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Il documento descrive gli elementi costitutivi dello Stato, che includono popolo, territorio e sovranità, e le forme di Stato come assoluto, liberale, democratico, socialista e totalitario. Viene inoltre analizzata la norma giuridica, i rapporti etico-sociali nella Costituzione italiana, il pluralismo dell'informazione e il ruolo dell'ONU. Infine, si discutono le caratteristiche dello Stato albertino e le forme di governo, come monarchia, repubblica, democrazia, dittatura e oligarchia.

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Il documento descrive gli elementi costitutivi dello Stato, che includono popolo, territorio e sovranità, e le forme di Stato come assoluto, liberale, democratico, socialista e totalitario. Viene inoltre analizzata la norma giuridica, i rapporti etico-sociali nella Costituzione italiana, il pluralismo dell'informazione e il ruolo dell'ONU. Infine, si discutono le caratteristiche dello Stato albertino e le forme di governo, come monarchia, repubblica, democrazia, dittatura e oligarchia.

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Gli elementi costitutivi dello Stato

Essi sono tre e sono indispensabili affinché uno Stato possa esistere:

1. Popolo: è l'insieme dei cittadini legati allo Stato da un rapporto giuridico di cittadinanza. Il
popolo è diverso dalla popolazione, che comprende anche stranieri e residenti temporanei.

2. Territorio: è lo spazio geografico entro cui lo Stato esercita la propria sovranità. Include:

- la terraferma,

- le acque interne e territoriali,

- lo spazio aereo sovrastante,

- eventuali isole.

3. Sovranità: è il potere di comando supremo esercitato dallo Stato, sia all’interno (sui cittadini,
sulle leggi, ecc.), sia all’esterno (nei confronti degli altri Stati). Uno Stato sovrano è indipendente e
non sottoposto ad autorità superiori.

Senza uno di questi tre elementi non si può parlare di Stato.

FORME DI STATO

Le forme di Stato indicano il modo in cui il potere è organizzato e distribuito all'interno di uno
Stato, soprattutto il rapporto tra autorità e cittadini. Le principali forme di Stato sono:

1. Stato assoluto: il potere è concentrato nelle mani di un sovrano. Non esistono diritti garantiti per
i sudditi. Tipico dell’età moderna (es. monarchie del ‘600 e ‘700).

2. Stato liberale: nato dopo le rivoluzioni del ‘700-‘800. Riconosce diritti civili (libertà personale,
proprietà privata), ma escludeva inizialmente i diritti politici per tutti.

3. Stato democratico: riconosce sia diritti civili che politici, garantisce la partecipazione dei cittadini
(es. diritto di voto) e il pluralismo. È la forma più diffusa oggi.

4. Stato socialista (o comunista): in teoria, mira all’uguaglianza economica e sociale. In pratica, ha


spesso concentrato il potere in un solo partito, limitando le libertà.

5. Stato totalitario: concentra tutto il potere nelle mani di un partito o di un leader. Sopprime le
libertà individuali, controlla la vita pubblica e privata (es. fascismo, nazismo).

Oggi in Italia abbiamo una forma di Stato democratico e repubblicano, basato sulla Costituzione del
1948.
la norma giuridica struttura e caratteristiche

La norma giuridica è una regola imposta dallo Stato per regolare i comportamenti delle persone e
garantire l’ordine nella società. Ha tre caratteristiche fondamentali:

1. Generalità: si applica a tutti i soggetti che si trovano in una certa situazione

2. Astrattezza: non si riferisce a un caso specifico, ma a situazioni generali e ipotetiche.

3. Obbligatorietà: deve essere rispettata. Chi non la rispetta subisce una sanzione.

Struttura della norma giuridica:

- Fatto ipotetico (fattispecie): la situazione a cui si applica la norma.

- Precetto (disposizione): la conseguenza giuridica (obbligo, divieto, sanzione).

Esempio: “Chi commette furto è punito con la reclusione” → se rubi (fatto), vieni punito
(conseguenza).

i rapporti etici sociali nella costituzione italiana

I rapporti etico-sociali nella Costituzione Italiana sono trattati negli articoli 29-34 e riguardano
valori fondamentali come famiglia, salute, istruzione e cultura. Ecco i principali:

- Famiglia (art. 29-31): la Repubblica riconosce i diritti della famiglia fondata sul matrimonio, tutela
la maternità e l’infanzia e sostiene le famiglie numerose.

- Salute (art. 32): la Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse
della collettività. Le cure sono gratuite per i bisognosi e nessuno può essere obbligato a un
trattamento sanitario, salvo per legge.

- Istruzione (art. 33-34): la scuola è aperta a tutti. L’istruzione obbligatoria è gratuita e lo Stato
garantisce il diritto allo studio anche ai capaci e meritevoli senza mezzi. Sono previste anche scuole
non statali, purché rispettino gli stessi standard.

Questi articoli esprimono l’impegno della Costituzione a promuovere la dignità umana,


l’uguaglianza e il benessere sociale.
il pluralismo dell’informazione è la libertà di manifestazione del pluralismo

Il pluralismo dell'informazione è strettamente legato alla libertà di manifestazione del pensiero ma


non coincidono.

- La libertà di manifestazione del pensiero (art. 21 Costituzione italiana) garantisce a ogni cittadino
il diritto di esprimere liberamente opinioni, diffondere informazioni, idee e conoscenze, con
qualsiasi mezzo.

- Il pluralismo dell'informazione, invece, è un principio che assicura la presenza di una varietà di


fonti informative e opinioni diverse, per evitare il monopolio dell'informazione e garantire una
democrazia sana.

Quindi:

- la libertà di manifestazione del pensiero è un diritto individuale,

- il pluralismo dell'informazione è un valore collettivo e un presupposto per l’esercizio reale di quel


diritto.

Sono collegati, ma non sono la stessa cosa.

l’onu, scopi funzioni e organi

L'ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) è un'organizzazione internazionale nata nel 1945 con
l'obiettivo di mantenere la pace e la sicurezza internazionale, promuovere la cooperazione
internazionale e difendere i diritti umani.

Scopi principali dell'ONU:

1. Mantenimento della pace e della sicurezza internazionale: Prevenire conflitti e risolvere le


controversie tra Stati.

2. Promozione dei diritti umani: Difendere i diritti fondamentali di ogni individuo, proteggendo la
dignità e l'uguaglianza.

3. Sviluppo economico e sociale: Promuovere lo sviluppo sostenibile e migliorare le condizioni di


vita.

4. Cooperazione internazionale: Promuovere la collaborazione tra gli Stati membri in vari settori
come la salute, l'educazione e l’ambiente.

5. Forni servizi umanitari: Intervenire in situazioni di emergenza, come crisi alimentari o sanitarie,
in modo rapido ed efficiente.

Funzioni principali dell'ONU:

1. Mediazione e risoluzione dei conflitti: L’ONU può intervenire per negoziare la pace, organizzare
missioni di pace o supervisionare la cessazione delle ostilità.
2. Sostegno a politiche sociali ed economiche: L'ONU promuove progetti e politiche per migliorare
le condizioni di vita, combattere la povertà e promuovere la giustizia sociale.

3. Promozione dei diritti umani: Il rispetto dei diritti fondamentali è un principio fondamentale che
guida tutte le azioni dell’ONU.

4. Assistenza umanitaria: L’ONU interviene per fornire aiuti in caso di disastri naturali, guerre o
emergenze sanitarie globali.

Gli organi principali dell'ONU:

1. Assemblea Generale: È composta da tutti i 193 Stati membri e ha il compito di discutere e


approvare risoluzioni su questioni globali. Ogni Stato ha un voto.

2. Consiglio di Sicurezza: È responsabile del mantenimento della pace e della sicurezza


internazionale. È composto da 15 membri, di cui 5 permanenti (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia,
Regno Unito) e 10 eletti a rotazione.

3. Segretariato: Dirige le operazioni quotidiane dell'ONU e coordina le attività dell’organizzazione. È


guidato dal Segretario Generale, che è nominato dall'Assemblea Generale su raccomandazione del
Consiglio di Sicurezza.

4. Corte Internazionale di Giustizia: Risolve le controversie legali tra gli Stati e dà pareri giuridici
sulle questioni legali internazionali.

5. Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC): Coordina la cooperazione economica e sociale


internazionale e monitora le attività delle agenzie specializzate.

6. Consiglio dei Diritti Umani: Promuove e protegge i diritti umani a livello globale, monitorando la
situazione nei vari Stati membri.

Oltre a questi organi principali, l'ONU collabora con agenzie specializzate come l'OMS
(Organizzazione Mondiale della Sanità), UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia), e
UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura), che svolgono
funzioni in settori specifici.

le caratteristiche dello stato albertino

Lo Stato albertino si riferisce al periodo storico in cui il Regno di Sardegna, sotto la dinastia dei
Savoia, adottò la Costituzione del 1848, nota anche come Statuto Albertino. Esso rappresenta la
fase che ha portato alla nascita dello Stato italiano unificato. Ecco le principali caratteristiche dello
Stato albertino:
1. Statuto Albertino (1848):

Lo Statuto Albertino fu concesso dal re Carlo Alberto di Savoia nel 1848, durante le tensioni
rivoluzionarie che attraversavano l'Europa. Esso ha rappresentato la prima forma di costituzione
scritta in Italia, conferendo ampi diritti e libertà ai cittadini, pur mantenendo il potere esecutivo
nelle mani del monarca.

2. Monarchia costituzionale:

Il sistema politico albertino era basato su una *monarchia costituzionale*, che mantenne la
figura del re come capo dello Stato, ma con dei limiti imposti dalla costituzione. Il re aveva ampi
poteri, tra cui la nomina del governo e la promulgazione delle leggi, ma questi erano bilanciati dalla
presenza di un parlamento, sebbene con un potere limitato.

3. Divisione dei poteri:

Lo Statuto Albertino prevedeva una divisione dei poteri tra il legislativo, l'esecutivo e il giudiziario.
Il potere legislativo era affidato alle due camere, ma con una camera alta nominata dal re, e una
camera bassa eletta dai cittadini, seppur con un suffragio limitato (censitario). L'esecutivo era
affidato al governo, responsabile di fronte al re.

4. Suffragio censitario

Il diritto di voto era limitato a una ristretta parte della popolazione che possedeva un
determinato reddito, di fatto escludendo la maggior parte della popolazione, in particolare i
contadini e le classi meno abbienti. Il suffragio universale arriverà solo molto più tardi, con il
suffragio maschile nel 1912.

5. Libertà civili:

Lo Statuto garantiva alcuni diritti fondamentali come la libertà di stampa, di associazione e di


culto, sebbene fossero comunque soggetti a restrizioni. Tuttavia, l'autorità centrale, rappresentata
dal monarca e dal governo, aveva ampi poteri di intervento, soprattutto in caso di minacce
all'ordine pubblico.

6. Unità territoriale e centralismo:

Nonostante l'adozione di una costituzione, l'Italia non era ancora unita. Il Regno di Sardegna, che
aveva ricevuto lo Statuto Albertino, comprendeva solo una parte dell'attuale territorio italiano. La
politica centralista prevaleva, con una forte influenza della monarchia sabauda sui territori e sulle
istituzioni.

7. Stabilità e conservatorismo:

Nonostante la concessione dello Statuto, il periodo albertino fu caratterizzato da un forte


conservatorismo e da una forte opposizione ai movimenti rivoluzionari. La monarchia sabauda
cercò di mantenere l'ordine e la stabilità, evitando troppo liberalismo e democraticismo, ma pur
concedendo un certo margine di apertura politica, come la nascita di partiti politici.

In sintesi, lo Stato albertino rappresentava un compromesso tra la tradizione monarchica e le


nuove istanze di modernizzazione che attraversavano l'Europa. Sebbene lo Statuto Albertino abbia
introdotto alcuni principi liberali, il potere del monarca rimase predominante per tutta la durata di
questo periodo.

le forme di governo

Le forme di governo si riferiscono al sistema attraverso cui il potere politico è organizzato,


distribuito e esercitato all'interno di uno stato. Esse sono strettamente legate alla struttura dello
Stato e ai meccanismi che determinano l'esercizio del potere. Le principali forme di governo
possono essere suddivise come segue:

1. Monarchia

La monarchia è una forma di governo in cui il capo dello Stato è un monarca (re, imperatore,
sultano, ecc.), il cui ruolo può essere ereditario. La monarchia può essere:

- Assoluta: Il monarca ha poteri illimitati, non soggetti alla legge o a costituzioni, governando
senza limiti costituzionali. Esempi storici sono la Francia sotto Luigi XIV o la Russia zarista.

- Costituzionale: Il monarca condivide il potere con un parlamento e rispetta una costituzione che
limita i suoi poteri. In questa forma di governo, il monarca può avere un ruolo simbolico e
cerimoniale, come nel Regno Unito o in Giappone, mentre il governo è gestito da un primo
ministro.
2. Repubblica

In una repubblica, la carica di capo dello Stato non è ereditaria, ma viene eletta dal popolo o da
un'assemblea. Le repubbliche possono essere suddivise in:

- Repubblica presidenziale Il capo dello Stato, il presidente, è anche il capo del governo e ha ampi
poteri esecutivi. È eletto direttamente dal popolo o da un'assemblea elettiva, e il governo separato
dal parlamento. Un esempio classico è gli Stati Uniti

- Repubblica parlamentare In questa forma di governo, il presidente ha un ruolo più cerimoniale


o simbolico, mentre il capo del governo (il primo ministro) è il leader del partito politico che
ottiene la maggioranza in parlamento. Il parlamento ha un ruolo preminente, e il governo è
direttamente responsabile davanti ad esso. Un esempio è l'Italia

- Repubblica mista o semipresidenziale: In alcuni stati, il presidente ha poteri esecutivi importanti


ma il primo ministro e il parlamento sono comunque decisivi. Un esempio di tale forma è la Francia

3. Democrazia

La democrazia è una forma di governo in cui il potere sovrano appartiene al popolo. Il popolo
esercita questo potere direttamente o attraverso rappresentanti eletti. Può essere suddivisa in:

- Democrazia diretta In questo sistema, i cittadini partecipano direttamente alle decisioni politiche,
senza intermediari. Oggi è rara, ma esempi storici possono essere visti nell'Antica Atene. Nella
pratica moderna, è possibile tramite referendum e altre forme di partecipazione diretta.

