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{{Torna a|Calcio (sport)}}
{{C|Voce scritta con troppi toni enfatici, con un linguaggio giornalistico invece di usare uno stile enciclopedico neutrale, e la sezione "Storia del calcio in Italia", oltre a limitarsi a ripetere quanto scritto in [[Storia della Serie A]], è carente di fonti e prospettiva storica.|calcio|luglio 2021}}
{{Sport per Paese
 | Immagine = Italia82.JPG
 | Didascalia = La Nazionale italiana [[campionato mondiale di calcio 1982|campione del mondo 1982]]
 | Disciplina = Calcio
 | Paese = {{ITA}}
 | Organismo = [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]]
 | Origine = fine [[XIX secolo]]
 | Praticanti = 1362695
 | Anno praticanti = 2018-2019
 | Nota praticanti = <ref name="tesseratiFIGC"/>
 | Club = 12127
 | Anno club = 2018-2019
 | Nota club = <ref name="tesseratiFIGC">{{Cita web | url = https://www.figc.it/it/federazione/mission-e-governance/i-numeri-del-calcio-italiano/ | titolo = I numeri del calcio italiano }}</ref>
 | Competizione internazionale 1 = [[Campionato mondiale di calcio|Campionato mondiale]]
 | Competizione internazionale 2 = [[Campionato europeo di calcio|Campionato europeo]]
| Competizione internazionale 3 = [[UEFA Nations League]]
 | Competizione internazionale 4 = [[FIFA Confederations Cup]]
 | Competizione internazionale 5 = [[Campionato mondiale femminile di calcio|Campionato mondiale femminile]]
 | Competizione internazionale 6 = [[Campionato europeo femminile di calcio|Campionato europeo femminile]]
 | Competizione di club 1 = [[Campionato italiano di calcio|Campionato]]
 | Competizione di club 2 = [[Coppa Italia]]
 | Competizione di club 3 = [[Campionato italiano femminile di calcio|Campionato femminile]]
 | Competizione di club 4 = [[Coppa Italia (calcio femminile)|Coppa Italia femminile]]
 | Competizione di club 5 = [[UEFA Champions League]]
 | Competizione di club 6 = [[UEFA Europa League]]
 | Competizione di club 7 = [[UEFA Europa Conference League]]
 | Competizione di club 8 = [[UEFA Women's Champions League]]
 | Aggiornato = 1 marzo 2022
}}
Il '''calcio in Italia''' è lo sport più popolare<ref>{{cita web|url=https://www.bbc.com/news/business-26351331|titolo=Italian football counts cost of stagnation|autore=Bill Wilson|data=10 marzo 2014|lingua=en}}</ref> e il più praticato, con circa 1,4 milioni di giocatori e 14000 squadre. Importato dall'[[Inghilterra]] sul finire del [[XIX secolo]], è gestito dalla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]] che dirige e organizza le varie [[Nazionale di calcio|nazionali]], oltre a controllare e coordinare le leghe e le divisioni, che organizzano a loro volta i campionati e le coppe (professionistici, dilettantistici e giovanili, sia maschili sia femminili).

Il [[campionato italiano di calcio]], la cui massima divisione è chiamata [[Serie A]], è uno dei più seguiti nel [[mondo]], con la [[Primera División (Spagna)|Liga spagnola]] e la [[Premier League]] inglese. Inoltre, i principali club calcistici italiani sono ai primi posti per numero di trofei internazionali vinti, con 51 titoli ufficiali (12 [[UEFA Champions League|Coppe dei Campioni/UEFA Champions League]], 7 [[Coppa delle Coppe UEFA|Coppe delle Coppe UEFA]], 9 [[UEFA Europa League|Coppe UEFA/UEFA Europa League]], 1 [[UEFA Conference League]], 4 [[Coppa Intertoto UEFA|Coppe Intertoto UEFA]], 9 [[Supercoppa UEFA|Supercoppe UEFA]], 7 [[Coppa Intercontinentale (calcio)|Coppe Intercontinentali]] e 2 [[Coppa del mondo per club FIFA|Coppe del mondo per club FIFA]]), che rendono l'Italia la seconda nazione più vincente a livello europeo dopo la [[Spagna]] e davanti all'[[Inghilterra]].

La [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale di calcio maschile dell'Italia]] è tra le più titolate al mondo, con 4 [[Campionato mondiale di calcio|campionati mondiali]] (a pari merito con la [[Nazionale di calcio della Germania|Germania]] e preceduta solo dal [[Nazionale di calcio del Brasile|Brasile]]), 2 [[campionato europeo di calcio|campionati europei]], 1 [[Calcio ai Giochi olimpici|torneo olimpico]] e 2 [[Coppa Internazionale|Coppe Internazionali]], oltre a numerosi piazzamenti. Anche le nazionali giovanili vantano vittorie nei campionati europei di categoria e medaglie d'oro calcistiche a manifestazioni multisportive, come le [[Universiadi]] e i [[Giochi del Mediterraneo]].

== Etimologia ==
Il termine ''calcio'' fu forse inventato da [[Luigi Bosisio]], nel [[1907]]. Nei primi anni, il gioco in [[Italia]] veniva chiamato ''foot-ball'', come in originale. In realtà il [[Vicenza Calcio]], nato nel [[1902]], ebbe fin da subito l'acronimo ''ACIVI'', ossia Associazione del Calcio in Vicenza. Comunque, nel 1907, Bosisio propose la sostituzione dell'[[Anglicismo|anglismo]] ''foot-ball'' con l'italico termine ''calcio'', che in età rinascimentale era un gioco con la palla con regole in parte differenti dal calcio moderno. La proposta ebbe successo e il quotidiano sportivo ''[[La Gazzetta dello Sport]]'', in un articolo del 17 ottobre di quell'anno, dal titolo «Foot-Ball o calcio?», scriveva:<ref>Chiesa, p. 15.</ref>
{{Citazione|Una proposta giudiziosissima ci vien posta dal nostro amico Rag. Bosisio il quale... ci consiglia ad iniziare l'invocata italianità del football sostituendo a questo ostico titolo straniero una parola italiana,... quella onde veniva denominato il giuoco nelle sue origini, allorquando la gagliarda gioventù vi si dedicava al tempo dei comuni italici tra una battaglia e l'altra sulle spianate dei dolci colli toscani. Il calcio! Questa proposta probabilmente avrà sapore di "forte agrume" per molti. Ed è per questo motivo che noi,... intitolando "Calcio" la presente rubrica, intendiamo abituare le orecchie ostili e degli ignari alla nostra idea ... in modo che il trapasso di abitudini sia automatico e quasi non avvertito. Gli italiani, purtroppo, non si creano d'un tratto.}}

== Organizzazione ==
{{vedi anche|Federazione Italiana Giuoco Calcio}}
In [[Italia]] il gioco del calcio è gestito ufficialmente dalla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]], fondata nel [[1898]] e meglio nota come ''Federcalcio'' o con l'acronimo ''FIGC'', ed è un'[[associazione riconosciuta]], con [[personalità giuridica]], federata al [[Comitato Olimpico Nazionale Italiano]] e unica accreditata nel territorio nazionale a promuovere questo sport, oltre a curarne gli aspetti ad essi connessi.<ref name=STATUTO>{{cita web|url=https://www.figc.it/media/129106/statuto-figc-commissario-ad-acta-2-dicembre-2020.pdf|titolo=STATUTO DELLA FIGC}}</ref> La Federcalcio ha sede a [[Roma]] ed è affiliata alla [[FIFA]] dal [[1905]]<ref name="IDENTITA" /> e all'[[UEFA]] dal [[1954]], in qualità di cofondatrice.<ref name=UEFA>{{cita web|url=https://www.corriere.it/sport/cards/i-120-anni-figc-20-tappe-numeri-torino-berlino-commissario-senza-russia/1954-figc-crea-uefa.shtml|titolo=1954, la Figc crea la Uefa}}</ref>

La Federcalcio, direttamente o tramite le sue leghe ([[Lega Serie A]], [[Lega Serie B]], [[Lega Pro]], [[Lega Nazionale Dilettanti]])<ref name=IDENTITA>{{cita web|url=https://www.figc.it/it/federazione/mission-e-governance/identita-e-missione/|titolo=Identità e missione}}</ref> e divisioni, organizza i campionati e le coppe per professionisti, dilettanti e giovani.<ref name="IDENTITA" />

Tra le componenti della Federcalcio, l'[[Associazione Italiana Arbitri]],<ref name="IDENTITA" /> designa le terne arbitrali degli incontri, l'[[Associazione Italiana Calciatori]] e l'[[Associazione Italiana Allenatori Calcio]]),<ref name="IDENTITA" /> sono organizzazioni di tutela e assistenza delle due rispettive categorie di tesserati, mentre il [[Settore Tecnico]] e il [[Settore Giovanile e Scolastico]] curano l'attività di formazione, al fine di migliorare il livello del gioco ad ogni livello, e dei giovani.<ref name="IDENTITA" />

Infine, tramite il [[Club Italia (calcio)|Club Italia]], la FIGC coordina la gestione delle attività delle squadre nazionali di calcio.<ref>{{cita web|url=https://www.figc.it/it/nazionali/club-italia/il-club/|titolo=Il Club Italia}}</ref>

== Storia del calcio in Italia ==
=== Ottocento ===
[[File:Genoa 1893.png|thumb|Il {{Calcio Genoa|N}}, primo vincitore del neonato campionato italiano di «''[[Calcio (sport)|football]]''» nel 1898]]
Sebbene gli storici parlino di giochi assai simili al [[Calcio (sport)|calcio]] risalenti al Medioevo, la storia del calcio moderno in Italia incominciò alla fine del XIX secolo dopo intensi traffici commerciali con l'[[Inghilterra]]. Furono infatti le città portuali che videro nascere i primi ''«Football Club»'', società prevalentemente calcistiche e formate in gran parte da soci britannici. La più antica formazione italiana tra quelle che conservano tuttora il proprio atto fondativo è il {{Calcio Genoa|N}}, fondato il 7 settembre [[1893]], sebbene alcune testimonianze sostengano che in tale data fosse già attivo l'{{Calcio Internazionale Torino|N}} (1891), a sua volta frutto della fusione di due precedenti sodalizi: il {{Calcio Torino FCC|N}} (1887) e il {{Calcio Nobili Torino|N}} (1889).

Nonostante i pionieri del nuovo [[sport]] fossero diffusi in tutto il Paese, era solo nell'Italia nord-occidentale che si aveva una concentrazione di squadre tali da poter disputare stabilmente degli incontri. Già dal 1896 la [[Federazione Ginnastica d'Italia|Federazione Ginnastica Nazionale Italiana]] organizzò un [[Torneo FGNI|campionato nazionale]], nella prima edizione vinto dall'{{Calcio Udinese|N}}, cui seguì l'anno dopo l'affermazione dell'[[Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912#Le prime squadre di calcio ad Alessandria|Unione Pro Sport Alessandria]].

La [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|Federazione Italiana del Football]] (FIF) fu invece fondata a Torino il 26 marzo [[1898]] e subito organizzò il primo [[Campionato Italiano di Football]] riconosciuto come ufficiale, vinto dal {{Calcio Genoa|N}}, che si aggiudicò anche il campionato successivo, nel 1899.

=== Inizio novecento ===
[[File:Formazione Juventus 1905.jpg|thumb|left|La {{Calcio Juventus|N}} per la prima volta campione d'Italia nel 1905]]
A partire dal 1900 a primi turni di carattere regionale, in caso di qualificazione seguivano semifinali e finali su base nazionale, queste ultime concepite come atto conclusivo della manifestazione a cui accedevano due sole squadre. In questo periodo solo tre regioni potevano schierare squadre in grado di combattersi in maniera equilibrata: il [[Piemonte]], la [[Liguria]] e la [[Lombardia]]. Le formazioni delle altre regioni, persino nelle amichevoli rimediavano spesso pesanti sconfitte da squadre del Nord-Ovest, anche non di primo piano. Il {{Calcio Genoa|N}} fu la prima «grande» del calcio italiano: dopo i due titoli del secolo precedente, vinse quattro dei primi cinque campionati del Novecento, lasciando per la prima volta la vittoria a un'altra formazione nel 1901, quando il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] riuscì nell'impresa di battere i liguri. Un'ulteriore prima volta si ebbe nel 1905, quando fu la {{Calcio Juventus|N}} a vincere il titolo di campione d'Italia in un torneo che dalla stagione precedente aveva preso il nome di [[Prima Categoria (campionato prime squadre)|Prima Categoria]], e alla quale seguirono due nuove vittorie del Milan, a conferma della forza anche calcistica del [[triangolo industriale]].

Sul finire del decennio vi fu il tentativo della Federazione di nazionalizzare forzatamente il campionato, in quanto le big erano piene di stranieri, con due competizioni: una italiana che assegnava il tradizionale titolo di "Campione d'Italia", e una federale aperta a tutti. La sottrazione agli stranieri del diritto di competere per il titolo portò a un boicottaggio dei club maggiori, e ne approfittò la {{Calcio Pro Vercelli|N}}, che vinse i due campionati regolari del 1908 e 1909.

=== Anni 1910 ===
Il 15 maggio 1910, all'[[Arena Civica]] di [[Milano]], avvenne l'esordio assoluto della nazionale di calcio dell'Italia, contro la {{NazNB|CA|FRA}}, vincendo per 6-2.<ref>{{cita web|url=http://www.figc.it/nazionali/TabellinoGara?squadra=1&codiceGara=30|titolo=Sito ufficiale FIGC, Italia-Francia 15-5-1910|accesso=25 agosto 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303040314/http://www.figc.it/nazionali/TabellinoGara?squadra=1&codiceGara=30|dataarchivio=3 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>

Sempre nel 1910, in occasione della prima sperimentale introduzione sul modello della First Division inglese di un girone unico che avrebbe direttamente assegnato la vittoria alla squadra prima classificata, un'altra formazione di Milano, l'{{Calcio Inter|N}}, conquistò il suo primo titolo nazionale. I bianchi della {{Calcio Pro Vercelli|N}} seppero però rifarsi nei tre anni successivi, quando conquistarono altri tre titoli consecutivi (1911, 1912 e 1913), finendo per insidiare il primato del {{Calcio Genoa|N}} nell'albo d'oro. Il 1914 invece verrà ricordato come l'anno nel quale vinse il campionato il {{Calcio Casale|N}}, formazione della cittadina piemontese.

Il campionato del 1915 venne interrotto a causa dell'intervento italiano nella [[prima guerra mondiale]] e successivamente, al Genoa che era in prima posizione del girone finale della Lega Nord, fu assegnata la vittoria finale in quel torneo. Nei restanti anni del decennio il calcio rimase fermo a causa del prolungarsi del conflitto bellico, terminato nel 1918.

=== Anni 1920 ===
[[File:Pro Vercelli 27.03.1921.jpg|thumb|Una formazione della Pro Vercelli, le cosiddette «bianche casacche»]]
Con la ripresa postbellica cominciarono intensi dibattiti in vista di una razionalizzazione del campionato, ma tali discussioni sfociarono in un nulla di fatto a causa dell'ostruzionismo delle piccole formazioni di provincia, le quali temevano per il loro futuro all'interno di un eventuale torneo più elitario. L'{{Calcio Inter|N}} nel 1920 e la {{Calcio Pro Vercelli|N}} nel 1921 si laurearono così campioni dopo una lunga serie di gironi e partite. L'insofferenza delle società metropolitane giunse al culmine quando un progetto di riforma presentato da [[Vittorio Pozzo]] fu respinto dal Consiglio Federale: fu così che le ventiquattro squadre più forti e rappresentative abbandonarono la federazione fondando la [[Confederazione Calcistica Italiana]], col compito di organizzare un campionato sul sistema del progetto Pozzo. Nel 1922 si ebbero così due campioni: da una parte la semisconosciuta {{Calcio Novese|N}} nel torneo federale di Prima Categoria, e dall'altra la big Pro Vercelli, che giunse al suo canto del cigno, nel torneo CCI denominato [[Prima Divisione]]. Tuttavia l'insostenibilità della situazione portò le due fazioni a riconciliarsi sulla base del [[compromesso Colombo]], che consacrava la nuova massima categoria nella Prima Divisione, composta delle Leghe Nord e Sud, che stabilivano ognuna un club vincitore, sfidandosi successivamente per il titolo nazionale. 
[[File:Genoa Cricket and Football Club 1923-24.jpg|thumb|left|Il Genoa, campione per la nona e ultima volta nel 1924]]
Nel 1923 e 1924 il {{Calcio Genoa|N}} ottenne gli ultimi due dei suoi nove titoli, facendo in tempo a divenire la prima società a fregiarsi dello [[Scudetto (sport)|scudetto]], da allora simbolo dei detentori del titolo. Nel corso del decennio alcuni industriali quali [[Edoardo Agnelli (imprenditore 1892)|Edoardo Agnelli]] (1923), [[Senatore Borletti]] (1926) e [[Renato Sacerdoti]] (1927) cominciarono a investire in squadre di calcio italiane quali {{Calcio Juventus|N}}, Inter e {{Calcio Roma|N}}, rispettivamente.
[[File:Italy france 1928.jpg|thumb|Un'immagine di Italia-Francia, ottavo di finale del torneo olimpico di Amsterdam 1928]]
Nel 1925 il {{Calcio Bologna|N}}, con il sospetto di forti ingerenze da parte del Partito Nazionale Fascista, vinse il suo primo scudetto, dopo una lunga e controversa serie di finali contro il Genoa, segnate da contestate decisioni arbitrali e conseguenti gravi disordini di ordine pubblico. Nel 1926 trionfò invece la Juventus degli Agnelli, che portarono nel calcio italiano nuovi metodi gestionali mutuati dall'esperienza nelle aziende, dall'organizzazione interna del club alla modernizzazione delle proprie infrastrutture. Nell'estate del 1926, con la [[carta di Viareggio]], il governo fascista riorganizzò il campionato abolendo la divisione tra nord e sud, ritenuta inaccettabile secondo gli ideali nazionalistici del regime, che la consideravano un motivo di divisione per il Paese: nacque la nuova [[Divisione Nazionale]] che apriva ufficialmente le porte al professionismo.

Con la nuova formula del torneo, primeggiò nelle prime due stagioni il {{Calcio Torino|N}} allestito dal presidente e conte [[Enrico Marone Cinzano]], grazie anche al contributo del cosiddetto «Trio delle Meraviglie» composto da [[Julio Libonatti]], [[Adolfo Baloncieri]] e [[Gino Rossetti]]. I granata però incapparono nello scandalo del [[caso Allemandi]], venendo accusati di avere avvicinato e corrotto il terzino juventino [[Luigi Allemandi]], fatto che costò la revoca del loro primo scudetto. L'ultimo scudetto del decennio fu vinto dal Bologna, che superò il Torino nello spareggio finale disputato allo [[stadio Flaminio]] di [[Roma]].

La nazionale italiana ebbe in questo periodo il suo primo risultato importante della sua storia, conquistando la medaglia di bronzo olimpica ad {{OE|calcio|1928}}.

=== Anni 1930 ===
[[File:FC Juventus 1933-34.jpg|thumb|left|La Juventus del «[[Quinquennio d'oro]]»]]
Gli anni trenta sono il primo decennio di gloria per il calcio italiano e iniziarono con la novità epocale del primo campionato a [[girone unico]], denominato "[[Serie A]]" e voluto nel 1928 dal presidente federale [[Leandro Arpinati]]. Il torneo venne vinto dall'Inter del bomber [[Giuseppe Meazza]], con il club che era stato rinominato in {{Calcio Ambrosiana|N}} dal regime fascista per [[Italianizzazione (fascismo)|ragioni politiche]].
[[File:Calcio Italia vs Cecoslovacchia WC 1934.jpg|thumb|L'Italia per la prima volta campione del mondo nel 1934]]
Dall'anno seguente, in campionato, andò in scena il primo ciclo vincente della {{Calcio Juventus|N}}, il cosiddetto «[[Quinquennio d'oro]]», grazie all'apporto di elementi come [[Giovanni Ferrari]], [[Raimundo Orsi]], [[Luis Monti]] e il [[Trio dei ragionieri|trio difensivo Combi-Rosetta-Caligaris]], quando tra il [[Serie A 1930-1931|1931]] e il [[Serie A 1934-1935|1935]] arrivarono cinque scudetti consecutivi; allenatore della squadra in quattro delle cinque vittoriose stagioni fu [[Carlo Carcano]], uno dei precursori del «[[Metodo (calcio)|metodo]]». Molti giocatori di quella Juventus formarono il nucleo della nazionale italiana che, parallelamente, aprì l'unico ciclo di vittorie nella storia degli ''Azzurri''.

L'Italia del «Periodo d'oro», guidata da [[Vittorio Pozzo]], vinse i suoi primi trofei ufficiali della sua storia. Pur rinunciando a partecipare al primo [[campionato mondiale di calcio]] di {{WC2|1930}}, l'Italia guidata da [[Vittorio Pozzo]] in panchina e da [[Giuseppe Meazza]] in campo si aggiudicò la [[Coppa Internazionale 1931-1932|seconda edizione]] della [[Coppa Internazionale]] e, nel 1934, la squadra partecipò al {{WC|1934}} da padrona di casa. Sconfitti {{NazNB|CA|USA}}, {{NazNB|CA|ESP}} e {{NazNB|CA|AUT}}, a gettare ombre sul trionfo azzurro, consumatosi nella capitale contro una {{NazNB|CA|CSK}} arresasi solamente nei supplementari 2-1, furono polemiche relative agli arbitri, il cui operato venne giudicato favorevole agli ''Azzurri'' per la pressione esercitata dal [[regime fascista]].<ref>{{cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Mondiali/10-06-2014/mondiali-1934-80-anni-fa-roma-primo-trionfo-azzurro-2-1-cecoslovacchia-80886514606.shtml|titolo=Mondiali 1934: 80 anni fa a Roma primo trionfo azzurro, 2-1 alla Cecoslovacchia|autore=Andrea Tosi|data=10 giugno 1934}}</ref> Nello stesso anno la squadra disputò un'amichevole contro l'{{NazNB|CA|ENG}}, persa per 3-2 ma rimasta negli annali come «[[battaglia di Highbury]]».
[[File:Coupe du monde de football 1938, le président Albert Lebrun remet la Coupe Jules Rimet à Giuseppe Meazza.jpg|left|thumb|Giuseppe Meazza riceve la Coppa Jules Rimet nel 1938]]
[[File:Bologna SC - Coppa dell'Europa Centrale 1934.jpg|miniatura|Il Bologna in posa con la [[Coppa Mitropa|Coppa dell'Europa Centrale]]]]
Confermato il successo in Coppa Internazionale nel 1935, la nazionale rimpinguò ulteriormente la sua bacheca con l'oro olimpico a {{OE|calcio|1936}}. Decisivo fu il contributo di [[Annibale Frossi]], autore di una doppietta contro l'{{NazNB|CA|AUT}} nella finalissima. Nel 1938 fu poi bissato il titolo mondiale nell'edizione di {{WC2|1938}}: l'Italia eliminò in sequenza {{NazNB|CA|NOR}}, {{NazNB|CA|FRA}} e {{NazNB|CA|BRA}} fino all'atto conclusivo dove regolarono per 4-2 l'{{NazNB|CA|HUN}}, con doppiette di [[Silvio Piola]] e [[Gino Colaussi]].
 
In quel periodo arrivarono anche i primi successi in campo internazionale per un club italiano: il {{Calcio Bologna|N}} di [[Gianni Bonaveri]] vinse nel 1932 e nel 1934 la [[Coppa Mitropa|Coppa dell'Europa Centrale]], la più antica competizione calcistica europea per squadre di club. Successivamente, l'assunzione della presidenza degli emiliani da parte di [[Renato Dall'Ara]] e la prematura morte di [[Edoardo Agnelli (imprenditore 1892)|Edoardo Agnelli]], avvenuta nel 1935, coincise con la fine delle vittorie bianconere e l'inizio di un ciclo dei ''felsinei''. Il Bologna vinse tre scudetti (1936, 1937, 1939).<ref>{{Cita web|url=https://www.bolognafc.it/74-anni-fa-il-sesto-scudetto-triestina-bologna-0-0/|titolo=74 anni fa il sesto scudetto. Triestina-Bologna 0-0|data=26 aprile 2015}}</ref> Quel gruppo, guidato da [[Árpád Weisz]] prima e di nuovo da Felsner poi, divenne noto come «Lo squadrone che tremare il mondo fa». Il ciclo bolognese della seconda parte degli anni trenta venne interrotto solo nel 1938, con lo scudetto dell'{{Calcio Ambrosiana-Inter|N}} di [[Ferdinando Pozzani]], con [[Armando Castellazzi]] in panchina.

=== Anni 1940 ===
[[File:AS Roma - Scudetto 1941-42.jpg|thumb|left|La {{Calcio Roma|N}} scudettata del 1942]]
[[File:Grande Torino 1948-49 6.jpg|upright=1.0|thumb|Gli invincibili del «Grande Torino» pluricampione d'Italia]]
Gli anni quaranta furono contraddistinti dall'epopea del «[[Grande Torino]]» e dall'interruzione bellica dal calcio per la [[seconda guerra mondiale]].

Anche questo decennio, come il precedente, iniziò con uno scudetto dell'{{Calcio Ambrosiana-Inter|N}} nel 1940, sotto la gestione dell'austriaco [[Tony Cargnelli]], al quale seguirono l'ultimo campionato vinto dal {{Calcio Bologna|N}} di [[Renato Dall'Ara]] ma, soprattutto, il primo e storico titolo di campione d'Italia per una squadra della capitale: la {{Calcio Roma|N}} di [[Edgardo Bazzini]] e dell'allenatore ungherese [[Alfréd Schaffer]] vinse nel 1942, trascinata dal bomber [[Amedeo Amadei]].

L'anno seguente iniziò il ciclo del {{Calcio Torino|N}} capace di vincere cinque titoli nazionali consecutivi (non considerando l'interruzione della serie nel transitorio [[Campionato Alta Italia 1944|Campionato Alta Italia del 1944]], a cui la [[FIGC]] nel 2002 ha riconosciuto soltanto valore onorifico, vinto dai {{Calcio VV.FF. Spezia|N}}) tra il 1943 e il 1949, e una [[Coppa Italia]] nel 1943<ref name=:8>{{Cita|Colombero, Pacifico|p. 110}}.</ref>: grazie a questo successo, il Torino fu la prima squadra a centrare il ''[[Double (calcio)|double]]'' scudetto-coppa nazionale nella stessa stagione. Asse portante della [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]] di quegli anni, il «Grande Torino» riuscì a portare anche dieci giocatori contemporaneamente in campo in azzurro. I granata del presidente [[Ferruccio Novo]] e del capitano e leader indiscusso [[Valentino Mazzola]] videro interrotto il loro ciclo il 4 maggio [[1949]], nella sciagura aerea nota come «[[tragedia di Superga]]», nella quale l'intera squadra perse la vita.<ref>{{Cita web|url=http://torinofc.it/storia/4-maggio-1949-la-tragedia-di-superga|titolo=4 maggio 1949: la tragedia di Superga|accesso=5 dicembre 2020|dataarchivio=26 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180326203329/http://torinofc.it/storia/4-maggio-1949-la-tragedia-di-superga|urlmorto=sì}}</ref>

=== Anni 1950 ===
La tragedia di Superga fu un passaggio importante per il calcio italiano, che segnò il tramonto delle vecchie gerarchie e diede inizio all'era moderna del campionato italiano. Al di là delle singole stagioni, il palcoscenico della [[Serie A]] sarà, da quel giorno, occupato dalle «tre grandi»: la {{Calcio Juventus|N}} degli Agnelli, il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] e l'{{Calcio Inter|N}}, che lasceranno a tutte le altre società solo un ruolo da comprimarie o meteore, destinate a brevi e mai stabili passaggi ai vertici delle classifiche. Anche la nazionale risentì degli echi di Superga: nel timore di nuovi incidenti aerei, la squadra si recò per via marittima in [[Brasile]] per partecipare al {{WC|1950}}, ma durante la traversata non poté svolgere un'adeguata preparazione e, pertanto, da campione in carica venne eliminata nel girone iniziale.
[[File:AC Fiorentina Serie A 1955-56.jpg|thumb|La prima volta della {{Calcio Fiorentina|N}} campione nel 1956]]
In campionato, le tre squadre sopra citate vinceranno tutti gli scudetti del decennio, lasciando solo un campionato, nel 1956, alla {{Calcio Fiorentina|N}} di [[Fulvio Bernardini]], al primo titolo nazionale al quale fece seguito, l'anno successivo, la prima finale di un club italiano in [[UEFA Champions League|Coppa dei Campioni]], neonata [[competizioni UEFA per club|manifestazione UEFA]].
[[File:1957–58 Juventus FC - Sívori, Charles and Boniperti.jpg|thumb|left|Il «[[Trio Magico]]» della Juventus]]
La Juventus, sotto la presidenza di [[Gianni Agnelli]] e in seguito di suo fratello [[Umberto Agnelli|Umberto]], tornò alla ribalta dopo tre lustri con uno scudetto nel 1950, il primo post Superga, a guida dell'inglese [[Jesse Carver]]. Nel 1952, con in campo [[Giampiero Boniperti]] e i tre danesi [[John Hansen]], [[Karl Aage Hansen]] e [[Karl Aage Præst]], arrivò un nuovo titolo italiano, mentre lo scudetto del 1958, grazie anche all'arrivo di [[Omar Sívori]] e [[John Charles]], che insieme a Boniperti formarono il «[[Trio Magico]]»,<ref>{{Cita web|lingua=es|autore=Marco Ruiz|url=http://www.as.com/futbol/articulo/futbol-vi-piero-anos-contrate/20081105dasdaiftb_25/Tes|titolo=«Vi a Del Piero con 18 años y lo contraté en 24 horas»|data=5 novembre 2008}}</ref> portò i bianconeri al decimo titolo, che valse il diritto a poter esporre sulle maglie la [[Stella (calcio)|stella]].

Il Milan invece, negli anni cinquanta, vinse quattro scudetti: [[Umberto Trabattoni]] riportò il titolo nel 1951, dopo quarantaquattro anni, grazie alle gesta del trio svedese [[Gre-No-Li]], formato da [[Gunnar Gren]], [[Gunnar Nordahl]] e [[Nils Liedholm]], mentre il suo successore, [[Andrea Rizzoli]], vinse nel 1955, 1957 e 1959 con vari campioni quali [[Juan Alberto Schiaffino]], [[José Altafini]] e ancora Nils Liedholm. Grazie a questi elementi, i rossoneri ottennero i loro primi successi internazionali aggiudicandosi due edizioni della [[Coppa Latina]] nel [[Coppa Latina 1951|1951]] e nel [[Coppa Latina 1956|1956]], diventando l'unica squadra italiana a vincere questa competizione antesignana della Coppa dei Campioni riservata alle vincitrici del titolo nazionale di Italia, Spagna, Francia e Portogallo. Dopo la Fiorentina furono inoltre il secondo club tricolore, nel [[Coppa dei Campioni 1957-1958|1958]], a giungere fino all'atto conclusivo della Coppa dei Campioni, perdendo anch'essi contro il [[Real Madrid]] a [[Bruxelles]].

Infine, l'Inter di [[Carlo Masseroni]] primeggiò nel biennio 1953-1954, allenata da [[Alfredo Foni]] e l'anno seguente la società venne acquistata dal petroliere [[Angelo Moratti]] che ebbe nei primi anni risultati non all'altezza delle aspettative.

A tener banco nelle cronache dell'epoca fu anche il tema degli oriundi, calciatori d'origine straniera (perlopiù sudamericana) naturalizzati per difendere la maglia azzurra<ref name=oriundi>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2003/gennaio/11/Quando_gli_angeli_oriundi_avevano_ga_0_0301112864.shtml|titolo=Quando gli angeli oriundi avevano la faccia sporca|autore=Germano Bovolenta|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=11 gennaio 2003}}</ref>: del gruppo fecero parte [[Juan Alberto Schiaffino]], [[Alcide Ghiggia]], [[Miguel Montuori]], [[Dino da Costa]] e [[Antonio Angelillo]]. Concludendo un decennio pressoché fallimentare, gli ''Azzurri'' mancarono l'appuntamento al {{WC|1958}} e, per tale esclusione, fu decisiva la sconfitta a [[Belfast]] per 2-1 contro l'{{NazNB|CA|NIR}}.

=== Anni 1960 ===
[[File:Batalla de Santiago 2.jpg|thumb|left|Un'immagine della «battaglia di Santiago»]]
[[File:Formazione dell'Inter 1964-1965.jpg|thumb|upright=1.0|Una formazione della «Grande Inter» nella stagione 1964-65]]
Il decennio fu contraddistinto da un ulteriore rafforzamento delle «tre grandi», con altre formazioni che comunque riuscirono a vincere dei titoli nazionali e internazionali.

Difatti, gli anni sessanta iniziarono con un mini ciclo di vittorie della {{Calcio Juventus|N}}: due scudetti e una [[Coppa Italia]], con [[Omar Sívori]] che divenne il primo calciatore proveniente dalla [[Serie A]] a vincere il [[Pallone d'oro]]<ref>{{cita web|lingua=fr|autore=Victor Sinet|url=http://www.francefootball.fr/news/1961-omar-sivori/423367|titolo=Palmarès Ballon d'Or: 1961 - Omar {{sic|Sivori}}|data=12 dicembre 1961|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141006081251/http://www.francefootball.fr/news/1961-omar-sivori/423367|urlmorto=no}}</ref> Un ulteriore scudetto verrà conquistato dai bianconeri, in questo decennio, nel 1967.

Il 1961 fu però la stagione dei primi trionfi europei, nel dopoguerra, per i club italiani: la {{Calcio Roma|N}} vinse la [[Coppa delle Fiere]], superando il {{Calcio Birmingham City|N}}, e la {{Calcio Fiorentina|N}} conquistò la [[Coppa delle Coppe]] in una doppia sfida finale contro gli scozzesi del {{Calcio Rangers|N}}. I viola torneranno in finale del torneo anche la stagione successiva, perdendo contro l'{{Calcio Atletico Madrid|N}}.

La nazionale invece, al {{WC|1962}}, venne eliminata nel girone iniziale perdendo la sfida decisiva per il passaggio del turno ad opera dei padroni di casa del {{NazNB|CA|CHL}}, nella gara definita come la «[[Battaglia di Santiago (calcio)|battaglia di Santiago]]», poiché fu un duro incontro nel quale pesò la direzione di gara del britannico [[Ken Aston]], con l'espulsione di due italiani e l'impunità verso la violenza dei cileni.
[[File:Gianni_Rivera_negli_anni_'70.jpg|thumb|upright=0.8|[[Gianni Rivera]], simbolo del Milan per 19 anni]]
[[File:Italia, Euro '68, Giacinto Facchetti.jpg|thumb|left|[[Giacinto Facchetti]] solleva il primo [[Campionato europeo di calcio|trofeo continentale]] vinto dalla nazionale maggiore maschile nel 1968]]
Nel 1962 il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] di [[Nereo Rocco]] conquistò il suo ottavo scudetto, quarto titolo per [[Andrea Rizzoli]], ma soprattutto l'anno seguente vinse la [[Coppa dei Campioni]] superando a [[Londra]] il {{Calcio Benfica|N}}, divenendo il primo club italiano a vincere la competizione. Con questo titolo Rizzoli lasciò la guida del club, spianando la strada al ciclo vincente dell'{{Calcio Inter|N}} del presidente [[Angelo Moratti]], che nel 1960 aveva scelto di affidare la panchina all'argentino [[Helenio Herrera]]: fu l'inizio dell'epopea della «[[Grande Inter]]», che nel giro di quattro anni vinse tre scudetti, compreso quello della [[Stella (calcio)|stella]] nel 1966, due [[Coppa dei Campioni|Coppe dei Campioni]] e due [[Coppa Intercontinentale (calcio)|Coppe Intercontinentali]].<ref name="grandeinter">{{cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/news/newsid=2249846.html|titolo=Le migliori squadre di sempre: Inter 1962–67|autore=Paolo Menicucci|data=27 maggio 2015}}</ref> La prima Coppa dei Campioni fu conquistata nel 1964, battendo nella finale di [[Vienna]] il {{Calcio Real Madrid|N}}, mentre la seconda arrivò l'anno seguente sconfiggendo a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] il Benfica. I due successi continentali furono seguiti in entrambi i casi dall'affermazione mondiale, rendendo così l'Inter la prima squadra italiana «campione del mondo».
Le poche ''débâcle'' dei nerazzurri avvennero nello spareggio scudetto del 1964, perso in favore del {{Calcio Bologna|N}} al suo settimo titolo (e unico dal dopoguerra), nel campionato 1966-1967, perso in favore dei rivali della Juventus a seguito di una papera del portiere [[Giuliano Sarti]] nell'ultima giornata contro il [[Mantova 1911|Mantova]], e in finale di Coppa dei Campioni nel 1967, persa a [[Lisbona]] contro gli scozzesi del {{Calcio Celtic|N}}.

La parte finale del decennio ebbe un nuovo mini ciclo del Milan di [[Franco Carraro]] e di [[Gianni Rivera]], primo pallone d'oro italiano, con uno scudetto vinto, una seconda Coppa dei Campioni conquistata a Madrid contro l'{{Calcio Ajax|N}} e, per la prima volta, le vittorie in Coppa delle Coppe, superando l'{{Calcio Amburgo|N}} in finale a [[Rotterdam]], e nella Coppa Intercontinentale. Il decennio si concluse con l'inaspettato secondo scudetto, nel 1969, della Fiorentina del tecnico argentino [[Bruno Pesaola]].

La seconda parte del decennio sono anni nei quali la nazionale ebbe degli alti e dei bassi, che passeranno alla storia del calcio italiano: al {{WC|1966}}, in [[Inghilterra]], gli ''Azzurri'' furono eliminati dai semi-professionisti della {{NazNB|CA|PRK}}, grazie a un gol di [[Pak Doo Ik]],<ref name=figc>{{cita web | 1 = http://www.figc.it/it/3180/3236/Storia.shtml | 2 = Storia - FIGC | 3 = 19-12-2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141018043903/http://www.figc.it/it/3180/3236/Storia.shtml | dataarchivio = 18 ottobre 2014 | urlmorto = sì }}</ref> mentre due anni dopo, guidati da [[Ferruccio Valcareggi]], tornarono ai vertici del calcio mondiale, con la vittoria del {{EC|1968}} giocato in casa. La semifinale contro l'{{NazNB|CA|URS}} terminò senza gol, con il passaggio alla finale deciso da una monetina: il lancio premiò l'Italia, permettendo ai padroni di casa di contendere alla {{NazNB|CA|YUG}} il titolo continentale. L'incontro si risolse in parità, con reti di [[Dragan Džajić]] e [[Angelo Domenghini]], portando alla [[Replay (sport)|ripetizione]] della gara a 48 ore di distanza. Nel secondo incontro gli ''Azzurri'' vinsero per 2-0, con gol di [[Gigi Riva]] e [[Pietro Anastasi]], conquistando il primo titolo europeo della loro storia.

=== Anni 1970 ===
[[File:Gigi Riva, Cagliari, 1970.jpg|thumb|left|[[Gigi Riva]], leader del Cagliari campione d'Italia]]
Gli anni settanta iniziarono con lo storico scudetto del {{Calcio Cagliari|N}} di [[Gigi Riva]] e [[Angelo Domenghini]], primo titolo di campione d'Italia per una società del Mezzogiorno, e con il secondo posto al {{WC|1970}} della nazionale italiana allenata ancora da [[Ferruccio Valcareggi]], che perse in finale per 4-1 contro il {{NazNB|CA|BRA}} di [[Pelé]], in una gara che assegnava definitivamente la [[Coppa Rimet]], avendo entrambe le nazioni già due mondiali in bacheca. In precedenza, nella semifinale del torneo, gli ''Azzurri'' avevano superato la {{NazNB|CA|FRG}} ai tempi supplementari, per 4-3 in quella che verrà definita la «[[partita del secolo]]».
[[File:Giorgio Chinaglia 1974-75 3.jpg|thumb|Il centravanti della Lazio [[Giorgio Chinaglia]]]]
In questo decennio la {{Calcio Juventus|N}} degli Agnelli, sotto la presidenza di [[Giampiero Boniperti]], conquistò la metà degli scudetti disponibili, cinque, allenata prima da [[Čestmír Vycpálek]], poi di [[Carlo Parola]] e infine da [[Giovanni Trapattoni]]. I bianconeri, oltre a due [[Coppa Italia|Coppe Italia]], arrivarono per la prima volta nella loro storia in finale di [[Coppa dei Campioni]] nel 1973, perdendo a [[Belgrado]] contro l'{{Calcio Ajax|N}} di [[Johan Cruijff]], mentre conquistarono nel 1977 il loro primo successo europeo, la Coppa [[UEFA]], in finale contro l'{{Calcio Athletic Bilbao|N}}.<ref name="Di Cesare">{{cita web|autore=Sergio Di Cesare|lingua=en|titolo=Hard work pays off for Zoff|url=http://www.uefa.com/uefaeuro/news/newsid=639009.html|data=1º aprile 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191211103712/https://www.uefa.com/uefaeuro/news/newsid=639009.html|urlmorto=no}}</ref>

Gli altri titoli di campione d'Italia del decennio furono appannaggio di: {{Calcio Inter|N}} di [[Ivanoe Fraizzoli]], nel 1971 (questo scudetto comporterà, l'anno seguente, l'approdo anche per i nerazzurri in finale di Coppa dei Campioni contro l'Ajax, sconfitti sul campo di [[Rotterdam]]); {{Calcio Lazio|N}} di [[Tommaso Maestrelli]] e del bomber [[Giorgio Chinaglia]] nel 1974, primo titolo per i capitolini; {{Calcio Torino|N}} dei ''gemelli del gol'' [[Francesco Graziani]] e [[Paolo Pulici]], nel 1976, settimo scudetto e primo dopo la tragedia di Superga del 1949; [[Associazione Calcio Milan|Milan]], nel 1979, decimo scudetto con assegnazione della stella. Tra l'altro i rossoneri, nel 1973, avevano conquistato la loro seconda [[Coppa delle Coppe]] battendo il {{Calcio Leeds|N}} nella finale di Salonicco, ma non riuscirono a difendere il titolo l'anno seguente, venendo battuti nell'atto conclusivo dai tedeschi del {{Calcio Magdeburgo|N}}.

Per la nazionale, dopo la non esaltante esperienza al {{WC|1974}} eliminata nel girone iniziale, nella seconda metà degli anni settanta vi fu un profondo ricambio generazionale, portato avanti dal nuovo commissario tecnico [[Enzo Bearzot]], che diede agli ''Azzurri'' il risultato del quarto posto finale al mondiale di {{WC2|1978}}.

=== Anni 1980 ===
[[File:Zoff, Causio, Pertini, Bearzot - Mondiale 1982.jpg|thumb|left|Il capitano azzurro [[Dino Zoff]], [[Franco Causio]] e il CT [[Enzo Bearzot]] giocano a [[scopone]] con il presidente [[Sandro Pertini]], al ritorno in Italia dopo il trionfo mondiale di Madrid]]
Il decennio portò il calcio italiano sul «tetto del mondo». Gli anni ottanta iniziarono nel segno della [[nazionale di calcio dell'Italia|nazionale]] guidata da [[Enzo Bearzot]], che giocò in casa il {{EC|1980}}, piazzandosi a un deludente quarto posto finale.
[[File:Juventus FC - Serie A 1983-84.jpg|thumb|La Juventus di [[Giovanni Trapattoni]] della stagione 1983-1984]]
Due anni dopo gli ''Azzurri'' vinsero il campionato mondiale di {{WC2|1982}}, con la conquista del terzo titolo mondiale. La nazionale passò il primo turno nel girone con tre pareggi con {{NazNB|CA|POL}}, {{NazNB|CA|PER}} e {{NazNB|CA|CMR}}. Nella seconda fase a gironi, l'Italia si ritrovò con {{NazNB|CA|ARG}} e {{NazNB|CA|BRA}}: la squadra vinse 2-1 contro i biancocelesti e 3-2 con i verdeoro, decisa dalla tattica contropiedista imposta da Bearzot che consentì a [[Paolo Rossi (calciatore 1956)|Paolo Rossi]] di realizzare una tripletta. Rossi fu protagonista anche della semifinale vinta 2-0 contro la {{NazNB|CA|POL}}, segnando anche in finale contro la {{NazNB|CA|FRG}}. Il secondo e il terzo gol per l'Italia portano la firma rispettivamente di [[Marco Tardelli]] e di [[Alessandro Altobelli]]; a tempo ormai scaduto, i tedeschi siglarono il gol della bandiera. Rossi vinse anche il pallone d'oro nello stesso anno.

La vittoria italiana a [[Madrid]] portò tutto il movimento calcistico nazionale a una rinascita, con la [[Serie A]] che divenne il «campionato più bello del mondo». Arrivarono nuovi sponsor e nuovi investitori, e la possibilità di acquistare nuovamente giocatori stranieri da parte dei club italiani, permise l'arrivo in Italia di tutti i più grandi campioni di quel periodo.

La prima metà del decennio fu contraddistinta dalla sfida infinita tra la {{Calcio Juventus|N}} di [[Michel Platini]] (pallone d'oro per tre anni consecutivi in bianconero) e [[Zbigniew Boniek]], guidata da [[Giovanni Trapattoni]], e la {{Calcio Roma|N}} di [[Bruno Conti]] [[Paulo Roberto Falcão]], allenata da [[Nils Liedholm]]. I capitolini del patron [[Dino Viola]] nel 1983 ottennero il loro secondo titolo di campioni d'Italia (oltre a quattro [[Coppa Italia|Coppe Italia]]), perdendo l'anno successivo la finale di Coppa dei Campioni, disputata proprio in casa all'Olimpico, ai calci di rigore contro il {{Calcio Liverpool|N}}. I bianconeri, invece oltre a quattro scudetti e una Coppa Italia, vinsero nel 1984 la [[Coppa delle Coppe]], superando a [[Basilea]] il {{Calcio Porto|N}}, e nel 1985 la loro prima [[Coppa dei Campioni]] (dopo aver perso in finale ad [[Atene]] nel 1983 contro i tedeschi dell'{{Calcio Amburgo|N}}), la [[Supercoppa UEFA]] e la [[Coppa Intercontinentale (calcio)|Coppa Intercontinale]], divenendo quindi la prima società al mondo a conquistare tutte le competizioni ufficiali per club. Il titolo di campioni d'Europa del 1985, conseguito a Bruxelles sul {{Calcio Liverpool|N}}, fu oscurato da gravi incidenti pre-gara generati dagli ''[[hooligan]]'' britannici che portarono alla cosiddetta «[[Strage dell'Heysel]]» e alla morte di 39 spettatori bianconeri.
[[File:Diego_Maradona_1987.jpg|thumb|[[Diego Armando Maradona]], fuoriclasse del Napoli per 2 volte campione d'Italia]]
[[File:Milan1988_1989.jpg|thumb|left|Il Milan vincitore della Coppa dei Campioni 1988-1989]]
Comunque anche altre società italiane acquisirono campioni in quel periodo, come [[Karl-Heinz Rummenigge]] all'{{Calcio Inter|N}}, [[Daniel Passarella]] e [[Sócrates]] alla {{Calcio Fiorentina|N}}, [[Júnior (calciatore 1954)|Júnior]] al {{Calcio Torino|N}}, [[Zico]] all'{{Calcio Udinese|N}}, [[Ramón Díaz]] all'{{Calcio Avellino|N}}, [[Graeme Souness]] alla {{Calcio Sampdoria|N}}, [[Hans-Peter Briegel]] e [[Preben Elkjær Larsen]] al {{Calcio Verona|N}} (che conquistò nel 1985 il suo primo e storico scudetto) e, soprattutto, [[Diego Armando Maradona]] al {{Calcio Napoli|N}}. Proprio il Napoli del «pibe de oro» caratterizzò la seconda parte del decennio, con il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] del nuovo proprietario [[Silvio Berlusconi]] e l'Inter dello «scudetto dei record» vinto nel 1989 con Trapattoni in panchina. I partenopei trascinati da Maradona e [[Careca]] vinsero lo scudetto e la Coppa Italia nel 1987 e nel 1988 il primo trofeo internazionale per un club del Mezzogiorno, la [[Coppa UEFA]], superando lo {{Calcio Stoccarda|N}} nella doppia finale. I rossoneri guidati da [[Arrigo Sacchi]] in panchina e in campo dal trio olandese [[Ruud Gullit]]-[[Frank Rijkaard]]-[[Marco Van Basten]] conquistarono lo scudetto nel 1988 che portò alla successiva vittoria nel 1989 della Coppa dei Campioni, dove vinse al [[Camp Nou]] lo {{Calcio Steaua Bucarest|N}}, della Supercoppa UEFA e della Coppa Intercontinentale. Nel 1989 i rossoneri vinsero anche la prima edizione della [[Supercoppa italiana]]. Anche la Sampdoria del patron [[Paolo Mantovani]], in quegli anni, diede inizio a una serie di conquiste di trofei, con la vittoria di tre Coppe Italia e il raggiungimento della finale di Coppa delle Coppe, persa contro il {{Calcio Barcellona|N}} a [[Berna]].

=== Anni 1990 ===
[[File:Mondiali 1990 - Cerimonia di apertura (Milano, San Siro).jpg|thumb|left|La cerimonia di apertura del {{WC|1990}}]]
[[File:UC Sampdoria 1991-92 - Gianluca Vialli, Roberto Mancini.jpg|miniatura|I ''gemelli del gol'' [[Gianluca Vialli]] e [[Roberto Mancini]], insieme alla Sampdoria]]
Gli anni novanta furono un ulteriore decennio storico per il calcio italiano, inaugurati dal {{WC|1990}}, disputato in [[Italia]] e vinto dalla {{NazNB|CA|RFT}} in finale contro l'{{NazNB|CA|ARG}}, con gli ''Azzurri'' di [[Azeglio Vicini]] piazzatisi al terzo posto<ref name=figc /> dopo una cavalcata, fino alla semifinale, di sole vittorie senza subire neanche una rete, e dalla conquista, da parte dei club italiani, nella stessa stagione di tutti i trofei ufficiali internazionali: il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] «olandese» di [[Arrigo Sacchi]] bissò il successo in [[Coppa dei Campioni]] (vincendo a [[Vienna]] contro il {{Calcio Benfica|N}}), in [[Supercoppa UEFA]] e in [[Coppa Intercontinentale (calcio)|Coppa Intercontinentale]]; la {{Calcio Sampdoria|N}} vinse la [[Coppa delle Coppe]] sconfiggendo l'{{Calcio Anderlecht|N}} a [[Göteborg]]; la {{Calcio Juventus|N}} primeggiò in [[Coppa UEFA]] superando la {{Calcio Fiorentina|N}}, in quella che fu la prima finale tutta italiana in una coppa europea.

La Sampdoria di [[Paolo Mantovani]], con l'apporto determinante dei ''gemelli del gol'' [[Gianluca Vialli]] e [[Roberto Mancini]], andò a conquistare nel 1991 anche lo scudetto, al quale seguì una sfortunata finale della prima [[UEFA Champions League]], torneo che sostituiva la vecchia Coppa dei Campioni, perdendo contro il {{Calcio Barcellona|N}}. Sempre nel 1991 l'{{Calcio Inter|N}} di [[Giovanni Trapattoni]] vinse la Coppa UEFA, sconfiggendo la {{Calcio Roma|N}} in una nuova doppia finale italiana, in quella che ormai era una coppa dal dominio italiano. Difatti, anche se nel 1992 il trofeo andò all'{{Calcio Ajax|N}} che ebbe la meglio all'ultimo atto sul {{Calcio Torino|N}}, nel 1993 la coppa prese la strada del capoluogo piemontese, con la Juventus dell'astro nascente del calcio italiano [[Roberto Baggio]], pallone d'oro, che se l'aggiudicò superando il {{Calcio Borussia Dortmund|N}} e nel 1994 figurò nuovamente nell'albo d'oro l'Inter, che batté il {{Calcio Salisburgo|N}} in finale.
[[File:Festeggiamenti Parma Coppa UEFA 1994-1995.jpg|miniatura|Festeggiamenti del Parma per la conquista della prima Coppa UEFA]]
Si affacciò in quegli anni nella élite del calcio italiano anche il Parma della [[Calisto Tanzi|famiglia Tanzi]], che riuscì a vincere la sua prima storica [[Coppa Italia]] nel 1992, alla quale seguirono una [[Coppa delle Coppe]] nel 1993, battendo l'{{Calcio Anversa|N}} nell'atto conclusivo del torneo a [[Wembley]] (i ducali perderanno il titolo l'anno successivo, nuovamente in finale, a [[Copenaghen]] contro l'{{Calcio Arsenal|N}}), una Supercoppa UEFA e una Coppa UEFA nel 1995 sconfiggendo rispettivamente nel 1993 Milan e nel 1995 la Juventus, in sfide tutte italiane. Il ciclo dei Tanzi si concluderà nel 1999 con la conquista della seconda Coppa UEFA, a [[Mosca (Russia)|Mosca]] contro l'{{Calcio Olympique Marsiglia|N}}.

Ma la dominatrice della prima parte del decennio fu il Milan di [[Fabio Capello]], che era subentrato a Sacchi in panchina. I rossoneri vinsero quattro scudetti in cinque anni, disputando inoltre tre finali consecutive di Champions League: una vittoria nel 1994 superando ad [[Atene]] il Barcellona, e due sconfitte, 1993 e 1995 rispettivamente con Marsiglia a [[Monaco di Baviera]] e Ajax a Vienna.
[[File:Juventus FC - 1996 - Champions League e Intercontinentale.jpg|thumb|left|La Juventus di [[Marcello Lippi]] celebra i trionfi del 1996 in [[UEFA Champions League 1995-1996|Champions League]] e [[Coppa Intercontinentale 1996 (calcio)|Coppa Intercontinentale]]]]
La nazionale maggiore, con [[Arrigo Sacchi]] commissario tecnico dopo l'esperienza rossonera, arrivò in finale del {{WC|1994}}, negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], perdendo ai rigori contro il {{NazNB|CA|BRA}}, dopo lo 0-0 nei tempi regolamentari. A livello di nazionali questo decennio verrà ricordato anche per le tre vittorie consecutive della [[Nazionale Under-21 di calcio dell'Italia|nazionale Under-21]], allenata da [[Cesare Maldini]], al [[Campionato europeo di calcio Under-21|campionato europeo di categoria]] (1992, 1994, 1996).
[[File:Champions League 1998-99 - Inter vs Spartak Mosca - Ronaldo.jpg|thumb|Ronaldo con la maglia dell'Inter]]
La seconda metà degli anni novanta sarà incentrato sulle cosiddette «sette sorelle» (Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Parma e Roma) con i bianconeri nuovamente alla guida del calcio italiano, nel quarto ciclo societario, allenati da [[Marcello Lippi]] e con il trio dirigenziale [[Luciano Moggi]]-[[Antonio Giraudo]]-[[Roberto Bettega]]. La Juventus della nuova stella [[Alessandro Del Piero]] e del francese [[Zinédine Zidane]] (pallone d'oro 1998) vincerà tre scudetti, una Coppa Italia (con double), ed eguaglierà il Milan, disputando anch'essa tre finali di Champions consecutive. Anche in questo caso solo una sarà vincente: nel 1996 superando a [[Roma]], ai calci di rigore, l'Ajax. Nelle due edizioni successive i bianconeri furono sconfitti dal Borussia Dortmund, a Monaco di Baviera, e dal {{Calcio Real Madrid|N}}, ad [[Amsterdam]]. La Champions vinta porterà alla conquista anche della Supercoppa UEFA e della Coppa Intercontinentale.

In questo periodo storico le rivali della Juventus furono soprattutto: l'Inter del presidente [[Massimo Moratti]], trascinata in campo dal «fenomeno» [[Ronaldo]] (prelevato dal Barcellona in quello che fu l'acquisto allora più costoso della storia del calcio), che dopo aver perso la Coppa UEFA nel 1997 con lo {{Calcio Schalke|N}}, l'anno seguente vinse la coppa superando in finale a [[Parigi]] la Lazio; i biancocelesti del patron [[Sergio Cragnotti]], che sotto la guida tecnica di [[Sven Goran Eriksson]] vinsero la Coppa Italia e la Supercoppa italiana nel 1998 e nel 1999 si aggiudicarono l'ultima edizione della Coppa delle Coppe, sconfiggendo il {{Calcio Maiorca|N}} a [[Birmingham]], oltre a una Supercoppa UEFA. La Fiorentina di [[Vittorio Cecchi Gori]], trascinata in campo dal bomber [[Gabriel Omar Batistuta]] e dal fantasista [[Rui Costa|Manuel Rui Costa]], vinse la Coppa Italia nel 1996, conquistando anche la Supercoppa italiana (prima volta nell'albo d'oro per i titolari della coppa nazionale) ai danni del Milan, che allenato nel 1999 da [[Alberto Zaccheroni]], vincerà l'ultimo scudetto del secolo.

=== Anni 2000 ===
[[File:Italy_-_France,_2_July_2000.jpg|thumb|La formazioni di Italia e Francia schierate per la finale del {{EC|2000}}]]
Il nuovo millennio iniziò con gli scudetti di {{Calcio Lazio|N}} e {{Calcio Roma|N}}. I biancocelesti di [[Sergio Cragnotti]] conclusero il ciclo di vittorie cominciato nelle stagione precedenti con la conquista del [[Serie A|campionato]], della [[Coppa Italia]] e della [[Supercoppa italiana]] nello stesso anno, mentre i giallorossi di [[Franco Sensi]], che avevano affidato la panchina a [[Fabio Capello]] con una campagna acquisti assai dispendiosa, vinsero il titolo e la Supercoppa l'anno successivo.

La spedizione della nazionale guidata da [[Dino Zoff]], nel {{EC|2000}}, arrivò in finale contro la {{NazNB|CA|FRA}}, dove era stata in vantaggio a lungo ma subendo il pareggio transalpino nei minuti di recupero, e la rete della definitiva sconfitta con il «[[golden gol]]» nei supplementari.<ref>{{cita web|http://www.repubblica.it/online/camp_europeo/finale/finale/finale.html|La beffa più amara, k.o. al golden gol|29-12-2014}}</ref>
[[File:A.C. Milan lifting the European Cup after winning the 2002–03 UEFA Champions League - 20030528.jpg|thumb|left|Il Milan che sconfisse la Juventus ai rigori in finale di Champions League]]
In campionato, dopo la doppia parentesi capitolina, si ripropose nuovamente il classico duello {{Calcio Juventus|N}}-{{Calcio Milan|N}}. I bianconeri, guidati da [[Marcello Lippi]], vinsero due campionati italiani mentre i rossoneri di mister [[Carlo Ancelotti]] uno scudetto. Nel 2003 ebbe luogo la prima finale tutta italiana di [[UEFA Champions League]], a [[Manchester]], dove la compagine milanese (che tra l'altro aveva eliminato in semifinale i concittadini dell'{{Calcio Inter|N}}) ebbe la meglio ai [[tiri di rigore]] sui torinesi. La vittoria della coppa portò i rossoneri anche al successo in [[Supercoppa UEFA]]. Curiosamente, nello stesso anno le due compagini si riaffrontarono in Supercoppa italiana finendo ancora ai rigori, con esito opposto e vittoria bianconera.

La nazionale ebbe un quadriennio con allenatore [[Giovanni Trapattoni]]: al mondiale di {{WC2|2002}}, gli ''Azzurri'' furono eliminati negli ottavi di finale dalla {{NazNB|CA|KOR}}, con polemiche riguardanti l'arbitraggio dell'ecuadoriano [[Byron Moreno]], per controverse decisioni arbitrali che parsero favorire i padroni di casa e che portano a un'indagine da parte della [[FIFA]], che non rivelò alcun illecito; al {{EC|2004}}, la nazionale venne eliminata nel girone iniziale, anche in questo caso con sospetti di [[combine]] subite e mai provate, dovute alla sfida tra {{NazNB|CA|DNK}} e {{NazNB|CA|SWE}}, che terminò con l'unico risultato, il 2-2, che garantiva a entrambe il passaggio del turno ai danni dell'Italia. In quella stagione, la [[Nazionale olimpica di calcio dell'Italia|nazionale olimpica di calcio]] di [[Claudio Gentile]], riportò l'Italia sul podio a sessantotto anni di distanza da Berlino 1936: arrivò la medaglia di bronzo ad {{OE|calcio|2004}}.
[[File:Italy_2006_FIFA_World_Cup_Champion_-_Melandri,_Napolitano,_Cannavaro_and_Lippi.jpg|thumb|La festa degli Azzurri per la vittoria del loro quarto titolo mondiale]]
In campionato duello tra la Juventus e il Milan, rispettivamente dei Palloni d'oro [[Pavel Nedvěd]] e [[Andrij Ševčenko]], continuò anche nelle successive tre stagioni, con un campionato vinto dalla squadra di Ancelotti (che perse contro il {{Calcio Liverpool|N}} in modo clamoroso nel 2005 la finale di Champions League) e due dai bianconeri guidati da Fabio Capello, ma la sfida venne interrotta nel 2006 dallo scandalo denominato ''[[Calciopoli]]'', che portò a una clamorosa retrocessione della Juventus in [[Serie B]] (con revoca del primo scudetto e non assegnazione del secondo, quest'ultimo attribuito poi all'Inter) e a forti penalizzazioni per Milan, {{Calcio Lazio|N}} e {{Calcio Fiorentina|N}}, tutte società coinvolte nel processo.

Mentre in Italia deflagrava lo scandalo di ''Calciopoli'', la nazionale maschile, guidata dal 2004 da Marcello Lippi, conquistò il quarto titolo mondiale vincendo il {{WC|2006}} in [[Germania]]. Gli ''Azzurri'', superata la fase a gironi con {{NazNB|CA|GHA}}, {{NazNB|CA|USA}} e {{NazNB|CA|CZE}} e nella fase a eliminazione diretta l'{{NazNB|CA|AUS}} e l'{{NazNB|CA|UKR}}, affrontarono in semifinale a [[Dortmund]] i padroni di casa della {{NazNB|CA|DEU}}, vincendo 2-0.<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Speciali/Mondiale_2006/Primo_Piano/2006/07_Luglio/04/GERMANIA-ITALIA.shtml|titolo=Italia gran finale|data=4 luglio 2006|autore=Gaetano De Stefano}}</ref><ref>[http://sport.sky.it/sport/mondiali_calcio/brasile_2014/2014/06/01/record_da_battere.html Mondiali, i record da battere: Del Piero ha il gol "tardivo"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140618203612/http://sport.sky.it/sport/mondiali_calcio/brasile_2014/2014/06/01/record_da_battere.html |data=18 giugno 2014 }} sky.it</ref> Approdati in finale contro la Francia, dopo l'1-1 dei tempi regolamentari, i supplementari furono segnati dall'espulsione del francese [[Zinédine Zidane]] per la testata in petto a [[Marco Materazzi]]. Ai calci di rigore, dopo l'errore del francese [[David Trezeguet]], fu decisivo il quinto penalty calciato da [[Fabio Grosso]], che regalò all'Italia la coppa.<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Speciali/Mondiale_2006/Primo_Piano/2006/07_Luglio/09/ITALIA-FRANCIA.shtml|titolo=Ci incoronano i rigori|data=9 luglio 2006|autore=Gaetano De Stefano}}</ref> A fine anno il capitano [[Fabio Cannavaro]], tra i protagonisti del successo di [[Berlino]], vinse il [[Pallone d'oro 2006|Pallone d'oro]] e il [[FIFA World Player of the Year 2006|FIFA World Player]].<ref>{{Cita web|autore=Luigi Garlando|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2006/11_Novembre/17/cannavaro.shtml|titolo=Cannavaro mister Pallone d'Oro|data=17 novembre 2006|accesso=27 agosto 2012}}</ref>

Gli effetti di ''Calciopoli'' provocarono un forte scossone nella [[Serie A]], con l'Inter di Moratti che aprì un ciclo di successi, vincendo tre scudetti consecutivi sotto la guida tecnica di [[Roberto Mancini]]. La forza dei nerazzurri in Italia fu contrasta solamente dalla Roma, che vinse solo due Coppe Italia e una Supercoppa, mentre il Milan di [[Kaká]] Pallone d'oro, nel 2007 vinse la sua settima UEFA Champions League, nella riedizione della finale di due anni prima contro il Liverpool, la Supercoppa UEFA e, per la prima volta da parte di un club italiano, la [[Coppa del mondo per club FIFA]] (torneo che sostituiva la Coppa Intercontinentale). L'ultimo scudetto del decennio fu ancora dell'Inter, guidata dal portoghese [[José Mourinho]].

[[File:Inter Mailand (2009-08-16).jpg|thumb|left|upright=1.0|L'Inter della stagione 2009-2010 che centrò il ''[[Treble (calcio)|treble]]'', un inedito nella storia del calcio italiano]]
Gli anni duemiladieci finirono nel segno dell'{{Calcio Inter|N}} di [[José Mourinho]], che portò i nerazzurri, nel 2010, a vincere il primo ''[[Treble (calcio)|treble]]'' della storia del calcio italiano ([[UEFA Champions League]], [[Serie A|Campionato]] e [[Coppa Italia]]), lasciando la guida tecnica nella stagione successiva a [[Rafa Benitez]], che aggiunse le vittorie in [[Supercoppa italiana]] e [[Coppa del mondo per club FIFA]], completando il ''[[quintuple]]'' del club interista. Il 2011 fu l'anno dell'ultimo trofeo vinto dall'Inter sotto la presidenza di [[Massimo Moratti]], la Coppa Italia.

=== Anni 2010 ===
Nel nuovo decennio ebbe luogo l'ultimo scudetto conquistato dal [[Associazione Calcio Milan|Milan]] di proprietà di [[Silvio Berlusconi]]: sia lui che Moratti passarono la mano, rispettivamente nel 2017 e nel 2013.
[[File:Cristiano-ronaldo-juventus-2019 (cropped).jpg|thumb|upright=0.8|Cristiano Ronaldo con la maglia della Juventus]]
Nel 2012 iniziò quindi un dominio incontrastato della {{Calcio Juventus|N}} di [[Andrea Agnelli]], quarto esponente della dinastia torinese, che inanellò tutti i restanti nove scudetti consecutivi del decennio, dal 2012 al 2020, ai quali si aggiunsero anche quattro Coppe Italia consecutive con ''double'' nazionale,<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/news/newsid=2507631.html|titolo=Chi ha vinto più coppe nazionali in Europa?|data=10 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180514220902/http://it.uefa.com/uefachampionsleague/news/newsid=2507631.html|urlmorto=no}}</ref> e quattro Supercoppe italiane, con i bianconeri allenati per tre stagioni da [[Antonio Conte]] e per cinque da [[Massimiliano Allegri]]. Nello stesso periodo solo il {{Calcio Napoli|N}} di [[Aurelio De Laurentiis]] e la {{Calcio Lazio|N}} di [[Claudio Lotito]] furono capaci di vincere due Coppe Italia a testa. In campo internazionale, però, il massimo traguardo raggiunto dai bianconeri fu la disputa di due finali di Champions League, perse nel 2015 con il {{Calcio Barcellona|N}} a [[Berlino]] e nel 2017 con il {{Calcio Real Madrid|N}} a [[Cardiff]]. Il ciclo bianconero fu impreziosito dall'ingaggio del fuoriclasse portoghese [[Cristiano Ronaldo]] nell'estate del 2018.

Per gli ''Azzurri'' gli anni duemiladieci furono un decennio da dimenticare. Ai mondiali di {{WC2|2010}}, allenata nuovamente da [[Marcello Lippi]], e {{WC2|2014}}, sotto la guida di [[Cesare Prandelli]], la nazionale venne eliminata in entrambe le occasioni nel girone iniziale. Le due spedizioni furono comunque intervallate da un buon {{EC|2012}}, perso in finale contro la {{NazNB|CA|ESP}} per 4-0,<ref>{{cita web | 1 = https://it.eurosport.yahoo.com/notizie/litalia-si-inchina-a-una-grande-spagna-%C3%A8-150813120.html | 2 = L'Italia si inchina ad una grande Spagna, è 4-0 | 3 = 19-12-2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120706002737/http://it.eurosport.yahoo.com/notizie/litalia-si-inchina-a-una-grande-spagna-%C3%A8-150813120.html | dataarchivio = 6 luglio 2012 | urlmorto = sì }}</ref> e dal terzo posto alla [[FIFA Confederations Cup 2013]], battendo ai rigori l'{{NazNB|CA|URY}}. Entrambi i risultati furono ottenuti sotto la guida tecnica di Prandelli. Anche il {{EC|2016}} vide delle buone prestazioni della nazionale allenata da [[Antonio Conte]], che comunque non si tradussero in un risultato di prestigio, per l'eliminazione nei quarti di finale del torneo. I risultati peggiori però furono nella parte finale del decennio, dove la nazionale allenata da [[Gian Piero Ventura]] mancò addirittura la qualificazione al {{WC|2018}}, con l'eliminazione subita dalla {{NazNB|CA|SWE}} negli spareggi. La ricostruzione della nazionale fu affidata a [[Roberto Mancini]].

Il decennio finì con il nono scudetto consecutivo della {{Calcio Juventus|N}} allenata da [[Maurizio Sarri]], ma la stagione passò alla storia per la [[Pandemia di COVID-19 del 2020 in Italia|pandemia di COVID-19]], che costrinse il campionato a fermarsi per tre mesi e concludersi in piena estate (l'unico torneo sospeso in precedenza era quello del [[Prima Categoria 1914-1915|1914-1915]], interrotto dalla [[prima guerra mondiale|Grande Guerra]]).<ref>{{cita web|autore=Simone Pace|url=https://www.eurosport.it/calcio/serie-a/2019-2020/serie-a-sospesa-i-precedenti-dalla-prima-guerra-mondiale-al-coronavirus_sto7699090/story.shtml|titolo=Dalla Prima guerra mondiale al Coronavirus: il campionato sospeso è un evento epocale|data=9 marzo 2020}}</ref> Nella stessa stagione l'{{Calcio Inter|N}} allenata da [[Antonio Conte]] arrivò in finale di [[UEFA Europa League]], perdendo contro gli spagnoli del {{Calcio Siviglia|N}} ma riportando una squadra italiana in una finale di una competizione europea dopo tre anni.

=== Anni 2020 ===
[[File:Sergio Mattarella meets Italy national football team and Matteo Berrettini (12 July 2021) 01.jpg|thumb|left|upright=1.0|Le celebrazioni dell'Italia per la vittoria del secondo titolo europeo nel luglio 2021]]
Nella stagione 2020-2021 furono proprio i nerazzurri di Conte ad interrompere quella striscia di scudetti consecutivi juventini a cui proprio il tenico salentino aveva dato il là,<ref>{{Cita web|url=https://tuttosport.com/news/calcio/serie-a/juventus/2023/09/11-112968233/stadium_juve_la_prima_volta_12_anni_fa_quel_poker_all_esordio_col_parma|titolo=Stadium Juve, la prima volta 12 anni fa: quel poker all'esordio col Parma|data=2023-09-11}}</ref> conquistando il diciannovesimo titolo della loro storia<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/2021/05/02-81316088/scudetto_all_inter_conte_mette_fine_al_dominio_juve|titolo=Scudetto all'Inter, Conte mette fine al dominio Juve|data=2 maggio 2021}}</ref> e il primo della famiglia Zhang, che diventò la prima proprietà straniera a vincere il campionato italiano.<ref>{{cita web|url=https://sport.sky.it/calcio/serie-a/2021/05/02/suning-inter-scudetto-futuro|titolo=Inter, Suning 1^ proprietà straniera a vincere lo scudetto in Italia: e ora che succede?|data=2 maggio 2021}}</ref>

Sempre nel 2021, a causa dello slittamento di un anno dovuto alla pandemia, la nazionale maschile dell'Italia tornò al successo in un grande torneo internazionale. Gli ''Azzurri'', allenati da [[Roberto Mancini]], inaugurarono il [[campionato europeo di calcio 2020|campionato europeo 2020]] all'[[Stadio Olimpico (Roma)|Olimpico]] di [[Roma]] battendo 3-0 la {{NazNB|CA|TUR}} e, successivamente, la {{NazNB|CA|SUI}} ed il {{NazNB|CA|WAL}}. Dopo aver superato nella fase ad eliminazione diretta {{NazNB|CA|AUT}}, {{NazNB|CA|BEL}} e {{NazNB|CA|ESP}}, affrontarono in finale allo [[Stadio di Wembley (2007)|stadio di Wembley]] i padroni di casa dell'{{NazNB|CA|ENG}}. Dopo l'1-1 nei tempi regolamentari, la nazionale italiana vinse l'incontro per 3-2 ai tiri di rigore, conquistando per la seconda volta il titolo di campione d'Europa.<ref>{{Cita web|url=https://it.uefa.com/uefaeuro-2020/news/026b-12bba2c6f9b1-0990ac9cc089-1000--l-italia-torna-sul-tetto-d-europa/|titolo=Italia - Inghilterra 1-1 (3-2 dcr): gli Azzurri tornano sul tetto d'Europa|data=11 luglio 2021}}</ref> Il successo continentale, tuttavia, fu seguito da una grossa delusione: gli ''Azzurri'', infatti, uscirono sconfitti contro la {{NazNB|CA|MKD}} nello spareggio per la qualificazione al {{WC|2022}} e mancarono l'accesso alla rassegna iridata per la seconda edizione consecutiva.<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Nazionale/24-03-2022/disastro-italia-azzurri-fuori-mondiali-vince-macedonia-nord-4302007867123.shtml|titolo=Disastro Italia, beffa Macedonia al 92': siamo di nuovo fuori dal Mondiale!|data=24 marzo 2022}}</ref>

Nella stagione 2021-2022 si assistette a un passaggio di testimone tra le due squadre meneghine, con il Milan di [[Stefano Pioli]] che si prese la rivincita sui rivali cittadini e li agganciò nell'albo d'oro.<ref>{{cita web|url=https://www.ilmessaggero.it/sport/calcio/milan_campione_italia_scudetto_festa_inter_campionato_leao_pioli_giroud-6706013.html|titolo=Milan campione d’Italia, vince il 19º scudetto (come l’Inter)|data=22 maggio 2022}}</ref> Nella stessa annata arrivò anche il primo successo nelle competizioni UEFA della Roma, che vinse l'edizione inaugurale della [[UEFA Europa Conference League 2021-2022|UEFA Europa Conference League]] e riportò un club italiano a vincere in Europa a [[UEFA Champions League 2009-2010|dodici anni]] di distanza dall'ultima affermazione (quella dell'Inter in UEFA Champions League nel 2010).<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Conference-League/25-05-2022/roma-feyenoord-1-0-gol-zaniolo-mourinho-alza-conference-league-440687877291.shtml|titolo=Perla di Zaniolo, Rui Patricio para tutto e la Roma resiste: la Conference League è di Mou!|data=25 maggio 2022}}</ref>

Nell'annata successiva fu il Napoli di [[Luciano Spalletti]] a conquistare il campionato, a trentatré anni dalla volta [[Serie A 1989-1990|precedente]]: per gli azzurri si trattò del terzo scudetto della loro storia.<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Napoli/04-05-2023/scudetto-napoli-campione-d-italia-la-terza-volta-4601354295987.shtml|titolo=Napoli, finalmente festa: campione d'Italia per la terza volta!|data=4 maggio 2023}}</ref> Nella stessa stagione l'Inter di [[Simone Inzaghi]] si qualificò alla finale di Champions League dopo tredici anni, uscendo sconfitta contro il {{Calcio Manchester City|N}} a [[Istanbul]].<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Champions-League/10-06-2023/champions-manchester-city-inter-1-0-decide-gol-rodri-4601993003254.shtml|titolo=Inter, che peccato! Gioca alla pari col City, ma la Champions è di Guardiola|data=10 giugno 2023}}</ref> Come i nerazzurri, anche la Roma di [[José Mourinho]] e la Fiorentina di [[Vincenzo Italiano]] raggiunsero una finale europea, venendo battute rispettivamente dal {{Calcio Siviglia|N}} in Europa League<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Europa-League/01-06-2023/europa-league-siviglia-roma-perde-finale-rigori-4601843582588.shtml|titolo=Beffa Roma: perde la finale di Europa League ai rigori. Il Siviglia fa festa: decisivi gli errori di Mancini e Ibanez|data=1º giugno 2023}}</ref> e dal {{Calcio West Ham|N}} in Europa Conference League.<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Conference-League/07-06-2023/finale-conference-league-west-ham-fiorentina-2-1-4601947353036.shtml|titolo=Fiorentina, beffa atroce al 90': la Conference League è del West Ham|data=7 giugno 2023}}</ref>

Nella stagione 2023-2024 l'Inter tornò a vincere lo scudetto, a tre anni dalla [[Serie A 2020-2021|volta precedente]].<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Inter/22-04-2024/milan-inter-gol-acerbi-thuram-derby-scudetto.shtml|titolo=Acerbi e Thuram affondano il Milan, la seconda stella arriva col derby|data=22 aprile 2024}}</ref> Il successo fu particolarmente significativo, visto che permise ai nerazzurri di fregiarsi della ''[[Stella (sport)|seconda stella]]'', conquistata a cinquantotto anni di distanza dalla [[Serie A 1965-1966|prima]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfoglio.it/sport/2024/04/28/gallery/la-festa-scudetto-dell-inter-da-san-siro-al-duomo-il-tripudio-nerazzurro-per-la-seconda-stella-6497564/|titolo=La festa scudetto dell'Inter. Da San Siro al Duomo, il tripudio nerazzurro per la seconda stella|data=28 aprile 2024}}</ref> Nella stessa annata l'{{Calcio Atalanta|N}} di [[Gian Piero Gasperini]] vinse l'[[UEFA Europa League|Europa League]], venticinque anni dopo il successo del {{Calcio Parma|N}} nell'allora [[Coppa UEFA]], battendo in finale il {{Calcio Bayer Leverkusen|N}}.<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Europa-League/22-05-2024/l-atalanta-vince-l-europa-league-lookman-segna-tre-gol-a-bayer.shtml|titolo=Lookman e Gasp portano l'Atalanta nella storia: Bayer travolto, l'Europa League è sua|data=22 maggio 2024}}</ref> La {{Calcio Fiorentina|N}} di Italiano, invece, raggiunse la seconda finale consecutiva di Europa Conference League ma uscì sconfitta contro l'{{Calcio Olympiakos|N}}.<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Conference-League/29-05-2024/olympiacos-fiorentina-1-0-gol-di-el-kaabi.shtml|titolo=Fiorentina, Conference ancora stregata: l'Olympiacos stende la Viola al 116'|data=29 maggio 2024}}</ref>

== Competizioni nazionali ==
=== Campionato italiano ===
{{vedi anche|Campionato italiano di calcio}}
[[File:Genoa_1898.JPG|thumb|left|La formazione del Genoa che vinse il primo titolo di campione italiano nel 1898]]

Il [[campionato italiano di calcio]] è una competizione formata da un insieme di tornei nazionali e regionali annuali istituiti dalla [[FIGC]] e organizzati in nove livelli, con sistema di promozione e retrocessione dei club a seconda dei risultati. La vincitrice del livello più alto, chiamato [[Serie A]], può fregiarsi del titolo ''[[de iure]]'' di «campione d'Italia» [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] (denominato per esteso «campione assoluto d'Italia»),<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Lo scudetto di nessuno|autore=Carlo Caliceti|rivista=[[Calcio 2000]]|numero=4 [40]|p=56|data=aprile 2001|ISSN=1126-1056}}</ref> e le viene assegnata la [[Coppa Campioni d'Italia]],<ref name="Premiazione">{{cita pubblicazione|url=http://www.legaseriea.it/c/document_library/get_file?uuid=a1198a1c-45ce-47df-aeba-3099bc13784a&groupId=10192|titolo=Premiazione scudetto|editore=Lega Nazionale Professionisti Serie A|data=13 maggio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110717070544/http://www.legaseriea.it/c/document_library/get_file?uuid=a1198a1c-45ce-47df-aeba-3099bc13784a&groupId=10192|dataarchivio=17 luglio 2011}}</ref> oltre a poter utilizzare sulle proprie maglie la stagione successiva un distintivo [[tricolore]] a forma di [[Scudo (araldica)|scudo]], chiamato appunto [[Scudetto (sport)|scudetto]]. Ogni dieci titoli italiani conquistati è inoltre concessa la possibilità ai club di fregiarsi permanentemente di una [[Stella (calcio)|stella]] celebrativa sulla propria divisa di gioco.

Il primo campionato italiano di calcio, vinto dal {{Calcio Genoa|N}} (così come i due successivi), venne giocato nel [[1898]], per essere disputato regolarmente ogni anno, fino ai giorni nostri, con l'esclusione del periodo delle due [[Guerre Mondiali]] (dal [[1915]] al [[1919]] e dal [[1943]] al [[1945]]). 
[[File:Real Madrid vs Juventus, 24 October 2013 Champions League B 04 (cropped).JPG|thumb|I calciatori della Juventus, i più titolati d'Italia, qui nella stagione della ''terza stella'']]

I primi tre livelli ([[Serie A]], [[Serie B]] e [[Serie C]]) sono inquadrati nell'area del [[professionismo]] mentre i restanti sei ([[Serie D]], [[Eccellenza (calcio)|Eccellenza]], [[Promozione (calcio)|Promozione]], [[Prima Categoria]], [[Seconda Categoria]] e [[Terza Categoria]]) sono a carattere [[Dilettante#Dilettantismo sportivo|dilettantistico]]. La [[Lega Nazionale Professionisti Serie A]] organizza e dirige il maggiore campionato, la [[Lega Nazionale Professionisti B]] organizza e dirige la Serie B mentre la [[Lega Italiana Calcio Professionistico]] sovrintende allo svolgimento del campionato di Serie C. I diversi campionati a carattere dilettantistico sono organizzati dalla [[Lega Nazionale Dilettanti]], il cui campionato più importante, la [[Serie D]], assegna ogni anno a un club il titolo di «campione d'Italia dilettanti».

I vari livelli sono disputati in più [[gironi all'italiana]] a doppio turno (con l'eccezione del primo e secondo livello a girone unico), in cui le [[Squadra di calcio|squadre]] si affrontano due volte a campi invertiti. Il punteggio in classifica è così assegnato: tre punti per la vittoria<ref>Fino al [[1994]], erano assegnati 2 punti per la vittoria.</ref>, nessun punto per la sconfitta, un punto a testa per il pareggio. Con l'eccezione della Serie A, tutti gli altri livelli prevedono sistemi di [[play-off]] e/o [[play-out]] per stabilire alcune promozioni/retrocessioni dei club.

;Serie A
{{vedi anche|Serie A|Storia della Serie A|Classifica perpetua della Serie A dal 1929}}

Il primo e più importante livello professionistico del campionato italiano di calcio, dal [[1929]] è disputato a girone unico e assume la denominazione di [[Serie A]], ufficialmente chiamata ''Serie A [[TIM]]'' per ragioni di [[Sponsorizzazioni nel calcio italiano|sponsorizzazione]].<ref>{{cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Altro_Calcio/Primo_Piano/2006/04_Aprile/20/lega.shtml|titolo=La Lega prolunga l'accordo con Tim fino al 2010|data=20 aprile 2006}}</ref> In precedenza il primo livello aveva avuto le seguenti denominazioni: Campionato Italiano di Football ([[1898]]-[[1903]]), Prima Categoria ([[1904]]-[[1922]]), Prima Divisione ([[1921]]-[[1926]]) e Divisione Nazionale ([[1926]]-[[1929]] e [[1945]]-[[1946]]).
[[File:Scudetto_17.JPG|thumb|left|L'Inter solleva la Coppa Campioni d'Italia nel 2009]]

Al termine della stagione 2020-2021, la Serie A occupa il terzo posto nel [[Coefficiente UEFA|ranking UEFA]] per i campionati europei, dopo la [[Premier League]] [[Inghilterra|inglese]] e la [[Primera División (Spagna)|Primera División]] [[Spagna|spagnola]].<ref>{{cita web|lingua=en|titolo=UEFA Country Ranking 2021|https://kassiesa.net/uefa/data/method5/crank2021.html}}</ref> e ha guidato questa speciale graduatoria dal [[1986]] al [[1988]] e dal [[1990]] al [[1999]].<ref>{{Cita web|url=http://www.uefa.com/memberassociations/association=ita/honours/index.html|titolo=Member associations - Italy - Honours –}}</ref> Il torneo è inoltre uno dei campionati di calcio più famosi al mondo. Dei cento più grandi calciatori nella storia scelti dalla rivista ''FourFourTwo'' nel [[2017]], quarantadue giocatori hanno giocato in Serie A, più di qualsiasi altro campionato al mondo.<ref>{{Cita web|url=https://www.fourfourtwo.com/features/fourfourtwos-100-greatest-footballers-ever|titolo=100 Greatest footballers ever - fourfourtwo.com}}</ref>

Il numero dei club partecipanti alla Serie A è più volte variato nel tempo. Dal [[2004]] a ogni edizione partecipano venti club.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/05/22/la-malattia-globale-del-calcio.html|titolo=La malattia globale del calcio|autore=Emilio Marrese|pubblicazione=Sport - [[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=22 maggio 2004|pagina=48|città=Roma}}</ref>

Al termine del torneo la prima classificata vince, dalla [[Serie A 1960-1961|stagione 1960-1961]], come detto la [[Coppa Campioni d'Italia]], ed è ammessa alla [[UEFA Champions League|Champions League]].<ref group=N>La vittoria del campionato comporta la partecipazione al massimo torneo europeo sin dalla sua nascita, nella stagione 1955-56, con il nome di Coppa Campioni; l'unica eccezione è costituita dalla [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] che, dopo aver vinto lo Scudetto nel 1973-74, non partecipò alla [[Coppa dei Campioni 1974-1975]] causa una squalifica comminatale dall'[[UEFA]] in precedenza.</ref> Anche le formazioni giunte dal secondo al quarto posto sono qualificate per la fase a gironi della competizione.<ref>{{cita web|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/Champions-League/26-08-2018/champions-4-italiane-l-ultima-volta-fu-trionfo-290488721915.shtml|titolo=Champions con 4 italiane? L'ultima volta fu un trionfo|autore=Paolo Condò|data=26 agosto 2018}}</ref> All'[[UEFA Europa League|Europa League]] partecipano invece due squadre: la quinta classificata e la vincitrice della [[Coppa Italia]]. La sesta classificata, dalla stagione 2020-2021, accede all'[[UEFA Europa Conference League|Europa Conference League]]. Retrocedono nel secondo livello, la [[Serie B]], le ultime tre squadre della classifica, sostituite da altrettante formazioni promosse dal campionato cadetto.

;Serie B
{{vedi anche|Serie B|Classifica perpetua della Serie B}}
[[File:Atalanta 2010-2011.JPG|thumb|L'Atalanta riceve il trofeo Coppa Ali della Vittoria al termine della stagione 2010-2011]]

Il secondo livello professionistico del campionato italiano di calcio, è disputato anch'esso a girone unico e dal [[1929]] assume la denominazione di [[Serie B]], ufficialmente chiamata Serie BKT per motivi di [[Sponsorizzazioni nel calcio italiano|sponsorizzazione]].<ref name="BKT">{{cita web|url=http://www.legab.it/nasce-la-serie-bkt-ecco-il-nuovo-title-sponsor-del-campionato/|titolo=Nasce la Serie BKT: ecco il nuovo title sponsor del campionato|data=18 giugno 2018}}</ref> Istituito nel [[1904]], in precedenza il secondo livello aveva avuto le seguenti denominazioni: Seconda Categoria (1904-1912), Promozione (1912-1922), Seconda Divisione (1921-1926), Prima Divisione (1926-1929), Serie B-C Alta Italia (1945-1946).

Il numero dei club partecipanti alla Serie B è più volte variato nel tempo. Dal [[2019]] a ogni edizione partecipano venti club.<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-b/2019/01/30/news/serie_b_la_figc_ha_deciso_dal_prossimo_anno_torneo_a_20_squadre-217843749/?refresh_ce|titolo=Figc, serie B a 20 squadre dalla prossima stagione|data=30 gennaio 2019}}</ref> Al termine del torneo vengono promosse in Serie A le prime tre classificate (la terza decisa tramite i play-off).<ref name=B>{{cita web|url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/75.$plit/C_2_ContenutoGenerico_37324_StrilloComunicatoUfficiale_lstAllegati_Allegato_0_upfAllegato.pdf|formato=pdf|titolo=Comunicato Ufficiale n. 57/A|sito=FIGC.it|data=22 agosto 2013|accesso=3 settembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130902231349/http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/75.$plit/C_2_ContenutoGenerico_37324_StrilloComunicatoUfficiale_lstAllegati_Allegato_0_upfAllegato.pdf|dataarchivio=2 settembre 2013|urlmorto=sì}}</ref> Il regolamento prevede anche quattro retrocessioni in [[Serie C]]. Le ultime tre in classifica retrocedono direttamente, mentre l'ultima retrocessione viene assegnata attraverso i play-out.<ref name=B />

;Serie C
{{vedi anche|Serie C}}
[[File:Piacenza Football Club 1975-76.jpg|thumb|left|Il {{Calcio Piacenza|N}} 1975-1976, club con più partecipazioni in Serie C]]
Il terzo livello professionistico del campionato italiano di calcio, disputato in tre gironi, assume dal [[2017]] la denominazione di [[Serie C]]. Istituito nel [[1905]], in precedenza il terzo livello aveva avuto le seguenti denominazioni: Terza Categoria (1905-1922), Terza Divisione (1921-1926), Seconda Divisione (1926-1929), Prima Divisione (1929-1935), Serie C (1935-1978), Serie C1 (1978-2008), Lega Pro Prima Divisione (2008-2014), Lega Pro (2014-2017). Dal [[1978]] al [[2014]] la Serie C era suddivisa in due livelli. Al primo sopra citato (Serie C1 e Lega Pro Prima Divisione) seguiva un quarto livello, sempre professionistico, denominato prima Serie C2 (1978-2008) e in seguito Lega Pro Seconda Divisione
(2008-2014).

