Giorgio Merula
Giorgio Merula, propriamente Giorgio Merlani di Negro, nome umanistico Georgius Merula Alexandrinus (Alessandria, 1430 – Milano, 13-14 marzo 1494[1]), è stato un filologo, storico e umanista italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Giorgio Merlani nacque ad Alessandria da nobile famiglia sul finire del 1430. Studiò a Milano dal 1444 al 1446 sotto la guida di Francesco Filelfo, di cui divenne successivamente avversario fra i più fieri, attaccandolo nella In Filelphum a causa di una critica filologica del primo nei confronti dell'allievo[2]; poi si spostò a Padova e a Venezia. Dal 1460/61 cominciò ad insegnare a Mantova e, dal 1465, quindi a Venezia, dove aprì una scuola privata molto frequentata per poi insegnare in quella prestigiosa di San Marco[2]. Qui incontrò il grecista Giorgio Valla, che Merula convinse ad insegnare greco. Su invito di Ludovico il Moro si trasferì a Pavia, dove risiedette dal 1483 al 1485 insegnando nello Studium locale, e quindi a Milano presso l'Accademia, dove rimase fino al 1494, anno della sua morte[3].
Fra i suoi allievi si annoverano Baldassare Castiglione, Taddeo Ugoleto e Tristano Calco; quest'ultimo ereditò anche la biblioteca del maestro e si dedicò a proseguirne l'opera storiografica. Attaccò violentemente Poliziano (In Politianum), accusandolo di aver plagiato i suoi scritti nei Miscellanea; laddove invece si trattava di testi originali, ne confutava la correttezza[4].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Uno degli interessi principali di Merula fu l'edizione ed il commento di classici latini e greci: pubblicò l'editio princeps di Plauto (1472), lavorò sugli Scriptores rei rusticae, su Catone il vecchio, Varrone, Columella, Palladio e Marziale; e ancora Cicerone (De finibus bonorum et malorum), Ausonio, Giovenale, Curzio Rufo, Quintiliano. Dal greco tradusse le Vite di Nerva, di Traiano e di Adriano redatte da Dione Cassio compendiato da Giovanni Xifilino[2].
Ludovico il Moro lo incaricò di redigere una storia della famiglia Visconti (Antiquitates Vicecomitum o Historia Vicecomitum), dandogli il permesso di consultare la biblioteca e l'archivio visconteo di Pavia. Merula, però, non la completerà mai: si fermò infatti alla battaglia di Parabiago del 1339[1], più di cent'anni prima che la dinastia si estinguesse con Filippo Maria (1447). In relazione a quest'opera, Merula consultò anche la Commedia di Dante, cercando di indagare, a partire dai versi 73-75 del canto VIII del Purgatorio, l'identità della sposa di Galeazzo I Visconti (Beatrice d'Este) e i motivi della critica aspra che il poeta fiorentino fa nei confronti del signore di Milano[5].
Scrisse infine una narrazione dell'assedio turco di Scutari (Bellum Scodrense), composta nel settembre 1474; la fortezza sarebbe poi caduta nelle mani degli Ottomani nel gennaio 1479.
Si dedicò inoltre alla ricerca di manoscritti greci e latini; presso il monastero di Bobbio, nel 1493, l'allievo Giorgio Galbiate ebbe la ventura di scoprirne un numero cospicuo, sebbene la morte abbia troncato il suo desiderio di pubblicarne i testi[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ferdinando Gabotto e Angelo Badini Confalonieri, Vita di Giorgio Merula, Alessandria, Tipografia G. Jacquemod, 1893, SBN PUV0294678.
- Alessandro Daneloni, Merlani (Merula), Giorgio, collana Dizionario biografico degli italiani, vol. 73, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2009, SBN LI30017808. URL consultato il 20 agosto 2018.
- Remigio Sabbadini, Merula, Giorgio, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934. URL consultato il 20 agosto 2018.
- Mario Santoro, Giorgio Merula, a cura di Umberto Bosco, collana Enciclopedia dantesca, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970, SBN LI30012137. URL consultato il 20 agosto 2018.
- V. Fera, Tra Poliziano e Beroaldo: l'ultimo scritto filologico di Giorgio Merula, «Studi umanistici» 2, 1991, pp. 7–88.
- A. Friggi, Libri greci alla corte di Ludovico il Moro: Giorgio Merula e la sua biblioteca, «Archivio Storico Lombardo» 130, 2004, pp. 109–135.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Giorgio Merula
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Mèrula, Giorgio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Mèrula, Giórgio, su sapere.it, De Agostini.
- Alessandro Daneloni, MERLANI, Giorgio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 73, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
- Opere di Giorgio Merula, su MLOL, Horizons Unlimited.
- Mario Santoro, Merula, Giorgio, in Enciclopedia dantesca, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 76466284 · ISNI (EN) 0000 0001 1029 8136 · SBN RMLV020048 · BAV 495/34138 · CERL cnp00873760 · LCCN (EN) n86113780 · GND (DE) 100942415 · BNE (ES) XX1692366 (data) · BNF (FR) cb13484063s (data) · J9U (EN, HE) 987007271429105171 · NSK (HR) 000678026 · CONOR.SI (SL) 64947299 |
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