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Jean-Pierre Jabouille

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Jean-Pierre Jabouille
Jean-Pierre Jabouille nel 2012
NazionalitàFrancia (bandiera) Francia
Automobilismo
CategoriaFormula 1, Sport Prototipo, Formula 2
Termine carriera20 giugno 1993
Carriera
Carriera in Formula 1
Esordio7 luglio 1974
Stagioni1974-1975, 1977-1981
ScuderieFrank Williams 1974
Surtees 1974
Tyrrell 1975
Renault 1977-1980
Ligier 1981
Miglior risultato finale8º (1980)
GP disputati55 (49 partenze)
GP vinti2
Podi2
Punti ottenuti21
Pole position6
Carriera in Formula 2
Esordio13 ottobre 1968
Stagioni1968, 1970-1976
ScuderieMatra 1968
Francia (bandiera) Constructions Méchaniques Pygmée 1970
Francia (bandiera) Equipe Tecno Elf 1971
Francia (bandiera) Elf John Coombs 1972-1973
Francia (bandiera) Écurie Elf 1974-1976
Europei vinti1 (1976)
GP disputati60 (49 partenze)
GP vinti5
Podi13
Punti ottenuti109
Pole position6
Giri veloci7
 

Jean-Pierre Alain Jabouille (Parigi, 1º ottobre 1942Saint-Cloud, 2 febbraio 2023[1]) è stato un pilota automobilistico francese, vincitore di due Gran Premi di Formula 1 e campione europeo di Formula 2 nel 1976. È stato il primo pilota che ha vinto un gran premio di Formula 1, valido per il mondiale, a bordo di una vettura dotata di motore turbo.

Jabouille, nato a Parigi, proveniva da una famiglia originaria del dipartimento della Creuse; figlio dell'architetto Robert Jabouille (artefice del pont de Grenelle e dell'allée des Cygnes) era ingegnere.

Era cognato di un altro pilota automobilistico francese, Jacques Laffite,[2][3] avendo sposato due sorelle, Geneviève e Bernadette Cottin. Jabouille divorziò da Geneviève nel 1997. Aveva un figlio, Victor, nato da un'altra relazione.[4] Si è spento all'età di 80 anni, colpito dalla malattia di Alzheimer.[5]

Durante la sua carriera automobilistica venne notata una certa sua somiglianza con l'attore statunitense Danny Kaye.[6]

Praticò in gioventù il pattinaggio sul ghiaccio, dove conquistò anche un titolo nazionale. Era un ammiratore di Eric Heiden. Praticava anche il tennis ed era appassionato di pesca.[6]

Considerato un ottimo collaudatore, gli veniva riconosciuta una grande sensibilità alla guida, nonché un'ottima preparazione tecnica, dovuta anche alla sua formazione scolastica.[6]

L'esordio nello sport motoristico per Jabouille avvenne nel 1966, nella Coupe Renault 8 Gordini, in cui preparò la sua vettura assieme all'amico Laffite. Già l'anno successivo passò alle monoposto, partecipando al campionato francese di Formula 3, giungendo quarto in campionato.[7] Nel 1968 fu vicecampione, alle spalle di François Cevert.[8]

Jabouille venne, in seguito, reclutato come pilota di sviluppo dall'Alpine. Negli anni successivi alternò gli impegni tra le monoposto e le vetture sport prototipi.

L'esordio nel Campionato europeo di Formula 2 avvenne nel 1968, nel Preis von Baden-Württemberg, corso a Hockenheim, ove giunse nono, su Matra MS7-Cosworth. L'anno successivo affrontò diverse gare con la Constructions Mechaniques Pygmée, ottenendo il primo arrivo a punti.

Passato alla Tecno per il 1971 non colse punti, mentre nel 1972, passato alla Elf John Combs riuscì a cogliere il primo podio (secondo posto), al Mantorp Park F2 Trofén. Il primo successo venne colto solo nel 1974, nel Rhein-Pokalrennen, corso sempre a Hockenheim. In stagione chiuse al quarto posto. Anche il 1975 fu positivo, con una vittoria, e altri due podi, col quinto posto finale.

