Utente:Marta Corradi/MithatFagu
Mit'hat Fagu, noto anche come Mithat o Mitat Fagu, (Tirana, 4 settembre 1937) è un regista e animatore albanese.[1]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]I primi anni
[modifica | modifica wikitesto]Mithat Fagu si appassiona al cinema sin dall'infanzia: i film d'animazione che vide da bambino, amplificarono il suo interesse verso il cinema, tanto da convincerlo a intraprendere la carriera da regista.[2]
Terminate le medie, suo desiderio sarebbe stato quello di iscriversi alla scuola di teatro di Tirana; a quel tempo però non era possibile entrare nel settore teatrale se non si era raggiunta la maggiore età,[senza fonte] così decise di iscriversi alla sezione di arti figurative dell'Istituto d'arte Jordan Misja di Tirana.[1] Nel 1953, rimosso il vincolo d'età, Fagu riuscì ad iscriversi anche alla scuola di teatro di Tirana.[senza fonte] Nel 1955 si diplomò in scultura[1], mentre nel 1957 in regia per il teatro.[senza fonte]
VGIK
[modifica | modifica wikitesto]Con due diplomi in mano,[1] Mithat Fagu decise di perseguire la carriera da regista cinematografico, partecipando al bando per una borsa di studio per entrare all'Istituto statale pan-russo di cinematografia di Mosca VGIK (Vserossijskij Gosudarstvennʹìj Institut Kinematografii). Tra le cinquecento persone che si presentarono Fagu risultò vincitore e, nel 1958, partì per la Russia.[2]
Dal 1958 al 1961 frequentò il corso di regia presso il VGIK.[1] Durante il suo ultimo anno fu costretto ad abbandonare gli studi e la Russia, a causa della rottura diplomatica tra Enver Hoxha, Primo Segretario del Partito del Lavoro d'Albania, nonché dittatore del paese, e Nikita Sergeevič Chruščëv, Primo Segretario del Partito Comunista dell'Unione Sovietica.[3]
Albafilm
[modifica | modifica wikitesto]Tornato in Albania, i tre anni che Fagu trascorse presso il VGIK non gli furono riconosciuti: quando nel 1961 entrò a far parte dell'Studio Cinematografico Nazionale Albanese Albafilm, al tempo Shqipëria e Re (Nuova Albania)[4], non gli fu permesso di operare come regista; così dovette terminare gli studi presso l'Accademia d'arte di Tirana, nel 1964. Nel 1965 presentò al pubblico la sua prima opera, Storia di petrolieri, come prova della sua capacità artistica e professionale.[2]
Con questo documentario si apre la carriera professionale di Fagu, caratterizzata da grandi opere cinematografiche come Prita (1966), da vari episodi di censura, fino ad arrivare alla condanna ai lavori forzati nel 1973 che congelerà dodici anni della sua vita, ma non lo allontanerà dal mondo dello spettacolo, lo spingerà invece nel mondo dell'animazione.[5]
Presente
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1992, Fagu emigrò in Germania e infine in Italia, dove vive tuttora con la moglie, nella città di Lucca.[1]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Anni sessanta e settanta
[modifica | modifica wikitesto]Mithat Fagu nel 1965 presentò al pubblico la sua prima opera cinematografica, Storia di petrolieri: un documentario che mostra il lavoro degli estrattori di petrolio, dal punto di vista degli stessi petrolieri.[6] A detta di Fagu già questa prima esperienza professionale fu caratterizzata da grandi difficoltà, sia dal punto di vista organizzativo che da quello economico.[5]
Nel 1966 realizzò il suo primo lungometraggio, Prita (L'Agguato), presentato nel 1968, in cui si narrano vicende legate al movimento partigiano albanese durante la Seconda Guerra Mondiale.[7] In questo film spiccano l'eroismo dei partigiani albanesi e il desiderio di libertà di un paese sottomesso dal giogo tedesco e italiano.[1]
Negli anni settanta girerà diversi documentari, soprattutto dedicati al lavoro e alla salute. Tra questi Nella fabbrica di mattoni di Vore (1970), Donatori di vita (1971), Igiene, Igiene, Igiene (1971) e Chirurgia della stenosi mitralica (1971).[8]
Animazione in Romania e condanna
[modifica | modifica wikitesto]Fagu fin dagli anni sessanta si mostrò forte sostenitore dell'animazione e scrisse diversi articoli in favore dell'apertura di una sezione di animazione presso il proprio studio cinematografico. Anche per questo nel 1972 il Partito comunista albanese decise di mandarlo in Romania per imparare l'arte dell'animazione. La decisione gli fu riferita da Xhanfize Keko, regista albanese e moglie di Endri Keko, direttore dello Studio Shqipëria e Re.[9][2]
Nell'attesa dei documenti per la partenza, gli fu proposto di realizzare un documentario, quello che avrebbe decretato il suo momentaneo allontanamento dallo studio cinematografico. Nella valle della rivoluzione tecnico-scientifica (1973) fu considerato un atto deliberatamente ostile nei confronti del partito, tanto da far guadagnare a Fagu una condanna ai lavori forzati. Riuscì ad evitare la prigione grazie al fatto che il documentario si atteneva a una sceneggiatura, precedentemente approvata dal partito e dallo stesso Endri Keko.[10]
Lavori forzati
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1973 Fagu fu condannato ai lavori forzati, al tempo strumento considerato utile e necessario per la rieducazione al vivere sociale di soggetti sovversivi. Dopo diversi rifiuti, trovò lavoro come trattorista in una fattoria di Kamëz, nella contea della città di Tirana.[11] Passati dodici anni, nel 1985, fece domanda per rientrare nel mondo del cinema e riprendere la sua attività nello studio Nuova Albania. Il partito accettò la domanda, reintrodusse il regista nello studio, ma, invece di assegnarlo alla sezione del cinema tradizionale, lo collocà nella neonata sezione d'animazione, per escludere ogni possibile azione di critica al partito.[2]
Animazione
[modifica | modifica wikitesto]Fin dal documentario "Chirurgia della stenosi mitralica", Mithat Fagu conosce e utilizza l'animazione, in questo caso facendone uno strumento di supporto al prodotto filmico, per mostrare attraverso i disegni una particolare operazione al cuore.[8]
Nel 1973, contemporaneamente a Nella valle della rivoluzione tecnico-scientifica, il regista realizza illegalmente a casa propria il suo primo film d'animazione, Papavero (Lulekuqet), in cui mostra la storia del proprio paese, metaforicamente rappresentato da un papavero.[5]
Tornato da Kamëz realizzerà quattro film d'animazione: Il programma di Gentit (1986), Disegnare con un uccello (1989), Grande e piccolo (1989) e Chi ride per ultimo (1991/1992).
