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Villa Gallia

Coordinate: 45°48′55.15″N 9°04′00.5″E
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Villa Gallia
La facciata principale
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneLombardia
LocalitàComo
IndirizzoVia Borgovico, 154 - Como (CO)
Coordinate45°48′55.15″N 9°04′00.5″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1615
StileBarocco, Neoclassico
Usouffici amministrativi
Realizzazione
ArchitettoSimone Cantoni
AppaltatoreMarco Gallio
ProprietarioProvincia di Como

La Villa Gallia (formalmente identificata come Villa Crespi[1]) è un imponente villa neoclassica di Como, opera dell'architetto Simone Cantoni.

La villa deve il proprio nome al cardinale Marco Gallio,[2][3] che nel 1615 (o 1619[4]) la fece costruire[5] abbattendo la villa-museo dell'umanista Paolo Giovio,[3][6][7] la quale era stata a sua volta edificata negli anni 1537-1543. La decorazione ad affresco del salone centrale di Villa Gallia fu affidata a Isidoro Bianchi, forse in collaborazione con i pittori della famiglia Recchi.[8]

Nel 1772 la villa passò nelle mani della famiglia Fossani.[6]

Nel 1815 Simone Cantoni, progettista di Villa Olmo, eseguì l'ampliamento a sud e l'aggiornamento in stile neoclassico per conto di Carolina di Brunswick. Alloggiata presso la vicina Villa Saporiti,[9] la nobile inglese preferì poi acquistare Villa d'Este[9].

Nel 1859 la villa divenne proprietà della famiglia Bellotti.[6]

Alla fine dell'Ottocento la villa fu oggetto di ulteriori modifiche, apportate dall'ingegner Robecchi. Queste elaborazioni comportarono la realizzazione dell'attico, di alcuni balconi e di una decorazione a bugnato[6].

Nel 1901 si iniziarono i lavori di realizzazione di un giardino formale e della cancellata. Quest'ultima, commissionata da Giulia Morbio, fu costruita da Mazzuccotelli sulla base di un progetto di Lodovico Pogliaghi[6].

Durante il Novecento, la parte di giardino a monte della villa fu destinata alla costruzione di una scuola. I lavori non interessarono tuttavia l'antico ninfeo, databile al Seicento, ancora oggi visibile nel cortile dello stesso istituto scolastico[9][10].[8]

L'ultima ristrutturazione avvenne a cavallo tra la fine degli anni 1950[8] e il decennio successivo, su delibera della Giunta Comunale di Como, per accogliere gli uffici dell'Amministrazione provinciale,[8] già proprietaria dell'attigua Villa Saporiti.

Dal 16 giugno 1998, la parte di giardino rivolta verso il Lario ospita Medusa, scultura di Domenico Paladino dedicata a Gianni Versace.[9]

All'interno della villa, tra i dipinti di Isidoro Bianchi, spicca una raffigurazione della fuga da Troia da parte di Enea.[3]

  1. ^ Giuseppe Ruffo, Piano di Governo del Territorio - Elenco beni storico artistico monumentali e/o archeologici vincolati o da cautelari[collegamento interrotto], a cura di Comune di Como.
  2. ^ Belloni et al., p. 246.
  3. ^ a b c Bartolini, p. 122.
  4. ^ Berra, p. 29.
  5. ^ TCI, Guida d'Italia [...], p. 273.
  6. ^ a b c d e TCI, Le province di Como e Lecco [...], p. 153.
  7. ^ Berra, p. 52.
  8. ^ a b c d Trabella, cap. 3.
  9. ^ a b c d Bartolini, p. 123.
  10. ^ ISTITUTO COMPRENSIVO COMO BORGOVICO, Scuola Secondaria di Primo Grado U.Foscolo, su IC COMO BORGOVICO, 5 febbraio 2021. URL consultato il 23 febbraio 2022.
  • Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
  • Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN 88-365-1325-5.
  • Touring Club Italiano (a cura di), Le province di Como e Lecco: il Lario, le ville, i parchi, Bellagio, Menaggio, Varenna, Touring Editore, 2003, ISBN 978-88-365-2919-3.
  • Franco Bartolini, I segreti del Lago di Como e del suo territorio, Cermenate, New Press Edizioni, 2016 [2006].
  • Francesca Trabella, 50 Ville del Lago di Como, Lipomo, Dominioni Editore, 2020, ISBN 978-88-87867-38-1.
  • Pietro Berra, Da Plinio a Volta - Itinerari d'autore sul lago di Como, Lomazzo, New Press Edizioni, 2023.

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