consuetudine internazionale
amministrativa fra Stati o, comunque, per i trattati detti «di
I principi generali importanza minore». Si giustifica con esigenze di speditezza e di
L’accordo. Procedimento di stipulazione flessibilità. È procedimento «semplificato» rispetto al già esaminato
Le fonti previste da accordi (atti derivati) procedimento solenne. Nel procedimento detto semplificato viene
omessa la fase della ratifica e quella dello scambio delle ratifiche.
Altre fonti? Il soft law internazionale
Consta dunque di tre sole fasi (già descritte): negoziazione, eventuale
adozione del testo, firma.
• La firma esprime l’assunzione di impegno delle Parti contraenti
(equivale per effetti alla «ratifica» negli accordi in forma solenne).
• Gli accordi in forma semplificata, o informali, sono sorti nella prassi
51 statunitense (con la denominazione di «executive agreements») al di
fuori dei requisiti previsti dalla Costituzione federale (secondo cui i
trattati, conclusi in tale paese dal Presidente della Federazione, devono
ricevere «the advice and consent» del Senato, a maggioranza di 2/3
L’ACCORDO. dei senatori).
FORMAZIONE • La CVDT equipara in sostanza la conclusione in forma solenne a
quella in forma semplificata (art. 12 e 13 CVDT) e prospetta la
Caratteri generali delle fonti internazionali possibilità (art. 12, par. 1, lett. c, CVDT) che uno o più Stati
La consuetudine internazionale concludano il trattato in forma semplificata, quando tutti gli altri Stati
I principi generali
(in assenza di vincoli nel trattato stesso) hanno scelto la stipulazione in
forma solenne.
L’accordo. Procedimento di stipulazione
La consuetudine internazionale
• Il procedimento internazionale di stipulazione di tipo «tradizionale»
I principi generali
(accordi in forma solenne) è sufficientemente flessibile da
L’accordo. Procedimento di stipulazione
consentire di tener conto della
Le fonti previste da accordi (atti derivati) • a) potestà primaria dell’Esecutivo nella gestione delle relazioni
Altre fonti? Il soft law internazionale giuridiche internazionali (al governo spettano la conduzione della
politica estera e la gestione del potere di concludere accordi), e della
• b) necessaria approvazione (preventiva o successiva) dell’accordo
da parte del Parlamento nazionale, in quanto ente che esercita in
54 via esclusiva (salvo eccezioni) il potere legislativo sul piano
interno. Tale coinvolgimento parlamentare è necessario quando
l’accordo incida su aspetti importanti della vita del paese, ossia
implichi la produzione o la modifica di norme interne strumentali
L’ACCORDO. all’attuazione dell’accordo.
FORMAZIONE • Nell’ordinamento italiano il potere di stipulazione degli accordi in
Caratteri generali delle fonti internazionali forma solenne, per quanto riguarda lo Stato, è ripartito fra 3
La consuetudine internazionale
distinti organi costituzionali: il Governo, le Camere, il Capo dello
Stato.
I principi generali
L’accordo. Procedimento di stipulazione • Innanzitutto il Governo: la «gestione» della politica estera rientra
Le fonti previste da accordi (atti derivati) nelle prerogative e nella responsabilità del Governo (v.
Altre fonti? Il soft law internazionale
implicitamente l’art. 95 Cost.). Si tratta della riserva governativa
di potere estero, inclusiva dei suoi profili giuridici (conclusione di
accordi internazionali).
• Il Governo infatti «attiva» il procedimento di stipulazione e
presiede, sotto il profilo operativo, a tutte le sue fasi, fino alla
55 conclusione o al perfezionamento del trattato (e, oltre: apposizione
di riserve, esecuzione interna, denuncia o recesso, ecc.). Come noto
il Governo, a partire da tale competenza, gode di un generale
«treaty-making power».
L’ACCORDO. • In secondo luogo il Parlamento. Questo è chiamato a intervenire ma
FORMAZIONE solo con riguardo a speciali categorie di trattati. Le Camere, su base
paritaria, sono chiamate ad autorizzare preventivamente la
Caratteri generali delle fonti internazionali
conclusione (la ratifica) di 5 categorie di trattati importanti che
La consuetudine internazionale
hanno conseguenze qualificate o «strutturali» sul quadro politico,
I principi generali giuridico, finanziario, territoriale interno. Tali categorie di trattati
L’accordo. Procedimento di stipulazione sono delineate dall’ art. 80 Costituzione, che sancisce: «Le Camere
Le fonti previste da accordi (atti derivati) autorizzano con legge la ratifica dei trattati internazionali che sono
Altre fonti? Il soft law internazionale di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o
importano variazioni del territorio od oneri alle finanze o
modificazioni di leggi».
• Le categorie di trattati cui la norma si riferisce sono molto ampie. L’art.
80 Cost. sancisce, in sostanza, un «parallelismo» fra esercizio del potere
normativo «interno» e del potere normativo «esterno/internazionale»,
56 appartenente in entrambi i casi, in ultima analisi, al Parlamento. Questi
deve almeno «autorizzare» l’esercizio di potere estero generativo di
modifiche o innovazioni nel quadro normativo interno.
• In terzo luogo la Costituzione prevede il coinvolgimento del Capo dello
L’ACCORDO. Stato, cui è devoluta, come rappresentante «di vertice» dello Stato (nella
FORMAZIONE sua unità e continuità), il compito d’assumere l’impegno internazionale
dinanzi agli omologhi di altri Stati. Ai sensi dell’ art. 87, par. VIII,
Caratteri generali delle fonti internazionali Costituzione il Capo dello Stato «accredita e riceve i rappresentanti
La consuetudine internazionale
diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra,
I principi generali
l'autorizzazione delle Camere».
L’accordo. Procedimento di stipulazione • La ratifica presidenziale è atto formale. La decisione materiale (politica) a
Le fonti previste da accordi (atti derivati) esso sottesa è responsabilità del Governo e, più precisamente, del
Altre fonti? Il soft law internazionale ministro proponente (che vi appone la «controfirma»: art. 89
Costituzione), salvo il controllo esercitato dal Capo dello Stato sul
rispetto della Costituzione.
• Da quanto precede emerge, in sintesi: una primazia governativa in
materia estera, e dunque anche in relazione alla conclusione dei
57 trattati internazionali; un necessario, e preventivo, coinvolgimento
parlamentare con riguardo ai trattati internazionali che, in fase di
esecuzione o di attuazione, «interferiscano» con, o «limitino»
l’esercizio della sovrana potestà legislativa del Parlamento (art. 1,
L’ACCORDO.
FORMAZIONE art. 70 Cost.; v. anche adattamento al diritto internazionale: art. 11
e 117 Cost.); un ordinario coinvolgimento del Capo dello Stato,
Caratteri generali delle fonti internazionali
perlomeno con riguardo agli accordi di natura solenne.
La consuetudine internazionale
I principi generali
• La primazia di gestione estera attribuita al Governo italiano
L’accordo. Procedimento di stipulazione
coinvolge anche la conclusione degli accordi in forma semplificata
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
e, dunque, innanzitutto, la decisione preventiva circa il se stipulare
Altre fonti? Il soft law internazionale
un determinato accordo in forma semplificata e celere, o in forma
solenne.
• Poiché la Costituzione non prevede la figura degli accordi in forma
semplificata (all’epoca pressoché sconosciuti alla prassi
58 internazionale), si ritiene che il Governo sia vincolato a impiegare la
forma solenne, ma solo per le 5 categorie di trattati di cui all’art. 80
Costituzione. Ciò implica, fra l’altro, una deroga consuetudinaria
(consuetudine «permissiva») o un’interpretazione restrittiva dell’art.
87, par. VIII, Cost. (ossia della competenza del Capo dello Stato a
L’ACCORDO.
ratificare gli accordi internazionali). Come ricordato sopra, infatti, gli
FORMAZIONE
accordi in forma semplificata non richiedono le fasi della ratifica e
Caratteri generali delle fonti internazionali dello scambio delle ratifiche.
La consuetudine internazionale • In conclusione, e in via di prassi, il Governo sceglie
I principi generali discrezionalmente se concludere i trattati in forma semplificata (per
L’accordo. Procedimento di stipulazione es. accordi «programmatici» che prospettano ulteriori impegni e
Le fonti previste da accordi (atti derivati) attività legislativa conseguente) o in forma solenne. Con il solo limite
Altre fonti? Il soft law internazionale
o vincolo di ricorrere alla forma solenne (dunque all’autorizzazione
previa delle Camere e alla ratifica presidenziale), per gli accordi
menzionati dall’art. 80 Cost.
• Quali i rimedi in caso di eccesso nell’impiego governativo degli
accordi in forma semplificata?
L’accordo. Procedimento di stipulazione • Tale sanatoria è in genere concessa dal Parlamento: al fine di evitare
la responsabilità internazionale dell’Italia conseguente alla
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
impossibilità d’applicare l’accordo sul piano interno (v. esecuzione
Altre fonti? Il soft law internazionale
dei trattati) (e salva l’alternativa di attivare l’art. 46 CVDT 169: v.
cause di invalidità dei trattati).
• L’autorizzazione parlamentare postuma non «sana», invece, l’omessa
ratifica del Capo dello Stato (che viene pretermesso dalla funzione che
l’art. 87, par. VIII, Cost. e l’art. 68 Cost. gli attribuiscono).
