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Popolazione Sviluppo e Migrazioni

Appunti presi in classe di popolazione sviluppo e migrazioni anno 2023/2024

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Appunti presi in classe di popolazione sviluppo e migrazioni anno 2023/2024

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Popolazione sviluppo e migrazioni

13-14/03Indicatori demografici

20-21/03Invecchiamento e diaspora tunisina

10-11/04Diaspora marocchina e scelte riproduttive

17-18/04 invecchiamento e fecondità in africa

24/04-02/05-08/05 migrazioni

Lezione 1 – 13.03.24

La demografia è una disciplina che studia la popolazione avvalendosi di metodi quantitativi e quindi studia
sia la struttura e le caratteristiche delle singole popolazioni sia i processi che determinano il formarsi,
modificarsi e l’estinguersi della popolazione

Popolazione: insieme di individui stabilmente costituito, legato da vincoli di riproduzione e identificato da


caratteristiche politiche, giuridiche e religiose.

Quando si parla di popolazione si fa riferimento a uno “stock” (insieme di individui che hanno determinate
caratteristiche), queste caratteristiche riguardano il sesso, stato civile ecc. questo stock è sottoposto ad
alcuni processi definiti flussi che possono portare alla modificazione dello stock della popolazione. Questi
flussi possono riguardare il rinnovo o ricambio e questo può essere dovuto a:

-nuove nascite;

-migrazioni (riferendoci al posto che accoglie).

Oppure possono riguardare l’estinzione:

-morti

-emigrazioni (riferimento al luogo di provenienza)

La differenza tra i nati e i morti è il saldo naturale e tra migrazioni e immigrazioni è il saldo migratorio.

Situazione italiana: per avere informazioni sulla popolazione dobbiamo attingere o alle fonti di stato:
caratteristiche della popolazione vengono rilevate con riferimento alla sua consistenza ad una certa fata.
Rilevazione attraverso censimento o attraverso le anagrafi comunali;

fonti di movimento: processi che ci dicono sugli ingressi e le uscite della popolazione; quindi, al
cambiamento di essa e viene fatto attraverso le anagrafi comunali se si tratta di popolazione residente o
attraverso lo stato civile se si tratta di popolazione presente.

-L’anagrafe è un ufficio che registra gli eventi che riguardano la popolazione residente in un comune;

-lo stato civile è un ufficio che registra gli eventi che sono avvenuti nel comune.

CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE: tutti i paesi hanno dei sistemi per stimare l’ammontare della
popolazione, l’OMS ha i dati che riguardano i flussi e le caratteristiche della popolazione di tutti i paesi.
Questo può essere stimato in diversi modi, in Italia attraverso il censimento. Il primo nel 1861, fatto in
cadenza decennale tolto il 1941, nel 20ennio fascista fu introdotto il censimento quinquennale. Obiettivi del
censimento:

-produrre un quadro informativo statistico selle principali caratteristiche strutturali e socio-economiche


della popolazione a livello nazionale, regionale e locale;

-determinare per ogni comune l’insieme delle persone residenti che costituiscono la popolazione legale
(popolazione che rappresenta la base per determinare i posti letto negli ospedali, il numero delle farmacie,
delle scuole per grado di istruzione, il numero dei rappresentanti politivi all’interno delle diverse istituzioni
ecc.)

-fornire dati e informazioni utili all’aggiornamento e revisione delle anagrafi comunali della popolazione
residente.

In caso di deformità tra censimento e anagrafe, l’anagrafe viene poi aggiornata, dopo ogni anno l’anagrafe
viene aggiornata tramite l’analisi dei dati di nati-morti e migranti-immigrati. Il censimento rappresenta la
popolazione legale mentre la popolazione viene stimata attraverso la cancellazione e aggiornamento
dell’anagrafe. Nel 2021 è stata fatta una rilevazione che è durata 4 anni (dal 2018 al 2021 appunto) per
avere un quadro completo che è il risultato di diverse rilevazioni fatte durante diversi anni.

Modalità diverse: fino al 2001 il censimento prevedeva un agente di censimento che distribuiva porta a
porta il questionario e tornava poi a recuperarlo. Nel 2011 la situazione cambia, viene spedito direttamente
a casa e la famiglia aveva la possibilità di compilare su carta oppure tramite link attraverso il sito ISTAT
(esempio di digitalizzazione). Bisogna comunque pensare che un’indagine web non sia accessibile a tutta la
popolazione.

14/03

Popolazione residente di un comune – persone che abitualmente dimorano nel comune, ossia iscritte
all’anagrafe; in una rilevazione censuaria: persone che dimorano abitualmente nel comune anche se alla
data del censimento sono assenti perché temporaneamente (slide)

Le caratteristiche come vengono rilevate dal censimento e dall’anagrafe: sono sesso, età stato civile, livello
di istruzione, condizione professionale; l’età viene fornita: età precisa o età in anni compiuti; nel caso di
intervalli quinquiennali, oppure meno presente considerando l’anno iniziale, oppure nel caso di intervalli
pluriennali.

Piramide dell’età: modo per rappresentare una popolazione e tipicamente viene rappresentata da due
triangoli, quella di sinistra(popolazione maschi) a destra(popolazione femmine), sull’asse verticale età,
sull’asse orizzontale abbiamo la percentuale, il peso di quella classe di età(quanto più è grande quanto più
la popolazione è grande). Con mortalità e natalità costanti, più i dati della piramide sono inclinati tanto più
la mortalità è alta.

Piramide dell’età italiana; confronto 2001 2011.La base è più stretta, risulta più allargata in corrispondenza
nei 45. Negli anni 60/70 crescita demografica. > tasso di fencodità 2.7; ora 1.3.

Il tasso di rimpiazzo 2.1 > una generazione si sostituisce.


Il rapporto dei sessi alla nascita > in tutte le aree geografiche e in tutte le epoche il rapporto è stato
costante. Il tasso di nascita dei maschi è maggiore rispetto alle femmine, e anche per quanto riguarda il
livello del tasso di mortalità quello dei maschi è maggiore. > (le donne vivono 5 anni in più)

Livello generazionale 2017: asse orizzontale(anno di nascita), asse verticale (numero delle persone).

L’italia è tra i paesi del mondo con la fecondità più bassa.

Altro fenomeno importante > L’invecchiamento demografico: aumento progressivo della popolazione
anziana(65 anni e oltre). Ed è il risultato di due eventi fondamentali della vita della popolazione:

-invecchiamento dal basso >fa riferimento alle nascite ovvero la diminuzione progressiva della natalità che
non alimenta la sostituzione delle generazioni;

-invecchiamento dall’alto >le morti premature- allungamento della durata media della vita e il declino del
rischio della morte nell’età matura alimentano il numero dei sopravviventi alle età anziane. (anziani più
numerosi, giovani sempre meno).

indice di invecchiamento> rapporto tra popolazione 65enne rapportata a tutto il resto della popolazione; se
diminuisco le nascite(non c’è sostituzione) > il denominatore diventa più piccolo, quindi anche se il numero
rimane costante il peso(il rapporto) degli anziani aumenta.

Popolazione italiana 1 gennaio 2020: poco meno di 60.000 abitanti > macroclassi di età:

-meno di 15 anni > classi iniziali : più i maschi delle femmine;

-classe centrale> circa metà maschi e metà femmine;

-anziani > la sopravvivenza delle femmine superiore ai maschi.

Ci sono degli indicatori che misurano l’invecchiamento; quello più immediato è quello del rapporto tra gli
anziani e il totale della popolazione > indice di invecchiamento , numero degli anziani ogni 100 abitanti;
indice più potente( dimensione dell’invecchiamento) > indice di vecchiaia, quanti anziani ci sono per 100
giovani; poi altro indicatore > di dipendenza( o di carico sociale) > al denominatore persone tipicamente in
età lavorativa e al numeratore tipicamente non lavorano(classi tra 0-15 anni e anziani).

Gli indici di struttura per sesso:

-primo > percentuale maschi sulla popolazione;

-secondo > rapporto tra maschi e femmine.

Rapporto di composizione : 48.7

20/03

Quando si parla di invecchiamento raramente si parla di migrazione. Solitamente quando si parla di


invecchiamento, si parla di invecchiamento delle società del benessere. Quando ci si occupa di migrazione,
ci si occupa di migrazione giovanile, soprattutto di rifugiati, di richiedenti di asilo.

L’invecchiamento demografico: già nel 1934 un noto demografo dell’epoca ha iniziato a parlare del
fenomeno della transizione demografica: 3 fasi,
1. prima fase :all’inizio riduzione della mortalità con alto tasso di nascite> in questa fase si trovavano
nel 1934 il continente africano, asiatico(soprattutto sud est), e Bolivia;
2. nella seconda fase, negli anni 30 Cina india america latina> inizio di decrescita del tasso di natalità;
3. 3 fase tasso di nascita e morti si equiparano(Usa , Europa, Canada Giappone.

Invecchiamento demografico risultante di due fenomeni > Diminuzione natalità e dall’altra


allungamento della speranza di vita.

Questa transizione demografica ha colpito alcuni continenti(sud est asiatico, continente africano, india),
con un impatto forte sui servizi di cura e di assistenza.

Prospettive biomediche ed epidemiologiche

Nei paesi industrializzati il nesso tra invecchiamento e malattia è molto forte, questo nesso produce
una forte preoccupazione sociale, l’aumento della speranza di vita/ma diminuiscono gli anni in cui si
può vivere in buona salute.

Invecchiamento positivo> forte impulso delle politiche pubbliche a favorire la salute, compresa
l’educazione sanitaria per disciplinare il comportamento individuale.

Un fattore di rischio determinante è l’invecchiamento: sia una malattia , sia un fattore di rischio per la
malattia.

Dai dati statistici si passa alle valutazioni politiche, il Global Watch Index 2018, registra un età superiore
ai 60 anni, nei paesi europei tale fenomeno è problematico, da un punto di vista economico perché
diminuisce la forza lavoro e dal punto di vista sanitario perché aumentano le richieste di cure. Già dal
2000 esistono programmi di prevenzione dell’unione europea che invitano ogni paese membvro ad
adottare politiche pubbliche in favore della prevenzione sanitaria.

Le prospettive antropologiche >

Ci sono due fasi per cambiare la prospettiva. Relativizzazione del concetto di anzianità, e poi un attenzione
verso l’esperienza dei migranti in quelle società.

Progetti di ricerca TAD WAD TAIA - tra l’italia e il continente africano.

I due paesi che si prendono in esame sono tunisini e senegalesi in Italia, tra le 13 popolazioni maggiormente
presenti in Italia, tunisini> flusso migratorio molto antico, mentre il senegal più recente.

Antropologia muove il focus dal nord al sud.

Analisi dell’invecchiamento demografico come fenomeno globale: la diminuzione dei tassi di natalità si è
estesa globalmente, ma questo fenomeno non è intperetato allo stesso modo ovunque(non universale) e
non è affrontato allo stesso modo ovunque.

L’intersezione tra invecchiamento e migrazione: alcuni tra cui Warnes e Van der Guest, hanno notato che
questi due fenomeni non vengono mai messi in correlazione, nei paesi europe soprattutto le statistiche
sono concentrate sulla migrazione giovanile. Migrazione giovanile può essere una soluzione al fenomeno
dell’invecchiamento, come fenomeno compensatorio o perché si possono reclutare migranti, soprattutto
donne per impiegarle nelle cure informali(condizioni di svantaggio sociale).
Viviamo in una società multiculturale, in cui l’invecchiamento è multiculturale > possibilità di condizioni
sociali, es. un invecchiamento di successo per un migrante >coronare sogno ritorno nel proprio paese, o
vivere tra il proprio paese il paese di accoglienza vs da quello di un'altra persona.

Ci sono i migranti anziani, e gli anziani che vanno nei paesi di accoglienza con una preponderante
popolazione anziana. Il focus è quello della società di accoglienza.

Nei rari studi in cui l'invecchiamento e la migrazione sono correlati, l'attenzione è sempre rivolta alla società
ospitante, e l'analisi procede da due angolazioni: (Cangiano 2014, Nicolescu 2019)

•La migrazione come meccanismo compensativo dell'invecchiamento demografico (logica di sostituzione)

•Aumento della domanda di assistenza (assistenza a lungo termine) da parte di lavoratrici straniere
(«badanti»).

