Cost
Cost
Essi sono tre e sono indispensabili affinché uno Stato possa esistere:
1. Popolo: è l'insieme dei cittadini legati allo Stato da un rapporto giuridico di cittadinanza. Il
popolo è diverso dalla popolazione, che comprende anche stranieri e residenti temporanei.
2. Territorio: è lo spazio geografico entro cui lo Stato esercita la propria sovranità. Include:
- la terraferma,
- eventuali isole.
3. Sovranità: è il potere di comando supremo esercitato dallo Stato, sia all’interno (sui cittadini,
sulle leggi, ecc.), sia all’esterno (nei confronti degli altri Stati). Uno Stato sovrano è indipendente e
non sottoposto ad autorità superiori.
FORME DI STATO
Le forme di Stato indicano il modo in cui il potere è organizzato e distribuito all'interno di uno
Stato, soprattutto il rapporto tra autorità e cittadini. Le principali forme di Stato sono:
1. Stato assoluto: il potere è concentrato nelle mani di un sovrano. Non esistono diritti garantiti per
i sudditi. Tipico dell’età moderna (es. monarchie del ‘600 e ‘700).
2. Stato liberale: nato dopo le rivoluzioni del ‘700-‘800. Riconosce diritti civili (libertà personale,
proprietà privata), ma escludeva inizialmente i diritti politici per tutti.
3. Stato democratico: riconosce sia diritti civili che politici, garantisce la partecipazione dei cittadini
(es. diritto di voto) e il pluralismo. È la forma più diffusa oggi.
5. Stato totalitario: concentra tutto il potere nelle mani di un partito o di un leader. Sopprime le
libertà individuali, controlla la vita pubblica e privata (es. fascismo, nazismo).
Oggi in Italia abbiamo una forma di Stato democratico e repubblicano, basato sulla Costituzione del
1948.
la norma giuridica struttura e caratteristiche
La norma giuridica è una regola imposta dallo Stato per regolare i comportamenti delle persone e
garantire l’ordine nella società. Ha tre caratteristiche fondamentali:
3. Obbligatorietà: deve essere rispettata. Chi non la rispetta subisce una sanzione.
Esempio: “Chi commette furto è punito con la reclusione” → se rubi (fatto), vieni punito
(conseguenza).
I rapporti etico-sociali nella Costituzione Italiana sono trattati negli articoli 29-34 e riguardano
valori fondamentali come famiglia, salute, istruzione e cultura. Ecco i principali:
- Famiglia (art. 29-31): la Repubblica riconosce i diritti della famiglia fondata sul matrimonio, tutela
la maternità e l’infanzia e sostiene le famiglie numerose.
- Salute (art. 32): la Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse
della collettività. Le cure sono gratuite per i bisognosi e nessuno può essere obbligato a un
trattamento sanitario, salvo per legge.
- Istruzione (art. 33-34): la scuola è aperta a tutti. L’istruzione obbligatoria è gratuita e lo Stato
garantisce il diritto allo studio anche ai capaci e meritevoli senza mezzi. Sono previste anche scuole
non statali, purché rispettino gli stessi standard.
- La libertà di manifestazione del pensiero (art. 21 Costituzione italiana) garantisce a ogni cittadino
il diritto di esprimere liberamente opinioni, diffondere informazioni, idee e conoscenze, con
qualsiasi mezzo.
Quindi:
L'ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) è un'organizzazione internazionale nata nel 1945 con
l'obiettivo di mantenere la pace e la sicurezza internazionale, promuovere la cooperazione
internazionale e difendere i diritti umani.
2. Promozione dei diritti umani: Difendere i diritti fondamentali di ogni individuo, proteggendo la
dignità e l'uguaglianza.
4. Cooperazione internazionale: Promuovere la collaborazione tra gli Stati membri in vari settori
come la salute, l'educazione e l’ambiente.
5. Forni servizi umanitari: Intervenire in situazioni di emergenza, come crisi alimentari o sanitarie,
in modo rapido ed efficiente.
1. Mediazione e risoluzione dei conflitti: L’ONU può intervenire per negoziare la pace, organizzare
missioni di pace o supervisionare la cessazione delle ostilità.
2. Sostegno a politiche sociali ed economiche: L'ONU promuove progetti e politiche per migliorare
le condizioni di vita, combattere la povertà e promuovere la giustizia sociale.
3. Promozione dei diritti umani: Il rispetto dei diritti fondamentali è un principio fondamentale che
guida tutte le azioni dell’ONU.
4. Assistenza umanitaria: L’ONU interviene per fornire aiuti in caso di disastri naturali, guerre o
emergenze sanitarie globali.
4. Corte Internazionale di Giustizia: Risolve le controversie legali tra gli Stati e dà pareri giuridici
sulle questioni legali internazionali.
6. Consiglio dei Diritti Umani: Promuove e protegge i diritti umani a livello globale, monitorando la
situazione nei vari Stati membri.
Oltre a questi organi principali, l'ONU collabora con agenzie specializzate come l'OMS
(Organizzazione Mondiale della Sanità), UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia), e
UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura), che svolgono
funzioni in settori specifici.
Lo Stato albertino si riferisce al periodo storico in cui il Regno di Sardegna, sotto la dinastia dei
Savoia, adottò la Costituzione del 1848, nota anche come Statuto Albertino. Esso rappresenta la
fase che ha portato alla nascita dello Stato italiano unificato. Ecco le principali caratteristiche dello
Stato albertino:
1. Statuto Albertino (1848):
Lo Statuto Albertino fu concesso dal re Carlo Alberto di Savoia nel 1848, durante le tensioni
rivoluzionarie che attraversavano l'Europa. Esso ha rappresentato la prima forma di costituzione
scritta in Italia, conferendo ampi diritti e libertà ai cittadini, pur mantenendo il potere esecutivo
nelle mani del monarca.
2. Monarchia costituzionale:
Il sistema politico albertino era basato su una *monarchia costituzionale*, che mantenne la
figura del re come capo dello Stato, ma con dei limiti imposti dalla costituzione. Il re aveva ampi
poteri, tra cui la nomina del governo e la promulgazione delle leggi, ma questi erano bilanciati dalla
presenza di un parlamento, sebbene con un potere limitato.
Lo Statuto Albertino prevedeva una divisione dei poteri tra il legislativo, l'esecutivo e il giudiziario.
Il potere legislativo era affidato alle due camere, ma con una camera alta nominata dal re, e una
camera bassa eletta dai cittadini, seppur con un suffragio limitato (censitario). L'esecutivo era
affidato al governo, responsabile di fronte al re.
4. Suffragio censitario
Il diritto di voto era limitato a una ristretta parte della popolazione che possedeva un
determinato reddito, di fatto escludendo la maggior parte della popolazione, in particolare i
contadini e le classi meno abbienti. Il suffragio universale arriverà solo molto più tardi, con il
suffragio maschile nel 1912.
5. Libertà civili:
Nonostante l'adozione di una costituzione, l'Italia non era ancora unita. Il Regno di Sardegna, che
aveva ricevuto lo Statuto Albertino, comprendeva solo una parte dell'attuale territorio italiano. La
politica centralista prevaleva, con una forte influenza della monarchia sabauda sui territori e sulle
istituzioni.
7. Stabilità e conservatorismo:
le forme di governo
1. Monarchia
La monarchia è una forma di governo in cui il capo dello Stato è un monarca (re, imperatore,
sultano, ecc.), il cui ruolo può essere ereditario. La monarchia può essere:
- Assoluta: Il monarca ha poteri illimitati, non soggetti alla legge o a costituzioni, governando
senza limiti costituzionali. Esempi storici sono la Francia sotto Luigi XIV o la Russia zarista.
