ANTROPOLOGIA CULTURALE
PARENTELA E VITA FAMILIARE
I tre principali fattori alla base della creazione di relazioni di parentela sono la discendenza, la
condivisione, il matrimonio
La cultura fornisce criteri per stabilire chi siano le persone tra loro parenti e quale deve essere la
loro relazione. Le persone imparano dall’infanzia a riconoscere il SISTEMA DI PARENTELA vigente
nella propria cultura, cioè la forma di organizzazione delle relazioni parentali e dei conseguenti
comportamenti.
La relazione tra un padrino (o una madrina) e i suoi figliocci è un esempio di parentela sancita da un
rituale
Il gruppo di parentela ha la funzione di assicurare la continuità del gruppo (matrimoni), di
mantenere l’ordine sociale (regole morali), e provvedere alle necessità primarie dei membri
(regole di produzione e consumo). La parentela è il principio organizzativo primario delle culture non
industrializzate: sussiste anche presso le società industrializzate, ma gli individui sono uniti tra
loro anche da altri legami sociali.
Gli antropologi erano soliti tracciare un diagramma della parentela: un modo per rappresentare le
relazioni di parentela di un individuo (EGO), usando una serie di simboli per illustrarle.
Il diagramma della parentela rappresenta le relazioni di parentela di un individuo detto Ego
La genealogia è un altro modo schematico di rappresentare l’albero genealogico di una famiglia, a
partire dal primo antenato di cui si abbia notizia fino al presente (si unisce quindi a ricerche
d’archivio).
LA DISCENDENZA
La DISCENDENZA configura relazioni di parentela attraverso legami di consanguineità e di
affinità. Si possono distinguere 2 sistemi di discendenza, a seconda dei sistemi economici di
sussistenza:
DISCENDENZA UNILINEARE (60%) : la discendenza e determinata a partire da uno solo
dei genitori. È diffusa presso le società a base produttiva fissa (pastorali, orticole, agricole) e può
differenziarsi in:
Discendenza patrilineare: tracciata per linea maschile (il lignaggio comprende solo i figli
maschi, mentre le femmine “si sposano fuori” e diventano membri del lignaggio del marito)
Residenza Patrilocale; La residenza patrilocale è un segno dell’importanza che i legami affettivi tra
uomini rivestono in un determinato contesto culturale perché permette la creazione di gruppi di
uomini legati da profondi legami affettivi, i quali possono essere chiamati a combattere in caso di
conflitto
Discendenza matrilineare: segue la linea femminile (la discendenza del gruppo di parentela è
affidata alle figlie e sono i figli a “sposarsi fuori”).
Residenza Matrilocale;Il dominio coloniale europeo in Africa e Asia ha contribuito al declino del
sistema di parentela matrilineare poiché la proprietà della terra è stata attribuita agli uomini che si
presumeva fossero i capifamiglia.
Per quanto riguarda la scelta della residenza dei coniugi, nel primo caso prevale la patrilocalità
(residenza dei coniugi con la famiglia del marito), nel secondo la matrilocalità (residenza dei coniugi
con o vicino alla famiglia della moglie).
DISCENDENZA BILINEARE (40%) : la discendenza e determinata a partire da entrambi i genitori.
Questa forma di discendenza e diffusa agli estremi opposti dei sistemi di sussistenza (cacciatori-
raccoglitori, società industrializzate), poiché ideale per gruppi domestici ridotti e con una certa
mobilità nello spazio. La discendenza bilineare si adatta bene alle società industrializzate tanto gli
uomini quanto le donne contribuiscono alla sussistenza.
Nelle società con questa forma di discendenza vige la Residenza Neolocale o neolocalità, ossia la
sistemazione dei coniugi in località diverse da quelle di origine sia dello sposo che della
sposa. L’opzione residenziale più diffusa per i coniugi nelle società occidentali industrializzate è la
neolocalità
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IL MATRIMONIO
Non è semplice definire il “matrimonio” in termini transculturali perché questo concetto è declinato
in modi molti diversi da cultura a cultura.
Tutte le culture esprimono indicazioni relative alla SCELTA DEL CONIUGE . Una delle regole
fondamentali e universali di esclusione è il tabù dell’incesto, che vieta il matrimonio o il rapporto
sessuale tra persone che abbiano determinati rapporti di parentela (genitori-figli, fratello-sorella).