- Democrazia rappresentativa: Il popolo elegge rappresentanti che prendono decisioni politiche


per conto dei cittadini. La maggior parte delle moderne democrazie, come gli Stati Uniti o l'Italia, si
basa su questo modello.

4. Dittatura

In una dittatura, il potere è concentrato nelle mani di una sola persona o di un piccolo gruppo che
esercita il controllo assoluto senza limiti legali o costituzionali. La dittatura può essere:

- Militare: Il potere è nelle mani di un leader o di un gruppo di militari che esercitano il controllo
del governo tramite l'uso della forza. Un esempio è la dittatura militare argentina (1976-1983).

- Personale: Il potere è concentrato in una singola persona che governa senza essere soggetta a
limiti costituzionali o legali. Un esempio è la dittatura di Mussolini in Italia o quella di Saddam
Hussein in Iraq.

5. Oligarchia

Un'oligarchia è una forma di governo in cui il potere è detenuto da un numero limitato di persone,
generalmente da una classe sociale, un partito o un gruppo di famiglie influenti. Sebbene i cittadini
possano teoricamente partecipare al governo, le decisioni sono prese da pochi. Un esempio storico
di oligarchia è la Venezia pre-rivoluzionaria, dove il potere era nelle mani di pochi nobili.

6. Teocrazia

In una teocrazia, il governo è guidato da figure religiose o da principi religiosi. Le leggi dello Stato
sono in gran parte basate su principi religiosi. Esempi storici e contemporanei includono l'Iran,
dove la guida spirituale ha un ruolo preminente, e il Vaticano, dove il Papa è sia capo religioso che
capo di Stato.

7. Anarchia

L'anarchia è l'assenza di un governo centrale. Non si tratta di una forma di governo vera e
propria, ma piuttosto di una condizione in cui non esiste una struttura statale o autoritaria. Gli
anarchici sostengono che la società possa funzionare senza l'autorità statale, con l'auto-
organizzazione della comunità. Sebbene nessun stato moderno sia completamente anarchico,
movimenti anarchici hanno avuto influenza in diverse epoche storiche.

8. totalitarismo

Un sistema totalitario è un tipo di governo che cerca di esercitare il controllo assoluto su tutti gli
aspetti della vita pubblica e privata dei cittadini. Questo regime implica la centralizzazione del
potere nelle mani di un solo partito o leader, la repressione delle libertà individuali e la mancanza
di pluralismo politico. Esempi storici includono il nazismo di Hitler in Germania e il comunismo
stalinista in Unione Sovietica.

In sintesi, le forme di governo possono essere divise in base al modo in cui il potere viene
distribuito (monarchia, repubblica, democrazia) e in base alla concentrazione del potere (dittatura,
oligarchia, teocrazia, anarchia, totalitarismo). Ogni forma ha caratteristiche e modalità di esercizio
del potere che variano da stato a stato, influenzando fortemente la struttura politica, economica e
sociale della nazione.

i principi fondamentali della cost italiana

I principi fondamentali della Costituzione italiana sono raccolti nei primi articoli della Costituzione
della Repubblica Italiana, che costituiscono la base dei valori e degli orientamenti su cui si fonda
l'intero ordinamento giuridico del paese. Questi principi sono definiti come i fondamenti
democratici e giuridici su cui si basa lo Stato italiano.
i principali principi fondamentali della Costituzione italiana:

1. Principio di sovranità popolare (Art. 1)

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Questo principio afferma che il popolo è il detentore del potere politico e che il governo deve
essere scelto dal popolo, attraverso le elezioni e il rispetto dei diritti civili e politici.

2.*Principio democratico (Art. 1)

L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro e sul rispetto dei diritti umani e della
dignità della persona. Il principio democratico implica che la volontà popolare è la base
dell'ordinamento, e le decisioni politiche devono essere guidate dal rispetto della democrazia e dei
diritti civili e sociali.

3. Principio di uguaglianza (Art. 3)

Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione,
opinioni politiche, condizioni personali e sociali. La Costituzione stabilisce che deve essere
garantita una sostanziale uguaglianza tra tutti i cittadini, pur riconoscendo la necessità di misure
che compensino le disuguaglianze di fatto.

4. Principio di libertà (Art. 13-21)

La Costituzione garantisce una serie di diritti e libertà fondamentali, tra cui la libertà personale
(Art. 13), la libertà di manifestazione del pensiero (Art. 21), la libertà di associazione (Art. 18), e la
libertà religiosa (Art. 19). Questi diritti sono inalienabili e protetti dallo Stato.

5. Principio di solidarietà sociale (Art. 2)

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo e promuove l'adempimento dei


doveri di solidarietà politica, economica e sociale. Questo principio implica che ogni individuo è
parte di una comunità, e che il benessere collettivo è importante tanto quanto il benessere
individuale.

6. Principio di separazione dei poteri (Art. 70-75)

Il principio della separazione dei poteri implica che i poteri dello Stato siano distinti e separati: il
potere legislativo (parlamento), il potere esecutivo (governo) e il potere giudiziario (magistratura)
sono indipendenti l'uno dall'altro. Questa separazione è necessaria per evitare l'abuso di potere e
garantire un sistema di controlli e bilanci.

7. *Principio di sussidiarietà*

La Costituzione italiana stabilisce che le decisioni devono essere prese a livello più basso
possibile, ossia vicino ai cittadini, e solo quando necessario, il potere deve essere esercitato a livelli
più alti (come lo Stato centrale). La sussidiarietà riguarda l'autonomia delle regioni e degli enti
locali, che devono svolgere il loro compito con il massimo grado di indipendenza.

8. Principio di laicità dello Stato (Art. 7)

L'Italia è uno Stato laico, il che significa che la religione e lo Stato sono separati. La Costituzione
garantisce la libertà religiosa, ma stabilisce anche la separazione tra la Chiesa e lo Stato. Il
Concordato con la Chiesa cattolica (Art. 7) riconosce un ruolo alla religione, ma senza interferire
nella politica statale.

9. Principio di indipendenza della giustizia (Art. 101-113)

La Costituzione italiana stabilisce l'indipendenza della magistratura, garantendo che i giudici


possano agire senza interferenze da parte di altri poteri dello Stato. L'indipendenza della giustizia è
uno dei principi cardine dello Stato di diritto.

10. Principio di internazionalismo e cooperazione internazionale (Art. 10-11)

L'Italia riconosce che la pace e la cooperazione tra i popoli sono condizioni necessarie per il
benessere umano. Essa si impegna a rispettare il diritto internazionale, e la Costituzione stabilisce
che l'Italia rinuncia a qualsiasi guerra di aggressione. Inoltre, l'Italia promuove l'uguaglianza e la
solidarietà tra i popoli.

Questi principi costituiscono la base dell'ordinamento giuridico italiano e guidano l'interpretazione


delle leggi e delle politiche pubbliche. La loro applicazione è fondamentale per garantire che lo
Stato rispetti i diritti e i valori democratici su cui si fonda.

la democrazia il corpo elettorale e diritto di voto

La democrazia è un sistema politico che si basa sul principio della sovranità popolare, cioè il potere
appartiene al popolo che esercita la propria volontà attraverso il voto. In una democrazia, le
decisioni politiche sono prese in modo che riflettano la volontà della maggioranza, ma nel rispetto
dei diritti delle minoranze.

La Democrazia

La democrazia rappresentativa, come quella italiana, implica che i cittadini eleggano dei
rappresentanti per prendere decisioni politiche per loro conto. Il voto, quindi, è lo strumento
principale con cui i cittadini partecipano direttamente alla vita politica del Paese. La democrazia
garantisce anche il rispetto delle libertà individuali e dei diritti umani fondamentali, come la libertà
di espressione, di associazione e di pensiero.

Il Corpo Elettorale

Il corpo elettorale è l'insieme dei cittadini che hanno il diritto di partecipare alle elezioni. In Italia,
per essere parte del corpo elettorale, è necessario essere cittadini italiani, aver compiuto 18 anni
per votare alle elezioni politiche e comunali, e 25 anni per essere eletti alla Camera dei deputati
(mentre per il Senato occorrono 40 anni). Alcuni diritti di voto possono essere limitati in
determinate situazioni, come nei casi di incandidabilità o di incapacità legale.

Il Diritto di Voto

Il diritto di voto è uno dei diritti fondamentali di ogni cittadino in una democrazia. Esso consente ai
cittadini di influenzare la formazione del governo e delle leggi, scegliendo i rappresentanti che
governeranno. Il diritto di voto è universale personale uguale e segreto:

- Universale: Ogni cittadino, che abbia raggiunto la maggiore età, ha il diritto di votare, senza
discriminazioni basate su razza, religione, status sociale,ecc

- Personale Il voto è un atto personale che non può essere delegato ad altri.

- Uguale* Ogni voto ha lo stesso valore e peso.

- Segreto Il voto è segreto, per evitare pressioni o intimidazioni durante il processo di voto.

Il Diritto di Voto Attivo e Passivo

Il diritto di voto si divide in due aspetti:

1. Voto attivo è il diritto di votare, di partecipare direttamente all'elezione di cariche politiche.


2. Voto passivo È il diritto di essere eletti, di poter candidarsi per ricoprire cariche pubbliche.

Limitazioni al Diritto di Voto

Il diritto di voto, pur essendo universale, può essere limitato in alcune circostanze:

- Incapacità legale: Se un cittadino è stato dichiarato incapace di intendere e di volere da un


giudice, può essere privato del diritto di voto.

- Condanne penali: In alcuni casi, i condannati a pene superiori a una certa durata (in genere, pena
detentiva superiore a 3 anni) possono perdere temporaneamente il diritto di voto.

- Residenza: Il diritto di voto alle elezioni politiche è legato alla cittadinanza italiana, mentre alle
elezioni amministrative può essere esteso anche ai cittadini stranieri residenti in Italia, a condizione
che abbiano una residenza stabile nel Paese.

In Italia, le elezioni politiche avvengono ogni cinque anni per eleggere la Camera dei deputati e il
Senato, e il voto si esercita sia a livello nazionale che locale (ad esempio, nelle elezioni regionali,
provinciali e comunali). Il sistema elettorale e la composizione del Parlamento possono variare, ma
la partecipazione politica attraverso il voto è un diritto fondamentale garantito dalla Costituzione.

L'Evoluzione del Diritto di Voto in Italia

Il diritto di voto in Italia ha subito significative modifiche nel corso della storia. Originariamente, il
suffragio era limitato ai maschi adulti con determinate condizioni economiche. Con l'introduzione
della Costituzione della Repubblica Italiananel 1948, il diritto di voto è stato esteso a tutti i cittadini
maggiorenni, senza distinzioni di classe sociale, sesso o condizione economica. Nel 1974, con un
referendum, il diritto di voto è stato esteso anche ai diciottenni, che prima non avevano diritto di
partecipare alle elezioni politiche.

Il diritto di voto è quindi uno degli strumenti più potenti di partecipazione alla vita democratica di
un Paese e uno dei pilastri fondamentali della democrazia italiana

. la libertà personale, la libertà di domicilio la libertà di circolazione e di soggiorno

La libertà personale, la libertà di domicilio e la libertà di circolazione e soggiorno sono diritti


fondamentali sanciti dalla Costituzione Italiana che tutelano la libertà e la sicurezza dei cittadini,
proteggendo la loro integrità fisica e la possibilità di spostarsi liberamente nel territorio nazionale e
all'estero.
Libertà Personale

La libertà personal è il diritto di ogni individuo di non essere privato della propria libertà senza un
giusto motivo. In base all'articolo 13 della Costituzione italiana, nessuno può essere arrestato,
detenuto o sottoposto a perquisizioni personali o locali, se non nei casi previsti dalla legge. Questo
principio implica che nessuno possa essere privato della propria libertà in maniera arbitraria e che
qualsiasi privazione della libertà deve essere giustificata da una decisione dell'autorità giudiziaria.
Inoltre, ogni persona ha il diritto di essere informata, al momento dell'arresto, delle ragioni per cui
è trattenuta.

La libertà personale è quindi un diritto fondamentale che può essere limitato solo in determinate
circostanze, come nel caso di provvedimenti giudiziari, ma sempre nel rispetto delle leggi e delle
garanzie stabilite dalla Costituzione.

Libertà di Domicilio

La libertà di domicilio riguarda il diritto di ogni cittadino di scegliere liberamente la propria


residenza e di essere protetto nella propria abitazione. L'articolo 14 della Costituzione stabilisce
che il domicilio è inviolabile e che nessuna perquisizione o ispezione può aver luogo senza il
consenso della persona, se non nei casi previsti dalla legge e con il provvedimento dell'autorità
giudiziaria Questo significa che ogni cittadino ha il diritto di abitare dove vuole e che le proprie
case sono protette dalla legge contro intrusioni non giustificate.

Tuttavia, come per la libertà personale, anche la libertà di domicilio può essere limitata in
situazioni eccezionali, come nel caso di procedimenti legali che richiedano una perquisizione (ad
esempio, per motivi di indagine) e sempre con un mandato o una decisione giudiziaria.