60 • Il problema che sorge è se tale prassi esorbitante configura una
questione politica, che potrebbe generare unicamente responsabilità del
Governo nei confronti del Parlamento; o viceversa se configura una
questione giuridica, suscettibile di valutazione giudiziaria da parte della
L’ACCORDO. Corte costituzionale (attivata in via incidentale o sollevata dalle stesse
Camere, tramite ricorso per conflitto d’attribuzione fra poteri dello
FORMAZIONE Stato, sulla presupposta violazione degli art. 80 e 87 Cost.).
Caratteri generali delle fonti internazionali • Uno sguardo alla prassi «esorbitante» del Governo. In forma
La consuetudine internazionale semplificata e senza previa autorizzazione parlamentare sono stati
I principi generali
conclusi:
L’accordo. Procedimento di stipulazione • a) il Memorandum di Londra sul territorio di Trieste del 1955; accordi
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
sulla concessione di basi militari, per es. ai membri della NATO; taluni
accordi fra questi peraltro rimasti segreti (accordi che incidono sulla
Altre fonti? Il soft law internazionale
«consistenza territoriale» dello Stato o sulla destinazione di aree del
territorio dello Stato; accordi di certo di natura anche «politica»);
• b) ancora, nel 1955, non è stata autorizzata la richiesta di adesione
dell’Italia all’ONU, realizzata sul presupposto di quanto sancito
61 dall’art. 11 Costituzione (secondo cui «L'Italia ripudia la guerra come
strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di
risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di
parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un
ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni»)
L’ACCORDO. (accordo di natura politica, oggetto di letterale richiamo nel testo
FORMAZIONE costituzionale, sicuramente implicante anche oneri straordinari alle
finanze e adozione o modificazione di leggi);
Caratteri generali delle fonti internazionali
La consuetudine internazionale
• c) in forma semplificata sono stati stipulati il Memorandum d’intesa
italo-libico del 2017 sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del
I principi generali
contrasto all’immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al
L’accordo. Procedimento di stipulazione contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere
Le fonti previste da accordi (atti derivati) (firmato a Roma il 2 febbraio 2017 dal Presidente del Consiglio dei
Altre fonti? Il soft law internazionale
ministri della Repubblica italiana e dal Presidente del Consiglio
presidenziale del Governo di riconciliazione nazionale dello Stato di
Libia)
• e, da ultimo, il Memorandum di intesa Cina – Italia, firmato a
62 Roma il 23.3.2019, relativo agli ambiti programmatici di
cooperazione economica fra i due paesi (accordi di natura politica
ovvero che implicano spese rilevanti non già autorizzate).
La consuetudine internazionale
necessariamente prima che il trattato sia ratificato. La Costituzione
vuole che le Camere valutino in anticipo il testo del trattato, al fine di
I principi generali
rimuovere, in quanto organi autorizzanti, il limite che, secondo le
L’accordo. Procedimento di stipulazione previsioni degli art. 80 e 87, circonda l'esercizio del potere di ratifica;
Le fonti previste da accordi (atti derivati) ma la ratifica, nel caso in esame, non è stata nemmeno prevista, avendo
Altre fonti? Il soft law internazionale
le parti contraenti convenuto che l'accordo entrasse in vigore alla data
della firma» e tale visione corrisponde a quella espressa dalle Camere
nel caso di specie (punto 6 considerato in diritto).
• In un caso più recente, la Corte è andata vicino a una seconda declaratoria di
incostituzionalità (ordinanza n. 163 del 2018, Marcon e altri). Alcuni
parlamentari italiani hanno sollevato dinanzi alla Corte un ricorso per
65 conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato, fondato sulla «omessa
presentazione», da parte del Governo, «del progetto di legge di
autorizzazione alla ratifica del Memorandum d’intesa sulla cooperazione nel
campo dello sviluppo, del contrasto all’immigrazione illegale, al traffico di
esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle
L’ACCORDO. frontiere tra lo Stato della Libia e la Repubblica italiana» (cit.). Secondo i
FORMAZIONE ricorrenti il Memorandum avrebbe dovuto essere concluso in forma solenne.
• Esso infatti stabilisce una cooperazione «per individuare soluzioni urgenti
Caratteri generali delle fonti internazionali
alla questione dei migranti clandestini che attraversano la Libia per recarsi
La consuetudine internazionale in Europa via mare, attraverso la predisposizione dei campi di accoglienza
I principi generali temporanei in Libia, sotto l’esclusivo controllo del Ministero dell’Interno
libico, in attesa del rimpatrio o del rientro volontario nei paesi di origine».
L’accordo. Procedimento di stipulazione
Secondo i ricorrenti il Memorandum avrebbe «oggettiva natura politica, ai
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
sensi dell’art. 80 della Costituzione». La Corte dichiara la questione
Altre fonti? Il soft law internazionale inammissibile, per un vizio di legittimazione ad agire. Solo le Camere (e non
invece i singoli parlamentari) possono ricorrere ai sensi del rimedio in
esame.
• Il diritto italiano riconosce una limitata competenza a stipulare anche
a beneficio delle Regioni (enti decentrati dotati di certa potestà
66 legislativa).
• Le Regioni possono concludere accordi internazionali (nonché intese
con enti omologhi di altri Stati) nei limiti stabiliti dalla Costituzione
(art. 117, comma 9) e dalle norme primarie (cui la Costituzione fa
L’ACCORDO. rinvio: art. 6, par. 2, l. 131/ 2003, decreto legislativo c.d. La Loggia).
FORMAZIONE • Si tratta, più precisamente, di talune categorie di accordi
internazionali stipulati con Stati terzi, previsti e descritti dalla l. 131
Caratteri generali delle fonti internazionali
del 2003, ossia:
La consuetudine internazionale
• a) accordi esecutivi ed applicativi di accordi internazionali
I principi generali
regolarmente entrati in vigore (per es. secondo quanto previsto dalla
L’accordo. Procedimento di stipulazione
Convenzione quadro di Madrid del 1980 sugli accordi delle
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
autonomie territoriali: previa eventuale stipula di accordi bilaterali
Altre fonti? Il soft law internazionale fra gli Stati di appartenenza: v. [Link]/ );
• b) accordi di natura tecnico-amministrativa;
67 • c) accordi di natura programmatica finalizzati a favorire il loro
sviluppo economico, sociale e culturale.
• Le Regioni possono, inoltre, stipulare intese con enti territoriali
«stranieri». Queste ultime intese esprimono attività di «mero
L’ACCORDO. rilievo internazionale», prive di effetti giuridici e rilevanti nel
FORMAZIONE diritto interno degli Stati coinvolti. Appunto, attività «dirette a
Caratteri generali delle fonti internazionali favorire il loro sviluppo economico, sociale e culturale». Dette
La consuetudine internazionale attività possono essere condotte anche da «i Comuni, le Province e
I principi generali le Città metropolitane» «nelle materie loro attribuite».
L’accordo. Procedimento di stipulazione
• Gli accordi (in senso proprio) delle Regioni possono essere
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
stipulati solo in osservanza di talune condizioni di sostanza e di
Altre fonti? Il soft law internazionale
procedura. Vale menzionarle.
• Sotto il profilo sostanziale la Regione può agire a) solo nei
settori di sua competenza, ossia può stipulare «accordi» che
68 ricadano nelle competenze normative (concorrenti o residuali)
attribuite dalla Costituzione (art. 117, comma 3 e 4) in base al
principio di parallelismo delle competenze (per cui la
competenza a stipulare, o estera, segue la competenza a
L’ACCORDO. legiferare sul piano interno). Inoltre
FORMAZIONE
• b) la competenza regionale può essere esercitata solo in
Caratteri generali delle fonti internazionali conformità agli indirizzi di politica estera, che ricadono nella
La consuetudine internazionale competenza esclusiva dello Stato (ossia del Governo): v. art.
I principi generali 117, comma 2, lett. a), Cost.
L’accordo. Procedimento di stipulazione
• Sotto il profilo procedurale la principale condizione è quella del
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
conferimento alla Regione, da parte del ministro degli esteri, dei
Altre fonti? Il soft law internazionale
«pieni poteri di firma».
• I poteri di firma sono attribuiti previo accertamento della opportunità
politica e della legittimità dell’accordo» (art. 6 l. cit.). Gli accordi
La consuetudine internazionale • Gli accordi conclusi dalle Regioni italiane sono qualificabili, in
I principi generali realtà, sotto il profilo internazionale, come accordi «dello Stato»
L’accordo. Procedimento di stipulazione
conclusi materialmente da enti territoriali decentrati. A riprova, è lo
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
Stato l’unico soggetto responsabile in caso di violazione dell’accordo
(o di mancata attuazione del medesimo) da parte della Regione che
Altre fonti? Il soft law internazionale
l’ha sottoscritto. Lo Stato può dunque sostituirsi alla Regione
nell’adempimento dell’accordo (v. art. 6, par. 6, l. 131/2003).
• Le riserve ai trattati
• Scopo dell’istituto è permettere agli Stati che vogliono far parte di
70 un trattato multilaterale di aderirvi, senza sacrificare istituti interni
importanti (v. art. 27 CVDT 1969) o altri interessi «unilaterali»
(specificità nazionale). Le riserve permettono dunque una più ampia
«partecipazione» (adesione) ai trattati internazionali aperti.