La regola dell’endogamia, ossia il matrimonio tra individui che appartengono allo stesso
gruppo, impone che la sposa provenga da una determinata categoria sociale. In tal contesto
possono sussistere anche matrimoni tra cugini, che possono essere tra cugini paralleli (i genitori
di entrambi i coniugi sono dello stesso genere) o tra cugini incrociati (i genitori dei coniugi sono di
genere diverso).
Col termine esogamia si intende invece il matrimonio tra individui che provengono da gruppi
diversi.
La scelta del coniuge può essere anche influenzata da caratteristiche fisiche (bellezza) o dal suo
status:
Iperginia : lo status della sposa e inferiore a quello dello sposo
Ipoginia : lo status della sposa e superiore a quello dello sposo
Isogamia : lo status della sposa e equivalente a quello dello sposo
NB: Per le donne in carriera trovare un compagno nelle società che praticano l’iperginia è spesso
difficile perché perché ci sono meno possibilità di “elevarsi con il matrimonio” (marry up).
Infine, i matrimoni combinati sono predisposti sulla base delle valutazioni fatte dai genitori
rispetto a quello che è un “buon abbinamento” tra due famiglie (Medio Oriente, Asia, Africa).
Al matrimonio si associa spesso lo SCAMBIO DI DONI O SERVIZI TRA LE FAMIGLIE DELLO
SPOSO E DELLA SPOSA .
La dote e il trasferimento di beni o denaro dalla famiglia della sposa alla nuova coppia
(Eurasia).
Il prezzo della sposa e il trasferimento di beni o denaro dalla famiglia del marito ai genitori
della sposa (società orticole e pastorizie). Una forma particolare di prezzo della sposa, è il servizio
per la sposa, che consiste in una prestazione di lavoro temporanea fornita dallo sposo ai
suoceri (Amazzonia).
In base al numero di coniugi, infine, si distinguono la monogamia, il matrimonio tra due persone,
dalla poligamia, il matrimonio tra più di due coniugi. Questo assume la forma della poliginia, il
matrimonio tra un uomo e più di una donna, o della poliandria, il matrimonio tra una donna e
più di un marito.
LA VITA DOMESTICA
Si usa definire la FAMIGLIA come un gruppo di persone che si considerano legate tra loro da
relazioni di parentela. Il GRUPPO DOMESTICO , invece, si riferisce a una o più persone che
condividono un luogo in cui vivere e possono avere, ma non necessariamente hanno,
relazioni di parentela.
L’organizzazione di un gruppo domestico puo assumere 3 forme:
Gruppi domestici nucleari: composti da una coppia di adulti, con o senza figli. Sono la forma piu
diffusa presso le società dei raccoglitori-cacciatori e le società industrializzate.
Gruppi domestici estesi: comprendono più di una coppia di coniugi. Sono particolarmente diffusi
nel contesto di economie orticole, pastorali e agricole
Gruppi domestici complessi: gruppi domestici con più di un partner (poliginici, poliandrici)
TRASFORMAZIONI DEI SISTEMI DI PARENTELA
Il colonialismo europeo e la globalizzazione hanno determinato varie MODIFICHE NEI SISTEMI
PARENTALI:
La discendenza matrilineare è sempre meno praticata nel mondo
L’età media del primo matrimonio si sta alzando : per via della maggior importanza attribuita
all’istruzione e dalla crescente aspirazione ad acquisire risorse materiali (casa di proprietà)
Aumentano le crisi del matrimonio : casi in cui le persone vorrebbero sposarsi ma non possono.
La globalizzazione, l’industrializzazione e l’inurbamento stanno apportando modifiche anche
all’interno dei GRUPPI DOMESTIC I.
È possibile, infatti, che le strutture familiari estese diminuiscano e i gruppi
domestici nucleari si diffondano sempre più. Sta emergendo, una nuova categoria di gruppi
domestici: quella del gruppo domestico multigenerazionale, nel quale un figlio adulto vive con i
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suoi genitori. Gli antropologi interpretano la diffusione delle unità abitative multigenerazionali negli
USA con motivi economici poiché i figli adulti possono avere la necessità di vivere coi loro genitori
GRUPPI E STRATIFICAZIONI SOCIALI
Il GRUPPO SOCIALE è un insieme di persone distinto dal gruppo domestico, i cui membri sono
legati da relazioni diverse da quelle di parentela. Si distinguono il gruppo primario, composto di
persone che interagiscono tra loro e si conoscono di persona, e il gruppo secondario, i cui
membri si identificano sulla base di qualcosa che hanno in comune, ma possono anche non
avere interazioni dirette.