Libertà di Circolazione e di Soggiorno

La libertà di circolazione e soggiorno è il diritto di ogni individuo di muoversi liberamente


all'interno del territorio nazionale e di scegliere liberamente il proprio luogo di soggiorno, senza
alcuna restrizione. Questo principio è sancito dall'articolo 16 della Costituzione, che afferma che
tutti i cittadini hanno il diritto di circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio
nazionale, e che ogni limitazione a tale diritto deve essere giustificata da motivi di sicurezza
pubblica e stabilita dalla legge.

In pratica, ogni cittadino ha la possibilità di trasferirsi in un'altra città o regione, di cambiare


domicilio, o di spostarsi liberamente senza bisogno di permessi particolari. La libertà di circolazione
è uno dei principi fondamentali di una società democratica, poiché consente agli individui di
muoversi liberamente, di accedere a diverse opportunità di vita e di partecipare pienamente alla
vita sociale ed economica del Paese

Tuttavia, anche questa libertà può essere limitata in particolari situazioni, come nei casi di sicurezza
nazionale, emergenze sanitarie o altre circostanze straordinarie che richiedano misure restrittive
(ad esempio, durante una pandemia o in caso di guerra). Le limitazioni devono comunque essere
stabilite da leggi chiare e precise.

Conclusioni

In sintesi, la libertà personale la libertà di domicilio e la libertà di circolazione e soggiorno sono


diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione italiana. Sono diritti che garantiscono la libertà e la
sicurezza individuale, proteggendo il cittadino da azioni arbitrarie da parte dello Stato o di altri
individui. Tuttavia, questi diritti possono essere limitati solo in casi specifici e previsti dalla legge, e
sempre con il rispetto delle garanzie costituzionali che tutelano i diritti fondamentali degli
individui.

L'UNIONE EUROPEA DAL TRATTATO DI MAASTRICHT AD OGGI.

L'Unione Europea dal Trattato di Maastricht ad oggi ha attraversato numerosi cambiamenti e


ampliamenti, evolvendo da una semplice comunità economica a una realtà politica e istituzionale
sempre più integrata, con una crescente influenza globale. Ecco un riassunto delle principali tappe
e sviluppi:

Il Trattato di Maastricht (1992)

Il Trattato di Maastricht (noto anche come Trattato sull'Unione Europea) è stato firmato nel 1992 e
ha segnato una delle pietre miliari nella creazione dell'Unione Europea moderna. Esso ha
introdotto importanti innovazioni:

1. Creazione dell'Unione Europea: Il trattato ha trasformato la Comunità Economica Europea (CEE)


in un'entità più ampia, l'Unione Europea (UE), con obiettivi che andavano oltre l'integrazione
economica, comprendendo anche l'integrazione politica, sociale e giuridica.

2. Introduzione della moneta unica: È stato deciso di istituire una moneta unica, l'euro, che
sarebbe stata adottata successivamente. La creazione di una zona euro era un obiettivo
fondamentale del trattato, con l'intenzione di favorire una maggiore integrazione economica.

3. Pilastri dell'UE Il trattato ha diviso le competenze dell'UE in tre pilastri: la Comunità Europea
(che riguardava l'integrazione economica e commerciale), la Politica Estera e di Sicurezza Comune
(PESC) e la cooperazione in materia di giustizia e affari interni (JAI).
4. Introduzione della cittadinanza europea: È stata introdotta la cittadinanza dell'Unione Europea,
che ha permesso ai cittadini dei paesi membri di godere di diritti come la libera circolazione, il
diritto di residenza e il diritto di voto nelle elezioni europee e locali.

L'Allargamento dell'Unione Europea

Negli anni successivi al Trattato di Maastricht, l'Unione Europea ha ampliato i suoi confini,
accogliendo nuovi membri.

2. *2004*: L'UE ha compiuto un passo storico con l'ingresso di *dieci nuovi paesi* dell'Europa
centrale e orientale (tra cui *Polonia*, *Repubblica Ceca*, *Ungheria*, *Slovacchia*, *Estonia*,
*Lettonia*, *Lituania*, *Malta*, *Cipro* e *Slovenia*). Questo allargamento ha rappresentato un
importante atto di integrazione dei paesi ex comunisti e un rafforzamento della stabilità
nell'Europa centrale e orientale.

3. *2007*: L'adesione di *Bulgaria* e *Romania* ha portato a 27 i membri dell'UE, consolidando


ulteriormente l'integrazione dell'Europa orientale.

4. *2013*: L'UE ha accolto il *Croazia*, portando il numero dei membri a 28.

Il Trattato di Lisbona (2007)

Il *Trattato di Lisbona*, firmato nel 2007 e in vigore dal 2009, ha rappresentato un'altra fase
cruciale dell'evoluzione dell'UE:

1. *Rafforzamento delle istituzioni*: Il trattato ha rafforzato il ruolo del Parlamento Europeo,


che ha acquisito nuovi poteri legislativi e di bilancio, e ha potenziato il ruolo del Consiglio
Europeo, che ha visto crescere l'influenza dei leader dei paesi membri.

2. *Maggior democrazia e trasparenza*: Il Trattato di Lisbona ha reso l'UE più democratica,


dando al Parlamento Europeo un maggiore potere sulle decisioni legislative e aumentando la
partecipazione dei cittadini. Il trattato ha anche introdotto l'iniziativa dei cittadini europei, che
consente ai cittadini di proporre direttamente leggi europee.

3. *Creazione del Presidente stabile del Consiglio Europeo*: Il trattato ha introdotto la figura di
un presidente permanente del Consiglio Europeo, per favorire la coerenza e la stabilità nelle
politiche dell'UE.
4. *Nuove competenze per l'Unione*: Il trattato ha esteso le competenze dell'UE a settori come
l'energia, il cambiamento climatico, la giustizia penale e la protezione dei diritti fondamentali.

La Crisi Economica e l'Eurozona

A partire dal 2008, l'UE ha affrontato la crisi economica globale, che ha colpito duramente
alcuni dei suoi membri, in particolare quelli dell'area euro. La crisi del debito sovrano ha spinto
l'Unione a mettere in atto una serie di misure straordinarie:

1. *Politiche di austerità*: L'UE, insieme alla Banca Centrale Europea (BCE) e al Fondo
Monetario Internazionale (FMI), ha imposto misure di austerità ai paesi colpiti dalla crisi,
come Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna.

2. *Riforme bancarie e nuove politiche economiche*: È stata creata la *Unione Bancaria Europea*,
per stabilizzare e rafforzare il sistema bancario, e sono state adottate politiche economiche più
rigide per evitare future crisi.

La Brexit e la Riforma dell'UE

Nel 2016, il Regno Unito ha votato a favore dell'uscita dall'Unione Europea, evento che ha avuto un
impatto enorme sull'Unione. La *Brexit*, avvenuta formalmente nel gennaio 2020, ha segnato la
prima volta che un paese ha deciso di lasciare l'UE.

La Brexit ha evidenziato la necessità di riformare alcune strutture dell'UE, aumentando la


cooperazione tra i membri, migliorando la gestione delle crisi e potenziando la solidarietà tra gli
Stati membri.

L'Unione Europea Oggi

Oggi, l'Unione Europea è un'entità più forte e integrata, ma affronta anche nuove sfide:

1. *Gestione della crisi migratoria*: L'UE ha dovuto affrontare l'afflusso di rifugiati e migranti, con
politiche che hanno diviso i membri, ma anche spinto verso un rafforzamento delle politiche
comuni di asilo e sicurezza.
2. *Cambiamenti climatici*: L'UE si è impegnata per diventare il primo continente a zero
emissioni di carbonio entro il 2050, con l'adozione del *Green Deal Europeo*.

3. *Relazioni con i paesi terzi*: Le relazioni internazionali dell'UE sono sempre più influenzate
dalla geopolitica, con un rafforzamento delle alleanze strategiche, in particolare con gli Stati
Uniti e i paesi vicini come quelli del Mediterraneo.

4. *Pandemia da COVID-19*: La crisi sanitaria ha messo a dura prova l'UE, che ha risposto con un
pacchetto di stimolo economico senza precedenti, *NextGenerationEU*, per sostenere la ripresa
economica degli Stati membri.

Conclusione
L'Unione Europea, da Trattato di Maastricht a oggi, ha attraversato un lungo percorso di
crescita, superando numerose sfide interne ed esterne. Nonostante le difficoltà, come la
crisi economica, la Brexit e le tensioni politiche, l'UE continua a giocare un ruolo centrale
nell'arena internazionale, promuovendo la pace, la stabilità e il benessere economico tra i
suoi Stati membri. La sua capacità di evolversi e affrontare le sfide globali rappresenta la
sua principale forza.

LA STRUTTURA E CARATTERISTICHE DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA


La Costituzione della Repubblica Italiana, entrata in vigore il 1° gennaio 1948 è la legge
fondamentale dello Stato italiano. Essa stabilisce i principi fondamentali che regolano la vita
politica, sociale ed economica del paese, ed è il documento che sancisce la forma di
governo, i diritti dei cittadini e l’organizzazione degli organi dello Stato. La sua struttura e
caratteristiche si basano su valori democratici, la separazione dei poteri, la tutela dei diritti
umani e la solidarietà sociale.

1. Struttura della Costituzione


La Costituzione italiana è divisa in 2 parti principali

- Parte I: Principi Fondamentali (articoli 1-12): Questi articoli sanciscono i principi essenziali
su cui si fonda la Repubblica Italiana, tra cui la sovranità popolare, la forma repubblicana
dello Stato, l'uguaglianza dei cittadini, il rispetto dei diritti inviolabili, e l'internazionalismo.
Tra i principi fondamentali, viene ribadito il valore della democrazia della *lavoro*, della
*solidarietà sociale* e della *piena libertà*.
- *Parte II: Ordinamento della Repubblica* (articoli 13-139): In questa parte si trovano le
norme relative all'organizzazione dello Stato, la distribuzione delle competenze tra i vari
poteri (Esecutivo, Legislativo e Giudiziario) e l'organizzazione degli enti locali, delle
autonomie e delle istituzioni di garanzia. Include anche la definizione di diritti e doveri dei
cittadini e la regolazione del sistema elettorale.

2. *Caratteristiche principali*

*Democrazia e Sovranità Popolare*: La Costituzione italiana stabilisce che la sovranità


appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione stessa (art.
1). La democrazia è basata sul principio del *governo del popolo*, con elezioni libere e
pluralismo politico.

2*Repubblicanismo*: La forma di Stato italiana è una *Repubblica*, che ha sostituito la


monarchia. L'Italia, infatti, è diventata una repubblica parlamentare dopo il referendum del
1946 che ha decretato la fine della monarchia.

*Separazione dei Poteri*: La Costituzione prevede la *separazione dei poteri* tra il


*Legislativo* (Parlamento), l'*Esecutivo* (Governo) e il *Giudiziario* (Magistratura). Ogni
ramo ha funzioni specifiche per evitare l'accumulo di potere e garantire il controllo
reciproco.
4. *Principi di uguaglianza*: Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, senza
distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali
(art. 3). La Costituzione italiana vieta ogni forma di discriminazione.

5. *Diritti e libertà fondamentali*: La Costituzione tutela i diritti inviolabili dell'uomo, tra cui
la *libertà personale*, la *libertà di pensiero*, la *libertà di associazione*, la *libertà
religiosa*, e il diritto *al lavoro*. Sono garantiti anche i diritti sociali, come l'*accesso alla
salute*, l'*istruzione* e il *diritto alla casa*.

6. *Sistema parlamentare*: L'Italia adotta un sistema parlamentare in cui il Parlamento è il


principale organo legislativo. Esso è composto dalla *Camera dei deputati* e dal *Senato
della Repubblica*. Il Governo è responsabile dinanzi al Parlamento e deve godere della
fiducia di esso per poter restare in carica.
7. *Garante dei Diritti*: La *Costituzione* prevede l'esistenza di organi di garanzia, come la
*Corte Costituzionale*, che ha il compito di garantire che le leggi non siano in contrasto con
i principi costituzionali. Il *Presidente della Repubblica* è il garante della Costituzione e
rappresenta l'unità nazionale.

Principio di solidarietà sociale*: La Costituzione pone grande enfasi sulla *solidarietà sociale*, che
si riflette nelle norme che promuovono il benessere collettivo. L'articolo 2 riconosce e garantisce i
diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo che come membro della collettività, assicurando una
tutela efficace da parte delle istituzioni pubbliche.
9*Giustizia e diritto penale*: La Costituzione italiana stabilisce che *tutti sono uguali davanti alla
legge* e che le pene devono essere individualizzate. Le persone non possono essere punite per atti
che non siano esplicitamente previsti dalla legge (principio di *nulla poena sine lege*). È anche
garantita l’indipendenza della magistratura.

10 *L'Unione Europea*: La Costituzione riconosce l'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea e


stabilisce che l'ordinamento giuridico italiano è compatibile con quello comunitario. Inoltre, le
istituzioni italiane sono obbligate a rispettare le normative e le leggi dell'UE (art. 11).

11Revisione della Costituzione*: La Costituzione prevede una procedura complessa per la sua
revisione, per evitare modifiche troppo facili o impulsive. Le modifiche possono essere proposte da
entrambi i rami del Parlamento e devono essere approvate con una doppia votazione (a distanza di
tre mesi) da una maggioranza qualificata.

. *Conclusione*

La Costituzione della Repubblica Italiana è un testo fondamentale che fonda lo Stato democratico e
giuridico, garantendo i diritti dei cittadini e definendo l'organizzazione e il funzionamento delle
istituzioni. La sua struttura e i suoi principi si ispirano alla democrazia, alla giustizia sociale, al
rispetto dei diritti umani e alla separazione dei poteri, rendendo l'Italia un paese di diritto e libero.

gli organi costituzionali

Gli organi costituzionali sono gli organi fondamentali previsti dalla Costituzione italiana, ciascuno
con un ruolo specifico nell’equilibrio dei poteri dello Stato. Sono essenziali per il funzionamento
della Repubblica e garantiscono l’attuazione dei principi costituzionali.