- Costituzionale: Il monarca condivide il potere con un parlamento e rispetta una costituzione che
limita i suoi poteri. In questa forma di governo, il monarca può avere un ruolo simbolico e
cerimoniale, come nel Regno Unito o in Giappone, mentre il governo è gestito da un primo
ministro.
2. Repubblica
In una repubblica, la carica di capo dello Stato non è ereditaria, ma viene eletta dal popolo o da
un'assemblea. Le repubbliche possono essere suddivise in:
- Repubblica presidenziale Il capo dello Stato, il presidente, è anche il capo del governo e ha ampi
poteri esecutivi. È eletto direttamente dal popolo o da un'assemblea elettiva, e il governo separato
dal parlamento. Un esempio classico è gli Stati Uniti
3. Democrazia
La democrazia è una forma di governo in cui il potere sovrano appartiene al popolo. Il popolo
esercita questo potere direttamente o attraverso rappresentanti eletti. Può essere suddivisa in:
- Democrazia diretta In questo sistema, i cittadini partecipano direttamente alle decisioni politiche,
senza intermediari. Oggi è rara, ma esempi storici possono essere visti nell'Antica Atene. Nella
pratica moderna, è possibile tramite referendum e altre forme di partecipazione diretta.
4. Dittatura
In una dittatura, il potere è concentrato nelle mani di una sola persona o di un piccolo gruppo che
esercita il controllo assoluto senza limiti legali o costituzionali. La dittatura può essere:
- Militare: Il potere è nelle mani di un leader o di un gruppo di militari che esercitano il controllo
del governo tramite l'uso della forza. Un esempio è la dittatura militare argentina (1976-1983).
- Personale: Il potere è concentrato in una singola persona che governa senza essere soggetta a
limiti costituzionali o legali. Un esempio è la dittatura di Mussolini in Italia o quella di Saddam
Hussein in Iraq.
5. Oligarchia
Un'oligarchia è una forma di governo in cui il potere è detenuto da un numero limitato di persone,
generalmente da una classe sociale, un partito o un gruppo di famiglie influenti. Sebbene i cittadini
possano teoricamente partecipare al governo, le decisioni sono prese da pochi. Un esempio storico
di oligarchia è la Venezia pre-rivoluzionaria, dove il potere era nelle mani di pochi nobili.
6. Teocrazia
In una teocrazia, il governo è guidato da figure religiose o da principi religiosi. Le leggi dello Stato
sono in gran parte basate su principi religiosi. Esempi storici e contemporanei includono l'Iran,
dove la guida spirituale ha un ruolo preminente, e il Vaticano, dove il Papa è sia capo religioso che
capo di Stato.
7. Anarchia
L'anarchia è l'assenza di un governo centrale. Non si tratta di una forma di governo vera e
propria, ma piuttosto di una condizione in cui non esiste una struttura statale o autoritaria. Gli
anarchici sostengono che la società possa funzionare senza l'autorità statale, con l'auto-
organizzazione della comunità. Sebbene nessun stato moderno sia completamente anarchico,
movimenti anarchici hanno avuto influenza in diverse epoche storiche.
8. totalitarismo
Un sistema totalitario è un tipo di governo che cerca di esercitare il controllo assoluto su tutti gli
aspetti della vita pubblica e privata dei cittadini. Questo regime implica la centralizzazione del
potere nelle mani di un solo partito o leader, la repressione delle libertà individuali e la mancanza
di pluralismo politico. Esempi storici includono il nazismo di Hitler in Germania e il comunismo
stalinista in Unione Sovietica.
In sintesi, le forme di governo possono essere divise in base al modo in cui il potere viene
distribuito (monarchia, repubblica, democrazia) e in base alla concentrazione del potere (dittatura,
oligarchia, teocrazia, anarchia, totalitarismo). Ogni forma ha caratteristiche e modalità di esercizio
del potere che variano da stato a stato, influenzando fortemente la struttura politica, economica e
sociale della nazione.
I principi fondamentali della Costituzione italiana sono raccolti nei primi articoli della Costituzione
della Repubblica Italiana, che costituiscono la base dei valori e degli orientamenti su cui si fonda
l'intero ordinamento giuridico del paese. Questi principi sono definiti come i fondamenti
democratici e giuridici su cui si basa lo Stato italiano.
i principali principi fondamentali della Costituzione italiana:
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Questo principio afferma che il popolo è il detentore del potere politico e che il governo deve
essere scelto dal popolo, attraverso le elezioni e il rispetto dei diritti civili e politici.
L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro e sul rispetto dei diritti umani e della
dignità della persona. Il principio democratico implica che la volontà popolare è la base
dell'ordinamento, e le decisioni politiche devono essere guidate dal rispetto della democrazia e dei
diritti civili e sociali.
Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione,
opinioni politiche, condizioni personali e sociali. La Costituzione stabilisce che deve essere
garantita una sostanziale uguaglianza tra tutti i cittadini, pur riconoscendo la necessità di misure
che compensino le disuguaglianze di fatto.
La Costituzione garantisce una serie di diritti e libertà fondamentali, tra cui la libertà personale
(Art. 13), la libertà di manifestazione del pensiero (Art. 21), la libertà di associazione (Art. 18), e la
libertà religiosa (Art. 19). Questi diritti sono inalienabili e protetti dallo Stato.
Il principio della separazione dei poteri implica che i poteri dello Stato siano distinti e separati: il
potere legislativo (parlamento), il potere esecutivo (governo) e il potere giudiziario (magistratura)
sono indipendenti l'uno dall'altro. Questa separazione è necessaria per evitare l'abuso di potere e
garantire un sistema di controlli e bilanci.
7. *Principio di sussidiarietà*
La Costituzione italiana stabilisce che le decisioni devono essere prese a livello più basso
possibile, ossia vicino ai cittadini, e solo quando necessario, il potere deve essere esercitato a livelli
più alti (come lo Stato centrale). La sussidiarietà riguarda l'autonomia delle regioni e degli enti
locali, che devono svolgere il loro compito con il massimo grado di indipendenza.
L'Italia è uno Stato laico, il che significa che la religione e lo Stato sono separati. La Costituzione
garantisce la libertà religiosa, ma stabilisce anche la separazione tra la Chiesa e lo Stato. Il
Concordato con la Chiesa cattolica (Art. 7) riconosce un ruolo alla religione, ma senza interferire
nella politica statale.
L'Italia riconosce che la pace e la cooperazione tra i popoli sono condizioni necessarie per il
benessere umano. Essa si impegna a rispettare il diritto internazionale, e la Costituzione stabilisce
che l'Italia rinuncia a qualsiasi guerra di aggressione. Inoltre, l'Italia promuove l'uguaglianza e la
solidarietà tra i popoli.
La democrazia è un sistema politico che si basa sul principio della sovranità popolare, cioè il potere
appartiene al popolo che esercita la propria volontà attraverso il voto. In una democrazia, le
decisioni politiche sono prese in modo che riflettano la volontà della maggioranza, ma nel rispetto
dei diritti delle minoranze.
La Democrazia
La democrazia rappresentativa, come quella italiana, implica che i cittadini eleggano dei
rappresentanti per prendere decisioni politiche per loro conto. Il voto, quindi, è lo strumento
principale con cui i cittadini partecipano direttamente alla vita politica del Paese. La democrazia
garantisce anche il rispetto delle libertà individuali e dei diritti umani fondamentali, come la libertà
di espressione, di associazione e di pensiero.
Il Corpo Elettorale
Il corpo elettorale è l'insieme dei cittadini che hanno il diritto di partecipare alle elezioni. In Italia,
per essere parte del corpo elettorale, è necessario essere cittadini italiani, aver compiuto 18 anni
per votare alle elezioni politiche e comunali, e 25 anni per essere eletti alla Camera dei deputati
(mentre per il Senato occorrono 40 anni). Alcuni diritti di voto possono essere limitati in
determinate situazioni, come nei casi di incandidabilità o di incapacità legale.
