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Disturbi specifici di apprendimento

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Disturbi specifici di apprendimento
Specialitàpsichiatria e psicologia clinica
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM315.0 e 315.3
MeSHD007859
eMedicine1835883 e 915176

Per disturbi specifici di apprendimento (sigla DSA), si intendono i deficit specifici nelle capacità di apprendimento della lettura (dislessia), grafia (disgrafia), ortografia (disortografia) e calcolo (discalculia o disaritmia) che, non permettendo una completa autosufficienza nell'apprendimento, risultano un ostacolo nello sviluppo dell'individuo attraverso l'istruzione, e più in generale nella trasmissione della cultura. I DSA sono stati riconosciuti in Italia dalla legge 8 ottobre 2010, n. 170: "Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico" (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana N. 244 del 18 ottobre 2010), la quale si è rifatta in gran parte alla Classificazione Internazionale ICD-10 dell'Organizzazione mondiale della sanità, dove vengono definiti anche con la sigla F81.

Benché si possa parlare di "rischio di DSA" fin dalla scuola d'infanzia, le difficoltà di apprendimento iniziali non sono per forza segno di Disturbo: è necessario completare la seconda elementare per poter fare una diagnosi attendibile. Infatti, ovviamente, è necessario che il bambino si sia misurato a sufficienza con le modalità didattiche "normali" perché sia possibile evidenziare sia i suoi deficit specifici, sia le personalizzazioni didattiche necessarie. La certificazione di DSA deve essere fatta in centri appartenenti al servizio sanitario nazionale oppure in servizi privati accreditati. Essa dà agli alunni il diritto a misure didattiche di supporto individualizzate, atte a garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle loro potenzialità, attraverso appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica. I DSA vengono compresi fra i Disturbi del neurosviluppo, nella sezione II del DSM-5.

I disturbi specifici di apprendimento si verificano in soggetti che hanno intelligenza almeno nella norma, con caratteristiche fisiche e mentali nella norma e la capacità di imparare.

Per la diagnosi di DSA, sono necessari:

  1. Il funzionamento intellettivo nella norma;
  2. Almeno due prove diagnostiche con valori sotto le -2 deviazioni standard, o secondo molti sotto il 5° percentile;
  3. Un funzionamento scolastico deficitario.

I DSA possono anche essere considerati motivo per riconoscere al bambino un'invalidità civile da parte delle apposite commissioni territoriali, e accedere così a un'indennità di frequenza. Nel caso che l'Inps respinga la domanda di riconoscimento di invalidità, è possibile ricorrere al tribunale competente per territorio per richiedere un Accertamento Tecnico Preventivo Obbligatorio (ATPO), e nel caso cha anche a tale livello l'invalidità non venga riconosciuta, è possibile avviare una normale causa di lavoro contro i risultati dell'ATPO. Occorre però ricordare che il riconoscimento di un'invalidità derivante da un DSA non è automatico, ma richiede una particolare gravità del Disturbo, oppure la presenza di comorbilità o di altre cause di invalidità (vedi ad es. sentenza Tribunale di Perugia 270/19 , e sentenza Cassazione 28817/20).

I disturbi specifici di apprendimento più solitamente riscontrati sono:

Nei paesi anglosassoni la definizione comprende anche:

In un soggetto si possono verificare anche più disturbi insieme, si ritiene che abbiano la stessa origine di tipo neuropsicologico e solitamente hanno carattere ereditario.

Il mondo della scuola

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La legge 170/2010

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La Legge 8 ottobre 2010, nº 170 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, denominati "DSA".

«La presente legge persegue, per le persone con DSA, le seguenti finalità:

  1. garantire il diritto all'istruzione;
  2. favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità;
  3. ridurre i disagi relazionali ed emozionali;
  4. adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti;
  5. preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA;
  6. favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;
  7. incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione;
  8. assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale.»