• La nozione di riserva è la seguente. Si tratta della «manifestazione
LA DISCIPLINA DELLE unilaterale di volontà» con la quale uno Stato, nel momento in cui
RISERVE esprime il suo consenso a vincolarsi al trattato, «mira ad escludere o
modificare l’effetto giuridico di alcune disposizioni del trattato» a
Caratteri generali delle fonti internazionali
proprio beneficio, ossia «nella loro applicazione a tale Stato» (art.
La consuetudine internazionale 2, lett. d, CVDT 1969).
I principi generali • Le riserve sono qualificate dalla dottrina in vario modo, a seconda
L’accordo. Le riserve del loro oggetto: dunque, come riserve «ablative» o «eccettuative»
Le fonti previste da accordi (atti derivati) (riserve che tendono a limitare i vincoli previsti dal trattato per
quello Stato); come riserve «modificative» (riserve che tendono a
Altre fonti? Il soft law internazionale
modificare, in via interpretativa, il tenore o la portata della norma:
dette anche riserve interpretative).
• Differenti dalle riserve sono le dichiarazioni interpretative. Si tratta
di dichiarazioni unilaterali con le quali uno Stato, parte al trattato,
afferma una determinata interpretazione di norme del trattato
71 (interpretazione cedevole, qualora non accolta dalle altre Parti
contraenti o dall’organo preposto all’interpretazione del trattato). Le
dichiarazioni sono utilizzate soprattutto con riguardo ai trattati che
non ammettono, o ammettono molto limitativamente, l’apposizione
di riserve (vedi al riguardo la casistica relativa alla Convenzione
LA DISCIPLINA DELLE europea dei diritti dell’uomo, CEDU).
RISERVE • Qual è l’effetto delle riserve manifestate dallo Stato che ratifica un
Caratteri generali delle fonti internazionali accordo?
La consuetudine internazionale • Come deriva dall’art. 2 CVDT cit., la riserva ha l’effetto,
I principi generali
innanzitutto, di limitare la portata vincolante dell’accordo a beneficio
dello Stato c.d. riservante: la norma oggetto di riserva «non» lo
L’accordo. Le riserve
vincola o lo vincola nel senso indicato dalla riserva.
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
• Inoltre la riserva ha l’effetto di modificare nella stessa misura gli
Altre fonti? Il soft law internazionale
obblighi discendenti dall’accordo, a beneficio di qualsiasi altro Stato
parte all’accordo, ma solo nei rapporti con lo Stato riservante.
• Tale effetto è descritto dall’art. 21, par. 1, CVDT 1969 come
segue: «Una riserva formulata … nei confronti di un’altra
72 parte: a) modifica, per lo Stato autore della riserva, nelle sue
relazioni con quest’altra Parte le disposizioni del trattato sulle
quali verte la riserva, nella misura prevista da detta riserva; e
b) modifica nella stessa misura tali disposizioni per
LA DISCIPLINA DELLE quest’altra parte nelle sue relazioni con lo Stato autore della
RISERVE riserva». L’effetto prodotto dalla riserva nei confronti delle
Caratteri generali delle fonti internazionali altre parti contraenti all’accordo, nei riguardi dello Stato
La consuetudine internazionale
autore della riserva, è chiamata «effetto reciproco» delle
I principi generali
riserve e risiede nella natura (in principio «sinallagmatica» o
bilaterale) dei vincoli che sorgono dagli accordi. In sostanza le
L’accordo. Le riserve
riserve limitano l’effetto delle norme dell’accordo non solo a
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
favore dello Stato che le esprime, ma anche a favore di tutti
Altre fonti? Il soft law internazionale
gli altri Stati (parti all’accordo) nei loro rapporti con lo Stato
riservante.
• Le riserve producono dunque un effetto di frammentazione, su base
bilaterale, degli obblighi convenzionali. Ne consegue che la disciplina
dell’accordo resta «intatta» o invariata (e l’accordo «s’applica
73 integralmente») solo per tutti gli altri Stati nelle loro relazioni
reciproche. Ai sensi dell’art. 21, par. 2, CVDT, «la riserva non modifica
le disposizioni del trattato per le altre parti del trattato nei loro
rapporti inter se». È questo il motivo per cui gli accordi (per es.
LA DISCIPLINA DELLE economici) che pongono in essere una disciplina rigorosamente
uniforme per le Parti contraenti non ammettono l’apposizione di riserve
RISERVE
(es. i Trattati sull’Unione europea).
Caratteri generali delle fonti internazionali • Analogamente l’apposizione di riserve è esclusa, o è disciplinata
La consuetudine internazionale restrittivamente, in modo da far salve le norme fondamentali o
I principi generali caratterizzanti, negli accordi che tutelano interessi oggettivi e sottratti
alla disponibilità delle Parti (diritti dell’uomo e diritto umanitario
L’accordo. Le riserve
soprattutto): si vedano, a esempio, l’art. 57 Convenzione EDU; o l’art.
Le fonti previste da accordi (atti derivati) 42 della Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 28.7.1951 (che
Altre fonti? Il soft law internazionale ammette solo le riserve che non riguardano gli artt. 1, 3, 4, 16 (1), 33,
36-46, ossia le norme fondamentali della Convenzione).
• La CVDT detta anche importantissimi criteri (residuali) sulla
questione della «ammissibilità» delle riserve agli accordi, in
74 particolare agli accordi che non disciplinano (esplicitamente)
l’istituto (art. 19).
• In materia si segue innanzitutto la disciplina convenzionale. Sono
dunque ammesse le riserve che l’accordo dichiara ammissibili, alle
LA DISCIPLINA DELLE condizioni previste dall’accordo (es. art. 57 CEDU). Parimenti sono
RISERVE vietate le riserve che l’accordo non ammette.
• Se l’accordo è silente sul punto, si segue il criterio residuale che
Caratteri generali delle fonti internazionali
impone di valutare se la riserva contrasta, o meno, con le norme e le
La consuetudine internazionale finalità caratterizzanti dell’accordo. Ai sensi dell’art. 19, lett. c,
I principi generali CVDT, nel silenzio dell’accordo è ammissibile la riserva che «non
L’accordo. Le riserve sia incompatibile con l'oggetto e lo scopo del trattato».
Le fonti previste da accordi (atti derivati) • La valutazione sulla «compatibilità implicita» della riserva solleva
Altre fonti? Il soft law internazionale delicati problemi interpretativi, che sono in genere risolti dagli stessi
Stati parte all’accordo oppure (ove presente) dall’organo o dal
giudice internazionale istituito dall’accordo stesso.
• La disciplina dell’art. 19 CVDT è favorevole all’ammissibilità delle
riserve (non previste dall’accordo). Lo scopo è quello di agevolare la
75 massima partecipazione ai trattati multilaterali aperti, che potrebbe
essere ostacolata da istituti o norme propri del diritto interno statale.
In via di compromesso, sono ammesse dunque tutte le riserve che
lascino impregiudicata la disciplina minima e caratterizzante
l’accordo.
LA DISCIPLINA DELLE • La regola di cui all’art. 19 CVDT codifica (modificandola in senso
RISERVE ampliativo) la soluzione accolta dalla CIG nel parere del 28.5.1951
relativo al caso delle riserve alla Convenzione sul genocidio. Il
Caratteri generali delle fonti internazionali favore per l’ammissibilità delle riserve (e dunque per la relativa
La consuetudine internazionale «flessibilità» degli accordi) è stato affermato dalla Corte con
I principi generali riguardo alla Convenzione sul genocidio, ossia a un trattato
multilaterale che ha come scopo e come oggetto quello di consentire
L’accordo. Le riserve
la repressione efficace del crimine di genocidio, finalità che può
Le fonti previste da accordi (atti derivati) essere realizzata solo se tutti o la più gran parte degli Stati della
Altre fonti? Il soft law internazionale comunità internazionale vi aderiscono (vocazione «universale» della
Convenzione).
• Si è detto che negli accordi privi di organi competenti ad
accertare l’ammissibilità delle riserve, tale valutazione è affidata
76 alle stesse Parti contraenti, in via decentrata. L’ammissibilità di
una riserva è dunque subordinata al consenso (implicito o tacito)
delle altre Parti al trattato, singolarmente prese.
• La valutazione unilaterale dei singoli Stati contraenti può
LA DISCIPLINA DELLE
condurre a tre esiti, disciplinati dalla CVDT.
RISERVE
• i) La riserva può essere accettata, anche implicitamente: ossia, in
Caratteri generali delle fonti internazionali
assenza di obiezioni (silenzio-assenso): «si deve presumere che
La consuetudine internazionale
una riserva sia stata accettata da uno Stato se quest'ultimo non
I principi generali
ha formulato obiezioni alla riserva sia alla scadenza del periodo
L’accordo. Le riserve
di dodici mesi successivi alla data in cui ne ha ricevuto la
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
notifica, sia alla data in cui esso ha espresso il suo consenso a
Altre fonti? Il soft law internazionale
vincolarsi al trattato, se quest'ultima è posteriore» (art. 21, par.
5, CVDT).
• In alternativa gli altri Stati parti possono contestare la («obiettare»
alla) riserva espressa da uno Stato, al fine di indurre lo Stato
77 riservante a ritirarla. L’obiezione può essere specifica o generica.
