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Meravigliosamente

Il componimento di Iacopo da Lentini esplora un amore totalizzante e timido, in cui il poeta esprime la sua passione attraverso sguardi e sospiri, senza mai rivelare direttamente i suoi sentimenti. La struttura della canzone riflette un processo di interiorizzazione e stilizzazione, con ripetizioni tematiche che enfatizzano la bellezza femminile e la sofferenza dell'innamorato. La poesia culmina in un congedo che chiede alla poesia stessa di intercedere per il poeta presso la donna amata.
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Meravigliosamente

Il componimento di Iacopo da Lentini esplora un amore totalizzante e timido, in cui il poeta esprime la sua passione attraverso sguardi e sospiri, senza mai rivelare direttamente i suoi sentimenti. La struttura della canzone riflette un processo di interiorizzazione e stilizzazione, con ripetizioni tematiche che enfatizzano la bellezza femminile e la sofferenza dell'innamorato. La poesia culmina in un congedo che chiede alla poesia stessa di intercedere per il poeta presso la donna amata.
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1

Iacopo da Lentini temi chiave

Meravigliosamente › un amore totalizzante


› l’interiorizzazione del
sentimento d’amore
Il componimento affronta il tema, tipicamente provenzale, dell’innamo-
rato timido che non osa esprimere all’amata i propri sentimenti. Questi › la donna bellissima e
irraggiungibile
però si rivelano ugualmente attraverso gli sguardi, i sospiri, i pianti.
METRO canzonetta di settenari; schema delle rime: la fronte è divisa
in due piedi (abc, abc), il cui ultimo verso rima con l’ultimo
della sirima (ddc).

Meravigliosamente
un amor mi distringe
e mi tene1 ad ogn’ora.
Com’om che pone mente
5 in altro exemplo pinge
la simile pintura,
così, bella, facc’eo,
che ’nfra lo core meo
porto la tua figura.

10 In cor par ch’eo vi porti,


pinta como parete,
e non pare di fore.
O Deo, co’ mi par forte.
Non so se lo sapete,
15 con’ v’amo di bon core:
ch’eo son sì vergognoso
ca pur vi guardo ascoso
e non vi mostro amore.

Avendo gran disio,


20 dipinsi una pintura,
bella, voi simigliante,
e quando voi non vio2,
guardo ’n quella figura,
e par ch’eo v’aggia avante:
25 come quello che crede
salvarsi per sua fede,
ancor non veggia inante3.

versi 1-9 Straordinariamente un amore versi 10-18 In cuore è evidente che io vi vi vedo (vio), guardo verso (’n) quella fi-
mi avvince (distringe) e mi tiene occupato porto, dipinta come apparite, e non si vede gura, e mi sembra che io vi abbia davanti
(tene) continuamente (ogn’ora). Come un di fuori. O Dio, come mi sembra duro (for- (v’aggia avante): come quello che crede di
uomo che osserva attentamente un mo- te). Non so se lo sapete, come vi ami con salvarsi perché ha fede, sebbene non veda
dello (altro exemplo) lo raffigura (pinge) in devozione ineccepibile (di bon core): sono davanti ai suoi occhi ciò in cui crede (ancor
un dipinto (pintura) che gli assomiglia (la così timido (vergognoso) che vi guardo so- … inante).
simile), così, o bella, faccio io (eo), che nel lo (pur) di nascosto (ascoso) e non vi mo- 2. vio: si noti il gioco di parole voi/vio.
(’nfra lo) mio cuore porto la tua immagine stro l’amore [che porto per voi]. 3. ancor … inante: chi affida cioè la sua
(figura). versi 19-27 Desiderando[vi] così tan- salvezza a una speranza che si basa sulla
1. tene: il verbo indica un possesso al qua- to, dipinsi un quadro (pintura), bello, si- fede e non su garanzie oggettive, riscon-
le non si può sfuggire. mile a voi (voi simigliante), e quando non trabili nella realtà.

