Vai al contenuto

U-Boot

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando il bootloader per sistemi embedded, vedi Das U-Boot.
U-Boot, di Augusto Ferrer-Dalmau

U-Boot è il termine tedesco utilizzato per indicare genericamente i sommergibili nato dall'abbreviazione di Unterseeboot, letteralmente "battello sottomarino"[1]. Il termine è utilizzato nelle altre lingue per indicare i sommergibili impiegati dalla marina militare tedesca (Kaiserliche Marine e Kriegsmarine) durante la prima e la seconda guerra mondiale.

Talvolta in italiano è erroneamente utilizzata la forma anglicizzata U-Boat.

Gli obiettivi delle campagne degli U-Boot, armati di siluri ad aria compressa, in entrambi i conflitti furono i convogli che portavano rifornimenti dagli Stati Uniti e dal Canada in Europa.

Il termine U-Boot, seguito da un numero, esempio U-Boot 47 indica uno specifico vascello, mentre U-Boot Tipo II una determinata classe. Gli unici U-Boot che possono essere considerati veri e propri sottomarini, e non sommergibili, sono quelli che appartengono al Tipo XXI e al Tipo XXIII.

I sottomarini della Deutsche Marine del dopoguerra sono U-Boot e continuano ad avere la denominazione degli U-Boot, ad esempio U-Boot-Klasse 212 A. 16 sommergibili, catturati durante la seconda guerra mondiale, furono poi in servizio nella Kriegsmarine come U-Boot. Diversi U-Boot tedeschi furono in servizio, nei primi anni seguenti la seconda guerra mondiale, in diverse marine a titolo di riparazioni di guerra.

Il termine U-Boot può indicare nelle altre lingue, diverse dal tedesco, i seguenti tipi di sommergibili:

Prima guerra mondiale

[modifica | modifica wikitesto]
L'U-Boot U-9
Gli U-Boot U-52 e U-35

Nel maggio del 1915, l'U-20 (U-Boot Tipo U 19) tedesco affondò il transatlantico RMS Lusitania. Delle 1.345 vittime, 127 erano civili americani, tra i quali un noto produttore teatrale e un membro della famiglia Vanderbilt. L'evento fece rivolgere l'opinione pubblica americana contro la Germania e fu uno dei fattori principali dell'entrata in guerra degli Stati Uniti a fianco degli Alleati durante la prima guerra mondiale.

Il 31 gennaio 1917 la Germania dichiarò che i suoi U-Boot si sarebbero impegnati in una guerra sottomarina indiscriminata.