Il regolamento del campionato di Serie C prevede un totale di sessanta squadre divise in tre gironi da venti squadre ciascuno, su base geografica. La composizione dei gironi è determinata all'inizio di ogni stagione. Al termine del campionato vengono promosse in [[Serie B]] le vincitrici dei tre gironi e la squadra vincitrice dei [[play-off]], ai quali accedono le migliori squadre piazzate in ciascun girone più la vincitrice della [[Coppa Italia Lega Pro|Coppa Italia di Lega Pro]]. Retrocedono in [[Serie D]] un totale di nove squadre: le ultime classificate di ogni girone retrocedono direttamente, mentre si disputano i [[play-out]] per stabilire la retrocessione di due ulteriori squadre per girone.

;Serie D
{{vedi anche|Serie D}}
La Serie D è il quarto livello del [[campionato italiano di calcio]], nonché il primo a carattere [[Dilettante|dilettantistico]]. Il campionato è gestito dalla [[Lega Nazionale Dilettanti]] e dal suo Dipartimento Interregionale. Le società partecipanti alla Serie D sono ripartite in nove [[Girone all'italiana|gironi]] organizzati in base a criteri geografici. Istituito nel [[1948]], e chiamato dal 2000 a oggi Serie D, in precedenza il massimo livello dilettantistico aveva avuto le seguenti denominazioni: Promozione Interregionale (1948-1952), IV Serie (1952-1959), Serie D (1959-1981), Interregionale (1981-1992), Campionato Nazionale Dilettanti (1992-2000).

La prima classificata di ogni girone è promossa in [[Serie C]] e accede allo Scudetto Serie D per l'assegnazione del titolo di Campione d'Italia della Lega Nazionale Dilettanti.<ref name="almanacco">{{Cita libro|titolo=Almanacco Illustrato del Calcio 2015|anno=2014|editore=Panini|città=Modena|pagina=47}}</ref> Le squadre giunte dal secondo al quinto posto partecipano invece ai [[play-off]], per stilare una graduatoria delle eventuali candidate a subentrare in Serie C, nel caso di rinuncia o di mancata iscrizione al campionato di altri club. Per ogni girone sono previste quattro retrocessioni nel campionato di [[Eccellenza (calcio)|Eccellenza]]: le ultime due direttamente, le altre attraverso i [[play-out]] tra le squadre classificate dal terzultimo al sestultimo posto.

=== Coppa Italia ===
{{vedi anche|Coppa Italia}}
[[File:Vado Coppa Italia.jpg|thumb|left|Il {{Calcio Vado|N}}, compagine vincitrice della prima edizione assoluta della Coppa Italia giocata nel [[Coppa Italia 1922|1922]]]]

La [[Coppa Italia]], ufficialmente chiamata ''Coppa Italia [[Frecciarossa]]'' per ragioni di [[Sponsorizzazioni nel calcio italiano|sponsorizzazione]], è la principale coppa [[calcio (sport)|calcistica]] [[italia]]na, nonché la seconda competizione professionistica nazionale per [[Tradizione sportiva#Titoli vinti|prestigio]] dopo il campionato italiano. Si disputa sotto la giurisdizione della [[FIGC]] ed è organizzata annualmente, dall'edizione [[Coppa Italia 2010-2011|2010-2011]], dalla [[Lega Serie A]].

La squadra detentrice della Coppa Italia, che prende in consegna il trofeo per un anno intero, prima di essere restituito alla Lega per ricevere in cambio una copia di minor valore,<ref name="regolamento">{{cita web|url=http://www.legaseriea.it/it/regolamento-tim-cup|titolo=Coppa Italia 2012/2013, 2013/2014 e 2014/2015 – Regolamento|data=4 giugno 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130927020023/http://www.legaseriea.it/it/regolamento-tim-cup|dataarchivio=27 settembre 2013}}</ref> può sfoggiare sulle proprie divise ufficiali una piccola [[coccarda italiana tricolore|coccarda tricolore]], e ottiene la qualificazione alla fase a gironi della [[UEFA Europa League]] per la stagione seguente, qualora non sia già qualificata per una delle due competizioni europee tramite il campionato. Inoltre alla vincitrice della Coppa Italia spetta, quale riconoscimento accessorio, la [[Coppa Renato Dall'Ara]].

La formula del torneo, salvo variazioni nel corso degli anni, è strutturata solitamente con la partecipazioni di tutte le squadre di [[Serie A]] e di [[Serie B]], talvolta con l'aggiunta di formazioni di [[Serie C]] e [[Serie D]]. Il tabellone è formato da turni a eliminazione diretta e la finale è giocata in gara unica allo [[Stadio Olimpico (Roma)|stadio Olimpico]] di [[Roma]], alla presenza del [[Presidente della Repubblica Italiana]] che premia le squadre a fine partita.

Parallelamente alla coppa maggiore, le leghe inferiori della [[FIGC]] organizzano proprie coppe nazionali di categoria: la [[Coppa Italia Serie C]], la [[Coppa Italia Serie D]] e la [[Coppa Italia Dilettanti]].

=== Supercoppa italiana ===
{{vedi anche|Supercoppa italiana}}
[[File:Milan AC - Supercoppa italiana 1988 - Berlusconi, Baresi, Nizzola.jpg|thumb|La vittoria del Milan nella prima edizione del 1988]]
La Supercoppa italiana, ufficialmente Supercoppa di Lega,<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.figc.it/it/100/3823/Norme.shtml|titolo=Regolamento della Lega Nazionale Professionisti|editore=Federazione Italiana Giuoco calcio|accesso=18 luglio 2019|dataarchivio=1 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180701194425/http://www.figc.it/it/100/3823/Norme.shtml|urlmorto=sì}}</ref> è una competizione [[calcio (sport)|calcistica]] istituita nel [[1988]] e mette annualmente di fronte, in gara unica, il club campione d'Italia e quello vincitore della [[Coppa Italia]]. Nel caso in cui nella stessa stagione un club detenga entrambi i trofei, la Supercoppa si disputa tra quest'ultimo e la squadra finalista sconfitta della Coppa Italia. Si disputa sotto la giurisdizione della [[FIGC]] ed è organizzata annualmente dalla [[Lega Serie A]].

Solitamente la sede di gara della Supercoppa italiana è appannaggio dell'impianto casalingo della formazione campione d'Italia. È accaduto sovente però che la [[Lega Serie A]] derogasse a questa consuetudine: qualora si presenti l'occasione di disputare la sfida in campo neutro, ospiti di una Nazione straniera (la manifestazione ha infatti varcato in alcune edizioni i confini italici, per essere disputata negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], in [[Libia]], in [[Cina]], in [[Qatar]] e in [[Arabia Saudita]]) oppure, per decisione federale, in casa della detentrice della Coppa Italia.<ref name="Supercoppa-2013" >{{cita web|url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2013/07/02/news/supercoppa_juve_lazio_18_agosto-62271137/|titolo=Supercoppa, ora è ufficiale: Juve-Lazio il 18 agosto a Roma|data=2 luglio 2013}}</ref>

Anche la [[Lega Italiana Calcio Professionistico]], che gestisce il campionato di [[Serie C]], organizza annualmente la [[Supercoppa di Serie C]], che mette di fronte le squadre vincenti nei gironi del torneo.

== Partecipazione alle competizioni internazionali ==
=== Maschile ===
{{vedi anche|Statistiche delle squadre italiane nelle coppe europee di calcio}}
I club calcistici italiani partecipano, in ambito internazionale, alle competizioni ufficiali organizzate dall'[[UEFA]] e dalla [[FIFA]]. La confederazione calcistica europea, l'UEFA, organizza annualmente la [[UEFA Champions League]] (il cui vincitore è ''de facto'' campione d'Europa), la [[UEFA Europa League]], la [[UEFA Europa Conference League|UEFA Conference League]] e la [[Supercoppa UEFA]], mentre la FIFA gestisce la [[Coppa del mondo per club FIFA]] (che assegna il titolo di campione del mondo FIFA). Tornei internazionali ufficiali del passato sono stati anche la [[Coppa delle Coppe UEFA]], la [[Coppa Intertoto UEFA]] e la [[Coppa Intercontinentale (calcio)|Coppa Intercontinentale]].

Alla stagione 2021-2022, all'Italia spettano quattro posti in ogni edizione della Champions League, che vengono assegnati alle prime quattro società classificate in [[Serie A]] nella stagione precedente, due posti in Europa League, che vengono assegnati alla quinta classificata e alla vincitrice della [[Coppa Italia]], e un posto in Europa Conference League, che viene assegnato alla sesta classificata. La partecipazione alla Supercoppa UEFA spetta nel caso di vittoria della Champions League o dell'Europa League nello stesso anno, mentre l'accesso alla [[Coppa del mondo per club FIFA]] è riservato in caso di vittoria della Champions League.

I club italiani, al 2022, hanno vinto 51 trofei ufficiali UEFA e FIFA che collocano le società affiliate alla [[FIGC]] al secondo posto europeo per numero di titoli dietro alla [[Spagna]] e davanti all'[[Inghilterra]] e alla [[Germania]].

Il club italiano più titolato è il {{Calcio Milan|N}} con 18 trofei (7 Coppe dei Campioni/UEFA Champions League, 2 Coppe delle Coppe UEFA, 5 Supercoppe UEFA, 3 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del mondo per club FIFA) che lo pongono al secondo posto in Europa, dietro al {{Calcio Real Madrid|N}}, e terzo nel mondo, dietro anche agli egiziani dell'{{Calcio Al Ahly|NB}} e a pari merito con gli argentini del {{Calcio Boca Juniors|NB}} e dell'{{Calcio Independiente|NB}}. Segue la {{Calcio Juventus|N}} con 11 trofei internazionali (2 Coppe dei Campioni/UEFA Champions League, 1 Coppa delle Coppe UEFA, 3 Coppe UEFA, 1 Coppa Intertoto UEFA, 2 Supercoppe UEFA e 2 Coppe Intercontinentali). La società torinese vanta il primato di essere stato il primo club europeo ad avere vinto tutti i [[Competizioni UEFA per club|tre maggiori trofei confederali]],<ref>{{cita news|lingua=es|url=http://hemeroteca.lavanguardia.es/preview/1988/07/13/pagina-53/33040569/pdf.html|titolo=Sorteo de las competiciones europeas de fútbol: el Fram de Reykjavic, primer adversario del F.C. Barcelona en la Recopa|pubblicazione=La Vanguardia|p=53|data=13 luglio 1988}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/1997/maggio/24/Tutto_inizio_con_poesia_ga_0_9705246555.shtml|titolo=Tutto iniziò con un po' di poesia|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=24 maggio 1997}}</ref> nonché, nel [[Coppa Intercontinentale 1985 (calcio)|dicembre 1985]], la prima al mondo ad avere vinto tutte le [[Competizioni UEFA per club|competizioni ufficiali per club maschili]] organizzate dalla [[UEFA|confederazione di appartenenza]],<ref>{{cita pubblicazione|autore=Angelo Caroli|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,16/articleid,1370_02_1985_0314_0023_13784774/|titolo=Juve, Grande Slam|pubblicazione=La Domenica Sport|editore=''Stampa Sera''|data=9 dicembre 1985|p=3}}</ref> record migliorato nell'[[Coppa Intertoto UEFA 1999|agosto 1999]]<ref>{{cita web|autore=Paul Saffer|url=https://www.uefa.com/uefachampionsleague/news/0252-0d04623c4c2f-62fb1e2d232c-1000--paris-sulle-orme-della-juventus/|titolo=Paris sulle orme della Juventus|data=10 aprile 2016}}</ref> e rimasto in vigore fino al 2022, anno di assegnazione del titolo della Europa Conference League. L'altra società italiana plurititolata a livello internazionale è l'{{Calcio Inter|NB}} con 9 trofei (3 Coppe dei Campioni/UEFA Champions League, 3 Coppe UEFA, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del mondo per club FIFA). La squadra nerazzurra è l'unica italiana ad essersi aggiudicata un ''[[Treble (calcio)|treble classico]]'' ([[UEFA Champions League 2009-2010|UEFA Champions League]], [[Serie A 2009-2010|Serie A]] e [[Coppa Italia 2009-2010|Coppa Italia]]).<ref name="treble2010">{{cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/news/newsid=1491258.html|titolo=Inter, un tris per la storia|data=22 maggio 2010}}</ref> I successi di entrambe le squadre meneghine nella massima competizione continentale rendono Milano l'unica città europea a poter vantare due club a ottenere il titolo.<ref>{{cita news|url=https://www.calcioefinanza.it/2019/05/09/milano-record-champions-league-due-squadre/|titolo=Finale di Champions, perché Milano “deve” tifare Liverpool|accesso=1 ottobre 2019}}</ref> Hanno vinto più di un titolo internazionale anche il {{Calcio Parma|NB}} (1 Coppa delle Coppe UEFA, 2 Coppe UEFA e 1 Supercoppa UEFA) e la {{Calcio Lazio|NB}} (1 Coppa delle Coppe UEFA e 1 Supercoppa UEFA). Nella lista dei club italiani vincitori di competizioni UEFA vi sono la {{Calcio Fiorentina|NB}} con 1 Coppa delle Coppe UEFA (prima squadra italiana a vincere una competizione UEFA e unico club del Paese, assieme alla Juventus, ad aver disputato una finale di tutte le tre principali competizioni continentali), la {{Calcio Sampdoria|NB}} con 1 Coppa della Coppe UEFA, il {{Calcio Napoli|NB}} con 1 Coppa UEFA, la {{Calcio Roma|NB}} con 1 UEFA Europa Conference League e il {{Calcio Bologna|NB}}, l'{{Calcio Udinese|NB}} e il {{Calcio Perugia|NB}} con 1 Coppa Intertoto UEFA ciascuno.

In passato sono stati disputati altri tornei non ufficiali, come la [[Coppa delle Fiere]] considerata da molti come l'antesignana della Europa League e vinta in Italia dalla Roma, o tornei ufficiali ma organizzati dalla [[FIGC]] con altre federazioni nazionali (come ad esempio la [[Mitropa Cup]] o la [[Coppa delle Alpi]]).

=== Femminile ===
Nel campo femminile i club calcistici italiani partecipano, in ambito internazionale, alla [[UEFA Women's Champions League|Champions League]] organizzata dall'[[UEFA]]. Alla stagione 2021-2022, all'Italia spettano due posti in ogni edizione del torneo, che vengono assegnati alle prime due società classificate in [[Serie A (calcio femminile)|Serie A]] nella stagione precedente e, al 2022, nessun club ha mai vinto la competizione.

== Rappresentative nazionali ==
=== Maschile ===
==== Nazionale maggiore ====
[[File:Coppa_Rimet_1934_-_Italia_-_Vittorio_Pozzo.jpg|thumb|L'Italia celebra il suo primo titolo mondiale nel 1934]]
{{vedi anche|Nazionale di calcio dell'Italia}}
La [[nazionale di calcio dell'Italia]], [[Nazionale di calcio|selezione maggiore]] maschile della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|Federcalcio]], il cui nome ufficiale è nazionale A,<ref name=figc1>{{cita web | 1 = http://www.figc.it/it/3064/2088/HpSezioneConMenuSX.shtml | 2 = Nazionale A - Nazionali, FIGC | 3 = 29-12-2014 | dataarchivio = 23 agosto 2015 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150823022645/http://www.figc.it/it/3064/2088/HpSezioneConMenuSX.shtml | urlmorto = sì }}</ref> rappresenta l'[[Italia]] nelle varie competizioni ufficiali o amichevoli riservate alle squadre nazionali ed è una delle formazioni più titolate del mondo.

È una delle nazionali di calcio più titolate del mondo: gli ''Azzurri'' annoverano nel loro palmarès quattro [[Campionato mondiale di calcio|campionati mondiali]] ({{WC2|1934}}, {{WC2|1938}}, {{WC2|1982}} e {{WC2|2006}}, secondi al mondo dopo il {{NazNB|CA|BRA}}, a pari merito con la {{NazNB|CA|DEU}}) oltre a due [[Campionato europeo di calcio|campionati europei]] ({{EC2|1968}} e {{EC2|2020}}). È inoltre una delle cinque nazionali maggiori (assieme a quelle di {{NazNB|CA|BEL}}, {{NazNB|CA|SWE}}, {{NazNB|CA|URY}} e {{NazNB|CA|GBR}}) a potersi fregiare del titolo di "olimpionica", essendosi aggiudicata il [[Calcio ai Giochi olimpici|torneo a cinque cerchi]] del [[Calcio ai Giochi della XI Olimpiade|1936]] (uno dei sette riservati alle nazionali maggiori e disputati dal 1908 al 1948), mentre nella [[FIFA Confederations Cup|Confederations Cup]], ultimo trofeo internazionale riconosciuto dalla [[Fédération Internationale de Football Association|FIFA]], vanta come miglior risultato un terzo posto, ottenuto nel [[FIFA Confederations Cup 2013|2013]]. In bacheca infine, annovera anche due [[Coppa Internazionale|Coppe Internazionali]], competizione continentale riconosciuta quale ufficiosa antesignana del campionato d'Europa. Al Mondiale si è classificata tra le prime quattro in otto edizioni (sei le finali) e cinque volte all'europeo (tre le finali). Dopo la Germania è la nazionale europea con il maggior numero di piazzamenti nei primi quattro posti nelle due competizioni. È inoltre l'unica selezione, insieme a quella brasiliana, ad essersi aggiudicata due titoli mondiali consecutivi, nel 1934 e 1938.

Nel dettaglio il palmarès della nazionale maggiore maschile è il seguente:

{| class="wikitable" style="margin-left:auto; margin-right:auto;
| bgcolor="#007FFF"| <span style="color:white">'''Competizione'''</span>
| bgcolor="#007FFF"| <span style="color:white">'''Risultati'''</span>
|- bgcolor="white"
| [[Campionato mondiale di calcio|Campionato Mondiale]] || 
* Primo posto: '''{{WC2|1934}}, {{WC2|1938}}, {{WC2|1982}}, {{WC2|2006}}'''
* Secondo posto: {{WC2|1970}}, {{WC2|1994}}
* Terzo posto: {{WC2|1990}}
|- bgcolor="white"
| [[Campionato europeo di calcio|Campionato Europeo]] || 
* Primo posto: '''{{EC2|1968}}, {{EC2|2020}}'''
* Finalista: {{EC2|2000}}, {{EC2|2012}}
* Semifinalista: {{EC2|1980}}, {{EC2|1988}}
|- bgcolor="white"
| [[Calcio ai Giochi olimpici|Torneo Olimpico]] ||
* Primo posto: '''{{OE|Calcio|1936}}'''
* Terzo posto: {{OE|Calcio|1928}}
|- bgcolor="white"
| [[FIFA Confederations Cup]] || 
* Terzo posto: [[Confederations Cup 2013|Brasile 2013]]
|- bgcolor="white"
| [[Coppa Internazionale]] || 
* Primo posto: '''[[Coppa Internazionale 1927-1930|1927-1930]], [[Coppa Internazionale 1933-1935|1933-1935]]'''
* Secondo posto: [[Coppa Internazionale 1931-1932|1931-1932]]
|}

==== Nazionali minori ====
[[File:Italia Under-21 85-86.jpg|thumb|La nazionale Under-21 del 1986]]

Le nazionali maschili minori della [[Federcalcio]] sono selezioni che rappresentano, o hanno rappresentato nel corso degli anni, determinate categorie o fasce d'età.

Tra le selezioni minori vi sono la [[Nazionale olimpica di calcio dell'Italia|nazionale olimpica]], che partecipa dal [[1952]] al torneo di calcio dei [[Giochi olimpici]], ottenendo quale miglior risultato una medaglia di bronzo nell'edizione di [[Calcio ai Giochi della XXVIII Olimpiade|Atene 2004]] e la [[nazionale militare di calcio dell'Italia|nazionale militare]], che vanta 8 vittorie ai [[Campionati mondiali militari di calcio]] più una medaglia di bronzo ai [[Giochi mondiali militari]] (2003).

Le selezioni minori per fascia d'età sono invece le seguenti:

La [[Nazionale Under-23 di calcio dell'Italia|nazionale italiana di calcio Under-23]], rappresentativa che ha partecipato ad alcune edizioni del torneo di calcio dei [[Giochi del Mediterraneo]], conquistando la medaglia d'oro nell'edizione del 1997.

La [[Nazionale Under-21 di calcio dell'Italia|nazionale italiana di calcio Under-21]], la più importante e seguita tra quelle minori costituendo il principale serbatoio giovanile per la Nazionale A.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/nazionale/2016/10/08/news/nazionale_la_settimana_magica_di_locatelli_dal_gol_alla_convocazione_in_under_21-149348424/|titolo=Nazionale, la settimana magica di Locatelli: dal gol alla convocazione in Under-21|sito=repubblica.it|data=8 ottobre 2016}}</ref> È, a livello di Under-21, tra le squadre europee più titolate avendo vinto in 5 occasioni il [[Campionato europeo di calcio Under-21|campionato continentale]] di categoria (1992, 1994, 1996, 2000, 2004).<ref name=record5>{{cita web|url=http://www.figc.it/it/3076/2093/HpSezioneConMenuSX.shtml|titolo=Club Italia - Nazionale Under 21|editore=[[Federazione Italiana Giuoco Calcio|figc.it]]|accesso=6 giugno 2010|dataarchivio=22 ottobre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111022004210/http://www.figc.it/it/3076/2093/HpSezioneConMenuSX.shtml|urlmorto=sì}}</ref> Nel torneo conta inoltre due secondi posti (1986, 2013) e cinque semifinali (1984, 1990, 2002, 2009 e 2017). La selezione annovera anche tre medaglie d'oro ai [[Giochi del Mediterraneo]] (1959, 1963, 1967), e una d'argento (2001).

La [[Nazionale Under-20 di calcio dell'Italia|nazionale italiana di calcio Under-20]], rappresentativa che partecipa al [[Campionato mondiale di calcio Under-20|mondiale di categoria]]. Il miglior risultato ottenuto è il terzo posto nell'edizione del 2017. Inoltre vanta una medaglia d'argento ai Giochi del Mediterraneo del 2009.

La [[Nazionale Under-19 di calcio dell'Italia|nazionale italiana di calcio Under-19]], rappresentativa nata nel 2002 con l'istituzione del [[Campionato europeo di calcio Under-19|Campionato europeo di categoria]], nel quale ha ottenuto una vittoria (2003) e tre secondi posti (2008, 2016 e 2018).