Il Diritto di Voto
Il diritto di voto è uno dei diritti fondamentali di ogni cittadino in una democrazia. Esso consente ai
cittadini di influenzare la formazione del governo e delle leggi, scegliendo i rappresentanti che
governeranno. Il diritto di voto è universale personale uguale e segreto:
- Universale: Ogni cittadino, che abbia raggiunto la maggiore età, ha il diritto di votare, senza
discriminazioni basate su razza, religione, status sociale,ecc
- Personale Il voto è un atto personale che non può essere delegato ad altri.
- Segreto Il voto è segreto, per evitare pressioni o intimidazioni durante il processo di voto.
Il diritto di voto, pur essendo universale, può essere limitato in alcune circostanze:
- Condanne penali: In alcuni casi, i condannati a pene superiori a una certa durata (in genere, pena
detentiva superiore a 3 anni) possono perdere temporaneamente il diritto di voto.
- Residenza: Il diritto di voto alle elezioni politiche è legato alla cittadinanza italiana, mentre alle
elezioni amministrative può essere esteso anche ai cittadini stranieri residenti in Italia, a condizione
che abbiano una residenza stabile nel Paese.
In Italia, le elezioni politiche avvengono ogni cinque anni per eleggere la Camera dei deputati e il
Senato, e il voto si esercita sia a livello nazionale che locale (ad esempio, nelle elezioni regionali,
provinciali e comunali). Il sistema elettorale e la composizione del Parlamento possono variare, ma
la partecipazione politica attraverso il voto è un diritto fondamentale garantito dalla Costituzione.
Il diritto di voto in Italia ha subito significative modifiche nel corso della storia. Originariamente, il
suffragio era limitato ai maschi adulti con determinate condizioni economiche. Con l'introduzione
della Costituzione della Repubblica Italiananel 1948, il diritto di voto è stato esteso a tutti i cittadini
maggiorenni, senza distinzioni di classe sociale, sesso o condizione economica. Nel 1974, con un
referendum, il diritto di voto è stato esteso anche ai diciottenni, che prima non avevano diritto di
partecipare alle elezioni politiche.
Il diritto di voto è quindi uno degli strumenti più potenti di partecipazione alla vita democratica di
un Paese e uno dei pilastri fondamentali della democrazia italiana
La libertà personal è il diritto di ogni individuo di non essere privato della propria libertà senza un
giusto motivo. In base all'articolo 13 della Costituzione italiana, nessuno può essere arrestato,
detenuto o sottoposto a perquisizioni personali o locali, se non nei casi previsti dalla legge. Questo
principio implica che nessuno possa essere privato della propria libertà in maniera arbitraria e che
qualsiasi privazione della libertà deve essere giustificata da una decisione dell'autorità giudiziaria.
Inoltre, ogni persona ha il diritto di essere informata, al momento dell'arresto, delle ragioni per cui
è trattenuta.
La libertà personale è quindi un diritto fondamentale che può essere limitato solo in determinate
circostanze, come nel caso di provvedimenti giudiziari, ma sempre nel rispetto delle leggi e delle
garanzie stabilite dalla Costituzione.
Libertà di Domicilio
Tuttavia, come per la libertà personale, anche la libertà di domicilio può essere limitata in
situazioni eccezionali, come nel caso di procedimenti legali che richiedano una perquisizione (ad
esempio, per motivi di indagine) e sempre con un mandato o una decisione giudiziaria.
Tuttavia, anche questa libertà può essere limitata in particolari situazioni, come nei casi di sicurezza
nazionale, emergenze sanitarie o altre circostanze straordinarie che richiedano misure restrittive
(ad esempio, durante una pandemia o in caso di guerra). Le limitazioni devono comunque essere
stabilite da leggi chiare e precise.
Conclusioni
Il Trattato di Maastricht (noto anche come Trattato sull'Unione Europea) è stato firmato nel 1992 e
ha segnato una delle pietre miliari nella creazione dell'Unione Europea moderna. Esso ha
introdotto importanti innovazioni:
2. Introduzione della moneta unica: È stato deciso di istituire una moneta unica, l'euro, che
sarebbe stata adottata successivamente. La creazione di una zona euro era un obiettivo
fondamentale del trattato, con l'intenzione di favorire una maggiore integrazione economica.
3. Pilastri dell'UE Il trattato ha diviso le competenze dell'UE in tre pilastri: la Comunità Europea
(che riguardava l'integrazione economica e commerciale), la Politica Estera e di Sicurezza Comune
(PESC) e la cooperazione in materia di giustizia e affari interni (JAI).
4. Introduzione della cittadinanza europea: È stata introdotta la cittadinanza dell'Unione Europea,
che ha permesso ai cittadini dei paesi membri di godere di diritti come la libera circolazione, il
diritto di residenza e il diritto di voto nelle elezioni europee e locali.
Negli anni successivi al Trattato di Maastricht, l'Unione Europea ha ampliato i suoi confini,
accogliendo nuovi membri.
2. *2004*: L'UE ha compiuto un passo storico con l'ingresso di *dieci nuovi paesi* dell'Europa
centrale e orientale (tra cui *Polonia*, *Repubblica Ceca*, *Ungheria*, *Slovacchia*, *Estonia*,
*Lettonia*, *Lituania*, *Malta*, *Cipro* e *Slovenia*). Questo allargamento ha rappresentato un
importante atto di integrazione dei paesi ex comunisti e un rafforzamento della stabilità
nell'Europa centrale e orientale.
Il *Trattato di Lisbona*, firmato nel 2007 e in vigore dal 2009, ha rappresentato un'altra fase
cruciale dell'evoluzione dell'UE:
3. *Creazione del Presidente stabile del Consiglio Europeo*: Il trattato ha introdotto la figura di
un presidente permanente del Consiglio Europeo, per favorire la coerenza e la stabilità nelle
politiche dell'UE.
4. *Nuove competenze per l'Unione*: Il trattato ha esteso le competenze dell'UE a settori come
l'energia, il cambiamento climatico, la giustizia penale e la protezione dei diritti fondamentali.
A partire dal 2008, l'UE ha affrontato la crisi economica globale, che ha colpito duramente
alcuni dei suoi membri, in particolare quelli dell'area euro. La crisi del debito sovrano ha spinto
l'Unione a mettere in atto una serie di misure straordinarie:
1. *Politiche di austerità*: L'UE, insieme alla Banca Centrale Europea (BCE) e al Fondo
Monetario Internazionale (FMI), ha imposto misure di austerità ai paesi colpiti dalla crisi,
come Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna.
2. *Riforme bancarie e nuove politiche economiche*: È stata creata la *Unione Bancaria Europea*,
per stabilizzare e rafforzare il sistema bancario, e sono state adottate politiche economiche più
rigide per evitare future crisi.
Nel 2016, il Regno Unito ha votato a favore dell'uscita dall'Unione Europea, evento che ha avuto un
impatto enorme sull'Unione. La *Brexit*, avvenuta formalmente nel gennaio 2020, ha segnato la
prima volta che un paese ha deciso di lasciare l'UE.
Oggi, l'Unione Europea è un'entità più forte e integrata, ma affronta anche nuove sfide:
1. *Gestione della crisi migratoria*: L'UE ha dovuto affrontare l'afflusso di rifugiati e migranti, con
politiche che hanno diviso i membri, ma anche spinto verso un rafforzamento delle politiche
comuni di asilo e sicurezza.
