Lavis
Lavis comune | |
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Lavis | |
Vista da San Lazzaro | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Trento |
Amministrazione | |
Sindaco | Andrea Brugnara (Partito Autonomista Trentino Tirolese-PD-Vivi Lavis Lista civica) dal 22-9-2020 (2º mandato) |
Territorio | |
Coordinate | 46°08′20.44″N 11°06′44.14″E |
Altitudine | 238 m s.l.m. |
Superficie | 12,18 km² |
Abitanti | 9 164[1] (31-3-2024) |
Densità | 752,38 ab./km² |
Frazioni | Pressano (Presan), Nave San Felice (Nave), Sorni |
Comuni confinanti | Giovo, San Michele all'Adige, Trento, Terre d'Adige, Vallelaghi |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 38015 |
Prefisso | 0461 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 022103 |
Cod. catastale | E500 |
Targa | TN |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 784 GG[3] |
Nome abitanti | lavisani |
Patrono | sant'Udalrico |
Giorno festivo | 8 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Lavis nella provincia autonoma di Trento | |
Sito istituzionale | |
Lavis (IPA: /laˈvis/,[4] Lavìs in dialetto trentino[5]) è un comune italiano di 9 164 abitanti della provincia di Trento. Situato nella val d'Adige ad una decina di chilometri a nord di Trento presso lo sbocco della val di Cembra, è bagnato dal torrente Avisio (La Vìs in dialetto trentino) da cui ne deriva il nome.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Simboli
[modifica | modifica wikitesto]- Stemma
Lo stemma del comune di Lavis è stato riconosciuto con D.C.G. del 9 agosto 1929.[6]
Esso è lo stemma dell'antica "Comunità di Lavis, Pressano e Consorti", a significato dell'unione e della solidarietà che lega le comunità rappresentate.
- Gonfalone
Dagli anni Ottanta del Novecento il Comune utilizzava un gonfalone non approvato formalmente:
«Drappo rettangolare cadente, troncato di azzurro e di rosso, appeso al bilico mediante 6 merli guelfi, terminante al ventame in grande punta centrale; il centro è caricato dello stemma comunale con corona murale; la dicitura orizzontale COMUNE DI LAVIS (in due righe) è collocata nella parte inferiore della fascia rossa.»
Su richiesta del consiglio comunale la Giunta provinciale di Trento ha approvato il nuovo gonfalone ufficiale con deliberazione n. 559 dell'11 aprile 2014.[8]
«Drappo rettangolare di cm 90 x cm 180, del colore di due smalti dello stemma, l'azzurro e il rosso, divisi in due campi sovrapposti e di eguale altezza, aventi le seguenti caratteristiche: 1. il drappo è sospeso mediante un bilico mobile ed un’asta metallica e terminata in punta da una freccia; 2. il gonfalone ornato e frangiato è caricato, al centro, dallo stemma del Comune sormontato dall’iscrizione centrata e convessa verso l’alto, con lettere maiuscole romane, COMUNE Dl LAVIS; 3. la cravatta frangiata consiste in nastri tricolorati dai colori nazionali; 4. le parti metalliche del gonfalone sono argentate, come lo sono analogamente i ricami (che vogliono rappresentare la vite quale coltura storicamente caratterizzante il territorio), i cordoni e l'iscrizione.»
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di Sant'Udalrico, citata già dall'anno 1341 in un contratto relativo all'acquisto di legname, venne ricostruita nell'anno 1488 in stile gotico, nel 1593 in stile rinascimentale, e nel 1760 nelle forme attuali. Ad oggi la chiesa si presenta in forme barocche, a tre navate scandite da due pilastri ciascuna, con volte decorate da scene dell'Esodo nell'aula, e da episodi della vita di Sant'Udalrico nel presbiterio, ad opera del pittore veronese Bartolomeo Zeni, che qui operò tra il 1783 e il 1789. Vi sono inoltre pregevoli stucchi rococò e decorazioni a finto marmo. Altre opere degne di nota sono i due altari laterali, dedicati alla Madonna e al Crocifisso, opera dello scultore Cristoforo Benedetti, risalenti agli anni 1700-1719 e posti nella precedente chiesa, dalla quale provengono anche le due tele raffiguranti l'Assunzione di Maria e la Resurrezione di Cristo, realizzate verso il 1700 dal pittore Giuseppe Alberti. L'altare maggiore è opera marmorea tardo-settecentesca del maestro Giovanbattista Antonini da Brentonico. Dietro esso si trova la Pala del Santo Patrono opera del boemo Johann Pock, racchiusa in una imponente ed elaborata cornice marmorea. Narra la leggenda che la chiesa sorse sul luogo della morte di Sant'Udalrico, avvenuta nel 973 d.C. Il santo vescovo di Augusta, al ritorno da un pellegrinaggio a Roma, sentendosi morire chiese di essere trasportato sulla riva destra del torrente Avisio, che all'epoca rappresentava il confine tra il mondo tedesco e quello italiano, per poter spirare nella sua terra. A Lavis sarebbero state quindi sepolte le viscere del santo, secondo la tradizione popolare.