A partire dagli anni '90 si è consolidata una crisi assistenziale a causa di scelte neoliberiste; di conseguenza,
l'assistenza quotidiana agli anziani è stata delegata alle famiglie (Ranci 2008). Nei paesi dell'Europa
continentale e, in misura ancora maggiore, dell'Europa meridionale (Ungerson 2004, Yeates 2012),
l'assistenza informale e gratuita ha colmato le lacune nelle politiche di salute pubblica (Trabut et Weber,
2009, p. 19; Minelli, Redini 2012). Questo processo di deresponsabilizzazione istituzionale ha così
incentivato l'occupazione da parte delle famiglie dei lavoratori informali, per lo più stranieri, che in Italia ha
assunto proporzioni tipiche e connotazioni, alimentando il cosiddetto fenomeno del "badantato" (Vietti,
Portis, Ferrero 2012; Grilli 2012; Rugolotto, Laratonda, Van der Guest 2017)

Anni 90’ crisi welfare state- colpisce tanti paesi tra cui il continente europeo- italia francia spagna
portogallo- manca un supporto dello stato per le cure e servizi medici, per cui se ne occupano le famiglie.
Spesso per varie ragioni, quali anche lavorative non c’è alcuna possibilità di occuparsene pertanto si fa
riferimento alla manovalanza sottopagata- migranti.

Sempre in italia, francia, spagna le attività di cure prevalentemente svolte da donne, soprattutto la cura
informale, pur essendo molto faticosa e gratuita/diversa da quella affettiva.

4 sottotematiche:

1. rappresentazioni del declino fisico ma anche psicologico


2. concetto di cura e le sue pratiche in ottica interculturale
3. catene relazionali di cura
4. rapporti intergenerazionali, che mokto spesso sono conflittuali dal punto di vista politico.

-The hopeful aging in the japanese lunar aesthetics -Jason Danely

Analizza il 1 punto; Conduce un indagine a lungo termine in una clinica di assistenza di healthcare nella città
di Kyoto, in questa clinica la pratica di cura entra in confllitto con l’idea della speranza, che fa parte di quella
che lui chiama estetica lunare(nellavisione giapponese la luna rappresenta tutto ciò a cui si tende e che non
necessariamente si può raggiungere- questo tendere all’estetica lunare apre una speranza)> ad esempio
rituali commemorativi che vengono effettuati daglio anziani nella speranza di essere ricordati. La memoria
ci connette a diverse fasi, diverse dimensioni spirituale, trascendentale, crea un legame tra la vita mondana
e il trascendente. Per noi la speranza è raggiungere un certo obiettivo, non lascia prospettive aperte verso il
futuro. Nella clinica c’è una pratica che ha successo, e una che non ce l’ha, queste pratiche non si integrano
con l’idea dell’estetica lunare. L’ottica dell’estetica lunare è ricavata dalle conoscenze di Jason Danely, ma
non proviene dagli interlocutori, non è tratto empiricamente ma dedotto tramite le sue conoscenze.

-Conceptional Transformations of old age in Ibadan -Olufinke Adeboye

In Nigeria l’età anagrafica non corrisponde necessariamente all’età anziana, è anziano colui che ha figli
molto grandi, o già dei nipoti. Anziano nelle società industrializzate- connotazione negativa, in questo caso
ha uno status privilegiato(avere figli che a sua volta hanno figli vuol dire avere ricchezze- avere più
possibilità di allacciare rapporti di parentela, e prestigio sociale) –questa è una visione tradizionale. Nel
linguaggio più diffuso in Nigeria si parla di Agba: anziano. Fin dal xx secolo, ad accedere allo stato di Balogun
non era tutta la popolazione, ma solo la popolazione di due lignaggi the baale e balogun. Si può accedere
attraverso una formazione occidentale o diventando ricchi(grazie ad essere produttori di cacao).

Invecchiamento di successo/o positivo:

Non tutti possono accedere a questo genere di invecchiamento di successo, poiché si sono esposti a
determinate condizioni nel lavoro misere( per esempio migranti), oppure coloro che hanno intervallato
momenti di disocuppazione a momenti di attività.

Relativizzazione culturale dell’invecchiamento di successo.

Altro saggio -Death and aging in west bengal di Sarah Lamb

Sarah lamb statunitense che svolge un’indagine nel suo paese.

Torniamo al concetto di speranza> la 60enne interlocutrice- ci da un profilo di un’anziana di successo(colei


che si mantiene giovane), era un punto di riferimento per altri anziani(opere di volontariato) eppure ciò che
a lei preme non interessa mostrarsi come un’anziana di successo, ma parla per lo più della morte, e della
speranza di morire restando in buona salute, al punto che la stessa autrice si dispiace del fatto che stava
soffrendo molto di più dell’interlocutrice(al prossimo viaggio in India non avrebbe incontrato di nuovo la
donna anziana). –l’anziana non provava un sentimento negativo verso la morte.

Lei stessa avvertiva un disagio verso la morte.

2 L’analisi di cura da un punto di vista interculturale – Care and dependance

La dipendenza-è un tipo di relazione, che evidenzia la dicotomia tra chi è autonomo e chi non lo è. Secondo
Tronto(?), questa pratica di cura si distingue in 4 momenti: riconoscimento nell’altro di un bisogno,
strategia di cura; poi la messa in atto della cura, attesa della risposta dell’assitito alla cura(se positiva cura
efficace, se negativa si inizia da capo). In questo processo, i ruoli e ivalori associati a questi ruoli non sono
sempre legati a questa dicotomia simmetrica tra attivo e passivo, perché ci possono essere diverse
sfumature.

La cura è sempre connottata moralmente, per cui si guarda alla cura come a un servizio, che può essere
garantito dalla società, differenza tra to cure(cura formale-dovere) e to care(cura affettiva, è un dono
gratuito non un dovere). Nel cure non ci sono i momenti anticipati prima, perché connottano una cura
affettiva, qui invece è una pratica di tipo formale, non si percepisce un bisogno, ma si diagnostica un
bisogno spesso in assenza del paziente, e la risposta è standardizzata. Tra questi due estremi ci sono tante
sfumature.
Saggio di riferimento si concentra sul fenomeno del badantato, perché è un fenomeno legato alla cultura
italiana. Fondamentalmente badanti-collaboratrici domestiche(lavoro de qualificato-sottopagato, non
richiede particolare grado di istruzione). Da alcune si pretende una certa professionalità ma
quell’informalità, moralizzazione della cura che è propria delle cure affettive, se questa manca, ciò va a
intaccare la professionalità.

Esiste un’economia morale, il pathos compassionevole che qualifica in termini positivi l’azione di cura e
l’azione di soccorso soprattutto riferita alla salute. Solo di fronte alla sofferenza e alla minaccia della vita,
intesa come mera vita( intesa in senso biologico), allora si può sperare ad avere uno status politico(status di
rifugiato), che legittima la cura informale- cura affettiva.

Elena buch indagine su queste professioni gestite da aziende, che sorvegliano anche dopo l’ingaggio la
prestazione, è vietato familiarizzare troppo, dunque far si che si passi da the cure a the care.

I servizi di assistenza domiciliare forniti alle famiglie degli anziani dalle agenzie private di Chicago
promuovere la professionalizzazione dell'assistenza: i protocolli comportamentali di supervisione continua
assicurano che i rapporti tra i prestatori di assistenza e le persone assistite siano mantenuti in un contesto
formalità professionali. Tuttavia, la pratica dell'assistenza è regolarmente scandita da scambi informali con
gli utenti, in particolare quali lavoratori offrono beni immateriali (servizi gratuiti, lavoro extra, ritardi
nell'orario di lavoro) in cambio di beni materiali (piccoli doni o somme di denaro). I supervisori delle
agenzie, di fronte alle richieste di un mercato sempre più competitivo, sono consapevoli di come gli scambi
informali tra caregiver e anziani siano alla base di un rapporto di fiducia che facilita il lavoro di cura
spostandolo su un livello di intimità familiareQuesto è il benvenuto per entrambe le parti. Le persone
assistite beneficiano di un'inevitabile inversione del rapporto di dipendenza, rafforzando il loro senso di
autonomia. Allo stesso tempo, gli assistenti possono riportare il loro lavoro di cura a un livello di autenticità
sociale e affettiva. La mercificazione del lavoro di cura che ha avuto luogo nel contesto di un neoliberismo
sistema economico (Tucktin 2011) è legato alla sua natura intrinsecamente morale (Kleinman 2009): La
natura problematica di queste dinamiche si riflette nell'ambiguità del lavoro di cura in cui la dimensione
formale e quella informale sono compresenti e complementari.

The dimension of care in Varanasi

Si concentra sulle pratiche di cura verso la popolazione anziana, il focus del saggio è orientato sul concetto
di ‘seva’, che è l’anziano che si ammala perché non è sufficientemente assistito dalla famiglia. Un anziano
non assistito- rivela un’increspatura nel ciclo naturale delle cose. Ad essere stigmatizzata negativamente è
la famiglia. Seva è un anziano malato che inizia un processo decadimento cognitivo, cambia la voce, assume
una voce rabbiosa. Varanasi città santa dell’india- accoglie gli anziani che per qualche ragione temono che
non riescono ad affrontare la fase del trapasso verso la morte. La rabbia in questa voce < sancisce la
mancata assistenza della famiglia. Storia –famiglia che non riesce più ad assistere in casa una donna anziana
che si trasferisce da varanasi a calcutta, solo dopo la diagnosi di alzheimer la famiglia riesce a
decolpevolizzarsi, soprattutto colei con cui l’anziana ha un ruolo più complicato(nuora)- libera la famiglia.
L’assenza di cura genera la malattia, la diagnosi libera dalla colpa di generare la cura.

The dimension of care in Ghana

In Ghana ci sono stati diversi programmi di salute, prospettiva dell’assistenza in casa, connotando
negativamente il ricovero nelle residenze per anziani. L’autrice invita a pensare a queste vicissitudini tra la
visione ortodossa(l’anziano che rimane a casa) eterodossa(cura in casa di cura) e la visione aterodossa(che
cerca di trovare nella congiuntura ibrida tra le due visioni una terza via. Intervista a diversi anziani incontrati
negli incontri per gli anziani- Catie Coe scopre che mentre il punto di vista delle generazioni giovane era più
tradizionale, quello degli anziani era piuttosto diverso-preferissero andare nelle case di cura per mantenere
le relazioni-focus sull’agency delle persone anziane.

21/03

Ci sono due conseguenze che i due fenomeni(aumento migrazione, invecchiamento demografico)


interagiscono tra loro, l’esperienza dell’invecchiamento diventa multiculturale, una seconda conseguenza è
il fatto che le politiche dei paesi d’accoglienza devono dare una risposta a queste problematiche.

Si possono categorizzare due tipologie di anziani migranti,al primo estremo, la stiuazione di più svantaggio
sociale legato a flussi migratori molto antichi che interessano una popolazione in prevalenza dal sud e est
europa verso il nord europa, o soprattutto da altri continenti(africano nord africano sub sahariana, asiatico,
isole caraibiche, america latina), nei paesi europei, Canada Australia.

La migrazione coinvolge anche chi resta.

Si passa da una migrazione di transito e di lavoro a una di popolamento; questa di transito, o di


lavoro(precaria o temporanea)-rappresentazione di idee di chi partiva e di chi rimaneva. I migranti
pensavano che sarebbero tornati > conseguenze anche abitative.

Un’altra categoria, coloro che migrano da anziani, oggi si parla di diaspora> il concetto riporta in maniera
più fedele le diverse esperienze, evitando di alterizzare figure che in realtà sono parte di una società di
accoglienza, che sono incluse in questo contesto sociale. Ci sono anche migranti anziani, la maggior parte
sono in una situazione di vantaggio sociale, soprattutto pensionati del nord europa, che vanno nei paesi di
provenienza(sud). Da una parte categoria in svantaggio e dall’altra vantaggio; però anche per chi è in
vantaggio spesso ci sono delle problematiche(sanitarie, amministrative). I giovani che sono migrati dal sud
verso il nord europa, soprattutto dagli anni 60 in poi, sono descolarizzati per la maggior parte, non hanno
possibilità di ricoprire mestieri importanti, quindi si trovano già in una situazione di svantaggio, nel corso
della vita accumulano altri svantaggi(marginalizzazione, difficoltà nell’accesso alle cure> disparità a livello di
fragilità sanitaria), lavori sottopagati, e spesso molto pericolosi e per questa esposizione spesso richiedono
certe cure a cui non possono accedere. Per quanto riguarda la seconda categoria,migrano in età avanzata,
più avantaggiati, spesso godono di una migrazione trasnazionale, vantaggi legati al meteo caldo, alla
pensione(fiscale), molti sono proprietari di case> rendite fondiarie con cui possono finanziare tale percorso.

