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Butilidrossitoluene: differenze tra le versioni

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Tra gli [[Additivo alimentare|additivi alimentari]] è identificato dalla sigla '''E321''', ed è solitamente impiegato insieme al [[butilidrossianisolo]] (BHA), l''''E320'''.
Tra gli [[Additivo alimentare|additivi alimentari]] è identificato dalla sigla '''E321''', ed è solitamente impiegato insieme al [[butilidrossianisolo]] (BHA), l''''E320'''.

A livello industriale, viene generalmente prodotto per [[reazione di Friedel-Crafts]] tra il [[cresolo|para-cresolo]] e il [[butene]].


Contrariamente al BHA, non è ritenuto un possibile agente carcinogeno, tuttavia gli esperimenti sugli animali hanno mostrato un possibile aumento dell'[[istiocitosi alveolare]] nei topi femmina e varie lesioni [[fegato|epatiche]] nei topi maschio, pertanto la [[Food and Drug Administration]] (FDA) ne ha limitato le dosi negli alimenti in quantità simili a quelle del BHA.
Contrariamente al BHA, non è ritenuto un possibile agente carcinogeno, tuttavia gli esperimenti sugli animali hanno mostrato un possibile aumento dell'[[istiocitosi alveolare]] nei topi femmina e varie lesioni [[fegato|epatiche]] nei topi maschio, pertanto la [[Food and Drug Administration]] (FDA) ne ha limitato le dosi negli alimenti in quantità simili a quelle del BHA.


Sia il BHT che il BHA vengono anche utilizzati come antiossidanti nell'[[cosmetico|industria cosmetica]], soprattutto per creme e rossetti, e in quella farmaceutica.
Sia il BHT che il BHA vengono anche utilizzati come antiossidanti nell'[[cosmetico|industria cosmetica]], soprattutto per creme e rossetti, e in quella farmaceutica.

== Produzione ==
Industrialmente si prepara il BHT attraverso la reazione di [[reazione di Friedel-Crafts]] che coinvolge il ''[[P-Cresolo|p]]''[[P-Cresolo|-cresolo]] (4-metilfenolo) e l'[[isobutene]] (2-metilpropene) catalizzata dall'acido solforico:<ref name=Ullmann>Helmut Fiege, Heinz-Werner Voges, Toshikazu Hamamoto, Sumio Umemura, Tadao Iwata, Hisaya Miki, Yasuhiro Fujita, Hans-Josef Buysch, Dorothea Garbe, Wilfried Paulus "Phenol Derivatives" in ''Ullmann's Encyclopedia of Industrial Chemistry'', Wiley-VCH, Weinheim, 2002. {{DOI|10.1002/14356007.a19_313}}
Article Online Posting Date: June 15, 2000.</ref>
: CH<sub>3</sub>(C<sub>6</sub>H<sub>4</sub>)OH + 2 CH<sub>2</sub>=C(CH<sub>3</sub>)<sub>2</sub> → ((CH<sub>3</sub>)<sub>3</sub>C)<sub>2</sub>CH<sub>3</sub>C<sub>6</sub>H<sub>2</sub>OH
Il BHT può anche essere preparato dal 2,6-di-''terz''-butilfenolo attraverso idrossimetilazione, o amminometilazione, seguita da [[idrogenolisi]].


==Note==
==Note==

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Butilidrossitoluene
formula di struttura
formula di struttura
Nome IUPAC
2,6-bis(1,1-dimetiletil)-4-metilfenolo
Nomi alternativi
Idrossitoluene butilato
BHT
DBPC
E321
2,6-di-t-butil-4-metilfenolo
2,6-di-t-butil-p-cresolo

3,5-di-t-4butilidrossitoluene
ionolo

Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC15H24O
Massa molecolare (u)220,36
Aspettosolido cristallino bianco
Numero CAS128-37-0
Numero EINECS204-881-4
PubChem31404
DrugBankDBDB16863
SMILES
CC1=CC(=C(C(=C1)C(C)(C)C)O)C(C)(C)C
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1,05
Solubilità in acqua0,02 g/l a 20 °C
Temperatura di fusione69 °C (342 K)
Temperatura di ebollizione265 °C (538 K)
Tensione di vapore (Pa) a 293 K2
Proprietà termochimiche
ΔfH0 (kJ·mol−1)−410,0
Indicazioni di sicurezza
Punto di fiamma127 °C (400 K)
Temperatura di autoignizione345 °C (618 K)
Simboli di rischio chimico
irritante pericoloso per l'ambiente
attenzione
Frasi H302 - 319 - 411
Consigli P305+351+338 - 273 [1]

Il butilidrossitoluene (o idrossitoluene butilato, noto anche con la sigla BHT) è un fenolo alchilato.

A temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina bianca, poco solubile in acqua, solubile nei comuni solventi organici (in etanolo: 330 g/L a 20 °C).

Trova impiego come antiossidante, sia nei polimeri che negli alimenti, in cui svolge una funzione conservante. Reagisce infatti facilmente con i radicali liberi, prevenendo l'ossidazione delle sostanze grasse, l'alterazione del colore e delle altre qualità organolettiche dei prodotti cui è aggiunto. È incompatibile con alcuni sali ferrosi.

Tra gli additivi alimentari è identificato dalla sigla E321, ed è solitamente impiegato insieme al butilidrossianisolo (BHA), l'E320.

Contrariamente al BHA, non è ritenuto un possibile agente carcinogeno, tuttavia gli esperimenti sugli animali hanno mostrato un possibile aumento dell'istiocitosi alveolare nei topi femmina e varie lesioni epatiche nei topi maschio, pertanto la Food and Drug Administration (FDA) ne ha limitato le dosi negli alimenti in quantità simili a quelle del BHA.

Sia il BHT che il BHA vengono anche utilizzati come antiossidanti nell'industria cosmetica, soprattutto per creme e rossetti, e in quella farmaceutica.

Produzione

Industrialmente si prepara il BHT attraverso la reazione di reazione di Friedel-Crafts che coinvolge il p-cresolo (4-metilfenolo) e l'isobutene (2-metilpropene) catalizzata dall'acido solforico:[2]

CH3(C6H4)OH + 2 CH2=C(CH3)2 → ((CH3)3C)2CH3C6H2OH

Il BHT può anche essere preparato dal 2,6-di-terz-butilfenolo attraverso idrossimetilazione, o amminometilazione, seguita da idrogenolisi.

Note

  1. ^ scheda del butilidrossitoluene su IFA-GESTIS
  2. ^ Helmut Fiege, Heinz-Werner Voges, Toshikazu Hamamoto, Sumio Umemura, Tadao Iwata, Hisaya Miki, Yasuhiro Fujita, Hans-Josef Buysch, Dorothea Garbe, Wilfried Paulus "Phenol Derivatives" in Ullmann's Encyclopedia of Industrial Chemistry, Wiley-VCH, Weinheim, 2002. DOI10.1002/14356007.a19_313 Article Online Posting Date: June 15, 2000.

Collegamenti esterni