Incudine (Italia)
Incudine comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Brescia |
Amministrazione | |
Sindaco | Diego Carli (lista civica) dal 4-10-2021[1] |
Territorio | |
Coordinate | 46°13′20″N 10°21′30″E |
Altitudine | 910 m s.l.m. |
Superficie | 19,67 km² |
Abitanti | 347[2] (30-9-2022) |
Densità | 17,64 ab./km² |
Comuni confinanti | Edolo, Monno, Vezza d'Oglio |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25040 |
Prefisso | 0364 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 017083 |
Cod. catastale | E297 |
Targa | BS |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona F, 3 511 GG[4] |
Nome abitanti | incudinesi |
Patrono | san Maurizio |
Giorno festivo | 22 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Incudine nella provincia di Brescia | |
Sito istituzionale | |
«Segue il Commun d'Incudine, qual contiene due terre divise dal fiume Oglio, che passa tra mezo cioè: Incudine dal Solivo, Incudine dal Vago.»
Incudine (Incüzen in dialetto camuno[6][7]) è un comune italiano di 347 abitanti[2] della Val Camonica, provincia di Brescia in Lombardia.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Incudine è diviso in due dal fiume Oglio. La parte settentrionale, rivolta a sud-ovest, è chiamato Incudine al Solivo (da Sulìf, che in dialetto camuno indica un posto soleggiato), mentre la parte meridionale, rivolta a nord, è detta Incudine al Vago (da Vàch, che in dialetto camuno indica il lato in ombra della vallata),[8] e nella zona dove passa la strada nazionale è detta borgo.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Una "bota" (storia tramandata oralmente), un'antica leggenda, che si perde nella notte dei tempi che comunque alcuni studiosi ritengono abbia qualche fondamento, racconta che il paese di Incudine fu fondato, in epoca romana o medievale, come campo di raccolta e di sorveglianza per schiavi (da cui il nome "incudine" per indicare il grosso pezzo di ferro su cui venivano "ribattuti i ferri" che incatenavano). Ma un'altra ipotesi viene proposta sull'origine del piccolo borgo che può essere, con buona approssimazione, fissata in epoca post-romana: come per il nucleo originario di un altro paese della media Val Camonica: Ono San Pietro, anche per Incudine si può ritenere, con buone probabilità, che un gruppo (o una carovana) di nomadi provenienti dalle pianure ungheresi, durante le continue trasmigrazioni di massa del primo periodo medievale, abbia fissato la propria dimora in questo sito, erigendo alcune piccole case rurali a ridosso della ripida montagna che sovrasta il corso dell'Oglio in questa parte dell'alta Valle.[9]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Domenica 15 marzo 1299 un console della vicinia di Incudine, Giovanni Gustanci, si reca con alcuni vicini ad Edolo dove è presente Cazoino da Capriolo, camerario del vescovo di Brescia Berardo Maggi. Qui confermano che nel loro territorio ogni diritto, consuetudine e giurisdizione apparteneva al vescovo di Brescia, e versando le decime. Viene ricordato che i vicini di Incudine erano obbligati a cacciare una volta l'anno per la curia. Sono enumerati 40 manenti.[10]
Il 14 ottobre 1336 il vescovo di Brescia Jacopo de Atti investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Incudine, Cortenedolo, Mù, Cemmo, Zero, Viviano e Capo di Ponte a Maffeo e Giroldo Botelli di Nadro.[11]
Alla pace di Breno del 31 dicembre 1397 i rappresentanti della comunità di Incudine, Giovanni Carnevallio e il notaio Brizio di Monno, si schierarono sulla sponda ghibellina.[12]
Il 17 settembre 1423 il vescovo di Brescia Francesco Marerio investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Monno, Cevo, Andrista, Grumello, Saviore, Cemmo, Ono, Sonico, Astrio, Malegno, Cortenedolo, Vione, Incudine e Berzo Demo a Bertolino della Torre di Cemmo .[13]
Nel 1634, su consiglio ecclesiastico, venne distrutta una roccia presso un monte chiamato Fasano (Plazza?) dove gli abitanti si recavano in processione durante i periodi di siccità.[8]
Il paese era importante centro per l'acquisto del maiale: da qui nasce il soprannome Strügel (“pericolosi, inaffidabili venditori di maiali”).