L’obiettivo del ritorno nei paesi di origine diventa un mito, il passaggio verso una migrazione di tipo
circolare con forme di residenza trasnazionale.

Perché i migranti spesso sono rimasti? Obiettivo guadagnare e tornare con il ricavo nel paese d’origine, ma
succedono delle cose; passano gli anni, gli svantaggi sociali limitano la possibilità di acquisire uno standard
economico degno di valore, l’elemento discriminatorio fondamentale è quello dei figli. > spesso chi rimane
lo fa per i propri figli(una non scelta); e anche la doppia assenza: non sentirsi parte della comunità di
origine, e quindi di non riuscire più a vivere là; e poi la questione sanitaria(il fatto che l’età avanzata
inevitabilmente conduce a problematiche di salute, e hanno la percezione che il sistema sanitario nel paese
di accoglienza sia migliore). Nel frattempo, su questo fenomeno migratorio, emerge dai racconti che non
c’è solo il progetto del guadagno e ritorno a casa, ma l’idea di crescita personale.
Le statistiche si occupano raramente di questi fenomeni, e anche le valutazioni politiche che danno adito a
certe risposte, si focalizzano sull’emergenza immediata della migrazione; ci sono pochi paesi europei come
la Germania, che elabora un censimento sulla popolazione migrante. Sia Germania che Svizzera, conducono
delle valutazioni, scoprendo che la popolazione straniera è rappresentata spesso da molte persone che
hanno i 60 anni o oltre.

Svantaggi> alcune problematiche sanitarie sono legate all’età, altri legati alla precarietà socio-
economica(appartenere a un ceto medio-basso-con difficoltà non solo economiche che creano delle
barriere all’accesso alle cure soprattutto se non si gode di una sanità pubblica completa, ma anche avendo
altre priorità urgenti, la salute non è considerata una priorità anche da loro stessi, inoltre svantaggi
nell’orientamento nel recepire informazioni.

Dovrebbero esserci delle politiche in risposta a questo problema; scatta un dilemma(In Italia la condizione
di migranti anziani è poco considerata, ci si focalizza sulla migrazione giovanile in funzione della
compensazione-oppure la migrazione delle badanti), ma anche in altri paesi(Francia) il dilemma è giusto
elaborare dei programmi specifici per questa popolazione o non è democratico (non è coerente) con i
principi democratici con cui si fonda la nazione del paese d’accoglienza?- La prima risposta è negativa,
poiché vorrebbe dire discriminarli, oppure favorirli a scapito della popolazione nazionale. Dall’altra parte
però esiste il problema, e dunque andare incontro al problema.

Francia-politiche pubbliche sanitarie- le problematiche di salute, e di precarietà sociale della popolazione


anziana colpiscono la popolazione francese soprattutto nel 2003 in cui si è verificata una problematica che
ha colpito gli anziani rimasti isolati, moltissimi muiono; si verifica nell’opinione pubblica- la legge
dell’adattamento. Già nei primi anni nel 2000, la Francia ha accolto l’azione politica volta a piani di
prevenzione in cui si fa l’individuazione della salute(piani che promuovono la prevenzione), e la
sociologizzazione della salute(presa di coscienza riguardo alle condizioni di svantaggio socio-economiche).
Nel 2015, si decide di stanziare dei fondi per le politiche orientate a risolvere le problematiche territoriali,
soprattutto sanitarie; a livello locale iniziano a nascere quelli che vengono chiamati i contratti locali di
salute, specifici con la popolazione o con associazioni del settore, che osservano le condizioni della
popolazione. In molti comuni la maggior parte della popolazione è migrante, soprattutto quella anziana, di
conseguenza sono stati avviati dei programmi che organizzino dei servizi per questa popolazione.

C’è il livello regionale, in cui vengono stanziati dei soldi in base alle problematiche che sono state
riscontrate a livello locale. A livello nazionale bisogna favorire una legge che permette a tutti gli stessi diritti,
dall’altra parte permangono problematiche importanti che investono particolarmente la popolazione
anziana migrante in determinati comuni> diventa necessario a livello locale organizzare dei programmi
specifici, solo che a livello locale i fondi arrivano dalle convenzioni nazionali. A livello locale la problematica
specifica degli anziani si riscontra, per cui i programmi hanno elaborato meccanismi che chiamano le
passerelle, non sono specifici per i migranti, ma funzionano da passerella per permettere l’accesso alla
sanità, a combattere le barriere linguistiche. Questi meccanismi passerella, lavorano nelle loro sedi
accogliendo la popolazione, come fanno ad accogliere gli anziani? Case di accoglienza per migranti
provenienti dalla Tunia, dall’Algeria ecc, soprattutto chi conduceva lavorati piuttosto degradati.(Degrado
urbano che risale al dopo guerra). Le case sono state costruite come case provvisorie, auspicando a un
movimento trasnazionale, ma alla fine non c’è stata, spesso anzi c’è stato un ricongiungimento familiare;
ora sono per lo più capannoni, in cui i migranti ormai in pensione che vi ci vivono pagano un affitto. Le
donne sono in una condizione di ulteriore isolamentento, condizioni abitative degradanti, in abitazioni
comuni, che spesso sono sotto la soglia della dignità definita per legge.
Se non si elaborano piani specifici perche non si può, perché andrebbe in competizione con i principi della
nazione e dunque non riceve sovvenzioni, le donne o tutta la popolazione migrante anziana rimane
sconosciuta> per cui nessuna risposta politica o interventi.

La legge dell’adattamento è stata attuata per combattere l’isolamento degli anziani e soprattutto a seguito
della morte di molti di loro nel 2003.

La storia migratoria condiziona pesantemente gli stili di vita e le condizioni abitative della popolazione
migrante e anziana, anche a distanza di decenni. Situazione di vulnerabilità legata al proprio retaggio.
Profilo sociologico> non si porta termine l’obiettivo del guadagna, dunque il proprio status sociale non
cambia, rimane lo stesso. Molti dei migranti anziani vivono in questioni di precarietà in relazione
all’isolamento> difficoltà legata alle relazioni personali. > tutto questo impatta sulle condizioni di salute.

La ragione per cui non si ricorre alla prevenzione : barriera Linguistica e culturale, inconsapevolezza rispetto
ad avere dei diritti, differenza di cosa viene considerato l’invecchiamento di successo(o positivo).

Punto di vista dei migranti: le difficoltà si focalizzavano molto di più sugli aspetti socio-economici, quindi
precarietà non rivelate dalle istituzioni, nel sentimento di esclusione, una bassa copertura sanitaria,
difficoltà amministrative legate anche al fatto che ci sono troppi meccanismi per cui a un certo punto c’è un
forte disorientamento> mancanza di un centro di informazioni, isolamento sociale(insufficienti relazioni)
spesso conduce a un’isolamento psicologico, un senso di solitudine che spesso sfocia in depressione
dall’altra parte non percepivano una barriera culturale.

Dilemma- specifico servizio per gli anziani o diritto comune?

Una contraddizione – il risultato più importante dello studio è che l’abitudine francese a occuparsi di
andare incontro alle diseguaglianze di salute legate a quelle socio-economiche è stato affrontato con un
filtro a fotografare la realtà-filtro> territorialità. Se ci sono delle difficoltà che producono svantaggi questo è
dovuto all’isolamento territoriale. Sforzo istituzionale per combattere le diseguaglianze territoriali ancora
prima di quelle sociali, come se fossero una loro conseguenza.

Riconoscere che la presenza dei migranti in determinati territori non è una scelta ma è una realtà costruita.

Macro conclusioni > occorre optare per una azione pluralistica, più inclusiva, rendersi conto che esiste un
invecchiamento multiculturale, così come di un diversa concezione di invecchiamento di successo, una
visione più inclusiva raccoglie maggiormente le esigenze di tutta la popolazione(compresa quella
nazionale). Invecchiamento positivo deve inserirsi in un contesto più generale, più legato al benessere,
invecchiare bene significa evitare di invecchiare male.

Strategie più specifiche> La compartimentazione dei servizi e un sistema d'informazione generale escludere
molti migranti anziani dalle disposizioni del diritto consuetudinario. Le pratiche di mediazione nell'ambito
dell'assistenza e nei contesti sociali sono popolarità, ma gli assistenti sociali coinvolti non beneficiano di un
riconoscimento istituzionale o di una formazione specifica sulla dimensione interculturaledella loro
professione. Le pratiche di mediazione sociale e gerontologica non sono consolidate in modo modo stabile
e regolare nei luoghi di residenza. Decompartimentalizzazione dei servizi dedicati all'invecchiamento di
successo e l'integrazione delle informazioni disponibili faciliterebbe la cura dei bambini migranti che
invecchiano. Servizi di prossimità, pratiche di mediazione sociale e meccanismi di "bridging" la cui missione
è quella di orientare gli immigrati anziani verso il diritto consuetudinario (in particolare in termini di
monitoraggio medico e prevenzione)dal contributo di immigrati anziani (o meno) nell'ambito di un nuovo
reclutamento professionale.

La storia migratoria francese è molto più antica rispetto a quella italiana, osservare il fenomeno migratorio
in Francia ci da una finestra in prospettiva per evitare degli errori.

Traiettorie di vita e scelte riproduttive tra donne della diaspora marocchina in Lombardia

Prospettiva etica: progetto che parla di scelte riproduttive o di decisione di avere o non avere figli.

Prospettiva emica: prospettiva delle interlocutrici e dei soggetti con cui facciamo ricerca.

‘Herstories’ beyond numbers: storie al femminile oltre I numeri;

herstories: neologismo che proviene dai movimenti femministi, critica al fatto che la storia fosse stata
indagata da una prospettiva soprattutto maschile> ragione della nascita del neologismo. Ciò produrrà anche
critiche relativamente al fatto che richiama una separazione di genere nell’antropologia. Quando le
prospettive femminili sono state indagate, lo si è fatto soprattutto relativamente a questioni politiche, della
tratta...(?)

beyond numbers> dare una nuova visione delle traiettorie di mobilità delle donne, andando oltre i numeri e
statistiche, basandosi su varie banche dati,

scelta della diaspora marocchina in Lombardia: negli ultimi 20 anni si configura come ‘’prima comunità
extra ue’’ in Italia. Lombardia: regione amministrativa meno ufficiale, maggiormente scelta.

Countless blessings: storica che ha fatto ricerca sui vari archivi in Niger; testo principalmente storico con un
tipo di profondità etnografica che cerca di andare oltre i numeri, cerca di spiegare il paradosso del
Niger(paese con alto tasso di fecondità al mondo)- però diventato famoso perché alcune coppie della classe
benestante del paese fosse disperata nel poter avere figli e per problemi di fertilità. Ci fu uno scandalo
relativamente ad alcune pratiche illegali. Secondo lei le ricerche etnografiche e le politiche di salute
pubblica avevano fallito nel paese, poiché non avevano tenuto contro delle narrazioni delle donne.

Fuori gioco: etnografia tra Milano Addis Abeba e Londra. Fenomeno: figli e figlie della diaspora eritre in
italia e sulla loro mobilità in crescita tra questi tre contesti, se non ci fosse stato il suo approccio
mutlisituato (di Giuseppe Grimaldi), cioè si è spostato mentre i suoi interlocutori si spostavano.-Altro
approccio in cui non basta solo la chiave demografica(numeri).

Uno dei talloni d’achille della demografia> sedentarietà, stanzialità: parametro normale; le persone che non
sono stanziali in un posto sfuggono al dato demografico.

Un altro esempio in cui bisogna andare oltre i numeri: il regno del marocco dal 2011 ha due lingue, arabo
marocchino e berbero, a sua volta il berbero si differenzierebbe in tre variazioni locali.

Marocco: contesto eterogeneo, per cui le scelte di mobilità variano molto a seconda del contesto di
immigrazione.
Costituzione del 2011 arrivata come modo per prevenire lo scoppio della primavera araba anche in
Marocco, concedendo riforma costituzionale: unità nazionale unita, ma l’identità nazionale forgiata in
diverse parti, forgiata dalla convergenze delle sue componenti arabo-islamiche, ….guardare slide

Dagli anni 90 gli stati nazione della comunità europea hanno speso un interesse specifico e una ingente
parte di risorse nell’avere un quadro numerico molto preciso della popolazione che non ha cittadinanza
italiana o dell’unione europea.

