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Amedeo VIII di Savoia

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Amedeo VIII di Savoia
Amedeo VIII di Savoia in un ritratto del XVIII secolo (Reggia di Venaria Reale)
Duca di Savoia
Stemma
Stemma
In carica20 febbraio 1416 –
6 gennaio 1440
Predecessoresé stesso come Conte di Savoia
SuccessoreLudovico
Conte di Savoia
In carica1º novembre 1391 –
20 febbraio 1416
PredecessoreAmedeo VII
Successoresé stesso come Duca di Savoia
Altri titoliConte d'Aosta
Conte di Ginevra
Conte di Moriana
Principe di Piemonte
NascitaChambéry, 4 settembre 1383
MorteCastello di Ripaglia, 7 gennaio 1451 (67 anni)
SepolturaCappella della Sacra Sindone
Casa realeCasa Savoia
PadreAmedeo VII di Savoia
MadreBona di Berry
ConsorteMaria di Borgogna
FigliMargherita
Antonio
Antonio
Maria
Amedeo
Ludovico
Bona
Filippo
Margherita
ReligioneCattolicesimo
Antipapa Felice V
Ambito Piemontese, Ritratto dell'antipapa Felice V, XVII secolo, Castello Reale di Racconigi
Antipapa della Chiesa cattolica
Elezione5 novembre 1439
Insediamento24 luglio 1440
Fine pontificato7 aprile 1449
(9 anni e 153 giorni)
Cardinali creatiConcistori dell'antipapa Felice V
SedeBasilea
Opposto apapa Eugenio IV, papa Niccolò V
Sostenuto daecclesiastici scismatici al Concilio di Basilea
Scomunicato dapapa Eugenio IV
 
NomeAmedeo VIII di Savoia
NascitaChambéry, 4 settembre 1383
Ordinazione diaconale24 giugno 1440
Ordinazione sacerdotale24 giugno 1440
Consacrazione a vescovo24 luglio 1440 dal cardinale Louis Aleman
MorteCastello di Ripaglia, 7 gennaio 1451 (67 anni)
SepolturaCappella della Sacra Sindone
Amedeo di Savoia
cardinale di Santa Romana Chiesa
 
Incarichi ricoperti
 
Nato4 settembre 1383 a Chambéry
Ordinato diacono24 giugno 1440
Ordinato presbitero24 giugno 1440
Consacrato vescovo24 luglio 1440 dal cardinale Louis Aleman
Creato cardinale23 aprile 1449 da Papa Niccolò V
Deceduto7 gennaio 1451 (67 anni) al Castello di Ripaglia
 

Amedeo VIII di Savoia, detto il Pacifico (Chambéry, 4 settembre 1383Ripaille, 7 gennaio 1451), fu dapprima Conte di Savoia e poi il primo ad assumere il titolo di Duca di Savoia; fu anche Principe di Piemonte, Conte d'Aosta, Ginevra, Moriana e Nizza, fino al 6 gennaio 1440.

Dal 24 luglio 1440 al 7 aprile 1449 fu l'ultimo antipapa, con il nome di Felice V. Si sottomise poi volontariamente in nome dell'unità dei cristiani a Papa Niccolò V, che gli concederà il titolo cardinalizio.

Amedeo rimase orfano di padre all'età di circa otto anni; suo padre, Amedeo VII, detto il Conte Rosso, morì il 1º novembre 1391, a Ripaglia, forse avvelenato, lasciando per testamento la reggenza alla propria madre Bona di Borbone, con Louis III de Cossonay, (?-1394) signore di Cossonay[1]. Dopo la morte di Amedeo VII la corte dei feudatari si divise in due partiti: uno che appoggiava Bona di Borbone, con corte a Chambéry, e un altro che si schierò in favore della madre del nuovo conte, Bona di Berry, con corte a Montmélian; la guerra civile fu evitata anche per l'intervento del re di Francia, Carlo VI e si concluse con la conferma della reggenza a Bona di Borbone.[2]

