Ipsenore (figlio di Dolopione)
Ipsenore | |
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Saga | Ciclo troiano |
Nome orig. | Ὑψήνωρ |
1ª app. in | Iliade di Omero |
Caratteristiche immaginarie | |
Epiteto | divino |
Sesso | Maschio |
Luogo di nascita | Troia |
Professione | Guerriero e sacerdote dello Scamandro |
Ipsenore (in greco antico: Ὑψήνωρ?) è un personaggio della mitologia greca, figlio di Dolopione.[1]
Il mito
[modifica | modifica wikitesto]Le origini
[modifica | modifica wikitesto]Giovane troiano vissuto ai tempi di re Priamo, Ipsenore era il sacerdote del dio Scamandro, un fiume che scorreva nei pressi delle mura della città[2]; bellissimo di aspetto, godeva di molta stima tra i suoi concittadini.
La morte
[modifica | modifica wikitesto]Ipsenore partecipò alla guerra di Troia e fu ucciso in battaglia da Euripilo[1] che dopo un lungo inseguimento lo colpì a una spalla con la spada in modo da mozzargli un braccio.
Omero narrò questa vicenda nel quinto libro dell'Iliade.
" Euripilo Evemonide colpì il divino Ipsenore,
figlio di Dolopione magnanimo, che dello Scamandro
fu ministro, e come un dio era onorato dal popolo.
Dunque Euripilo, il figlio splendido di Evemone,
lo colse alla spalla, correndo che gli fuggiva davanti,
[...] e il braccio pesante staccò;
cadde nella pianura il braccio sanguinante; gli venne
rossa sugli occhi la morte e la Moira dura "
(Omero, Iliade libro V, vv.76-83, traduzione di Rosa Calzecchi Onesti)
Interpretazione e realtà storica
[modifica | modifica wikitesto]Secondo gli antichi Greci ad ogni fiume corrispondeva una divinità maschile, alla quale era collegata una particolare categoria di sacerdoti.
" E del fiume Scamandro il sacerdote
Ipsenore, che dio parve alle genti,
e magnanima prole era dell'alto
Dolopione, ebbe alle spalle un colpo
di che il brando d'Euripilo, fendendo
l'omero e il braccio, gli mozzò la mano.
Ei la vedea sul prato, e intorno agli occhi
la Parca gli piovea tenebre eterne ".
(traduzione di Ugo Foscolo)