Il diritto allo studio degli alunni con DSA è garantito mediante molteplici iniziative promosse dal MIUR e attraverso la realizzazione di percorsi individualizzati nell'ambito scolastico.

Ai sensi dell'art. 7, comma 2, della Legge 170/2010 si trovano le modalità di formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici, le misure educative e didattiche di supporto utili a sostenere il corretto processo di insegnamento/apprendimento fin dalla scuola dell'infanzia, nonché le forme di verifica e di valutazione per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento (di seguito “DSA”), delle scuole di ogni ordine e grado del sistema nazionale di istruzione e nelle università.

Al fine di garantire agli alunni e agli studenti con disturbi specifici di apprendimento di usufruire delle misure educative e didattiche di supporto di cui all'articolo 5 della Legge 170/2010, gli Uffici Scolastici Regionali attivano tutte le necessarie iniziative e procedure per favorire il rilascio di una certificazione diagnostica dettagliata e tempestiva da parte delle strutture preposte.

Il Decreto Ministeriale 5669

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Il DM 5669, 12 luglio 2011, insieme alle Linee Guida, chiarisce i contenuti della Legge 170 e fornisce numerose indicazioni didattiche suddivise secondo i gradi d’istruzione, stabilisce “chi deve fare cosa”.

La scuola osserva, recupera e comunica le difficoltà dello studente e interviene con attività di rinforzo e di recupero, ma se le difficoltà fanno pensare a un possibile disturbo, la scuola deve comunicarlo alla famiglia.

La famiglia prende atto che il figlio può essere affetto da un disturbo specifico d’apprendimento e lo porta dallo specialista per una valutazione clinica che può concludersi con la certificazione che dovrà essere consegnata alla scuola.

La scuola, la famiglia e lo studente elaborano il PDP (Piano Didattico Personalizzato). Per la stesura del PDP, è necessario conoscere il Piano Funzionale dello studente in cui vengono descritte le competenze cognitive, linguistiche e meta fonologiche e la situazione affettivo-relazionale facendo attenzione al grado di autostima del ragazzo e alle sue competenze relazionali con i pari e con gli adulti. Il PDP va predisposto entro il primo trimestre dell’anno scolastico, ma è modificabile in qualsiasi momento. Nelle Linee Guida si fa riferimento alla scelta di una Didattica Individualizzata e Personalizzata che permetta allo studente con DSA di raggiungere gli obiettivi disciplinari e formativi del proprio percorso di studi. Per didattica Individualizzata si propone all’allievo con DSA il raggiungimento degli obiettivi didattici comuni alla classe, attraverso strategie differenti scelte in base alle sue difficoltà. Per didattica personalizzata si intende mettere al centro l’allievo con DSA e realizzare se stesso e il suo apprendimento, facendo raggiungere i massimi risultati possibili agendo sulle abilità più funzionanti per compensare quelle più carenti. Una riflessione attenta deve essere fatta sulla scelta degli strumenti compensativi e delle misure dispensative. Lo strumento compensativo serve a compensare una difficoltà dell’allievo (uso della calcolatrice, tavola pitagorica), la misura dispensativa consistenze nel dispensare l’allievo da un compito per lui troppo difficile (prova scritta, dettatura). Per quanto riguarda la dimensione relazionale è necessario che gli insegnanti prestino molta attenzione al clima di classe, in modo da evitare che alunni con DSA vengano fatti sentire “diversi” e “ghettizzati”. È compito dell’insegnante creare un clima accogliente e gestire la classe in modo inclusivo.

L'importanza di un ambiente consapevole ed inclusivo

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Condizioni essenziali ad ogni apprendimento sono sia la rete di relazioni che si costruiscono sia l'organizzazione delle attività, degli spazi e dei materiali. In presenza di un alunno con DSA l'attenzione deve essere massima su entrambi gli aspetti per evitare di trasformare in sofferenza il percorso scolastico: dare fiducia, valorizzare le abilità proprie di ciascuno, predisporre al meglio spazi e strumenti sono azioni che dovrebbero comunemente far parte del ruolo dell'insegnante, in presenza di DSA esse rivestono un ruolo davvero fondamentale.

