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Lida Basso: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
Nacque all’[[Ospedale Santi Cosma e Damiano|ospedale di Pescia]] dove, appena nata, fu abbandonata dalla madre naturale e adottata dai coniugi pesciatini Paride Sabatini e Gennì Michelotti, che avevano da poco perso un figlio. Successivamente nacquero i suoi fratelli Enzo ed Enza. La famiglia si trasferì a [[Capannori|Lunata]], frazione del comune di Capannori. Studentessa promettente sin dalle [[Scuola primaria|scuole elementari]], proseguì gli studi all'[[Liceo delle scienze umane|istituto magistrale]]. Contestualmente trovò lavoro come operaia tessile presso la [[Cucirini Cantoni Coats]] di [[Lucca]] e così contribuì all'economia familiare. Nel [[1942]] conseguì il [[diploma]] da privatista. Conobbe Francesco Frisini, [[vicebrigadiere]] della [[Guardia di Finanza]] di stanza a [[Castelnuovo di Garfagnana]], con il quale si sposò nel [[1949]]. Insieme ebbero due figli, Pierluigi ed Enza, e si trasferirono dapprima a [[Grosseto]], poi a [[Livorno]]. Nel [[1950]] si laureò in [[lettere]] presso l'[[università di Pisa]] e iniziò l'attività di insegnante di scuola superiore, che proseguì fino al pensionamento<ref>{{Cita web|url=http://provincia.pistoia.it/Portale/VisualizzaFile.php?tab=3&rec=764|titolo=Lida Basso}}</ref>.
Nacque all’[[Ospedale Santi Cosma e Damiano|ospedale di Pescia]], dove fu abbandonata appena nata dalla madre naturale. Fu adottata dai coniugi pesciatini Paride Sabatini e Gennì Michelotti. Ebbe due fratelli Enzo, caduto sul fronte russo, ed Enza. Quand'era ancora piccola la famiglia si trasferì a [[Capannori|Lunata]], frazione del comune di Capannori. Compì gli studi all'[[Liceo delle scienze umane|istituto magistrale]], dove si diplomò da privatista nel [[1942]]. Contestualmente lavorò come operaia tessile presso la [[Cucirini Cantoni Coats]] di [[Lucca]]. Conobbe Francesco Frisini, [[vicebrigadiere]] della [[Guardia di Finanza]] di stanza a [[Castelnuovo di Garfagnana]], con il quale si sposò nel [[1949]]. Insieme ebbero due figli, Pierluigi ed Enza, e si trasferirono a [[Grosseto]], poi a [[Livorno]]. Nel [[1950]] si laureò in [[Lettere e filosofia (facoltà universitaria)|lettere]] presso l'[[università di Pisa]] e divenne insegnante di scuola superiore a Livorno<ref name="pistoia.it">{{Cita web|url=http://provincia.pistoia.it/Portale/VisualizzaFile.php?tab=3&rec=764|titolo=Lida Basso|accesso=27 gennaio 2023|dataarchivio=27 gennaio 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230127141334/http://provincia.pistoia.it/Portale/VisualizzaFile.php?tab=3&rec=764|urlmorto=sì}}</ref>.