La formazione dei gruppi sociali è influenzata dal sistema di sussistenza vigente:
generalmente, il numero di gruppi sociali è maggiore nelle popolazioni stanziali rispetto alle
popolazioni mobili.
Una forma preminente di gruppo sociale è la classe d’età; un gruppo di persone che all’incirca la
stessa età e compiono alcuni rituali nello stesso momento.
AMICIZIA
L’ AMICIZIA appartiene alla tipologia del gruppo sociale primario: il termine si riferisce ai legami
sociali stretti e diretti che si stabiliscono tra almeno due persone in modo informale e
volontario. Gli antropologi culturali non sono in grado di affermare con certezza che l’amicizia
esiste in tutte le culture perché è difficile elaborare una definizione di amicizia che possa valere per
tutte le culture.
I CIRCOLI (fraternities, sororities, confraternite) sono gruppi sociali basati su un senso di
appartenenza identitaria e sulla condivisione di obiettivi comuni, che possono svolgere anche
funzioni economiche e politiche.
GRUPPI DI CONTROCULTURA
Le BANDE GIOVANILI sono gruppi di giovani residenti in aree urbane considerati un problema
sociale.
Queste si differenziano per il grado di formalizzazione: spesso hanno un capo riconosciuto,
prevedono riti formali per l’iniziazione dei nuovi membri e l’uso di marcatori simbolici
dell’identità collettiva.
Le BANDE DI STRADA hanno un’organizzazione più rigida, prevedendo spesso l’esistenza di capi
e una suddivisione gerarchica dei ruoli e delle responsabilità dei loro membri. Queste bande
hanno un nome specifico e chi ne fa parte mette in evidenza la propria appartenenza esibendo
tatuaggi o colori.
Per Jankowski, molti membri delle bande esibiscono la personalità del ribelle individualista, basata
su: Forte spirito competitivo – Mancanza di fiducia negli altri – Sicurezza di sé – Isolamento
sociale – Forte istinto di sopravvivenza
Secondo gli strutturisti, il declino del lavoro industriale nei contesti urbani ha causato un
aumento della povertà. Al contempo, una maggiore pressione mediatica promuove aspirazioni
crescenti: i membri delle bande urbane sarebbero vittime di forti pressioni strutturali
incontrollabili che li spingono, da un lato, a desiderare il successo e dall’altro li privano degli
strumenti necessari per realizzarlo.
Alcuni movimenti di controcultura uniscono gli individui sulla base di pratiche di modificazione del
corpo, (pearcing, tatuaggi, etc) che contribuiscono a rafforzare il senso di appartenenza al
gruppo.
STRATIFICAZIONE SOCIALE
La STRATIFICAZIONE SOCIALE consiste nelle relazioni gerarchiche esistenti tra gruppi distinti.
In questo contesto, le persone appartenenti agli “strati” più elevati della società godono di privilegi
negati a quelle dei livelli più bassi e sono portate a conservare la propria posizione privilegiata.
Le categorie di classe (razza, genere, età, appartenenza) determinano l’appartenenza di un
individuo a una certa posizione che può essere ascritta, cioè basata su qualità già date al
momento della nascita, o acquisita, ovvero raggiunta grazie a qualità che derivano
dall’esperienza.
In genere, i sistemi basati su posizione ascritte sono più “chiusi”, mentre i sistemi basati su
posizioni acquisite sono più “aperti” per quanto riguarda la possibilità di “spostarsi” all’interno
del sistema.
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Le società collocano le persone in determinate categorie che ne indicano lo STATUS, ossia la
posizione sociale. Ad ogni status e associato un RUOLO, ossia il comportamento che è giusto
aspettarsi da chi lo detiene. Pertanto, i gruppi con status diverso si differenziano poichè hanno stili
di vita diversi per quanto riguarda le risorse economiche, le proprietà, l’uso del tempo libero e il
modo di esprimersi.