La [[Nazionale Under-18 di calcio dell'Italia|nazionale italiana di calcio Under-18]], rappresentativa che partecipa ai campionati europei di categoria, ottenendo due vittorie (1958 e 1966) e quattro secondi posti (1959, 1986, 1995 e 1999).

La [[Nazionale Under-17 di calcio dell'Italia|nazionale italiana di calcio Under-17]], rappresentativa che partecipa al campionato mondiale di categoria, senza particolari risultati, e al [[Campionato europeo di calcio Under-17|Campionato europeo di categoria]], dove invece ha conseguito tre secondi posti (2013, 2018 e 2019).

La [[Nazionale Under-16 di calcio dell'Italia|nazionale italiana di calcio Under-16]], rappresentativa che partecipa al [[Campionato europeo di calcio Under-16|Campionato europeo di categoria]], nel quale ha ottenuto una vittoria (1982) e tre secondi posti (1986, 1993 e 1998).

Nel dettaglio il palmarès delle nazionali minori maschili è il seguente:

{| class="wikitable" style="margin-left:auto; margin-right:auto;
| bgcolor="#007FFF"| <span style="color:white">'''Nazionale'''</span>
| bgcolor="#007FFF"| <span style="color:white">'''Trofeo'''</span>
|- bgcolor="white"
| Nazionali minori maschili || 8 [[Campionati mondiali militari di calcio|Campionati mondiali militari]] (1950, 1951, 1956, 1959, 1973, 1987, 1989, 1991)<br/>2 [[Universiade|Universiadi]] ([[Calcio alla XIX Universiade|1997]], [[Calcio alla XXVIII Universiade|2015]])
|- bgcolor="white"
| Nazionali giovanili maschili || 4 [[Calcio ai Giochi del Mediterraneo|Giochi del Mediterraneo]] ([[Calcio ai III Giochi del Mediterraneo|1959]], [[Calcio ai IV Giochi del Mediterraneo|1963]], [[Calcio ai V Giochi del Mediterraneo|1967]], [[Calcio ai XIII Giochi del Mediterraneo|1997]])<br/>5 [[Campionato europeo di calcio Under-21|Campionati europei Under-21]] ([[Campionato europeo di calcio Under-21 1992|1992]], [[Campionato europeo di calcio Under-21 1994|1994]], [[Campionato europeo di calcio Under-21 1996|1996]], [[Campionato europeo di calcio Under-21 2000|2000]], [[Campionato europeo di calcio Under-21 2004|2004]])<br/>1 [[Campionato europeo di calcio Under-19|Campionato europeo Under-19]] ([[Campionato europeo di calcio Under-19 2003|2003]])<br/>2 [[Campionato europeo di calcio Under-19#UEFA Junior Tournament|Campionati europei Under-18]] (1958, 1966)<br/>1 [[Campionato europeo di calcio Under-16|Campionato europeo Under-16]] (1982)
|}

=== Femminile ===
[[File:Italia Team (Women World Cup France 2019).jpg|thumb|L'Italia durante una partita del [[campionato mondiale femminile di calcio 2019]]]]

La [[nazionale di calcio femminile dell'Italia]], [[Nazionale di calcio|selezione maggiore]] femminile della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|Federcalcio]], rappresenta l'[[Italia]] nelle varie competizioni ufficiali o amichevoli riservate a squadre nazionali.

Nei [[Campionato mondiale femminile di calcio|campionati mondiali]] non ha ottenuto particolari risultati, avendo raggiunto i quarti di finale in due occasioni, partecipando tra l'altro solamente a tre edizioni del torneo, mentre ai [[Campionato europeo femminile di calcio|campionati europei]] ha conseguito due secondi posti ([[Campionato europeo femminile di calcio 1993|1993]],<ref name="UEFA93"/> [[Campionato europeo femminile di calcio 1997|1997]]) e due semifinali ([[Campionato europeo femminile di calcio 1984|1984]], [[Campionato europeo femminile di calcio 1987|1987]]). Non ha mai partecipato ai [[Calcio ai Giochi olimpici|Giochi olimpici]].

Tra le rappresentative minori o di categoria, nel calcio femminile, l'unico risultato di rilievo è stata la vittoria della [[Nazionale Under-19 di calcio femminile dell'Italia|Nazionale Under-19 femminile]] al [[Campionato europeo femminile Under 19 di calcio|campionato europeo di categoria]] del [[Campionato europeo femminile Under 19 di calcio 2008|2008]].

Nel dettaglio il palmarès delle nazionali femminili è il seguente:

{| class="wikitable" style="margin-left:auto; margin-right:auto;"
| bgcolor="#007FFF"| <span style="color:white">'''Nazionale'''</span>
| bgcolor="#007FFF"| <span style="color:white">'''Trofeo'''</span>
|- bgcolor="white"
| Nazionali giovanili femminili || 1 [[Campionato europeo femminile Under 19 di calcio|Campionato europeo Under-19]] ([[Campionato europeo femminile Under 19 di calcio 2008|2008]])
|}

== Eventi organizzati in Italia ==
=== Eventi per nazionali ===
==== Campionato mondiale ====
[[File:1934 fifa worldcup poster.jpg|thumb|Il manifesto ufficiale del {{WC|1934}}]]
Nel corso della sua storia, la [[FIGC]] si è candidata per ospitare la fase finale del [[campionato mondiale di calcio]] in tre edizioni, ed esattamente per quelle del [[1930]], del [[1934]] e del [[1990]], disputando in [[Italia]] le ultime due citate.

La prima candidatura italiana si ebbe nel [[1929]] in occasione del [[Campionato mondiale di calcio 1930|primo campionato mondiale del 1930]], in concorrenza alle candidature di [[Ungheria]], [[Paesi Bassi]], [[Spagna]] e [[Svezia]], [[Argentina]] e [[Uruguay]].<ref>Federico Ferri, Federico Buffa, Storie Mondiali: Il grande Uruguay (1930), Sky Sport, 2014.</ref> La [[FIGC]] e tutte le altre federazioni nazionali candidate, con l'eccezione dell'Uruguay, ritirarono le loro candidature prima della votazione finale del [[Congresso FIFA]], riunito a [[Barcellona]] il 18 maggio [[1929]], poiché la nazione sudamericana era ampiamente favorita per molteplici fattori. Infatti la scelta dell'Uruguay quale paese ospitante del torneo avvenne all'unanimità.<ref>David Goldblatt, The Ball is Round: A Global History of Football, Londra, Penguin, 2007 p. 248</ref>
{{vedi anche|Campionato mondiale di calcio 1934}}

La [[FIGC]] ottenne invece l'incarico di ospitare l'[[Campionato mondiale di calcio 1934|edizione del 1934]], la prima in [[Europa]], a seguito del ritiro dalla corsa della [[Svezia]], unica candidata oltre all'[[Italia]], prima del voto. La decisione venne ratificata nel Congresso FIFA di [[Stoccolma]] e resa pubblica a [[Zurigo]] il [[14 maggio]] [[1932]].<ref>[http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&f=1021&p=1&c=1#page/1/mode/2up Il Littoriale, 10 ottobre 1932, prima pagina] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150605073429/http://www.emeroteca.coni.it/bookreader.php?&f=1021&p=1&c=1 |data=5 giugno 2015 }} emeroteca.coni.it</ref> La [[FIGC]] però accettò l'incarico con riserva, sciogliendola ufficialmente solo il [[9 ottobre]]. [[Benito Mussolini]] sin dagli inizi del [[regime fascista]] aveva promosso lo sport, e in particolare il gioco del calcio, anche a scopi propagandistici e nazionalistici: in un'Italia rurale e caratterizzata ancora dal campanilismo, il calcio era visto come strumento per favorire l'unità nazionale. L'evento venne ospitato nei seguenti stadi: [[Stadio Renato Dall'Ara|Littoriale]] di [[Bologna]], [[Stadio Artemio Franchi|Giovanni Berta]] di [[Firenze]], [[Stadio Luigi Ferraris|Via del Piano]] di [[Genova]], [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] di [[Milano]], [[Stadio Partenopeo|Partenopeo]] di [[Napoli]], [[Stadio Nazionale|Nazionale del PNF]] di [[Roma]], [[Stadio Giuseppe Grezar|Littorio]] di [[Trieste]] e [[Stadio Olimpico Grande Torino|Municipale Benito Mussolini]] di [[Torino]]. La finale del torneo venne giocata allo Stadio Nazionale del PNF di Roma.
[[File:Torino,_Stadio_'Delle_Alpi',_Mondiali_1990,_Brasile-Svezia_2-1.jpg|thumb|left|Il [[stadio delle Alpi|Delle Alpi di Torino]] in occasione del {{WC|1990}}]]
{{vedi anche|Campionato mondiale di calcio 1990}}
La terza e ultima candidatura italiana avvenne per ospitare l'[[Campionato mondiale di calcio 1990|edizione del 1990]], quando la [[FIGC]] si candidò contro l'[[Inghilterra]], la [[Grecia]] e l'[[Unione Sovietica]]. Inglesi e greci ritirarono in seguito la loro candidatura, lasciando solo Italia e URSS in lizza al [[Congresso FIFA]] di [[Zurigo]] del 19 giugno [[1984]]. La candidatura italiana risultò vincente, su quella sovietica, per 11 voti a 5 e, pertanto, il ''Bel Paese'' organizzò l'edizione del 1990.<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/05/20/bearzot-premiati-nostri-risultati.html|titolo=Bearzot: "Premiati i nostri risultati"|autore=Giuseppe Smorto|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=20 maggio 1984|p=37}}</ref> Il comitato organizzatore fu guidato da [[Luca Cordero di Montezemolo]], manager della [[Ferrari]].<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/03/31/ecco-manager-di-italia-90.html|titolo=Ecco i manager di Italia '90|pubblicazione=la Repubblica|data=31 marzo 1987|p=48}}</ref><ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/07/17/il-mundial-90-da-gioco-business.html|titolo=Il Mundial '90 da gioco a business|autore=Vittoria Sivo|pubblicazione=la Repubblica|data=17 luglio 1987|p=14}}</ref> La [[FIGC]] dovette affrontare la questione degli stadi, la maggior parte dei quali erano inadeguati.<ref>{{cita web|url=http://www.rivistacontrasti.it/la-grande-abbuffata-c/|titolo=La grande abbuffata|autore=Domenico Rocca|data=22 settembre 2017}}</ref> Alcuni vennero riammodernati, mentre altri furono costruiti appositamente (Bari e Torino). Non mancarono polemiche e inchieste al riguardo,<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/04/25/mondiali-90.html|titolo=Mondiali '90|autore=Alberto Stabile|pubblicazione=la Repubblica|data=25 aprile 1989|p=1}}</ref> dovendosi registrare costi elevati.<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/03/08/commissione-inchiesta-sull-affare-dei-mondiali.html|titolo=Commissione d'inchiesta sull'affare dei Mondiali|pubblicazione=la Repubblica|data=8 marzo 1991|p=18}}</ref> L'evento venne ospitato nei seguenti stadi: [[Stadio San Nicola]] di [[Bari]], [[Stadio Renato Dall'Ara|Renato Dall'Ara]] di Bologna, [[Stadio Sant'Elia|Sant'Elia]] di [[Cagliari]], [[Stadio Artemio Franchi|Artemio Franchi]] di Firenze, [[Stadio Luigi Ferraris|Luigi Ferraris]] di Genova, [[Stadio Giuseppe Meazza|Giuseppe Meazza]] di Milano, [[Stadio San Paolo|San Paolo]] di Napoli, [[Stadio La Favorita|La Favorita]] di [[Palermo]], [[Stadio Olimpico (Roma)|Olimpico di Roma]], [[Stadio delle Alpi|Delle Alpi]] di Torino, [[Stadio Friuli|Friuli]] di [[Udine]] e [[Stadio Marcantonio Bentegodi|Marcantonio Bentegodi]] di [[Verona]]. La cerimonia di apertura e la gara inaugurale furono svolte al Giuseppe Meazza di Milano mentre la finale del torneo venne giocata allo Stadio Olimpico di Roma.

==== Campionato europeo ====
La [[FIGC]] si è invece candidata per ospitare la fase finale del [[campionato europeo di calcio]] in tre edizioni, ed esattamente per quelle del [[1980]], del [[2012]] e del [[2016]], disputando in [[Italia]] la prima citata. Inoltre l'Italia venne scelta dell'[[UEFA]] per ospitare la fase finale dell'edizione del [[1968]], poiché si era qualificata la nazionale italiana, e per partecipare all'edizione itinerante del [[2021]].
[[File:UEFA_Euro_1968_Final_-_Italy.jpg|thumb|La formazione dell'Italia scesa in campo nella vittoriosa finale del {{EC|1968}} a Roma]]
{{vedi anche|Campionato europeo di calcio 1968}}
Nelle prime cinque edizioni del torneo la fase finale veniva disputata da solo quattro nazionali, che giocavano semifinali e finali in una nazione scelta dall'[[UEFA]] tra le stesse qualificate. L'Italia arrivò in semifinale, tramite le qualificazioni, solamente nell'[[Campionato europeo di calcio 1968|edizione del 1968]] e la UEFA scelse proprio il ''Bel Paese'' per ospitare la fase finale di quel torneo. L'evento venne ospitato nei seguenti stadi: [[Stadio Artemio Franchi|Comunale]] di [[Firenze]], [[Stadio San Paolo|San Paolo]] di [[Napoli]] e [[Stadio Olimpico (Roma)|Olimpico di Roma]], dove venne disputata la finale per il primo posto.
{{vedi anche|Campionato europeo di calcio 1980}}

Nel [[1977]] l'[[UEFA]] decise l'allargamento della fase finale del torneo a otto nazionali, a partire dall'edizione del 1980, con il paese ospitante stabilito prima delle qualificazioni. Il 17 ottobre 1977 la UEFA rese note le candidature di [[Inghilterra]], [[Grecia]], [[Italia]], [[Paesi Bassi]], [[Svizzera]] e [[Germania Occidentale]]. Il 19 ottobre il Comitato Organizzatore dell'UEFA decise di assegnare l'evento o all'Inghilterra o all'Italia, e il 12 novembre la federazione europea annunciò che l'Italia era stata scelta all'unanimità per ospitare l'[[Campionato europeo di calcio 1980|edizione del 1980]]. L'evento venne ospitato negli stadi: [[Stadio Giuseppe Meazza|Giuseppe Meazza]] di [[Milano]], San Paolo di Napoli, [[Stadio Olimpico Grande Torino|Comunale]] di [[Torino]] e [[Stadio Olimpico (Roma)|Olimpico di Roma]], dove venne disputata anche in questo caso la finale del torneo.
[[File:Germania Ovest - Euro 1980 - Horst Hrubesch.jpg|thumb|left|Il nazionale tedesco-occidentale [[Horst Hrubesch|Hrubesch]] festeggia sul terreno dell'Olimpico di Roma la vittoria al {{EC|1980}}]]

25 anni dopo, nel [[2005]] la [[FIGC]] si candidò ufficialmente per ospitare l'[[Campionato europeo di calcio 2012|edizione del 2012]], contro le candidature di [[Croazia]]-[[Ungheria]], [[Polonia]]-[[Ucraina]], [[Turchia]] e [[Grecia]]. Nel dossier consegnato all'UEFA, il torneo si sarebbe svolto in otto città: Roma, Milano, Napoli, Torino, [[Palermo]], [[Udine]], Firenze e [[Bari]], più quattro riserve ([[Bologna]], [[Cagliari]], [[Verona]] e [[Genova]]) nel caso la fase finale fosse stata allargata a ventiquattro nazionali, anziché le sedici previste. Durante l'assemblea del Comitato Esecutivo UEFA dell'8 novembre [[2005]] a [[La Valletta]] vennero selezionate le tre candidate ufficiali all'organizzazione del campionato: Italia, Croazia-Ungheria e Polonia-Ucraina.<ref>[http://it.uefa.com/uefa/keytopics/kind=4194304/newsid=364818.html Euro 2012: Italia in piena corsa]</ref> Il 18 aprile [[2007]] l'UEFA si riunì a [[Cardiff]] per assegnare l'organizzazione del torneo. La votazione, con la candidatura italiana favorita, ebbe a sorpresa il seguente risultato: Polonia-Ucraina 8 voti, Italia 4 voti, Croazia-Ungheria 0 voti. Pertanto il torneo venne disputato in Polonia e Ucraina.<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/uefa/keytopics/kind=4194304/newsid=528989.html|titolo=Gioia per Polonia e Ucraina <!--creato automaticamente, da ricontrollare manualmente -->|lingua= |data= |accesso= }}</ref>

La [[FIGC]] ripropose la propria candidatura anche per l'[[Campionato europeo di calcio 2016|edizione del 2016]], contro le candidature di [[Francia]] e [[Turchia]]. In questo nuovo dossier consegnato all'UEFA, le città interessate eventualmente dal torneo sarebbero state dodici: Bari, Cagliari, [[Cesena]], Firenze, Milano, Napoli, Palermo, [[Parma]], Roma, Torino, Udine e Verona. La scelta della nazione ospitante venne effettuata il 28 maggio [[2010]] a [[Ginevra]] e l'Italia venne esclusa alla prima votazione (23 voti) contro i 43 voti della Francia e i 38 della Turchia. Nella seconda votazione prevalsero i francesi sui turchi per 7 voti a 6.
{{vedi anche|Campionato europeo di calcio 2020}}

Solo per l'[[Campionato europeo di calcio 2020|edizione del 2020]] la [[UEFA]] rese noto che il torneo sarebbe stato svolto in tutto il [[Europa|continente europeo]], anziché in un'unica nazione. La [[FIGC]] formalizzò l'interesse per ospitare gare del torneo a Roma o Milano, candidando però ufficialmente la capitale. Il 19 settembre [[2014]], l'UEFA annunciò le tredici città europee prescelte, tra le quali Roma con lo [[Stadio Olimpico (Roma)|Stadio Olimpico]], nel quale sarebbe stata giocata la gara inaugurale e la cerimonia di apertura.<ref>[http://it.uefa.com/uefaeuro-2020/news/newsid=2151201.html#a+wembley+finale+uefa+euro+2020 L'UEFA comunica le tredici città prescelte per ospitare Euro 2020: al Wembley di Londra si terrà la finale, selezionata anche Roma], Uefa.com, 19 settembre 2014.</ref>

==== Torneo olimpico di calcio ====
[[File:ITA - GBR football Olympics 1960.jpg|thumb|Un contrasto tra il britannico [[Robert Brown (calciatore)|Brown]] e l'italiano [[Sandro Salvadore|Salvadore]] durante il torneo olimpico di {{OE|calcio|1960}}]]
{{vedi anche|Giochi della XVII Olimpiade}}
Il [[Calcio ai Giochi olimpici|torneo olimpico di calcio]] è stato ospitato in [[Italia]] solamente nell'unica edizione dei Giochi svolta nello ''Stivale'', e cioè {{OE|calcio|1960}}. Come da tradizione, il calcio è l'unico sport olimpico a non coinvolgere solamente la città ospitante i Giochi ma anche altre località della stessa nazione e, pertanto, gli incontri di calcio del torneo olimpico furono giocati nei seguenti stadi: [[Stadio Artemio Franchi|Comunale]] di [[Firenze]], [[Stadio Carlo Zecchini|Comunale]] di [[Grosseto]], [[Stadio Tommaso Fattori|Comunale]] dell'[[L'Aquila|Aquila]], [[Stadio Armando Picchi|Ardenza]] di [[Livorno]], [[Stadio San Paolo|Fuorigrotta]] di [[Napoli]], [[Stadio Flaminio|Flaminio]] e [[Stadio Olimpico (Roma)|Olimpico]] di [[Roma]]. Alla capitale erano stati assegnati anche i Giochi dell'edizione del 1908 (nei quali si sarebbe svolto il primo torneo olimpico di calcio della storia), ma l'Italia rinunciò a causa dell'[[eruzione del Vesuvio del 1906]], che si accompagnava alla crisi economica che la nazione stava attraversando, determinando l'impossibilità di finanziare l'evento. Il [[CONI]] propose, senza successo, la capitale italiana anche per ospitare altre edizioni dei Giochi arrivando alla fase finale di selezione nel 1924, nel 1936 e nel 2004, o ritirando prima la candidatura, per vari motivi, nel 2020 e nel 2024. Nei dossier di Roma consegnati al [[CIO]] per queste ultime due candidature, il torneo di calcio avrebbe interessato tutte le grandi città italiane con i relativi impianti principali.<ref>{{cita web|url=http://d3h0q5z35zxcrq.cloudfront.net/downloads/attachments/000/000/005/original/Rome_2024_NAV.pdf|titolo=Dossier su Roma 2024 <!--creato automaticamente, da ricontrollare manualmente -->|lingua=|data=|accesso=|dataarchivio=1 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190701182039/http://d3h0q5z35zxcrq.cloudfront.net/downloads/attachments/000/000/005/original/Rome_2024_NAV.pdf|urlmorto=sì}}</ref>

==== Competizioni minori ====
[[File:Pescara - Stadio Adriatico 01.JPG|thumb|left|Lo stadio Adriatico di Pescara sede dei Giochi del Mediterraneo del 2009]]
Nelle manifestazioni multidisciplinari, oltre alle Olimpiadi, che prevedono la disciplina del calcio, l'Italia ha ospitato il torneo calcistico: ai [[Giochi del Mediterraneo]] nella [[IV Giochi del Mediterraneo|IV edizione]] a [[Napoli]] nel 1963, nella [[XIII Giochi del Mediterraneo|XIII edizione]] a [[Bari]] nel 1997 e nella [[XVI Giochi del Mediterraneo|XVI edizione]] a [[Pescara]] nel 2009; ai [[Giochi mondiali militari]] nella [[I Giochi mondiali militari|I edizione]] a [[Roma]] nel 1995 e nella [[III Giochi mondiali militari|III edizione]] a [[Catania]] nel 2003; all'[[Universiade]] nella [[XIX Universiade|XIX edizione]] in [[Sicilia]] nel 1997 e nella [[XXX Universiade|XXX edizione]] a Napoli nel 2019.