2. *Cambiamenti climatici*: L'UE si è impegnata per diventare il primo continente a zero
emissioni di carbonio entro il 2050, con l'adozione del *Green Deal Europeo*.
3. *Relazioni con i paesi terzi*: Le relazioni internazionali dell'UE sono sempre più influenzate
dalla geopolitica, con un rafforzamento delle alleanze strategiche, in particolare con gli Stati
Uniti e i paesi vicini come quelli del Mediterraneo.
4. *Pandemia da COVID-19*: La crisi sanitaria ha messo a dura prova l'UE, che ha risposto con un
pacchetto di stimolo economico senza precedenti, *NextGenerationEU*, per sostenere la ripresa
economica degli Stati membri.
Conclusione
L'Unione Europea, da Trattato di Maastricht a oggi, ha attraversato un lungo percorso di
crescita, superando numerose sfide interne ed esterne. Nonostante le difficoltà, come la
crisi economica, la Brexit e le tensioni politiche, l'UE continua a giocare un ruolo centrale
nell'arena internazionale, promuovendo la pace, la stabilità e il benessere economico tra i
suoi Stati membri. La sua capacità di evolversi e affrontare le sfide globali rappresenta la
sua principale forza.
- Parte I: Principi Fondamentali (articoli 1-12): Questi articoli sanciscono i principi essenziali
su cui si fonda la Repubblica Italiana, tra cui la sovranità popolare, la forma repubblicana
dello Stato, l'uguaglianza dei cittadini, il rispetto dei diritti inviolabili, e l'internazionalismo.
Tra i principi fondamentali, viene ribadito il valore della democrazia della *lavoro*, della
*solidarietà sociale* e della *piena libertà*.
- *Parte II: Ordinamento della Repubblica* (articoli 13-139): In questa parte si trovano le
norme relative all'organizzazione dello Stato, la distribuzione delle competenze tra i vari
poteri (Esecutivo, Legislativo e Giudiziario) e l'organizzazione degli enti locali, delle
autonomie e delle istituzioni di garanzia. Include anche la definizione di diritti e doveri dei
cittadini e la regolazione del sistema elettorale.
2. *Caratteristiche principali*
5. *Diritti e libertà fondamentali*: La Costituzione tutela i diritti inviolabili dell'uomo, tra cui
la *libertà personale*, la *libertà di pensiero*, la *libertà di associazione*, la *libertà
religiosa*, e il diritto *al lavoro*. Sono garantiti anche i diritti sociali, come l'*accesso alla
salute*, l'*istruzione* e il *diritto alla casa*.
Principio di solidarietà sociale*: La Costituzione pone grande enfasi sulla *solidarietà sociale*, che
si riflette nelle norme che promuovono il benessere collettivo. L'articolo 2 riconosce e garantisce i
diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo che come membro della collettività, assicurando una
tutela efficace da parte delle istituzioni pubbliche.
9*Giustizia e diritto penale*: La Costituzione italiana stabilisce che *tutti sono uguali davanti alla
legge* e che le pene devono essere individualizzate. Le persone non possono essere punite per atti
che non siano esplicitamente previsti dalla legge (principio di *nulla poena sine lege*). È anche
garantita l’indipendenza della magistratura.
11Revisione della Costituzione*: La Costituzione prevede una procedura complessa per la sua
revisione, per evitare modifiche troppo facili o impulsive. Le modifiche possono essere proposte da
entrambi i rami del Parlamento e devono essere approvate con una doppia votazione (a distanza di
tre mesi) da una maggioranza qualificata.
. *Conclusione*
La Costituzione della Repubblica Italiana è un testo fondamentale che fonda lo Stato democratico e
giuridico, garantendo i diritti dei cittadini e definendo l'organizzazione e il funzionamento delle
istituzioni. La sua struttura e i suoi principi si ispirano alla democrazia, alla giustizia sociale, al
rispetto dei diritti umani e alla separazione dei poteri, rendendo l'Italia un paese di diritto e libero.
Gli organi costituzionali sono gli organi fondamentali previsti dalla Costituzione italiana, ciascuno
con un ruolo specifico nell’equilibrio dei poteri dello Stato. Sono essenziali per il funzionamento
della Repubblica e garantiscono l’attuazione dei principi costituzionali.
*1. Il Parlamento*
Ha il compito di fare le leggi, approvare il bilancio dello Stato, controllare il Governo e concedere o
revocare la fiducia.
*2. Il Presidente della Repubblica*
*3. Il Governo*
- *Ministri*
Esercita il potere esecutivo, attua le leggi, dirige l’amministrazione pubblica e propone le leggi al
Parlamento.
Ha il compito di garantire il rispetto della Costituzione. Controlla la legittimità delle leggi, giudica i
conflitti di competenza tra i poteri dello Stato, valuta l’ammissibilità dei referendum e giudica il
Presidente della Repubblica in caso di alto tradimento o attentato alla Costituzione.
*5. La Magistratura*
Questi organi collaborano nel rispetto della separazione dei poteri e garantiscono il corretto
funzionamento democratico dello Stato
Il Parlamento è l’organo titolare della funzione legislativa, cioè del potere di fare le leggi. In Italia è
un Parlamento *bicamerale*, formato da due camere con gli stessi poteri:
*Composizione*:
- I membri della Camera sono eletti dai cittadini che hanno compiuto 18 anni.
- I membri del Senato sono eletti dai cittadini che hanno compiuto 18 anni, ma possono essere
eletti solo i candidati che hanno almeno 40 anni.
- *Iniziativa legislativa*: può essere presentata dal Governo, dai parlamentari, da 50.000 elettori
(legge di iniziativa popolare), dai Consigli regionali o dal CNEL.
Il procedimento di revisione costituzionale è regolato dall’articolo 138 della Costituzione. Serve per
modificare la Costituzione o le leggi costituzionali, e segue un iter più complesso rispetto alle leggi
ordinarie per garantire stabilità all’assetto istituzionale.
1. *Doppia approvazione*: la proposta di revisione deve essere approvata due volte da entrambe
le Camere, a distanza di almeno tre mesi tra una votazione e l’altra.
2. *Maggioranza richiesta*:
- Se nella seconda votazione la proposta è approvata da ciascuna Camera con *maggioranza dei
due terzi dei componenti*, la revisione è approvata definitivamente.
- Se è approvata solo con la *maggioranza assoluta*, allora può essere chiesto un *referendum
confermativo* entro tre mesi.
3. *Referendum confermativo*:
- Può essere richiesto da 1/5 dei membri di una Camera, da 500.000 elettori o da 5 Consigli
regionali.
- Non può essere modificata la forma repubblicana dello Stato (art. 139).
- Inoltre, la Corte Costituzionale ha stabilito che non si possono violare i principi supremi della
Costituzione, anche se non espressamente indicati come intoccabili.
I rapporti civili nella Costituzione italiana sono previsti principalmente nei primi articoli della Parte I
(Diritti e doveri dei cittadini). Riguardano le libertà fondamentali della persona, che lo Stato
riconosce e tutela. Ecco i principali:
- *Libertà personale (art. 13)*: è inviolabile. Nessuno può essere privato della libertà se non per
atto motivato del giudice e nei casi previsti dalla legge.
- *Inviolabilità del domicilio (art. 14)*: nessuna ispezione o perquisizione può avvenire senza un
atto motivato e solo nei casi previsti dalla legge.
- *Segretezza della corrispondenza (art. 15)*: tutte le forme di comunicazione sono protette da
segretezza.
- *Libertà di circolazione e soggiorno (art. 16)*: i cittadini possono muoversi e risiedere
liberamente in Italia, salvo limitazioni per motivi di sanità o sicurezza.
- *Libertà di riunione (art. 17)*: i cittadini possono riunirsi pacificamente, anche in luogo pubblico,
senza necessità di autorizzazione.