Uno dei principali status acquisiti è la CLASSE SOCIALE, ovvero la posizione occupata nella
società, che è principalmente definita sulla base di parametri economici. Secondo l’ideologia
capitalistica, detta individualismo meritocratico, tutti gli individui hanno la possibilità di migliorare
il proprio status. La classe indica lo status sociale degli individui ed è definita principalmente in
termini economici. È soprattutto la condizione di povertà urbana a determinare lo sviluppo di questo
tipo di personalità. I principali SISTEMI DI STRATIFICAZIONE SOCIALE BASATI SU QUALITÀ
ASCRITTE dividono le persone in base a:
RAZZA : la stratificazione razziale è una forma recente di disuguaglianza sociale, e deriva
dai contatti tra gruppi precedentemente separati e caratterizzati dall’esistenza di un dislivello di
potere, in seguito alla colonizzazione, allo schiavismo e ad altri trasferimenti in massa di
individui. Un elemento chiave del pensiero razziale è la convinzione che le variazioni nel
comportamento umano siano innate o dovute a fattori biologici. La “razza” non è un fatto
biologico e non è possibile dividere la popolazione umana in “razze” basandosi su differenze
biologiche. Tuttavia Razza e razzismo esistono in ambito sociale; il concetto di razza, dunque, pur
non essendo reale è una realtà sociale che produce disuguaglianze relatie a diritti, status e
trattamento. I fattori su cui si basa la classificazione razziale includono il colore della pelle, lo status
economico, il livello di istruzione, le relazioni di parentela (un nero ricco non sarà considerato
come un nero povero)
ETNIA: a differenza della razza, l’etnia e un fattore di distinzione importante nelle società più
omogenee. L’appartenenza etnica dà luogo alla formazione di gruppi sulla base della condivisione
di un senso di identità che puo avere motivazioni storiche, geografiche, linguistiche o
religiose. I Roma (o Rom) sono un esempio di popolazione diasporica perché sono un gruppo
disperso che vive lontano dal proprio paese d’origine.
GENERE : il patriarcato, ossia la predominanza maschile in campo economico, politico e
sociale, e comune ma non universale. Il suo opposto logico è il matriarcato, ma e molto raro
(Irochesi) e di difficile documentazione. Molti antropologi affermano che il matriarcato non è
realmente esistito perché è molto raro nelle culture contemporanee ed è difficile determinarne
l’esistenza in passato.
CASTA : il sistema delle caste e una forma di stratificazione sociale connessa all’Induismo, che
classifica gli individui in base alla nascita all’interno di gruppi distinti, o “varna” (sacerdoti,
guerrieri, mercanti, lavoratori, reietti). I membri che occupano la posizione più elevata nel sistema
hindu delle caste sono i Bramini. Questo sistema ha diversi meccanismi di auto-riproduzione:
Regole matrimoniali : vige uno stretto sistema di endogamia, per il quale è possibile sposare
solo un membro del proprio gruppo (pena una punizione esemplare)
Segregazione spaziale: ha la funzione di conservare i privilegi delle caste superiori e di
rammentare continuamente alle classi inferiori il loro status marginale. La segregazione
spaziale contribuisce a preservare il sistema indiano delle caste poiché i membri di diverse caste
vivono spesso in luoghi nei quali chi appartiene ad un’altra casta non si recherà mai.
Rituali
L’emergere della stratificazione sociale nella storia delle società umane è coinciso con l’emergere
dell’agricoltura. I gruppi che si identificano in base alla classe sociale o altre qualità ascritte (razza,
etnia, genere, casta) sono gruppi sociali secondari, poichè è improbabile che i loro membri si
conoscano personalmente. I gruppi di status ascritto (come quelli basati sulla “razza” e l’etnia)
sono classificati come gruppi secondari perché nessuno dei loro membri può interagire
personalmente con tutti gli altri membri
LA SOCIETÀ CIVILE
La SOCIETÀ CIVILE è l’ambito sociale identificato dai diversi gruppi d’interesse che operano
in modo organizzato, al di fuori delle strutture governative, nei settori economico e politico e
in altri ambiti. I governi dovrebbero voler costruire una società civile per promuovere i propri
obiettivi e programmi.