== La vicenda ==
== Il salvataggio degli ebrei ==
In un giorno dell'estate del [[1943]], dopo la caduta di [[Benito Mussolini|Mussolini]] e il ritiro delle truppe da parte del nuovo governo guidato dal [[maresciallo]] [[Pietro Badoglio]] nella [[Francia]] meridionale, incontrò a Lunata una famiglia di profughi ebrei da là provenienti, tra i quali Renato Gabbai, che le chiesero una sistemazione. D'accordo con la madre e il padre, li accolse presso la propria abitazione. L’[[8 settembre]] ci fu l'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]], poco dopo i tedeschi occuparono l'Italia e avviarono i loro rastrellamenti nei confronti degli ebrei. Preoccupata, pensò di rivolgersi per un sostegno al parroco di Lunata don Angelo Unti, il quale la indirizzò presso il convento dei [[Carmelitani della Beata Vergine Maria Immacolata|Padri carmelitani]] di Capannori. I Carmelitani accettarono di proteggere la famiglia Gabbai, a cui si erano aggiunti altri parenti provenienti dalla Francia, chiedendole di aiutarli a reperire i viveri per il loro sostentamento<ref>{{Cita web|url=http://provincia.pistoia.it/Portale/VisualizzaFile.php?tab=3&rec=764|titolo=Lida Basso}}</ref>. Assieme a un’amica si recarono più volte al mulino a raccogliere gli avanzi di farina delle macine. Con la collaborazione dei partigiani Roberto Bartolozzi e Michele Lombardi, reperì i documenti falsi per cinque di questi profughi ebrei, che così poterono fuggire in [[Svizzera]]<ref>{{Cita web|url=http://provincia.pistoia.it/Portale/VisualizzaFile.php?tab=3&rec=764|titolo=Lida Basso}}</ref>. Il [[16 agosto]] [[1944]] un grave episodio sconvolse il paese di Lunata. I tedeschi arrestarono il parroco don Unti, il suo vice don Giorgio Bigongiari e nove giovani, che furono uccisi. I Gabbai rimasero nascosti nel convento dei Carmelitani, da cui uscirono dopo la liberazione di Lucca, avvenuta il [[5 settembre]]. Il giovane Renato s'innamorò di sua sorella, dopo la guerra decisero di sposarsi e di emigrare negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Negli [[Anni 1970|anni '70]], Renato Gabbai inviò alla commissione apposita dello [[Israele|Stato d'Israele]] un corposo dossier su di lei. Nel [[1978]] le conferirono il riconoscimento di ''giusto tra le nazioni''. La cerimonia ufficiale si tenne il [[21 maggio]] [[1981]] nella [[sinagoga di Livorno]]. Nel maggio 2007, la città di Pescia le attribuì la cittadinanza onoraria. Pochi mesi dopo, morì a Livorno.
Nell'estate [[1943]] incontrò in una strada di Lunata una famiglia di profughi ebrei provenienti dalla [[Francia]] meridionale, i Gabbai, che le chiesero aiuto per trovare una sistemazione. Dopo aver consultato i genitori, decise di accoglierli presso la propria abitazione. Dopo l'armistizio dell'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]] e l'inizio dei rastrellamenti tedeschi nei confronti degli ebrei, si rivolse al parroco di Lunata don Angelo Unti per trovare un luogo dove nasconderli, assieme ad altri ebrei fuggiti da Livorno e [[Genova]]. Il parroco la indirizzò presso il convento dei [[Carmelitani della Beata Vergine Maria Immacolata|Padri carmelitani]] di Capannori, che accettarono di nasconderli<ref name="pistoia.it"/>. Assieme a un’amica si recò più volte al mulino per raccogliere gli avanzi di farina da portare in convento per il sostentamento dei profughi. Con la collaborazione dei partigiani Roberto Bartolozzi e Michele Lombardi, pianificò la fuga in Svizzera di cinque fra di loro<ref name="pistoia.it"/>. I Gabbai rimasero nascosti nel convento dei Carmelitani fino alla liberazione di Lucca, avvenuta il [[5 settembre]] [[1944]]. Dopo la guerra Renato Gabbai si sposò con sua sorella Enza e insieme emigrarono negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].


== Bibliografia ==
== Giusta tra le nazioni ==
Negli [[Anni 1970|anni '70]], Renato Gabbai inviò alla commissione apposita dello [[Israele|Stato d'Israele]] un corposo dossier su di lei. Il [[31 maggio]] [[1978]] le fu conferito il riconoscimento di ''giusto tra le nazioni''<ref>{{Cita web|url=https://righteous.yadvashem.org/?search=basso&searchType=righteous_only&language=en&itemId=4013828&ind=0|titolo=Basso Lida}}</ref>. La cerimonia ufficiale si tenne il [[21 maggio]] [[1981]] nella [[sinagoga di Livorno]]. Nel maggio [[2007]], la città di Pescia le attribuì la cittadinanza onoraria. Pochi mesi dopo, morì a Livorno.