- *Libertà di associazione (art. 18)*: tutti hanno diritto di associarsi liberamente, tranne per fini
vietati dalla legge (es. associazioni segrete o criminali).
- *Libertà religiosa (art. 19)*: ogni persona è libera di professare la propria fede, anche in forma
pubblica.
- *Diritto di difesa (art. 24)*: garantito a tutti in ogni fase e grado del processo.
- *Responsabilità penale personale (art. 27)*: nessuno è punibile per un reato commesso da altri.
La pena deve tendere alla rieducazione del condannato.
Questi diritti sono alla base dello Stato di diritto e non possono essere compressi se non nei limiti
stabiliti dalla legge e nel rispetto dei principi costituzionali.
La Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, proclamata nel 2000 e con valore giuridico
vincolante dal 2009 (Trattato di Lisbona), raccoglie in un unico testo i diritti civili, politici, economici
e sociali riconosciuti ai cittadini europei.
*Struttura*
1. *Dignità*: tutela della dignità umana, diritto alla vita, integrità della persona, divieto di tortura,
schiavitù e tratta di esseri umani.
3. *Uguaglianza*: parità tra uomini e donne, diritti dei bambini, anziani, disabili, e divieto di
discriminazione per sesso, razza, religione, opinioni politiche, origine sociale ecc.
4. *Solidarietà*: diritti dei lavoratori, protezione in caso di licenziamento, condizioni di lavoro
eque, tutela della famiglia, assistenza sociale e sanitaria.
5. *Cittadinanza*: diritti di partecipazione alla vita democratica dell’UE, elettorato attivo e passivo,
diritto alla buona amministrazione, accesso ai documenti pubblici.
6. *Giustizia*: diritto a un processo equo, alla presunzione di innocenza, alla difesa, divieto di
essere giudicati due volte per lo stesso reato.
*Importanza*
Rafforza la tutela dei diritti umani all’interno dell’UE, garantendo che le istituzioni europee e gli
Stati membri (quando applicano il diritto UE) rispettino questi diritti.
Lo *Stato liberale*, nato nell’Ottocento, si basa sulla *centralità dell’individuo* e sulla *limitazione
del potere dello Stato*. I suoi principi fondamentali sono:
Con il tempo, le disuguaglianze economiche e sociali hanno messo in crisi questo modello. Dopo le
due guerre mondiali, nasce lo *Stato sociale* (o *Stato del benessere*), che amplia i compiti dello
Stato per garantire non solo libertà formali, ma anche *diritti concreti e reali* per tutti i cittadini.
La *Costituzione italiana del 1948* è un esempio di passaggio dallo Stato liberale a quello sociale:
afferma l’uguaglianza sostanziale, promuove i diritti sociali e impone alla Repubblica di rimuovere
gli ostacoli economici e sociali che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini.
Il *Governo* è uno degli organi costituzionali della Repubblica Italiana e svolge la *funzione
esecutiva*, cioè applica le leggi, amministra lo Stato e guida la politica nazionale.
- *Presidente del Consiglio dei Ministri*: dirige la politica generale del Governo e ne coordina
l’attività.
- *Ministri*: sono a capo dei vari Ministeri (es. Economia, Interno, Istruzione) e attuano le politiche
nei rispettivi ambiti.
- *Consiglio dei Ministri*: è l’organo collegiale in cui si prendono le decisioni più importanti.
3. Il Governo deve ottenere la *fiducia delle due Camere* con un voto favorevole.
- Prende decisioni urgenti tramite *decreti-legge* (da convertire in legge entro 60 giorni).
Il *sistema elettorale* è il meccanismo con cui vengono eletti i rappresentanti nelle istituzioni,
come il Parlamento. Il *corpo elettorale* è l’insieme dei cittadini che hanno diritto di voto.
*Corpo elettorale:*
- Hanno compiuto *25 anni* per il Senato (dal 2022, anche per il Senato basta avere 18 anni),
1. *Maggioritario*: vince il candidato (o il partito) che ottiene più voti. Favorisce la stabilità ma
riduce la rappresentanza.
Il sistema elettorale è importante perché incide sul modo in cui viene rappresentata la volontà
popolare e sulla formazione del Governo.
LA MAGISTRATURA E LA FUNZIONE GIURISDIZIONALE
La magistratura è l’insieme degli organi che esercitano la funzione giurisdizionale, cioè l’attività di
applicare la legge per risolvere controversie e assicurare giustizia.
*Funzione giurisdizionale:*
Consiste nel giudicare secondo legge le controversie civili, penali, amministrative, ecc. La
Costituzione garantisce l’autonomia e l’indipendenza della magistratura da ogni altro potere dello
Stato.
*Tipi di magistrati:*
*Principi costituzionali:*
Avviene tramite concorso pubblico. I giudici non possono essere rimossi o trasferiti senza motivo e
godono di autonomia nell’esercizio delle loro funzioni.
I RAPPORTI ECONOMICI NELLA COSTITUZIONE ITALIANA
La Costituzione italiana riconosce e regola i rapporti economici negli articoli dal 35 al 47. L’obiettivo
è garantire un equilibrio tra libertà d’iniziativa privata e intervento dello Stato per tutelare i diritti
sociali e l’interesse collettivo.
*Principi fondamentali:*
- *Libertà d’iniziativa economica (art. 41):* È riconosciuta, ma deve rispettare la sicurezza, la libertà
e la dignità umana. L’attività economica privata non può essere in contrasto con l’utilità sociale.
- *Proprietà privata (art. 42):* È riconosciuta e garantita, ma può essere limitata dalla legge per
motivi di interesse generale. Lo Stato può espropriare per pubblica utilità, con indennizzo.
- *Funzione sociale della proprietà:* La proprietà non è assoluta, ma deve avere anche uno scopo
utile alla collettività.
- Lo Stato può riservarsi o trasferire ad enti pubblici determinate attività economiche essenziali per
l’interesse generale.
- Favorisce l’accesso alla proprietà della casa e promuove forme di previdenza e assistenza sociale.
GLI ATTI DELL'UNIONE EUROPEA
L’Unione Europea adotta diversi tipi di atti giuridici per realizzare i suoi obiettivi e regolare i
comportamenti degli Stati membri. Gli atti principali sono previsti dal Trattato sul funzionamento
dell’UE (art. 288).
*1. Regolamenti*
Sono atti vincolanti che hanno portata generale e sono direttamente applicabili in tutti gli Stati
membri senza bisogno di recepimento. Hanno lo stesso valore in tutti i Paesi UE.
*2. Direttive*
Sono atti vincolanti ma non direttamente applicabili. Obbligano gli Stati membri a raggiungere un
certo risultato entro un termine stabilito, lasciando però liberi i governi di scegliere le modalità.
Devono essere recepite con leggi nazionali.
*3. Decisioni*
Sono atti vincolanti ma rivolti a uno o più destinatari specifici (uno Stato, un’impresa, una persona).
Obbligano solo i destinatari indicati.
Non sono vincolanti. Servono a orientare o consigliare comportamenti, senza obbligare. Possono
essere emessi dalla Commissione, dal Consiglio o dal Parlamento europeo.
Questi strumenti permettono all’UE di intervenire in molti ambiti: economia, ambiente, trasporti,
salute, sicurezza, diritti e molto altro.
Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale. È eletto dal
Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, per un mandato di 7
anni.
*Requisiti e nomina:*
Deve avere almeno 50 anni e godere dei diritti civili e politici. È eletto a scrutinio segreto: nei primi
tre scrutini serve la maggioranza qualificata dei due terzi, dal quarto in poi basta la maggioranza
assoluta.
