Vai al contenuto

Lida Basso

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 28 gen 2023 alle 05:49 di Mtarch11 (discussione | contributi) (ordine sezioni, +W)

Lida Basso coniugata Frisini (Pescia, 1° ottobre 1919Livorno, 30 luglio 2007) è stata una docente e benefattrice italiana, proclamata giusto tra le nazioni per aver salvato delle famiglie ebree dalla deportazione.

Biografia

Nacque all’ospedale di Pescia dove, appena nata, fu abbandonata dalla madre naturale e adottata dai coniugi pesciatini Paride Sabatini e Gennì Michelotti, che avevano da poco perso un figlio. Successivamente nacquero i suoi fratelli Enzo, caduto sul fronte russo, ed Enza. La famiglia si trasferì a Lunata, frazione del comune di Capannori. Studentessa promettente sin dalle scuole elementari, proseguì gli studi all'istituto magistrale. Contestualmente trovò lavoro come operaia tessile presso la Cucirini Cantoni Coats di Lucca e così contribuì all'economia familiare. Nel 1942 conseguì il diploma da privatista. Conobbe Francesco Frisini, vicebrigadiere della Guardia di Finanza di stanza a Castelnuovo di Garfagnana, con il quale si sposò nel 1949. Insieme ebbero due figli, Pierluigi ed Enza, e si trasferirono dapprima a Grosseto, poi a Livorno. Nel 1950 si laureò in lettere presso l'università di Pisa e iniziò l'attività di insegnante di scuola superiore, che proseguì fino al pensionamento[1].

La vicenda

In un giorno dell'estate del 1943, dopo la caduta di Mussolini e il ritiro delle truppe da parte del nuovo governo guidato dal maresciallo Pietro Badoglio nella Francia meridionale, incontrò a Lunata una famiglia di profughi ebrei da là provenienti, tra i quali Renato Gabbai, che le chiesero una sistemazione. D'accordo con la madre e il padre, li accolse presso la propria abitazione. L’8 settembre ci fu l'armistizio, poco dopo i tedeschi occuparono l'Italia e avviarono i loro rastrellamenti nei confronti degli ebrei. Preoccupata, pensò di rivolgersi per un sostegno al parroco di Lunata don Angelo Unti, il quale la indirizzò presso il convento dei Padri carmelitani di Capannori. I Carmelitani accettarono di proteggere la famiglia Gabbai, a cui si aggiunsero altri parenti e conoscenti provenienti dalla Francia, da Livorno e da Genova, chiedendole di aiutarli a reperire i viveri per il loro sostentamento[2]. Assieme a un’amica si recarono più volte al mulino a raccogliere gli avanzi di farina delle macine. Con la collaborazione dei partigiani Roberto Bartolozzi e Michele Lombardi, reperì i documenti falsi per cinque di questi profughi ebrei, che così poterono fuggire in Svizzera[3]. Il 16 agosto 1944 un grave episodio sconvolse il paese di Lunata. I tedeschi arrestarono il parroco don Unti, il suo vice don Giorgio Bigongiari e nove giovani, che furono uccisi. I Gabbai rimasero nascosti nel convento dei Carmelitani, da cui uscirono dopo la liberazione di Lucca, avvenuta il 5 settembre. Il giovane Renato s'innamorò di sua sorella, dopo la guerra decisero di sposarsi e di emigrare negli Stati Uniti. Negli anni '70, Renato Gabbai inviò alla commissione apposita dello Stato d'Israele un corposo dossier su di lei. Il 31 maggio 1978 le conferirono il riconoscimento di giusto tra le nazioni[4]. La cerimonia ufficiale si tenne il 21 maggio 1981 nella sinagoga di Livorno. Nel maggio 2007, la città di Pescia le attribuì la cittadinanza onoraria. Pochi mesi dopo, morì a Livorno.

Note

  1. ^ Lida Basso, su provincia.pistoia.it.
  2. ^ Lida Basso, su provincia.pistoia.it.
  3. ^ Lida Basso, su provincia.pistoia.it.
  4. ^ Basso Lida, su righteous.yadvashem.org.

Bibliografia

  • Pierluigi Frisi, Andava fatto, la giusta Lida Basso Frisini, Media Print Editore, 2020.

Collegamenti esterni

  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie