Vai al contenuto

Giovanni Battaglin

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Giovanni Battaglin
Battaglin nel 1982
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Ciclismo
SpecialitàStrada
Termine carriera1984
Carriera
Squadre di club
1973-1977Jollj Ceramica
1978Fiorella Mocassini
1979-1983Inoxpran
1984Carrera Jeans
Nazionale
1973-1981Italia (bandiera) Italia
 

Giovanni Battaglin (Marostica, 22 luglio 1951) è un ex ciclista su strada italiano, professionista dal 1973 al 1984.

Vinse il Giro d'Italia e la Vuelta a España nel 1981, diventando il secondo ciclista della storia dopo Eddy Merckx, che vi era riuscito nel 1973, a realizzare questa accoppiata. Conquistò vittorie di tappa in tutti e tre i Grandi giri: quattro frazioni al Giro d'Italia e una a testa al Tour de France e alla Vuelta a España. Inoltre ha indossato in cinque occasioni la maglia rosa, simbolo del primato in classifica generale al Giro, due volte nel 1975 e tre nel 1981, ed in tredici occasioni la maglia amarillo alla Vuelta. Nel suo palmarès figurano anche la maglia a pois simbolo della vittoria nella classifica scalatori al Tour de France, la Vuelta al País Vasco, entrambe vinte nel 1979, la Milano-Torino 1980 e numerose altre classiche del panorama italiano.

Battaglin incitato dai tifosi durante il vittorioso Giro d'Italia 1981

Nel 1972 vinse il Giro d'Italia dilettanti con la formazione dilettantistica padovana Jollj Ceramica, diretta da Marino Fontana. L'anno dopo passò professionista con la stessa Jollj Ceramica, anch'essa al debutto nel professionismo,[1] piazzandosi terzo al Giro d'Italia, dietro a Eddy Merckx e Felice Gimondi, e vincendo il Giro del Lazio. Nel 1974 vinse il Giro dell'Appennino; nel 1975 sembrava destinato ad aggiudicarsi il Giro d'Italia dopo aver vinto due tappe, una in salita e una a cronometro, e aver indossato per un giorno la maglia rosa, ma un crollo sulla salita del Ciocco lo costrinse a un finale di Giro (vinto dal compagno di squadra Fausto Bertoglio) nelle retrovie. Durante la stagione vinse anche il Giro di Puglia e la Coppa Sabatini; nel 1976 fece invece sua la tappa di Caen al Tour de France.

Nel 1978 passò alla Fiorella Mocassini-Citroën, sotto la direzione di Luciano Pezzi, e durante l'anno conquistò tre tappe consecutive al Tour de Suisse e la Coppa Bernocchi. Approdato alla nuova Inoxpran nel 1979, in stagione conquistò la Vuelta al País Vasco e numerose classiche del calendario italiano e si classificò sesto al Tour de France, vincendone la classifica scalatori; questo successo non gli venne revocato nonostante la positività al doping riscontrata in quel Tour, che prevedeva solamente 10' di penalità.[2] Nello stesso anno, con la maglia della Nazionale italiana, fu tra i protagonisti ai campionati mondiali disputatisi a Valkenburg, entrando della fuga vincente, ma cadde ostacolato dall'olandese Jan Raas e dal tedesco Dietrich Thurau, che gli tagliarono la strada nella volata finale.

Nel 1980 fu terzo al Giro d'Italia dietro Bernard Hinault e Wladimiro Panizza, vincendo anche le prestigiose Milano-Vignola e Milano-Torino. L'anno della consacrazione fu il 1981, nel corso del quale vinse il Giro d'Italia e la Vuelta a España, "accoppiata" riuscita in precedenza solo ad Eddy Merckx ed in seguito ad Alberto Contador. Dopo i trionfi al Giro ed alla Vuelta non ottenne più risultati di rilievo e si ritirò dal ciclismo professionistico nel 1984, anno in cui ebbe termine il contratto con la Carrera (ex Inoxpran).