L'apice venne raggiunto nel 1976 quando il transalpino vinse il campionato. Dopo le vittorie al Mugello e a Vallelunga, Jabouille giunse all'ultima gara, disputata a Hockenheim, staccato di 4 punti dal leader del campionato, René Arnoux, a cui bastava arrivare secondo, anche in caso di vittoria di Jabouille, per guadagnare il titolo.

La gara era prevista su due manches, con somma dei tempi per stilare la classifica finale. Al termine della prima manche, Jean Sage, direttore sportivo di Jabouille e Michel Leclère, escogitò una particolare strategia, per la seconda parte della gara. Leclère avrebbe mantenuto il comando, mentre Jabouille avrebbe dovuto controllare Arnoux. Jabouille scattò al comando, ma cedette la vetta della gara al compagno di team. Leclère prese vantaggio con Jabouille secondo, davanti ad Arnoux. Con la vittoria di Leclère e il secondo posto di Jabouille il titolo sarebbe stato assegnato ad Arnoux. Arnoux riuscì anche a sorpassare Jabouille, al quinto giro, prima di cedere ancora la seconda piazza al connazionale, all'unicesimo giro. Secondo gli accordi Leclère rallentò in prossimità del traguardo, vincendo la manche con un vantaggio talmente esatto che, nella classifica per somma dei tempi, risulterà primo Jabouille, secondo Leclère e terzo Arnoux.[9]

Gli esordi (1974-1975)

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La prima presenza di Jabouille nel campionato mondiale di Formula fu al Gran Premio di Francia 1974 quando venne ingaggiato dalla Iso-Williams, per affiancare Arturo Merzario, nella rotazione di diversi piloti sulla seconda vettura. Sostituì Gijs van Lennep. Il francese non riuscì a qualificarsi per la gara.[10] In stagione trovò un altro ingaggio, in occasione del Gran Premio d'Austria, alla Surtees, per prendere il posto di Jochen Mass, che aveva abbandonato la scuderia, assieme allo sponsor Bang & Olufsen. Anche in questa occasione Jabouille non fu capace di qualificarsi.[11]

L'esordio vero e proprio giunse al Gran Premio di Francia 1975. Ingaggiato dalla Tyrrell, con l'appoggio della Elf, per competere su una terza vettura da affiancare ai piloti titolari Patrick Depailler e Jody Scheckter, si qualificò in ventunesima posizione, e chiuse la gara dodicesimo.[12]

Il periodo in Renault (1977-1980)

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Dopo essere stato iscritto, su una March, al Gran Premio di Monaco 1977 dalla scuderia British Formula 1 Racing Team, a cui però non prese parte[13] Jabouille proseguì la sua carriera nella massima formula legandosi alla Renault. Jabouille venne scelto per testare il motore Renault-Gordini, su una vettura denominata Alpine A500, che però non debuttò mai nel campionato mondiale.[14]

L'esordio con la scuderia francese avvenne al Gran Premio di Gran Bretagna. Questa gara rappresentò anche l'esordio assoluto in Formula 1 per la Renault che presentò il modello RS01, che era spinto, per la prima volta per una vettura di Formula 1, da un motore turbo V6, da 1.500 cm³. L'altra novità sulla vettura francese fu l'esordio degli pneumatici radiali forniti dalla Michelin. Il gommista transalpino, anch'esso all'esordio nella Formula 1. Qualificato nelle retrovie, si ritirò dopo pochi giri.[15] Impegnato in altre quattro gare della stagione, riuscirà a qualificarsi in tre gare, ma senza mai vedere la bandiera a scacchi.

Jean-Pierre Jabouille conquistò la seconda fila al Gran Premio d'Italia 1978.