- Chiesa della Madonna di Loreto, risalente al 1700 circa, è posta sulla sponda del torrente Avisio in prossimità del ponte. Costruita su modello della Santa Casa di Loreto per volere di Giovanni Battista Svaldi, si presenta ad aula unica e volta a botte. L'altare in pietra è sormontato dalla nicchia contenente la statua della Madonna ed è decorato da un affresco opera del pittore Angelo Orlandi raffigurante il trasporto della Santa Casa.
- Chiesetta di San Giovanni Nepomuceno, mirabile opera barocca di Domenico de Costa di Badia risalente al 1755. Già cappella privata dell'adiacente palazzo De Coredo, ora municipio, l'edificio si presenta affacciato sulla antica Via Imperiale. L'interno a navata unica è arricchito da lesene sostenenti un imponente cornicione e da eleganti stucchi. Capolavoro assoluto è senza dubbio l'ancona barocca a stucco che incornicia la pala, bellissima opera rococò di Francesco Sebaldo Unterpergher, dipinta nel 1741, raffigurante la Madonna con Bambino attorniata dai santi Giuseppe, Giovanni Battista, Giovanni Nepomuceno e Carlo Borromeo.
- Chiesa di San Felice da Nola, nella frazione di Pressano.
- Chiesa di Santa Maria Assunta, nella frazione di Sorni.
Aree naturali
[modifica | modifica wikitesto]Giardino dei Ciucioi
[modifica | modifica wikitesto]È un giardino che sorge sulle pendici del dos Paion sopra il borgo di Lavis. Il toponimo "Ciucioi" deriva dal tedesco Zu Zoll (Al Dazio: il paese di Lavis, era infatti il dazio tirolese posto sul confine tra la contea del Tirolo e il Principato vescovile di Trento). Il giardino dei Ciucioi fu ideato e realizzato da Tommaso Bortolotti, ricco imprenditore lavisano, tra il 1840 e il 1860. Esso si sviluppa su terrazzamenti e si compone di finte quinte architettoniche legate all'eclettismo architettonico dell'epoca. Rare piante esotiche, coltivate in vaso e custodite in grandi serre riscaldate da stufe a olle e caminetti, arricchivano il patrimonio botanico del giardino ammirato anche da imperatori e principesse che passavano lungo la sottostante strada imperiale. Il Giardino è gestito dall'Ecomuseo Argentario.
Biotopo foci dell'Avisio
[modifica | modifica wikitesto]Riserva naturale che comprende le foci dell'Avisio e parte del corso dell'Adige fino alle foci del Noce. È attraversata dalla ciclopista della valle dell'Adige.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[9]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Al 31 dicembre 2023 vi erano 835 stranieri, pari all'8,78% della popolazione.[10]
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Nell'aprile 2014 nell'ambito di un progetto per la valorizzazione del patrimonio artistico architettonico del comune di Lavis l'assessorato alla cultura, istruzione e valorizzazione dei BB.CC ha incaricato il maestro d'arte Renato Restelli di eseguire una raccolta di opere raffiguranti i luoghi più rappresentativi del paese; che avrebbero costituito gli originali di una collezione di stampe di prestigio denominate "OMAGGIO A LAVIS" i luoghi della storia[11].
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Lavis è capolinea della linea 17 della rete urbana automobilistica di Trento.
Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio comunale è attraversato da due linee ferroviarie: la linea del Brennero (Innsbruck–Verona), a scartamento normale, e la linea a scartamento ridotto Trento-Malé-Mezzana, inaugurata nel 1964 in sostituzione della preesistente tranvia.
L'abitato principale è servito da due stazioni: quella di Lavis, sulla linea del Brennero, è gestita da Rete Ferroviaria Italiana, mentre Lavis FTM si trova sulla Trento-Malé-Mezzana ed è gestita da Trentino Trasporti. Le località di Nave San Felice e Sornello sono servite anch'esse da impianti ferroviari entrambi sulla Trento-Malé-Mezzana: la prima dall'omonima stazione, la seconda da una fermata in piena linea.
La stazione sotterranea di Zambana, pur servendo l'omonimo comune, sorge nel territorio di Lavis.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Sindaci dal 1978
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1978 | 1985 | Cornelio Moser | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1985 | 1990 | Cornelio Moser | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1990 | 1995 | Claudio Brugnara | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1995 | 2000 | Graziano Tomasin | Progressisti - L'Ulivo | Sindaco | |
2000 | 2004 | Graziano Tomasin | Progressisti - L'Ulivo | Sindaco | |
2004 | 2010 | Graziano Pellegrini | Lista civica | Sindaco | |
2010 | 2015 | Graziano Pellegrini | Lista civica | Sindaco | |
2015 | 2020 | Andrea Brugnara | Partito Democratico | Sindaco | |
2020 | in carica | Andrea Brugnara | Partito Democratico | Sindaco |
Sport
[modifica | modifica wikitesto]Ci sono diverse associazioni sportive quali l'U.S. Lavis che propone attività calcistica a tutti i livelli per i maschi e pallavolistica per le ragazze, lo SCI CLUB LAVIS fondato nel 1974 e che propone attività sciistiche e corsi di sci a tutti i livelli per bambini, ragazzi e adulti; l'A.S. Vivinsport che proponeva diversi sport tra i quali calcio a 5, pallanuoto, pallavolo, karate, judo,atletica e dodgeball e il C.R.C.S.D. Paganella (Circolo Ricreativo Culturale Sportivo Dilettantistico Paganella) che propone le attività di calcio, basket e minibasket.