U-Boot della prima guerra mondiale
classi di U-Boot della Kaiserliche Marine della prima guerra mondiale
Classe Anno Numero Note
U 1 1906 1
U 2 1906 1
U-Boot Tipo U 3 1907 2
U-Boot Tipo U 5 1908 4
U-Boot Tipo U 9 1908 4
U-Boot Tipo U 13 1909 3
SM U 16 1909 1
U-Boot Tipo U 17 1910 2
U-Boot Tipo U 19 1910 4
U-Boot Tipo U 23 1911 4
U-Boot Tipo U 27 1912 4
U-Boot Tipo U 31 1912 11
U-Boot Tipo U 43 1914 8
U-Boot Tipo U 51 1914 6
U-Boot Tipo U 57 1914 6
U-Boot Tipo U 63 1915 3
U-Boot Tipo U 66 1913 5
U-Boot Tipo U 81 1915 6
U-Boot Tipo U 87 1915 6
U-Boot Tipo U 93 1915 22
U-Boot Tipo U 115 1916 0
U-Boot Tipo U 127 1916 0
U-Boot Tipo U 139 1916 3
U-Boot Tipo U 142 1916 1
U-Boot Tipo U 151 1916 7
U-Boot Tipo UA 1912 1
U-Boot Tipo UB I 1914 17
U-Boot Tipo UB II 1915 30
U-Boot Tipo UB III 1916 95
U-Boot Tipo UC I 1914 15
U-Boot Tipo UC II 1915 64
U-Boot Tipo UC III 1916 16
U-Boot Tipo UD 1 1918 0
U-Boot Tipo UE I 1915 10
U-Boot Tipo UE II 1916 9
U-Boot Tipo UF 1918 0
U-Boot della imperiale e regia Marina della prima guerra mondiale
U-Boot Tipo/Classe Note
SM U-1 U-Boot Tipo 1 rottamato nel 1920
SM U-2 U-Boot Tipo 1 rottamato nel 1920
SM U-3 U-Boot Tipo 3 affondato il 13 agosto 1915
SM U-4 U-Boot Tipo 3 rottamato nel 1920
SM U-5 U-Boot Tipo 5 rottamato nel 1920
SM U-6 U-Boot Tipo 5 abbandonato dell'equipaggio il 13 maggio 1916
SM U-10 U-Boot Tipo 10 ceduto dalla Germania nel 1915, precedentemente SM UB-1; danneggiato da mine il 9 luglio 1918, venne poi rottamato a Trieste nel 1918;
SM U-11 U-Boot Tipo 10 ceduto dalla Germania nel 1915, precedentemente SM UB-15; rottamato nel 1920
SM U-12 U-Boot Tipo 5 affondato il 12 agosto 1916; recuperato dagli italiani e rottamato a fine 1916
SM U-14 U-Boot Tipo 14 costruito dai francesi come Curie (Q 87), venne catturato nel porto di Pola nel dicembre 1914. Ritornato alla Francia nel 1919, rimase in servizio fino al 1929;
SM U-15 U-Boot Tipo 10 rottamato nel 1920
SM U-16 U-Boot Tipo 10 affondato il 17 ottobre 1916
SM U-17 U-Boot Tipo 10 affondato nel 1920
SM U-20 U-Boot Tipo 20 affondato nel 1918 dal sommergibile italiano F-13; il relitto fu recuperato nel 1962; la torretta è in mostra a Vienna
SM U-21 U-Boot Tipo 20 rottamato nel 1920
SM U-22 U-Boot Tipo 20 rottamato nel 1920
SM U-23 U-Boot Tipo 20 affondato il 21 febbraio 1918
SM U-27 U-Boot Tipo 27 rottamato nel 1920
SM U-28 U-Boot Tipo 27 rottamato nel 1920
SM U-29 U-Boot Tipo 27 rottamato nel 1920
SM U-30 U-Boot Tipo 27 scomparso in missione dopo il 31 marzo 1917
SM U-31 U-Boot Tipo 27 rottamato nel 1920
SM U-32 U-Boot Tipo 27 rottamato nel 1920
SM U-40 U-Boot Tipo 27 rottamato nel 1920
SM U-41 U-Boot Tipo 27 rottamato nel 1920
SM U-43 U-Boot Tipo 43 ceduto dalla Germania nel 1917, precedentemente SM UB-43; rottamato nel 1920
SM U-47 U-Boot Tipo 43 ceduto dalla Germania nel 1917, precedentemente SM UB-47; rottamato nel 1920

Seconda guerra mondiale

[modifica | modifica wikitesto]
L'U-Boot U-36
L'U-Boot U-37
L'U-Boot U-52
L'U-Boot U-100
L'U-Boot U-234
L'U-Boot U-534
L'U-Boot U-995
L'U-Boot U-995
BETASOM, una delle cinque basi di U-Boot in Francia durante la seconda guerra mondiale

Durante la seconda guerra mondiale, gli attacchi degli U-Boot furono la componente principale della battaglia dell'Atlantico Nord orientale, che durò fino al termine della guerra. Durante le prime fasi della guerra e subito dopo l'ingresso degli Stati Uniti, gli U-Boot furono estremamente efficaci nella distruzione dei mercantili alleati. Le migliorie nella tattica dei convogli, il sonar, le bombe di profondità, la decifrazione del Codice Enigma usato dai tedeschi e il raggio d'azione degli aerei di scorta servirono a volgere la sorte contro gli U-Boot. Alla fine la flotta degli U-Boot soffrì perdite estremamente pesanti, perdendo 789 unità (più 3 sommergibili inglesi catturati) su 1 157 (di cui 25 alleate catturate) e circa 30 000 marinai su un totale di 50 000. Inoltre la Germania possedeva 700 piccolissimi sommergibili. Va ricordato l'aiuto dei sommergibili italiani, che aiutarono con 32 unità e 109 navi affondate l'alleato tedesco. Gli U-Boot tedeschi e i sommergibili giapponesi e italiani affondarono in tutto 2828 navi alleate, per un totale di circa 15 milioni di tonnellate. Tra il 1939 e il 1942 gli U-Boot affondarono pressoché indisturbati varie navi da carico transitanti lungo la costa orientale americana, causando ingenti danni. Quando gli inglesi trovarono il modo di decifrare Enigma e gli alleati riuscirono a prevedere anche i movimenti degli U-Boot, i tedeschi non interruppero il loro impiego in Atlantico. Durante la seconda guerra mondiale, la Kriegsmarine (la Marina Militare Tedesca) produsse diversi tipi di U-Boot, man mano che la tecnologia migliorava.