Ecco i principali organi costituzionali:

*1. Il Parlamento*

È l’organo legislativo. È bicamerale, composto da:

- *Camera dei Deputati*

- *Senato della Repubblica*

Ha il compito di fare le leggi, approvare il bilancio dello Stato, controllare il Governo e concedere o
revocare la fiducia.
*2. Il Presidente della Repubblica*

È il capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale. Ha funzioni di garanzia e rappresentanza.


Promulga le leggi, scioglie le Camere, nomina il Presidente del Consiglio, può rinviare le leggi alle
Camere e presiede il Consiglio Superiore della Magistratura.

*3. Il Governo*

È l’organo esecutivo. È composto da:

- *Presidente del Consiglio dei ministri*

- *Ministri*

Esercita il potere esecutivo, attua le leggi, dirige l’amministrazione pubblica e propone le leggi al
Parlamento.

*4. La Corte Costituzionale*

Ha il compito di garantire il rispetto della Costituzione. Controlla la legittimità delle leggi, giudica i
conflitti di competenza tra i poteri dello Stato, valuta l’ammissibilità dei referendum e giudica il
Presidente della Repubblica in caso di alto tradimento o attentato alla Costituzione.

*5. La Magistratura*

Esercita il potere giudiziario in piena indipendenza. È composta da giudici e pubblici ministeri. Il


Consiglio Superiore della Magistratura garantisce l’autonomia e l’indipendenza della magistratura.

Questi organi collaborano nel rispetto della separazione dei poteri e garantiscono il corretto
funzionamento democratico dello Stato

il parlamento e la funziona legislativa

Il Parlamento è l’organo titolare della funzione legislativa, cioè del potere di fare le leggi. In Italia è
un Parlamento *bicamerale*, formato da due camere con gli stessi poteri:

- *Camera dei Deputati*, con sede a Montecitorio

- *Senato della Repubblica*, con sede a Palazzo Madama


Entrambe le Camere partecipano al procedimento legislativo e devono approvare le leggi nello
stesso testo (bicameralismo perfetto).

*Composizione*:

- I membri della Camera sono eletti dai cittadini che hanno compiuto 18 anni.

- I membri del Senato sono eletti dai cittadini che hanno compiuto 18 anni, ma possono essere
eletti solo i candidati che hanno almeno 40 anni.

*Funzioni principali del Parlamento*:

1. *Funzione legislativa*: approva le leggi ordinarie, costituzionali e ratifica i trattati internazionali.

2. *Funzione di indirizzo politico*: vota la fiducia o la sfiducia al Governo.

3. *Funzione di controllo*: controlla l’operato del Governo attraverso interrogazioni, interpellanze


e commissioni parlamentari.

4. *Funzione di bilancio*: approva il bilancio dello Stato e la legge di stabilità.

*Il procedimento legislativo* si articola in varie fasi:

- *Iniziativa legislativa*: può essere presentata dal Governo, dai parlamentari, da 50.000 elettori
(legge di iniziativa popolare), dai Consigli regionali o dal CNEL.

- *Discussione e approvazione* in entrambe le Camere.

- *Promulgazione* da parte del Presidente della Repubblica.

- *Pubblicazione* nella Gazzetta Ufficiale: da quel momento la legge entra in vigore.

IL PROCEDIMENTO DI REVISIONE COSTITUZIONALE ...

Il procedimento di revisione costituzionale è regolato dall’articolo 138 della Costituzione. Serve per
modificare la Costituzione o le leggi costituzionali, e segue un iter più complesso rispetto alle leggi
ordinarie per garantire stabilità all’assetto istituzionale.

*Fasi del procedimento:*

1. *Doppia approvazione*: la proposta di revisione deve essere approvata due volte da entrambe
le Camere, a distanza di almeno tre mesi tra una votazione e l’altra.
2. *Maggioranza richiesta*:

- Se nella seconda votazione la proposta è approvata da ciascuna Camera con *maggioranza dei
due terzi dei componenti*, la revisione è approvata definitivamente.

- Se è approvata solo con la *maggioranza assoluta*, allora può essere chiesto un *referendum
confermativo* entro tre mesi.

3. *Referendum confermativo*:

- Può essere richiesto da 1/5 dei membri di una Camera, da 500.000 elettori o da 5 Consigli
regionali.

- Se vince il “sì”, la modifica entra in vigore. Se vince il “no”, la modifica è respinta.

*Limiti alla revisione*:

- Non può essere modificata la forma repubblicana dello Stato (art. 139).

- Inoltre, la Corte Costituzionale ha stabilito che non si possono violare i principi supremi della
Costituzione, anche se non espressamente indicati come intoccabili.

I RAPPORTI CIVILI NELLA COSTITUZIONE

I rapporti civili nella Costituzione italiana sono previsti principalmente nei primi articoli della Parte I
(Diritti e doveri dei cittadini). Riguardano le libertà fondamentali della persona, che lo Stato
riconosce e tutela. Ecco i principali:

- *Libertà personale (art. 13)*: è inviolabile. Nessuno può essere privato della libertà se non per
atto motivato del giudice e nei casi previsti dalla legge.

- *Inviolabilità del domicilio (art. 14)*: nessuna ispezione o perquisizione può avvenire senza un
atto motivato e solo nei casi previsti dalla legge.

- *Segretezza della corrispondenza (art. 15)*: tutte le forme di comunicazione sono protette da
segretezza.
- *Libertà di circolazione e soggiorno (art. 16)*: i cittadini possono muoversi e risiedere
liberamente in Italia, salvo limitazioni per motivi di sanità o sicurezza.

- *Libertà di riunione (art. 17)*: i cittadini possono riunirsi pacificamente, anche in luogo pubblico,
senza necessità di autorizzazione.

- *Libertà di associazione (art. 18)*: tutti hanno diritto di associarsi liberamente, tranne per fini
vietati dalla legge (es. associazioni segrete o criminali).

- *Libertà religiosa (art. 19)*: ogni persona è libera di professare la propria fede, anche in forma
pubblica.

- *Diritto di difesa (art. 24)*: garantito a tutti in ogni fase e grado del processo.

- *Responsabilità penale personale (art. 27)*: nessuno è punibile per un reato commesso da altri.
La pena deve tendere alla rieducazione del condannato.

Questi diritti sono alla base dello Stato di diritto e non possono essere compressi se non nei limiti
stabiliti dalla legge e nel rispetto dei principi costituzionali.

LA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL'UNIONE EUROPEA: CONTENUTI E STRUTTURA.

La Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, proclamata nel 2000 e con valore giuridico
vincolante dal 2009 (Trattato di Lisbona), raccoglie in un unico testo i diritti civili, politici, economici
e sociali riconosciuti ai cittadini europei.

*Struttura*

È composta da un preambolo e 54 articoli, divisi in sei capi principali:

1. *Dignità*: tutela della dignità umana, diritto alla vita, integrità della persona, divieto di tortura,
schiavitù e tratta di esseri umani.

2. *Libertà*: include libertà personali come la libertà di pensiero, di religione, di espressione, di


riunione, di circolazione, diritto all’istruzione e alla protezione dei dati personali.

3. *Uguaglianza*: parità tra uomini e donne, diritti dei bambini, anziani, disabili, e divieto di
discriminazione per sesso, razza, religione, opinioni politiche, origine sociale ecc.
4. *Solidarietà*: diritti dei lavoratori, protezione in caso di licenziamento, condizioni di lavoro
eque, tutela della famiglia, assistenza sociale e sanitaria.

5. *Cittadinanza*: diritti di partecipazione alla vita democratica dell’UE, elettorato attivo e passivo,
diritto alla buona amministrazione, accesso ai documenti pubblici.

6. *Giustizia*: diritto a un processo equo, alla presunzione di innocenza, alla difesa, divieto di
essere giudicati due volte per lo stesso reato.

*Importanza*

Rafforza la tutela dei diritti umani all’interno dell’UE, garantendo che le istituzioni europee e gli
Stati membri (quando applicano il diritto UE) rispettino questi diritti.

DALLO STATO LIBERALE ALLO STATO SOCIALE ..

Lo *Stato liberale*, nato nell’Ottocento, si basa sulla *centralità dell’individuo* e sulla *limitazione
del potere dello Stato*. I suoi principi fondamentali sono:

- *Libertà individuali* (di parola, pensiero, religione)

- *Uguaglianza formale* davanti alla legge

- *Proprietà privata* inviolabile

- *Non intervento dello Stato* in economia (liberismo)

- *Suffragio ristretto* (inizialmente solo ai cittadini più ricchi e istruiti)

Lo Stato aveva principalmente *funzioni di ordine pubblico e difesa*, e lasciava al mercato e


all’iniziativa privata la gestione della vita economica e sociale.

Con il tempo, le disuguaglianze economiche e sociali hanno messo in crisi questo modello. Dopo le
due guerre mondiali, nasce lo *Stato sociale* (o *Stato del benessere*), che amplia i compiti dello
Stato per garantire non solo libertà formali, ma anche *diritti concreti e reali* per tutti i cittadini.

Lo Stato sociale si basa su:

- *Intervento attivo dello Stato* in economia

- *Tutela del lavoro e del salario*


- *Sistema sanitario pubblico*

- *Istruzione garantita a tutti*

- *Sistemi pensionistici e di assistenza*

La *Costituzione italiana del 1948* è un esempio di passaggio dallo Stato liberale a quello sociale:
afferma l’uguaglianza sostanziale, promuove i diritti sociali e impone alla Repubblica di rimuovere
gli ostacoli economici e sociali che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini.

IL GOVERNO E LA FUNZIONE ESECUTIVA

Il *Governo* è uno degli organi costituzionali della Repubblica Italiana e svolge la *funzione
esecutiva*, cioè applica le leggi, amministra lo Stato e guida la politica nazionale.

*Composizione del Governo:*

- *Presidente del Consiglio dei Ministri*: dirige la politica generale del Governo e ne coordina
l’attività.

- *Ministri*: sono a capo dei vari Ministeri (es. Economia, Interno, Istruzione) e attuano le politiche
nei rispettivi ambiti.

- *Consiglio dei Ministri*: è l’organo collegiale in cui si prendono le decisioni più importanti.

*Nomina del Governo:*

1. Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio.

2. Su proposta di quest’ultimo, nomina i Ministri.

3. Il Governo deve ottenere la *fiducia delle due Camere* con un voto favorevole.

*Funzioni del Governo:*

- Attua le leggi approvate dal Parlamento.

- Propone nuovi disegni di legge.

- Prende decisioni urgenti tramite *decreti-legge* (da convertire in legge entro 60 giorni).

- Può adottare *decreti legislativi* su delega del Parlamento.

- Coordina l’attività amministrativa attraverso i Ministri.


Il Governo resta in carica finché mantiene la fiducia delle Camere. Se la perde, si dimette.

IL SISTEMA ELETTORALE E IL CORPO ELETTORALE

Il *sistema elettorale* è il meccanismo con cui vengono eletti i rappresentanti nelle istituzioni,
come il Parlamento. Il *corpo elettorale* è l’insieme dei cittadini che hanno diritto di voto.

*Corpo elettorale:*

In Italia possono votare tutti i cittadini che:

- Hanno compiuto *18 anni* per la Camera dei Deputati,

- Hanno compiuto *25 anni* per il Senato (dal 2022, anche per il Senato basta avere 18 anni),

- Godono dei *diritti civili e politici*.

*Tipi di sistemi elettorali:*

1. *Maggioritario*: vince il candidato (o il partito) che ottiene più voti. Favorisce la stabilità ma
riduce la rappresentanza.

2. *Proporzionale*: i seggi vengono distribuiti in proporzione ai voti ricevuti. Favorisce la


rappresentanza ma può portare a instabilità.

3. *Misto*: combina elementi di maggioritario e proporzionale (es. legge elettorale italiana


attuale).

*Principi costituzionali delle elezioni:*

- *Libere*: senza costrizioni.

- *Uguali*: ogni voto vale lo stesso.

- *Segrete*: nessuno può sapere come si vota.

- *Dirette*: i cittadini scelgono direttamente i loro rappresentanti.

- *Personali*: ogni cittadino vota in prima persona.

Il sistema elettorale è importante perché incide sul modo in cui viene rappresentata la volontà
popolare e sulla formazione del Governo.
LA MAGISTRATURA E LA FUNZIONE GIURISDIZIONALE

La magistratura è l’insieme degli organi che esercitano la funzione giurisdizionale, cioè l’attività di
applicare la legge per risolvere controversie e assicurare giustizia.

*Funzione giurisdizionale:*

Consiste nel giudicare secondo legge le controversie civili, penali, amministrative, ecc. La
Costituzione garantisce l’autonomia e l’indipendenza della magistratura da ogni altro potere dello
Stato.

*Tipi di magistrati:*

- *Giudici ordinari:* si occupano di cause civili e penali.

- *Pubblici ministeri:* rappresentano l'accusa nei processi penali.

- *Magistrati amministrativi, contabili e tributari:* si occupano di cause contro la Pubblica


Amministrazione, della Corte dei Conti, del fisco, ecc.

*Principi costituzionali:*

- *Art. 101-113 della Costituzione* disciplinano la magistratura.

- I giudici sono soggetti solo alla legge.

- La giustizia è amministrata in nome del popolo.

- Le udienze sono pubbliche, salvo casi speciali.

*Il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM):*

È l’organo di autogoverno della magistratura. Decide sulle carriere, trasferimenti e provvedimenti


disciplinari dei magistrati. È presieduto dal Presidente della Repubblica.

*L’accesso alla magistratura:*

Avviene tramite concorso pubblico. I giudici non possono essere rimossi o trasferiti senza motivo e
godono di autonomia nell’esercizio delle loro funzioni.
I RAPPORTI ECONOMICI NELLA COSTITUZIONE ITALIANA

La Costituzione italiana riconosce e regola i rapporti economici negli articoli dal 35 al 47. L’obiettivo
è garantire un equilibrio tra libertà d’iniziativa privata e intervento dello Stato per tutelare i diritti
sociali e l’interesse collettivo.