Anni 70: si sviluppa il movimento femminista, e di conseguenza anche gli studi e l’interesse antropologico
sulla riproduzione inizia negli studi di genere. Inizia soprattutto come un’attenzione alla contraccezione e ai
diritti sull’aborto e contraccettivi; negli anni 80 si caratterizza per una più profonda tensione al parto

17/04

L’oltremare europeo

Il concetto stesso d’oltremare: è un concetto che rimanda alle colonie. Con la caduta degli imperi, fine
seconda guerra mondiale, le colonie sono diventate indipendenti, o hanno incominciato un processo di
indipendenza oppure sono state integrate allo stato eruopeo di riferimento.

Le regioni periferiche: regioni integrate nell’unione europea.

L’unione europea quando ha iniziato a organizzare in modo comunitario le realtà, prendeva in


considerazione quella francese, applicandola a livello europeo.

Divisione d’oltremare, nessuna differenza strutturale, la scelta di appartenere all’uno o all’altro insieme fa
riferimento all’aspetto strumentale. Essenzialmente, essere regione periferiche fa si che si possa sfruttare di
fondi strutturali per il loro sviluppo e far frenare le diseguaglianze che l’insularità e la distanza comportano,
per tutto il resto non hanno alcun tipo di sovranità, sono territori dipendenti dalle decisioni dello stato di
riferimento, viceversa i paesi dei territori d’oltremare non beneficiano di fondi strutturali però possono
godere di una più ampiaautonomia, fiscale, doganale, gestione dell’educazione, quest’autonomia favorisce
alcuni territori, che possono permettersi di vivere senza per forza dipendere dallo stato di riferimento. Caso
Saint Barthelemy, isola molto piccola, isola sovrapopolata, una delle isole più ricche, che ha deciso di
sganciarsi e divenire autonoma.

Territori d’oltremare possono fare scambi con altri stati, e comportarsi al pari degli stati nazione.

Vedere slide

La Reunion- ricerca tra la comunità maorese più stigmatizzata.

Mayotte – Francia dell’oceano indiano

Reunion Mayotte- due contesti diversi, Reunion superficie più grande. Reunion: dato dei stranieri molto
basso, Mayotte, numero stranieri(comoriani) in crescita.

Il contenzioso franco-comoriano sulla sovranità di mayotte: Principio di autodeterminazione(Mayotte è


francese e lo resterà per sempre); principio dell’integralità territoriale(l’ONU lo fa prevalere sul principio di
autodeterminazione, se al momento dell’indipendenza delle comore, formalmente costitutiva un arcipelago
costituito, anche mayotte fa parte delle comore; mayotte è comoriana e lo resterà per sempre). Scontro su
mayotte(francesi-comoriani). Le comore hanno subito più di 20 colpi di stato.
Fattori che hanno contribuito a fare dei maoresi dei viaggiatori: 3 eventi storici che hanno contribuito a
spingere i maoresi fuori dall’isola: 1 (metà anni 60 e inizio 70)-movimento a zanzibar, lo stato della tanzania
si costruiva, tensioni interne, forte discriminazione degli arabi a zanzibar tra cui i comoriani, espulsione
comoriani, che si sono recati tendenzialmente a mayotte;2 indipendenza della comore 1975, i comoriani
hanno votato per diventare indipendentanti, recandosi a mayotte, poiché era più ricca, l’isola inizia a
riempirsi; 1976 massacro di majunga(madagascar) di oltre 2mila comoriani tra cui tanto maoresi, genocidio
sembra sia nato da uno scherzo tra bambini, la situazione era tesa da tanto. Il sindaco era comoriano,
l’etnia non vedeva di buon occhio i comoriani, i quali si era stabiliti a livello istituzionale, ma anche
commerciale, per cui una lite tra due bambini porta allo scoppio delle tensioni. Spedizione punitiva, che
vede entrare all’interno delle moschee, sterminando i comoriani, questo ha determinato la partenza di
decina di migliaia di comoriani, alcuni trasportati con urgenza da una compagnia belga, portati a mayotte. I
maoresi hanno cominciato a seguire rotte già tracciate dai comoriani verso la Francia.Mobilità di massa ha
inizio nei primi anni 80, ma si sviluppa negli anni 90 verso la Reunion. La maggior parte si reca in Francia, la
restante parte a la Reunion> mobilità meno stressante. Anni 90 –grande mobilità- riconoscimento come
francesi. 2001-2010 abbassamentro attrattività verso la Reunion, ci si sposta più verso la Francia, le
opportunità di lavoro sono molto scarse. La Reunion perde un po’, anche perché nel 2000-svolta-mayotte si
capisce che sarebbe diventato un dipartimento, le persone che erano in mobilità, iniziano a tornare, la
mobilità in Francia è sempre stata importa-questione educativa. 2011-Mayotte diventa un dipartimento
oggi Mobilità in costante aumento.

Oggi Mayotte- Destinazione principale dei migranti clandestini regolari della regione. Mayotte succube delle
scelte della Reunion. Mayotte, una delle realtà più ricche della regione-ragione per cui si tratta di una meta
in cui recano le persone. La popolazione si è triplicata, e si è ridotta la popolazione maorese.

Fattori push/pull della mobilità maorese: Spinta a lasciare l’isola- diritti economici e sociali(mariziki),
immigrazione fuori controllo, formazione e lavoro, salute, ricongiungimenti familiari ed emancipazione.
L’insieme di tutti questi fattori viene definita una fuga dai taambu(problemi).

24/04

Cosa è lo sviluppo ? –concetto complesso che racchiude insieme tantissimi,lo sviluppo di una
nazione dipende dall’istruzione; dall’ambiente in senso lato, non solo fisico; uguaglianza; istituzioni, dalle
politiche implementate dalle nazioni, quindi dai diritti politici; tecnologie, che sono strettamente legate alla
produttività delle persone della nazione, (non è detto che la tecnologia sia la chiave dello sviluppo);
economico ecc.

In termini più specifici, esistono degli standard minimi per definire lo sviluppo nella nazione:

-qualità della vita(legata al sistema del welfare, esiste un indice di misurazione statistica che ci permette di
unire punti di vista differente rispetto a cosa intendiamo con qualità della vita(con rilevanza differente);

-distribuzione uniforme( lo sviluppo lo posso misurare anche osservando quanto è larga la mia forbice
dell’uguaglianza.

Capire in che modo definire lo sviluppo ci aiuta a capire quali politiche che si devono tenere conto quando
si parla di sviluppo. Importante definire lo sviluppo, soprattutto per le Implicazioni politiche. Definendo lo
sviluppo si capisce che il mondo si può dividere in tanti modi, per esempio: paesi sviluppati e non sviluppati,
di chi ha uno sviluppo rurale ma non solo. Se stiamo parlando del continente africano, parliamo di sviluppo
rurale, l’istruzione per esempio ruota attorno a questo contesto. L’economia dello sviluppo è quella parte di
economia che va a studiare questi processi di sviluppo, se parliamo dell’economia di sviluppo non si deve
pensare solo allo sviluppo economico, anche se molti economisti affermano che buona parte dei nostri
comportamenti deriva dall’effetto reddito. L’effetto reddito –all’ammontare del reddito si consumano beni
differenti- una nazione che ha uno sviluppo in termini dell’istruzione elevato può essere un effetto ridotto,
poter avere soldi a disposizione dà la possibilità di poter raggiumgere un certo livello di istruzione. Entrano
in gioco le istituzioni(promozioni riforme); la promozione dello sviluppo non è solo legata a una crescita
economica ma anche a delle condizioni che possono migliorare lo standard della vita -sistema
sanitario,istruzione,lavoro e le condizioni di lavoro, sistema pubblico e privato. Nei paesi non sviluppati,
ogrande disuguaglianza, istruzione privata superiore, stesso identico esempio nell’ambito della sanità.

Come si misura lo sviluppo? Pil (prodotto interno lordo, crescita del pil(come varia), dataset disponibili,
livello dei vari paesi, definizioni alternative(esisono misurazioni che in realtà non sono economiche, che
possono essere alternative). Il Pil, Prodotto interno Lordo: insieme di beni e servizi prodotti
dall’economia(ad esempio, sonlo in Italia, non considero i residenti all’estero). Rimesse: soldi che un
migrante rimanda al suo paese.(non rientrano nel calcolo del PIL)- ci sono però degli articoli che
smentiscono tale affermazione, affermando che invece le rimesse siano state fondamentali nello sviluppo di
un paese. Il pil è importante, perché le organizzazioni internazionali, tra cui banca mondiale, utilizza il pil
per suddividere il mondo e la popolazione, con delle linee di separazione. Il fondo monetario
internazionale, fornisce il dato del PIL, non da un valore del PIL, ma in realtà ci sono 15 definizioni di pil
differenti, in base a differenti contesti(in base allo studio). Le nazioni unite, forniscono anche loro misure di
PIL, di sviluppo, ciascuna entità con un focus di loro interesse. I dati OECD non raccolgono i dati per tutto il
mondo, è forte con le nazioni unite nei feed, nei vari argomenti loro di ricerca; non ha tutti i dati disponibili
per tutti i paesi del mondo, ma ha una variabile specifica per un paese specifico(vanno nel dettaglio).
Euorstat: a livello europeo, più diventa piccolo più potrei avere dettagli più specifici di alcune variabili.

Problema del PIL: non rientrano nel calcolo del pil, alcuni che sottolineano dovrebbe rientrare nel calcolo,
ad esempio prendersi cura dei figli, il lavoro di volontariato, entrambi generano benessere. Pil per capita-
in partià di potere d’acquisto(PPP).

02/05

Le organizzazioni internazionali fissano dei target- millenium development goals – non è facile poter
accordarsi sugli accordi internazionali, spesso un settore prevale su un altro. Gli obiettivi sono molto
ambiziosi: 1 no poverty; 2 terminare concetto di extreme poverty; gli altri target si potrebbero associare
sempre al primo, oppure si potrebbero vedere come sotto categorie. Per esempio se si pensa alla fame, è
sempre legato alla povertà, oppure buon livello di salute e benessere; l’educazione. Questi target sono
importanti, perché qualunque progetto descritto da un’organizzazione governitva, o settore privato che ha
a che fare con progetti di sostenibilità, si dovrà rifare al millenium development goals. Se voglio misurare
empiricamente, nel determinare un obiettivo, esistono due possibilità : una misura oggettiva: esempio
misurazione, in cui la faccio direttamente, e una soggettiva: in cui chiedo direttamente alle persone le quali
mi espongono la misurazione secondo il loro punto di vista, che può variare a seconda delle persone, in
quest’ultima si può incorrere in delle criticità> distorsioni. > Per cui si ricorre a una serie di dati statistici
basato su un numero più o meno ampio, in modo tale da poter rilevare la misurazione.

Il Pil è l’unico modo per sviluppare lo sviluppo del paese? È soddisfacente?


Ci sono altre misure alternative di sviluppo, vengono rilevate attraverso delle surveys(questionari), possono
essere rappresentativi a livello nazionale, ma non solo; e tendenzialmente le domande delle survey si
articolano con due punteggi da 0 a 10. Es. World values survey

L’indice di felicità è un’altra misura soggettiva, ma molto utilizzata da molti scienziati. Le criticità sono:
Metodologia survey; misure soggettive; domande potrebbero non essere chiare; causalità vs correlazioni;
prospettiva diversa.

Un’altra misura- Human develompment index, raccoglie 3 misure: aspettativa di vita alla nascita,
dell’istruzione e include il pil pro capite. Sviluppo umano: reddito non è distribuito in modo equo, esiste
ancora il concetto di mortalità infantile, l’aspettativa di vita cambi; sullo sviluppo umano un argomento
interessante è l’empowerment, ruolo della donna> che effetti può avere per lo sviluppo umano?

Approcci alternativi: dati dai satelliti. La caratteristica della luce rappresenta un indice di sviluppo > Proxi

08/05

Povertà e disuguaglianza

Concetto di povertà assoluta, si può legare a un cambio rapido del mondo da un punto di vista ambientale,
socio economico: aspettative: crescita popolazione rapida, urbanizzazione violenta, concetti che potrebbero
legarsi un aumento della povertà; ci sono degli aspetti ambientali che giocano un ruolo chiave in dei
continenti, col passare del tempo assistiamo a un processo> aumento della vulnerabilità sociale.
Vulnerabilita > condizionio instabili, mancanza di strumenti economici, personali.

