Vai al contenuto

Colorimetro

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La versione stampabile non è più supportata e potrebbe contenere errori di resa. Aggiorna i preferiti del tuo browser e usa semmai la funzione ordinaria di stampa del tuo browser.
Rappresentazione schematica di un colorimetro: (1) Selezione della lunghezza d'onda, (4) Cambio lampada per operare nell'ultravioletto (lampada a deuterio), (5) Display, (6) Compartimento del campione, (7) Azzeramento (100% T), (8) Regolatore della sensibilità.

Un colorimetro è uno strumento che misura l'assorbimento di particolari lunghezze d'onda della luce da parte di una soluzione colorata. È comunemente usato per determinare la concentrazione di un soluto conosciuto in una soluzione per mezzo della legge di Lambert-Beer, che afferma che la concentrazione di un soluto è proporzionale all'assorbanza.

È caratterizzato da una maggiore semplicità costruttiva rispetto ad uno spettrofotometro e per operare generalmente nella regione spettrale del visibile, tra circa 400-700 nm.

Parti componenti lo strumento

Le parti essenziali di un colorimetro sono:

Vari filtri ottici sono utilizzati nel colorimetro per selezionare l'intervallo di lunghezze d'onda della luce nel quale il soluto assorbe maggiormente, al fine di minimizzare l'errore. La gamma di lunghezza d'onda usuale è 400-700 nanometri (nm). Se è necessario operare nel campo dell'ultravioletto (inferiore a 400 nm), è necessario utilizzare una sorgente adatta, in genere una lampada a deuterio. Nei moderni colorimetri lampada e filtri possono essere sostituiti da una serie di diodi ad emissione luminosa (LED) di diversi colori.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 42022