Nelle competizioni giovanili, l'[[Italia]] ha ospitato il [[Campionato europeo di calcio Under-21 2019]], giocato negli stadi [[Stadio Renato Dall'Ara|Dall'Ara]] di [[Bologna]], [[Mapei Stadium]] di [[Reggio Emilia]], [[Stadio Dino Manuzzi|Dino Manuzzi]] di [[Cesena]], [[Stadio Nereo Rocco|Nereo Rocco]] di [[Trieste]] e [[Stadio Friuli|Friuli]] di [[Udine]]. In quest'ultimo è stata disputata la finale del torneo.<ref name="UEFA2019">{{cita web|url=https://it.uefa.com/under21/news/newsid=2585840.html|titolo=EURO Under 21 2019: tutti i risultati|data=6 luglio 2019}}</ref>

In precedenza furono ospitati in Italia il [[Campionato europeo di calcio Under-18 1955]],<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablese/ec-u18-55.html|titolo=UEFA Youth Tournament Under 18, 1955|data=6 luglio 2019}}</ref> il [[Campionato europeo di calcio Under-18 1973]],<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablese/ec-u18-73.html|titolo=UEFA Youth Tournament Under 18, 1973|data=6 luglio 2019}}</ref> il [[Campionato europeo di calcio Under-16 1982]],<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablese/ec-u16-82.html|titolo=European U-16 Championship 1982|data=6 luglio 2019}}</ref> il [[Campionato mondiale di calcio Under-17 1991]]<ref>{{cita web|url=https://www.fifa.com/u17worldcup/archive/italy1991/index.html|titolo=FIFA Under-17 World Championship Italy 1991|data=6 luglio 2019|accesso=6 luglio 2019|dataarchivio=4 marzo 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200304164059/https://www.fifa.com/u17worldcup/archive/italy1991/index.html|urlmorto=sì}}</ref> e il [[Campionato europeo di calcio Under-17 2005]],<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/under17/history/season=2005/index.html|titolo=Köse porta al trionfo la Turchia|data=6 luglio 2019}}</ref> tutti disputati in [[Toscana]], con l'eccezione del torneo del 1982 giocato nelle [[Marche]].

==== Competizioni femminili ====
In ambito del calcio femminile, l'[[Italia]] non ha mai ospitato il [[Campionato mondiale femminile di calcio]] e nessun'altra competizione [[FIFA]] per categorie giovanili. Ha ospitato invece il [[Campionato europeo femminile di calcio 1993]] (disputato a [[Santa Sofia (Italia)|Santa Sofia]], [[Rimini]], [[Cesenatico]], con finale al [[Stadio Dino Manuzzi|Dino Manuzzi]] di [[Cesena]])<ref name="UEFA93">{{cita web|url=http://www.uefa.com/womenseuro/season=1993/index.html|titolo=1991-93 UEFA Women's EURO|lingua=en|data=6 luglio 2019}}</ref> e il [[Campionato europeo femminile Under 19 di calcio 2011]] (giocato in [[Romagna]]).<ref>{{cita web|url=http://it.uefa.com/womensunder19/history/season=2011/index.html|titolo=Germania forza otto|data=6 luglio 2019}}</ref>

=== Eventi per club ===
[[File:Stella_Rossa_Belgrado_-_Coppa_dei_Campioni_1990-91.jpg|thumb|I giocatori della {{Calcio Stella Rossa|N}} festeggiano la vittoria della Coppa dei Campioni 1991 al termine della finale ospitata a Bari]]

Gli eventi internazionali principali per club corrispondono alle competizioni [[FIFA]] e [[UEFA]] riservate alle società calcistiche. L'[[Italia]] non ha mai organizzato un evento per club della [[FIFA]], mentre ha ospitato numerose finali dei tornei dell'[[UEFA]], sia in campo maschile sia femminile.

Il principale torneo per club europeo, la [[UEFA Champions League]] (in precedenza denominata Coppa dei Campioni) disputa gli incontri negli stadi dei club partecipanti. La finale invece, fin dalla prima edizione del [[1956]], è svolta in uno stadio designato dall'UEFA prima dell'inizio del torneo stesso. Gli stadi italiani hanno ospitato nove finali.<ref name="UEFAFINALI"/> Ne sono state disputate quattro sia allo [[Stadio Olimpico (Roma)|Stadio Olimpico]] di [[Roma]] ([[1977]], [[1984]], [[1996]] e [[2009]]) sia allo [[Stadio Giuseppe Meazza]] di [[Milano]] ([[1965]], [[1970]], [[2001]] e [[2016]]), mentre una è stata giocata allo [[Stadio San Nicola]] di [[Bari]] ([[1991]]).<ref name="UEFAFINALI">{{cita web|url=https://it.uefa.com/uefachampionsleague/news/newsid=2476635.html|titolo=Tutte le finali giocate in Italia|data=6 luglio 2019}}</ref>

La seconda coppa europea, l'[[UEFA Europa League]], disputa la finale unica in campo "neutro" dal [[1998]], mentre in precedenza la finale veniva giocata con gare di andata e ritorno negli stadi delle squadre finaliste. La finale unica è stata disputata in Italia solo una volta, allo [[Juventus Stadium]] di [[Torino]] ([[2014]]).<ref>{{cita web|url=https://sport.sky.it/calcio-estero/2012/03/20/finale_europa_league_champions_league_2014_torino_lisbona.html|titolo=Europa League, si giocherà a Torino la finale del 2014|data=6 luglio 2019|accesso=6 luglio 2019|dataarchivio=6 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190706114502/https://sport.sky.it/calcio-estero/2012/03/20/finale_europa_league_champions_league_2014_torino_lisbona.html|urlmorto=sì}}</ref>

Anche la [[Supercoppa UEFA]] viene disputata in gara unica e campo neutro dal 1998, e non è mai stata ospitata in Italia.

La defunta [[Coppa delle Coppe UEFA]] svolgeva anch'essa la finale in uno stadio designato per l'occasione, con l'eccezione della prima edizione, e gli stadi italiani non hanno mai ospitato l'evento.

Il [[Mapei Stadium]] di [[Reggio Emilia]] e l'[[Allianz Stadium (Torino)|Allianz Stadium]] di [[Torino]] hanno infine ospitato la finale della [[UEFA Women's Champions League]], rispettivamente nel [[UEFA Women's Champions League 2015-2016|2016]]<ref>{{cita web|url=https://it.uefa.com/womenschampionsleague/news/021e-0e15e93f82a1-c3309bb85e7a-1000--a-reggio-emilia-finale-women-s-champions-league-2016/|titolo=A Reggio Emilia finale Women's Champions League 2016|data=13 febbraio 2015}}</ref> e nel [[UEFA Women's Champions League 2021-2022|2022]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.uefa.com/womenschampionsleague/news/025b-0ed521530720-610eacceb1e7-1000--turin-eindhoven-for-2022-2023-finals/|titolo=Turin and Eindhoven to stage 2022 and 2023 finals|data=2 marzo 2020}}</ref>

== Strutture ==
=== Stadi ===
{{vedi anche|Stadi di calcio in Italia}}
[[File:Stadio_Meazza.jpg|thumb|left|L'esterno dello stadio Giuseppe Meazza di Milano]]

Quasi tutti i principali stadi di calcio italiani sono di proprietà pubblica<ref name="UNDICI"/> e circa la metà è stata costruita prima del [[1949]], con un'età media di 64 anni.<ref name=UNDICI>{{cita news|url=https://www.rivistaundici.com/2019/05/06/nuovi-stadi-serie-a/|titolo=Nuove case in Serie A|data=9 luglio 2019|pubblicazione=|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190709132122/https://www.rivistaundici.com/2019/05/06/nuovi-stadi-serie-a/|dataarchivio=9 luglio 2019|urlmorto=sì}}</ref> L'ultimo rinnovamento architettonico generale dei maggiori stadi risale a {{WC2|1990}}, quando gli impianti coinvolti nell'evento subirono una ristrutturazione generale.<ref name="UNDICI"/> La metodologia di conservazione del costruito, con restyling periodico, che fa differire l'[[Italia]] dal resto d'[[Europa]] (dove gli impianti obsoleti vengono sostituiti con altri di nuova concezione), è dettata dal fatto che circa il 70% degli stadi italiani sia sottoposto a vincolo architettonico, cosa che ne impedisce la demolizione e ricostruzione.<ref name="UNDICI"/> Il primo stadio moderno d’Italia, nonché primo monumento sportivo del [[regime fascista]], fu il [[stadio Renato Dall'Ara|Littoriale]] di [[Bologna]], inaugurato nel [[1926]].<ref name="UNDICI"/> Il primo stadio moderno di proprietà privata è stato invece l'attuale [[Mapei Stadium]] di [[Reggio Emilia]], costruito nel [[1995]] dalla {{Calcio Reggiana|N}} e dal [[2013]] di proprietà dell'azienda [[Mapei]], proprietaria del {{Calcio Sassuolo|N}}.<ref name="MAPEI 1">{{Cita news | url = http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/09/squinzi-e-il-sassuolo-si-prendono-lo-stadio-tricolore-protestano-i-tifosi-della-reggiana/807414/ | titolo = Squinzi e il Sassuolo si prendono lo stadio Tricolore. Protestano i tifosi della Reggiana | pubblicazione = [[il Fatto Quotidiano]] | data = 9 dicembre 2013 | accesso = 20 ottobre 2017 | autore = Silvia Bia}}</ref>
[[File:L'Olimpico - panoramio.jpg|thumb|L'interno dello Stadio Olimpico di Roma]]

I primi cinque stadi italiani, per ordine di capienza, sono il [[stadio Giuseppe Meazza|Giuseppe Meazza]] di [[Milano]] (soprannominato ''La Scala del calcio''), di proprietà del Comune di Milano e utilizzato regolarmente da [[Football Club Internazionale Milano|Inter]] e [[Associazione Calcio Milan|Milan]], l'[[Stadio Olimpico (Roma)|Olimpico]] di [[Roma]], di proprietà del [[CONI]]<ref name="UNDICI"/> nel quale giocano la Roma e la Lazio, il [[stadio San Nicola|San Nicola]] di [[Bari]], il [[stadio Diego Armando Maradona (Napoli)|Diego Armando Maradona]] di [[Napoli]] e l'[[stadio Artemio Franchi|Artemio Franchi]] di [[Firenze]], questi ultimi anch'essi di proprietà comunale e utilizzati dalle rispettive squadre cittadine: il {{Calcio Bari|N}}, il {{Calcio Napoli|N}} e la {{Calcio Fiorentina|N}}. Al sesto posto per capienza vi è invece il più grande stadio italiano privato, lo [[Juventus Stadium]] a [[Torino]], di proprietà della società bianconera e, al momento, l'unico impianto italiano sul "modello inglese" dove accanto allo stadio sorgono un centro commerciale, il museo del club, un centro poliambulatoriale<ref>{{cita news|url=https://www.juventus.com/it/club/sostenibilita/sostenibilita-territorio/index.php|titolo=IMPATTO NELLA COMUNITÀ LOCALE|data=9 luglio 2019|pubblicazione=|accesso=17 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190717202935/https://www.juventus.com/it/club/sostenibilita/sostenibilita-territorio/index.php|dataarchivio=17 luglio 2019|urlmorto=sì}}</ref> e il [[J-Village]], struttura civile, sportiva e multifunzionale di proprietà della Juventus. Sono di proprietà dei club anche gli stadi dell'{{Calcio Atalanta|N}} ([[Gewiss stadium]]), del {{Calcio Bologna|N}} (Renato Dall'Ara), del {{Calcio Frosinone|N}} ([[stadio Benito Stirpe|Benito Stirpe]]) e dell'{{Calcio Udinese|N}} ([[Dacia Arena]]).

Le nazionali maggiori maschile e femminile, come anche le nazionali giovanili, non dispongono di uno stadio nazionale fisso. Giocano le loro partite a rotazione nei vari impianti italiani, scegliendoli di volta in volta a seconda dell'importanza della partita, dell'avversario che si incontra e dell'eventuale affluenza di pubblico.

L'[[UEFA]] classifica gli stadi in categorie, a seconda delle loro caratteristiche. Gli impianti italiani di [[Classificazione degli stadi UEFA|categoria 4]] (la maggiore) sono quattro: l'Olimpico di Roma, il Meazza di Milano, lo Juventus Stadium e lo [[stadio Olimpico Grande Torino]] di Torino. Questa classificazione permette a questi impianti di ospitare una finale di una competizione europea e partite del campionato europeo.<ref>{{cita news|url=https://www.istitutiprofessionali.com/gli-stadi-della-serie-a-2017-2018/|titolo=GLI STADI DELLA SERIE A 2017-2018|data=9 luglio 2019|pubblicazione=|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190709134729/https://www.istitutiprofessionali.com/gli-stadi-della-serie-a-2017-2018/|dataarchivio=9 luglio 2019|urlmorto=sì}}</ref>

=== Centri sportivi ===
[[File:Centro_Tecnico_Federale_Coverciano.jpg|thumb|left|Il Centro tecnico federale di Coverciano]]
Gli ''Azzurri'' e tutte le selezioni svolgono la loro preparazione al [[Centro tecnico federale Luigi Ridolfi]], noto come ''Coverciano'',<ref>{{cita web|url=http://www.figc.it/it/229/2090/Impianti.shtml|titolo=Centro Tecnico di Coverciano|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180910204604/http://www.figc.it/it/229/2090/Impianti.shtml|dataarchivio=10 settembre 2018}}</ref> dal nome del quartiere di [[Firenze]] dove ha sede. Oltre a essere la "Casa degli Azzurri" fin dal [[1958]], il centro ospita i corsi di maggiore livello per il mondo professionistico del calcio. A Coverciano sono infatti tenuti corsi per direttore sportivo, allenatore professionista UEFA Pro e UEFA A, allenatore di calcio a 5 di primo livello, preparatore atletico, osservatore calcistico, corsi di specializzazione per allenatore dei portieri e corsi per match analyst. Inoltre la [[FIGC]] dispone di cinquanta Centri Federali Territoriali<ref>{{cita web|url=https://www.figc.it/it/giovani/sviluppo/centri-federali-territoriali/programma-cft/|titolo=Programma Centri Federali Territoriali|data=9 luglio 2019}}</ref> e di decine di scuole calcio "élite", sparsi in tutte le regioni italiane, per la formazione tecnico-sportiva di giovani calciatori e calciatrici.<ref>{{cita web|1=https://www.figc.it/it/giovani/scuole-calcio/elenco-scuole-calcio-elite/|titolo=Elenco scuole calcio elite|data=9 luglio 2019|accesso=12 luglio 2019|dataarchivio=5 maggio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190505204034/https://www.figc.it/it/giovani/scuole-calcio/elenco-scuole-calcio-elite/|urlmorto=sì}}</ref>

Nella [[Roma|capitale]] i principali centri sportivi sono i seguenti: il [[Centro sportivo Giulio Onesti]], costruito nel [[1954]] dal [[CONI]] per la pratica di numerosi sport tra i quali appunto il calcio; il [[Centro sportivo La Borghesiana]], realizzato nel [[1990]], che in passato ha ospitato il ritiro della Nazionale maggiore, in alternativa a Coverciano, oltre a varie nazionali straniere e squadre di club impegnate a Roma;<ref>{{cita web|1=https://www.iltempo.it/roma-capitale/2014/11/26/news/centro-sportivo-la-borghesiana-passione-e-serieta-dal-1990-961189/|titolo=Centro sportivo "La Borghesiana", passione e serietà dal 1990|data=9 luglio 2019|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190710135355/https://www.iltempo.it/roma-capitale/2014/11/26/news/centro-sportivo-la-borghesiana-passione-e-serieta-dal-1990-961189/|dataarchivio=10 luglio 2019|urlmorto=sì}}</ref> il [[Centro sportivo Fulvio Bernardini]], sorto nel [[1979]] e noto come ''Trigoria'' dal nome della località dov'è ubicato, di proprietà della {{Calcio Roma|N}}; il [[Centro sportivo di Formello]], alla porte della città, realizzato nel [[1997]] e di proprietà della {{Calcio Lazio|N}}.
[[File:JuventusTrainingCenter.jpg|thumb|Lo Juventus Training Center di Torino]]
I centri sportivi delle due squadre di [[Milano]] sono invece tra i più antichi e sorgono lontani dal capoluogo lombardo. È del [[1960]] la realizzazione dell'attuale [[Centro Sportivo Suning]] di proprietà dell'Inter e localizzato ad [[Appiano Gentile]] ([[Provincia di Como|Como]]), mentre nel [[1963]] venne costruito [[Milanello]], di proprietà del [[Associazione Calcio Milan|Milan]], ubicato a [[Carnago]] ([[Provincia di Varese|VA]]).

La società {{Calcio Juventus|N}} dispone invece da pochi anni di due centri sportivi all'avanguardia, gli [[Juventus Training Center]] realizzati nel [[2006]] a [[Vinovo]] ([[Città metropolitana di Torino|TO]]) e in aggiunta nel [[2018]] a Torino, per gli allenamenti della prima squadra e delle giovanili, con il secondo all'interno del [[J-Village]], più ampia struttura con centri d'istruzione sportiva per giovani. Il {{Calcio Torino|N}} invece ha ristrutturato da poco il glorioso Stadio Filadelfia, facendone un [[Filadelfia (centro sportivo)|moderno centro sportivo]].

Altri famosi centri sportivi dei club professionistici di calcio sono il [[Centro sportivo di Castel Volturno]], realizzato nel 2006 dal {{Calcio Napoli|N}} nell'[[Castel Volturno|omonima cittadina]] in [[provincia di Caserta]]; il [[Villa Lomellini Rostan|Centro sportivo Gianluca Signorini]] ([[1951]]) e il [[Centro sportivo Gloriano Mugnaini]] ([[1980]], noto come ''Bogliasco'') localizzati a [[Genova]] e centri rispettivamente di {{Calcio Genoa|N}} e {{Calcio Sampdoria|N}}; il [[Centro tecnico Niccolò Galli]] di [[Bologna]], dal [[1976]] sede di allenamento della squadra cittadina; il [[Torre del Grifo Village]], edificato nel [[2011]] a [[Mascalucia]] ([[Città metropolitana di Catania|CT]]) dal {{Calcio Catania|N}}; il [[Novarello - Villaggio Azzurro]], a [[Granozzo con Monticello]] ([[Provincia di Novara|NO]]), realizzato nel [[2007]] dal {{Calcio Novara|N}}; il [[Centro Sportivo Bortolotti]] dell'{{Calcio Atalanta|N}}, localizzato a [[Zingonia]] ([[Provincia di Bergamo|BG]]); il [[Mapei Football Center]] a [[Sassuolo]] ([[Provincia di Modena|MO]]). Ultimo in ordine di realizzazione è il nuovo centro sportivo della {{Calcio Fiorentina|N}}, il "Rocco B. Commisso" Viola Park, noto semplicemente come [[Viola Park]], inaugurato nel [[2023]] e ritenuto ad oggi il centro sportivo più grande d'Italia e tra i più all'avanguardia d'Europa. L'{{Calcio Udinese|N}} svolge i propri allenamenti in strutture adiacenti il rispettivo stadio.

=== Musei del calcio ===
[[File:Firenze,_museo_del_calcio,_int.,_01.JPG|thumb|left|Una sala del Museo del Calcio della FIGC]]

In [[Italia]] sorgono alcuni [[museo|musei]] calcistici, creati quasi esclusivamente dalle società professionistiche, alle quali si aggiunge il museo della [[FIGC]], e sono riuniti nella [[Federazione dei musei del calcio]], con sede a [[Firenze]]. Sempre a Firenze, a Coverciano all'interno del [[Centro tecnico federale Luigi Ridolfi|Centro tecnico federale]], è ubicato dal [[2000]] il [[Museo del Calcio]] della FIGC, luogo di documentazione storica sul gioco del calcio in Italia, nel quale sono esposti palloni, medaglie, scarpe, coppe, maglie della federazione italiana dal [[1934]] a oggi, e dispone di un centro informativo digitale con archivio di fotografie e filmati. Inoltre nel museo ha la sua sede la [[Hall of Fame del calcio italiano]], con cimeli dei giocatori che ne fanno parte.

Sempre nel capoluogo toscano si trova il [[Museo della Fiorentina]], dedicato alla storia della squadra cittadina, fondatore della suddetta federazione con il [[Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata]], il [[Genoa Museum and Store]] e il [[Calcio Padova Museum]]. Hanno aderito in seguito il [[Pisa 1909 Football Museum]], il [[Pro Patria Museum]], il [[Museo del Parma Calcio Ernesto Ceresini]], il [[AC Perugia Calcio Museo]] e il [[J-Museum]], dedicato alla {{Calcio Juventus|N}} e collocato nel complesso dello [[Juventus Stadium]]. Quest'ultimo museo fa parte anche dell'[[International Council of Museums]]<ref>{{cita web|url=http://www.juventus.com/it/news/news/2017/juventus-museum--una-stagione-da-record-.php|titolo=Juventus Museum, una stagione da record!|data=2 luglio 2017|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171005051817/http://www.juventus.com/it/news/news/2017/juventus-museum--una-stagione-da-record-.php|dataarchivio=5 ottobre 2017|urlmorto=sì}}</ref> e risulta il primo museo sportivo nel Paese per numero di visitatori<ref>{{cita pubblicazione|autore-capitolo=Alessandro Martini|anno=2018|mese=aprile|capitolo=I primi cento musei in Italia nel 2017|titolo=La classifica mondiale dei musei più visitati nel 2017|rivista=[[Il Giornale dell'Arte]]|numero=385|ISSN=0394-0543}}</ref> nonché l'unico del suo genere inserito nella classifica annuale dei cinquanta siti d'interesse più visitati a livello nazionale stilata dal [[Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo]].<ref>{{cita news|url=http://www.juventus.com/it/news/news/2013/il-jmuseum-tra-i-50-musei-pi-visitati-d-italia.php|titolo=Il {{sic|#JMuseum}} tra i 50 musei più visitati d'Italia|pubblicazione=juventus.com|data=13 maggio 2014|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160713060122/http://www.juventus.com/it/news/news/2013/il-jmuseum-tra-i-50-musei-pi-visitati-d-italia.php|dataarchivio=13 luglio 2016|urlmorto=sì}}</ref> Non facenti parte della federazione, sono da segnalare il museo [[Casa Milan|Mondo Milan]], dedicato alla squadra rossonera, e il [[Stadio Giuseppe Meazza#Museo|Museo San Siro]], con cimeli di ogni genere appartenenti alle due squadre di Milano.<ref>{{cita news|url=http://www.museomilano.it/museo-san-siro-inter-e-milan/|titolo=MUSEO SAN SIRO – INTER E MILAN|data=9 luglio 2019|pubblicazione=|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190709194743/http://www.museomilano.it/museo-san-siro-inter-e-milan/|dataarchivio=9 luglio 2019|urlmorto=sì}}</ref>

== Mass media ==
=== Radio ===
La prima partita di calcio in Italia con radiocronaca fu l'incontro {{NazNB|CA|ITA}}-{{NazNB|CA|HUN}} 4-3 del [[25 marzo]] [[1928]],<ref name=RADIO>{{cita web|url=https://www.radiospeaker.it/blog/storia-calcio-radio-519.html|titolo=La Storia del Calcio in Radio|data=22 luglio 2019|accesso=30 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190724143551/https://www.radiospeaker.it/blog/storia-calcio-radio-519.html|dataarchivio=24 luglio 2019|urlmorto=sì}}</ref> trasmesso dall'[[Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche|EIAR]].<ref name=RADIO2>{{cita web|url=https://www.rivistaundici.com/2018/03/26/calcio-radio/|titolo=Il calcio alla radio|data=22 luglio 2019}}</ref> Nel [[1959]] in [[Rai]], in modo sperimentale con esordio ufficiale il 10 gennaio [[1960]], prese il via su [[Rai Radio 1|Radiouno]] uno spazio radiofonico chiamato ''[[Tutto il calcio minuto per minuto]]'', con la radiocronaca di diversi eventi in contemporanea, in preparazione dei [[Giochi della XVII Olimpiade]] di [[Roma]] del 1960, evento globale trasmesso televisivamente e radiofonicamente dalla stessa Rai.<ref name="RADIO"/> Dopo l'Olimpiade, il programma continuò proponendo solo le radiocronache dei secondi tempi delle partite e, a partire dal [[1987]],<ref name="RADIO2"/> fu introdotta la copertura dell'intera partita. La struttura di base, rimasta inalterata nel corso dei decenni, prevede collegamenti a turno dai vari [[Stadio|stadi]] con segnalazioni immediate per eventi di particolare rilievo (variazioni del punteggio e altro) da ogni campo. Negli [[Anni 1970|anni settanta]] e [[Anni 1980|ottanta]], non essendovi ancora presente una concorrenza [[Televisione|televisiva]], la trasmissione toccò punte di 25 milioni di radioascoltatori.