*Principi fondamentali:*

- *Libertà d’iniziativa economica (art. 41):* È riconosciuta, ma deve rispettare la sicurezza, la libertà
e la dignità umana. L’attività economica privata non può essere in contrasto con l’utilità sociale.

- *Proprietà privata (art. 42):* È riconosciuta e garantita, ma può essere limitata dalla legge per
motivi di interesse generale. Lo Stato può espropriare per pubblica utilità, con indennizzo.

- *Funzione sociale della proprietà:* La proprietà non è assoluta, ma deve avere anche uno scopo
utile alla collettività.

*Tutela del lavoro (art. 35-40):*

- Lo Stato tutela il lavoro in tutte le sue forme.

- Garantisce il diritto a una giusta retribuzione, al riposo, all’assistenza e alla sicurezza.

- È riconosciuta la libertà sindacale e il diritto di sciopero.

*Intervento dello Stato nell’economia (art. 43):*

- Lo Stato può riservarsi o trasferire ad enti pubblici determinate attività economiche essenziali per
l’interesse generale.

*Risparmio e previdenza (art. 47):*

- Lo Stato incoraggia e tutela il risparmio.

- Favorisce l’accesso alla proprietà della casa e promuove forme di previdenza e assistenza sociale.
GLI ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

*Gli atti dell’Unione Europea*

L’Unione Europea adotta diversi tipi di atti giuridici per realizzare i suoi obiettivi e regolare i
comportamenti degli Stati membri. Gli atti principali sono previsti dal Trattato sul funzionamento
dell’UE (art. 288).

*1. Regolamenti*

Sono atti vincolanti che hanno portata generale e sono direttamente applicabili in tutti gli Stati
membri senza bisogno di recepimento. Hanno lo stesso valore in tutti i Paesi UE.

*2. Direttive*

Sono atti vincolanti ma non direttamente applicabili. Obbligano gli Stati membri a raggiungere un
certo risultato entro un termine stabilito, lasciando però liberi i governi di scegliere le modalità.
Devono essere recepite con leggi nazionali.

*3. Decisioni*

Sono atti vincolanti ma rivolti a uno o più destinatari specifici (uno Stato, un’impresa, una persona).
Obbligano solo i destinatari indicati.

*4. Raccomandazioni e Pareri*

Non sono vincolanti. Servono a orientare o consigliare comportamenti, senza obbligare. Possono
essere emessi dalla Commissione, dal Consiglio o dal Parlamento europeo.

Questi strumenti permettono all’UE di intervenire in molti ambiti: economia, ambiente, trasporti,
salute, sicurezza, diritti e molto altro.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: POTERI E ATTRIBUZIONI..

Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale. È eletto dal
Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, per un mandato di 7
anni.
*Requisiti e nomina:*

Deve avere almeno 50 anni e godere dei diritti civili e politici. È eletto a scrutinio segreto: nei primi
tre scrutini serve la maggioranza qualificata dei due terzi, dal quarto in poi basta la maggioranza
assoluta.

*Poteri principali:*

- *Poteri legislativi:*

Promulga le leggi approvate dal Parlamento; può rinviare una legge alle Camere per una nuova
deliberazione (motivati rilievi).

Può sciogliere le Camere (previo parere dei Presidenti delle Camere).

- *Poteri esecutivi:*

Nomina il Presidente del Consiglio e, su proposta di questo, i ministri.

Può autorizzare la presentazione di disegni di legge del Governo.

Emana i decreti-legge, i decreti legislativi e i regolamenti.

- *Poteri giudiziari:*

Presiede il Consiglio Superiore della Magistratura.

Può concedere la grazia e commutare le pene.

Nomina un terzo dei giudici della Corte Costituzionale.

- *Poteri internazionali:*

Rappresenta lo Stato nei rapporti internazionali.

Ratifica i trattati, previa autorizzazione delle Camere.

In caso di impedimento temporaneo o fine del mandato, le sue funzioni sono assunte dal
Presidente del Senato.
LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E I PRINCIPI COSTITUZIONALI DELL'ATTIVITÀ
AMMINISTRATIVA: PRINCIPIO DI LEGALITÀ, DI IMPARZIALITÀ, DI BUON ANDAMENTO DI
TRASPARENZA, DI ECONOMICITÀ DI EFFICACIA E DI PUBBLICITI

La Pubblica Amministrazione (PA) è un insieme di strutture e organismi pubblici che gestiscono e


realizzano i compiti assegnati dallo Stato e dagli enti locali. L’attività amministrativa è regolata da
principi costituzionali che mirano a garantire il rispetto dei diritti dei cittadini, la trasparenza e
l’efficienza dell’azione pubblica. Questi principi sono sanciti principalmente dall’articolo 97 della
Costituzione italiana.

1. *Principio di legalità:*

La PA deve agire nel rispetto della legge. Ogni sua attività, decisione e comportamento devono
essere conformi alle norme giuridiche vigenti. Questo principio garantisce che l’amministrazione
pubblica non agisca arbitrariamente, ma esclusivamente nel quadro della legge.

2. *Principio di imparzialità:*

La Pubblica Amministrazione è tenuta a trattare tutti i cittadini allo stesso modo, senza favoritismi
o discriminazioni. Le decisioni amministrative devono essere prese senza alcuna preferenza,
basandosi su criteri oggettivi e giusti.

*Principio di buon andamento:*

3. L’attività amministrativa deve essere svolta in modo efficace, efficiente e tempestivo. La PA


è obbligata a perseguire l’interesse pubblico in modo ottimale, evitando sprechi e
inefficienze. Il buon andamento è legato alla qualità dei servizi pubblici offerti ai cittadini.
4. *Principio di trasparenza:*
5. La PA deve garantire la trasparenza nelle proprie decisioni e nell’utilizzo delle risorse
pubbliche. Le informazioni relative all’attività amministrativa devono essere accessibili ai
cittadini, per permettere un controllo pubblico e la partecipazione alla vita amministrativa.
6. *Principio di economicità:*
7. L’amministrazione deve gestire le risorse pubbliche in modo da ottenere i migliori risultati
con il minor impiego di risorse. Ciò implica l’adozione di soluzioni che consentano il
raggiungimento degli obiettivi prefissati con costi contenuti e razionalizzazione della spesa
pubblica.
. *Principio di efficacia:*
L’azione amministrativa deve essere orientata al raggiungimento degli obiettivi stabiliti,
con l'adozione di misure che producano i risultati attesi. L’efficacia implica la realizzazione
degli scopi pubblici in tempi adeguati e con il massimo impatto positivo.
*Principio di pubblicità:*
Le attività e le decisioni della PA devono essere rese pubbliche, in modo che ogni cittadino
possa essere informato sulle scelte e sugli atti amministrativi. La pubblicità favorisce la
trasparenza e il controllo dell’operato della PA da parte dei cittadini e delle istituzioni.

Questi principi sono essenziali per garantire una gestione responsabile, efficiente e giusta della
cosa pubblica, tutelando i diritti dei cittadini e promuovendo la fiducia nei confronti delle
istituzioni.

I DOVERI NELLA COSTITUZIONE

*I doveri nella Costituzione*

La Costituzione italiana, pur enfatizzando in modo significativo i diritti dei cittadini, prevede
anche alcuni doveri fondamentali a cui ogni individuo è tenuto. Questi doveri riflettono l'idea
che una democrazia non si fonda solo sui diritti individuali, ma anche su una responsabilità
collettiva verso la comunità e lo Stato. L’articolo 2 della Costituzione stabilisce che la Repubblica
riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, ma anche che l'individuo ha il dovere di
"adempiere ai doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale".

1. *Dovere di fedeltà alla Repubblica*

Il dovere di fedeltà alla Repubblica è previsto dall'articolo 54 della Costituzione, che impone a
ogni cittadino di essere leale verso lo Stato, di osservare la Costituzione e le leggi, e di
adempiere i propri doveri civici con responsabilità. Questo dovere si riflette nell'impegno a
rispettare l'ordinamento giuridico e a contribuire al buon funzionamento della democrazia.

2. *Dovere di difendere la patria*


Il dovere di difendere la patria, se richiesto, è sancito dall'articolo 52 della Costituzione.
Questo articolo stabilisce che "la difesa della patria è sacro dovere del cittadino". Sebbene il
servizio militare non sia più obbligatorio in Italia dal 2005, la Costituzione mantiene
comunque il principio della difesa della nazione in caso di necessità.

3. *Dovere di pagare le imposte*


Il dovere di contribuire alle spese pubbliche è previsto dall’articolo 53 della Costituzione,
che afferma che "tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro
capacità contributiva". Questo principio implica che i cittadini devono pagare le tasse in
modo equo e proporzionato, affinché lo Stato possa finanziare i servizi pubblici e garantire
il benessere collettivo.
4. *Dovere di solidarietà sociale*
L'articolo 2 della Costituzione stabilisce il principio della solidarietà, che implica che ogni
individuo ha il dovere di contribuire al benessere della collettività. In altre parole, la
solidarietà sociale implica che ogni cittadino deve operare in favore degli altri, soprattutto
per aiutare chi si trova in difficoltà o chi è più vulnerabile.

5. *Dovere di educazione e istruzione*


La Costituzione, nell’articolo 34, stabilisce che "la scuola è aperta a tutti" e che l’istruzione è
un diritto, ma anche un dovere per i minori. I genitori hanno la responsabilità di garantire
l’educazione dei propri figli, mentre lo Stato si impegna a fornire un sistema educativo
accessibile a tutti.

In generale, i doveri previsti dalla Costituzione italiana mirano a promuovere una


partecipazione responsabile dei cittadini alla vita democratica, garantendo al contempo
l’ordine pubblico, la giustizia sociale e la coesione tra le diverse componenti della società.
Essi si intrecciano con i diritti, ma implicano un impegno attivo verso la collettività e il
rispetto delle istituzioni democratiche.

LE AUTONOMIE LOCALI: REGIONI, PROVINCIE, COMUNE.


*Le autonomie locali: Regioni, Province, Comune*

Le autonomie locali rappresentano un elemento fondamentale dell’ordinamento


costituzionale italiano. La Costituzione riconosce e garantisce l’autonomia amministrativa e
legislativa delle Regioni, delle Province e dei Comuni, e stabilisce i principi per
l’organizzazione e la gestione dei loro poteri. L’autonomia locale consente a ciascun ente di
autogovernarsi, rispondendo ai bisogni e alle specificità delle singole comunità.

1. *Le Regioni*
Le Regioni sono enti territoriali che godono di una notevole autonomia. La Costituzione
italiana, all'articolo 114, riconosce che la Repubblica è costituita da Comuni, Province, Città
Metropolitane, Regioni e lo Stato. L'articolo 117 stabilisce che le Regioni possono legiferare
su numerose materie, ma sotto la vigilanza dello Stato centrale, che ha competenza sulle
materie di rilevanza nazionale. Ogni Regione è dotata di un proprio statuto che ne regola
l'organizzazione e le competenze, stabilendo una divisione tra le materie di competenza
regionale e quelle riservate allo Stato. Le Regioni possono legiferare in settori come la
sanità, l'istruzione, il trasporto pubblico, l’ambiente e la pianificazione urbanistica, e hanno
anche la facoltà di stabilire tributi locali.

3. le province
Le Province sono enti intermedi tra lo Stato e i Comuni, ma la loro rilevanza si è ridotta nel
tempo, in particolare con le riforme che hanno previsto una semplificazione
amministrativa. Le Province hanno il compito di coordinare e gestire funzioni che
riguardano più Comuni, come la viabilità, la gestione dei rifiuti e la protezione civile.
Tuttavia, la funzione e la struttura delle Province sono state oggetto di discussioni e riforme,
con alcune competenze trasferite direttamente alle Regioni o ai Comuni. La riforma del
2014, che ha reso le Province enti di secondo grado, ha ridotto ulteriormente il loro potere,
attribuendo la loro elezione indiretta (tramite i consigli comunali).

4. *I Comuni*

I Comuni sono l'ente più vicino al cittadino, che gestisce direttamente i servizi di base come
l’istruzione, i trasporti locali, la gestione dei rifiuti, l'urbanistica, la sicurezza locale e i servizi
sociali. L'autonomia dei Comuni è garantita dall'articolo 114 della Costituzione, che stabilisce
che ogni Comune ha il diritto di autogovernarsi, attraverso un proprio statuto e un consiglio
eletto direttamente dai cittadini. I Comuni svolgono funzioni vitali nella vita quotidiana dei
cittadini, come l’anagrafe, il rilascio di documenti e permessi, e l’organizzazione di attività
culturali e sociali. Il principio di sussidiarietà, che implica che i problemi debbano essere risolti
a livello più vicino ai cittadini possibile, si applica proprio ai Comuni, i quali devono soddisfare
le esigenze quotidiane della popolazione.

*La gestione delle autonomie locali*


Il rapporto tra le autonomie locali e lo Stato centrale è regolato da un sistema di
competenze e di controllo. Lo Stato ha potere di vigilanza su alcune materie, ma deve
rispettare il principio di sussidiarietà, lasciando che le Regioni, le Province e i Comuni
gestiscano le competenze che non richiedono un intervento diretto da parte dello Stato.
Inoltre, esistono fondi statali per garantire il finanziamento delle autonomie locali, ma in
alcuni casi le risorse a disposizione sono insufficienti, creando tensioni tra gli enti locali e il
governo centrale.