Dopo essere stata esclusa dalla tutela dei figli e dalla reggenza, Bona di Berry lasciò la Savoia[3] e tornò in Francia il 2 dicembre 1393, nel castello di Mehun-sur-Yèvre e nel 1394 sposò Bernardo VII d'Armagnac.[4]

Pur senza prove fondate, era corsa subito voce che Amedeo VII fosse stato avvelenato dal medico, Jean de Granville,[5] e dal farmacista, Pierre de Lupinis, che fu messo a morte nel 1392[6], mentre Grandville, messo sotto tortura, lasciò trapelare che Bona di Borbone non era del tutto ignara del crimine (Lupinis, nel 1395, venne riabilitato, mentre Grandson venne dichiarato innocente l'anno dopo).[7] A seguito di numerose accuse, anche Bona di Borbone venne sollevata dalla reggenza e dalla tutela del nipote.[8]

L'infanzia tormentata di Amedeo VIII venne caratterizzata da una grave forma di strabismo e di balbuzie, rivelando presto un carattere introverso e schivo; dopo l'allontanamento della nonna, alla quale era molto affezionato, Amedeo si ritrovò circondato dai nobili della corte piemontese; quindi presero il sopravvento gli aderenti al partito borgognone di Filippo II l'Ardito, il quale impose il matrimonio dell'adolescente con la figlia Maria. Dichiarato maggiorenne e quindi adatto a governare, in occasione del matrimonio, Amedeo VIII iniziò ad occuparsi delle faccende dello stato soltanto dopo il 1400.

Nel mese di maggio del 1401, ad Arras, Amedeo VIII sposò Maria di Borgogna, figlia di Filippo l'Ardito[9]; il contratto di matrimonio tra Amedeo e Maria era stato stipulato l'11 novembre 1386.[10]

Politica di Amedeo VIII

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In politica Amedeo dimostrò presto una grande prudenza e flemma che gli valsero il soprannome di Pacifico. Dopo aver sostenuto i cugini d'Acaja-Piemonte contro i marchesi del Monferrato, egli ottenne la titolarità della città di Domodossola, ove gli abitanti scontenti del regime visconteo si erano ribellati apertamente.

Nel 1401, uno dei primi atti di Amedeo VIII fu l'acquisto della contea di Ginevra[11] da Oddone di Thoire-Villars, il nuovo conte, che l'aveva ereditata, l'anno prima dal cugino, Umberto di Villars, che l'aveva ereditata dallo zio materno, il cardinale Roberto di Ginevra, antipapa con il nome di Clemente VII. Gli eredi dei conti di Ginevra contestarono questa vendita con un processo legale che continuò sino al 1422, anno in cui l'imperatore Sigismondo, che l'aveva avocata all'impero nel 1411[11], l'infeudò ufficialmente ad Amedeo VIII, con una lettera datata 25 aprile.[12]

Amedeo VIII fu favorevole all'Università di Torino, fondata dal cugino, Ludovico di Savoia-Acaia, che ebbe l'approvazione di papa Benedetto XIII[13], che, nel 1411, ricevette l'approvazione (la patente imperiale) dall'imperatore Sigismondo di Lussemburgo[14] e, anche il papa Giovanni XXIII, nel 1413 diede il suo benestare, come da lettera n° III della Storia dei principi di Savoia del ramo d'Acaia, signori del Piemonte, Volume 2.[15]

I suoi rapporti col regno di Francia furono buoni, prendendo parte attiva agli affari francesi; infatti, nel 1415 inviò un contingente di 2.000 uomini, che prese parte, comportandosi valorosamente, alla battaglia di Azincourt[16], dove perdette circa 100 cavalieri.[17]

Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Azincourt.