Classi di U-Boot tedeschi

[modifica | modifica wikitesto]
Classi di U-Boot della Kriegsmarine della seconda guerra mondiale
Classe Tipo Anno Numero Note
U-Boot Tipo I U-Boot Tipo IA 1934 2
U-Boot Tipo II U-Boot Tipo IIA 1935 6
U-Boot Tipo IIB 1934 20
U-Boot Tipo IIC 1937 8
U-Boot Tipo IID 1939 16
U-Boot Tipo V U-Boot Tipo V 1940 1 Questo U-boot è anche conosciuto come V-80 (AIP).
U-Boot Tipo VII U-Boot Tipo VIIA 1935 10
U-Boot Tipo VIIB 1936 24
U-Boot Tipo VIIC 1938 568
U-Boot Tipo VIIC/41 1941 91
U-Boot Tipo VIIC/42 1942 0
U-Boot Tipo VIID 1940 6 Progettato per essere utilizzato come posamine.
U-Boot Tipo VIIF 1941 4 Progettato per essere utilizzato come trasporto siluro.
U-Boot Tipo IX U-Boot Tipo IX 1936 8
U-Boot Tipo IXB 1937 14
U-Boot Tipo IXC 1939 54
U-Boot Tipo IXC/40 1940 87
U-Boot Tipo IXD1 1940 2[2] Progettato per missioni a largo raggio.
U-Boot Tipo IXD2 1940 28
U-Boot Tipo IXD/42 1942 2[3] (+ 4 cancellati) Non è mai entrato in servizio nella seconda guerra mondiale.
U-Boot Tipo X U-Boot Tipo XB 1939 8 Progettato per essere utilizzato come posamine.
U-Boot Tipo XI U-Boot Tipo XI 1937 0 Non ordinato.
U-Boot Tipo XIV U-Boot Tipo XIV 1940 10 Concepito per risolvere il problema del rifornimento degli U-Boot in alto mare.
U-Boot Tipo XVII U-Boot Tipo XVIIA 1942 4
U-Boot Tipo XVIIB 1943 3
U-Boot Tipo XVIII U-Boot Tipo XVIII 1943 0 Prototipi; non divennero mai operativi.
U-Boot Tipo XXI U-Boot Tipo XXI 1943 118
U-Boot Tipo XXIII U-Boot Tipo XXIII 1943 61
Marina imperiale giapponese
Sommergibili della Kriegsmarine catturati dai giapponesi dopo la resa tedesca ed entrati in servizio nella Marina imperiale giapponese:

Flottiglie di U-Boot tedeschi

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Flottiglie di U-Boot tedeschi.
Flottiglie di U-Boot della Kriegsmarine della seconda guerra mondiale
Nome Tipo Base
1. Unterseebootsflottille Combattimento Francia (bandiera) Brest
2. Unterseebootsflottille Combattimento Francia (bandiera) Lorient
3. Unterseebootsflottille Combattimento Francia (bandiera) La Rochelle
4. Unterseebootsflottille Addestramento Germania (bandiera) Stettino
5. Unterseebootsflottille Addestramento Germania (bandiera) Kiel
6. Unterseebootsflottille Combattimento Francia (bandiera) Saint-Nazaire
7. Unterseebootsflottille Combattimento Francia (bandiera) Saint-Nazaire
8. Unterseebootsflottille Addestramento Danzica
9. Unterseebootsflottille Combattimento Francia (bandiera) Brest
10. Unterseebootsflottille Combattimento Francia (bandiera) Lorient
11. Unterseebootsflottille Combattimento Norvegia (bandiera) Bergen
12. Unterseebootsflottille Combattimento Francia (bandiera) Bordeaux
13. Unterseebootsflottille Combattimento Norvegia (bandiera) Trondheim
14. Unterseebootsflottille Combattimento Norvegia (bandiera) Narvik
18. Unterseebootsflottille Addestramento Polonia (bandiera) Hel
19. Unterseebootsflottille Addestramento Germania (bandiera) Pillau
20. Unterseebootsflottille Addestramento Germania (bandiera) Pillau
21. Unterseebootsflottille Addestramento Germania (bandiera) Pillau
22. Unterseebootsflottille Addestramento Polonia (bandiera) Gotenhafen
23. Unterseebootsflottille Combattimento/Addestramento Grecia (bandiera) Salamina / Danzica
24. Unterseebootsflottille Addestramento Germania (bandiera) Memel
25. Unterseebootsflottille Addestramento Lettonia (bandiera) Libau
26. Unterseebootsflottille Addestramento Germania (bandiera) Pillau
27. Unterseebootsflottille Addestramento Polonia (bandiera) Gotenhafen
29. Unterseebootsflottille Combattimento Italia (bandiera) La Spezia
30. Unterseebootsflottille Combattimento Romania (bandiera) Costanza
31. Unterseebootsflottille Addestramento Germania (bandiera) Amburgo
32. Unterseebootsflottille Addestramento Germania (bandiera) Königsberg
33. Unterseebootsflottille Combattimento Germania (bandiera) Flensburgo
L'U-Boot U-2540
L'U-Boot U-11 (S190) della Classe U-205
Gli U-Boot U-15 (S194) e U-17 (S196) della Classe U-206
L'U-Boot U-31 (S181) della Classe U-212

La Bundesmarine, del dopoguerra (1956-1990), e la Deutsche Marine, dopo la riunificazione tedesca (dal 1990), hanno continuato a usare la nomenclatura utilizzata in precedenza per gli U-Boot, ma riprendendo la numerazione da capo e aggiungendo il pennant number.

Lista di U-Boot della Bundesmarine e Deutsche Marine :

Altre nazioni

[modifica | modifica wikitesto]

Sei nazioni ottennero degli U-Boot della Kriegsmarine a titolo di riparazioni di guerra:

  1. ^ U-boat, su etymonline.com, Online Etymolgy Dictionary. URL consultato il 22 giugno 2012.

    «U-boat (n.): 1916 (said to have been in use from 1913), partial translation of German U-Boot, short for Unterseeboot, literally "undersea boat."»