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]Film e documentari
[modifica | modifica wikitesto]- Storia di petrolieri (Tregim per naftetarin), 1965
- La montagna ci chiama (Mali na therret), 1966
- Prita, 1968
- Hanno spaccato la montagna (Ata çane malin), 1970
- Nella fabbrica di Vore (Ne fabriken e tullave Vore), 1970
- Donatori di vita (Dhuruesit e jetes), 1971
- Igiene, igiene, igiene (Higjene, higjene, higjene), 1971
- Chirurgia della stenosi mitralica (Kirurgjia ne stenozen mitrale), 1971
- Nella valle della rivoluzione tecnico-scientifica, 1973
- Viva la democrazia, 1992
Animazioni
[modifica | modifica wikitesto]- Papavero (Lulekuqet) 1973
- Il programma di Gentit (Oret e Gentit), 1986
- Disegnare con un uccello (Vizatim me nje zog), 1989
- Grande e piccolo (Te medha te vogla), 1989
- Chi ride per ultimo (Kush qesh i fundit), 1991/92
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Aktoret shqiptare, Regjizori i talentuar Mit'hat Fagu
- ^ a b c d e Shqiptarja.com, Intervista/ Mit’hat Fagu
- ^ Britannica, Enver Hoxha
- ^ Viezi, Abaz Hoxha, Kinostudio
- ^ a b c BalkanWeb, Mithat Fagu
- ^ AQSHF, Storia di Petrolieri
- ^ AQSHF, Prita
- ^ a b AQSHF, Documentari anni settanta
- ^ Gazeta Shqiptare, Endri Keko
- ^ A. Dedaj, Gjika-Fagu
- ^ aktoretshqiptare.info, Mit’hat Fagu dorëzon skicat e filmit reaksionar “Prita”
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (SQ) Leonardo Veizi, Abaz Hoxha: Enveri preu shiritin, Mehmeti nuk shkeli në Kinostudio, in Dita, 31 ottobre 2018. URL consultato il 6 giugno 2020 (archiviato il 6 giugno 2020).
- (SQ) BalkanWeb, Mithat Fagu, nga regjisor i Kinostudios, në traktorist i dalluar, in BalkanWeb, 5 giugno 2016. URL consultato il 7 giugno 2020 (archiviato il 7 giugno 2020).
- (SQ) Dashnor Kaloçi, Me Endri Kekon, njeriun dhe artistin, in Gazeta Shqiptare, 7 aprile 2019. URL consultato il 7 giugno 2020 (archiviato il 7 giugno 2020).
- (SQ) Intervista/ Mit’hat Fagu: Jeta ime nga regjisor, në 12 vite traktorist, 15 ottobre 2018. URL consultato il 7 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2020).
- (SQ) Anila Dedaj, “GJIKA QE I VETMI QË M’U AFRUA. ANAGNOSTI NGA LARG TREGONTE…”- REGJISORI RRËFEN PËR KOLEGËT: NËSE DO HYJA NË BURG, DO ISHA VETËVRARË, in KDP (Klubi i Debatit Politik), 28 novembre 2019. URL consultato l'11 giugno 2020 (archiviato l'11 giugno 2020).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (SQ) Regjizori i talentuar Mit'hat Fagu, su Aktoret shqiptare. URL consultato il 22 maggio 2020 (archiviato il 22 maggio 2020).
- (SQ) Intervista/ Mit’hat Fagu: Jeta ime nga regjisor, në 12 vite traktorist, su Shqiptarja.com, 15 ottobre 2018 (archiviato il 29 maggio 2020).
- (EN) The Editors of Encyclopaedia Britannica, Enver Hoxha, Prime Minister of Albania, su britannica.com, 8 aprile 2020. URL consultato il 6 giugno 2020 (archiviato il 6 giugno 2020).
- (SQ) Arkivi Qendror Shteteror i Filmit, su AQSHF. URL consultato il 7 giugno 2020 (archiviato il 7 giugno 2020).
- (SQ) Arkivi Qendror Shteteror i Filmit, su AQSHF. URL consultato il 7 giugno 2020 (archiviato il 7 giugno 2020).
- (SQ) Arkivi Qendror Shteteror i Filmit, su AQSHF. URL consultato il 7 giugno 2020 (archiviato il 7 giugno 2020).
- (SQ) Mit’hat Fagu dorëzon skicat e filmit reaksionar “Prita”, su aktoretshqiptare.info, 5 aprile 2018. URL consultato l'11 giugno 2020 (archiviato l'11 giugno 2020).
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