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Olimpiadi internazionali della fisica

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Le Olimpiadi internazionali della fisica (generalmente conosciute come IPhO, acronimo di International Physics Olympiad) sono una competizione annuale per studenti delle scuole secondarie superiori. È una delle olimpiadi scientifiche. La prima Olimpiade internazionale della fisica si è tenuta a Varsavia nel 1967.

Un'apposita organizzazione mantiene i legami fra i Paesi partecipanti e assicura la continuità della manifestazione da un anno all'altro. La partecipazione dei vari Paesi avviene normalmente con l'intervento dei rispettivi Ministeri competenti. Ogni anno si svolge in un Paese diverso e i Paesi partecipanti assumono un impegno ad ospitare la manifestazione in una delle occasioni successive, assicurando la libera partecipazione degli altri Paesi. In base allo Statuto [1] nessun Paese può essere escluso per motivi politici o per tensioni internazionali. In casi eccezionali in cui un Paese non può essere invitato, gli studenti di quel Paese possono partecipare a titolo individuale.

Ogni delegazione nazionale, risultato di una selezione locale, è composta da un massimo di cinque studenti (preuniversitari e di età fino a 20 anni) e due leader (docenti accompagnatori) a cui si aggiungono talvolta degli osservatori. Lo svolgimento della gara è organizzato dalla nazione ospitante, che prepara anche le singole prove. La competizione è individuale e si articola su due prove di cinque ore ciascuna: una prova sulla teoria, composta normalmente da tre problemi da risolvere, e una prova sperimentale, composta da uno o due esperimenti da eseguire. L'argomento delle prove deve rientrare nella fisica normalmente insegnata nelle scuole secondarie: esiste un Sillabo degli argomenti ammessi. Le prove di ciascuno studente vengono valutate, con criteri prestabiliti esprimendo un punteggio, da esperti della nazione ospitante, con un confronto con i leader della nazione dello studente. Una volta assegnati i punteggi, si forma una graduatoria generale. Le medaglie (oro, argento e bronzo) e le menzioni d'onore sono attribuite nel seguente modo: il migliore 8% dei partecipanti riceve la medaglia d'oro; chi si colloca in gradutoria fra l'8% e il 25% riceve quella di argento; fra il 25% e il 50% riceve quella di bronzo; fra il 50% e il 67% riceve la menzione di onore. Sono quindi premiati circa i 2/3 dei partecipanti. Vi sono inoltre dei premi speciali: miglior punteggio (vincitore assoluto), migliore prova teorica, migliore prova sperimentale, soluzione più originale, etc.

Organizzazione

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Ogni anno, l'organo di maggiore autorità dell'organizzazione[1] è il Board formato da tutti i leader delle delegazioni nazionali partecipanti. Esso ha una serie di compiti, fra cui l'approvazione dei problemi proposti dalla nazione ospitante, il controllo della regolarità delle procedure, la proclamazione dei vincitori. Inoltre il Board ha il compito di approvare eventuale modifiche allo Statuto, al Sillabo e ai Regolamento, approvare la proposta di una nazione di ospitare una delle prossime IPhO, eleggere il Presidente e il Segretario che, insieme ad un piccolo gruppo di consulenti esperti, hanno il compito di mantenere i rapporti fra le nazioni partecipanti nel periodo fra due IPhO. Attualmente (dal 2018) il Presidente è il prof. Rajdeep Singh Rawat, del National Institute of Education di Singapore; Segretario il prof. Paul Stanley, dell'Università Duke Kunshan, in Cina.

La lingua di lavoro è l'inglese. I testi dei problemi vengono proposti al Board in inglese ma per gli studenti essi vengono tradotti nelle lingue nazionali dai leader di ciascuna nazione, la notte precedente di ciascuna prova. Le soluzioni dei problemi e le relazioni agli esperimenti possono essere scritte nelle lingue nazionali anche se si raccomanda di usare il più possibile spiegazioni mediante simboli, equazioni, grafici, tabelle... I leader possono comunque intervenire nella fase di correzione per chiarire ai correttori il significato di espressioni linguistiche degli studenti.

Le spese di viaggio sono a carico di ciascuna nazione partecipante. Quelle di soggiorno e di organizzazione sono a carico della nazione ospitante; tuttavia ogni nazione partecipante contribuisce con un modesto importo, all'atto dell'iscrizione.

Dopo ciascuna IPhO viene stampato un volume di Rendiconti (Proceedings) dove si riporta tutto ciò che è avvenuto, il testo dei problemi e i nomi dei vincitori delle varie medaglie. Dal 1994 i testi dei problemi vengono anche riprodotti - in italiano - su supplementi della rivista La Fisica nella Scuola, pubblicata dall'Associazione per l'Insegnamento della Fisica.