• ii) L’obiezione «qualificata» è quella che manifesta un giudizio di
«inammissibilità» della riserva (per contrasto con l’oggetto e lo
scopo del trattato). Lo Stato che esprime un’obiezione qualificata
LA DISCIPLINA DELLE non intende partecipare all’accordo con lo Stato riservante, se lo
RISERVE Stato riservante, beninteso, conferma la riserva. L’obiezione
qualificata ha dunque l’effetto di impedire il sorgere del vincolo
Caratteri generali delle fonti internazionali convenzionale fra lo Stato riservante e lo Stato obiettante.
La consuetudine internazionale
• iii) L’obiezione generica ha, invece, solo valore politico o
I principi generali esortativo. Lo Stato che obietta mira a indurre lo Stato riservante a
L’accordo. Le riserve ritrattare la riserva: ma se questo la conferma, non impedisce
l’entrata in vigore dell’accordo fra i due. L’obiezione generica ha
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
mero scopo di incentivare il ritiro delle riserva (sul regime di libertà
Altre fonti? Il soft law internazionale
per il ritiro tanto delle riserve quanto delle obiezioni alle riserve:
art. 22 CVDT).
• Infatti: «quando uno Stato che ha formulato una obiezione a una
riserva non si è opposto all'entrata in vigore del trattato fra se
78 stesso e lo Stato autore della riserva, le disposizioni alle quali la
riserva si riferisce non si applicano fra i due Stati nella misura
prevista dalla riserva» (art. 21, par. 3, CVDT). L’obiezione
generica equivale, in sostanza, ad accettazione della riserva:
LA DISCIPLINA DELLE sorge il rapporto pattizio, con esclusione della norma oggetto di
RISERVE riserva.
Caratteri generali delle fonti internazionali • Come esempio di obiezione generica, si veda, ad esempio,
La consuetudine internazionale l’obiezione italiana alla riserva apposta dagli Stati Uniti alla
I principi generali Convenzione sul genocidio, cit., obiezione che è così formulata:
L’accordo. Le riserve
«29.12.1989 - The Government of the Republic of Italy objects
to the second reservation entered by the United States of
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
America. It creates uncertainty as to the extent of the obligations
Altre fonti? Il soft law internazionale
which the Government of the United States of America is
prepared to assume with regard to the Convention».
• La riserva statunitense, effettivamente indeterminata, recita così:
79 «nothing in the Convention requires or authorizes legislation or other
action by the United States of America prohibited by the Constitution
of the United States as interpreted by the United States». Essa è stata,
peraltro, mantenuta dagli Stati Uniti.
• In materia di trattati (regionali) sui diritti fondamentali della persona,
LA DISCIPLINA DELLE provvisti di un organo giurisdizionale d’accertamento, il regime di
RISERVE incompatibilità delle riserve è convertito in un regime di «invalidità»
delle riserve.
Caratteri generali delle fonti internazionali
• In conseguenza, le riserve incompatibili con l’oggetto o con lo scopo
La consuetudine internazionale
del trattato sono considerate semplicemente caduche (non apposte).
I principi generali Se dunque viene accertata l’inammissibilità della riserva, il vincolo
L’accordo. Le riserve convenzionale fra lo Stato riservante e tutti gli altri Stati persiste: ma
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
cade la riserva («separabilità della riserva»).
Altre fonti? Il soft law internazionale • Tale evoluzione locale del regime consuetudinario è stata avviata
dalla famosa sentenza della Corte EDU del 20.4.1988, ric. n.
10328/83, sul caso Belilos c. Svizzera.
• All’origine del caso vi è una «dichiarazione interpretativa» della
80 Svizzera relativa all’art. 6 CEDU, norma che sancisce il diritto
fondamentale al processo «equo», effettivo e imparziale. E
prevede, fra l’altro, il diritto al gratuito patrocinio a favore degli
individui sprovvisti di risorse. Secondo la dichiarazione svizzera, il
LA DISCIPLINA DELLE gratuito patrocinio non sarebbe applicabile, in tale Stato, a taluni
RISERVE procedimenti interni (amministrativi). Le altre Parti contraenti non
avevano contestato o sollevato obiezioni in proposito.
Caratteri generali delle fonti internazionali
I principi generali
• In tal caso l’effetto vincolante del trattato per questi soggetti può
darsi solo in presenza dei presupposti ordinari (conformi ai
L’accordo. Adempimento ed efficacia
principi o al diritto consuetudinario). Si vedano ad esempio gli art.
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
36 e 37 CVDT per i trattati a favore o, rispettivamente, a carico di
Altre fonti? Il soft law internazionale
terzi, che richiedono, per produrre i loro effetti, una qualche forma
di assenso da parte dello Stato terzo avvantaggiato o onerato.
• In campo economico un esempio di norma convenzionale che opera a
favore di Stati terzi è la clausola della nazione più favorita (art. 1
87 Accordo generale sulle tariffe doganali e il commercio, c.d. GATT
1947). Per l’effetto, le «migliori» concessioni tariffarie riconosciute
da uno Stato parte ai prodotti di un determinato Stato sono estese ai
prodotti originari di tutti gli altri Stati parti del GATT, ancorché questi
ultimi non siano parti all’accordo che sancisce il trattamento
L’EFFICACIA vantaggioso. In tal caso l’assenso all’operare della clausola della
DELL’ACCORDO nazione più favorita è contenuto nello stesso accordo GATT.
• Il diritto consuetudinario dispone, inoltre, che taluni trattati di natura
Caratteri generali delle fonti internazionali
particolare (i trattati che stabiliscono una frontiera, i trattati che
La consuetudine internazionale sanciscono regimi territoriali obiettivi, ovvero una determinata
I principi generali «destinazione» per porzioni di territorio, per es. adibendole a zone
L’accordo. Adempimento ed efficacia
smilitarizzate o a sede installazioni civili: v. art. 11 e 12 Convenzione
di Vienna sulla successione degli Stati nei trattati del 1978)
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
sopravvivano a mutamenti di sovranità territoriale, e s’impongano allo
Altre fonti? Il soft law internazionale Stato, «terzo» rispetto alle stipulazioni indicate, che si trovi a
subentrare nel governo del territorio interessato. Si tratta dunque di
eccezioni apparenti, in realtà conformi ai principi generali.
• L’interpretazione dei trattati
• Gli artt. 31-33 CVDT, corrispondenti al diritto consuetudinario,
88 prevedono precisi criteri sull’interpretazione dei trattati ad ausilio
dell’interprete, ossia del giudice internazionale o nazionale. Qualora
l’interpretazione spetti al giudice nazionale, nel caso dei trattati da
attuare nell’ordinamento interno, detti criteri precludono
L’INTERPRETAZIONE d’interpretare il trattato secondo i criteri propri del diritto interno (e
DELL’ACCORDO scongiurano dunque una «nazionalizzazione interpretativa» della
disciplina convenzionale; ovvero una sua applicazione riduttiva o
Caratteri generali delle fonti internazionali
frammentata).
La consuetudine internazionale
• La CVDT s’ispira al metodo d’interpretazione detto «obiettivo».
I principi generali
Questo pone all’attenzione dell’interprete la lettera del trattato (la
L’accordo. L’interpretazione
norma o le norme oggetto di interpretazione), il contesto nel quale la
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
norma si colloca, infine lo scopo perseguito dagli autori del trattato.
Altre fonti? Il soft law internazionale
• La volontà degli autori del trattato rileva nella misura in cui si è
«espressa» o «obiettivata» nel trattato.
• L’art. 31, par. 1, così esprime la regola generale
89 d’interpretazione: «Un trattato deve essere interpretato in buona
fede in base al senso comune da attribuire ai termini del trattato
nel loro contesto ed alla luce dei suo oggetto e del suo scopo».
• L’interprete deve applicare quindi, nell’ordine, il criterio
L’INTERPRETAZIONE testuale, contestuale e teleologico (o finalistico): che
DELL’ACCORDO costituiscono tre momenti della medesima operazione
Caratteri generali delle fonti internazionali interpretativa.
La consuetudine internazionale
• Va sottolineato che l’interpretazione (obiettiva) deve partire dal
I principi generali
«testo», e solo successivamente volgersi (per conferma o
L’accordo. L’interpretazione
variazione) al contesto e al fine del trattato. Ciò significa che il
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
criterio teleologico (interpretazione basata sui fini perseguiti
Altre fonti? Il soft law internazionale
dallo strumento: v. es. teoria dei poteri impliciti) non è accolto in
quanto tale.
• Il contesto, ai fini della regola generale d’interpretazione, è inteso
in senso molto ampio. Esso include (art. 31, par. 2, CVDT):
90
• i) il testo, il preambolo (ossia la parte che precede il tessuto
normativo del trattato) e gli allegati (in genere, parte integrante
del trattato stesso); si noti che il preambolo, pur non vincolando
gli Stati contraenti, fornisce chiarimenti sull’obiettivo (la ragione
L’INTERPRETAZIONE
giuridica e storica) perseguito da questi ultimi;
DELL’ACCORDO
• ii) ogni accordo relativo al trattato, purché intervenuto tra tutte le
Caratteri generali delle fonti internazionali
parti in occasione della sua conclusione; e
La consuetudine internazionale
I principi generali
• iii) ogni strumento disposto da una o più parti in occasione della
conclusione del trattato ed accettato dalle altre parti in quanto
L’accordo. L’interpretazione
strumento relativo al trattato (per es. una o più dichiarazioni
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
interpretative; più spesso: dichiarazioni rese dai rappresentanti
Altre fonti? Il soft law internazionale
degli Stati rappresentati alla conferenza di negoziato, l’atto finale
della conferenza di negoziato, e così via).
