Michele Attendolo: differenze tra le versioni
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|PostNazionalità = del tardo [[Rinascimento]]. Fu signore di [[Acquapendente]], [[Potenza (Italia)|Potenza]], [[Alianello]], [[Castelfranco Veneto]], [[Pozzolo Formigaro]]. Figlio di [[Bartolo Attendolo|Bartolo]], fratello di [[Lorenzo Attendolo|Lorenzo]], padre di [[Perino Attendolo|Perino]], zio di Olivo, suocero di Marco, cugino di [[Muzio Attendolo Sforza]] e di [[Francesco Sforza]]; genero di [[Niccolò Fortebraccio]] e di [[Giacomo di Vico]] |
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== Biografia == |
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Michele Attendolo, anche noto come Micheletto Attendolo o Micheletto da Cotignola (Cotignola, 1370 circa – Pozzolo Formigaro, febbraio 1463), è stato un condottiero italiano del tardo Rinascimento. Fu signore di Acquapendente, Potenza, Alianello, Castelfranco Veneto, Pozzolo Formigaro. Figlio di Bartolo, fratello di Lorenzo, padre di Perino, zio di Olivo, suocero di Marco, cugino di Muzio Attendolo Sforza e di Francesco Sforza; genero di Niccolò Fortebraccio e di Giacomo di Vico.
Biografia
Nel 1419 entra al servizio della Chiesa con Papa Martino V.
Nel 1431 è al servizio della Repubblica di Firenze.
Fu al soldo di Renato d'Angiò per difendere il regno di Napoli dalle pretese degli Aragonesi da maggio 1435 a aprile 1439.
Nel giugno del 1440 al servizio di Firenze sconfigge Niccolò Piccinino al servizio dei milanesi ad Anghiari.
Nel 1441 stipula una ferma con la Repubblica di Venezia e viene nominato Capitano Generale al posto del Gattamelata, a gennaio contrasta gli aragonesi negli Abruzzi.
Micheletto Attendolo guidò l'armate della Serenissima alla conquista di Lecco nel 1447, finendo però sconfitto dai Milanesi.
Viene rimosso dal comando e confinato a Conegliano.
Note