Il 1978 vide un miglioramento della competitività della vettura transalpina, almeno in prova. Dopo aver saltato le prime due gare della stagione, Jabouille conquistò il sesto posto nelle qualifiche del Gran Premio del Sudafrica, mentre il primo arrivo avvenne al Gran Premio di Monaco, ove giunse decimo. Dopo una serie di ritiri, conditi comunque da prestazioni in prova accettabili, Jabouille si qualificò terzo nel Gran Premio d'Austria, favorito anche dalle nuove coperture della Michelin,[16] e terzo anche al Gran Premio d'Italia. La Renault di Jabouille toccò nel corso delle prove i 273 km/h.[17]

Il primo arrivo a punti si verificò nella gara successiva, il Gran Premio degli USA-Est. Partito nono, si ritrovò terzo, fino a sette giri dal termine, quando venne passato da Jody Scheckter e Jean-Pierre Jarier; dopo il ritiro di quest'ultimo chiuse quarto.[18]

La Renault RS10, modello con cui Jabouille conquistò il primo successo nel mondiale di Formula 1.

Nel 1979 la Renault gli affiancò, per la prima volta, un compagno di team, il connazionale René Arnoux.[19] Jabouille continuò a ottenere ottime prestazioni in prova, non seguite però da risultati in gara dello stesso livello. Nel Gran Premio del Sudafrica il francese ottenne la sua prima pole position. Fu la prima partenza al palo per una vettura a motore sovralimentato dalla 500 Miglia di Indianapolis 1952. In gara si ritirò dopo 47 giri.[20] Nel warm up del successivo Gran Premio di Long Beach Jabouille ruppe un giunto della sua Renault alla lunga curva della Shoreline Drive, volando nelle barriere a 290 km/h. Una lussazione al braccio lo costrinse a non partire. Una versione più resistente del giunto, fabbricata dal team nel garage, si ruppe sulla vettura del compagno di scuderia René Arnoux. Per evitare una replica dell'incidente occorso a Jabouille, la Renault decise così di ritirare anche la seconda vettura dalla gara.[21]

Dopo una serie di gare senza vedere la bandiera a scacchi, Jabouille s'impose nel Gran Premio di Francia, gara nella quale colse anche la seconda pole position della carriera.[22] La vittoria nella gara francese andò a un pilota francese su vettura francese, a motore, pneumatici e carburante francesi: questa fu la prima vittoria in F1 di Renault e di un motore turbocompresso. La casa francese fu il ventiseiesimo costruttore a vincere una gara mondiale,[23] mentre Jabouille fu il sessantaquattresimo pilota a riuscire nell'impresa.[24]

La superiorità della casa francese, in prova, venne testimoniata anche dalla seconda posizione in griglia al Gran Premio di Gran Bretagna, dalle pole position di Jabouille in Germania,[25][26] quelle di Arnoux in Austria e Olanda, e la quarta della stagione per Jabouille, a Monza.[27] Jabouille, però, fino a fine stagione, non riuscì mai più a giungere al traguardo (a Monza venne classificato, pur se ritirato).

La stagione successiva si sviluppò in modo similare al 1979, con ottime prestazioni in prova, e innumerevoli ritiri in gara. Jabouille conquistò la pole position nel Gran Premio del Brasile[28][29] (gara che condusse per 21 giri prima di un ritiro per un problema ai freni), e nella gara seguente, in Sudafrica.[30] Il francese comandò la gara per 62 giri, prima che lo scoppio di uno pneumatico lo costringesse all'abbandono.[31]

Seguirono diversi ritiri in serie, ma il francese fece sua la prima fila al Gran Premio di Germania. Anche in questo caso il transalpino condusse per diversi giri, prima di essere fermato da un guasto al motore.[32] Come nel 1979 l'unico arrivo a punti concise con una vittoria, nel seguente Gran Premio d'Austria. Partito in prima fila, alle spalle del solo compagno di scuderia Arnoux, passò a condurre quando il connazionale fu costretto ai box per la degradazione delle gomme, resistendo, negli ultimi giri, alla crisi dei propri pneumatici. Il francese precedette Alan Jones per soli 82 centesimi.[33]

