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Verbicaro

Coordinate: 39°45′N 15°55′E
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Verbicaro
comune
Verbicaro – Stemma
Verbicaro – Bandiera
Verbicaro – Veduta
Verbicaro – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Calabria
Provincia Cosenza
Amministrazione
SindacoFelice Spingola (lista civica Rinascimento verbicarese) dal 10-06-2024
Territorio
Coordinate39°45′N 15°55′E
Altitudine428 m s.l.m.
Superficie32,64 km²
Abitanti2 576[1] (30-06-2024)
Densità78,92 ab./km²
FrazioniSan Francesco
Comuni confinantiGrisolia, Orsomarso, San Donato di Ninea, Santa Maria del Cedro
Altre informazioni
Cod. postale87020
Prefisso0985
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT078153
Cod. catastaleL747
TargaCS
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitantiverbicaresi
PatronoMadonna delle Grazie
Giorno festivo2 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Verbicaro
Verbicaro
Verbicaro – Mappa
Verbicaro – Mappa
Posizione del comune di Verbicaro all'interno della provincia di Cosenza
Sito istituzionale

Verbicaro (Vruvëcàrë in calabrese[3]) è un comune italiano di 2 576 abitanti[1] della provincia di Cosenza, facente parte del Parco nazionale del Pollino.

Origini del nome

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Il nome del comune deriverebbe dal latino vervecarius, ossia "pastore"; secondo altri storici, invece deriverebbe dal nome greco di persona Nicolaus Berbecaris.

Nell'agosto del 1911, in seguito ad un'epidemia di colera che colpì gran parte della popolazione, Verbicaro fu teatro di una sommossa popolare in cui furono assassinate tre persone, tra cui il sindaco e il segretario comunale, mentre il municipio fu dato alle fiamme.[4]

Sul "Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, Volume 2" dell'erudito Lorenzo Giustiniani, stampato da Vincenzo Manfredi a Napoli nel 1797, dalla pagina 268 alla pagina 270 si legge:

"BERVICARO, o Verbicaro, sebbene in tutte le numerazioni del Regno la ritrovo sempre col primo nome. Questa terra è in provincia di Calabria citeriore, in diocesi di Cassano, distante da Cosenza miglia 50 di rovinose strade, e miglia 6 dalla marina della Bruca. Ella è situata in una valle, e picciola parte della medesima in un rialto, circondata da alti monti alla distanza di circa un miglio. L'aria, che vi si respira, mi si dice essere temperata. Tiene vicino due torrenti, i quali annualmente cagionano de' danni, e portano spesa a questa università per lo mantenimento di due ponti, e delle vie. Alla distanza poi di un miglio vi corre un fiume chiamato Innicari, che sorge nel territorio di Sandonato, scorre per lo canale della Favata, per lo territorio della nostra terra, e dall'altra di Grisolia, e di Abbatemarco, e si scarica finalmente in mare, ov'è la regia torre della Bruca. Il suo territorio confina con quelli di Sandonato, di Grisolia, di Abbatemarco, di Orsomarzo ec. Nel medesimo vi è un feudo rustico appellato di Sanbiagio, che dicono essere andato sempre coll'altro di essa Berbicaro. Produce delle vettovaglie, e delle buone uve, specialmente le dorache, o zibibi, le quali aumentandosi, potrebbero recare molto guadagno a quella popolazione, coll'arte di farle passe; ma l'industria delle pecore, e delle capre, fa tenere molto territorio per uso di solo pascolo, quandochè potrebbesi piantare di gelsi, di ulivi, e di altri alberi fruttiferi, ed evitarsi anche quel danno, che recano detti animali alle vigne, ed a' seminati di altri cittadini. In questo paese però i negozianti di pecore sono i più potenti. Il detto territorio non ha molta estensione, onde son costretti i cittadini di coltivare quello de' paesi vicini, ancorchè godessero la promiscuità con quello di esso Abbatemarco fin dal 1616. Gli scrittori Calabresi, che vorrebbero qui gli Aprustani di Plinio, decantano i boschi di questa terra dove dicono che si facea il terebinto, e vi si generavano le testugini, ma in oggi sono stati quasi tutti dismessi, appena vedendosene qualche avanzo nelle montagne di soli faggi di circa miglia cinque per uno. Alcuni querceti sono poi de' particolari; quindi è, che tutta la popolazione si serve de' legnami per uso delle fabbriche. Non vi abbonda la caccia nè di quadrupedi, nè di volatili, e rari sono ancora i rettili velenosi. La sua popolazione è andata sempre di mano in mano crescendo. Nella numerazione del 1532 fu tassata per fuochi 206, in quella del 1545 per 221, nell'altra del 1561 per 246, nella quarta del 1595 per 297, nella quinta del 1648 per lo stesso numero; nella sesta del 1669 per 148. In oggi però ascende al numero di 3400. Essi cittadini sono addetti all'agricoltura, ed alla pastorizia. Nel 1630 Antonio Castillas, che insieme col casale di Sanbiase la possedea col titolo di marchese, la vendè ad Angelo di Matera Cosentino per ducati 40500 senza il detto titolo (I). In oggi si possiede da D. Francesco Maria Cavalcanti col titolo di marchese".