Nel corso degli anni, l’autonomia delle Regioni e degli altri enti locali è stata oggetto di
discussione, con riforme che hanno cercato di trovare un equilibrio tra il rispetto delle
autonomie locali e la necessità di garantire una certa uniformità e coordinamento nelle
politiche pubbliche. Il rafforzamento delle Regioni è stato uno degli obiettivi principali del
decentramento previsto dalla Costituzione, anche se non sempre le risorse e le competenze
attribuite sono state sufficienti per un’efficace gestione delle funzioni regionali e locali.

/ RAPPORTI POLITICI NELLA COSTITUZIONE ITALIANA


*I rapporti politici nella Costituzione italiana*

I rapporti politici nella Costituzione italiana sono regolati da un insieme di principi che
mirano a garantire il funzionamento della democrazia, il rispetto della libertà individuale e
collettiva, e il bilanciamento dei poteri all’interno dello Stato. Tali principi si riflettono in vari
articoli della Costituzione e sono strutturati principalmente nei seguenti aspetti:

1. *La separazione dei poteri*


Uno dei fondamenti della Costituzione italiana è il principio della separazione dei poteri,
che si esplica nell’autonomia e nell’indipendenza dei tre poteri dello Stato: il potere
legislativo, il potere esecutivo e il potere giuridico. La Costituzione stabilisce il
bilanciamento tra questi poteri, con l’obiettivo di prevenire abusi e garantire che nessun
potere prevalga sugli altri.

- Il *Parlamento* esercita il potere legislativo (articolo 70 della Costituzione), creando


leggi che disciplinano la vita sociale ed economica del paese.
- Il *Governo* esercita il potere esecutivo (articolo 92), con il compito di attuare le leggi e
gestire la politica interna ed estera.
- La *Magistratura* esercita il potere giurisdizionale (articolo 101), garantendo
l’amministrazione della giustizia in modo indipendente e imparziale.
2. *Il principio di rappresentanza*
La Costituzione prevede un sistema di *rappresentanza politica* in cui i cittadini eleggono
i propri rappresentanti. La rappresentanza politica è garantita attraverso il sistema
elettorale che consente ai cittadini di scegliere i membri del Parlamento (Camera dei
deputati e Senato della Repubblica) e, indirettamente, i membri del Governo. L’articolo 56
stabilisce che la Camera dei deputati è composta da deputati eletti dai cittadini, mentre
l’articolo 57 prevede che il Senato sia formato da senatori eletti su base regionale.

3. *Il principio di uguaglianza e di partecipazione politica*


La Costituzione italiana sancisce il principio di *uguaglianza* (articolo 3), che implica che
tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e godono degli stessi diritti. Ciò significa che ogni
cittadino ha il diritto di partecipare attivamente alla vita politica attraverso il voto e
l'elezione dei propri rappresentanti.

4*Il ruolo del Presidente della Repubblica*


Il Presidente della Repubblica, pur essendo una figura principalmente simbolica, ha un
ruolo fondamentale nella politica italiana. È il garante della Costituzione e, come stabilito
dall’articolo 87, ha poteri significativi, come la nomina del Presidente del Consiglio dei
Ministri e la promulgazione delle leggi. Inoltre, il Presidente della Repubblica ha la facoltà di
sciogliere le Camere e indire nuove elezioni politiche, quando necessario.

5. *La funzione del Governo*


Il Governo, composto dal Presidente del Consiglio e dai ministri, esercita il potere
esecutivo ed è responsabile di attuare le politiche stabilite dal Parlamento. La sua
legittimità deriva dalla fiducia che il Parlamento gli accorda (articolo 94). Il Governo ha
anche il potere di proporre leggi al Parlamento e svolge attività normative tramite i decreti-
legge e i decreti legislativi, sempre sotto il controllo e l’approvazione del Parlamento.

6*Il sistema dei partiti e della democrazia politica*

La Costituzione italiana riconosce il pluralismo politico, garantendo la *libertà di associazione e di


formazione dei partiti politici* (articolo 49). I partiti svolgono un ruolo essenziale nel sistema
politico, partecipando alla definizione della politica nazionale e alla formazione del Governo. Il
diritto di partecipare alla vita politica è universale, ed è assicurato attraverso il voto, che
rappresenta l’espressione del volere del popolo.

7. *Le autonomie locali*

La Costituzione italiana garantisce anche un forte sistema di *autonomie locali*, con le Regioni,
le Province e i Comuni che godono di un certo grado di autogoverno. Le autonomie locali, pur
rientrando nell’ordinamento statale, possono legiferare in alcune materie e gestire
autonomamente i propri affari locali, nel rispetto dei principi stabiliti dalla Costituzione e dalle leggi
dello Stato. La Costituzione riconosce, infatti, l’importanza di garantire una partecipazione attiva
delle comunità locali alla vita politica e amministrativa.

In sintesi, i *rapporti politici nella Costituzione italiana* si fondano sul principio della *separazione
dei poteri*, sulla *rappresentanza popolare*, sulla *parità dei diritti* e sulla *libertà di
partecipazione politica*, nonché sull’importanza del pluralismo politico, che garantisce la vivacità e
la dinamica della democrazia italiana.

EVOLUZIONE STORICA DELL'UNIONE EUROPEA...

L'Unione Europea (UE) ha avuto un'evoluzione lunga e complessa, con fasi che hanno visto il
passaggio da una semplice cooperazione economica a una più profonda integrazione politica e
sociale. Di seguito è riportata una sintesi delle tappe fondamentali che hanno segnato la nascita e
lo sviluppo dell'Unione Europea.

1. *Le origini: La Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA)*

L'idea di creare un'integrazione europea nasce subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, come
risposta ai disastri del conflitto e con l'obiettivo di prevenire future guerre in Europa. La prima
pietra miliare fu la *Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA)*, fondata nel 1951 con il
trattato di Parigi. La CECA aveva l'obiettivo di mettere sotto un'unica autorità internazionale le
risorse strategiche di carbone e acciaio, al fine di garantire la pace tra Francia, Germania, Italia,
Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo.
2. *Trattato di Roma e la creazione della CEE e dell'EURATOM (1957)*

Nel 1957, con la firma dei *Trattati di Roma*, vennero istituite la *Comunità Economica Europea
(CEE)* e la *Comunità dell'Energia Atomica (EURATOM)*. La CEE mirava a creare un mercato
comune europeo, facilitando il libero scambio di beni, servizi, capitali e persone tra i sei paesi
fondatori, mentre l’EURATOM si occupava della cooperazione nell'uso pacifico dell'energia
nucleare. Questi trattati rappresentavano un passo significativo verso l'integrazione economica,
con la creazione di un mercato comune e l’eliminazione delle barriere doganali.

3. *Il Trattato di Maastricht e la nascita dell'Unione Europea (1992)*

Il passo successivo nell'evoluzione dell'integrazione europea fu il *Trattato di Maastricht*,


firmato nel 1992 e entrato in vigore nel 1993. Con il trattato di Maastricht, la CEE venne sostituita
dall'*Unione Europea (UE)*, che non si limitava più solo alla cooperazione economica, ma si
estendeva anche a nuove aree come la politica estera e di sicurezza comune, la giustizia e gli affari
interni. Un altro aspetto fondamentale di questo trattato fu la creazione dell'*Unione Economica e
Monetaria (UEM)*, che includeva la preparazione per la creazione di una moneta unica, l'*euro*.

4*L'introduzione dell'euro (2002)*

Nel 2002, l'Unione Europea ha ufficialmente introdotto l'*euro* come valuta unica per 12
dei suoi stati membri, segnando un passo importante verso una maggiore integrazione
economica. L'introduzione dell'euro ha avuto un impatto significativo sui sistemi economici
e finanziari dei paesi dell'area euro, che hanno condiviso una moneta comune e,
successivamente, una politica monetaria centralizzata attraverso la *Banca Centrale
Europea (BCE)*.

5. *L'allargamento dell'Unione Europea*


A partire dal 1973, l'Unione Europea ha vissuto una serie di *allargamenti*, che hanno
visto l'ingresso di nuovi Stati membri. I primi allargamenti hanno coinvolto paesi come il
Regno Unito, la Danimarca e l'Irlanda. In seguito, nel 2004 e nel 2007, l'UE ha accettato un
numero consistente di nuovi membri, principalmente dai paesi dell'Europa centrale e
orientale, tra cui Polonia, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Slovacchia,
Slovenia, Romania e Bulgaria. Questo processo ha avuto l'obiettivo di rafforzare l'unità
politica ed economica dell'Europa, creando una zona di stabilità e prosperità.

6*Il Trattato di Lisbona (2007)*


Nel 2007, l'Unione Europea ha adottato il *Trattato di Lisbona*, che ha apportato importanti
modifiche alle strutture istituzionali dell'UE, rendendole più efficienti. Il trattato ha introdotto la
*funzione di Presidente del Consiglio Europeo*, ha rafforzato il *Parlamento Europeo*, e ha
conferito maggiore potere al Consiglio dell'Unione Europea. Inoltre, ha istituito la *Carta dei diritti
fondamentali* dell'Unione Europea, sancendo diritti civili, politici, economici e sociali per tutti i
cittadini europei.

7. *La crisi finanziaria e le sfide dell'Unione Europea*

A partire dal 2008, l'Unione Europea ha affrontato gravi sfide economiche legate alla crisi
finanziaria globale. La crisi del debito sovrano ha colpito duramente alcuni paesi dell'area euro,
come Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia, creando gravi difficoltà economiche e politiche.
L'Unione Europea ha risposto a queste sfide con misure di austerità e con la creazione di
meccanismi come il *Meccanismo Europeo di Stabilità (MES)*, destinato a sostenere i paesi in
difficoltà finanziaria.

8. *La Brexit e le sfide future*

Un altro momento cruciale per l'Unione Europea è stato il *Brexit*, cioè l'uscita del *Regno
Unito* dall'Unione Europea nel 2020. Questo evento ha sollevato interrogativi sulla
coesione dell'Unione e sulle future prospettive di allargamento e approfondimento
dell'integrazione. La Brexit ha avuto impatti economici, politici e sociali, ma ha anche
stimolato riflessioni sulla necessità di un'UE più forte e unita.

9. *Le sfide contemporanee*


L'Unione Europea si trova oggi ad affrontare nuove sfide, tra cui la *pandemia di COVID-
19*, che ha messo alla prova la solidarietà e la coesione tra gli Stati membri. Inoltre, il
*cambiamento climatico*, la *migrazione* e la crescente influenza di potenze globali come
la *Cina* e gli *Stati Uniti* pongono nuove sfide politiche ed economiche per l'UE. La
risposta alle crisi economiche, la gestione dei flussi migratori e l'approfondimento
dell'integrazione politica ed economica sono temi cruciali per il futuro dell'Unione.

LE FUNZIONI DELLO STATO E IL PRINCIPIO DELLA SEPARAZIONE DEI POTERI


*Le funzioni dello Stato e il principio della separazione dei poteri*

Lo *Stato* è un'entità politica che esercita il potere su un determinato territorio e su una


popolazione. Le sue funzioni principali possono essere suddivise in tre ambiti distinti:
legislativo, esecutivo e giuridico. Questo assetto delle funzioni si basa sul principio della
*separazione dei poteri*, un concetto fondamentale nella teoria politica moderna, che mira
a evitare l'accumulo del potere in un solo organo o istituzione, e a garantire che ogni
funzione statale venga esercitata da un ramo distinto dello Stato.

1. *Le funzioni dello Stato*


Le funzioni dello Stato possono essere classificate in tre principali:

- *Funzione legislativa*: Riguarda la creazione delle leggi e l'approvazione delle norme che
regolano la vita della società. Il compito legislativo è affidato al *Parlamento*, che ha il
potere di legiferare. In Italia, il Parlamento è bicamerale, composto dalla *Camera dei
deputati* e dal *Senato della Repubblica*. La funzione legislativa implica anche la facoltà di
modificare la Costituzione, esercitando il procedimento di revisione costituzionale.
- *Funzione esecutiva*: Consiste nell'applicazione delle leggi e nell'amministrazione della
cosa pubblica. È svolta dal *Governo*, che è responsabile dell'implementazione delle
politiche decise dal Parlamento. Il Governo è guidato dal *Presidente del Consiglio dei
Ministri* e composti da vari ministri, ognuno responsabile di un particolare settore
(economia, salute, istruzione, ecc.). Inoltre, la funzione esecutiva comprende
l’amministrazione e la gestione degli enti locali e delle pubbliche amministrazioni.

- *Funzione giurisdizionale*: È la funzione di interpretazione e applicazione delle leggi in


casi concreti. Viene esercitata dal *Potere Giudiziario*, che ha il compito di risolvere le
controversie e di garantire il rispetto dei diritti dei cittadini. I tribunali e le corti sono gli
organi preposti a questa funzione. La *Corte Costituzionale* ha un ruolo particolare, in
quanto è incaricata di giudicare la costituzionalità delle leggi.

2. *Il principio della separazione dei poteri*


Il *principio della separazione dei poteri* è stato formulato dal filosofo *Montesquieu* nel
suo celebre trattato *Lo Spirito delle leggi* (1748). Secondo Montesquieu, per evitare la
concentrazione del potere nelle mani di un singolo organo o persona, il potere dello Stato
deve essere suddiviso in tre funzioni autonome e indipendenti: il potere legislativo, il
potere esecutivo e il potere giurisdizionale.

Questa separazione è fondamentale per garantire il *controllo reciproco* tra i diversi poteri
e la *prevenzione degli abusi di potere*. Ogni ramo dello Stato è limitato nei suoi poteri
dall'azione degli altri, creando un sistema di *checks and balances* (controlli e
bilanciamenti).

In Italia, la separazione dei poteri è sancita dalla *Costituzione* (1948), che stabilisce una
chiara distinzione tra il Parlamento (che legifera), il Governo (che esegue le leggi) e la
magistratura (che giudica e interpreta le leggi).