Makoka and Kaplan autori-Poverty and vulnerability. Per loro esiste una parte interna e una esterna di
vulnerabilità. La parte esterna è una dimensione strutturale della vulnerabilità e del rischio. Descrive
l’esposizione delle persone affette da… la parte interna del concetto di vulnerabilità racchiude delle azioni
<<to cope with<< cerco di mitigare.

La vulnerabilità nel vivere sotto una specifica linea di povertà- la povertà non è solo economica ma anche
benessere. Devo trovare una dimensione strutturale per proteggermi da questa condizione di vulnerabilità
e cercare delle azioni per mitigare tale fenomeno.

Ci sono degli aspetti economici legati alla povertà(beni, consumo), degli aspetti umani(salute istruzione)
aspetti socio culturali( stato, dignità, diritti), aspetti politici(diritti, libertà, influenza), aspetti di
protezione(rischio di vivere in alcune situazioni aumenta-dunque serve maggiore sicurezza) tutti questi
legati a dei concetti –la discriminazione e il concetto di ambiente. Nel corso del tempo tale grafico può
cambiare-si possono aggiungere altri aspetti.

Non esiste una definizione univoca, concetti che cambiano, misure non esaustive > concetto povertà > si
tratta di concetti in evoluzione –cambia la nozione di povertà, cambiano gli indicatori di povertà, misure
qualitative e quantitative, mortalità infantile.

Concetto di relativismo- i concetti hanno senso in relazione con altri.

Il concetto di povertà può essere assoluto o relativo, può essere una povertà cronica o temporanea. Esiste
la banca mondiale e le nazioni unite che definiscono i livelli di povertà; quando si fa ricerca, e si analizza un
contesto, il contesto è specifico.
Misure che non sono monetarie per migliorare il livello di povertà

Stato nutrizionale dei bambini: incidenza di malattie, aspettativa di vita; variabili relative allo stato di salute
due sono l’altezza dell’età e il peso per età. Se questi dati non ci sono? Misure alternative, visite
all’ospedale. Esistono altre misure non monetarie: istruzione : livello di literacy, test score, n. di anni di
istruzione completati vs attesi; possiamo avere indici composti-combinazione di diversi aspetti di povertà >
beni materiali/istruzione/salute.

Cause della povertà: guerre e conflitti, agricoltura, disastri naturali, disoccupazione, inequality sociali ed
economiche, corruzioni, ecc.

Mortalità infantile

Viene definita come il numero dei bambini che muoiono prima che arrivino al loro primo anno di età ed
espressi per mille bambini nati, in cui su 1000 muoiono 10 bambini e ovviamente dipende dal paese
secondo il censimento ma non viene fatto ogni oggi ma ogni 5/10 anni (fa parte nel 3° global goals “salute e
benessere”).

Il censimento non avviene mensilmente ma anzi alcune variazioni tipo della moneta ce l’abbiamo al minuto,
ma qualcosa deve essere fatto anche per la mortalità.

Esistono in alcuni paesi dei registri online, ma non per tutti (ad es. per Uganda o il Camerun) in cui hanno
stabilito un tetto di 100 bambini ma non hanno idea quando sono nati e la registrazione è importante per
tracciare quel bambino e la famiglia.

Ad es. in Italia quando un bambino nasce e vien collegato al suo nucleo familiare esistono dei sussidi
economici che lo stato collega alla famiglia; quindi, la registrazione serve per tener traccia o per monitorare
e avere degli aiuti.

Ad es. in Brasile c’è la Borsa famiglia che ha permesso per una fascia di età ad aiutarli ad andare a scuola e
questa sovvenzione ha permesso lo sviluppo per quel contesto e in quel periodo, una policy.

La mortalità infantile è la probabilità che un bambino muoia prima che raggiunga il suo primo anno di vita
ed è la probabilità entro i 5 anni di vita ma non è detto che muoia.

DHS è una raccolta di dati che si basa sulla mortalità entro primo anno di vita, il primo mese, sotto i 5 anni e
la mortalità tra 1 e 5 anno e raccoglie i dati secondo la madre e secondo il figlio e che livello di istruzione
hanno ecc…

L’articolo di Volk e Atkinson (2013) studia il tasso di mortalità tra culture differenti e dice che negli anni il
27% dei neonati è morto nel primo anno di vita e il 46% prima di raggiungere l’età adulta e raccolgono tutti
gli studi in cui c’è la descrizione di un tempo, di quale cultura e il valore in base all’età e tra tutti questi studi
i tassi di mortalità non cambiano così tanto ed è importante uno studio di questo tipo perché esistono delle
pratiche culturali (sia pre che post natali) e se non ci sono differenze culturali dati gli strumenti comuni le
situazioni dovrebbero essere comparabili ugualmente.

Fino al ‘800 più di un bambino 1 su 3 non raggiungeva i 5 anni e la perdita era la norma e nel ‘800 in EU e
forse i nostri nonni hanno avuto più fratelli e sorelli rispetto a noi, ma è quello che sta succedendo adesso
in Africa e per una donna è normale non raggiungere il 1° o il 5° anno di età.
Nel 1950 le cose cambiano e nei paesi più ricchi, la mortalità scende a meno del 5% e le donne iniziano ad
avere dai 2 ai 5 figli e dal 1950 la mortalità infantile, era ancora comune, ma non più la norma in EU ma in
realtà nel resto del mondo iniziano ad esserci più divergenze e 1 su 3 muore nei primi anni di vita e i
genitori nel corso della vita potevano aver perso due figli.

Ad es. osservare la decrescita della mortalità infantile e la crescita dello sviluppo.

La morte entro il primo anno di vita, ci sono paesi in Asia in cui non c’è una differenza sostanziale e che
vedono una differenza impressionante e un aspetto fondamentale in Cambogia sono gli investimenti cinesi
in cui prima c’erano pochi commerciali e poi investendo, hanno costruito grattacieli di business.

Ad es. Myanmar e Pakistan, in cui quest’ultimo ci sono tanti studi su di esso e ci sono tanti assetti che lo
permettono al contrario ad es. della Costa d’Avorio in cui non tutti lo accettano soprattutto chi ha una
situazione particolare nel proprio paese.

Da dove possono essere originate queste differenze?

Ad es. il livello di istruzione ed è più probabile che il tasso di mortalità infantile è più alto con quelli con
livello di istruzione inferiore.

Le Nazioni Unite hanno fissato entro il 2030 una riduzione del 2.5 %della mortalità infantile, cioè che il
97,5% dei neonati sopravvivrebbe ai primi cinque anni di vita, indipendentemente da dove sono nati.

Quali sono le cause?

Neonatal disorders, infezioni intestinali, respiratorie, per fame o anche malattie come malaria, HIV ecc… e
in alcune parti del mondo ancora sono presenti.

Il 15% dei bambini è morto di polmonite e il 12% di meningite ecc…, date le condizioni comuni questi valori
percentuali dovrebbero diminuire e ad es. il 48%, 17% e il 36% può essere ridotto anche per lavarsi le mani
con il sapone, migliorando la qualità dell’acqua ecc…

Anche l’allattamento e ci sono tanti studi che indicano l’importanza per prevenire la morte post-natale e
questi interventi di istruzione vengono fatti nei paesi africani e le donne africane hanno già questo
allattamento e nel momento in cui una donna africana ha il figlio ogni anno e la madre arriva al punto
anche di scegliere chi tra un figlio maschio o una figlia femmina e se arriva un periodo di siccità e io sono
ancora più in sofferenza continuo a privilegiare ancora di più il maschio rispetto alla femmina e questo
allarga la forbice tra maschio e femmina.

A livello mondiale nel 2019 in tutto il mondo, tendenzialmente il 32% le persone muoiono per problemi
cardiaci e il 17% per il cancro e il 3% la morte infantile.

Rispetto ad un argomento su come cambia il tasso di mortalità nei secoli, il tasso di mortalità è cambiato in
relazione anche all’aspettativa di vita ed è diminuito il tasso ma anche aumentato l’aspettativa di vita per
ciascuna età.

L’aspettativa di vita è cambiata per ogni fascia di età e per ciascuna di essa è aumentata, ad es. per un
uomo di 70 anni è 80 nel 1850 e negli anni 2000 è 85 e questo può essere associato allo sviluppo e
progresso, ma ultimamente sta calando e uno shock che ha cambiato io trend è stato il Covid e un altro
aspetto che iniziamo ad adattarci ai farmaci, ma siamo vulnerabili.
15/05

Sex Ratio: rapporto di genere

Come cambia il rapporto maschio femmina dal concepimento alla nascita, adolescenza fino all’età adulta.

C’è una differenza di genere alla nascita, tale per cui nascono 106 bambini maschi ogni 100 femmine.
Nascono più maschi rispetto alle femmine. Fattore mortalità: diversa tra maschi e femmine(le donne vivono
di più) sin da piccole che da grandi, hanno caratteristiche genetiche e comportamentali più resistenti.
Emigrazione: tendenzialmente emigrano più gli uomini(si generano diversità all’interno della popolazione),
si generano degli scompensi all’interno della società.

Esistono differenze tra paesi notevoli. Ciascun gruppo di paesi hanno dei partner geografici molto forti e
molto marcati; in europa dell’est ci sono più donne che uomini(legata al fatto che la mortalità degli uomini
per ogni fascia di età è dovuta a motivazioni comportamentali, sono più soggetti a malattie(es Russia)).
Cina: presenta molti più uomini rispetto alle donne(legato alla selezione del genere alla nascita- questione
di policy-legge del figlio unico). Paesi del Golfo, c’è una sovrappopolazione maschile-questione migratoria
verso i paesi del Golfo.

Differenza di genere alla nascita, alcuni studiosi hanno cercato di capire se esistesse una differenza sin dal
concepimento. Nel momento della scoperta del genere > selezione.

B. Emily Olster economista> non solo incidenza ma anche mortalità a causa di epatite B nelle fasi perinatali,
soprattutto per le femmine> portando a una prevalenza maschile. Quest’analisi inizialmente non era
supportata da dati empirici, si trattava solo di teorie, di conseguenza crolla l’ipotesi. Dunque la vera
motivazione che può portare al fatto della differenza di genere alla nascita di maschi e femmine>
discriminazione> selezione di genere dalla nascita- confermata dai dati (forzatura di aborti se F, policy,
oppure non prendermi cura della fase prenatale> dunque aborto spontaneo anche se in realtà indotto).

Cosa accade nell’infanzia? 0-5 anni

C’è una minore sproporzione se si guarda ai 5 anni; questa differenza di genere si attenua nei primi anni di
vita, in alcuni paesi questra proporzione rimane marcata(Cina, India). I maschi possono essere meno
resistenti geneticamente, dall’altra parte esistono delle pratiche che vengono attuate nei bambini che
alimentano la mortalità.

Un numero minore di maschi sopravvive nei primi anni di vita, i bambini maschi sono più vulnerabili-
svantaggio maschile(hanno un maggior rischio di complicazioni alla nascita, di contrarre malattie infettive) e
questo svantaggio dura nel tempo(anche da adulti). La vulnerabilità non dipende da sole caratteristiche
strutturali ma anche comportamentali.

Esistono dei paesi Cina India e Azerbaijan in cui c’è un’alta mortalità infantile ma allo stesso tempo
un’altissima mortalità femmiline- c’è una preferenza sociale per i maschi che comporta una disparità di
trattamento delle ragazze in diversi modi. Ad esempio la nutrizione per i maschi rispetto alle bambine è
differente(porzione maggiore al maschio e minore alla femmina), minore l’allattamento al seno da parte
delle madri per le figlie rispetto ai figli-importantza dell’allattamento per nutrizione/anticorpi; minore
utlizzo dell’assistenza sanitaria per le bambine- f non vengono portate nei centri di salute ma molto spesso
in casa; durante la gravidanza vi sono prove di un trattamento preferenziale per i ragazzi, con un maggior
numero di visite prenatali e di vaccinazioni antitetaniche.
Questa combinazione di cattiva alimentazione e investimenti sanitari piò portare a tassi di mortalità più
elevati per le bambine, ma anche a un eccesso di mortalità per le donne nelle fasi successive della vita.

Con tale preferenza-selezione- si riesce a porre in equilibrio la questione della diseguaglianza dei
generi(definita dalla prevalenza dei maschi alla nascita –morte dei maschi per malattie-preferenza dei
maschi e dunque alto tasso di mortalità delle femmine).