Riuscì poi ad ottenere dall'imperatore Sigismondo la trasformazione della contea in ducato nel 1416, evento salutato nel paese con grandi feste; Sigismondo il 19 gennaio, trovandosi a Chambéry, eresse la contea di Savoia e Piemonte in ducato, come ricompensa alla nobiltà, al valore e alla prudenza dimostrati dal cavaliere Amedeo VIII[18]; il documento di elezione a ducato è datato 19 febbraio 1416[19], mentre il documento che investe Amedeo VIII titolare del ducato è datato 20 febbraio 1416.[20]

Nel 1414, Amedeo VIII si oppose alla confederazione svizzera, impedendole di conquistare la Val d'Ossola[21], e negli anni successivi, assoldato il conte di Carmagnola e la sua compagnia di ventura, che con massacri e saccheggi, cercò invano di assoggettare il Vallese.[22]

In quello stesso periodo riuscì ad ottenere l'omaggio feudale dai marchesi di Saluzzo, senza però riuscire a sostituire la loro influenza nelle vallate piemontesi[23]; mentre non gli riuscì di estendere la sua supremazia su Genova, che ad Amedeo VIII, gli preferì prima il marchesato di Monferrato e poi i Visconti, nel 1421.[23]

Contea e Ducato di Savoia
Branca Ducale

Casa Savoia
Amedeo V il Conte Grande
Edoardo il Liberale
Figli
Aimone il Pacifico
Amedeo VI il Conte Verde
Amedeo VII il Conte Rosso
Amedeo VIII il Pacifico (antipapa Felice V)
Figli
Ludovico il Generoso
Figli
Amedeo IX il Beato
Carlo I il Guerriero
Figli
Carlo II

Secondo Samuel Guichenon, il cognato nonché cugino di Amedeo VIII, marito di sua sorella, Bona, il signore del Piemonte Ludovico di Savoia-Acaia, morì a Pinerolo l'11 dicembre 1418[24]; e dato che Ludovico e Bona non avevano figli legittimi, il ramo dei Savoia-Acaia andò estinto e Amedeo VIII gli succedette nei suoi titoli.[24] Sua sorella Bona, nel 1429, fece testamento, designando suo erede il figlio naturale del marito, anche lui di nome Ludovico (Dominum Ludovicum Bastardum Achayæ), e destinando lasciti a Giovanna (dominæ Joannæ de Sabaudia marchionissæ Montisferrati, eiusdem dominæ testracisis sorori), alla madre (dominæ Bonæ de Biturio eius matri) e ad Amedeo VIII (dominum Amedeum Sabaudiæ ducem eius fratrem).[25] Secondo il documento nº 5372 dei Titres de la maison ducale de Bourbon, par m. Huillard-Bréholles, il 18 settembre 1430, sua madre, Bona di Berry (Bonne de Berry comtesse d’Armaganc et de Rhodes vicomtesse de Carlades, veuve de Bernard comte d’Armagnac et Rhodes) fece testamento, lasciando come erede della viscontea di Carlat il figlio, Bernardo (son fils Bernard d’Armagac comte de Pardiac), stabilendo dei lasciti per gli altri figli ancora in vita, tra cui Amedeo (Amédée duc de Savoie son fils issu de son première mariage).[26]

Nel 1430 promulgò gli Statuta Sabaudiæ, un corpus che raccoglieva le leggi degli stati da lui retti[27], che in quell'anno si estendevano dal Lago di Neuchâtel alle coste del mar Ligure.[28] Negli Statuta si trovano anche le prime disposizioni contro i giudei nei territori della Savoia.

Eppure, Amedeo era stanco della politica e delle difficoltà che essa comportava: dopo aver portato il ducato ad una grande prosperità, decise di abbandonare tutto e di ritirarsi nel castello di Ripaglia che divenne una sorta di eremo e che ospitava anche un priorato di religiosi Agostiniani da lui stesso finanziato.[29] Così, nell'autunno del 1434 Amedeo VIII si ritirò nel castello di Ripaglia, accompagnato dalla corte e dai più fidati cavalieri scelti fra coloro che, secondo la regola dell'Ordine Mauriziano, si erano distinti per meriti onorevoli; tra di loro figurarono Henri de Columbier, Claude de Saix, François de Bussy e Louis de Chevelu.[30] Il 7 novembre di quello stesso anno, di fronte ai deputati dei 3 stati del ducato, Amedeo si dimise, rimettendo il potere esecutivo nelle mani del figlio Ludovico.[31] Nei cinque anni successivi, tuttavia, Amedeo VIII continuò a dirigere gli affari di Stato da Ripaglia, essendo Ludovico solo il suo luogotenente.[32]

Amedeo VIII antipapa

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Lo stesso argomento in dettaglio: Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze.