• Oltre al contesto, l’art. 31, par. 3, CVDT, impone all’interprete di
tener conto:
91 • i) di ogni accordo ulteriore intervenuto tra le parti circa
l’interpretazione del trattato o l’attuazione delle disposizioni in esso
contenute (per es. un accordo interpretativo);
• ii) di ogni ulteriore pratica seguita nell’applicazione del trattato con
L’INTERPRETAZIONE
DELL’ACCORDO la quale venga accertato l’accordo delle parti relativamente
all’interpretazione del trattato (per es. la delibera del 12.9.2001 del
Caratteri generali delle fonti internazionali
Consiglio della NATO, con cui questi ha sancito che un attacco
La consuetudine internazionale
terroristico è assimilabile a un «attacco armato» ai sensi dell’art. 5
I principi generali
dell’accordo NATO, accedendo così a un’interpretazione estensiva di
L’accordo. L’interpretazione
attacco armato, non limitata agli Stati terzi);
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
Altre fonti? Il soft law internazionale • ii) di ogni norma pertinente di diritto internazionale, applicabile alle
relazioni fra le parti (dunque di trattati connessi, o dei principi
generali o del diritto consuetudinario pertinente).
• La CVDT lascia invece uno spazio limitato al metodo c.d. soggettivo
d’interpretazione, mutuato dal diritto interno dei contratti.
• Secondo tale metodo compito dell’interprete è individuare la volontà
92 (l’intenzione) effettiva delle Parti contraenti, presupposta divergente
da quella «dichiarata» nel testo del trattato. Il metodo soggettivo
raramente apporta reali contributi chiarificatori.
• In ogni caso il metodo soggettivo ha ispirato i soli art. 31, par. 4 e 32
L’INTERPRETAZIONE CVDT.
DELL’ACCORDO • Ai sensi della prima disposizione, l’interprete deve ammettere che «un
Caratteri generali delle fonti internazionali
termine o un’espressione abbiano un significato particolare» qualora
sia accertato «che tale era l’intenzione delle parti». Così, ad es.,
La consuetudine internazionale
s’ammette che un termine possa essere inteso «per rinvio» al diritto
I principi generali delle Parti contraenti, e non in modo autonomo, quando è convenuto
L’accordo. L’interpretazione in tal senso. La seconda disposizione cit. ammette la rilevanza dei
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
«lavori preparatori» (le minute o i verbali della conferenza di
negoziato, spesso attualmente non pubblicati o pubblicati in sintesi) e
Altre fonti? Il soft law internazionale
delle «circostanze nelle quali il trattato è stato concluso» (il quadro
storico e le esigenze che hanno portato alla conclusione del trattato).
Ma solo a fini sussidiari o complementari.
• Il ricorso a tali elementi è ammesso infatti per confermare o per
individuare il significato di un termine quando il ricorso alla regola
generale di interpretazione (descritta) «lascia il senso del trattato
93 oscuro» o conduce a un risultato «manifestamente assurdo o
irragionevole».
• A soccorso delle difficoltà d’interpretazione dei trattati multilaterali,
spesso redatti in più lingue, alcune delle quali (dette autentiche) fanno
L’INTERPRETAZIONE parimenti fede o hanno valore equivalente a fini interpretativi (es. per
DELL’ACCORDO la Carta ONU, sono 6: inglese, francese, russo, spagnolo, cinese e
arabo; per i Trattati sull’Unione europea, oltre 20 sono le lingue
Caratteri generali delle fonti internazionali ufficiali), l’art. 33 CVDT detta alcune regole di coordinamento. Ai
La consuetudine internazionale
sensi della norma:
I principi generali • Tutte le lingue c.d. autentiche fanno ugualmente fede, salvo che sia
L’accordo. L’interpretazione
previsto o convenuto che, in caso di divergenza, una lingua fra quelle
autentiche prevalga (art. 33, par. 1);
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
• Si presume che i termini e le espressioni di un trattato abbiano lo
Altre fonti? Il soft law internazionale
stesso senso nei vari testi autentici (art. 33, par. 3).
• Nel caso in cui il confronto fra i vari testi autentici «renda evidente una
differenza di significato che l’applicazione degli articoli 31 e 32 non
94 permette di eliminare, verrà adottato il significato che, tenuto conto
dell’oggetto e dello scopo del trattato, concili nel migliore dei modi i
testi in questione» (art. 31, par. 4). La regola così stabilita impone di
coordinare l’interpretazione dei vari testi autentici dando prevalenza al
L’INTERPRETAZIONE significato che meglio realizza l’oggetto e lo scopo del trattato.
DELL’ACCORDO
• La coniugazione dei due criteri (significato comune dei termini
Caratteri generali delle fonti internazionali
utilizzati nelle varie versioni linguistiche; considerazione della finalità
La consuetudine internazionale
del trattato) serve a evitare interpretazioni che diano rilievo al «minimo
I principi generali comun denominatore» delle differenti versioni linguistiche.
L’accordo. L’interpretazione
• Numerosi esempi applicativi di tale complessa norma sono forniti dalla
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
giurisprudenza della Corte di giustizia UE relativa alla soluzione delle
Altre fonti? Il soft law internazionale
«divergenze interpretative» fra lingue autentiche in cui sono redatti gli
atti derivati dell’Unione.
• Per un esempio d’applicazione dell’art. 33, par. 4, tratto dalla
giurisprudenza internazionale, v. sentenza CIG del 27.6.2001 sul caso
95 La Grand (Germania c. Stati Uniti, merito), in cui Corte è chiamata a
interpretare l’art. 41, par. 1, dello Statuto per stabilire se le sue
ordinanze, che stabiliscono misure provvisorie a garanzia dei diritti in
lite nel processo, abbiano o meno valore vincolante nei confronti
degli Stati parte al procedimento.
L’INTERPRETAZIONE
DELL’ACCORDO • L’art. 41, par. 1, Statuto CIG denota però a tal riguardo una
divergenza linguistica ineliminabile: nella versione francese le misure
Caratteri generali delle fonti internazionali
provvisorie sembrano avere valore precettivo, in quella inglese mero
La consuetudine internazionale valore esortativo. La versione francese recita: «La Cour a le pouvoir
I principi generali d'indiquer, si elle estime que les circonstances l'exigent, quelles
L’accordo. L’interpretazione mesures conservatoires du droit de chacun doivent être prises à titre
Le fonti previste da accordi (atti derivati) provisoire». La versione inglese invece dispone: «The Court shall
Altre fonti? Il soft law internazionale
have the power to indicate, if it considers that circumstances so
require, any provisional measures which ought to be taken, to
preserve the respective rights of either party».
• La Corte ricorre al criterio «di conciliazione» fondato sull’oggetto e
sullo scopo della norma (art. 33, par. 4). Lo scopo dell’art. 41 è la
96 risoluzione giudiziaria della controversia con decisione vincolante.
L’oggetto dell’art. 41 è «di evitare che la funzione giudiziaria della
Corte sia ostacolata o resa ineffettiva dal fatto che i diritti delle parti
contendenti possano venir meno nelle more del giudizio».
• La Corte conclude dunque che le misure provvisorie da essa adottate ai
L’INTERPRETAZIONE sensi dell’art. 41 hanno effetti vincolanti, poiché tale soluzione meglio
DELL’ACCORDO concilia la divergenza fra le versioni linguistiche con la finalità e
l’oggetto perseguiti dalla norma.
Caratteri generali delle fonti internazionali
• La Corte ha affermato: ««It follows from the object and purpose of the
La consuetudine internazionale
Statute, as well as from the terms of Article 41 when read in their
I principi generali context, that the power to indicate provisional measures entails that
L’accordo. L’interpretazione such measures should be binding, inasmuch as the power in question is
Le fonti previste da accordi (atti derivati) based on the necessity, when the circumstances call for it, to safeguard,
and to avoid prejudice to, the rights of the parties as determined by the
Altre fonti? Il soft law internazionale
final judgment of the Court. The contention that provisional measures
indicated under Article 41 might not be binding would be contrary to
the object and purpose of that Article» (par. 102).
• L’invalidità e l’estinzione dei trattati
• La disciplina delle cause di invalidità e di estinzione costituisce un
97 settore cruciale del diritto dei trattati. Complessivamente dette
cause regolamentano «la fine» dei trattati, ossia le ipotesi in cui uno
Stato, vincolato a un trattato, può invocare un motivo per sottrarsi
giustificatamente (con effetti, a seconda dei casi, retroattivi o
L’INVALIDITÀ
DELL’ACCORDO prospettivi) e definitivamente agli obblighi che ne discendono.
I principi generali
• Per quanto riguarda le differenze strutturali, va notato che mentre
L’accordo. Invalidità ed estinzione
le cause di invalidità sono tipizzate dalla CVDT e hanno carattere
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
in principio «tassativo», le cause di estinzione da essa previste
Altre fonti? Il soft law internazionale hanno natura residuale rispetto alle disposizioni dello specifico
trattato cui si rapportano (lasciando spazio alla regolamentazione
dell’estinzione stabilita dalle Parti al trattato).