Dopo la [[Concessioni televisive in Italia|liberalizzazione dell'etere]] sancita dalla [[Corte costituzionale]], nacquero decine di emittenti radiofoniche locali e nazionali, chiamate "radio libere", che trasmettevano in diretta l'incontro delle squadre locali di calcio. Dall'[[ottobre]] [[1975]] [[Radiolina]] incominciò a trasmettere flash in diretta delle partite di calcio del {{Calcio Cagliari|N}}.<ref name=RADIO3>{{cita web|url=https://www.newslinet.com/storia-della-radiotelevisione-italiana-197576-prime-radiocronache-in-diretta-o-quasi-delle-radio-libere/|titolo=Storia della Radiotelevisione italiana. 1975/76: prime radiocronache in diretta (o quasi) delle radio libere|data=22 luglio 2019|accesso=30 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190724150159/https://www.newslinet.com/storia-della-radiotelevisione-italiana-197576-prime-radiocronache-in-diretta-o-quasi-delle-radio-libere/|dataarchivio=24 luglio 2019|urlmorto=sì}}</ref> È però dell'11 gennaio [[1976]] la prima radiocronaca diretta integrale di un incontro di calcio, {{Calcio Arezzo|N}}–{{Calcio Parma|N}} trasmesso sulla radio privata [[Radio Emilia Uno]].<ref name="RADIO3"/>

Con l'avvento dei "diritti radio", i diritti per la radiocronaca di tutti i più importanti eventi calcistici sono sempre stati appannaggio della Rai, salvo casi di diritti acquisiti da [[Mediaset]] o [[RTL 102.5]].<ref>{{cita web|url=http://www.newslinet.it/notizie/non-piu-solo-rai-a-rtl-1025-i-diritti-degli-europei-di-calcio|titolo=Non più solo Rai: a Rtl 102.5 i diritti degli Europei di calcio|data=22 luglio 2019|accesso=30 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190724151528/http://www.newslinet.it/notizie/non-piu-solo-rai-a-rtl-1025-i-diritti-degli-europei-di-calcio|dataarchivio=24 luglio 2019|urlmorto=sì}}</ref>

=== Televisione ===
{{vedi anche|Calcio in televisione in Italia|Diritti televisivi del calcio in Italia}}
[[File:Serie A - Anni 1970 - Giovanni Trapattoni (Juventus FC) - Rai TV.jpg|thumb|L'allenatore [[Giovanni Trapattoni]] esce dal campo, nella seconda metà degli anni 1970, ripreso da una telecamera della [[RAI]]]]

La prima partita di calcio trasmessa in televisione in Italia fu l'incontro di [[Serie A]] [[Juventus Football Club|Juventus]]-[[Associazione Calcio Milan|Milan]], il [[5 febbraio]] [[1950]],<ref name="CALCIOINTV"/> trasmessa solo a [[Torino]]. La [[Rai]] aveva incominciato le trasmissioni sperimentali e quella gara fu il primo programma realizzato in esterna con le telecamere.<ref>{{cita web|url=https://www.tuttomercatoweb.com/accadde-oggi/5-febbraio-trasmessa-la-prima-partita-in-tv-in-italia-visibile-solo-a-torino-1210604|titolo=5 febbraio, trasmessa la prima partita in TV in Italia. Visibile solo a Torino|data=22 luglio 2019|accesso=30 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190722155624/https://www.tuttomercatoweb.com/accadde-oggi/5-febbraio-trasmessa-la-prima-partita-in-tv-in-italia-visibile-solo-a-torino-1210604|dataarchivio=22 luglio 2019|urlmorto=sì}}</ref> Successivamente incominciò il programma ''[[La Domenica Sportiva]]'', l'11 novembre [[1953]],<ref name="CALCIOINTV"/> e le prime immagini furono dell'incontro [[Football Club Internazionale Milano|Inter]]-[[ACF Fiorentina|Fiorentina]].<ref>{{cita web|url=https://www.raiplay.it/video/2018/10/Prima-puntata-de-LADS-11-ottobre-1953-7e5524b6-b4fe-43a5-940a-7d3277b710b9.html|titolo=La prima Domenica Sportiva - 11 ottobre 1953|data=22 luglio 2019|accesso=30 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190722155950/https://www.raiplay.it/video/2018/10/Prima-puntata-de-LADS-11-ottobre-1953-7e5524b6-b4fe-43a5-940a-7d3277b710b9.html|dataarchivio=22 luglio 2019|urlmorto=sì}}</ref> Poco dopo, il 13 dicembre,<ref name="CALCIOINTV"/> venne trasmesso sperimentalmente il primo incontro della nazionale italiana, contro la {{NazNB|CA|CSK}}.<ref name="rai" /> La prima partita della televisione italiana fu però la gara di qualificazione per il {{WC|1954}} {{NazNB|CA|ITA}}-{{NazNB|CA|EGY}} 5-1, il 24 gennaio [[1954]], trasmessa dalla Rai che aveva dato avvio ufficialmente alle trasmissioni televisive il 3 gennaio.<ref name="rai">{{cita web|url=https://www.tuttomercatoweb.com/accadde-oggi/24-gennaio-1954-la-tv-italiana-trasmette-la-prima-partita-di-calcio-928764|titolo=24 gennaio 1954, la tv italiana trasmette la prima partita di calcio|data=22 luglio 2019|accesso=30 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190722153739/https://www.tuttomercatoweb.com/accadde-oggi/24-gennaio-1954-la-tv-italiana-trasmette-la-prima-partita-di-calcio-928764|dataarchivio=22 luglio 2019|urlmorto=sì}}</ref> [[Idrottsföreningen Kamraterna Norrköping|IFK Norrköping]]-{{Calcio Fiorentina|N}} 0-1, secondo turno di [[Coppa dei Campioni 1956-1957]], fu la prima gara internazionale di un club italiano a essere trasmessa in televisione.<ref>{{cita web|url=https://www.firenzeviola.it/notizie-di-fv/sport-in-tv-il-nuovo-libro-di-massimo-de-luca-78308|sito=SPORT IN TV, Il nuovo libro di Massimo De Luca|accesso=22 luglio 2019|titolo=Copia archiviata|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190722205954/https://www.firenzeviola.it/notizie-di-fv/sport-in-tv-il-nuovo-libro-di-massimo-de-luca-78308|dataarchivio=22 luglio 2019|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:La Domenica Sportiva, 1978 - Nereo Rocco, Adriano De Zan e Beppe Viola.jpg|thumb|left|L'allenatore di calcio [[Nereo Rocco]] con i giornalisti [[Adriano De Zan]] e [[Beppe Viola]] negli studi della ''[[Domenica Sportiva]]'' sul finire del 1978]]

Il 27 settembre [[1970]] nacque ''[[90º minuto]]'',<ref name="CALCIOINTV"/> programma Rai che mandava in onda risultati e highlight di tutte le gare di Serie A.<ref name="La Gazzetta Digitale">{{cita web|url=https://lagazzettadigitale.it/27-09-70-debuttava-novantesimo-minuto/|titolo=90º minuto: a lanciarlo nel 1970 Paolo Valenti, Barendson e Pascucci|sito=La Gazzetta Digitale|curatore=Mauro Guitto|data=27 settembre 2016|accesso=28 settembre 2016}}</ref> Il 5 dicembre [[1971]] fu giocata invece la prima partita di calcio trasmessa da una emittente privata, l'incontro di [[Serie C]] {{Calcio Rimini|N}}-{{Calcio SPAL|N}} trasmesso da Babelis TV.<ref>{{cita web|url=https://www.altarimini.it/News122043-si-e-spento-romano-bedetti-la-voce-radiofonica-e-televisiva-del-rimini-calcio-aveva-82-anni.php|titolo=Addio a Romano Bedetti, la voce radiofonica e televisiva del Rimini Calcio. Aveva 82 anni|data=22 luglio 2019}}</ref>

Il monopolio calcistico della Rai, a livello nazionale, fu interrotto sul finire degli anni settanta, quando alcune emittenti straniere (tra le quali [[Telemontecarlo]] e [[TV Koper-Capodistria]]) incominciarono a trasmettere in lingua italiana, su buona parte del territorio, molti e importanti eventi sportivi.<ref name="CALCIOINTV"/> Ma soprattutto il cambiamento epocale ebbe inizio nel [[1980]] quando [[Canale 5]], di proprietà di [[Silvio Berlusconi]], si aggiudicò i diritti del [[Coppa d'Oro dei Campioni del Mondo|Mundialito]].<ref name=CALCIOINTV>{{cita web|url=https://www.goal.com/it/liste/da-carosio-a-dazn-storia-del-calcio-italiano-in-tv-e-oltre/hajld81ugwq31y0a5yzelsnr2#15eqa3e1m4hnh19k3on4dtwxdj|titolo=Da Carosio a DAZN: storia del calcio italiano in TV e oltre|data=22 luglio 2019}}</ref> Infatti, negli [[anni ottanta]], era nato in Italia l'[[istituto giuridico]] dei "diritti televisivi in vendita". Il primo accordo per il campionato venne siglato nel [[1981]] tra la Rai e la [[Lega Calcio]], inerente ai diritti della [[Serie A]].<ref>{{cita web|url=https://tesi.luiss.it/15091/1/177301.pdf|titolo=DIRITTI TV: IL MONDO DEL CALCIO TRA BUSINESS E ANTITRUST|data=22 luglio 2019|accesso=30 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190722201335/https://tesi.luiss.it/15091/1/177301.pdf|dataarchivio=22 luglio 2019|urlmorto=sì}}</ref>

Nel [[1993]], con l'accordo tra la Lega Calcio e la piattaforma televisiva a pagamento [[Telepiù]], fu importato dall'[[Inghilterra]] l'istituto giuridico dei "diritti televisivi criptati", facendo divenire l'originario istituto del 1981 quale "diritti televisivi in chiaro". Il [[28 agosto]] 1993 venne trasmessa la prima partita di calcio a pagamento, la gara di [[Serie B]] {{Calcio Monza|N}}-{{Calcio Padova|N}}, su [[TELE+2]].<ref>{{cita web|url=https://sport.virgilio.it/sapevate-che-juve-samp-detiene-un-record-speciale-103231|sito=Sapevate che Juve-Samp detiene un record speciale?|accesso=22 luglio 2019|titolo=Copia archiviata|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190722165213/https://sport.virgilio.it/sapevate-che-juve-samp-detiene-un-record-speciale-103231|dataarchivio=22 luglio 2019|urlmorto=sì}}</ref> Da quel momento i diritti a pagamento viaggeranno prima sul terrestre analogico (poi digitale) e in seguito anche su piattaforme satellitari (con [[Sky Italia]]), fino ad arrivare allo streaming con [[DAZN]] nel [[2018]].<ref name="CALCIOINTV"/>

Con il nuovo millennio nacque anche il fenomeno dei [[canali televisivi]] [[televisione tematica|tematici]] [[pay TV|a pagamento]] di proprietà dei maggiori club, tra i quali [[Inter TV]], [[Lazio Style Channel]], [[Milan TV]], [[Roma TV]], [[Torino Channel]] e [[Juventus TV]] (quest'ultimo in streaming). È invece gratuita, sul digitale terrestre, [[Udinese TV]].

==== Diritti televisivi attuali ====
Dal [[2011]] per la legislazione italiana vi è una lista di eventi sportivi considerati di «particolare rilevanza per la società» per i quali deve essere garantita la possibilità, da parte della popolazione, di seguirli sui palinsesti televisivi in modo gratuito. Gli eventi calcistici presenti nella lista sono i seguenti: la finale e tutte le partite della [[nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]] nel [[campionato del mondo di calcio]]; la finale e tutte le partite della nazionale italiana nel [[campionato europeo di calcio]]; tutte le partite della nazionale italiana di calcio, in casa e fuori casa, in competizioni ufficiali; la finale e le semifinali della [[Champions League]] e dell'[[Europa League]] qualora vi siano coinvolte squadre italiane.<ref>{{cita web|url=https://www.agcom.it/documents/10179/539791/Allegato+15-03-2012+15/4816fbc6-72c8-4c4f-bb87-839ee31301fc?version=1.0|titolo=DELIBERA N. 131/12/CONS APPROVAZIONE DEFINITIVA DELLA LISTA DEGLI EVENTI DI PARTICOLARE RILEVANZA PER LA SOCIETÀ DI CUI È ASSICURATA LA DIFFUSIONE SU PALINSESTI IN CHIARO|data=22 luglio 2019|urlmorto=sì}}</ref>

Al 2022 i diritti televisivi calcistici in Italia sono distribuiti come segue:
{| class="wikitable" style="margin-left:auto; margin-right:auto;"
| bgcolor="#007FFF"| <span style="color:white">'''Competizione'''</span>
| bgcolor="#007FFF"| <span style="color:white">'''Diritti in chiaro'''</span>
| bgcolor="#007FFF"| <span style="color:white">'''Diritti a pagamento'''</span>
|- bgcolor="white"
| [[Serie A]] || [[Rai]], [[Mediaset]], [[OneFootball]]|| [[Sky Italia]], [[DAZN]]
|- bgcolor="white"
| [[Serie B]] || OneFootball || Sky Italia, DAZN, Helbiz Live
|- bgcolor="white"
| [[Coppa Italia]] || Mediaset || -
|- bgcolor="white"
| [[Supercoppa italiana]] || Mediaset || -
|- bgcolor="white"
| [[UEFA Champions League]] || Mediaset || Sky Italia, [[Mediaset Infinity]] e [[Prime Video]]
|- bgcolor="white"
| [[UEFA Europa League]] || [[TV8 (Italia)|TV8]] || Sky Italia, DAZN
|-
|[[UEFA Europa Conference League]]
|[[TV8 (Italia)|TV8]]
|Sky Italia, DAZN
|- bgcolor="white"
| [[Supercoppa UEFA]] || - || Prime Video
|- bgcolor="white"
| [[Coppa del mondo per club FIFA]] || - || -
|-
|[[UEFA Nations League]]
|Rai, Mediaset
| -
|- bgcolor="white"
| [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]] || Rai || -
|}

=== Stampa ===
[[File:La_Gazzetta_dello_Sport.jpg|thumb|Il quotidiano ''[[La Gazzetta dello Sport]]'' in un bar italiano]]

Tutti i principali quotidiani a diffusione nazionale hanno una sezione dedicata allo sport, nella quale quasi sempre il calcio occupa il maggior spazio. Ovviamente allo stesso modo il calcio detiene l'attenzione, in copertina e nelle prime pagine, anche nei [[Giornalismo sportivo|quotidiani sportivi]] italiani, che sono [[La Gazzetta dello Sport]] (fondata a [[Milano]] nel [[1896]]), il [[Corriere dello Sport - Stadio]] (nato a [[Roma]] nel [[1924]] come ''Corriere dello Sport'' e unito nel [[1977]] a [[Stadio (quotidiano)|Stadio]], a sua volta fondato a [[Bologna]] nel [[1945]]) e [[Tuttosport]] (creato a [[Torino]] nel [[1945]]). La Gazzetta è il terzo quotidiano italiano per diffusione, nonché il primo quotidiano sportivo del Paese<ref name="ads201812">[https://www.primaonline.it/2019/02/07/284551/ Dati dicembre 2018] di [[Accertamenti diffusione stampa]]</ref> e il più antico d'[[Europa]] nel suo genere. Il Corriere risulta al quarto posto generale e primo nel suo genere per numero di lettori nell'Italia centro-meridionale.<ref>Fonte [[Audipress]], 2015.</ref> Tuttosport infine, al terzo posto nei quotidiani sportivi, si caratterizza per una maggior preponderanza di temi legati alle due maggiori squadre del capoluogo piemontese, la {{Calcio Juventus|N}} e il {{Calcio Torino|N}}. Il quarto quotidiano sportivo italiano, di carattere locale, è [[Il Romanista]], nato nel [[2004]] e primo quotidiano al mondo interamente dedicato a una società di calcio, la {{Calcio Roma|N}}.<ref>Il Romanista online, [http://www.ilromanista.it/chi-siamo.html "Chi Siamo"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160303181953/http://www.ilromanista.it/chi-siamo.html |data=3 marzo 2016 }}, 22 dicembre 2011</ref>

Tra i periodici il [[Guerin Sportivo]], in edicola dal [[1912]], è al [[2019]] la pubblicazione sportiva più longeva del mondo,<ref name="Semeraro">{{cita web|url=http://www.lastampa.it/2012/01/03/sport/calcio/cent-anni-di-guerin-sportivoil-calcio-pagina-per-pagina-VUvrvOG5vgFUyGz2sbZxVM/pagina.html|titolo=Cent'anni di Guerin Sportivo, il calcio pagina per pagina|autore=Stefano Semeraro|data=3 gennaio 2012}}</ref> che dedica gran parte della sua pubblicazione al gioco del pallone. Invece tra i periodici dedicati esclusivamente al calcio, nacque nel [[1931]] la rivista [[Il Calcio Illustrato]] (pubblicata fino al [[1973]]) alla quale ha fatto seguito nel [[1997]] la rivista [[Calcio 2000]]. Altre riviste calcistiche sono le pubblicazioni ufficiali dei principali club italiani, come [[Hurrà Juventus]]<ref name="J">{{cita web|url=http://www.juventus.com/it/news/news/2015/un-anno-di-juve--pagina-dopo-pagina-.php|titolo=Un anno di Juve, pagina dopo pagina|data=15 dicembre 2015|accesso=30 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170510224315/http://www.juventus.com/it/news/news/2015/un-anno-di-juve--pagina-dopo-pagina-.php|dataarchivio=10 maggio 2017|urlmorto=sì}}</ref> e [[Lazio Style 1900 Official Magazine]], o lo sono state in passato come [[Forza Milan!]] Inoltre riviste dedicate in maniera non ufficiale a un club sono ad esempio [[LaRoma]], [[Lazialità]] e [[Inter Football Club]]. La rivista [[Supertifo]] è invece dedicata in particolare alle tifoserie italiane ed estere.

== Note ==
=== Esplicative ===
<references group=N/>

=== Bibliografiche ===
{{note strette}}

== Bibliografia ==
=== Libri ===
* Gianni Brera, ''Storia critica del calcio italiano'', Milano, Bompiani, 1975 (2ª ed., Milano, Baldini & Castoldi, 1998).
* Giuseppe Bagnati, Gaetano Sconzo, ''Il primo capitano. Francesco Calì e la Nazionale'', Antipodes, 2010, ISBN 978-88-96926-00-0.
* John Foot, ''Calcio. 1898-2007. Storia dello sport che ha fatto l'Italia'', Rizzoli, Milano, 2007.
* Antonio Ghirelli, ''Storia del calcio in Italia'', Einaudi, 1954 (2ª ed. 1990).
* {{cita libro|autore=Stefano Pivato|autore2=Paul Dietschy|titolo=Storia dello sport in Italia|città=Bologna|editore=Il Mulino|anno=2019|isbn=978-88-15-28373-3|cid=Pivato, Dietschy}}
* Maurizio Romanato, ''Francesco Gabrielli (1857-1899). Le origini del calcio in Italia dalla Ginnastica allo Sport'', Edizioni Antilia S.a.s., ottobre 2008, ISBN 978-88-87073-86-7.
* {{cita libro|autore=Fabrizio Turco|autore2=Vincenzo Savasta|titolo=Il Calcio dimenticato. Toro, Genoa, Milan, Juve, il pallone dei pionieri|città=Roma|editore=Editori Internazionali Riuniti|anno=2014|isbn=978-88-359-9419-0}}

=== Pubblicazioni varie ===
* Carlo Chiesa, ''La grande storia del calcio italiano'', Guerin Sportivo, 2012-
** 1.a puntata: ''1898-1907'', pp.&nbsp;1–16, in ''Guerin Sportivo'' #4 (aprile 2012), pp.&nbsp;83–98.
** 2.a puntata: ''1908-1910'', pp.&nbsp;17–32, in ''Guerin Sportivo'' #5 (maggio 2012), pp.&nbsp;83–98.
** 3.a puntata: ''1910-1912'', pp.&nbsp;33–48, in ''Guerin Sportivo'' #6 (giugno 2012), pp.&nbsp;83–98.

== Voci correlate ==
* [[Albo d'oro del campionato italiano di calcio]]
* [[Classifica perpetua del campionato italiano di calcio dal 1898 al 1929]]
* [[Classifica perpetua della Serie A dal 1929]]
* [[Sponsorizzazioni nel calcio italiano]]
* [[Tradizione sportiva]]

== Altri progetti ==
{{interprogetto}}

== Collegamenti esterni ==
* {{cita web |1=http://it.encarta.msn.com/sidebar_221635130/Le_origini_del_calcio_in_Italia.html |2=Le origini del calcio in Italia |accesso=2 giugno 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080620020743/http://it.encarta.msn.com/sidebar_221635130/Le_origini_del_calcio_in_Italia.html |dataarchivio=20 giugno 2008 |urlmorto=sì }}

{{Calcio maschile in Italia}}
{{Portale|calcio}}

[[Categoria:Storia del calcio italiano| ]]