3. *Interazione tra i poteri*


Anche se il principio della separazione dei poteri implica che ciascun potere agisca in modo
indipendente, in pratica esistono delle interazioni tra di essi, per garantire un equilibrio e
una corretta governance:

- *Il Governo e il Parlamento*: In Italia, il Governo è responsabile di fronte al Parlamento,


che può approvare o respingere le leggi proposte. Il Governo deve anche sottoporsi al
controllo parlamentare attraverso la *fiducia* e l’interrogazione dei deputati.

- *Il Parlamento e la Magistratura*: Sebbene il Parlamento sia responsabile della


legislazione, è la magistratura che ha il compito di applicare e interpretare le leggi. La Corte
Costituzionale, inoltre, può dichiarare una legge incostituzionale, annullandola, un esempio
di equilibrio tra poteri legislativo e giuridico.

- *Il Presidente della Repubblica*: Il Presidente della Repubblica ha un ruolo di *garante*


della Costituzione, con poteri che incrociano i tre ambiti. Può, per esempio, rinviare leggi al
Parlamento, nominare il Presidente del Consiglio e i ministri, e svolgere un ruolo di
controllo in ambito giuridico.

4. *Il sistema di checks and balances*


Il sistema di *controlli e bilanciamenti* è l'applicazione pratica del principio della
separazione dei poteri. Esso prevede che i vari organi dello Stato esercitino un controllo
reciproco, così da evitare l'abuso di potere da parte di uno solo di essi. Per esempio:

- Il *Parlamento* controlla l'operato del Governo e approva le leggi.


- Il *Presidente della Repubblica* può esercitare il suo diritto di veto su alcune leggi.
- La *Corte Costituzionale* può annullare le leggi contrarie alla Costituzione, controllando
così la legittimità degli atti legislativi.

Conclusioni
La separazione dei poteri è un principio fondamentale per garantire il buon funzionamento
dello Stato e proteggere i diritti dei cittadini. La divisione delle funzioni in legislativa,
esecutiva e giuridica permette di evitare il rischio di concentrazione del potere e favorisce
un controllo reciproco tra i vari organi. In Italia, la separazione dei poteri è un principio
sancito dalla Costituzione, che regola i rapporti tra i diversi poteri e crea un sistema
equilibrato di checks and balances.

LE FONTI DELL'ORDINAMENTO INTERNO


*Le fonti dell'ordinamento interno*

Le *fonti dell'ordinamento giuridico interno* sono gli atti, le leggi e le disposizioni che
stabiliscono i diritti e i doveri dei cittadini all'interno di un determinato Stato.
L'ordinamento giuridico di uno Stato è, infatti, costituito da un insieme di regole che
regolano i rapporti tra gli individui, tra gli individui e lo Stato, nonché tra gli organi dello
Stato stesso. Le fonti del diritto sono quindi gli strumenti attraverso i quali vengono
emanate le norme giuridiche.

Le fonti del diritto sono diverse e si possono suddividere in varie categorie, che vengono
classificate in *fonti primarie* e *fonti secondarie*. Queste fonti sono regolate dalla
*Costituzione* e dalle leggi che stabiliscono l'ordine e la gerarchia.

1. *La Costituzione*
La *Costituzione* è la *fonte suprema* dell'ordinamento giuridico di uno Stato, in quanto
definisce i principi fondamentali dell'ordinamento e stabilisce le modalità con cui vengono
emesse le altre leggi. In Italia, la *Costituzione della Repubblica Italiana* (entrata in vigore
nel 1948) è la norma fondamentale, sopra la quale tutte le altre norme devono
conformarsi. Essa regola i diritti e i doveri dei cittadini, nonché la struttura e
l’organizzazione dello Stato.

- *Fonti costituzionali*: Oltre alla Costituzione, altre norme che modificano o integrano la
Costituzione sono considerati fonti costituzionali (es. leggi di revisione costituzionale).

2. *Le leggi ordinarie*


Le leggi ordinarie sono le norme giuridiche emanate dal *Parlamento*. Esse sono sotto la
Costituzione nella gerarchia delle fonti e regolano le materie di carattere ordinario. In Italia,
le leggi ordinarie sono *approvate* sia dalla *Camera dei deputati* che dal *Senato della
Repubblica*, e vengono *promulgate* dal *Presidente della Repubblica*.

- *Legge ordinaria*: È la norma che disciplina in modo generale e astratto situazioni


giuridiche specifiche.
- *Decreto-legge*: È un atto normativo adottato dal Governo in situazioni di urgenza, ma
che deve essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni.
- *Legge di delega*: È una legge con la quale il Parlamento conferisce al Governo il potere
di emanare regolamenti o altre leggi in settori specifici.

3. *I regolamenti*
I regolamenti sono atti normativi *emanati dal Governo o da enti pubblici* con il compito di
attuare o precisare le leggi ordinarie. Sono fonti secondarie rispetto alle leggi ordinarie, ma
sono comunque vincolanti.

- *Regolamenti governativi*: Emanati dal Governo per disciplinare l’attuazione di leggi.


- *Regolamenti ministeriali*: Emanati da singoli ministeri per disciplinare materie di loro
competenza.
- *Regolamenti locali*: Approvati da enti locali come Comuni, Province o Regioni, per
gestire e disciplinare i settori di competenza territoriale.
4. *I trattati internazionali*
I *trattati internazionali* sono accordi che uno Stato stipula con altri Stati o con
organizzazioni internazionali. Quando un trattato internazionale è ratificato dal Parlamento,
entra a far parte dell'ordinamento giuridico interno e può avere un effetto diretto o
indiretto sui diritti e doveri dei cittadini. In Italia, i trattati internazionali sono considerati
fonti del diritto e hanno una posizione gerarchica inferiore alla Costituzione ma superiore
alle leggi ordinarie.

5. *Le consuetudini*
Le *consuetudini* sono comportamenti che, con il passare del tempo, diventano regole
giuridiche non scritte, ma universalmente riconosciute e seguite dalla collettività. In Italia,
le consuetudini non sono la principale fonte di diritto, ma possono essere riconosciute
come fonti sussidiarie quando mancano disposizioni legislative specifiche.

- *Consuetudine giuridica*: Si verifica quando un comportamento che si ripete nel tempo


viene riconosciuto come norma giuridica, sia dalle autorità competenti che dalla collettività.

6. *Gli atti amministrativi*


Gli *atti amministrativi* sono decisioni prese da *organi amministrativi* (come i Ministeri o
gli enti locali) che disciplinano situazioni giuridiche concrete e circoscritte. Questi atti non
sono leggi generali, ma attuano leggi o regolamenti e sono vincolanti per i soggetti a cui
sono destinati.

- *Decreto*: Un atto emanato dal Presidente della Repubblica o dal Governo per dare
esecuzione a leggi.
- *Ordinanza*: Un atto amministrativo che può riguardare singole situazioni o singoli
soggetti, di carattere più operativo.
- *Provvedimento amministrativo*: Un atto che riguarda l’organizzazione o la gestione di
una pubblica amministrazione.

7. *Le fonti sovranazionali*


Nel contesto delle *fonti sovranazionali*, l’Italia è vincolata anche a norme internazionali
derivanti da *organizzazioni sovranazionali*, come l’*Unione Europea*. Le leggi e i trattati
internazionali dell’Unione Europea, una volta recepiti, sono parte dell’ordinamento
giuridico interno. La *legge comunitaria* prevale sulla legge nazionale in caso di conflitto.

8. *Le fonti giuridiche relative alla giurisprudenza*


Anche la giurisprudenza, pur non essendo una vera e propria fonte del diritto in senso
formale, ha un ruolo di interpretazione e applicazione delle norme. Le decisioni prese dalle
*corti superiori*, in particolare dalla *Corte Costituzionale* e dalla *Corte di Cassazione*,
sono di fondamentale importanza per definire e chiarire il contenuto delle norme
giuridiche.

Conclusioni
In sintesi, le *fonti del diritto* sono gli atti giuridici che stabiliscono i diritti e i doveri nel
contesto di un ordinamento giuridico. Esse includono la Costituzione, le leggi ordinarie, i
regolamenti, i trattati internazionali, la giurisprudenza, le consuetudini, e gli atti
amministrativi. Queste fonti, disposte in ordine gerarchico, permettono di garantire un
sistema giuridico coerente ed efficace che regola i rapporti all'interno di uno Stato.

LA CORTE COSTITUZIONALE: POTERI E ATTRIBUZIONI


La *Corte Costituzionale* è un organo fondamentale nell’ordinamento giuridico della
Repubblica Italiana, il cui compito principale è quello di garantire la *costituzionalità delle
leggi e degli atti aventi forza di legge*. La Corte, infatti, è chiamata a vigilare affinché le
norme approvate dal Parlamento non violino i principi stabiliti dalla *Costituzione*.

Composizione della Corte Costituzionale


La Corte Costituzionale italiana è composta da *15 giudici* che sono nominati in modo
diverso:
1. *5 giudici* sono nominati dal *Presidente della Repubblica*;
2. *5 giudici* sono scelti dal *Parlamento* in seduta comune (Camera dei deputati e
Senato);
3. *5 giudici* sono designati dalle *altre magistrature*, in particolare dal *Consiglio
superiore della magistratura*.

I giudici della Corte hanno una durata del mandato di *9 anni*, senza possibilità di
rieleggibilità.

Funzioni e Poteri della Corte Costituzionale


I principali compiti e poteri della Corte Costituzionale riguardano diversi ambiti:

1. *Controllo di costituzionalità delle leggi*


La Corte Costituzionale ha il potere di *esaminare la costituzionalità delle leggi* ordinarie,
dei *decreti-legge* e dei *regolamenti* che vengono sottoposti alla sua attenzione. Questo
controllo può essere attivato attraverso:

- Il *ricorso di legittimità costituzionale*, che può essere promosso dalle *regioni*, da un


*quarto dei membri di una delle due Camere*, dal *Presidente del Consiglio dei Ministri*, e
da altri soggetti interessati.
- L'*eccezione di incostituzionalità*, che può essere sollevata dai giudici ordinari durante i
processi, se ritengono che una norma in discussione possa violare la Costituzione.
Se la Corte Costituzionale ritiene che una legge sia *incostituzionale*, essa *annulla* quella
legge, dichiarandola *illegittima*.

2. *Controllo sugli atti aventi forza di legge*


La Corte si occupa anche di verificare la *costituzionalità degli atti aventi forza di legge*,
come i *decreti-legge* e le *leggi di conversione*. Se questi atti non rispettano i principi
costituzionali, la Corte può annullarli.

3. *Giudizio sulle leggi regionali*


La Corte Costituzionale ha il compito di *verificare la compatibilità delle leggi regionali* con
la Costituzione e con le leggi statali. Se una legge regionale è in contrasto con la
Costituzione, essa può essere dichiarata *incostituzionale*.

5. *Risoluzione di conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato*


6.

La Corte Costituzionale può risolvere i *conflitti di attribuzione* tra gli organi costituzionali
dello Stato, come tra il *Presidente della Repubblica*, il *Parlamento*, il *Governo*, e le
*regioni*. Questo tipo di conflitto si verifica quando c'è una disputa su chi abbia il potere su
una determinata questione o materia.

5. *Giudizio sui referendum*


La Corte ha anche il compito di pronunciarsi sui *referendum* abrogativi, valutando la
*legittimità* della richiesta di abrogazione di una legge da parte dei cittadini. Inoltre, la
Corte verifica che i quesiti siano *chiari e non ambigui*.

Attribuzioni e poteri aggiuntivi


Oltre al controllo di costituzionalità, la Corte Costituzionale svolge altre funzioni di
*garanzia* rispetto alla corretta applicazione della *Costituzione* e alla protezione dei
diritti fondamentali:

- *Interpreta la Costituzione*: in caso di ambiguità interpretative, la Corte può stabilire il


significato di determinate disposizioni costituzionali.
- *Assicura la tutela dei diritti fondamentali*: quando una legge o un atto dello Stato
violano diritti costituzionali riconosciuti, la Corte ha il potere di fermarli.

Effetti della sentenza della Corte Costituzionale


Le sentenze della Corte sono *vincolanti* per tutte le autorità pubbliche e per i giudici, e
hanno effetti immediati sull'ordinamento giuridico italiano. Quando la Corte dichiara una
legge incostituzionale, essa perde *efficacia* fin dal momento della pubblicazione della
sentenza. In alcuni casi, la Corte può dichiarare che l'incostituzionalità ha effetto
*retroattivo*.

Conclusioni
La Corte Costituzionale svolge un ruolo fondamentale nel mantenere l'equilibrio tra i poteri
dello Stato, proteggere la *Costituzione* e difendere i *diritti fondamentali* dei cittadini.
Attraverso il suo intervento, assicura che le leggi e gli atti normativi siano conformi ai
principi della Costituzione e che non vengano violati i diritti previsti per tutti i cittadini.

LA LIBERTÀ DI RIUNIONE E DI ASSOCIAZIONE, LA LIBERTÀ DI RELIGIONE.


La *libertà di riunione e di associazione* e la *libertà di religione* sono due diritti
fondamentali tutelati dalla Costituzione italiana, che garantiscono ai cittadini di esercitare
liberamente determinati comportamenti sociali, politici e religiosi senza interferenze da
parte dello Stato. Questi diritti sono essenziali per il funzionamento di una società
democratica, pluralista e rispettosa della diversità.

La libertà di riunione e di associazione


La *libertà di riunione* e la *libertà di associazione* sono sancite dagli *articoli 17 e 18
della Costituzione italiana*:

- *Articolo 17*: La libertà di riunione è riconosciuta come il diritto di riunirsi pacificamente,


senza armi, in luogo pubblico o privato, per esprimere liberamente le proprie opinioni,
esigenze e richieste.

- *Articolo 18*: La libertà di associazione tutela il diritto dei cittadini di costituire


liberamente associazioni, partiti politici e altre organizzazioni sociali e culturali. È prevista la
libertà di aderire a tali organizzazioni e di partecipare attivamente alla loro vita interna.