Sempre nel 1981 dopo la vittoria al Giro d'Italia fonda l'azienda Battaglin Cicli.[3]

Gran Premio Palio del Recioto
2ª tappa Giro della Regione Friuli Venezia Giulia (Gorizia > Passo di Pramollo)
Freccia dei Vini
Classifica generale Giro d'Italia dilettanti
  • 1973 (Jolly Ceramica, una vittoria)
Giro del Lazio
  • 1974 (Jolly Ceramica, una vittoria)
Giro dell'Appennino
  • 1975 (Jolly Ceramica, sei vittorie)
2ª tappa Giro di Puglia (Ostuni > Monte Sant'Angelo)
Classifica generale Giro di Puglia
3ª tappa Giro d'Italia (Ancona > Prati di Tivo)
13ª tappa Giro d'Italia (Forte dei Marmi > Forte dei Marmi, cronometro)
Coppa Sabatini
5ª tappa Volta Ciclista a Catalunya (Le Barcarès > Playa de Aro)
  • 1976 (Jolly Ceramica, una vittoria)
2ª tappa Tour de France (Angers > Caen)
  • 1977 (Jolly Ceramica, una vittoria)
Gran Premio Montelupo
  • 1978 (Fiorella, quattro vittorie)
6ª tappa Tour de Suisse (Bulle > Grächen)
7ª tappa Tour de Suisse (Grächen > Lugano)
8ª tappa Tour de Suisse (Lugano > Glarona)
Coppa Bernocchi
  • 1979 (Inoxpran, nove vittorie)
Giro della Provincia di Reggio Calabria
Trofeo Pantalica
2ª tappa Vuelta al País Vasco (Etxarri-Aranatz > Azkoitia)
5ª tappa, 2ª semitappa Vuelta al País Vasco (Oñati > Arantzazu)
Classifica generale Vuelta al País Vasco
7ª tappa Tour de Suisse (Locarno > Laax)
Trofeo Matteotti
Coppa Placci
Coppa Agostoni
  • 1980 (Inoxpran, quattro vittorie)
Milano-Vignola
18ª tappa Giro d'Italia (Sirmione > Pecol)
Milano-Torino
Coppa Placci
  • 1981 (Inoxpran, quattro vittorie)
8ª tappa, 2ª semitappa Vuelta a España (Granada > Sierra Nevada, cronometro)
Classifica generale Vuelta a España
19ª tappa Giro d'Italia (Dimaro > San Vigilio di Marebbe)
Classifica generale Giro d'Italia

Altri successi

[modifica | modifica wikitesto]
Classifica scalatori Tour de France
1973: 3º
1974: 6º
1975: 18º
1976: ritirato (16ª tappa)
1977: 46º
1978: ritirato (16ª tappa)
1980: 3º
1981: vincitore
1983: ritirato (15ª tappa)
1984: 50º
1975: ritirato (12ª tappa)
1976: ritirato (13ª tappa)
1979: 6º
1982: ritirato (16ª tappa)
1984: ritirato (11ª tappa)
1981: vincitore

Classiche monumento

[modifica | modifica wikitesto]
1975: ritirato
1976: ritirato
1979: ritirato
1980: ritirato
1981: ritirato
1982: ritirato
1983: 71º
1984: ritirato
1973: ritirato
1975: ritirato
1979: 3º

Competizioni mondiali

[modifica | modifica wikitesto]
Barcellona 1973 - In linea: 30º
Montréal 1974 - In linea: 10º
Yvoir 1975 - In linea: ritirato
San Cristóbal 1977 - In linea: 31º
Nürburgring 1978 - In linea: 17º
Valkenburg 1979 - In linea: 6º
Sallanches 1980 - In linea: 10º
Praga 1981 - In linea: 26º
  1. ^ Battaglin e Knudsen due carte importanti (PDF), in L'Unità, 17 novembre 1972. URL consultato il 15 ottobre 2019.
  2. ^ (ES) Battaglin positivo, in El Mundo Deportivo, 16 luglio 1979, p. 32. URL consultato l'8 settembre 2010.
  3. ^ Storia, su battaglinroadbikes.com. URL consultato il 14 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2017).

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]