G. Baldi, R. Favatà, S. Giusso, M. Razetti, G. Zaccaria © Pearson Italia S.p.A.


2

Al cor m’arde una doglia,


com’om che ten lo foco
30 a lo suo seno ascoso,
e quando più lo ’nvoglia4,
allora arde più loco
e non pò stare incluso:
similemente eo ardo
35 quando pass’e non guardo
a voi, vis’amoroso.

S’eo guardo, quando passo,


inver’ voi, no mi giro,
bella, per risguardare.
40 Andando, ad ogni passo
getto un gran sospiro
che facemi ancosciare5;
e certo bene ancoscio,
c’a pena mi conoscio,
45 tanto bella mi pare.

Assai v’aggio laudato,


madonna, in tutte parti6
di bellezze7 ch’avete.
Non so se v’è contato
50 ch’eo lo faccia per arti,
che voi pur v’ascondete8. versi 46-54 Vi ho (v’aggio) lodato as-
Sacciatelo per singa, sai, madonna, per quanto riguarda tutti gli
aspetti della bellezza che possedete. Non
zo ch’eo no dico a linga, so se vi è stato detto, che io lo faccio ad ar-
quando voi mi vedrite. te (per arti), e perciò anche voi vi nascon-
dete. Sappiatelo dai segni esteriori (singa),
ciò che io non dico con la lingua, quando
55 Canzonetta novella, voi mi vedrete.
va’ canta nova9 cosa; 6. in tutte parti: «dappertutto» (G. Contini).
7. bellezze: originariamente singolare, an-
lèvati da maitino10 che se inteso, dal copista toscano, come
davanti a la più bella, plurale.
fiore d’ogni amorosa, 8. che … v’ascondete: cioè fate finta di niente.
versi 55-63 Canzonetta appena nata
60 bionda più c’auro11 fino: (novella), va’ a cantare [questa] cosa
«Lo vostro amor, ch’è caro, straordinaria (nova); àlzati di buon’ora
donatelo al Notaro (maitino), [e rècati] davanti alla [donna]
più bella, eletta tra tutte le donne che san-
ch’è nato da Lentino12». no amare (fiore d’ogni amorosa), bionda
più dell’oro prezioso (auro fino): «Il vostro
amore, che è prezioso (caro), donatelo al
versi 28-36 Mi brucia (m’arde) in cuore di voi, quando [vi] passo [accanto], non mi Notaio che è originario di Lentini».
un dolore (doglia), come chi tiene nascosto giro, o bella, per riguardar[vi]. Proseguen- 9. nova: altri intendono nuova; in questo
nel (a lo) suo seno un fuoco, e quanto più lo do (Andando), ad ogni passo emetto (get- caso novella/nova insiste sull’originalità
avvolge (’nvoglia), tanto più brucia in quel to) un gran sospiro che mi fa singhiozza- della poesia e dell’esperienza amorosa
luogo e non può stare chiuso (incluso): al- re (ancosciare); e tanto [mi] accoro (bene descritta.
lo stesso modo io brucio quando [vi] passo ancoscio), che a mala pena mi riconosco, 10. da maitino: dal provenzale maiti.
[accanto] e non vi guardo, o viso adorabile tanto bella mi apparite (pare). 11. auro: dal latino aurum, latinismo.
(amoroso). 5. facemi ancosciare: effetto del doloroso 12. da Lentino: il verso è stato interpretato
4. più lo ’nvoglia: cerca cioè di tenerlo na- smarrimento e dell’“angoscia” su cui il da alcuni critici come indicazione del luogo
scosto. poeta torna, in un senso più generico, nel di provenienza o come cognome: che si
versi 37-45 Se io guardo verso (inver’) successivo bene ancoscio (v. 43). chiama da Lentino.