*Poteri principali:*
- *Poteri legislativi:*
Promulga le leggi approvate dal Parlamento; può rinviare una legge alle Camere per una nuova
deliberazione (motivati rilievi).
- *Poteri esecutivi:*
- *Poteri giudiziari:*
- *Poteri internazionali:*
In caso di impedimento temporaneo o fine del mandato, le sue funzioni sono assunte dal
Presidente del Senato.
LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E I PRINCIPI COSTITUZIONALI DELL'ATTIVITÀ
AMMINISTRATIVA: PRINCIPIO DI LEGALITÀ, DI IMPARZIALITÀ, DI BUON ANDAMENTO DI
TRASPARENZA, DI ECONOMICITÀ DI EFFICACIA E DI PUBBLICITI
1. *Principio di legalità:*
La PA deve agire nel rispetto della legge. Ogni sua attività, decisione e comportamento devono
essere conformi alle norme giuridiche vigenti. Questo principio garantisce che l’amministrazione
pubblica non agisca arbitrariamente, ma esclusivamente nel quadro della legge.
2. *Principio di imparzialità:*
La Pubblica Amministrazione è tenuta a trattare tutti i cittadini allo stesso modo, senza favoritismi
o discriminazioni. Le decisioni amministrative devono essere prese senza alcuna preferenza,
basandosi su criteri oggettivi e giusti.
Questi principi sono essenziali per garantire una gestione responsabile, efficiente e giusta della
cosa pubblica, tutelando i diritti dei cittadini e promuovendo la fiducia nei confronti delle
istituzioni.
La Costituzione italiana, pur enfatizzando in modo significativo i diritti dei cittadini, prevede
anche alcuni doveri fondamentali a cui ogni individuo è tenuto. Questi doveri riflettono l'idea
che una democrazia non si fonda solo sui diritti individuali, ma anche su una responsabilità
collettiva verso la comunità e lo Stato. L’articolo 2 della Costituzione stabilisce che la Repubblica
riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, ma anche che l'individuo ha il dovere di
"adempiere ai doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale".
Il dovere di fedeltà alla Repubblica è previsto dall'articolo 54 della Costituzione, che impone a
ogni cittadino di essere leale verso lo Stato, di osservare la Costituzione e le leggi, e di
adempiere i propri doveri civici con responsabilità. Questo dovere si riflette nell'impegno a
rispettare l'ordinamento giuridico e a contribuire al buon funzionamento della democrazia.
1. *Le Regioni*
Le Regioni sono enti territoriali che godono di una notevole autonomia. La Costituzione
italiana, all'articolo 114, riconosce che la Repubblica è costituita da Comuni, Province, Città
Metropolitane, Regioni e lo Stato. L'articolo 117 stabilisce che le Regioni possono legiferare
su numerose materie, ma sotto la vigilanza dello Stato centrale, che ha competenza sulle
materie di rilevanza nazionale. Ogni Regione è dotata di un proprio statuto che ne regola
l'organizzazione e le competenze, stabilendo una divisione tra le materie di competenza
regionale e quelle riservate allo Stato. Le Regioni possono legiferare in settori come la
sanità, l'istruzione, il trasporto pubblico, l’ambiente e la pianificazione urbanistica, e hanno
anche la facoltà di stabilire tributi locali.
3. le province
Le Province sono enti intermedi tra lo Stato e i Comuni, ma la loro rilevanza si è ridotta nel
tempo, in particolare con le riforme che hanno previsto una semplificazione
amministrativa. Le Province hanno il compito di coordinare e gestire funzioni che
riguardano più Comuni, come la viabilità, la gestione dei rifiuti e la protezione civile.
Tuttavia, la funzione e la struttura delle Province sono state oggetto di discussioni e riforme,
con alcune competenze trasferite direttamente alle Regioni o ai Comuni. La riforma del
2014, che ha reso le Province enti di secondo grado, ha ridotto ulteriormente il loro potere,
attribuendo la loro elezione indiretta (tramite i consigli comunali).
4. *I Comuni*
I Comuni sono l'ente più vicino al cittadino, che gestisce direttamente i servizi di base come
l’istruzione, i trasporti locali, la gestione dei rifiuti, l'urbanistica, la sicurezza locale e i servizi
sociali. L'autonomia dei Comuni è garantita dall'articolo 114 della Costituzione, che stabilisce
che ogni Comune ha il diritto di autogovernarsi, attraverso un proprio statuto e un consiglio
eletto direttamente dai cittadini. I Comuni svolgono funzioni vitali nella vita quotidiana dei
cittadini, come l’anagrafe, il rilascio di documenti e permessi, e l’organizzazione di attività
culturali e sociali. Il principio di sussidiarietà, che implica che i problemi debbano essere risolti
a livello più vicino ai cittadini possibile, si applica proprio ai Comuni, i quali devono soddisfare
le esigenze quotidiane della popolazione.
Nel corso degli anni, l’autonomia delle Regioni e degli altri enti locali è stata oggetto di
discussione, con riforme che hanno cercato di trovare un equilibrio tra il rispetto delle
autonomie locali e la necessità di garantire una certa uniformità e coordinamento nelle
politiche pubbliche. Il rafforzamento delle Regioni è stato uno degli obiettivi principali del
decentramento previsto dalla Costituzione, anche se non sempre le risorse e le competenze
attribuite sono state sufficienti per un’efficace gestione delle funzioni regionali e locali.
I rapporti politici nella Costituzione italiana sono regolati da un insieme di principi che
mirano a garantire il funzionamento della democrazia, il rispetto della libertà individuale e
collettiva, e il bilanciamento dei poteri all’interno dello Stato. Tali principi si riflettono in vari
articoli della Costituzione e sono strutturati principalmente nei seguenti aspetti:
La Costituzione italiana garantisce anche un forte sistema di *autonomie locali*, con le Regioni,
le Province e i Comuni che godono di un certo grado di autogoverno. Le autonomie locali, pur
rientrando nell’ordinamento statale, possono legiferare in alcune materie e gestire
autonomamente i propri affari locali, nel rispetto dei principi stabiliti dalla Costituzione e dalle leggi
dello Stato. La Costituzione riconosce, infatti, l’importanza di garantire una partecipazione attiva
delle comunità locali alla vita politica e amministrativa.
In sintesi, i *rapporti politici nella Costituzione italiana* si fondano sul principio della *separazione
dei poteri*, sulla *rappresentanza popolare*, sulla *parità dei diritti* e sulla *libertà di
partecipazione politica*, nonché sull’importanza del pluralismo politico, che garantisce la vivacità e
la dinamica della democrazia italiana.
L'Unione Europea (UE) ha avuto un'evoluzione lunga e complessa, con fasi che hanno visto il
passaggio da una semplice cooperazione economica a una più profonda integrazione politica e
sociale. Di seguito è riportata una sintesi delle tappe fondamentali che hanno segnato la nascita e
lo sviluppo dell'Unione Europea.
L'idea di creare un'integrazione europea nasce subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, come
risposta ai disastri del conflitto e con l'obiettivo di prevenire future guerre in Europa. La prima
pietra miliare fu la *Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA)*, fondata nel 1951 con il
trattato di Parigi. La CECA aveva l'obiettivo di mettere sotto un'unica autorità internazionale le
risorse strategiche di carbone e acciaio, al fine di garantire la pace tra Francia, Germania, Italia,
Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo.
2. *Trattato di Roma e la creazione della CEE e dell'EURATOM (1957)*
Nel 1957, con la firma dei *Trattati di Roma*, vennero istituite la *Comunità Economica Europea
(CEE)* e la *Comunità dell'Energia Atomica (EURATOM)*. La CEE mirava a creare un mercato
comune europeo, facilitando il libero scambio di beni, servizi, capitali e persone tra i sei paesi
fondatori, mentre l’EURATOM si occupava della cooperazione nell'uso pacifico dell'energia
nucleare. Questi trattati rappresentavano un passo significativo verso l'integrazione economica,
con la creazione di un mercato comune e l’eliminazione delle barriere doganali.
Nel 2002, l'Unione Europea ha ufficialmente introdotto l'*euro* come valuta unica per 12
dei suoi stati membri, segnando un passo importante verso una maggiore integrazione
economica. L'introduzione dell'euro ha avuto un impatto significativo sui sistemi economici
e finanziari dei paesi dell'area euro, che hanno condiviso una moneta comune e,
successivamente, una politica monetaria centralizzata attraverso la *Banca Centrale
Europea (BCE)*.
A partire dal 2008, l'Unione Europea ha affrontato gravi sfide economiche legate alla crisi
finanziaria globale. La crisi del debito sovrano ha colpito duramente alcuni paesi dell'area euro,
come Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia, creando gravi difficoltà economiche e politiche.
L'Unione Europea ha risposto a queste sfide con misure di austerità e con la creazione di
meccanismi come il *Meccanismo Europeo di Stabilità (MES)*, destinato a sostenere i paesi in
difficoltà finanziaria.
Un altro momento cruciale per l'Unione Europea è stato il *Brexit*, cioè l'uscita del *Regno
Unito* dall'Unione Europea nel 2020. Questo evento ha sollevato interrogativi sulla
coesione dell'Unione e sulle future prospettive di allargamento e approfondimento
dell'integrazione. La Brexit ha avuto impatti economici, politici e sociali, ma ha anche
stimolato riflessioni sulla necessità di un'UE più forte e unita.
- *Funzione legislativa*: Riguarda la creazione delle leggi e l'approvazione delle norme che
regolano la vita della società. Il compito legislativo è affidato al *Parlamento*, che ha il
potere di legiferare. In Italia, il Parlamento è bicamerale, composto dalla *Camera dei
deputati* e dal *Senato della Repubblica*. La funzione legislativa implica anche la facoltà di
modificare la Costituzione, esercitando il procedimento di revisione costituzionale.
- *Funzione esecutiva*: Consiste nell'applicazione delle leggi e nell'amministrazione della
cosa pubblica. È svolta dal *Governo*, che è responsabile dell'implementazione delle
politiche decise dal Parlamento. Il Governo è guidato dal *Presidente del Consiglio dei
Ministri* e composti da vari ministri, ognuno responsabile di un particolare settore
(economia, salute, istruzione, ecc.). Inoltre, la funzione esecutiva comprende
l’amministrazione e la gestione degli enti locali e delle pubbliche amministrazioni.
Questa separazione è fondamentale per garantire il *controllo reciproco* tra i diversi poteri
e la *prevenzione degli abusi di potere*. Ogni ramo dello Stato è limitato nei suoi poteri
dall'azione degli altri, creando un sistema di *checks and balances* (controlli e
bilanciamenti).
In Italia, la separazione dei poteri è sancita dalla *Costituzione* (1948), che stabilisce una
chiara distinzione tra il Parlamento (che legifera), il Governo (che esegue le leggi) e la
magistratura (che giudica e interpreta le leggi).
Conclusioni
La separazione dei poteri è un principio fondamentale per garantire il buon funzionamento
dello Stato e proteggere i diritti dei cittadini. La divisione delle funzioni in legislativa,
esecutiva e giuridica permette di evitare il rischio di concentrazione del potere e favorisce
un controllo reciproco tra i vari organi. In Italia, la separazione dei poteri è un principio
sancito dalla Costituzione, che regola i rapporti tra i diversi poteri e crea un sistema
equilibrato di checks and balances.
Le *fonti dell'ordinamento giuridico interno* sono gli atti, le leggi e le disposizioni che
stabiliscono i diritti e i doveri dei cittadini all'interno di un determinato Stato.
L'ordinamento giuridico di uno Stato è, infatti, costituito da un insieme di regole che
regolano i rapporti tra gli individui, tra gli individui e lo Stato, nonché tra gli organi dello
Stato stesso. Le fonti del diritto sono quindi gli strumenti attraverso i quali vengono
emanate le norme giuridiche.
Le fonti del diritto sono diverse e si possono suddividere in varie categorie, che vengono
classificate in *fonti primarie* e *fonti secondarie*. Queste fonti sono regolate dalla
*Costituzione* e dalle leggi che stabiliscono l'ordine e la gerarchia.
1. *La Costituzione*
La *Costituzione* è la *fonte suprema* dell'ordinamento giuridico di uno Stato, in quanto
definisce i principi fondamentali dell'ordinamento e stabilisce le modalità con cui vengono
emesse le altre leggi. In Italia, la *Costituzione della Repubblica Italiana* (entrata in vigore
nel 1948) è la norma fondamentale, sopra la quale tutte le altre norme devono
conformarsi. Essa regola i diritti e i doveri dei cittadini, nonché la struttura e
l’organizzazione dello Stato.
- *Fonti costituzionali*: Oltre alla Costituzione, altre norme che modificano o integrano la
Costituzione sono considerati fonti costituzionali (es. leggi di revisione costituzionale).
3. *I regolamenti*
I regolamenti sono atti normativi *emanati dal Governo o da enti pubblici* con il compito di
attuare o precisare le leggi ordinarie. Sono fonti secondarie rispetto alle leggi ordinarie, ma
sono comunque vincolanti.
5. *Le consuetudini*
Le *consuetudini* sono comportamenti che, con il passare del tempo, diventano regole
giuridiche non scritte, ma universalmente riconosciute e seguite dalla collettività. In Italia,
le consuetudini non sono la principale fonte di diritto, ma possono essere riconosciute
come fonti sussidiarie quando mancano disposizioni legislative specifiche.
- *Decreto*: Un atto emanato dal Presidente della Repubblica o dal Governo per dare
esecuzione a leggi.
- *Ordinanza*: Un atto amministrativo che può riguardare singole situazioni o singoli
soggetti, di carattere più operativo.
- *Provvedimento amministrativo*: Un atto che riguarda l’organizzazione o la gestione di
una pubblica amministrazione.
Conclusioni
In sintesi, le *fonti del diritto* sono gli atti giuridici che stabiliscono i diritti e i doveri nel
contesto di un ordinamento giuridico. Esse includono la Costituzione, le leggi ordinarie, i
regolamenti, i trattati internazionali, la giurisprudenza, le consuetudini, e gli atti
amministrativi. Queste fonti, disposte in ordine gerarchico, permettono di garantire un
sistema giuridico coerente ed efficace che regola i rapporti all'interno di uno Stato.
I giudici della Corte hanno una durata del mandato di *9 anni*, senza possibilità di
rieleggibilità.
La Corte Costituzionale può risolvere i *conflitti di attribuzione* tra gli organi costituzionali
dello Stato, come tra il *Presidente della Repubblica*, il *Parlamento*, il *Governo*, e le
*regioni*. Questo tipo di conflitto si verifica quando c'è una disputa su chi abbia il potere su
una determinata questione o materia.
Conclusioni
La Corte Costituzionale svolge un ruolo fondamentale nel mantenere l'equilibrio tra i poteri
dello Stato, proteggere la *Costituzione* e difendere i *diritti fondamentali* dei cittadini.
Attraverso il suo intervento, assicura che le leggi e gli atti normativi siano conformi ai
principi della Costituzione e che non vengano violati i diritti previsti per tutti i cittadini.
Caratteristiche principali:
- *Riunioni pacifiche e senza armi*: La libertà di riunione è condizionata al fatto che le
manifestazioni siano pacifiche e non comportino minacce per l'ordine pubblico.