Jabouille conquistò la prima fila sia in Olanda che al Gran Premio d'Italia, sempre alle spalle di Arnoux, ma anche in queste due occasioni dovette abbandonare in gara. Prima del Gran Premio del Canada venne annunciato il suo passaggio, per la stagione 1981, alla Ligier.[34] Nel corso della gara, al venticinquesimo giro, Jabouille, a causa della rottura di una sospensione, sbatté frontalmente contro il guardrail, all'altezza del Ponte Victoria, restando intrappolato nelle lamiere della sua Renault, per molto tempo, prima di essere estratto. Venne poi trasportato da un'ambulanza, entrata in pista durante la gara, all'ospedale, ove gli vennero riscontrate diverse fratture alle gambe: una alla tibia della gamba destra e una tripla frattura al ginocchio destro. La gamba sinistra invece aveva subito danni meno gravi. Fu ricoverato per dieci giorni all'Ospedale Regina Vittoria di Montréal e subì una convalescenza di tre mesi.[35]

Ligier (1981)

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Alla Ligier, ribattezzata in stagione Talbot, Jabouille trovò, come compagno di team, il cognato, Laffite. Alla presentazione della vettura, il 16 gennaio 1981, Jabouille affermò di non considerare ancora maturo il motore turbo, che aveva utilizzato nella sua esperienza alla Renault, per poter vincere il mondiale. La nuova Ligier-Talbot impiegava, infatti, un motore Matra V12.[36]

Nella prima gara della stagione 1981, il Gran Premio di Long Beach, la Ligier dovette sostituire l'infortunato Jabouille con Jean-Pierre Jarier.[37] Nella gara seguente, il Gran Premio del Brasile, la Ligier rimise al volante Jabouille, al posto del suo sostituto, Jarier. La casa francese però fece testare nelle libere tutti e tre i suoi piloti (compreso l'altro titolare Jacques Laffite). Jarier si comportò meglio del rientrante Jabouille e venne così confermato per il gran premio.[38]

Jabouille rientrò definitivamente solo col Gran Premio d'Argentina, gara nella quale però non si qualificò. La stagione proseguì senza risultati di rilievo, tanto che Jabouille decise di abbandonare la Formula 1 dopo il Gran Premio di Spagna. Al suo posto venne ingaggiato Patrick Tambay.[39][40]

Concluse la sua carriera nella massima formula con 49 gran premi all'attivo (e ben 37 ritiri, pari a oltre il 75% delle gare), con due vittorie (su solo tre arrivi nei punti), e sei pole position. Condusse 179 giri in testa, per un totale di 942 km.[5]

Prima del Gran Premio di Francia 2019 guidò per alcuni giri dimostrativi la Renault RS01, sul Circuito Paul Ricard.[14]

1974 Scuderia Vettura Punti Pos.
Iso Marlboro
Surtees[41]
Williams FW
Surtees TS16[41]
NQ NQ 0
1975 Scuderia Vettura Punti Pos.
Tyrrell Tyrrell 007 12 0
1977 Scuderia Vettura Punti Pos.
Renault Renault RS01 Rit Rit Rit Rit NQ 0
1978 Scuderia Vettura Punti Pos.
Renault Renault RS01 Rit Rit 10 NC 13 Rit Rit Rit Rit Rit Rit Rit 4 12 3 17º
1979 Scuderia Vettura Punti Pos.
Renault Renault RS01
Renault RS10[42]
Rit 10 Rit NP Rit Rit NC 1 Rit Rit Rit Rit 14 Rit Rit 9 13º
1980 Scuderia Vettura Punti Pos.
Renault Renault RE20 Rit Rit Rit 10 Rit Rit Rit Rit Rit 1 Rit Rit Rit 9
1981 Scuderia Vettura Punti Pos.
Ligier Ligier JS17 NQ NC Rit NQ Rit 0
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Sportprototipi