I gruppi di attivisti si formano con l’obiettivo di cambiare determinate situazioni (CO-MADRES).
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SISTEMI POLITICI E GIURIDICI
Mentre l’ANTROPOLOGIA POLITICA studia comportamenti e sistemi di pensiero che attengono
alla sfera del potere pubblico (divisione del potere, organizzazione politica, leggi),
l’ANTROPOLOGIA GIURIDICA si occupa dei mezzi socialmente accettabili per mantenere
l’ordine e risolvere i conflitti sociali.
POLITICA E LEADERSHIP
Mentre il termine “politica” delinea l’uso organizzato del potere pubblico, il concetto di “potere”
indica l’abilità di ottenere risultati tramite l’uso della forza. L’autorità differisce dal potere, poiché
quest’ultimo è sostenuto dall’uso potenziale della forza e può essere esercitato anche da
soggetti privi di autorità. L’autorevolezza, invece, è la capacità di ottenere risultati esercitando
pressioni sociali o morali.
Tutti e tre i termini sono relazionali, nel senso che possono esprimersi solo in relazione con gli
altri.
Tuttavia, mentre nel caso del potere queste relazioni sono basate sulla coercizione e sulla
gerarchia, autorità ed autorevolezza lasciano più spazio al consenso e alla condivisione delle
decisioni.
L’antropologia politica considera ORGANIZZAZIONI POLITICHE quei gruppi interni a una cultura
che sono responsabili dei processi decisionali e della leadership nella sfera pubblica, del
mantenimento dell’ordine sociale e della tutela dei diritti collettivi. Esistono 5 forme di
organizzazione politica:
BANDA : la forma più antica di organizzazione politica, caratteristica dei cacciatori-raccoglitori,
e contraddistinta da un sistema di affiliazione flessibile (si può lasciare la banda e entrare a far
parte di un’altra) e dall’assenza di una leadership formale. Il leader, infatti, ha un certo grado di
autorità o autorevolezza, ma non detiene il potere: tutti i membri della banda hanno lo stesso
status sociale
TRIBÙ : forma di organizzazione politica più formale, con una leadership più riconosciuta. Si
associa all’orticoltura e alla pastorizia, e si compone di numerose bande o lignaggi, ciascuno dei
quali parla la stessa lingua, condivide uno stile di vita e occupa un dato territorio. La parentela
e il fondamento dell’appartenenza alla tribù: i gruppi tribali possono essere collegati mediante la
struttura del clan, ove la maggior parte dei membri sostiene di discendere da un antenato comune
BIG MAN/BIG WOMAN : forma di organizzazione politica al cui vertice e posto un individuo che è
stato capace di assicurarsi consenso politico, prestigio, autorevolezza e autorità attraverso un
sistema di redistribuzione fondato sui legami personali e la partecipazione a sontuosi eventi
festivi
CHIEFDOM: forma di organizzazione politica che comprende più tribù e villaggi uniti da
un’alleanza permanente e soggetti a un unico capo, cui è affidato il potere. Un elemento
essenziale risiede nella stratificazione sociale ed economica fondata sulla genealogia: i capi e i
loro discendenti sono di rango più elevato rispetto alle persone comuni e il matrimonio tra
individui appartenenti a strati sociali diversi è proibito. Il “chief” ha più responsabilità di un capo
di una tribù, e deve avere sia doti ereditarie (appartenere al lignaggio di un chief) che qualità
individuali (carisma, ricchezza)
STATO: è un’entità politica centralizzata dotata di una struttura burocratica e di leader che
dispongono di potere coercitivo
L’abbigliamento dei leader generalmente, nelle società tradizionali, è usato per indicare uno
status. Nelle società democratiche invece l’abbigliamento dei leader non è usato per
indicare il loro status.