• La CVDT prevede infatti che «La validità di un trattato o del
consenso di uno Stato ad essere vincolato ad un trattato può
100 essere contestata solo in applicazione della presente
Convenzione» (art. 42.1 CVDT), mentre stabilisce che
«L'estinzione di un trattato, la sua denuncia o il recesso di una
parte possono aver luogo solo in applicazione delle
L’INVALIDITÀ disposizioni del trattato o della presente Convenzione. La
DELL’ACCORDO
stessa regola vale per la sospensione dell'applicazione di un
Caratteri generali delle fonti internazionali trattato» (art. 42, par. 2, CVDT).
La consuetudine internazionale
• Qui di seguito descriveremo brevemente innanzitutto le singole
I principi generali
cause di invalidità, poi le conseguenze da esse prodotte e,
L’accordo. Invalidità ed estinzione
infine, le cause di estinzione e le relative conseguenze. La
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
trattazione sarà chiusa da cenni alla procedura per far valere le
Altre fonti? Il soft law internazionale
cause del primo e del secondo tipo.
• Le cause di invalidità possono raggrupparsi in tre categorie eterogenee
che fanno stato i) di vizi del procedimento di formazione del consenso
101 sul trattato (art. 46 e 47 CVDT); ii) di vizi della volontà a vincolarsi al
trattato di una delle Parti contraenti (errore, dolo e corruzione,
violenza sullo Stato o sul rappresentante dello Stato: art. 48-52) e,
infine, iii) di un conflitto fra la disciplina del trattato e una norma
superiore del diritto consuetudinario (c.d. cogente: art. 53 CVDT).
L’INVALIDITÀ
DELL’ACCORDO • È dunque invalido:
Caratteri generali delle fonti internazionali • i) il trattato concluso in violazione «manifesta» di norme interne
La consuetudine internazionale «fondamentali» sulla competenza a stipulare (art. 46 CVDT; v. anche
I principi generali
art. 47). In deroga al principio della separatezza fra ordinamento
L’accordo. Invalidità ed estinzione
internazionale e interno (art. 27 CVDT), s’ammette (limitativamente)
che un grave vizio del procedimento interno di formazione della
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
volontà dello Stato possa condurre alla nullità del consenso da esso
Altre fonti? Il soft law internazionale
prestato; è lo Stato stesso tenuto a invocare tale vizio di invalidità
(relativa).
• La norma esige però che si tratti di una violazione manifesta (ossia
conoscibile dagli altri Stati secondo la normale diligenza) e che
102 riguardi una norma interna d’importanza fondamentale (es.
costituzionale; per l’Italia, si pensi all’art. 80 o all’art. 117, ultimo
comma, Cost.). Violazioni recondite o minori del diritto interno non
implicano nullità del consenso prestato (esigenza di evitare gli abusi).
L’INVALIDITÀ • Ulteriore causa di nullità del consenso risiede nella violazione, da
DELL’ACCORDO parte del plenipotenziario che ha negoziato e firmato il testo del
trattato, di specifiche restrizioni al suo potere di firma. La violazione
Caratteri generali delle fonti internazionali
delle specifiche istruzioni impartite al plenipotenziario può esser fatta
La consuetudine internazionale valere solo a condizione che esse siano state comunicate alle altre
I principi generali Parti interessate (art. 47 CVDT). L’azione esorbitante del
L’accordo. Invalidità ed estinzione plenipotenziario comporta nullità del consenso soprattutto nel caso di
Le fonti previste da accordi (atti derivati) trattati conclusi in forma semplificata (nei trattati conclusi in forma
Altre fonti? Il soft law internazionale
solenne gli organi preposti alla ratifica possono all’occorrenza sanare
la violazione o la carenza di potere del plenipotenziario: v. sopra, art.
7 CVDT).
• Tra i vizi del consenso la CVDT annovera, classicamente:
I principi generali
• i) L’estinzione per volontà delle Parti è sancita dall’art. 54 CVDT,
norma che assegna priorità alla disciplina convenzionale in materia.
L’accordo. Invalidità ed estinzione
Secondo l’art. 54 CVDT l'estinzione di un trattato può aver luogo «in
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
conformità alle disposizioni del trattato; oppure in ogni momento, per
Altre fonti? Il soft law internazionale
consenso di tutte le parti, previa consultazione degli altri Stati
contraenti» (v. art. 57 per l’analoga disciplina della sospensione).
• La norma considera implicitamente le disposizioni convenzionali,
previste in molti trattati, in merito all’estinzione per effetto del
111 passare del tempo (termine finale o di durata: es. Trattato CECA,
stipulato per 50 anni) o del verificarsi di un determinato evento
(condizione risolutiva).
• A tali disposizioni sono assimilate le clausole di denuncia (di un
trattato bilaterale, che s’estingue in conseguenza dell’attivazione
L’ESTINZIONE della facoltà) o di recesso (da un trattato multilaterale: che vede
DELL’ACCORDO scendere il numero delle Parti contraenti). Cruciale è il requisito del
«consenso di tutte le Parti» sulla previsione e sulle modalità di
Caratteri generali delle fonti internazionali
attivazione della causa estintiva.
La consuetudine internazionale
• Il consenso può essere dato: preventivamente, nello stesso trattato (in
I principi generali
ragione della disciplina della denuncia / recesso); mediante un
L’accordo. Invalidità ed estinzione accordo informale successivo; o mediante la conclusione, fra le
Le fonti previste da accordi (atti derivati) stesse Parti, di un trattato successivo che ha il solo scopo di abrogare
Altre fonti? Il soft law internazionale
il trattato precedente; più spesso, mediante la conclusione di un
trattato successivo che detta una disciplina in conflitto insanabile con
il precedente (abrogazione «implicita»: art. 59 CVDT).
• Gli Stati parte godono dunque di ampia libertà quanto alle forme che
può assumere la causa estintiva.
112 • La previsione, da parte dell’art. 54, della facoltà di estinzione in ogni
momento per consenso di tutte le parti «previa consultazione degli
altri Stati contraenti» è ambigua in merito ai destinatari dell’obbligo
di consultazione previa. Gli «altri Stati contraenti» (in
contrapposizione alle «parti») sono verosimilmente gli Stati che
L’ESTINZIONE stanno per divenire parti al trattato della cui abrogazione si tratta (così
DELL’ACCORDO sembra deporre la relazione della Commissione di Diritto
internazionale, cit., alla futura CVDT 1966).
Caratteri generali delle fonti internazionali
• Qualche rilievo in merito alle clausole di recesso. Queste permettono
La consuetudine internazionale
a uno Stato parte al trattato, con atto o dichiarazione unilaterale, di
I principi generali
cessare di essere vincolato al trattato medesimo (anche se istitutivo di
L’accordo. Invalidità ed estinzione un’organizzazione internazionale), eventualmente nel rispetto di certe
Le fonti previste da accordi (atti derivati) condizioni. Il trattato, come detto, non si estingue, viene bensì meno
la partecipazione al trattato dello Stato recedente. V. in proposito art.
Altre fonti? Il soft law internazionale
55 CVDT, secondo cui la riduzione del numero delle parti al di sotto
del numero necessario per la sua entrata in vigore non estingue il
trattato.
• Le clausole di durata, di risoluzione, di recesso (o denuncia)
segnalano che il trattato non stabilisce una disciplina di durata
113 indeterminata.
• Non tutti i trattati tuttavia prevedono disposizioni al riguardo: per es.
la Carta ONU non prevede alcun termine di durata né alcuna facoltà
di recesso. Altri trattati prevedono facoltà di recesso unilaterale
attivabile trascorso un certo lasso di tempo: così la Convenzione sul
L’ESTINZIONE genocidio (recesso possibile dopo 10 anni dalla sua entrata in vigore:
DELL’ACCORDO art. 14); così il Trattato istitutivo dell’Organizzazione dell’Atlantico
del Nord (recesso possibile dopo 20 anni dalla sua entrata in vigore:
Caratteri generali delle fonti internazionali art. 13); così anche, genericamente, è previsto dalle convenzioni
La consuetudine internazionale lavoristiche adottate in seno alla Conferenza Generale
I principi generali dell’Organizzazione internazionale del Lavoro (facoltà di recesso
trascorso un termine decennale dall’approvazione o dalla ratifica della
L’accordo. Invalidità ed estinzione
specifica convenzione).
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
• Una disciplina articolata sul recesso è oggi prevista dall’art. 50 del
Altre fonti? Il soft law internazionale
Trattato sull’Unione europea, TUE, dopo le modifiche entrate in
vigore il 1.12.2009. Vale esaminarla brevemente.
• Ai sensi dell’art. 50 TUE ciascuno Stato membro, conformemente
alle sue norme costituzionali, può manifestare la sua volontà di
114 recedere dai Trattati di Unione al Consiglio europeo.
• Il recesso può essere «concordato», se l’Unione e lo Stato
interessato riescono a stipulare un accordo sulle modalità del
recesso, che regoli le questioni pendenti (di carattere finanziario,
L’ESTINZIONE territoriale o relative ai diritti dei cittadini di una parte stabilmente
DELL’ACCORDO
residenti nel territorio dell’altra parte) e salva la regolazione
Caratteri generali delle fonti internazionali successiva del problema delle «future relazioni» tra le due parti.
