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Khan

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Il khan (in mongolo хан/ᠬᠠᠨ) o qan[1], talvolta italianizzato in can o cane,[2][3][4] è un appellativo di natura nobiliare di origine turco-mongola, derivato da Khagan e corrispondente a "grande principe", "sovrano", "monarca".

Per indicare una donna appartenente a una famiglia di Khān si usa il vocabolo Khānum (o Khānim), mentre per le consorti si usa il termine Khanbikeh.

La prima attestazione di questo appellativo nobiliare risale al popolo degli Xianbi e ai popoli che discendono da questi, come i Rouran e gli Avari, i quali, a partire dal II secolo a.C. e fino al VI secolo d.C. migrarono dall'attuale regione della Mongolia verso Ovest.[5] A partire dal VI secolo d.C. tutti i popoli Turchi indicavano con il termine qaghan il loro sovrano,[5] così anche i Mongoli, tranne i Kitai i quali, a partire dal X secolo, preferirono sostituirlo con il cinese huángdì (皇帝).

Nelle prime fonti in lingua turca la parola è khan in ambedue le forme qan e qaghan, dalla etimologia incerta e comunque legate a qatun/khatun con il quale si indica la "regina". Nei testi redatti nella grafia Göktürk e in quelli degli Uiguri, qaghan indica il titolo mentre qan rende il concetto ossia il suo principio astratto. Il lessicografo uiguro Mahmud al-Kashgari registrò, nell'XI secolo, il solo lemma qan. Così nel Medio Oriente turco-iraniano islamico il termine khan viene a indicare un governatore e non un sovrano o un principe, questo appellato come sulṭān o shāh.

Nel XII secolo i Mongoli adottano il termine turco qan, così il condottiero Temüjin si indica, ad esempio sulle monete e su alcuni documenti, come gür-qan ("sovrano universale"); il figlio ed erede al trono Ögödei si appella invece come qa'an che nella resa turca è qaghan. Dopo la morte di Ögödei quest'ultimo titolo acquisisce maggiore dignità e nei testi sostituisce, retroattivamente, il titolo di qan con cui veniva appellato Cingghis (Temüjin /Gengis) Khan, da ora Qa'an. Così saranno appellati come Qan i sovrani dell'Orda d'Oro e dell'Ilkhanato mentre il titolo di Qa'an sarà riservato all'imperatore che risiedeva in Oriente.[6]

  1. ^ e nelle forme affini qaghan, qa’an, kagan, khaan
  2. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "cane", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  3. ^ Cane, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 maggio 2017.
  4. ^ Lemma "cane" in Aldo Gabrielli, Grande dizionario italiano.
  5. ^ a b Atwood, p. 382
  6. ^
    (EN)

    «This title, which became Ögedei's posthumous reign name, was seen as having greater dignity than qan, and from then on CHINGGIS KHAN’s title was retroactively written in Mongolian as Chinggis Qa'an. During the subsequent decades qan became a title used for the subordinate khan, such as those of the IL-KHANATE and the GOLDEN HORDE, while qa’an was reserved for the emperor ruling in the east.»

    (IT)

    «Questo titolo, che divenne il nome del successivo regno Ögedei, era visto come segno di dignità superiore a quella di qan e d'allora in avanti il titolo di CHINGGIS KHAN fu retroattivamente scritto in mongolo come Chinggis Qa'an. Durante i successivi decenni qan divenne un titolo utilizzato per i khan subordinati, come quelli del IL-KHANATE e della ORDA D'ORO, mentre qa'an fu riservato all'imperatore regnante in oriente.»

    ,
  • Cristopher Atwood, Encyclopedia of Mongolia and the Mongol Empire. NY, Facts On File, 2004.
  • Paul D. Buell, Historical Dictionary of the Mongol World Empire. Lanham, Maryland, and Oxford, The Scarecrow Press, Inc, 2003.

Voci correlate

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