Le prime Olimpiadi della Fisica si sono tenute nel 1967 a Varsavia, con la partecipazione di quattro soli Paesi oltre a quello organizzatore, la Polonia. Le nazioni interessate furono, oltre alla Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia, Bulgaria e Romania.[2]. Si trattava di un progetto che aveva lo scopo di dare uno stimolo allo studio della fisica e una formazione di eccellenza pre-universitaria nei Paesi dell'Europa Orientale, e una migliore conoscenza reciproca dei rispettivi sistemi educativi. Si cercò di replicare il successo delle Olimpiadi Internazionali della Matematica, la cui prima edizione si era tenuta nel 1959, anche se la presenza della prova sperimentale rendeva le Olimpiadi della fisica più costose in caso di partecipazione di un grande numero di Paesi.

La gara fu organizzata sul modello di una precedente gara di fisica che si teneva in Polonia, e che prevedeva un giorno di problemi di fisica teorica e successivamente un giorno di problemi di fisica sperimentale. Ovviamente era necessario del tempo per la correzione della prova teorica, perciò fra la prima e la seconda prova si rese necessario organizzare per i partecipanti giorni di pausa con conferenze ed escursioni. Questo modello è continuato in seguito[3].

Nel 1972 venne invitato il Primo Paese non europeo, Cuba, e il primo Paese occidentale, la Francia. Nel 1974 venne invitata la Repubblica Federale Tedesca, in questo caso l'invito assunse una rilevanza anche politica essendo anni di guerra fredda [4]. Nel 1978 e 1980 non si tenne la IPhO perché si sperava che, con l'allargamento dei Paesi partecipanti, qualche Paese occidentale fosse disponibile ad ospitarle[3]; ma questo si verificò solo nel 1982, con l'organizzazione della IPhO da parte della Repubblica Federale Tedesca. In quell'anno il vincitore assoluto fu per la prima volta uno studente occidentale, un tedesco.

Negli anni '80 e '90 vi fu un rapido aumento del numero di nazioni partecipanti. Nel 2012 alle IPhO estoni tenne una conferenza il Premio Nobel per la chimica Harold Kroto[5].

In sintesi, qui di seguito le varie edizioni delle IPhO:

Numero Anno HPaese ospitante Sede delle prove Vincitore assoluto Punteggio
1 1967 Polonia Varsavia Sándor Szalay (Ungheria) 39/40
2 1968 Ungheria Budapest Tomasz Kreglewski (Polonia)
Mojmír Simerský (Cecoslovacchia)
35/40
3 1969 Cecoslovacchia Brno Mojmír Šob (Cecoslovacchia) 48/48
4 1970 URSS Mosca Mikhaïl Volochine (URSS) 57/60
5 1971 Bulgaria Sofia Karel Šafarík (Cecoslovacchia)
Ádám Tichy-Rács (Ungheria)
48.6/60
6 1972 Romania Bucarest Zoltán Szabó (Ungheria) 57/60
1973 Non tenuta perché nessun Paese volle organizzarla[6]
7 1974 Polonia Varsavia Jaroslaw Deminet (Polonia)
Jerzy Tarasiuk (Polonia)
46/50
8 1975 Repubblica Democratica Tedesca Güstrow Sergey Korshunov (URSS) 43/50
9 1976 Ungheria Budapest Rafal Lubis (Polonia) 47.5/50
10 1977 Cecoslovacchia Hradec Králové Jirí Svoboda (Cecoslovacchia) 49/50
1978 Non tenuta perché nessun Paese occidentale fu disponibile ad ospitarla..[6]
11 1979 URSS Mosca Maksim Tsipin (URSS) 43/50
1980 Non tenuta perché nessun Paese occidentale fu disponibile ad ospitarla.[6]
12 1981 Bulgaria Varna Aleksandr Goutin (URSS) 47/50
13 1982 Repubblica Federale Tedesca Malente Manfred Lehn (Germania) 43/50
14 1983 Romania Bucarest Ivan Ivanov (Bulgaria) 43.75/50
15 1984 Svezia Sigtuna Jan de Boer (Paesi Bassi)
Sorin Spânoche (Romania)
43/50
16 1985 Jugoslavia Portorose Patrik Španel (Cecoslovacchia) 42.5/50
17 1986 Regno Unito Londra-Harrow Oleg Volkov (URSS) 37.9/50
18 1987 Repubblica Democratica Tedesca Jena Catalin Malureanu (Romania) 49/50
19 1988 Austria Bad Ischl Conrad McDonnell (Regno Unito) 39.38/50
20 1989 Polonia Varsavia Steven Gubser (USA) 46.33/50
21 1990 Paesi Bassi Groningen Alexander H. Barnett (Regno Unito) 45.7/50
22 1991 Cuba L'Avana Timour Tchoutenko (URSS) 48.2/50
23 1992 Finlandia Helsinki Chen Han (Cina) 44/50
24 1993 USA Williamsburg Zhang Junan (Cina)
Harald Pfeiffer (Germania)
40.65/50
25 1994 Cina Pechino Yang Liang (Cina) 44.3/50
26 1995 Australia Canberra Yu Haitao (Cina) 95/100
27 1996 Norvegia Oslo Liu Yurun (Cina) 47.50/50
28 1997 Canada Sudbury Sayed Mehdi Anvari (Iran)
29 1998 Islanda Reykjavík Chen Yuao (Cina) 47.50/50
30 1999 Italia Padova Konstantin Kravtsov (Russia) 49.80/50
31 2000 Regno Unito Leicester[7] Lu Ying (Cina)[7] 43.40/50[7]
32 2001 Turchia Adalia Danijar Nourgaliev (Russia) 47.55/50
33 2002 Indonesia Bali Ngoc Duong Dang (Vietnam) 45.40/50
34 2003 Taiwan Taipei Pavel Batrachenko (USA) 42.30/50
35 2004 Corea del Sud Pohang Aleksandr Michalyčev (Bielorussia) 47.70/50
36 2005 Spagna Salamanca Gábor Halász (Ungheria)
Lin Ying-hsuan (Taiwan)
49.50/50
37 2006 Singapore Singapore Jonathan Pradana Mailoa (Indonesia) 47.20/50
38 2007 Iran Isfahan Choi Youngjoon (Corea del Sud) 48.80/50
39 2008 Vietnam Hanoi Tan Longzhi (Cina) 44.60/50
40 2009 Messico Mérida Shi Handuo (Cina) 48.20/50
41 2010 Croazia Zagabria Yu Yichao (Cina) 48.65/50
42 2011 Thailandia Bangkok Hsu Tzu-ming (Taiwan) 48.60/50
43 2012 Estonia Tallinn e Tartu Attila Szabó (Ungheria) 45.80/50
44 2013 Danimarca Copenaghen Attila Szabó (Ungheria) 47.00/50
45 2014 Kazakistan Astana Xiaoyu Xu (Cina) 41.20/50
46 2015 India Mumbai Taehyoung Kim (Corea del Sud) 48.30/50
47 2016 Svizzera e Liechtenstein Zurigo Mao Chenkai (Cina)[8] 48.10/50
48 2017 Indonesia Yogyakarta
49 2018 Portogallo Lisbona Yang Tianhua (Cina) 46.80/50
50 2019 Israele Tel Aviv Xiangkai Sun (Cina) 43.50/50
2020 Non tenuta a causa della pandemia Covid-19.[6]
51 2021 Lituania (online) Kyungmin Kim (Corea del Sud) 46.25/50
52 2022 Svizzera (online)[9] Guowei Xu (Cina) 43.20/50
53 2023 Giappone Tokyo Bowen Yu (Cina) 45.20/50
54 2024 Iran Isfahan[10] Zhang Xinrui (Cina) 46.38/50