Feudatari locali
[modifica | modifica wikitesto]Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:
Famiglia | Stemma | Periodo |
Botelli | 1336 - ? | |
Della Torre | 1423 - ? |
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune di Incudine sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 febbraio 1954.[14]
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]Le chiese di Incudine sono:[16]
- Parrocchiale di San Maurizio, costruzione seicentesca, con campanile della prima metà del XVIII secolo. L'edificio venne ampliato all'inizio del XX secolo. L'interno, barocco, è arricchito da una pregevole pala d'altare
- Chiesa di San Bernardino, in località Vago, del XVII secolo
- Chiesa di San Vito e Sant'Anna, ai piedi della cima di San Vito, a 1860 m s.l.m. Le sue dimensioni, suppur modeste, sono importanti per il contesto ambientale in cui è collocata. È caratterizzata da una facciata a capanna e all'interno si può notare il caratteristico soffitto a volta; una volta adornata da innumerevoli ex-voto (piccoli quadretti donati dai fedeli per grazie ricevuta in seguito all'invocazione dei Santi) la maggior parte dei quali è ora conservata nella chiesa Parrocchiale di San Maurizio.[17]
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[18]
Tradizioni e folclore
[modifica | modifica wikitesto]I cognomi sono nei dialetti comuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Incudine è Strüghei(cioè insipidi, scostanti e pericolosi) oppure Pórcei (maiali).[6]
- 15 giugno, festa di San Vito. Ci si recava al santuario, che sorge nei pressi del monte Aviolo (in caso di maltempo la festa era celebrata nella parrocchiale). Una leggenda popolare associa San Vito all'Uomo selvatico.[19]
- 26 luglio, festa di Sant'Anna.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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24 aprile 1995 | 4 agosto 1996 | Giovanni Serini | lista civica | Sindaco | |
4 agosto 1996 | 18 novembre 1996 | Giancarlo Di Vincenzo | Commissario | ||
18 novembre 1996 | 14 maggio 2001 | Mario Serini | lista civica | Sindaco | |
14 maggio 2001 | 16 maggio 2011 | Luigi Giancarlo Marchioni | lista civica | Sindaco | |
16 maggio 2011 | 4 ottobre 2021 | Bruno Serini | lista civica | Sindaco | |
4 ottobre 2021 | in carica | Diego Carli | lista civica | Sindaco |
Unione di comuni
[modifica | modifica wikitesto]Incudine fa parte dell'Unione Comuni dell'Alta Valle Camonica, assieme ai comuni di Ponte di Legno, Vione, Vezza d'Oglio, Temù e Monno.
L'unione di comuni, che ha sede a Ponte di Legno, è stata creata il 30 ottobre 2000, ed ha una superficie di circa 284,10 km².[20]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Eligendo: Comunali [Scrutini] Comune di INCUDINE (Primo turno) - Election Day 3-4 ottobre 2021 - Ministero dell'Interno, su Eligendo. URL consultato il 4 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2021).
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 392.
- ^ a b Lino Ertani, Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica, Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980, p. 156.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 328, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ a b Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 394.
- ^ Intercam - Incudine, su intercam.it. URL consultato il 13 settembre 2008.
- ^ Gabriele Archetti, Berardo Maggi - Vescovo e signore di Brescia, Brescia, ottobre 1994, p. 302.
- ^ Roberto Celli, Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica, Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984, p. 81, ISBN 88-343-0333-4.
- ^ Gregorio Brunelli, Curiosi trattenimenti contenenti ragguagli sacri e profani dei popoli camuni, a cura di Oliviero Franzoni, Breno, Tipografia Camuna, 1998 [1698], pg. 183.
- ^ Roberto Celli, Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica, Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984, p. 206, ISBN 88-343-0333-4.
- ^ Incudine, decreto 1952-06-25 DPR, concessione di stemma e gonfalone [collegamento interrotto], su Archivio Centrale dello Stato.
- ^ Template:Titolo
- ^ Eugenio Fontana, Terra di Valle Camonica, Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1984, p. 145.
- ^ Chiesa di S. Vito e S. Anna - Incudine, in Turismo Valle Camonica. URL consultato il 17 novembre 2017.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Atlante Demologico Lombardo, su demologia.it. URL consultato il 12-08-2008.
- ^ Ministero dell Interno - Unione Comuni dell Alta Valle Camonica [collegamento interrotto], su pers.mininterno.it. URL consultato il 26 luglio 2008.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Incudine
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Incudine
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.incudine.bs.it.
- Fotografie storiche - Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 238164957 |
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