Limiti:
- Le *riunioni pubbliche* possono essere soggette ad autorizzazione, che può essere negata
in situazioni eccezionali dove vi sia un rischio per la sicurezza e l'ordine pubblico.
- L’*associazione* è vietata per finalità che contrastano con l'ordinamento giuridico dello
Stato, come nel caso di associazioni che promuovano ideologie terroristiche o incitazioni
alla violenza.
La libertà di religione
La *libertà di religione* è garantita dal *1° comma dell'articolo 19 della Costituzione
italiana*, che stabilisce che ogni cittadino ha il diritto di professare liberamente la propria
religione, sia individualmente che in forma collettiva.
Caratteristiche principali:
- *Libertà di professare una religione*: Ogni individuo ha il diritto di seguire la propria fede
religiosa, sia in forma privata che pubblica, senza alcuna costrizione da parte dello Stato.
- *Libertà di cambiamento della religione*: Ogni persona è libera di abbandonare la propria
religione e di convertirsi a un’altra religione, senza timore di persecuzioni.
- *Libertà di culto*: La libertà di religione include anche il diritto di praticare e celebrare i
culti religiosi, di costruire luoghi di culto e di tenere cerimonie religiose.
Caratteristiche aggiuntive:
- *Pluralismo religioso*: La Costituzione tutela la pluralità delle religioni, riconoscendo il
diritto di esprimere e diffondere ogni credo religioso.
- *Non interferenza dello Stato nelle questioni religiose*: La Costituzione stabilisce che lo
Stato non può interferire nella libertà religiosa dei cittadini. Questo principio si traduce nel
fatto che la *Chiesa cattolica* e le altre *religioni* sono libere di seguire la propria dottrina
senza ingerenze da parte dello Stato.
- *Religione e scuole*: La Costituzione prevede che l'insegnamento religioso nelle scuole
pubbliche è facoltativo e non obbligatorio.
Limiti:
- Sebbene la libertà di religione sia un diritto fondamentale, essa può essere limitata solo in
caso di conflitto con altri diritti o con l'ordine pubblico. Ad esempio, non sono ammesse
pratiche religiose che possano incitare alla violenza o che violino i diritti degli altri.
Conclusioni
La *libertà di riunione e di associazione* e la *libertà di religione* sono pilastri della
democrazia italiana e della protezione dei diritti individuali. Esse consentono ai cittadini di
esprimere liberamente le proprie opinioni, di organizzarsi per perseguire fini comuni e di
seguire la propria fede religiosa. Tuttavia, come ogni diritto, queste libertà devono essere
esercitate nel rispetto dell'ordine pubblico e dei diritti degli altri cittadini.
LA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO...
La *Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo* (DUDU) è un documento fondamentale
adottato dalle *Nazioni Unite* il *10 dicembre 1948*. Essa rappresenta uno dei principali
strumenti internazionali per la protezione dei diritti umani a livello globale e stabilisce i
principi e i diritti che devono essere garantiti a tutti gli esseri umani senza distinzione di
razza, sesso, lingua, religione o altro.
3. *Principi fondamentali*
- *Uguaglianza e dignità umana*: la Dichiarazione sancisce che tutti gli esseri umani
nascono liberi e uguali in dignità e diritti (Articolo 1).
- *Non discriminazione*: tutti i diritti devono essere garantiti senza discriminazioni basate
su razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica, origine nazionale o sociale, stato
patrimoniale, nascita o altro (Articolo 2).
- *Solidarietà*: ogni individuo ha diritto di far parte della società e deve contribuire al
bene comune (Articolo 29).
3. *Strumento di lotta contro le violazioni dei diritti umani*: La DUDU fornisce un quadro
universale che ogni Stato dovrebbe seguire per rispettare e garantire i diritti fondamentali,
fungendo da punto di riferimento per le azioni delle organizzazioni internazionali e delle
ONG impegnate nella difesa dei diritti umani.
- *Articolo 1*: "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti."
- *Articolo 3*: "Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria
persona."
- *Articolo 18*: "Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di
religione."
- *Articolo 19*: "Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione."
- *Articolo 21*: "Ogni individuo ha il diritto di partecipare al governo del proprio paese,
direttamente o attraverso rappresentanti liberamente scelti."
Conclusioni
La *Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo* rappresenta un pilastro per la
promozione e la protezione dei diritti umani in tutto il mondo. Essa è un richiamo al rispetto
della dignità e della libertà di ogni individuo e un'importante guida per gli Stati e le
istituzioni internazionali nella lotta contro le ingiustizie e le discriminazioni. Sebbene non
abbia valore vincolante, la sua adozione ha contribuito a rafforzare i diritti fondamentali e a
sensibilizzare la comunità internazionale sull'importanza di un trattamento equo per tutti.
1. *Parlamento Europeo*
- È l'organo legislativo dell'UE, composto da deputati eletti direttamente dai cittadini
dell'UE.
- Ha il compito di approvare la legislazione proposta dalla Commissione Europea e di
rappresentare gli interessi dei cittadini.
- Approva anche il bilancio dell'Unione e controlla il lavoro degli altri organi.
3. *Commissione Europea*
Le Fonti Comunitarie
Le fonti comunitarie dell'Unione Europea sono gli strumenti giuridici utilizzati per produrre
il diritto dell'Unione. Le principali fonti sono:
1. *Trattati Fondamentali*
- I trattati costituiscono la base giuridica dell'UE. Il *Trattato sull'Unione Europea* (TUE) e
il *Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea* (TFUE) sono i principali trattati che
definiscono le politiche e le competenze dell'UE.
- I trattati stabiliscono gli obiettivi, le istituzioni e i procedimenti legislativi dell'Unione.
2. *Regolamenti*
- I regolamenti sono atti legislativi che hanno *validità generale* e *sono vincolanti in
tutti i loro elementi*. Si applicano direttamente a tutti gli Stati membri e alle loro
amministrazioni.
- Esempio: il *Regolamento di Bruxelles I* che stabilisce le regole per la giurisdizione nelle
cause civili e commerciali.
3. *Direttive*
- Le direttive sono atti legislativi che obbligano gli Stati membri a raggiungere determinati
obiettivi, ma lasciano a ciascun Stato la *libertà di scegliere come* raggiungerli. Le direttive
devono essere recepite nel diritto nazionale dai singoli Stati membri.
- Esempio: la *Direttiva sul diritto d'autore* che stabilisce le norme per la protezione dei
diritti d'autore in tutta l'UE.
4. *Decisioni*
- Le decisioni sono atti legislativi che si rivolgono a singoli Stati membri, imprese o
individui. Sono *vincolanti solo per i destinatari specifici*.
- Esempio: una decisione che impone una multa a una società che viola le regole della
concorrenza nell'UE.
5. *Raccomandazioni e Pareri*
- Sono atti non vincolanti che esprimono opinioni, consigli o suggerimenti delle istituzioni
dell'UE. Sebbene non abbiano valore giuridico vincolante, le raccomandazioni e i pareri
possono influenzare le politiche future.
- Esempio: una *raccomandazione* su come migliorare l'educazione in un determinato
settore.
Conclusioni
Gli *organi comunitari* dell'Unione Europea svolgono ruoli cruciali nelle funzioni
legislative, esecutive e giuridiche, garantendo il corretto funzionamento dell'UE. Le *fonti
comunitarie*, che vanno dai trattati alle direttive, regolamenti e decisioni, sono strumenti
essenziali per la creazione e l'implementazione delle leggi dell'UE, garantendo
l'armonizzazione e la coerenza del diritto all'interno degli Stati membri. La combinazione di
questi organi e fonti consente all'UE di svolgere il suo ruolo di attore globale e di
promuovere l'integrazione tra gli Stati membri.