Le prossime nazioni che ospiteranno le IPhO saranno, nell'ordine, Francia, Colombia, Ungheria, Corea del Sud, Ecuador e Russia.

La partecipazione italiana

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Un primo approccio italiano non ufficiale fu tentato negli anni 1981 e 1982. Poi fu inviato un osservatore nel 1985 e dal 1987 l'Italia ha partecipato ufficialmente[3] a tutte le IPhO successive fino al 2023. La scelta della "squadra" degli studenti italiani avviene tramite un processo in cascata che coinvolge moltissime scuole secondarie superiori, le Olimpiadi italiane della Fisica, organizzate dall'Associazione per l'Insegnamento della Fisica.

Nel 1999 la 30ª IPhO si è svolta in Italia, a Padova, organizzata sempre dall'Associazione per l'Insegnamento della Fisica su mandato del Ministero della Pubblica Istruzione, in collaborazione con la Regione Veneto, l'Università di Padova e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare [11] [12].

  1. ^ a b Statuto IPhO, su ipho-new.org. URL consultato il 17 settembre 2024.
  2. ^ Storia delle Olifis, su spazioinwind.libero.it.
  3. ^ a b c Waldemar Gorzkowski, International Physics Olympiads, Singapore, World Scientific, 1990, ISBN 981-02-0107-9.
  4. ^ (EN) International Physics Olympiads(IPhO): their history, structure and future, su jyu.fi. URL consultato il 19 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  5. ^ Premio Nobel per la Chimica Harold Kroto dà una conferenza alle Ipho, su ut.ee.
  6. ^ a b c d (EN) Documentations, su ipho-new.org.
  7. ^ a b c IPhO 2000 Results – Gold Medal Holders, su star.le.ac.uk, Università di Leicester. URL consultato il 12 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2000).
  8. ^ Official final ranking (PDF), su science.olympiad.ch.
  9. ^ IPhO 2022 Website, su ipho2022.com. URL consultato il 27 luglio 2022.
  10. ^ IPhO 2024, su ipho2024.ir. URL consultato il 10 maggio 2024.
  11. ^ Giuliana Cavaggioni (a cura di), Proceedings of the XXX International Physics Olympiad, Padova, 2000.
  12. ^ XXX International Physics Olympiad,Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sezione di Padova, su pd.infn.it. URL consultato il 22 aprile 2016.

Giuliana Cavaggioni, Dennis Luigi Censi, Francesco Minosso, Paolo Nesti e Umberto Penco, Le Olimpiadi della Fisica, Bologna, Zanichelli, 1995, ISBN 88-08-09114-7.

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