Julia Kristeva: differenze tra le versioni
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* Anna Smith, ''Julia Kristeva: Readings of Exile and Estrangement'', Palgrave Macmillan, 1996. |
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* David Crownfield, ''Body/Text in Julia Kristeva: Religion, Women, and Psychoanalysis'', State University of New York Press, 1992 |
* David Crownfield, ''Body/Text in Julia Kristeva: Religion, Women, and Psychoanalysis'', State University of New York Press, 1992 |
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* Hélène Volat. [http://hvolat.com/Kristeva/kristeva.htm Bibliographie en ligne] |
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== Voci correlate == |
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Julia Kristeva (bgr. Юлия Кръстева, Julija Krăsteva; Sliven, 24 giugno 1941) è una linguista, psicanalista, filosofa e scrittrice francese di origine bulgara.
Biografia
Vive e lavora in Francia dal 1964 e pubblica principalmente in francese. Partecipò alla redazione della rivista Tel Quel e, soprattutto negli anni sessanta e settanta, partecipò attivamente alla vita culturale francese dell'epoca, teorizzando e sviluppando tra l'altro il concetto di intertestualità. Collaborò con Michel Foucault, Roland Barthes, Jacques Derrida e Philippe Sollers. Si sposò con quest'ultimo.
Nel 1979 divenne psicanalista, dopo aver seguito dei seminari di Jacques Lacan. Ha costruito una relazione tra la semiologia e l'analisi psicanalitica. Insegna Semiologia alla State University of New York e all'Università Paris VII - Denis-Diderot. Dirige il "Centro Roland Barthes" e nel 2004 ha ricevuto il Premio Holberg. Il 12 dicembre 2018 riceve la laurea magistrale honoris causa in Traduzione specialistica e Interpretariato di conferenza presso la Libera università di lingue e comunicazione IULM di Milano.[1]
Opere
Il suo lavoro è cominciato intorno alla semiologia occupandosi di dialogo, verosimiglianza, ideologemi, moda e letteratura. Specialmente di autori come Sade, Roussel, Bataille, Beckett (con Le père, l'amour, l'exile) e in misura maggiore di Mallarmé, al quale ha dedicato una monografia importante (La révolution du langage poétique, 1974). Un altro libro di critica letteraria che già apre alla psicoanalisi è Pouvoirs de l'horreur (1980), su Céline. Seguono poi anni d'interesse verso i fenomeni dell'amore e della depressione, l'idea di esilio, e il problema della fede. Un romanzo semi-autobiografico (I samurai, 1990) ricostruisce i suoi anni d'impegno politico maoista e gli incontri di lei, giovane e attraente ragazza giunta a Parigi dall'est Europa, con gli intellettuali dell'epoca. Di una successiva ricerca sul "genio femminile" fanno parte i tre libri su Hannah Arendt, Melanie Klein e Colette.
Kristeva è stata considerata una delle maggiori esponenti del femminismo francese insieme a Simone de Beauvoir, Hélène Cixous e Luce Irigaray.[2][3] Ha avuto una notevole influenza sul femminismo e la critica letteraria femminista negli Stati Uniti e nel Regno Unito.[4][5]
Impostures intellectuelles
Nel 1997, i fisici A. Sokal e J. Bricmont dedicarono un capitolo del loro libro Impostures intellectuelles [6] all'utilizzo che Kristeva fece della matematica in alcuni degli scritti che la resero famosa negli anni Sessanta e Settanta. Essi illustrano (pagg. 38-49 della prima edizione americana) la assai superficiale conoscenza di Kristeva della matematica che purtuttavia ella pretende di richiamare, e sostengono inoltre che ella non riesca a mostrare la rilevanza, in linguistica, dei concetti matematici che importa in modo analogico, e che tale rilevanza verosimilmente non esiste.
Saggi
- Semiologia e grammatologia (1968), in Jacques Derrida, Posizioni. Colloqui con Henri Ronse, Julia Kristeva, Jean-Louis Houdebine, Guy Scarpetta, Lucette Finas, Verona: Bertani, 1975.
- Séméiôtiké. Ricerche per una semanalisi (1969), Milano: Feltrinelli, 1978.
- La semiologia scienza critica e/o critica della scienza (1971), in Umberto Silva (a cura di), Scrittura e rivoluzione (traduzione parziale di Théorie d'ensemble), Milano: Mazzotta, 1974.
- Bataille l'esperienza e la pratica (1973), in Philippe Sollers (a cura di), Bataille. Verso una rivoluzione culturale, Bari: Edizioni Dedalo, 1974.
- Il soggetto in processo (1973), in Philippe Sollers (a cura di), Artaud. Verso una rivoluzione culturale, Bari: Dedalo, 1974.
- La rivoluzione del linguaggio poetico (1974), Venezia: Marsilio, 1979; Milano: Spirali, 2006.
- Donne cinesi (1975), Milano: Feltrinelli, 1975.
- Discorso e famiglia in Cina. Alcune proposte (1975), in Armando Verdiglione (a cura di), Psicanalisi e semiotica, Milano: Feltrinelli, 1975.
- Materia e senso. Pratiche significanti e teoria del linguaggio (traduzione parziale di Polylogue, 1980), Torino: Einaudi, 1980.
- Eretica dell'amore, a cura di Edda Melon, Torino: la Rosa, 1979.
- Poteri dell'orrore. Saggio sull'abiezione (1980), Milano: Spirali, 1981.
- Storie d'amore (1983), Roma: Editori Riuniti, 1985; n.ed. Roma: Donzelli, 2012.