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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  • Chiesa di San Giuseppe
  • Chiesa madre dell'Assunta
  • Santuario di San Francesco di Paola
  • Chiesa della Madonna del Carmine
  • Chiesa della Madonna della Neve
  • Chiesa della Santa Maria La Nova
  • Chiesetta della Madonna del Loreto

Architetture civili

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  • Portale via giardino
  • Vico Vignale
  • Fontana vecchia (Vecchio Municipio)
  • Portale per Buonifanti
  • Torre dell'Orologio

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[5]

Tradizioni e folclore

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  • La notte tra il giovedì e il venerdì Santo si ripete l'antichissimo rito dei Battenti Flagellanti: alcuni uomini penitenti, vestiti in rosso, a piedi nudi e gambe scoperte percuotono i loro arti inferiori con il cardillo (un pezzo di sughero sul quale sono infisse nove acuminate punte di vetro) fino a farli sanguinare; contemporaneamente i battenti fanno il giro del paese per ben tre volte, “segnando” le strade con le mani sporche di sangue. Successivamente, alle tre del mattino prende il via la processione del Mistero della Passione di Cristo con statue e quadri viventi ispirata alla Via Crucis e al Mistero della Passione.
  • Il 1º luglio di ogni anno, nella vigilia della festività patronale della Madonna delle Grazie, si svolge la tradizionale fiaccolata dei Zigni. Questi ultimi sono degli alberi e/o rami di pino (appositamente raccolti nei vicini rilievi montuosi del Parco nazionale del Pollino), portati a spalla da un gruppo di persone per le vie principali del centro abitato. La fiaccolata dei Zigni, a metà del suo percorso, si incontra con la processione religiosa, svolta in onore della Santa Patrona della cittadina. Inoltre, la mattina del 2 luglio vengono preparate, da volontari del luogo, delle infiorate lungo le vie principali del centro abitato, che saranno attraversate dalla processione nel tardo pomeriggio.

Infrastrutture e trasporti

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Verbicaro è raggiungibile:

Amministrazione

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Sindaci di Verbicaro

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1975 1977 Felice Spingola Lotta Continua Sindaco
1980 1985 Felice Spingola Lista civica Sindaco
1985 1988 Carmelo Gamba Alternativa Sindaco
1988 1989 Felice Spingola Lista civica Sindaco
1989 1990 Arturo Riccetti PCI Sindaco
1990 1995 Luigi Tuoto PCI Sindaco
1995 1999 Felice Spingola Lista civica Sindaco
1999 2009 Carmine Cirimele Lista civica Sindaco
2009 2014 Felice Spingola Lista civica Sindaco
2014 2024 Francesco Silvestri Lista civica Sindaco
2024 in carica Felice Spingola Lista civica Sindaco
  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 1990, p. 693.
  4. ^ La Stampa
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  • Armentano Aldo, "Un calabrese a Roma", ed. Del Faro, 2014.
  • Francis Marion Crawford, "The Children of the King" (Romanzo) Ed. Macmillan, London/New York, 1893
  • Cava Giovanni, Verbicaro - spunti di storia e cronaca, ed. Fasano, 1988.
  • Celia Giovanni, "Mons. Pietro Raimondi. Il Vescovo-Parroco", ed. Velar, Collana Blu. Messaggeri d'amore, 2016.
  • Celia Giovani, "Il Santuario diocesano di San Francesco di Paola a Verbicaro: storia, tradizioni e restauro. Trascrizione integrale del Registro delle gestioni della cappella (1876-1936)", editoriale progetto 2000, Cosenza, 2016.
  • Lorenzo Maria Pia, Colera sovversivo - Le rivolta di Verbicaro (1855-1911), Edisud 1991.
  • Rinaldi Pietro, Verbicaro nell'ultimo cinquantennio, ed. Fasano, 1988.
  • Silvestri Francesco, La casa della vita e dell'amore, ed. Periferia-Cosenza, 2004.
  • Spingola Felice, La paura di Verbicaro, Ed. Lerici, Roma, 1980.
  • Spingola Francesco, Ninne Nanne, jocarieddhi, canzuneddhi e prighieri i Vruvicaru, Istituto musicale "Girolamo Frescobaldi", Perugia, 1991.
  • Spingola Francesco, "Canti della tradizione religiosa di Verbicaro", Istituto Musicale "Girolamo Frescobaldi", Perugia, 2009.
  • Spingola Francesco, "Vocabolario verbicarese-italiano", Istituto Musicale "Girolamo Frescobaldi", Perugia, 2013.
  • Totaro Salvatore, "La funzione mediatrice degli angioletti nei rituali della Settimana Santa a Verbicaro", ed. Lampi di Stampa, 2005.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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