Il tragitto verso l'autonomia, nello svolgimento delle attività scolastiche, deve essere l'obiettivo primario di genitori ed insegnanti. Autonomia che per una alunno con DSA è spesso raggiungibile a costi elevati in termini di vissuto emotivo. Consapevolezza e collaborazione tra famiglia, scuola e comunità sono i pilastri che consentono di sostenere emotivamente e praticamente il percorso scolastico, ma essenziale è anche il clima che si crea all'interno della classe, con i compagni di scuola. È compito degli insegnanti favorire e promuovere una classe cooperativa ed inclusiva dedicando del tempo alla costruzione di relazioni significative e non giudicanti, alla valorizzazione dei diversi stili di apprendimento e della diversità in generale.

Vi sono alcuni utilissimi strumenti che possono facilitare la riflessione, la comprensione e l'accettazione consapevole delle diversità da parte del gruppo classe e dello stesso portatore di DSA. Uno di questi è il libro dal titolo "Il mago delle formiche giganti"[1], fiaba illustrata per bambini che racconta le avventure di un gruppo classe assai variopinto e quindi assai "normale": c'è Tommaso il bello, Pietro che ha gli occhiali e che senza non ci vede un fico secco, Smilla che è magra e maldestra, Alessia che è già grassoccia e che ha sempre fame. Poi c'è Giovanni, che "non è né svogliato né pigro, è soltanto dislessico". Ogni alunno quindi si distingue dagli altri e nelle avventure che vivono ognuno di essi si presenterà nelle proprie debolezze e nei propri punti di forza. In appendice al libro, nella nuova edizione c'è anche il cd, ci sono due capitoli: un test di autodiagnosi sulla lettura che permette di capire, con esempi intelligenti ed efficaci, cosa accade quando non si riesce a leggere e un dialogo tra una maestra e i suoi allievi dal titolo "Che cos'è la dislessia". Anche il libro "Storie di straordinaria dislessia. 15 dislessici famosi raccontati ai ragazzi" di R. Grenci e D. Zanoni può aiutare alla riflessione, in quanto, passando in rassegna la vita di persone dislessiche o ritenute tali, mette in evidenza la possibilità di riuscire nella vita nonostante le difficoltà.

Un altro utile strumento, utilizzabile anche con le famiglie, è il film Stelle sulla terra (Taare Zameen Par). Il protagonista, Ishaan, è un bambino di 8 anni affetto da dislessia.

I libri di testo in formato digitale

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La CM nº18 del 9 febbraio 2012[2] obbliga le scuole ad adottare libri di testo redatti in forma mista (parte cartacea e parte in formato digitale); il libro quindi deve essere interamente scaricabile da internet.

Tale normativa, volta soprattutto a contenere i costi per le famiglie, offre la possibilità di avere a disposizione un testo digitale che potrebbe essere utilizzato in modo proficuo dagli alunni con DSA. Il condizionale è d'obbligo però: infatti non tutti i libri di testo in formato digitale prodotti dalle case editrici si prestano ad essere utilizzati con quei software (sintesi vocale, programmi che permettono di modificare un file PDF ai fini di sottolineare, prendere appunti) che normalmente consentono alle persone con DSA un accesso facilitato al testo scritto e alcuni strumenti per lo studio.

DSA - Apprendimento di una lingua straniera

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Con l'introduzione di due lingue straniere, la prima a partire dalle prime classi della scuola primaria e la seconda dal primo anno di scuola secondaria, si è fatto ancora più vivo e pressante il problema di come insegnare la L2 a bambini affetti da DSA. Secondo il decreto attuativo legge 170/2010, art.6, comma 4:“Le Istituzioni scolastiche attuano ogni strategia didattica per consentire ad alunni e studenti con DSA l'apprendimento delle lingue straniere. A tal fine valorizzano le modalità attraverso cui il discente meglio può esprimere le sue competenze, privilegiando l'espressione orale, nonché ricorrendo agli strumenti compensativi e alle misure dispensative più opportune. Le prove scritte di lingua straniera sono progettate, presentate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà connesse ai DSA”.