Caratteristiche principali:
- *Riunioni pacifiche e senza armi*: La libertà di riunione è condizionata al fatto che le
manifestazioni siano pacifiche e non comportino minacce per l'ordine pubblico.

- *Controllo limitato*: Sebbene i cittadini abbiano il diritto di riunirsi e di associarsi, la legge


può prevedere *restrizioni* in caso di necessità di mantenere l'ordine pubblico o di
prevenire atti di violenza.
- *Associazioni politiche, sociali e culturali*: I cittadini possono formare liberamente partiti,
sindacati e altre associazioni che perseguano obiettivi legittimi.

Limiti:
- Le *riunioni pubbliche* possono essere soggette ad autorizzazione, che può essere negata
in situazioni eccezionali dove vi sia un rischio per la sicurezza e l'ordine pubblico.
- L’*associazione* è vietata per finalità che contrastano con l'ordinamento giuridico dello
Stato, come nel caso di associazioni che promuovano ideologie terroristiche o incitazioni
alla violenza.

La libertà di religione
La *libertà di religione* è garantita dal *1° comma dell'articolo 19 della Costituzione
italiana*, che stabilisce che ogni cittadino ha il diritto di professare liberamente la propria
religione, sia individualmente che in forma collettiva.

Caratteristiche principali:
- *Libertà di professare una religione*: Ogni individuo ha il diritto di seguire la propria fede
religiosa, sia in forma privata che pubblica, senza alcuna costrizione da parte dello Stato.
- *Libertà di cambiamento della religione*: Ogni persona è libera di abbandonare la propria
religione e di convertirsi a un’altra religione, senza timore di persecuzioni.
- *Libertà di culto*: La libertà di religione include anche il diritto di praticare e celebrare i
culti religiosi, di costruire luoghi di culto e di tenere cerimonie religiose.

Caratteristiche aggiuntive:
- *Pluralismo religioso*: La Costituzione tutela la pluralità delle religioni, riconoscendo il
diritto di esprimere e diffondere ogni credo religioso.
- *Non interferenza dello Stato nelle questioni religiose*: La Costituzione stabilisce che lo
Stato non può interferire nella libertà religiosa dei cittadini. Questo principio si traduce nel
fatto che la *Chiesa cattolica* e le altre *religioni* sono libere di seguire la propria dottrina
senza ingerenze da parte dello Stato.
- *Religione e scuole*: La Costituzione prevede che l'insegnamento religioso nelle scuole
pubbliche è facoltativo e non obbligatorio.

Limiti:
- Sebbene la libertà di religione sia un diritto fondamentale, essa può essere limitata solo in
caso di conflitto con altri diritti o con l'ordine pubblico. Ad esempio, non sono ammesse
pratiche religiose che possano incitare alla violenza o che violino i diritti degli altri.

- La Costituzione italiana stabilisce anche che la *Chiesa cattolica* e lo *Stato* sono


*indipendenti e sovrani*, ma hanno rapporti di *collaborazione*.

Conclusioni
La *libertà di riunione e di associazione* e la *libertà di religione* sono pilastri della
democrazia italiana e della protezione dei diritti individuali. Esse consentono ai cittadini di
esprimere liberamente le proprie opinioni, di organizzarsi per perseguire fini comuni e di
seguire la propria fede religiosa. Tuttavia, come ogni diritto, queste libertà devono essere
esercitate nel rispetto dell'ordine pubblico e dei diritti degli altri cittadini.
LA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO...
La *Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo* (DUDU) è un documento fondamentale
adottato dalle *Nazioni Unite* il *10 dicembre 1948*. Essa rappresenta uno dei principali
strumenti internazionali per la protezione dei diritti umani a livello globale e stabilisce i
principi e i diritti che devono essere garantiti a tutti gli esseri umani senza distinzione di
razza, sesso, lingua, religione o altro.

Contenuti della Dichiarazione


La DUDU è composta da *30 articoli* che trattano una vasta gamma di diritti civili, politici,
economici, sociali e culturali. Tra i principali contenuti della Dichiarazione ci sono:

1. *Diritti civili e politici*


- *Diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona* (Articolo 3).
- *Diritto di essere uguali davanti alla legge e di ricevere uguale protezione dalla legge*
(Articolo 7).
- *Libertà di movimento* (Articolo 13) e *libertà di espressione* (Articolo 19).
- *Diritto alla partecipazione politica* (Articolo 21) e *libertà di pensiero, coscienza e
religione* (Articolo 18).
- *Divieto di tortura e trattamenti inumani o degradanti* (Articolo 5).

2. *Diritti economici, sociali e culturali*


- *Diritto al lavoro e condizioni di lavoro giuste e favorevoli* (Articolo 23).
- *Diritto all'educazione* (Articolo 26), alla salute e al benessere.
- *Diritto di partecipare alla vita culturale* (Articolo 27) e di godere dei benefici del
progresso scientifico.

3. *Principi fondamentali*
- *Uguaglianza e dignità umana*: la Dichiarazione sancisce che tutti gli esseri umani
nascono liberi e uguali in dignità e diritti (Articolo 1).
- *Non discriminazione*: tutti i diritti devono essere garantiti senza discriminazioni basate
su razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica, origine nazionale o sociale, stato
patrimoniale, nascita o altro (Articolo 2).
- *Solidarietà*: ogni individuo ha diritto di far parte della società e deve contribuire al
bene comune (Articolo 29).

Struttura della Dichiarazione


La Dichiarazione è suddivisa in articoli che trattano i seguenti temi principali:
- *Articoli 1-2*: Fondamenti e principi di uguaglianza e non discriminazione.
- *Articoli 3-21*: Diritti civili e politici, inclusi i diritti alla libertà, alla sicurezza,
all'uguaglianza, alla partecipazione politica e alla giustizia.
- *Articoli 22-27*: Diritti economici, sociali e culturali, inclusi il diritto al lavoro,
all'istruzione, alla salute e alla cultura.
- *Articoli 28-30*: Principi finali, che trattano i doveri degli individui verso la comunità e la
protezione dei diritti nel contesto internazionale.

Importanza della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo


1. *Strumento di riferimento internazionale*: La DUDU è considerata un documento di
riferimento per la protezione dei diritti umani in tutto il mondo. Pur non avendo valore
giuridico vincolante, ha avuto un impatto enorme sulla legislazione internazionale,
nazionale e sulle politiche di diritti umani.

2. *Fondamento per i trattati e convenzioni internazionali*: La Dichiarazione è alla base di


numerosi trattati e convenzioni internazionali sui diritti umani, come la *Convenzione
Europea per la Protezione dei Diritti dell'Uomo* (CEDU), il *Patto Internazionale sui Diritti
Civili e Politici (ICCPR)* e il *Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali
(ICESCR)*.

3. *Strumento di lotta contro le violazioni dei diritti umani*: La DUDU fornisce un quadro
universale che ogni Stato dovrebbe seguire per rispettare e garantire i diritti fondamentali,
fungendo da punto di riferimento per le azioni delle organizzazioni internazionali e delle
ONG impegnate nella difesa dei diritti umani.

Esempi di principi stabiliti dalla Dichiarazione

- *Articolo 1*: "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti."
- *Articolo 3*: "Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria
persona."
- *Articolo 18*: "Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di
religione."
- *Articolo 19*: "Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione."
- *Articolo 21*: "Ogni individuo ha il diritto di partecipare al governo del proprio paese,
direttamente o attraverso rappresentanti liberamente scelti."

Conclusioni
La *Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo* rappresenta un pilastro per la
promozione e la protezione dei diritti umani in tutto il mondo. Essa è un richiamo al rispetto
della dignità e della libertà di ogni individuo e un'importante guida per gli Stati e le
istituzioni internazionali nella lotta contro le ingiustizie e le discriminazioni. Sebbene non
abbia valore vincolante, la sua adozione ha contribuito a rafforzare i diritti fondamentali e a
sensibilizzare la comunità internazionale sull'importanza di un trattamento equo per tutti.

GLI ORGANI COMUNITARI E LE FONTI COMUNITARIE.... GLI ORGANI COMUNITARI E LE


FONTI COMUNITARIE....
Gli *organi comunitari* e le *fonti comunitarie* sono aspetti fondamentali
dell'ordinamento dell'Unione Europea, che hanno il compito di garantire il funzionamento
dell'UE e la creazione di leggi che sono vincolanti per gli Stati membri.

Gli Organi Comunitari


Gli organi principali dell'Unione Europea sono quelli che svolgono le funzioni legislative,
esecutive e giuridiche. I principali organi comunitari sono:

1. *Parlamento Europeo*
- È l'organo legislativo dell'UE, composto da deputati eletti direttamente dai cittadini
dell'UE.
- Ha il compito di approvare la legislazione proposta dalla Commissione Europea e di
rappresentare gli interessi dei cittadini.
- Approva anche il bilancio dell'Unione e controlla il lavoro degli altri organi.

2. *Consiglio dell'Unione Europea*


- Composto dai ministri dei governi degli Stati membri, rappresenta gli Stati membri a
livello di governo.
- È l'organo che, insieme al Parlamento, adotta la legislazione dell'UE. Il Consiglio prende
decisioni su temi importanti come la politica estera, la sicurezza, l'economia e la giustizia.
- Ha anche il potere di approvare il bilancio dell'Unione Europea, sebbene il Parlamento
abbia il potere di rivederlo.

3. *Commissione Europea*

- È l'organo esecutivo dell'UE e si occupa di proporre nuove leggi e di attuare le politiche


dell'Unione.
- È composta da commissari nominati dagli Stati membri e agisce nell'interesse generale
dell'UE.
- Gestisce l'attuazione del diritto dell'Unione Europea e il suo controllo. Ad esempio, la
Commissione ha il compito di vigilare sull'applicazione delle leggi da parte degli Stati
membri.

4. *Corte di Giustizia dell'Unione Europea*


- È il tribunale dell'UE che garantisce l'interpretazione uniforme del diritto comunitario.
- Risolve le controversie tra gli Stati membri, le istituzioni dell'UE e i cittadini, assicurando
che il diritto dell'Unione venga rispettato e applicato correttamente.
- La Corte ha anche il compito di esaminare i ricorsi presentati contro gli atti legislativi
adottati dalle istituzioni.

5. *Banca Centrale Europea (BCE)*


- Si occupa della politica monetaria dell'Eurozona (i paesi dell'UE che utilizzano l'euro).
- Gestisce l'euro, fissa i tassi di interesse e prende decisioni cruciali per la stabilità
economica e finanziaria dell'area euro.

6. *Corte dei Conti Europea*


- Ha il compito di verificare la gestione delle finanze dell'UE.
- Esamina come vengono spesi i fondi dell'Unione Europea per garantire che siano utilizzati
in modo efficace e responsabile.

Le Fonti Comunitarie
Le fonti comunitarie dell'Unione Europea sono gli strumenti giuridici utilizzati per produrre
il diritto dell'Unione. Le principali fonti sono:

1. *Trattati Fondamentali*
- I trattati costituiscono la base giuridica dell'UE. Il *Trattato sull'Unione Europea* (TUE) e
il *Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea* (TFUE) sono i principali trattati che
definiscono le politiche e le competenze dell'UE.
- I trattati stabiliscono gli obiettivi, le istituzioni e i procedimenti legislativi dell'Unione.

2. *Regolamenti*
- I regolamenti sono atti legislativi che hanno *validità generale* e *sono vincolanti in
tutti i loro elementi*. Si applicano direttamente a tutti gli Stati membri e alle loro
amministrazioni.
- Esempio: il *Regolamento di Bruxelles I* che stabilisce le regole per la giurisdizione nelle
cause civili e commerciali.

3. *Direttive*
- Le direttive sono atti legislativi che obbligano gli Stati membri a raggiungere determinati
obiettivi, ma lasciano a ciascun Stato la *libertà di scegliere come* raggiungerli. Le direttive
devono essere recepite nel diritto nazionale dai singoli Stati membri.
- Esempio: la *Direttiva sul diritto d'autore* che stabilisce le norme per la protezione dei
diritti d'autore in tutta l'UE.

4. *Decisioni*
- Le decisioni sono atti legislativi che si rivolgono a singoli Stati membri, imprese o
individui. Sono *vincolanti solo per i destinatari specifici*.
- Esempio: una decisione che impone una multa a una società che viola le regole della
concorrenza nell'UE.

5. *Raccomandazioni e Pareri*
- Sono atti non vincolanti che esprimono opinioni, consigli o suggerimenti delle istituzioni
dell'UE. Sebbene non abbiano valore giuridico vincolante, le raccomandazioni e i pareri
possono influenzare le politiche future.
- Esempio: una *raccomandazione* su come migliorare l'educazione in un determinato
settore.

6. *Giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea*


- Le sentenze della Corte di Giustizia sono una fonte fondamentale per l'interpretazione
del diritto dell'UE. Le decisioni della Corte stabiliscono principi giuridici che devono essere
seguiti dalle istituzioni dell'Unione e dagli Stati membri.
- La Corte di Giustizia interpreta il diritto comunitario in modo che venga applicato
uniformemente in tutti gli Stati membri.

Conclusioni
Gli *organi comunitari* dell'Unione Europea svolgono ruoli cruciali nelle funzioni
legislative, esecutive e giuridiche, garantendo il corretto funzionamento dell'UE. Le *fonti
comunitarie*, che vanno dai trattati alle direttive, regolamenti e decisioni, sono strumenti
essenziali per la creazione e l'implementazione delle leggi dell'UE, garantendo
l'armonizzazione e la coerenza del diritto all'interno degli Stati membri. La combinazione di
questi organi e fonti consente all'UE di svolgere il suo ruolo di attore globale e di
promuovere l'integrazione tra gli Stati membri.

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