  2. ^ U-180 and U-195 were boats of type IXD1.
  3. ^ U-883 and U-884 were boats of type IXD/42.
  • 1930, Adolphe Laurens, Histoire de la guerre sous-marine allemande 1914-1918.
  • 1965, Frank Wolfgang, U-boote contre les marines alliées, J'ai lu (Nº A92/93 et A94/95), 1965.
  • 1967, Geoffrey Jenkins, L'U-Boot scomparso, Longanesi, 1967.
  • 1970, Jean Noli, Les Loups de l'Amiral, Fayard, Le Livre de Poche, 1970.
  • 1970, Le commandant Heinz Schaffer, U 977 L'odyssée d'un sous-marin allemand, J'ai lu (Nº A15), 1970.
  • 1970, Peillard Léonce, Histoire générale de la guerre sous-marine 1939-1945, Laffont, 1970.
  • 1973, Buchheim, Lothar-Günther, Das Boot (original German edition 1973, eventually translated into English and many other Western languages). Movie adaptation in 1981, directed by Wolfgang Petersen.
  • 1977, Lothar-Günther Buchheim, Le Styx (titre original: Das Boot), traduction B. Kreiss, Éditions Albin Michel, 1977, au Livre de Poche nº 5429.
  • 1979, Antony Preston, U-Boote: l'histoire des sous-marins allemands, Nathan, 1979.
  • 1986, Jean-Paul Pallud, U-Boote! Les sous-marins allemands - tome 1, Éditions Heimdal.
  • 1986, Jean-Paul Pallud, U-Boote! Les sous-marins allemands: les Bases - tome 2, Éditions Heimdal.
  • 1986, Peter Padfield, Dönitz et la guerre des U-boote, 1986, ISBN 2-85704-209-4.
  • 1987, Terraine, John, Business in Great Waters, (Londra 1987) Wordsworth Military Library. The best single-volume study of the U-Boat Campaigns, 1917-1945.
  • 1988, Van der Vat, Dan. The Atlantic Campaign. Harper & Row, 1988. Connects submarine and antisubmarine operations between World War I and World War II, and suggests a continuous war.
  • 1990, Gannon, Michael (1990) Operation Drumbeat. Naval Institute Press. ISBN 978-1-59114-302-4.
  • 1994, Gray, Edwyn A. The U-Boat War, 1914-1918 (1994).
  • 1996, Clay Blair, Hitler's U-Boat War: The Hunted 1942-1945, Cassel & Co, 1996. ISBN 0-304-35261-6.
  • 1996, Clay Blair, Hitler's U-Boat War: The Hunters 1939-1942, Cassel & Co, 1996. ISBN 978-0679640325.
  • 1998, Gannon, Michael. 1998. Black May: The Epic Story of the Allies' Defeat of the German U-Boats in May 1943. Dell. ISBN 0-440-23564-2.
  • 1999, Jean-Philippe Dallies-Labourdette, U-Boote: 1935-1945 l'histoire des sous-marins de la Kriegsmarine, Éditions Histoire & Collections, ISBN 978-2-908182-41-5.
  • 1999, Stern, Robert C. (1999). Battle Beneath the Waves: U-boats at war. Arms and Armor/Sterling Publishing. ISBN 1-85409-200-6.
  • 2000, O'Connor, Jerome M. "Inside the Grey Wolves' Den." Naval History, June 2000. The US Naval Institute Author of the Year feature describes the building and operation of the German U-boat bases in France.
  • 2002, Werner, Herbert. Iron Coffins: A Personal Account of the German U-Boat Battles of World War II. ISBN 978-0-304-35330-9.
  • 2003, Williams, Andrew, The Battle of the Atlantic: Hitler's Gray Wolves of the Sea and the Allies' Desperate Struggle to Defeat Them, ISBN 978-0-465-09153-9.
  • 2004, Jacques Alaluquetas, U-Boot VIIC, Éditions Grancher, ISBN 978-2-7339-0880-8.
  • 2004, Kurson, Robert (2004). Shadow Divers: The True Adventure of Two Americans Who Risked Everything to Solve One of the Last Mysteries of World War II. Random House Publishing. ISBN 0-375-50858-9.
  • 2004, Patrick de Gmeline, Sous-marins allemands au combat 1939-1945, Presses de la Cité, 2004, ISBN 2-258-06481-3.
  • 2005, John Abbatiello. Anti-Submarine Warfare in World War I: British Naval Aviation and the Defeat of the U-Boats (2005).
  • 2005, Preston, Anthony (2005). The World's Greatest Submarines.
  • 2005, Westwood, David. U-Boat War: Doenitz and the evolution of the German Submarine Service 1935–1945 (2005) ISBN 1-932033-43-2.
  • 2006, Möller, Eberhard and Werner Brack. The Encyclopedia of U-Boats: From 1904 to the Present (2006) ISBN 1-85367-623-3.
  • 2006, Showell, Jak Mallmann. The U-boat Century: German Submarine Warfare, 1906–2006 (2006) ISBN 1-59114-892-8.
  • 2006, Von Scheck, Karl. U122: The Diary of a U-boat Commander. Diggory Press ISBN 978-1-84685-049-3.
  • 2007, Georg von Trapp and Elizabeth M. Campbell. To the Last Salute: Memories of an Austrian U-Boat Commander (2007).
  • 2008, Chris Bishop, Les Sous-marins de la Kriegsmarine: 1939-1945, 2008, ISBN 978-2-84690-327-1.
  • 2008, Henri Ortholan, La Guerre sous-marine 1914-1918, Bernard Giovanangeli éditeur, 2008, ISBN 978-2-7587-0022-7.
  • 2010, Hans Joachim Koerver. German Submarine Warfare 1914-1918 in the Eyes of British Intelligence, LIS Reinisch 2010, ISBN 978-3-902433-79-4.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]