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Arturo Benigni

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Arturo Benigni
Gen. Arturo Benigni
NascitaMercogliano, 20 gennaio 1890
MorteRoma, 27 maggio 1961
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Italia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
Esercito italiano
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Anni di servizio1909-1954
GradoGenerale di divisione
GuerreGuerra Italo-Turca
Prima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
Comandante di12ª Reggimento Bersaglieri
Studi militariAccademia Militare di Modena, Scuola di Applicazione di Fanteria, Scuola di Guerra
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Arturo Benigni (Mercogliano, 20 gennaio 1890Roma, 27 maggio 1961) è stato un generale italiano, veterano del Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea, della guerra italo-turca, della prima e della seconda guerra mondiale. Durante la seconda guerra mondiale partecipò alla campagna di Tunisia al comando della Fanteria Divisionale della 1ª Divisione fanteria "Superga". Decorato con la Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia [1]e quella di Ufficiale dell'Ordine militare d'Italia [1].

Nel 1909 iniziò a frequentare la Regia Accademia Militare di Modena[2], da cui uscì con il grado di sottotenente[3] dei Bersaglieri frequentando successivamente la Scuola di applicazione. Volontario in Eritrea, fu presto promosso tenente e successivamente capitano. Rientrato in Italia nel dicembre del 1915, fu assegnato al 29° Reggimento Fanteria ed in seguito al 6° Reggimento Bersaglieri. Fu fatto prigioniero nel maggio 1916 sul Monte Meada e trasferito al campo di prigionia di Sigmundsherberg in Austria.  Durante la prigionia fu promosso a maggiore. Alla fine del conflitto, fu assegnato alla commissione armistiziale a Vienna fino all 'estate del 1919. Rientrato al 6° Reggimento Bersaglieri ne divenne l’Aiutante Maggiore Nel 1926 entro alla Scuola di Guerra di Torino e durante il triennio fu promosso tenente colonnello. Successivamente trasferito al 7° Reggimento Bersaglieri, e nel 1933 divenne istruttore alla Scuola Centrale di Fanteria di Civitavecchia per poi rientrare al reggimento nel 1935.  Promosso colonnello nel 1937, divenne comandante del 12° Reggimento Bersaglieri e successivamente comandante della Scuola Allievi Ufficiali di Complemento Bersaglieri e della Scuola Allievi Sottufficiali di Complemento Bersaglieri di Pola. Promosso generale di brigata, nel 1941 divenne comandate della zona militare dell’Istria. Nel 1942 divenne comandante della 2° Brigata di Marcia, parte dell'8ª Divisione fanteria di marcia ed in seguito comandante della fanteria divisionale della Divisione Superga. In Tunisia comando valorosamente la "Abschnitt Benigni" sul fronte di Kairouan[4]. Catturato nel maggio del 1943 alla resa delle forse dell’asse in Tunisia, con il suo comandante Gen. Fernando Gelich, fu imprigionato nel campo di prigionia di Saida in Algeria fino alla fine del 1945. Rientrato in Italia, fu assegnato al Ministero della Difesa e successivamente promosso a generale di division e posto nella riserva. Morì a Roma il 27 maggio del 1961.

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia
— Regio Decreto 1º agosto 1941[1]
Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
— Gazzetta Ufficiale 1 settembre 1937
Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
— Decreto del presidente della Repubblica 24 novembre 1947[1]
Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 4 febbraio 1942[5]
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 14 novembre 1935[6]
Commendatore all'Ordine del Merito della Repubblica - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore all'Ordine del Merito della Repubblica
— 30 dicembre 1952
Croce per anzianità di servizio militare - nastrino per uniforme ordinaria
Croce per anzianità di servizio militare
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-turca
  1. ^ a b c d Quirinale Scheda - visto 12 ottobre 2024
  2. ^ Scuola Militare, Annuario per l'anno scolastico 1910-1911, Modena, Societa Tipografica Modenese, 1911.
  3. ^ Voghera, Enrico, Bolletino Ufficiale delle Nomine e Promozioni, R. Esercito Italiano, 1911.
  4. ^ Vittorio Sogno, Il XXX Corpo d'Armata Italiano in Tunisia: relazione - Volume 2 of Operazioni Italo-Tedesche in Tunisia, 1952.
  5. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.295 del 14 dicembre 1942, pag.13.
  6. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.122 del 27 maggio 1936, pag.1727.

(EN) Charles D. Pettibone, The Organization and Order of Battle of Militaries in World War II Volume VI Italy and France Including the Neutral Countries of San Marino, Vatican City (Holy See), Andorra, and Monaco, 2010, ISBN 1-4269-4633-3.

Sogno, V. (s.d.). Il XXX Corpo d'Armata Italiano in Tunisia: relazione - Volume 2 of Operazioni Italo-Tedesche in Tunisia.

Messe, Giovanni.Come finì la guerra in Africa : la Prima Armata italiana in Tunisia, Rizzoli Editore, Milano, 1946.[1]

Collegamenti esterni

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(EN) Arturo Benigni, su Generals, http://www.generals.dk. URL consultato il 10 ottobre 2024.

  1. ^ Giovanni Messe, Come finì la guerra in Africa : la Prima Armata italiana in Tunisia, Milano, Rizzoli Editore, 1946.