Khanato degli Avari
Avari | |
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Dati amministrativi | |
Lingue ufficiali | Pannonian Avar proto-slavo lingue germaniche orientali proto-bulgaro |
Lingue parlate | proto-slavo (tarda lingua franca),[1] lingue turche, mongoliche o tunguse (nobiltà)[2][3][4] |
Politica | |
Forma di governo | khanato |
Nascita | 567 |
Fine | 822 circa[5] |
Causa | Campagne dell'Impero carolingio |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | parte dei Balcani, pianura pannonica |
Religione e società | |
Religioni preminenti | sciamanesimo e animismo, dopo il 796 cristianesimo |
Il khaganato avaro tra 582 e 612 | |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Longobardi Regno dei Gepidi Impero unno Impero bizantino Regno di Samo |
Succeduto da | Regno franco Primo Impero bulgaro Regno di Samo Slavi della Pannonia Marca avara |
Il Khanato degli Avari fu un khanato esistito dal 562 al 823. Fondato dagli Avari, ebbe come capitale Seghedino ed il primo khan fu Baian. Venne conquistato da Krum, che ne annesse i territori al Primo Impero bulgaro.[6]
Confini
[modifica | modifica wikitesto]Fino al momento della crisi di potere nella seconda metà del VII secolo, il khaganato non ebbe confini fissi. Successivamente, le strutture politiche si adattarono più strettamente alle strutture di potere europee. All'inizio dell'VIII secolo, il dominio avaro iniziò a proteggere le sue aree di insediamento con una fascia di confine disabitata.[7] Gli Ungari, in seguito, adottarono o rinnovarono questo tipo di sicurezza delle frontiere sotto forma del sistema delle Gyepű, ovvero una scelta quasi invariata a quella compiuta dagli Avari.[7][8] Una simile soluzione si adottò a ovest, in chiave anti-franca, nei pressi di Baiern, lungo il Traun, verso Lauriaco e da Linz alla zona intorno a Ratisbona. L'Enns formava un confine ufficiale tra Avari e Baviera ed era chiamato limes certus.[9][10]
Ulteriori barriere di confine si costruirono alle porte della Carantania e del Regno longobardo, ovvero tra i fiumi Zala e Mura e tra Drava e Mura nella regione dell'Oltremura.[11] Le trincee che il khan bulgaro Asparuch aveva costruito contro gli Avari negli anni 680 erano piuttosto lontane dall'area di insediamento di questi. Tuttavia, con riguardo a quel momento storico, risulta impossibile determinare i confini meridionali e orientali del khaganato con l'Impero bulgaro, mentre quello settentrionale tra le due potenze era costituito dal Danubio.[12] Solo alla fine dell'VIII secolo questa sezione della frontiera fu fortificata presso i fiumi Timok e Iskăr. A nord, dove i Carpazi formavano un confine naturale, non esisteva né si avvertiva l'esigenza di costituire un sistema di protezione ulteriore.[13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Curta (2019), pp. 50-51.
- ^ (EN) Florin Curta, The Slavic lingua franca (Linguistic notes of an archaeologist turned historian), in East Central Europe, vol. 31, 2004, DOI:10.1163/187633004X00134. URL consultato il 16 novembre 2021.«Al contrario, esistono pochissime prove che i locutori slavi abbiano avuto qualche contatto significativo con quelli turchi. Di conseguenza, e poiché una porzione dei termini assorbiti dallo slavo comune è di origine iranica, [la linguista] Johanna Nichols ha avanzato l'ipotesi secondo cui gli Avari si esprimessero in una lingua iranica, non turca»
- ^ Pohl (2018), p. 270.
- ^ (EN) p. 79 Peter B. Golden, Haggai Ben-Shammai e András Róna-Tas, The World of the Khazars: New Perspectives, BRILL, 2007, ISBN 978-90-04-16042-2.
- ^ Pohl (2018), p. 1.
- ^ "Divenuto khān nell'803, distrusse nell'805 il khanato degli Avari e annesse i loro territorî, posti a est del Tibisco, come anche la Transilvania". in [1]
- ^ a b Sugar e Hanák (1990), p. 7.
- ^ (EN) Gábor Hosszú, Heritage of Scribes: The Relation of Rovas Scripts to Eurasian Writing Systems, Rovas Foundation, 2012, p. 48, ISBN 978-96-38-84374-6.
- ^ Pohl (2018), p. 379.
- ^ Bowlus (1995), p. 47.
- ^ Wieczorek e Martin Hinz (2000), p. 139.
- ^ Fine (1991), p. 67.
- ^ Steinhübel (2020), p. 526.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Charles R. Bowlus, Franks, Moravians, and Magyars: The Struggle for the Middle Danube, 788-907, Philadelphia, University of Pennsylvania Press, 1995, ISBN 978-08-12-23276-9.
- (EN) Florin Curta, Eastern Europe in the Middle Ages (500-1300), BRILL, 2019, ISBN 978-90-04-39519-0.
- (EN) John Van Antwerp Jr. Fine, The Early Medieval Balkans: A Critical Survey from the Sixth to the Late Twelfth Century, Ann Arbor, University of Michigan Press, 1991, ISBN 0-472-08149-7.
- (EN) Walter Pohl, The Avars: A Steppe Empire in Central Europe, 567-822, Ithaca e Londra, Cornell University Press, 2018, ISBN 978-15-01-72940-9.
- (EN) Ján Steinhübel, The Nitrian Principality: The Beginnings of Medieval Slovakia, BRILL, 2020, ISBN 978-90-04-43863-7.
- (EN) Peter F. Sugar e Péter Hanák, A History of Hungary, Indiana University Press, 1990, ISBN 978-02-53-20867-5.
- (EN) Alfried Wieczorek e Hans-Martin Hinz, Europe's Centre Around AD 1000, Theiss, 2000, ISBN 978-38-06-21549-6.
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