La consuetudine internazionale
• In mancanza di accordo, può aversi un recesso unilaterale. Ai
I principi generali
sensi dell’art. 50, par. 3, TUE, infatti, i Trattati di Unione cessano
L’accordo. Invalidità ed estinzione
di applicarsi allo Stato interessato «due anni dopo la notifica
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
[dell’intenzione di recedere: è la «data critica»], salvo che il
Altre fonti? Il soft law internazionale
Consiglio europeo, d'intesa con lo Stato membro interessato,
decida all'unanimità di prorogare tale termine».
• Nel caso della «Brexit» (recesso del Regno Unito dall’Unione
europea), l’accordo di recesso è stato firmato dalle due parti il
115 17.10.2019, dopo oltre due anni di negoziati.
• I negoziati in merito sono stati avviati dopo la notifica della volontà
di recedere effettuata dal Governo britannico il 29.3.2017, a seguito
del referendum consultivo del 23.6.2016 che ha dato prevalenza
L’ESTINZIONE alla volontà popolare di recedere (51% dell’elettorato). L’accordo
DELL’ACCORDO di recesso è stato successivamente approvato dalle Parti
Caratteri generali delle fonti internazionali (dall’Unione europea il 20.1.2020: v. [Link]
La consuetudine internazionale [Link]/content/news/Brexit-UK-withdrawal-from-the-
I principi generali
[Link]?locale=it ).
L’accordo. Invalidità ed estinzione • In base all’accordo, il recesso ha preso effetto il 1.1.2020. Tuttavia
Le fonti previste da accordi (atti derivati) è previsto un «periodo transitorio» che cesserà il 1.1.2021, termine
Altre fonti? Il soft law internazionale entro il quale le parti contano di addivenire a un ulteriore accordo
(commerciale) sulle future relazioni fra l’Unione, i suoi Stati
membri e il Regno Unito.
• Sul riconoscimento della facoltà dello Stato membro che ha notificato
l’intenzione di recedere di «riconsiderare» la sua posizione,
revocando, a certe condizioni, la notifica, pur nel silenzio dell’art. 50
116 TUE, v. la sentenza della Corte di giustizia in seduta plenaria del
10.12.2018, C-621/18, Wightman.
• Un problema di gran rilevanza posto dal diritto consuetudinario è se
sia denunciabile un trattato, concluso per durata illimitata, che non
L’ESTINZIONE prevede clausole di recesso o denuncia.
DELL’ACCORDO • La risposta della CVDT è in principio negativa, salvo che ricorra una
delle due condizioni indicate dall’art. 56 CVDT. La norma dispone:
Caratteri generali delle fonti internazionali
«1. Un trattato che non contenga disposizioni relative alla sua
La consuetudine internazionale estinzione e che non preveda possibilità di denuncia o di recesso non
I principi generali può formare oggetto di una denuncia o di un recesso, a meno che: i)
L’accordo. Invalidità ed estinzione
non risulti che corrispondeva all'intenzione delle parti ammettere la
possibilità di una denuncia o di un recesso; oppure ii) il diritto di
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
denuncia o di recesso possa essere dedotto dalla natura del trattato».
Altre fonti? Il soft law internazionale Ove ricorra una di tali condizioni, è previsto un obbligo di preventiva
notifica della intenzione di denunciare un trattato o di recederne (art.
56 CVDT).
• ii) Una seconda causa di estinzione generale è la c.d. eccezione di
inadempimento (inadimplenti non est adimplendum: art. 60 CVDT). La
117 codificazione corrisponde al diritto generale.
• Fondata su una concezione sinallagmatica (e reciproca) del rapporto fra
obblighi convenzionali, la causa ammette l’estinzione di un trattato,
invocabile da una parte, quando l’altra parte ha violato una
disposizione del trattato che sia essenziale alla realizzazione
L’ESTINZIONE dell’oggetto e dello scopo del medesimo (art. 60, par. 3, CVDT).
DELL’ACCORDO
• Secondo la CVDT, si noti bene, l’inadempimento di una parte produce
Caratteri generali delle fonti internazionali estinzione (o anche sospensione) dei soli trattati bilaterali (per
La consuetudine internazionale
compromissione dell’equilibrio convenzionale fra prestazioni) (art. 60,
par. 1, CVDT).
I principi generali
• Nel caso dei trattati multilaterali l’inadempimento di una parte può
L’accordo. Invalidità ed estinzione
comportare solo la sospensione del trattato (salva l’estinzione, già
Le fonti previste da accordi (atti derivati) esaminata, per accordo fra tutte le parti). Il diritto di sospendere
Altre fonti? Il soft law internazionale l’efficacia dell’accordo beneficia: a) la parte specialmente lesa
dall’inadempimento, nei suoi rapporti con la parte cui l’inadempimento
è imputabile; oppure
• b) tutte le parti al trattato, ma solo per quella particolare categoria
di trattati multilaterali, detti a prestazioni «interconnesse», nei
118 quali la realizzazione dell’obiettivo convenzionale dipende
dall’osservanza del trattato da parte di tutte le parti contraenti (per
es. i trattati di smilitarizzazione o di disarmo). Per questi trattati la
violazione imputabile a una parte «modifica radicalmente la
L’ESTINZIONE situazione di ciascuna delle Parti» rispetto ai rispettivi obblighi
DELL’ACCORDO convenzionali (art. 60, par. 2, lett. b, c, CVDT).
Caratteri generali delle fonti internazionali • La disciplina della CVDT è in ogni caso residuale (art. 60, par. 4).
La consuetudine internazionale
Un trattato può dunque escludere l’estinzione o la sospensione
derivante dalla sua violazione a opera di una o più parti. Ad
I principi generali
esempio l’ordinamento nato dai Trattati di Unione europea non
L’accordo. Invalidità ed estinzione
ammette l’applicabilità dell’eccezione di inadempimento, come
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
affermato a più riprese dalla CGUE. Esistendo rimedi per
Altre fonti? Il soft law internazionale
l’accertamento e la sanzione giudiziale di ogni violazione, alle
parti è impedita la facoltà di «farsi giustizia da sé».
• L’eccezione d’inadempimento, infine, non opera mai nei riguardi dei
trattati umanitari (e, per analogia, di protezione dei diritti
fondamentali della persona). L’obiettivo dei trattati di diritto
119 umanitario è la tutela dei diritti degli individui (non l’equilibrio fra
prestazioni delle parti contraenti). I singoli beneficiari della disciplina
convenzionale protettiva non possono dunque esserne privati in
ossequio al diritto delle Parti di reagire a una violazione della stessa.
L’ESTINZIONE In ipotesi, dunque, se lo Stato A membro a una convenzione
DELL’ACCORDO umanitaria colpisce militarmente un obiettivo civile, le altre parti
contraenti non possono fare lo stesso, reciprocamente e «per reazione»
Caratteri generali delle fonti internazionali
(a garanzia dell’equilibrio degli obblighi convenzionali: art. 60, par. 5,
La consuetudine internazionale
CVDT).
I principi generali
• iii) La terza causa di estinzione (o di sospensione) dei trattati è
L’accordo. Invalidità ed estinzione
l’impossibilità sopravvenuta dell’esecuzione. L’art. 61 CVDT codifica
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
tale causa, come segue: «Una parte può invocare l'impossibilità di
Altre fonti? Il soft law internazionale esecuzione come motivo di estinzione o di recesso se questa
impossibilità risulta dalla scomparsa o dalla distruzione definitiva di
un oggetto indispensabile alla esecuzione del trattato».
• Se l'impossibilità è temporanea, essa può essere invocata soltanto
come motivo per sospendere l'applicazione del trattato.
120 • La giurisprudenza è orientata nel senso che l’estinzione non
opera in caso di mera «impossibilità giuridica o economica» di
eseguire il trattato (esempio difficoltà di onorare un trattato di
prestito, a causa di difficoltà economiche della parte debitrice).
L’ESTINZIONE
DELL’ACCORDO • Le difficoltà economiche possono però giustificare la
sospensione del trattato (v. CIG, sentenza del 25.9.1997 sul caso
Caratteri generali delle fonti internazionali
relativo al progetto Gabcikovo-Nagymaros (Ungheria c.
La consuetudine internazionale
Slovacchia), in relazione a un'azione di inadempimento condotta
I principi generali
dall'Ungheria contro la Slovacchia fondata su di un trattato del
L’accordo. Invalidità ed estinzione
16.9.1977 fra Cecoslovacchia e Ungheria che disciplinava la
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
Le fonti previste da accordi (atti derivati) • La CVDT la ricostruisce restrittivamente: se la causa è interpretata
Altre fonti? Il soft law internazionale estensivamente essa pregiudica la certezza del diritto e la stabilità degli
obblighi assunti. La giurisprudenza della CIG ne ha sancito l’operatività
solo in casi eccezionali.
• La causa estintiva opera solo in presenza di due presupposti: il
mutamento delle circostanze costitutive della base essenziale del
consenso delle parti a vincolarsi al trattato (prospettiva
122
soggettiva, storica), che abbiano l’effetto di trasformare
radicalmente la portata degli obblighi derivanti dal trattato (è
ancora possibile eseguire il trattato, ma è radicalmente mutato
l’equilibrio delle prestazioni concepito al momento della sua
L’ESTINZIONE conclusione). Se il mutamento di determinate circostanze (per es.:
DELL’ACCORDO ambientali) è stato previsto dalle Parti nel trattato, la causa non
Caratteri generali delle fonti internazionali opera; e non opera neppure se detto mutamento è riconducibile
La consuetudine internazionale alla violazione del trattato, o di qualsiasi obbligo di diritto
I principi generali
internazionale, da parte di una Parte contraente (art. 62, par. 2,
lett. ii).