Missing women

Amartya Sen, è stato il primo studioso a portare l’attenzione sul concetto >”Donne mancanti” come
risultato dell’aborto selettivo del sesso, della disparità del trattamento e dell’infanticidio delle bambine.
Empiricamente il termine ‘’done mancanti’’ si riferisce alla mancanza di donne rispetto al numero che si
aspetterebbe in assenza di discriminazione sessuale.

Incertezza delle stime sulla mortalità, la maggior parte dei dati provengono dai paesi in cui non esistono
registri.

Perché si prediligono i maschi?

Patrilinearità

-lignaggio(eredità) si trasmette di padre in figlio, quando una figlia si sposa lascia la famiglia attuale per
unirsi a quella del marito. Questo può produrre vantaggi economici e sociali nell’avere un figlio maschio
piuttosto che una figlia femmina, tra cui:

-nome della famiglia, sostegno alla vecchiaia, dote, opportunità di lavoro.

Nel momento in cui l’istruzione si diffonde nel paese, qualcosa cambia. Aumento vertiginoso di bambine
che accedono all’istruzione. L’accesso all’istruzione porta dei cambiamenti marginalmente più elevati nelle
femmine che nei maschi, perché si parte di livelli diversi.

Studi > Preferenze per i maschi e per lo sviluppo secondo 3 concetti: willigness> esistono delle norme sociali
e culturali tali per cui nasci e cresci con queste preferenze maschi e femmine; ability> esistono delle
tecnologie che prima non c’erano che ti permettono di avere conoscenza e conoscere il genere; readliness>
pronti ad agire(fare una scelta).

L’istruzione diminuisce la disponibilità alla preferenza di genere, ma aumenta la disponibilità a influenzare


le preferenze di genere all’interno della famiglia. C’è una differenza nel momento in cui aumenta
l’istruzione delle donne, tra i figli realmente avuti e quelli desiderati-le donne pur desiderando più figli per n
motivi si ritrovano ad averne di meno. Sviluppo economico: influisce sulla capacità do agire sulle preferenze
di genere. Spesso le famiglie più ricche e urbane hanno maggiore accesso alle tecnologie che permettono di
identificare il sesso durante la gravidanza e di abortire in modo più sicuro.

16/05

Anche livelli molto bassi di preferenza per i figli maschi possono avere un impatto significativo sul rapporto
tra i sessi se la tecnologia di selezione del sesso si diffonde costantemente e la fertilità diminuisce
rapidamente. In contesti in cui lo sviluppo economico è rapido, anche livelli molto bassi di preferenza per il
figlio in una popolazione possono avere un impatto significativo sulla sex ratio complessiva.
Quando c’è una disparità di genere- predominanza maschile –uomini devono ritardare il matrimonio o non
si sposano> impatto sui giovani, non solo saranno colpiti da un rapporto sessuale distorto per la loro
generazione, ma avranno anche un “arretrato” di uomini della generazione precedente nel ‘mercato
matrimoniale’. Un numero significativo di uomini dovrà rinunciare del tutto al matrimonio. Gli uomini più
poveri saranno probabilmente i più colpiti da questo fenomeno(si sceglieranno i più ricchi). Una delle
ragioni più comuni della preferenza per i figli maschi è il lignaggio familiare(trasmissione del nome di
famiglia attraverso i figli maschi della famiglia- questo probabilmente non si verifica nelle famiglie in cui i
figli maschi non si sposano.

Per le donne- verrà sottolineato il loro aspetto di moglie e madre, avranno una maggiore pressione, un
incentivo maggiore a sposarsi anche prima del tempo, competione maggiore- ci sarà un maggiore rischio di
violenza e di tratta.

Cosa accade durante il periodo dell’adolescenza e dell’età adulta

Negli anni di istruzione

Il rapporto femmine su maschi per un numero medio di persone tra i 15 e i 64 che sono andati a scuola,
all’inizio il rapporto era differente, più si va agli anni contemporanei, più la differenza di genere va a
sottigliarsi- aumenta la scolarizzazione femminile.

Migrazioni

Non esiste una definizione di migrante, le nazioni unite propongono una definizione ma di per sé il termine
di migrante non viene definito dal diritto internazionale, anche se non viene tecnicamente definito,
possiamo dire che i migranti sono quelle persone che si allontanano dal luogo di residenza abituale, sia
all’interno di un paese che attraverso un confine internazionale, per un tempo limitato o più o meno lungo.

5 criteri:

-la residenza, un cambio di residenza;

-cambio cittadinanza;

-il tempo o la durata del soggiorno;

-scopo del soggiorno;

-luogo di nascita diverso dal luogo di residenza

Se osservo la durata del soggiorno, considero un migrante che attraversa un confine- migrande di lungo
periodo(si sposta per un periodo di almeno un anno)-migrante di breve periodo(+ di tre mesi menop di un
anno). Tempistica importante-cambia l’impatto.

Migrazione può essere volontaria o forzata

Le persone sono costrette a spostarsi involontariamente(forzatamente)o scelgono di


farlo(volontariamente). Secondo IOM, la migrazione forzata è un movimento migratorio che sebbene le
cause possano essere diverse, implica forza, costrizione o coercizione. La definizione include, una nota che
chiarisce che sebbene non sia un concetto giuridico internazionale, questo termine è stato usato per
descrivere i movimenti dei rifugiati, degli sfollati e in alcuni casi, delle vittime di tratta. A livello
internazionale l’uso di questo termine è dibattuto a causa del diffuso riconoscimento dell’esistenza di un
continuum piuttosto che di una dicotomia volontario/forzato e del fatto che potrebbe minare il regime
legale di protezione internazionale esistente.

Abbiamo delle differenze tra rifugiato, sfollato piuttosto che un richiedente d’asilo. Secondo la convenzioni
delle nazioni unite sullo status dei rifugiati del 1951 e il suoi protocollo del 1967, i rifugiati sono persone che
fuggono dal loro paese per fondato timore di essere perseguitati per motivi di razza, religione, nazionalità,
appartenenza a un particolare gruppo sociali o opinione politica e che si trovano al di fuori del loro paese di
nazionalità o di residenza permanente e che, a causa di questo timore , non possono o non vogliono farvi
ritorno. Secondo l’UNHCR, i richiedenti d’asilo sono, invece “individui che hanno cercato protezione
internazionale le cui richieste di status di rifugiato non sono ancora state determinate”. Gli sfollati interni
sono definiti come “persone o gruppi di persone che sono stati costretti o obbligati a fuggire o a lasciare le
loro case o i luoghi di residenza abituale, in particolare a causa o per evitare gli effetti di un conflitto
armato, di situazione di violenza generalizzata, di violazioni dei diritti umani o di disastri naturali o provocati
dall’uomo, e che non hanno attraversato un confine di Stato riconosciuto a livello internazionale”.

Misurare i migranti, uno degli aspetti più difficili, esistono dati statistici delle survey e questionari, ma esiste
anche l’errore statistico. Ma importante perché survey e questionati possono essere fatti anche in tempi
rapidi. Dati amministrativi: censimenti. Dati innovativi: social media e celle telefoniche che permettono di
tracciare le persone.

Quanti sono i migranti oggi?

Più o meno il 3.6% della popolazione mondiale, la maggior parte delle persone rimane di norma nel loro
paese di origine. la grande maggioranza delle persone che migra attraverso i c onfini, un numero molto
maggiore di persone migra all’interno del paese. Un fenomeno che ha sfavorito le migrazioni internazionali
è stato il covid.

Non c’è differenza di genere nelle migrazioni, la maggior parte per motivi di lavoro(a livello mondiale), ed
esiste una parte di questi migranti(missing migrants) perché non riescono a completare il loro processo di
migrazione-coloro che muoiono durante il processo. Rispetto alla differenza di genere, esistono dei tempi
diversi tra uomini e donne nella migrazione, tendenzialmente se pensiamo a un nuceo familiare i primi che
migrano sono gli uomini(perché l’accesso al mercato del lavoro per loro è più rapido), le donne con i
ricongiungimento familiare spesso completano il nucleo. Caso specifico –est europa(situazione ribaltata-la
principale migrazione è avvenuta da parte delle donne)-si è verificato quello che viene definito l’effetto
rete(network)- rete di conoscenze.

Dagli anni 70 al 2020 gli stati uniti stimano che il numero di migranti è cresciuto notevolmente. La mobilità
sta diventando sempre più facile. Ritorno economico>avere migranti di qualunque tipologia di
impiego,istruzione. Il paese di destinazione dovrebbe essere un paese in cui è abbastanza facile da
raggiungere per diversi motivi-lingua-conoscenze..

Le rimesse-sono trasferimenti finanziari o in natura effettuati dai migranti direttamente alle famiglie o alle
comunità nei loro paesi d’origine. la banca mondiale raccoglie dati globali sulle rimesse internazionali. negli
anni le rimesse sono sempre aumentate in proporzione al numero di migranti internazionali, persino negli
anni 90 le rimese internazionali hanno superato gli aiuti allo sviluppo, definiti come aiuti governativi
destinati a promuovere lo sviluppo economico e il benessere dei Paesi in via di sviluppo.
Alla fine del 2020, il numero di rifugiati a livello globale è di 26,4 milioni, di cui 20,7 milioni sotto il mandato
dell'UNHCR e 5,7 milioni registrati dall'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei
rifugiati palestinesi (UNRWA) nel Vicino Oriente.Il numero totale di rifugiati è il più alto mai registrato,
anche se il tasso di crescita annuale è rallentato dal 2012. Ci sono stati anche circa 4,1 milioni di persone in
cerca di protezione internazionale e in attesa di determinazione del loro status di rifugiati, definiti
richiedenti asilo. Alla fine del 2020, i minori di 18 anni costituivano circa il 38% della popolazione di rifugiati
(8 milioni dei 20,7 milioni di rifugiati sotto il mandato dell'UNHCR). Repubblica Democratica del Congo,
Somalia, Sudan, Repubblica Centrafricana, Eritrea e Burundi - rappresenteranno oltre l'80% della
popolazione totale di rifugiati.

Con una stima di 48 milioni di persone, il numero totale di sfollati interni a causa di conflitti e violenze in 59
paesi e territori al 31 dicembre 2020 è il più alto registrato dal 1998. In termini di proporzione della
popolazione nazionale, la Repubblica Araba Siriana, il cui conflitto si trascina da oltre un decennio, ha
registrato oltre il 35% della popolazione sfollata a causa del conflitto e della violenza. La Somalia ha
registrato la seconda percentuale più alta (19%), seguita dalla Repubblica Centrafricana, dal Sud Sudan e
dallo Yemen (con oltre il 12%).

I migranti irregolari corrono molti rischi quando tentano di attraversare le frontiere e la politica di controllo
delle frontiere deve bilanciare deterrenza e motivazioni umanitarie dati georeferenziati sull’universo delle
operazioni di salvataggio in mare dei migranti in transito dalla Libia verso l’Europa tra il 2014 e il 2017

3 contributi: 1) mostra che una politica di salvataggio più umanitaria aumenta i futuri tentativi di
attraversamento. 2)si stabilisce che un controllo più severo delle frontiere aumenta il rischio di morte per i
migranti. 3) sviluppa e stima un modello dinamico di controllo delle frontiere con attenzione pubblica
endogena, utilizzata per ottenere attenzione e controfattuali politici.

all’aumentare della distanza dalla costa, aumenta la probabilità di morte. Qui conta di meno il mare avverso
rispetto al fatto che ci sia o meno una barca in mare. Un aumento della distanza di 1 km fa aumentare il
numero di migranti di 1 punto percentuale à aumento bassissimo. Aumento delle onde è legato a 130%
della probabilità di non partire Il vero push factor à è il clima (qualità del mare) Possibilità o non possibilità
di partire. Confronto della probabilità di morire in mare con la probabilità di arrivare alla riva (non faccio
“caso” ai soccorsi) Chi si definisce islamico radical ha una probabilità più bassa di migrare. Ci sono degli
shock climatici(aumento temperature, precipitazioni) che hanno un effetto su alcuni aspetti agricoli, food
security, conflitti, fattori politici, ecc. , che sono i nostri mediatori i quali vengono a condizionare il processo
di migrazione.

Conseguenze delle migrazioni nel paese di destinazione e nel paese d’origine. condizione rurale- flusso di
migrazione(uomini) lascia terre vuote-processo di empowerment femminile(rimangono nel paese d’origine,
diventano coordinatrici di terreni e riescono ad essere più coinvolte nelle attività economiche. L’aspetto
positivo-le rimesse-sia a livello di household che di comunità- che funzionano come assicurazioni per le
famiglie d’origine, riescono a provvedere come un’assicurazione sociale, miglioramenti agricoltura-
miglioramente food security.