La carriera di Amedeo VIII sembrava essere destinata a terminare con la sua rinuncia al potere a favore del figlio Ludovico, eppure il suo nome tornò alla ribalta quando i padri conciliari si riunirono a Basilea. Le controversie tra i prelati che tacciavano papa Eugenio IV di simonia ed eresia erano talmente accese da portare alla deposizione del pontefice; il concilio venne quindi diviso: a Ferrara si riunì il pontefice con alcuni cardinali di sua fiducia, mentre a Basilea rimasero molti vescovi e cardinali che dichiararono il papa deposto il 24 maggio 1438, procedendo all'elezione di un nuovo pontefice. La tiara fu offerta proprio ad Amedeo VIII che in quei tempi risiedeva ancora nel castello di Ripaglia, sul Lago Lemano. Il duca non voleva diventare papa, non si considerava un religioso e non s'intendeva di teologia. Tuttavia le proposte dei padri conciliari furono tanto adulatorie e petulanti che Amedeo si vide costretto ad accettare il prestigioso incarico: fu quindi eletto papa il 5 novembre 1439, assunse il nome di Felice V.[33] Il documento che attesta la sua elezione a papa è datato 15 dicembre 1439.[34] Il 6 gennaio 1440, a Thonon, abdicò definitivamente in favore del figlio Ludovico.[35] Il 6 dicembre 1439 Amedeo (Amedeus Dux Sabaudiæ, Chablaysii et Augustæ Princeps, Marchio in Italia, Comes Pedemontium et Gebennensium Valentinensisque et Dyensis, ac Dominus civitatem Niciæ et Vercellarum) aveva fatto testamento, indicando come luogo di sepoltura l'abbazia di Altacomba (ad monasterium Altæ combæ), dichiarando suo erede universale il figlio, Ludovico (Dominum Loudouicum haeredem universalem) e disponendo diversi lasciti.[36]

Egli non si recò mai a Roma al soglio pontificio: restò tra la Svizzera e la Savoia concedendo raramente udienze e conducendo una vita ritirata.

Abdicazione e morte

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Quando morì papa Eugenio IV e, nel 1447, gli succedette Niccolò V[37], egli cedette alle richieste del nuovo pontefice romano di abbandonare la tiara e lo scisma terminò il 7 aprile 1449 quando Amedeo si dimise spontaneamente «per favorire l'unità dei cristiani»[38], e il 19 aprile il concilio riconobbe come unico papa Nicolò V[38]; il 25 aprile successivo il concilio, col consenso di Niccolò V concesse vari uffici ed onorificenze ad Amedeo, che dal papa aveva ottenuto il titolo cardinalizio della sede suburbicaria di Sabina e la carica di decano del collegio cardinalizio.[38] Felice V può essere considerato l'ultimo antipapa nella storia della Chiesa cattolica. Avendo ottenuto la diocesi di Ginevra, Amedeo non tornò più a Ripaglia, ma visse tra Ginevra, Torino e Thonon.[39]

In seguito all'abdicazione da antipapa, Amedeo VIII continuò ancora, come già faceva in precedenza, a consigliare il figlio Ludovico in politica e morì a Ginevra in odore di santità il 7 gennaio 1451.[39] Fu sepolto nello stesso territorio dell'abbazia; circa un secolo dopo le sue ossa furono trasferite a Torino insieme a quelle di Amedeo VII e tumulate nella cappella della Sindone del duomo.[40]

Cardinali nominati da Felice V

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L'antipapa Felice V tenne cinque concistori nel corso dei quali nominò 25 cardinali.

Lo stesso argomento in dettaglio: Concistori dell'antipapa Felice V.