== Note ==
* Pierluigi Frisi, ''Andava fatto, la giusta Lida Basso Frisini,'' Media Print Editore 2020.
<references />

== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Pierluigi Frisi|titolo=Andava fatto, la giusta Lida Basso Frisini|editore=Media Print Editore|anno=2020}}


== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
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* {{Cita web|url=http://www.costaovest.info/andava-fatto-in-un-libro-la-storia-della-giusta-tra-le-nazioni-lida-frisini-basso/|titolo=Andava fatto, in un libro la storia della giusta tra le nazioni Lida Frisini Basso}}


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[[Categoria:Giusti tra le nazioni italiani]]
== Note ==

Versione attuale delle 22:42, 19 nov 2024

Lida Basso coniugata Frisini (Pescia, 1º ottobre 1919Livorno, 30 luglio 2007) è stata una docente e benefattrice italiana, proclamata giusto tra le nazioni per aver salvato delle famiglie ebree dalla deportazione.

Nacque all’ospedale di Pescia, dove fu abbandonata appena nata dalla madre naturale. Fu adottata dai coniugi pesciatini Paride Sabatini e Gennì Michelotti. Ebbe due fratelli Enzo, caduto sul fronte russo, ed Enza. Quand'era ancora piccola la famiglia si trasferì a Lunata, frazione del comune di Capannori. Compì gli studi all'istituto magistrale, dove si diplomò da privatista nel 1942. Contestualmente lavorò come operaia tessile presso la Cucirini Cantoni Coats di Lucca. Conobbe Francesco Frisini, vicebrigadiere della Guardia di Finanza di stanza a Castelnuovo di Garfagnana, con il quale si sposò nel 1949. Insieme ebbero due figli, Pierluigi ed Enza, e si trasferirono a Grosseto, poi a Livorno. Nel 1950 si laureò in lettere presso l'università di Pisa e divenne insegnante di scuola superiore a Livorno[1].

Il salvataggio degli ebrei

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Nell'estate 1943 incontrò in una strada di Lunata una famiglia di profughi ebrei provenienti dalla Francia meridionale, i Gabbai, che le chiesero aiuto per trovare una sistemazione. Dopo aver consultato i genitori, decise di accoglierli presso la propria abitazione. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e l'inizio dei rastrellamenti tedeschi nei confronti degli ebrei, si rivolse al parroco di Lunata don Angelo Unti per trovare un luogo dove nasconderli, assieme ad altri ebrei fuggiti da Livorno e Genova. Il parroco la indirizzò presso il convento dei Padri carmelitani di Capannori, che accettarono di nasconderli[1]. Assieme a un’amica si recò più volte al mulino per raccogliere gli avanzi di farina da portare in convento per il sostentamento dei profughi. Con la collaborazione dei partigiani Roberto Bartolozzi e Michele Lombardi, pianificò la fuga in Svizzera di cinque fra di loro[1]. I Gabbai rimasero nascosti nel convento dei Carmelitani fino alla liberazione di Lucca, avvenuta il 5 settembre 1944. Dopo la guerra Renato Gabbai si sposò con sua sorella Enza e insieme emigrarono negli Stati Uniti.

Giusta tra le nazioni

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Negli anni '70, Renato Gabbai inviò alla commissione apposita dello Stato d'Israele un corposo dossier su di lei. Il 31 maggio 1978 le fu conferito il riconoscimento di giusto tra le nazioni[2]. La cerimonia ufficiale si tenne il 21 maggio 1981 nella sinagoga di Livorno. Nel maggio 2007, la città di Pescia le attribuì la cittadinanza onoraria. Pochi mesi dopo, morì a Livorno.

  1. ^ a b c Lida Basso, su provincia.pistoia.it. URL consultato il 27 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2023).
  2. ^ Basso Lida, su righteous.yadvashem.org.
  • Pierluigi Frisi, Andava fatto, la giusta Lida Basso Frisini, Media Print Editore, 2020.

Collegamenti esterni

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