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Anficlo

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Nella mitologia greca, Anficlo (in greco antico: Ἄμφικλος) è un guerriero troiano che Omero menziona nel libro XVI dell'Iliade, senza tuttavia fornire altre informazioni sul suo conto. La sua morte è accuratamente descritta dal poeta con dovizia di particolari cruenti.

In quanto troiano (non ci è dato sapere se altrimenti si fosse trattato di un alleato dell'Asia Minore, come sarebbe ipotizzabile), Anficlo partecipò al conflitto, schierandosi nel partito antiacheo e offrendosi per la difesa della patria al costo della vita.

Nella mischia che seguì all'arrivo di Patroclo in battaglia, Anficlo tentò di trafiggere con la sua arma Mege, sovrano di Dulichio; mentre il troiano gli si avventava contro, Mege, attento, prevenne il suo attacco e reagì conficcandogli la lancia nella coscia, nel punto in cui è più grande il muscolo umano. La punta dell'asta stracciò muscoli e tendini, sicché Anficlo, abbandonato agonizzante sul suolo, morì dissanguato dopo pochi minuti e la sua ombra scivolò nell'Ade.

  • Omero, Iliade, libro XVI, versi 313-316.
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