- In principio era l'amore. Psicoanalisi e fede (1985), Bologna: il Mulino, 1987, n.ed. Milano: SE, 2001; con presentazione di Massimo Recalcati, Bologna: il Mulino, 2015
- Sole nero. Depressione e melanconia (1986), Milano: Feltrinelli, 1986; n.ed. Roma: Donzelli, 2013.
- Stranieri a sé stessi (1988), Milano: Feltrinelli, 1990; n.ed. Roma: Donzelli, 2014.
- Il linguaggio, questo sconosciuto: iniziazione alla linguistica (con un'intervista di Augusto Ponzio), Bari: Adriatica, 1992.
- Le nuove malattie dell'anima (1993), Roma: Borla, 1998.
- Il rischio del pensare (intervista a Marie-Christine Navarro, 1998), Genova: Il melangolo, 2006.
- Hannah Arendt. La vita le parole (1999), Roma: Donzelli, 2005.
- Melanie Klein. La madre la follia (2000), Roma: Donzelli, 2006.
- Colette. Vita d'una donna (2002), Roma: Donzelli, 2004.
- Bisogno di credere. Un punto di vista laico, Roma: Donzelli, 2006.
- La testa senza il corpo. Il viso e l'invisibile nell'immaginario dell'Occidente (1989), Roma: Donzelli, 2009.
- (con Jean Vanier), Il loro sguardo buca le nostre ombre. Dialogo tra una non credente e un credente sull'handicap e la paura del diverso, Roma: Donzelli, 2011.
- Colette. Un genio femminile, Milano: O barra O edizioni, 2012.
- L'avvenire di una rivolta, a cura di Marta Albertella, Genova: Il melangolo, 2013.
- A Gerusalemme. Il bisogno di credere tra monoteismi e secolarizzazione, Milano-Udine: Mimesis, 2014.
- La vita, altrove: autobiografia come un viaggio: conversazione con Samuel Dock, traduzione di Elisa Donzelli Roma 2017) Prix Saint-Simon
Romanzi
- Les Samouraïs, 1990; trad. Oreste del Buono e Lietta Tornabuoni, I samurai, Torino; Einaudi, 1991.
- Le Vieil Homme et les Loups, 1991.
- Possessions, 1996; trad. Edda Melon, Una donna decapitata, Palermo: Sellerio, 1997.
- Meurtre à Byzance, 2004.
- Thérèse mon amour, 2008; trad. Alessia Piovanello, Teresa, mon amour. Santa Teresa d'Avila: l'estasi come un romanzo, Roma: Donzelli, 2009.
- L'Horloge enchantée, 2015.
Note
- ^ Laurea honors causa Julia Kristeva, su iulm.it.
- ^ Vanda Zajko e Miriam Leonard (edited by), Laughing with Medusa. Oxford University Press, 2006. ISBN 0-19-927438-X
- ^ Griselda Pollock, Inscriptions in the feminine. In: Inside the Visible edited by Catherine de Zegher. MIT Press, 1996.
- ^ Parallax, n. 8, [Vol. 4(3)], 1998.
- ^ Humm, Maggie, Modernist Women and Visual Cultures. Rutgers University Press, 2003. ISBN 0-8135-3266-3
- ^ A. Sokal, J. Bricmont, Impostures intellectuelles, Éditions Odile Jacob. Poi pubblicato anche in inglese come Fashionable Nonsense. Postmodern Intellectuals' abuse of science, Picador, New York 1998
Bibliografia
- Jennifer Radden, The Nature of Melancholy: From Aristotle to Kristeva, Oxford University Press, 2000.
- Megan Becker-Leckrone, Julia Kristeva And Literary Theory, Palgrave Macmillan, 2005.
- Sara Beardsworth, Julia Kristeva, Psychoanalysis and Modernity, Suny Press, 2004. (2006 Goethe Award for Psychoanalytic Scholarship for the best book published in 2004)
- Kelly Ives, Julia Kristeva: Art, Love, Melancholy, Philosophy, Semiotics and Psychoanalysis, Crescent Moon Publishing Édition, 2010.
- Kelly Oliver, Ethics, Politics, and Difference in Julia Kristeva's Writing, Routledge, 1993.
- John Lechte, Maria Margaroni, Julia Kristeva: Live Theory , Continuum International Publishing Group Ltd, 2005
- Anna Smith, Julia Kristeva: Readings of Exile and Estrangement, Palgrave Macmillan, 1996.
- David Crownfield, Body/Text in Julia Kristeva: Religion, Women, and Psychoanalysis, State University of New York Press, 1992
- Hélène Volat. Bibliographie en ligne
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Julia Kristeva
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Julia Kristeva
Collegamenti esterni
- (EN, FR) Sito ufficiale, su kristeva.fr.
- (EN, FR) Biografia di Kristeva e la presentazione della sua teoria semiotica, su signosemio.com.
- Notizie ed interviste a Julia Kristeva, su bulgaria-italia.com.
- Intervista alla Radio Svizzera 2012, su retedue.rsi.ch.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 108172648 · ISNI (EN) 0000 0001 2283 9200 · SBN CFIV074894 · Europeana agent/base/145335 · LCCN (EN) n50045983 · GND (DE) 118778056 · BNE (ES) XX937321 (data) · BNF (FR) cb11910116q (data) · J9U (EN, HE) 987007264150305171 · NSK (HR) 000002567 · NDL (EN, JA) 00446365 · CONOR.SI (SL) 5529187 |
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