ORDINE E CONTROLLO SOCIALE
Per “ CONTROLLO SOCIALE ” si intende il processo tramite il quale si mantiene una convivenza
ordinata in seno ai gruppi. I sistemi di controllo sociale possono essere formali, se includono
regole codificate di comportamento e di punizioni per eventuali disobbedienze, o informali, se
basati sull’adozione di comportamenti corretti, educazione e condizionamenti positivi da parte
dei compagni. I principali strumenti di controllo sociale sono:
NORME : sono standard condivisi di comportamento, solitamente non scritti e informali,
che si apprendono inconsapevolmente attraverso la socializzazione
LEGGI : sono regole vincolanti, prodotte dalle consuetudini o attraverso provvedimenti
formali, che definiscono comportamenti corretti e punizioni che derivano dalla loro
inosservanza
Presso le PICCOLE SOCIETÀ , il controllo sociale e garantito da una maggiore applicazione delle
norme.
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Le bande sono gruppi piccoli e molto coesi, ed eventuali dispute sono gestite a livello
interpersonale tramite la discussione o il combattimento. L’enfasi e posta sul mantenimento
dell’ordine sociale, non sul punire il colpevole: l’obiettivo della gestione dei conflitti è quello di
ricondurre il gruppo all’armonia.
Le GRANDI SOCIETÀ, invece, si affidano a sanzioni legali e ad altri fattori di controllo sociale,
come:
Specializzazione dei ruoli: l’attività di polizia e una forma di controllo sociale che prevede attivita di
sorveglianza e minacce di punizioni finalizzate al mantenimento dell’ordine sociale
Processi e tribunali formali : il loro obiettivo e quello di garantire giustizia ed equità
Punizioni
L’ANTROPOLOGIA GIURIDICA CRITICA analizza il modo il cui la legge e le procedure legali
contribuiscono a mantenere la supremazia dei gruppi dominanti attraverso pratiche
discriminatorie piuttosto che mediante la protezione dei gruppi più deboli.
Molti Paesi del mondo, in particolare l’Australia, attuano discriminazioni sistematiche ai danni di
minoranze etniche e popolazioni indigene. Per contrastare questo fenomeno, molti antropologi
culturalipromuovono la giustizia sociale: un concetto di giustizia basato sull’equità sociale e
finalizzato a garantire diritti e opportunità ai membri svantaggiati della società.
CONFLITTI SOCIALI E VIOLENZA
Tutti i sistemi di controllo sociale devono confrontarsi con diversi potenziali CONFLITTI:
CONFLITTI ETNICI: possono scaturire dal tentativo di un gruppo etnico di ottenere autonomia o
un trattamento equo. Possono altresì essere causati dall’azione di un gruppo dominante tesa a
sottomettere od opprimere un gruppo etnico attraverso il genocidio (uccisione di un gran numero
di membri di un gruppo etnico o religioso) o l’etnocidio (distruzione della cultura di un gruppo)
CONFLITTI SETTARI: sono basati sulla percezione di differenze tra correnti o sette della
stessa religione e riguardano spesso i diritti e le risorse
GUERRA: e considerata un conflitto organizzato che prevede l’aggressione di un gruppo
contro un altro e l’impiego di violenza letale (per mire espansionistiche o per assicurarsi risorse)
CONFLITTI “GLOBAL-LOCAL”: si sono originati a partire dal colonialismo, e proseguono
tuttora sotto la definizione di guerre neocoloniali, ovvero guerre che perseguono il controllo di
zone del mondo strategiche per gli interessi materiali e politici del paese dominante.
Un altro tipo di conflitto ha come protagonista un attore privato (aziende multinazionali), in conflitto
con un gruppo locale che vi si oppone. A tal fine, gli antropologi collaborano con le multinazionali
per aiutarle a sviluppare la responsabilità sociale d’impresa (RSI): una concezione etica
dell’impresa per cui la ricerca del profitto non dovrebbe provocare danni alle società umane e
all’ambiente
TRASFORMAZIONI NEI SISTEMI GIURIDICI
Una nazione e un insieme di persone che parla la stessa lingua, condivide storia e cultura,
insiste sullo stesso territorio e partecipa alla medesima organizzazione politica.
La DEMOCRATIZZAZIONE e il processo di trasformazione di un regime autoritario in
democratico.
Tale transizione sembra essere più difficile quando avviene a partire da regimi socialisti
fortemente autoritari. Ciò dipende dalla costrizione ad adottare un’economia capitalista, ma
anche dal fatto che molti principi democratici si adattano difficilmente a tradizioni politiche basate
sui vincoli di parentela e sul patronage (relazione asimmetrica tra un patrono e un cliente, tipica
delle società non centralizzate).