Calcio
[modifica | modifica wikitesto]La squadra di calcio dell'Us Lavis Asd al termine della stagione 2013-14 è stata promossa nel campionato di Eccellenza.[12] L'ultima apparizione nel massimo campionato regionale risaliva alla stagione 1986-87 nell'allora campionato di Promozione regionale. Il 28 aprile 2024 grazie al successo in casa per 2-0 contro il SSV Naturns la squadra rossoblù, allenata da Stefano Manfioletti, centra la storica promozione in Serie D con due giornate di anticipo.
Sci
[modifica | modifica wikitesto]L'associazione sportiva SCI CLUB LAVIS fondato nel 1974, su iniziativa di Armando Botteon, iscitta alla F.I.S.I., da luogo a numerose iniziative ed attività sciistiche, corsi di sci a tutti i livelli per bambini, ragazzi e adulti. Negli anni ha anche organizzato importati manifestazioni sportive tra cui quella di maggior spicco negli anni '90 fu la 6-SCI gara non agonistica a squadre composte da gruppi di famiglie, che sotto la guida di Alberto Ghezzer prima e di Moser Cornelio poi e con il patrocinio di Rolly Marchi (lavisano di nascita, personaggio di spicco nel mondo dello sci e non solo, giornalista e fondatore, tra le altre iniziative, del famosissimo Trofeo Topolino di Sci) vide la partecipazione di campioni quali Alberto Tomba, Kristian Ghedina, Sabina Panzanzini, i fratelli Bergamelli ed altri, oltre a campioncini allora ancora in erba tra i quali Federica Brignone.
Pallavolo
[modifica | modifica wikitesto]All'interno dell'U.S. Lavis non vi è solamente il calcio. Essendo una polisportiva, infatti, la società rossoblù contempla anche al suo interno la disciplina della pallavolo. Questo attraverso un settore giovanile che copre tutti i campionati giovanili regionali, dal Minivolley all'Under 18, fino ad arrivare alla serie C, il massimo campionato regionale. Nella bacheca del settore pallavolo c'è anche la vittoria di due campionati di serie C (2013 e 2023) con conseguente promozione ai campionati nazionali ma in entrambi i casi si rinunciò alla promozione. In bacheca anche due Coppa Trentino Alto Adige (2022 e 2023) ed una Coppa Province (2022).
Karate
[modifica | modifica wikitesto]L'associazione sportiva dilettantistica Karate Lavis esiste dall'8 gennaio 1993. È iscritta alla FITAK (Federazione Italiana Taekwondo e Karate), alla FILPJK (Federazione Italiana Lotta Pesi Judo Karate) che dal 2001 si trasforma in FIJLKAM. L'associazione riceve l'autorizzazione dal CONI all'apertura di un Centro Avviamento allo Sport (CAS) nel 1995.
Pallacanestro
[modifica | modifica wikitesto]Il C.R.C.S.D. Paganella oltre alla prima squadra di basket iscritta al campionato di Promozione presenta anche un settore giovanile che comprende squadra Aquilotti, Esordienti e Under 15 che partecipano ai rispettivi campionati.
Pallamano
[modifica | modifica wikitesto]Pressano, una frazione di Lavis, ospita la Pallamano Pressano che milita nel campionato serie A maschile.
Curiosità
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2009 il comune di Lavis è stato definito il più solidale d'Italia, infatti l'80% degli abitanti ha partecipato a questo tipo di attività.[13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Luciano Canepari, Lavis, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
- ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli Etnici e dei Toponimi Italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
- ^ Lavis, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 5 luglio 2024.
- ^ Luigi Rangoni Machiavelli, Stemmi delle colonie, delle provincie e dei comuni del Regno d'Italia riconosciuti o concessi dalla Consulta Araldica del Regno al 1º novembre 1932, in Rivista del Collegio Araldico, 1933, p. 468.
- ^ Approvazione nuovo gonfalone del Comune di Lavis (PDF), in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige, n. 18/I-II del 06/05/2014, pp. 56-58. URL consultato l'08/07/2024.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ demo.istat.it, https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it .
- ^ Daniele Erler, Lavis si svela nelle stampe artigianali di Restelli, su trentinocorrierealpi.gelocal.it, 2 aprile 2014. URL consultato il 17 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2014).
- ^ Scheda squadra Lavis - Tuttocampo.it, su tuttocampo.it. URL consultato il 31 agosto 2018.
- ^ Lavis, il paese più solidale d'Italia - Trentino, su ricerca.gelocal.it. URL consultato il 26 agosto 2016.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lavis
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Lavis
Collegamenti esterni
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- Sito ufficiale, su comunelavis.it.
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