G. Baldi, R. Favatà, S. Giusso, M. Razetti, G. Zaccaria © Pearson Italia S.p.A.


3

analisi del testo


UNA PASSIONE TOTALIZZANTE
L’avverbio «meravigliosamente», che occupa per esteso il primo verso, introduce un’atmo-
sfera di eccezione, a cui rimanda ancora la «nova cosa» del verso 56, nel congedo del com-
ponimento. L’amore è subito dopo presentato come una passione esclusiva, che occupa ad
Un processo di ogni istante la mente del poeta. Attraverso un processo di interiorizzazione, l’immagine
interiorizzazione della donna viene dipinta nel cuore (un motivo, questo, che avrà fortuna fino allo «stil
novo»), a sottolineare la gelosia del possesso e, insieme, il carattere arduo, straordinario e
difficile della conquista.
Amore paralizzante La seconda strofa sottolinea, infatti, la paralisi dell’innamorato, l’incapacità di comunica-
re il suo amore, la posizione quasi irraggiungibile dell’amata. Non a caso nei versi finali
della strofa successiva, e sia pure attraverso un semplice suggerimento, la donna tende ad
essere trasferita in una dimensione ultraterrena, come creatura capace di dare la salvez-
za (anche questo motivo sarà ampiamente sviluppato dagli stilnovisti).
Il riferimento alla «fede» prelude alla metafora del fuoco, simbolo di una passione amorosa che
Amore come arde e consuma. Di qui la tematica della sofferenza d’amore, sviluppata in un senso più propria-
sofferenza mente “psicologico” nella quinta strofa, dove si parla di sospiri, angoscia e perdita della propria
identità.

LA STRUTTURA E L’INTENTO DELLA CANZONE


Si definisce così un processo di stilizzazione che rappresenta su un piano tutto ideale le
Ripresa di motivi e prerogative della bellezza femminile. Questo procedimento è confermato dalla struttura
parole tematiche compositiva del testo, che riprende da una strofa all’altra motivi e parole tematiche («pinge»
/ «pintura» / «pinta» / «dipinsi una pintura»; «core meo» / «In cor» / «di bon core» / «Al cor»),
rielaborandoli all’interno di variazioni che confermano l’alto esercizio di perizia tecnica pro-
prio di questo tipo di esperienza poetica.
La penultima strofa dichiara l’intento della canzone, riassumendolo nel motivo della lode e
Il “congedo” nella ragione profonda che l’ha ispirata. Il “congedo” segue una consuetudine già proven-
zale e poi stilnovistica (da Arnaut Daniel a Guido Cavalcanti): la poesia, personificata, è
pregata di rivolgersi direttamente alla donna amata e di intercedere per il poeta, che “fir-
ma” così la sua composizione.

esercitare le competenze
COMPRENDERE E ANALIZZARE 5. Stile Nella prima strofa è presente una similitudine.
1. Comprensione Con quali espressioni nella terza Individuala e spiega il suo significato.
strofa il poeta accosta l’amore all’esperienza religiosa?
APPROFONDIRE E INTERPRETARE
2. Comprensione Il comportamento del poeta viene
6. Scrittura Uno dei temi fondamentali della canzo-
descritto in due situazioni opposte: «quando pass’e non
netta è il contrasto tra l’interiorità e l’apparenza este-
guardo» (v. 35) e «S’eo guardo, quando passo» (v. 37).
riore: illustra in un testo di circa 10 righe (600 caratteri)
Spiega quali effetti si verificano nei due differenti casi.
quale aspetto prevale nella concezione amorosa di Ia-
3. Lessico Attraverso quali immagini, nelle strofe 4 e
copo da Lentini, facendo riferimento ad alcuni passi del
5, il poeta rappresenta la sofferenza causata dall’amore?
componimento.
4. Lessico Il verbo «parere» si ripete frequentemente
nei versi 10-13. Assume sempre lo stesso significato o
è possibile cogliere delle differenze?

G. Baldi, R. Favatà, S. Giusso, M. Razetti, G. Zaccaria © Pearson Italia S.p.A.

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