L’accordo. Invalidità ed estinzione
Le fonti previste da accordi (atti derivati) • Da ultimo, la causa estintiva non opera con riguardo ai trattati che
Altre fonti? Il soft law internazionale definiscono un confine (art. 62, par. 2, lett. i, CVDT: v. sopra
l’efficacia dei trattati sotto il profilo soggettivo).
• La Corte di giustizia dell’Unione europea ha ritenuto che il mutamento
fondamentale delle circostanze possa operare in una situazione di
conflitto o di crisi internazionale accertata dal Consiglio di sicurezza
123 tramite risoluzione vincolante (ex art. 41 Carta ONU). Pertanto il
conflitto nella ex Iugoslavia giustifica la sospensione unilaterale, da
parte della Comunità europea, dell'accordo CEE-Iugoslavia del 1980.
Detto accordo stabiliva un regime di trattamento doganale
preferenziale per i vini originari del territorio della ex Iugoslavia nel
L’ESTINZIONE territorio degli Stati membri della Comunità (CGUE, sentenza
DELL’ACCORDO 16.6.1998, C-162/96 sul caso Racke, in
[Link] ). La sentenza della
Caratteri generali delle fonti internazionali CGUE applica l’art. 62 CVDT sebbene detta Convenzione non
La consuetudine internazionale codifichi le conseguenze della «guerra» sull’estinzione dei trattati (art.
73 CVDT).
I principi generali
L’accordo. Invalidità ed estinzione • Sorge dunque il problema di accertare quali sono le conseguenze di un
conflitto armato sui trattati in vigore fra le parti e, in particolare, se
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
esso costituisca un mutamento fondamentale delle circostanze rispetto
Altre fonti? Il soft law internazionale a detti trattati. Nell’incertezza della prassi al riguardo, può ritenersi
quanto segue:
• a) Il conflitto non determina effetti estintivi sull’efficacia dei
124 trattati che disciplinano le modalità di conduzione del conflitto e la
protezione degli individui coinvolti (diritto dei conflitti armati o di
diritto umanitario): costituisce anzi presupposto d’attivazione di
tali trattati;
L’ESTINZIONE • b) può determinare effetti sospensivi dell’efficacia dei trattati sui
DELL’ACCORDO diritti dell’uomo che prevedono clausole esplicite relative allo
Caratteri generali delle fonti internazionali stato di guerra. Clausole di sospensione delle garanzie
La consuetudine internazionale convenzionali in presenza di una situazione di grave pericolo per
I principi generali la sopravvivenza dello Stato sono previste dal Patto ONU sui
L’accordo. Invalidità ed estinzione diritti civili e politici del 1966, art. 4; dalla CEDU, art. 15;v. anche
Le fonti previste da accordi (atti derivati) il parere dell’8.7.1996 della CIG sulla liceità dell’uso delle armi
Altre fonti? Il soft law internazionale nucleari e il parere del 9.7.2004 sulle conseguenze giuridiche della
costruzione di un muro nei territori palestinesi occupati).
• c) può altresì determinare sospensione o estinzione dei trattati che
presuppongono una situazione di pace o di concordia (es.: i trattati
125 bilaterali di alleanza militare) o che presuppongono rapporti
amichevoli tra le Parti (es. trattati di amicizia di stabilimento e di
commercio: v. il cit. caso Racke).
• L’ultima causa estintiva è relativa al conflitto insorto fra un trattato e
L’ESTINZIONE una norma imperativa sopravvenuta (art. 64 CVDT). Ai sensi dell’art.
DELL’ACCORDO 64, «In caso di sopravvenienza di una nuova norma imperativa di
Caratteri generali delle fonti internazionali diritto internazionale generale, qualsiasi trattato esistente che sia in
La consuetudine internazionale
conflitto con tale norma è nullo e si estingue».
I principi generali • Le conseguenze dell’applicazione di una causa estintiva sono simili a
L’accordo. Invalidità ed estinzione quelle già esaminate con riguardo alle cause di invalidità (v. a es. per
Le fonti previste da accordi (atti derivati)
le conseguenze del conflitto con una norma cogente sopravvenuta,
art. 71, par. 2, CVDT, e sopra; analogamente per la sanatoria, da parte
Altre fonti? Il soft law internazionale
dello Stato parte interessato, della causa di estinzione, per espressa
volontà o per acquiescenza).
• Con una importante eccezione.
126 • Le situazioni giuridiche già sorte per effetto del trattato estinto
sono preservate: l’estinzione «non pregiudica alcun diritto,
obbligo o situazione giuridica delle parti, sorti per effetto della
esecuzione del trattato prima della sua estinzione» (art. 70, par.
L’ESTINZIONE 1). L’applicabilità di una causa di estinzione non compromette in
DELL’ACCORDO nessun modo gli effetti passati dell’accordo (art. 70, par. 2). Le
Caratteri generali delle fonti internazionali cause estintive hanno dunque meri effetti prospettivi (ex tunc).
La consuetudine internazionale • L’ambigua terminologia usata dall’art. 64 CVDT in relazione alle
I principi generali conseguenze dell’operare della causa estintiva del conflitto con
L’accordo. Invalidità ed estinzione norma imperativa (secondo cui il trattato «è nullo e si estingue»)
Le fonti previste da accordi (atti derivati) segnala la difficoltà di individuare precisamente il momento di
Altre fonti? Il soft law internazionale cristallizzazione del diritto cogente sopravvenuto.
• La procedura per far valere le cause di invalidità, estinzione o
sospensione dei trattati
127 • La prassi è orientata, in ossequio al principio di buona fede, nel
richiedere allo Stato interessato il previo esperimento di un
procedimento negoziato (basato sul consenso o sull’acquiescenza
di tutte le parti al trattato) prima che detto Stato possa attivare la
causa di invalidità o di estinzione.
L’ESTINZIONE
• La CVDT disciplina, su base convenzionale (non si tratta di
DELL’ACCORDO norme di «codificazione»), detto procedimento, che ha peraltro
Caratteri generali delle fonti internazionali valore residuale rispetto alle previsioni speciali del trattato
interessato.
La consuetudine internazionale
I principi generali
• Stabilisce dunque una procedura di notifica scritta, attivata dallo
Stato interessato, a beneficio delle altre Parti contraenti. Sancisce
L’accordo. Invalidità ed estinzione
inoltre che la notifica dev’essere motivata: «La notifica deve
Le fonti previste da accordi (atti derivati) indicare la misura proposta nei riguardi del trattato e le ragioni
Altre fonti? Il soft law internazionale di essa» (art. 65, par. 1). In assenza di obiezioni delle altre Parti,
la causa estintiva prende effetto alle condizioni previste dall’art.
67 CVDT.
• La notifica può essere in qualsiasi momento revocata dallo Stato
(art. 68; tale previsione è stata evocata con approvazione dalla
128 CGUE nella sentenza Wightman, cit.).
• Se invece alla notifica seguono obiezioni delle altre Parti, queste,
collettivamente, «dovranno ricercare una soluzione attraverso i
mezzi indicati dall'articolo 33 della Carta delle Nazioni Unite»,
L’ESTINZIONE dovranno cioè ricorrere ai mezzi di soluzione pacifica delle
DELL’ACCORDO controversie (buoni uffici, conciliazione, inchiesta, mediazione,
procedimento arbitrale o giurisdizionale) per risolvere il dissenso
Caratteri generali delle fonti internazionali relativo all’applicabilità (o meno) della causa di invalidità, di
La consuetudine internazionale estinzione o di sospensione. Le Parti hanno libertà nella scelta dei
modi di soluzione, con due eccezioni.
I principi generali
I principi generali • Nei confronti delle altre (diverse) Parti contraenti a ciascuno dei due
L’accordo accordi, lo Stato che li ha stipulati è tenuto a rispettarli entrambi. In
Le fonti previste da accordi tal caso dunque l’incompatibilità fra accordi non produce effetti nei
Altre fonti? Il soft law internazionale
rapporti tra fonti (i due accordi restano entrambi in vigore). Si
Conclusioni. La gerarchia delle fonti internazionali
determina invece la responsabilità internazionale (per es.
risarcitoria) dello Stato medesimo nei confronti delle parti
contraenti all’accordo «recessivo».
• Il problema, ora descritto, della responsabilità (derivante da
145 assunzione di obblighi convenzionali difformi e successivi con
Stati diversi), nei confronti degli Stati parte al trattato disatteso,
è risolto inserendo negli accordi multilaterali clausole apposite,
LA GERARCHIA DELLE che assegnano convenzionalmente prevalenza all’uno o all’altro
FONTI accordo. Si tratta delle:
INTERNAZIONALI • i) clausole di subordinazione (es. art. 351 TFUE, a favore
Caratteri generali delle fonti internazionali dell’applicazione degli accordi previgenti degli Stati membri, se
La consuetudine internazionale
in conflitto con i Trattati di Unione; analoghe clausole di
I principi generali
subordinazione sono inserite nei trattati di alleanza militare
L’accordo