Migranti di ritorno-(letteratura) le rimesse vanno bene ma se i migranti tornassero nel paese d’origine ci
sarebbero variazioni positive più elevate. La mancanza di dati su queste argomentazioni blocca delle
evidenze empiriche.

22/05
Family planning

Il concetto di family planning ha delle radici scientifiche e quasi mediche. Va visto nel contesto del
benessere e della salute. Il target fissato per il 2030 –avere un accesso universale a tutto quel sistema di
salute sanitario per avere un accesso a questi servizi. Esistono degli indicatori che vengono proposti dalle
nazioni unite per la misurazione del family planning: il tasso di fertilità retale(total fertility rate); un altro il
tasso di prevalenza di contraccettivi all’interno del paese.

Il concetto di family planning nasce dall’idea di ampliare la possibilità, l’accesso alla contraccezione e quindi
garantire che ci sia la possibilità da parte delle donne, e degli uomini di pianificare l’assetto familiare(quanti
figli avere-) e questo grazie all’accesso universitale ai servizi di salute riproduttiva. Esiste un programma
d’azione dell’ICPD che ha riconosciuto il diritto alla coppie di decidere liberamente il numero di figli che si
vuole avere, la distanza tra un figlio e l’altro, e la possibilità di dare questi strumenti arriva anche attraverso
l’avere delle informazioni su come scandire questi tempi in modo tale che si raggiungono degli standard di
salute sessuale e riproduttiva più elevati.

Uno degli aspetti importanti di questo obiettivo riguarda l’empowerment delle donne e delle ragazze,
dunque all’uguaglianza di genere e la salute. Nonostante il concetto di pianificazione sia importante per
raggiungere buona parte degli obiettivi…

Esiste una divisione per la popolazione, che è colui che deve preparare il policy report(rapporti a livello
paese, regionale e globale) e analizza questa situazione di family planning. La divisione collabora con i paesi
di riferimento per rafforzare la raccolta di dati e la rendicontazione dell’indicatore per migliorare le capacità
statistiche nazionali e aumentare la conformità agli standard concordati a livello internazionale.

La pianificazione familiare si riferisce ai metodi e pratiche utulizzati da individui o coppie per controllare il
numero, la distanza e la tempistica dei loro figli. L’obiettivo principale della pianificazione famigliare è
quello di aiutare gli individui e le coppie a prendere decisioni informate sulla loro salute riproduttiva in base
alle loro esigenze e ai loro desideri. Dove non esiste l’informazione sulla contraccezione si rileva un
problema sulla pianificazione familiare. Sia la necessità di pianificazione familiare che l’uso dei moderni
contraccetivi sono aumentati a livello globale.

A livello globale , il numero di donne in età riproduttiva(15 49 anni), è passato da 1,3 miliardi nel 1990 a 1,9
miliardi nel 2021, con un aumento del 46%. È aumentato ancora di più il numero di donne in età
riproduttive che necessitano di pianificazione familiare, ovvero che sono sposate o in unione, o non sposate
e sessualmente attive che sono feconde e che intendo ritardare o evitare la maternità. Nello specifico il
numero di donne con necessità di pianificazione familiare è passato da 0,7 miliardi nel 1990 a 1,1 miliardi
nel 2021 con un aumento del 62%.

Moderni metodi contraccetivi: è uno dei modi più efficaci per ridurre il rischio di gravidanze indesiderate,
consentendo alle donne e alle coppie di pianificare quanti figli e quando averli. Da 467 milioni nel 1990 a
874 milioni nel 2021. Mentre nel 1990 il 35% delle donne utlizzava il metodo contraccetivo moderno,
questa percentuale è salita al 45% nel 2021. Il numero di donne in età riproduttiva che utlizzano metodi
contraccetivi tradizionali è aumentato da 84 milioni nel 1990 a 92 milioni nel 2021, anche se la percentuale
è diminuita dal 6 al 5%. Il numero di donne in età riproduttiva che hanno un bisogno insoddisfatto di
pianificazione familiare è aumentato da 147 milioni nel 1990 a 164 milioni nel 2021, anche se la loro
percentuale tra le donne in età riproduttiva è diminuita dall’11% all’8% nello stesso periodo. A livello
globale tra le donne che vogliono evitare una gravidanza, il 77% utilizza metodi contraccetivi moderni nel
2021.

Le regioni che hanno una percentuale più alta di utlizzo di contraccetivi moderni sono l’Asia orientale e
sudorientale(87%), Australia e Nuova zelanda (85%), l’america latina e i caraibi 83% e l’europa e l’america
del nord 80%.

In queste regioni, tra le donne che vogliono evitare una gravidanza, la percentuale di donne che non
utilizzano alcun metodo contraccettivo varia dal 9 al 12%, mentre la percentuale di donne che utilizzano
metodi tradizionali varia dal 3 al 10%. L’uso relativamente più elevato di metodi tradizionali in Europa e
Nord America (10%) rispetto alle altre tre regioni è dovuto a una percentuale maggiore di donne che si
affidano a metodi contraccettivi tradizionali in alcuni Paesi dell’Europa meridionale e orientale. I Paesi con
la più alta percentuale (superiore all’80%) di domanda di pianificazione familiare soddisfatta dai metodi
moderni sono Australia e Nuova Zelanda, Asia orientale e sudorientale, Europa e America del Nord,
America Latina e Caraibi.

Le regioni con la più bassa percentuale di utilizzo di metodi moderni tra le donne che vogliono evitare una
gravidanza includono l’Africa subsahariana (56%) e l’Oceania, escluse Australia e Nuova Zelanda (52%).
Rispetto alle altre regioni, una percentuale maggiore di donne che vogliono evitare una gravidanza non
utilizza alcun metodo (rispettivamente 37% e 38%). Nell’Africa Settentrionale e nell’Asia occidentale e
nell’Asia centrale e meridionale, tra le donne che desiderano evitare una gravidanza, una percentuale
maggiore uOlizza metodi tradizionali (rispeTvamente il 15% e il 12%) rispetto alle altre regioni. Tra i 41 Paesi
in cui meno della metà delle donne con necessità di pianificazione familiare soddisfa tale esigenza con
metodi moderni, 22 Paesi si trovano nell’Africa subsahariana. Dei 19 Paesi rimanenO, 7 si trovano in Africa
Sentrionale e Asia occidentale, 5 in Europa e America Sentrionale, 4 in Oceania, escluse Australia e Nuova
Zelanda, 2 in Asia centrale e meridionale e 1 in America Latina e Caraibi.

Metodi di FP nel dettaglio

• Metodi ormonali: comprendono pillole anticoncezionali, cerotti, iniezioni e anelli vaginali. I metodi
ormonali agiscono regolando i livelli ormonali del corpo per prevenire l’ovulazione e ispessire il muco
cervicale, rendendo più difficile per gli spermatozoi raggiungere l’ovulo.

• Metodi di barriera: includono preservativi, diaframmi, tappi cervicali e spugne contraccettive. I metodi di
barriera impediscono fisicamente agli spermatozoi di entrare nell’utero e di fecondare l’ovulo.

• Dispositivi intrauterini (IUD): piccoli dispositivi a forma di T che vengono inseriti nell’utero per impedire la
fecondazione o l’impianto.

Esistono due tipi di IUD: ormonali e non ormonali.

• Sterilizzazione: metodo permanente di controllo delle nascite che consiste nel bloccare o tagliare
chirurgicamente le tube di Falloppio nelle donne (legatura delle tube) o i vasi deferenti negli uomini
(vasectomia) per impedire agli spermatozoi di raggiungere l’ovulo.

• Metodi tradizionali/Metodi di consapevolezza della fecondità: prevedono il monitoraggio del ciclo


mestruale della donna per determinare quando è più fertile ed evitare l’attività sessuale in quel periodo.
Questi metodi possono anche prevedere il monitoraggio della temperatura corporea basale o del muco
cervicale.
• Contraccezione d'emergenza: prevede l’assunzione di una pillola o l’uso di un dispositivo (come lo IUD al
rame) dopo un rapporto sessuale non protetto per prevenire una gravidanza. La contraccezione
d’emergenza non è destinata a essere utilizzata come forma regolare di controllo delle nascite, ma
piuttosto come opzione di riserva in caso di fallimento di un contraccettivo o di un rapporto sessuale non
pianificato.

Dei 966 milioni di donne di età riproduttiva che utlizzano un qualsiasi metodo di contraccezione il 46%
utlizza metodi a breve durata d’azione(preservativi maschili, piccola, iniettabili e altri metodi moderni; il
44% utlizza metodi reversibili permanenti e alunga durata d’azione (sterilizzazione femminile e maschile ,
IUD impianti). Quasi metà della popolazione blocca a priori la gravidanza e altri che hanno una tempistica
differenta, meno del 10% utlizzano metodi tradizionali. La sterilizzazione femminile è il metodo
contraccetivo più comunemente usato a livello globale (23% delle utilizzatrici di contraccetivi, seguita dai
preservativi maschili 22%. L’elevata percentuale di utilizzo della sterilizzazione femminile a livello globale è
in gran parte dovuta al suo ampio utlizzo in India, che rappresenta il 48% del numero globale di donne che
utlizzano la sterilizzazione femminile.

L’aspetto culturale e delle credenze va a condizionare un’azione ad oggi quotidiana che crea delle
divergenze.

L’uso della contraccezione moderna supera l’uso dei metodi tradizionali in tutte le regioni del mondo. I
metodi a breve durata d’azione sono più comunemente usati dei metodi permanenti e a lunga durata
d’azione in 5 regioni: tra cui l’Africa subsahariana(63%), l’Australia e la Nuova Zelanda (61%), l’Europa e il
Nord America(57%), America Latina e Caraibi(55%) e Nord Africa e Asia occidentale 47%.All’interno di
queste regioni vi è una certa diversità nel tipo di metodo a breve durata d’azione utilizzato. La pillola è il
metodo più diffuso in Australia e Nuova Zelanda (38%), Nord Africa e Asia occidentale (31%) e America
Latina e Caraibi (26%). La pillola e i preservativi maschili costituiscono circa il 27% dell’uso in Europa e Nord
America. L’Africa sub-sahariana è l’unica regione in cui gli iniettabili sono il metodo dominante,
rappresentando il 33% dell’uso di contraccettivi.

In molti paesi i metodi più comunemente utilizzati non sono cambiati molto nel twmpo, essendo stati
fortemente influenzati dai primi sforzi di introdurre metodicontraccetivi moderni da parte dei programmi di
pianificazione, primi programmi di pianificazione familiare degli anni 60/70, come quelli in Cina Egitto e
Tunisia davano spesso priorità agli IUD come metodo reversibile preferito e continuano a essere i metodi
più utlizzati in questi paesi. In india, la sterilizzazione femminile è stata al centro dei primi sforzi di
pianificazione familiare e successivamente ne sono stati introdotti altri, ma è rimasto il più utlizzato. La
thailandia ha sviluppato molto il contraccettivo orale, consentendo alle ostretiche di distribuirli fin
dall’inizio(quasi il 40% delle donne utlizza il contraccetivo orale). Tuttavia, non tutti i Paesi hanno
continuato a seguire il percorso tracciato dai primi programmi di pianificazione familiare. I programmi di
pianificazione familiare in Marocco hanno inizialmente enfatizzato l’uso di IUD, come nella vicina
Tunisia.Tuttavia, alla fine la pillola contraccettiva orale è diventata il metodo più utilizzato. In Colombia,
negli anni ’70, il programma nazionale di pianificazione familiare è riuscito a distribuire ampiamente la
pillola, gli IUD e gli iniettabili, portando a una significativa diffusione di questi metodi. Con il tempo,
tuttavia, è stata la sterilizzazione femminile a diventare il metodo più utilizzato in questo Paese e lo è
tuttora.

L’uso di metodi contraccetivi efficaci riduce i rischi di gravidanza indesiderata.

Tra il 2015 e il 2019: il 48% delle gravidanze non sono state cercate.
• Quasi una donna su 10 nell'Africa subsahariana, nell'Asia occidentale e nell'Africa settentrionale, e in
Oceania (escluse Australia e Nuova Zelanda) continua ad avere una gravidanza indesiderata ogni anno
(Bearak et al., 2020).

• Le gravidanze indesiderate possono avere un impatto negativo sulla vita delle donne, dei bambini e delle
famiglie sia a breve che a lungo termine (Foster et al., 2019).

