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Aldo Riguccini

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Aldo Riguccini (Città di Castello, 16 luglio 1913Città di Castello, 1º marzo 1992) è stato un pittore, scultore e designer italiano. Ha operato anche come illustratore, ceramista e nei campi della moda e dell'arredamento firmandosi talora con lo pseudonimo De Rigù.

Lasciati gli studi classici, si iscrive all'Istituto d'arte Bernardino di Betto di Perugia e dal 1931 frequenta l'Accademia di belle arti di Firenze; in questi anni segue corsi tenuti da Felice Carena, Primo Conti e Celestino Celestini.[1]

Del 1936 è la sua prima committenza ufficiale, ovvero l'affresco rappresentante Cristo che placa le acque (meglio conosciuto come La tempesta sedata) per la Cappella Monti-Torrioli presso il Cimitero Monumentale di Città di Castello. L'opera suscita forti e contrastanti reazioni nelle istituzioni e fra i cittadini tanto da suscitare un vivace dibattito[2] in cui si profila persino la possibilità di distruggere l'affresco, talmente rivoluzionario è l'impatto dato dallo stile artistico e dalla soluzione iconografica elaborata da Riguccini. Seguono altre commissioni tra cui: San Domenico, posto sull'ingresso laterale della chiesa omonima nel 1942, San Carlo Borromeo e gli Appestati presso Santa Maria Maggiore nel 1944[3] e la Resurrezione, datata 1947, all'interno della Cappella dei Volontari nel famedio del Cimitero Monumentale.

L'opera di Riguccini si esprime anche attraverso vari disegni, dipinti su tavola e tela di diverse dimensioni, opere oggi conservate principalmente presso collezioni private locali e istituzioni tifernati. Tali opere furono protagoniste di mostre presso gallerie fiorentine e romane o inserite in contesti pubblici di rilevanza nazionale tra cui la mostra dei pittori umbri tenutasi nel 1942 presso Roma. Tra il 1943 e il 1946 Riguccini insegna disegno e calligrafia presso l'Istituto di Arti Grafiche di Città di Castello e creando opere di arte grafica di alto valore stilistico ed espressivo: le Laudi di Jacopone da Todi, il Cantico di San Francesco e gli Orrori della guerra. Nel 1945 realizza le linoleografie per le illustrazioni a I promessi sposi di Alessandro Manzoni, nell'edizione della libreria editrice Paci "La Tifernate" - G. Paci editore.

Volume edito dalla Libreria editrice Paci "la Tifernate" di Città di Castello (PG), Italia.

Aldo Riguccini si dedica alla produzione della ceramica già dagli anni quaranta, fondando nell'immediato dopoguerra con la collaborazione economica di Salvatore Spinelli la Ceramica del Coppo, con ampio riconoscimento testimoniato da numerose commesse anche estere (americane, in particolare)[4] e dalla necessità di formare nuova manodopera qualificata, attraverso la volontà di Riguccini stesso di dare nuovamente vita all'Accademia dei Coccianti con sede presso Palazzo Vitelli alla Cannoniera.[5] Nei primi anni cinquanta però Riguccini si stacca da quella che ormai è divenuta l'Industria Ceramica Umbra per avviare una propria bottega artigianale e, insieme con la ceramista Elsa Mercati, realizza una produzione artistica raffinata e selezionata.[6]

In quegli stessi anni cinquanta Riguccini, con lo pseudonimo di De Rigù, si dedica anche alla moda e all'arredo. Apre infatti un negozio a Roma in piazza di Spagna; il negozio romano sarà chiuso solo dopo pochi anni dalla sua apertura. L'artista tifernate trasferisce la propria attività a Firenze, inaugurando una boutique personale in via della Vigna Nuova. Il negozio fiorentino è venduto intorno al 1988 e Riguccini fa ritorno definitivamente a Città di Castello, stabilendo il proprio laboratorio artistico dapprima in via Sant'Antonio e successivamente in Piazza Matteotti (presso la libreria Fratelli Paci), stringendo ulteriori rapporti con Tela Umbra.

L'artista tifernate avvia un'ampia e variegata produzione di valore artigianale e artistico che interessa ambiti del design moderno: dalla moda all'arredo.[1] Gli anni settanta sono ricchi di attività in quanto l'artista progetta arredi per case private, alberghi e cinema. Tra i più importanti interventi si ricorda: l'atrio dell'Hotel Terme di Fontecchio, il cinema Eden e il negozio Caldei in via Cerboni; non più esistenti sono invece: alcune stanze dell'Hotel Tiferno, l'ingresso del Cinema Vittoria, l'Hotel Sobaria a Citerna. Riguccini progetta case private ideando sintesi stilistiche in cui pittura, tessuti, ceramiche, tende e disposizione degli spazi convivono in equilibrio.