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Campionato internazionale sportprototipi

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1966 Scuderia Vettura Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Italia (bandiera) Italia (bandiera) Belgio (bandiera) Germania Ovest (bandiera) Francia (bandiera) Italia (bandiera) Italia (bandiera) Germania Ovest (bandiera) Svizzera (bandiera) Germania Ovest (bandiera) Austria (bandiera)
Hubert Giraud Marcos Mini GT Rit
1968 Scuderia Vettura Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Regno Unito (bandiera) Italia (bandiera) Italia (bandiera) Germania Ovest (bandiera) Belgio (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Austria (bandiera) Francia (bandiera)
Alpine Alpine A220 Rit
1969 Scuderia Vettura Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Regno Unito (bandiera) Italia (bandiera) Italia (bandiera) Belgio (bandiera) Germania Ovest (bandiera) Francia (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Austria (bandiera)
Alpine Alpine A220 6 Rit Rit
1970 Scuderia Vettura Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Regno Unito (bandiera) Italia (bandiera) Italia (bandiera) Belgio (bandiera) Germania Ovest (bandiera) Francia (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Austria (bandiera)
Matra Matra MS660 Rit
1971 Scuderia Vettura Argentina (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Regno Unito (bandiera) Italia (bandiera) Belgio (bandiera) Italia (bandiera) Germania (bandiera) Francia (bandiera) Austria (bandiera) Stati Uniti (bandiera)
Matra Matra MS660 Rit

Campionato del mondo sportprototipi

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1972 Scuderia Vettura Argentina (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Regno Unito (bandiera) Italia (bandiera) Belgio (bandiera) Italia (bandiera) Germania Ovest (bandiera) Francia (bandiera) Austria (bandiera) Stati Uniti (bandiera)
Matra Matra MS660 Rit
1973 Scuderia Vettura Stati Uniti (bandiera) Italia (bandiera) Francia (bandiera) Italia (bandiera) Belgio (bandiera) Italia (bandiera) Germania Ovest (bandiera) Francia (bandiera) Austria (bandiera) Stati Uniti (bandiera)
Matra Matra MS670 3
1974 Scuderia Vettura Italia (bandiera) Belgio (bandiera) Germania Ovest (bandiera) Italia (bandiera) Francia (bandiera) Austria (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Francia (bandiera) Regno Unito (bandiera) Sudafrica (bandiera)
Alpine Alpine A441 10
Matra Matra MS670 3
1975 Scuderia Vettura Stati Uniti (bandiera) Italia (bandiera) Francia (bandiera) Italia (bandiera) Belgio (bandiera) Italia (bandiera) Germania Ovest (bandiera) Austria (bandiera) Stati Uniti (bandiera)
Renault Sport Alpine A441
Alpine A442[43]
1 Rit 3 4
1976 Scuderia Vettura Italia (bandiera) Italia (bandiera) Germania Ovest (bandiera) Italia (bandiera) Regno Unito (bandiera) Italia (bandiera) Germania Ovest (bandiera) Austria (bandiera) Italia (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Canada (bandiera) Francia (bandiera) Francia (bandiera) Austria (bandiera)
Renault Sport Alpine A442 Rit Rit 17 3
1978 Scuderia Vettura Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Italia (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Francia (bandiera) Regno Unito (bandiera) Germania Ovest (bandiera) Francia (bandiera) Italia (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (bandiera) Italia (bandiera) Stati Uniti (bandiera)
Sport Calberson Alpine A442 4
1990 Scuderia Vettura Giappone (bandiera) Italia (bandiera) Regno Unito (bandiera) Belgio (bandiera) Francia (bandiera) Germania (bandiera) Regno Unito (bandiera) Canada (bandiera) Messico (bandiera)
Peugeot Talbot Sport Peugeot 905 Rit 13
1991 Scuderia Vettura Giappone (bandiera) Italia (bandiera) Regno Unito (bandiera) Francia (bandiera) Germania (bandiera) Francia (bandiera) Messico (bandiera) Giappone (bandiera)
Peugeot Talbot Sport Peugeot 905 Rit
1992 Scuderia Vettura Giappone (bandiera) Italia (bandiera) Regno Unito (bandiera) Francia (bandiera) Germania (bandiera) Francia (bandiera) Messico (bandiera) Giappone (bandiera)
Peugeot Talbot Sport Peugeot 905 3

