Vai al contenuto

Chiesa della Madonna degli Angeli (Torino)

Coordinate: 45°03′52.99″N 7°41′02.47″E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Chiesa della Madonna degli Angeli
StatoItalia (bandiera) Italia
RegionePiemonte
LocalitàTorino
IndirizzoVia Carlo Alberto, 39, 10123 Torino TO, Italie
Coordinate45°03′52.99″N 7°41′02.47″E
Religionecattolica
TitolareMaria, madre di Gesù
Arcidiocesi Torino
ArchitettoCarlo Ceppi
Inizio costruzione1631
Completamento1904

La chiesa della Madonna degli Angeli è una chiesa di Torino sita all'angolo delle vie Cavour e Carlo Alberto.

La chiesa fu originariamente costruita sui resti di un'altra più piccola, su iniziativa dei frati minori riformati che la gestivano. I lavori ebbero inizio nel 1631 e si conclusero nel 1650.

La chiesa fu consacrata il 25 ottobre 1654. Fu eretta a parrocchia il 26 giugno 1824.

Nel 1901 la chiesa venne completamente ristrutturata su progetto dell'architetto Carlo Ceppi, che v'incluse anche un campanile prima inesistente, i cui lavori ebbero termine tre anni dopo. La cupola venne eretta in cemento armato e fu una delle prime applicazioni in Torino della "tecnica Hennebique".[1] All'interno dipinti di Filippo Abbiati, Gianbattista Molinari e del Garavoglia.

Il 15 gennaio 1914 fu inaugurato il nuovo organo, opera di Francesco Vegezzi Bossi di Centallo. Dispone di 3 tastiere di 58 note e pedaliera concavo-radiale di 30. L'organo è posto interamente in controfacciata, è a trasmissione meccanica ed ha 44 registri.

Nel 1924 la chiesa venne eretta a santuario. Il quadro della Madonna, posto sopra l'altar maggiore, fu incoronato l'8 dicembre 1934.[2]

La sepoltura di Cavour

[modifica | modifica wikitesto]

La salma di Cavour ebbe le sue esequie il 7 giugno 1861 in questa chiesa. Il suo parroco, il francescano Giacomo da Poirino (al secolo Luigi Marocco), aveva precedentemente confessato e comunicato lo statista morente: questo gli procurò la punizione delle autorità ecclesiastiche di allora (Cavour era sotto scomunica dal 1855), che consistettero nell'allontanamento dalla parrocchia, nella sospensione della facoltà di amministrare i sacramenti e per finire nella dimissione dallo stato clericale .[3][4]

  1. ^ Roberto Dinucci, Guida di Torino, p. 126
  2. ^ Le notizie si trovano citate nella pergamena di benedizione, a firma di papa Giovanni Paolo II, posta nella sagrestia del Santuario
  3. ^ Roberto Dinucci, Guida di Torino, p. 127
  4. ^ Marziano Bernardi, Torino – Storia e arte, p. 122
  • Roberto Dinucci, Guida di Torino, Torino, Edizioni D'Aponte
  • Marziano Bernardi, Torino – Storia e arte, Torino, Ed. Fratelli Pozzo, 1975

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]