• A livello globale, di tutte le gravidanze non volute, il 61% si conclude con un aborto, ovvero 73 milioni di
aborti all'anno.

• I tassi di aborto sono simili nei Paesi in cui la procedura è ampiamente legale (cioè dove è disponibile su
richiesta o per motivi socioeconomici) e in quelli in cui l'aborto è limitato - circa 40 aborti ogni 1.000 donne
in età riproduttiva.

• In quest'ultimo contesto, tuttavia, la maggior parte degli aborti non è sicura e comporta un aumento del
rischio di complicazioni sanitarie e persino di morte.

• Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, gli aborti non sicuri causano ogni anno circa 39.000 morti
e milioni di altre donne ricoverate in ospedale per complicazioni.

Pagamenti matrimoniali

Nel 75% dei paesi al mondo oggi esiste una qualisvoglia forma di pagamento matrimoniale tra cui: il prezzo
della sposa o la dote.

Il prezzo della sposa si riferisce a una situazione in cui lo sposo da solo, o con la sua famiglia, effe6ua un
pagamento per il matrimonio alla famiglia della sposa sotto forma di bestiame, denaro, merci o altri oggetti
di valore.

• Oltre a questo, la parte dello sposo deve avere le risorse per la festa di matrimonio, e sopra6u6o anche
una casa in cui la nuova moglie possa trasferirsi.

• Prima del matrimonio il futuro sposo deve perciò essere pronto a sostenere spese notevoli. In Zambia, ad
esempio, le spese per sposarsi possono ammontare anche al reddito di un anno.

Mentre nella tradizione del prezzo della sposa lo sposo effettua un pagamento ai genitori della sposa, nel
caso della dote è il contrario: è la sposa che porta allo sposo una forma di ricchezza (denaro, merci, beni,
bestiame, terra).

Perchè in alcuni luogi prevale la dote e in altri il prezzo della sposa?

• Patrilocality: il prezzo della sposa viene pagato ai genitori della sposa in cambio del futuro contributo di
lavoro della figlia e dei suoi figli non ancora nati.

• Le tecniche agricole: In Africa la semina diretta (manuale) è stata tradizionalmente il metodo di


coltivazione preferito. La semina diretta non richiede un aratro pesante, basta una semplice zappa.

• Culture nomadiche: Il prezzo della sposa - una tradizione che è di circa 3000 anni più antica della dote -
sarebbe stato utilizzato tipicamente nelle culture tribali e nomadi primitive, spesso in qualche modo
egualitarie. Si dice che il passaggio alla tradizione della dote indichi il trasferimento in strutture e classi
sociali più sviluppate e complesse.
• Poligamia: La tradizione del prezzo della sposa sarebbe correlata alla pratica della poligamia e alla relativa
quantità di uomini e donne disponibili sul mercato del matrimonio. Le comunità poligame potrebbero
ritrovarsi con una mancanza di donne single nel caso in cui un uomo potesse sposare diverse donne senza
alcuna restrizione come il prezzo della sposa. E gli uomini sposati di solito devono pagare un compenso
anche maggiore per una nuova sposa rispetto al normale. In Africa, in particolare, la poligamia sembra
fortemente correlata alla tradizione dei prezzi delle spose.

• Emancipazione maschile: Un pagamento elevato è un pegno costoso che garantisce alla moglie di
rimanere nel matrimonio, poiché spesso è quasi impossibile in condizioni di basso reddito per i genitori
rimborsare i beni e i fondi ricevuti.

Conseguenze?

• Bride price:

• Child marriages

• TraFa

• Violenza domestica

• Investimento in istruzione (Zambia).

The price of gold: Dowry and death in India

• I costi della dote motivano comportamenti di preferenza per i figli maschi in India.

• Poiché l'oro è una parte integrante della dote, studiano le risposte dei genitori agli shock nel prezzo
mondiale dell'oro.

• Sfruttando la variazione mensile dei prezzi dell'oro nell'arco di 35 anni, scoprono che le variazioni mensili
dei prezzi dell'oro portano a un aumento della mortalità neonatale delle bambine rispetto ai bambini e che
le bambine sopravvissute sono più basse di statura.

• Dopo l'introduzione della tecnologia di determinazione prenatale del sesso, scopriamo che gli shock del
prezzo dell'oro durante la gravidanza aumentano il feticidio femminile.

Questo studio evidenzia un grave problema sociale ed economico in India, dove i costi della dote
influenzano profondamente i comportamento dei genitori, portandoli a preferire i figli maschi rispeSo alle
figlie femmine.

• L'oro, essendo una componente fondamentale della dote, gioca un ruolo cruciale in questa dinamica.

• Quando i prezzi dell'oro aumentano, le famiglie sono soSo maggiore pressione economica, il che si
traduce in un aumento della mortalità neonatale tra le bambine rispetto ai bambini. Inoltre, le bambine che
sopravvivono tendono ad essere più basse, suggerendo una possibile malnutrizione o minori cure ricevute
rispeSo ai fratelli maschi.

• L'introduzione della tecnologia per la determinazione prenatale del sesso ha aggravato ulteriormente la
situazione.
• Durante i periodi in cui il prezzo dell'oro aumenta, la possibilità di determinare il sesso del feto ha portato
a un incremento del feticidio femminile. Questo comportamento non solo riflette una forte discriminazione
di genere, ma anche gravi implicazioni etiche e morali.

• Questi risultati indicano la necessità di politiche che affrontano sia il problema del costo della dote sia la
discriminazione di genere. Intervetin che riducano la necessità della dote, come l'educazione e
l'empowerment economico delle donne, potrebbero contribuire a mitigare questo comportamento.

• Inoltre, è fondamentale rafforzare le leggi contro la determinazione prenatale del sesso e il feticidio
femminile, oltre a promuovere campagne di sensibilizzazione che cambino le norme sociali sulla preferenza
per i figli maschi

29/05

HIV/AIDS
• L'HIV (Virus dell'Immunodeficienza Umana) è un virus che attacca il sistema immunitario umano,
compromettendo la capacità del corpo di combattere le infezioni e le malattie.

• L'HIV può portare all'AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita), che rappresenta lo stadio avanzato
dell'infezione da HIV.

• Attualmente non esiste una cura definitiva per l'HIV o per l'AIDS, ma grazie agli sviluppi nella terapia
antiretrovirale (ART), molte persone infette possono mantenere una buona salute e una qualità di vita
adeguata.

• Nella maggior parte dei casi, l'HIV è un'infezione a trasmissione sessuale. Tuttavia, l'HIV può anche essere
trasmesso da madre a figlio durante la gravidanza o il parto, o attraverso l'allattamento al seno. La
trasmissione non sessuale può avvenire anche attraverso la condivisione di attrezzature per iniezioni come
gli aghi.

• In tutta l'Africa subsahariana, la malattia ha avuto un enorme impatto sulle condizioni di salute e
sull'aspettativa di vita negli ultimi decenni.

Le mutilazioni genitali femminili (MGF) vengono praticate per una serie di motivazioni:

• Ragioni sessuali: soggiogare o ridurre la sessualità femminile

• Ragioni sociologiche: es. iniziazione delle adolescenti all'età adulta, integrazione sociale delle giovani,
mantenimento della coesione nella comunità

• Ragioni igieniche ed estetiche: in alcune culture, i genitali femminili sono considerati portatori di infezioni
e osceni

• Ragioni sanitarie: si pensa a volte che la mutilazione favorisca la fertilità della donna e la sopravvivenza
del bambino

• Ragioni religiose: molti credono che questa pratica sia prevista da testi religiosi (Corano). Vedi tabelle
slide numero 7

Struttura della popolazione


Struttura per età

• L'età mediana globale è aumentata da poco più di 20 anni nel 1970 a poco più di 30 anni nel 2022.

• La ripartizione della popolazione mondiale per età:

• 25% ha meno di 14 anni

• il 10% ha più di 65 anni

• 50% ha tra i 25 e i 65 anni

• Età lavorativa

Le piramidi demografiche visualizzano la struttura demografica di una popolazione. La larghezza


rappresenta la dimensione della popolazione di una determinata età le donne a destra e gli uomini a
sinistra. Lo strato inferiore rappresenta il numero di nuovi nati e, al di sopra di esso, si trovano i numeri
delle coorti piu` anziane. Due fattori sono responsabili della forma della piramide nel 1950:

1. Un numero crescente di nascite ha allargato lo strato di base della piramide della popolazione

2. un rischio di morte sempre più elevato nel corso della vita è evidente dal restringimento della piramide
verso la cima.

Più di un bambino su cinque nato nel 1950 è morto prima di raggiungere i cinque anni di età.

In ogni decennio successivo la piramide della popolazione è stata più grande di quella precedente: in ogni
decennio si sono aggiunte alla popolazione mondiale più persone di tutte le età.
Se si osserva la piramide verde per il 2018, si nota che il restringimento sopra la base è molto meno forte
rispetto al 1950: il tasso di mortalità infantile è sceso drasticamente.

Se si confronta la base della piramide nel 2018 con le proiezioni per il 2100 si vede che i prossimi decenni
non assomiglieranno al passato: Secondo le proiezioni, alla fine di questo secolo nasceranno meno bambini
di oggi.

Tra il 1950 e oggi, è stato un allargamento dell'intera piramide - un aumento del numero di bambini - a
determinare l'aumento della popolazione mondiale.

• D'ora in poi non si tratta di un allargamento della base, ma di un "riempimento" della popolazione al di
sopra della base: il numero di bambini aumenterà appena e poi inizierà a diminuire, ma il numero di
persone in età lavorativa e anziana aumenterà in modo molto sostanziale.

• Poiché la salute globale sta migliorando e la mortalità sta diminuendo, si prevede che le persone vive oggi
vivranno più a lungo di qualsiasi generazione precedente.

• A livello nazionale, il "picco dell'infanzia" è spesso seguito da un periodo in cui il Paese beneficia di un

"dividendo demografico”: quando la percentuale di giovani dipendenti diminuisce e la quota di popolazione


in età lavorativa aumenta.Per ogni bambino di età inferiore ai 15 anni, nel 1950 c'erano 1,7 persone in età
lavorativa (dai 15 ai 64 anni); oggi ce ne sono 2,6 ed entro la fine del secolo ce ne saranno 3,64. I Paesi più
ricchi hanno beneficiato di questa transizione negli ultimi decenni e ora si trovano ad affrontare il
problema demografico di una quota sempre maggiore di pensionati che non fanno parte del mercato del
lavoro. Nei prossimi decenni, saranno i Paesi più poveri a beneficiare di questo dividendo demografico.

L'età mediana: c'è lo stesso numero di persone più anziane dell'età mediana e di persone più giovani.

• L'età mediana globale era di 30 anni nel 2021.

• Il Giappone ha registrato una delle età mediane più alte, con 48,4 anni. Uno dei più giovani è il Niger, con
14,5 anni.

Conseguenze della struttura per età di un paese

• La struttura per età di una popolazione ha un impatto importante su vari aspetti della società:

• tassi di crescita economica

• partecipazione alla forza lavoro

• servizi educativi e sanitari.

Nel corso dell'ultimo secolo, la struttura per età delle popolazioni è cambiata drasticamente.

Indice di dipendenza per età

• In demografia si suddivide la popolazione in tre grandi gruppi di età: bambini e giovani adolescenti (sotto i
15 anni), la popolazione in età lavorativa (15-64 anni) e la popolazione anziana (65 anni e oltre).

• Un'ampia frazione di persone economicamente ``dipendenti" rispetto a quelle in età lavorativa può avere
un impatto negativo sulla produttività del lavoro, sulla formazione del capitale e sui tassi di risparmio.

• I demografi esprimono la quota dei gruppi di età dipendenti utilizzando una metrica chiamata ``indice di
dipendenza per età". Questo misura il rapporto tra le ``persone a carico" (la somma di giovani e anziani) e la
popolazione in età lavorativa (tra i 15 e i 64 anni).

Opportunità e sfide demografiche: dividendi e invecchiamento della popolazione

• I diversi Paesi devono affrontare sfide diverse.

• I Paesi a basso reddito con alti tassi di fertilità hanno tipicamente una popolazione molto giovane; una
buona parte della popolazione è costituita da bambini che non fanno (o non dovrebbero fare) parte della
popolazione attiva e produttiva.

• I Paesi ad alto reddito con un'ampia popolazione anziana devono affrontare la stessa sfida per la
popolazione in età lavorativa.

• La sfida dell’emigrazione.

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