Genealogia episcopale

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La genealogia episcopale è:

Amedeo VIII da Maria di Borgogna ebbe nove figli[41][42]:

  1. ^ (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, Testament d'Amè, pagine 232 - 235
  2. ^ (FR) Histoire de Savoie, pagg 381 e 382
  3. ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 383
  4. ^ (FR) Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de France, tomus III, comtes d'Armagnac, XVIII, pagina 421
  5. ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 381
  6. ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 383
  7. ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 384
  8. ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 446
  9. ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 498
  10. ^ (FR) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie: justifiée par titres, di Samuel Guichenon, Mariage d'Amè pagg. 342 - 343
  11. ^ a b (FR) Histoire de Savoie, pag 387
  12. ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 387, nota 2
  13. ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 344
  14. ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pagg 344 e 345
  15. ^ (LA) Storia dei principi di Savoia del ramo d'Acaia, signori del Piemonte, Volume 2, doc. III pagg 289 - 291
  16. ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 389
  17. ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 389, nota 1
  18. ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 390
  19. ^ (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, Erection du comtè de Savoye in duchè, pagine 252 - 254
  20. ^ (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, Investiture, pagine 254 e 255
  21. ^ Paul E. Martin, La confederazione svizzera nel medioevo, cap. XI, vol. VI, pag. 441
  22. ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 392
  23. ^ a b (FR) Histoire de Savoie, pag 393
  24. ^ a b (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 345
  25. ^ (FR) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie: justifiée par titres, di Samuel Guichenon, pagg. 131 e 132
  26. ^ (FR) Titres de la maison ducale de Bourbon, par m. Huillard-Bréholles, doc. 5372, pagg. 243 e 244
  27. ^ Paul Fournier, Il regno di Borgogna o d'Arles dal XI al XV secolo, cap. XI, vol. VII, pag. 408, nota 1
  28. ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 391
  29. ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 403
  30. ^ Oliva, op. cit., pp. 141.
  31. ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 402
  32. ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 404 e 405
  33. ^ W.T. Waugh, "I concilii di Costanza e di Basilea", cap. I, vol. VII, pag. 52
  34. ^ (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie: justifiée par titres, di Samuel Guichenon, pagg. 314 - 316
  35. ^ (FR) Histoire de Savoie, pag 405 - 407
  36. ^ a b c d e (LA) Preuves de l'Histoire généalogique de la royale maison de Savoie: justifiée par titres, di Samuel Guichenon, pagg. 303 - 314
  37. ^ W.T. Waugh, "I concilii di Costanza e di Basilea", cap. I, vol. VII, pag. 55
  38. ^ a b c W.T. Waugh, "I concilii di Costanza e di Basilea", cap. I, vol. VII, pag. 56
  39. ^ a b (FR) Histoire de Savoie, pag 408
  40. ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 493
  41. ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy: COMTES de SAVOIE et de MAURIENNE 1060-1417 - AMEDEE de Savoie
  42. ^ (EN) Genealogy:Savoy 2 - Amedeo VIII "il Pacifico"
  43. ^ a b c d (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 500
  44. ^ a b (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 503
  45. ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 499
  46. ^ a b (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 502
  47. ^ (FR) Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, pag 501

Fonti primarie

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Letteratura storiografica

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Conte di Savoia Successore
Amedeo VII 1º novembre 1391 - 20 febbraio 1416 Titolo elevato a ducato

Predecessore Duca di Savoia Successore
Titolo elevato da contea 20 febbraio 1416 - 6 gennaio 1440 Ludovico

Predecessore Conte di Ginevra Successore
Oddone di Thoire e Villars 1º gennaio 1401 - 23 settembre 1434 Filippo di Savoia

Predecessore Principe di Piemonte Successore
Ludovico di Savoia-Acaia 11 dicembre 1418 - 23 settembre 1434 Ludovico

Predecessore Vescovo di Ginevra Successore
François de Meez, O.S.B.Clun. 7 marzo 1444 - 7 gennaio 1451 Pierre de Savoye

Predecessore Cardinale vescovo di Sabina Successore
Basilio Bessarione 23 aprile 1449 - 7 gennaio 1451 Isidoro di Kiev

Predecessore Decano del Collegio Cardinalizio Successore
Giovanni Berardi di Tagliacozzo 23 aprile 1449 - 7 gennaio 1451 Francesco Condulmer
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