  1. ^ a b Catia Cecchetti, "De Rigù": una mostra che fa riflettere sull'arte contemporanea nelle Chiese castellane, sul sito della Diocesi di Città di Castello Archiviato il 28 dicembre 2013 in Internet Archive. del 10 giugno 2013.
  2. ^ Ivan Teobaldelli, "Vademecum sull'arte a Città di Castello", sul sito l'altrapagina Online Archiviato il 27 dicembre 2013 in Internet Archive..
  3. ^ Dino Marinelli, "Santa Maria Maggiore", su l'altrapagina Online Archiviato il 3 gennaio 2014 in Internet Archive.; Touring Club Italiano, Umbria, Milano, Touring Club Italiano, 1950 (3ª ed.), p. 113 (testo parzialmente consultabile anche su Google Libri); Maria Teresa Merella, "Italia Centrale", 2º vol. della Guida artistica d'Italia, Milano, Electa, 1981, p. 31 (testo parzialmente consultabile anche su Google Libri).
  4. ^ Cfr. vari numeri del settimanale socialista locale La Rivendicazione: 7 settembre 1946, 1º maggio 1948, 5 giugno 1948 e, per il successivo distacco da Spinelli, 1º dicembre 1951.
  5. ^ La Libertà del 9 febbraio 1946.
  6. ^ Alvaro Tacchini, "L'industria ceramica a Città di Castello", sul sito Storia tifernate e altro Archiviato il 28 dicembre 2013 in Internet Archive..
  • Palma Viardo (a cura di), Aldo Riguccini pittore, Firenze, Il Ponte, 1942.
  • Michelangelo Masciotta, "Firenze: Lumini, Pulcinelli, Riguccini al 'Ponte' ", su Emporium, vol. 98º, 1943, n. 583, pp. 34 e 37 (testo e immagine consultabili anche on line, sul sito Laboratorio delle Arti Visive Archiviato il 4 gennaio 2014 in Internet Archive.).
  • Jacopone da Todi, Dodici laudi di Jacopone da Todi (con litografie di Aldo Riguccini), Città di Castello, Dell'angelo, 1944.
  • Francesco d'Assisi, Cantico di frate Sole (con litografie di Aldo Riguccini), Città di Castello, Dell'angelo, 1950.
  • AA. VV., Aldo Riguccini. Dipinti e disegni 1932–1945, Città di Castello, Petruzzi, 1994. Catalogo dell'omonima mostra allestita nel 1994 a Città di Castello.
  • Luigi Amadei, la tradizione moderna nell alta valle del tevere la" Valle Museo" .Baldelli, Burri, Bruschetti, Cagli, Ciangottini, Fusco, Leoncillo, Nuvolo, Riguccini: 18 gennaio - 18 marzo 1997, Città di Castello, Galleria delle Arti, 1997.
  • Alvaro Tacchini, La Scuola operaia G.O. Bufalini, Città di Castello, Petruzzi, 1997.
  • Nemo Sarteanesi, Il Cimitero Monumentale e la Società laica del Camposanto di Città di Castello, Città di Castello, Petruzzi, 1999.
  • Alvaro Tacchini, Artigianato e industria a Città di Castello tra Ottocento e Novecento, Città di Castello, Petruzzi, 2000.
  • Antonio Carlo Ponti (a cura di), Terra di maestri. Artisti umbri del Novecento, Città di Castello, Edimod, 2002 - Perugia, Effe, 2003-2007. Cataloghi delle mostre tenute a Villa Fidelia di Spello.
  • Elvio Ciferri, Tifernati illustri, Città di Castello, L'altrapagina, 2003.
  • Luciano Vanni, "La pittura murale a Città di Castello tra gli anni Trenta e Cinquanta del XX secolo", in Pagine altotiberine, 42, 2010, pp. 7–38.
  • Luciano Vanni, "L'«affare Riguccini». Due bozzetti per la chiesa di Santa Maria Maggiore a Città di Castello", in Pagine altotiberine, 48, 2012, pp. 77–90.
  • Enrico Paci (a cura di), "Libri belli" Giuseppe Paci e la libreria editrice “La Tifernate”. Vicende storiche e inventari degli archivi, Perugia, Soprintendenza archivistica per l'Umbria, 2015 (Segni di civiltà. Quaderni della Soprintendenza archivistica per l'Umbria, 40), pp 16, 30, 31, 68, 136, 137.
Controllo di autoritàVIAF (EN90262042 · ISNI (EN0000 0004 1961 1274 · SBN NAPV043725

Cartelladue litografie a colori: "Giovanna d arco","Uccello di fuoco", Città di castello, Galleria delle Arti di Luigi Amadei, 1980