Jacques Lefèvre d'Étaples
Jacques Lefèvre d'Étaples, noto anche con il nome di Jacobus Faber Stapulensis (Étaples, 1450 circa – Nérac, tra il 1536 e il 1538), è stato un presbitero, teologo, umanista e filosofo francese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo gli studi condotti in Francia e in Italia si stabilì a Parigi, dove fu professore. Nonostante sia stato difensore di certe idee fondamentali per la Riforma protestante, egli rimase cattolico per tutta la vita, preferendo allo scisma la riforma della Chiesa dall'interno. Nondimeno, alcuni suoi testi furono condannati per eresia.
Nel 1516, Luisa di Savoia regina madre di Francia e madre del re Francesco I gli commissionò un'agiografia di santa Maria Maddalena. Tra il 1517 e il 1519 pubblicò quattro libelli in latino relativi a Maria di Magdala nei quali risolveva il problema dell'identificazione della Maddalena con altre due figure evangeliche, dovuta ad un'errata interpretazione di papa Gregorio Magno: Maria di Betania e la prostituta che lava i piedi a Gesù nella casa di Simone il fariseo.[1]
Nominato nel 1520 vicario del vescovo Briçonnet de Meaux, Lefèvre diede vita al cénacle de Meaux, il cui scopo era di perfezionare la formazione dei preti, soprattutto tramite la traduzione in volgare francese delle Scritture, raggruppando intorno a sé persone come Guillaume Briçonnet, Gérard Roussel, Louis Berquin, François Vatable e Margherita d'Angoulême, e anche i riformatori protestanti Guglielmo Farel e Giovanni Calvino.
All'epoca della pubblicazione delle Épîtres et Évangiles pour les 52 dimanches de l'an, avvenuta nel 1525, il gruppo venne sciolto e Jacques Lefèvre dovette andare in esilio a Strasburgo.
Profondamente influenzato dal neoplatonismo, fu uno dei traduttori della Bibbia in francese: il Nuovo Testamento comparve nel 1523, mentre il Vecchio Testamento nel 1528. La sua versione integrale della Bibbia basata sul testo della Vulgata venne pubblicata ad Anversa nel 1530.
Terminò i suoi ultimi giorni presso Margherita d'Angoulême, sorella di Francesco I di Francia e futura regina di Navarra. Tra i suoi epigoni si ricorda Renata di Francia. Egli fu inoltre maestro e mentore del filosofo e umanista francese Charles de Bovelles, il quale fu iniziato agli studi e alla filosofia neoplatonica proprio da Lefèvre[2].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Introductorium astronomicum, Paris, Henri Estienne (1.), 1517.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Jacques Lefèvre d'Étaples
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jacques Lefèvre d'Étaples
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lefèvre d’Étaples, Jacques, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Le Fèvre d’Étaples, Jacques, in Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
- Lefèvre d'Étaples, Jacques, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Jacques Lefèvre d’Étaples, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Jacques Lefèvre d'Étaples, in Cyclopædia of Biblical, Theological, and Ecclesiastical Literature, Harper.
- Jacques Lefèvre d'Étaples, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- (EN) Jacques Lefèvre d'Étaples, su Mathematics Genealogy Project, North Dakota State University.
- Opere di Jacques Lefèvre d'Étaples / Jacques Lefèvre d'Étaples (altra versione), su MLOL, Horizons Unlimited.
- (FR) Bibliografia su Jacques Lefèvre d'Étaples, su Les Archives de littérature du Moyen Âge.
- (EN) Jacques Lefèvre d'Étaples, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) Jacques Lefèvre d'Étaples, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Richard J. Oosterhoff, Jacques Lefèvre d'Étaples, in Edward N. Zalta (a cura di), Stanford Encyclopedia of Philosophy, Center for the Study of Language and Information (CSLI), Università di Stanford.
- Lefèvre d'Étaples, su saintesecritures.com. URL consultato il 27 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2009).
- Opere, su gallica.bnf.fr (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2007).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 100170223 · ISNI (EN) 0000 0001 1833 7128 · SBN BVEV017821 · BAV 495/30068 · CERL cnp01302487 · LCCN (EN) n83196765 · GND (DE) 118682938 · BNE (ES) XX1197106 (data) · BNF (FR) cb11886766n (data) · J9U (EN, HE) 987007264306205171 · NSK (HR) 000317381 |
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