Alcuni alunni possono essere dispensati dall'effettuazione delle prove scritte, sia durante l'anno che in sede di esame, in particolare quando si presentino i seguenti casi:

  • in presenza di un grave DSA con esplicita richiesta di esonero dalle prove scritte
  • qualora sia la famiglia a richiedere la dispensa dalle prove scritte
  • decisione del consiglio di classe sulla base della diagnosi e delle risultanze degli interventi di natura pedagogico-didattica

Per quanto riguarda gli esami di stato, saranno le commissioni che, in base alle indicazioni fornite dai consigli di classe, stabiliranno le modalità delle prove orali in sostituzione delle prove scritte.

Solamente in presenza di particolare gravità di DSA, l'alunno o lo studente possono essere esonerati dall'insegnamento delle lingue straniere e seguire un ‘percorso didattico differenziato’, sempre che la famiglia e il consiglio di classe siano d'accordo. In questo caso, in sede di esami di stato, i candidati possono sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al rilascio dell'attestazione di cui all'art.13 del D.P.R. n.323/1998.

Per individuare quale lingua straniera privilegiare, bisognerà tener conto di quella con maggiore ‘trasparenza linguistica’, ovvero la corrispondenza fra come una lingua si scrive e come si legge. Chiaramente, in sede di programmazione, verrà privilegiato lo sviluppo delle abilità orali rispetto a quelle scritte. Dal momento che i tempi di lettura per un alunno con DSA sono maggiori, è possibile consegnare il testo scritto alcuni giorni prima della lezione per permettere all'allievo una lenta e graduale decodifica. Riguardo agli strumenti compensativi relativi alla lettura si possono usare audio-libri e sintesi vocale, quest'ultima anche in sede di esame di stato; mentre come strumenti compensativi per la scrittura si può ricorrere al computer con correttore automatico e dizionario digitale, anch'esso possibile in sede di esami di stato. Gli alunni e studenti affetti da DSA possono anche usufruire di misure dispensative, quali: tempi aggiuntivi, adeguata riduzione del carico di lavoro

DSA - Norme vigenti per la valutazione degli alunni

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Decreto del presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122 - Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni disabili e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1º settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 - art. 10. Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA)

1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell'attività didattica e delle prove di esame, sono adottati, nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.
2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove.

DSA - Strategie metodologiche e didattiche

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  • Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce
  • Utilizzare schemi e mappe concettuali
  • Insegnare l'uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini)
  • Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline
  • Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi”
  • Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all'argomento di studio, per orientare l'alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali
  • Privilegiare l'apprendimento dall'esperienza e la didattica laboratoriale
  • Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell'alunno l'autocontrollo e l'autovalutazione dei propri processi di apprendimento
  • Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari
  • Promuovere l'apprendimento collaborativo

DSA - Misure dispensative

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All'alunno con DSA è garantito l'essere dispensato da alcune prestazioni non essenziali ai fini dei concetti da apprendere. Esse possono essere, a seconda della disciplina e del caso:

  • la lettura ad alta voce
  • la scrittura sotto dettatura
  • prendere appunti
  • copiare dalla lavagna
  • il rispetto della tempistica per la consegna dei compiti scritti
  • la quantità eccessiva dei compiti a casa
  • l'effettuazione di più prove valutative in tempi ravvicinati
  • lo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni
  • sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconografico

DSA - Strumenti compensativi

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Altresì l'alunno con DSA può usufruire di strumenti compensativi che gli consentono di compensare le carenze funzionali determinate dal disturbo. Aiutandolo nella parte automatica della consegna, permettono all'alunno di concentrarsi sui compiti cognitivi oltre che avere importanti ripercussioni sulla velocità e sulla correttezza. A seconda della disciplina e del caso, possono essere:

  • formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento
  • tabella delle misure e delle formule geometriche
  • computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico; stampante e scanner
  • calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante
  • registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali) software didattici specifici
  • computer con sintesi vocale
  • vocabolario multimediale
  • applicazioni scaricabili dagli store di riferimento

Tra gli strumenti compensativi troviamo anche la musica, che grazie agli studi condotti dalle neuroscienze viene considerata come un facilitatore dell’apprendimento e come un potente mezzo di inclusione che permette di rendere meno invalidanti le difficoltà causate dai disturbi specifici dell’apprendimento. La musica consente lo sviluppo della persona a 360°, potenziando le abilità socio-emotive, cognitive, motorie, linguistiche e logiche; le attività possono essere costantemente adattate e modificate per favorire la partecipazione di tutti attraverso l’adattamento, la ricomposizione e l’improvvisazione; motiva la partecipazione degli allievi attraverso attività collaborative consentendo la costruzione del rispetto per le differenze altrui; ha una forte apertura interdisciplinare. La progettazione di un’attività musicale richiede che l’insegnante realizzi un ambiente di apprendimento caldo, accogliente e sfidante, che tenga conto di tutti gli allievi con le rispettive difficoltà e che imposti l’attività sotto forma di gioco.

Tra le abilità potenziate dall’attività musicale troviamo:

  • Coordinazione-motoria (es. oculo-manuale)
  • Memoria di lavoro
  • Concentrazione
  • Sviluppo dell’elaborazione temporale
  • Segmentazione del flusso sonoro (es. riconoscere frasi, segmentare sillabe…)

Tutte abilità direttamente o indirettamente collegate alle facoltà di lettura, scrittura e calcolo. Oltre a ciò la musica permette di aumentare l’autostima negli allievi (particolarmente bassa nei Dsa), di accrescere la forza del gruppo e consente il decentramento percettivo (essere attenti a ciò che fanno gli altri).

DSA - Strategie utilizzate dall'alunno nello studio

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  • strategie utilizzate (sottolinea, identifica parole–chiave, costruisce schemi, tabelle o diagrammi)
  • modalità di affrontare il testo scritto (computer, schemi, correttore ortografico)
  • modalità di svolgimento del compito assegnato (è autonomo, necessita di azioni di supporto)
  • riscrittura di testi con modalità grafica diversa
  • usa strategie per ricordare (uso immagini, colori, riquadrature)

DSA - Strumenti utilizzati dall'alunno nello studio

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  • strumenti informatici (libro digitale, programmi per realizzare grafici)
  • fotocopie adattate
  • utilizzo del PC per scrivere
  • registrazioni testi con immagini
  • software didattici
  • altro

DSA - Valutazione (anche per esami conclusivi dei cicli)

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  • Programmare e concordare con l'alunno le verifiche
  • Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera)
  • Valutazioni più attente alle conoscenze e alle competenze di analisi, sintesi e collegamento piuttosto che alla correttezza formale
  • Far usare strumenti e mediatori didattici nelle prove sia scritte sia orali (mappe concettuali, mappe cognitive)
  • Introdurre prove informatizzate
  • Programmare tempi più lunghi per l'esecuzione delle prove
  • Pianificare prove di valutazione formativa

Riferimenti normativi

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  1. ^ Il mago delle formiche giganti, a cura di Associazione italiana Dislessia, ISBN 978-88-8415-076-9
  2. ^ CM nº18/12, SITO IN MANUTENZIONE (PDF) (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2012).
  3. ^ C.M.n 101/2010, su m.flcgil.it. URL consultato il 23 aprile 2020 (archiviato il 24 febbraio 2020).
  4. ^ a b c d Grasselli B., Nera. M.M., Lucarelli C., Consoni D., (2015). Potenziamento "abilitante" nei disturbi specifici di apprendimento. Monitoraggio e arricchimento del linguaggio e del desiderio della lettura. Roma, Armando Editore..

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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