1000 km del Nürburgring

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Anno Scuderia Costruttore Vettura Numero Categoria Classe Co-Pilota Giri Risultato
di classe
Risultato
assoluto
1974 Francia (bandiera) Societé Automobiles Alpine Alpine Alpine A441 24 Sport S 2.0 Francia (bandiera) Patrick Depailler 29 10º
1975 Francia (bandiera) Renault Alpine S.A. Alpine Alpine A442 6 Sport S 3.0 Francia (bandiera) Gérard Larrousse 44
Legenda

24 Ore di Le Mans

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Anno Classe Gomme Vettura Squadra Co-piloti Giri Pos.
Assol.
Pos. di
Classe
1968 P
3.0
29 M Alpine A220
Renault Gordini 3.0L V8
Francia (bandiera) Société des Automobiles Alpine Francia (bandiera) Jean Guichet 185 DNF DNF
1969 P
3.0
29 M Alpine A220/69
Renault Gordini 3.0L V8
Francia (bandiera) Société des Automobiles Alpine Francia (bandiera) Patrick Depailler 209 DNF DNF
1970 P
3.0
30 G Matra MS650
Matra 3.0L V12
Francia (bandiera) Équipe Matra-Simca Francia (bandiera) Patrick Depailler
Australia (bandiera) Tim Schenken
70 DNF DNF
1972 S
3.0
16 G Matra MS660C
Matra 3.0L V12
Francia (bandiera) Équipe Matra-Simca Shell Regno Unito (bandiera) David Hobbs 278 DNF DNF
1973 S
3.0
12 G Matra MS670B
Matra 3.0L V12
Francia (bandiera) Équipe Matra-Simca Shell Francia (bandiera) Jean-Pierre Jaussaud 331
1974 S
3.0
9 G Matra MS670C
Matra 3.0L V12
Francia (bandiera) Équipe Gitanes Francia (bandiera) François Migault 322
1976 Gp.6
3.0
19 M Renault Alpine A442
Renault 1997cc V6 turbo
Francia (bandiera) Renault Sport Francia (bandiera) Patrick Tambay
Francia (bandiera) Louis José Dolhem
135 DNF DNF
1977 S
+2.0
9 M Renault Alpine A442
Renault 2.0L Turbo V6
Francia (bandiera) Équipe Renault Elf Regno Unito (bandiera) Derek Bell 257 DNF DNF
1978 S
+2.0
7 M Renault Alpine A442A
Renault 2.0L Turbo V6
Francia (bandiera) Équipe Renault Elf Sport Calberson Francia (bandiera) Guy Fréquelin
Francia (bandiera) Jean Ragnotti
Francia (bandiera) Louis José Dolhem
358
1978 S
+2.0
1 M Renault Alpine A443
Renault 2.0L Turbo V6
Francia (bandiera) Équipe Renault Elf Sport Francia (bandiera) Patrick Depailler 279 DNF DNF
1989 C1 62 G Sauber C9
Mercedes-Benz M119 5.0L Turbo V8
Germania (bandiera) Team Sauber Mercedes Francia (bandiera) Jean-Louis Schlesser
Francia (bandiera) Alain Cudini
378
1991 C1 5 M Peugeot 905
Peugeot SA35 3.5L V10
Francia (bandiera) Peugeot Talbot Sport Italia (bandiera) Mauro Baldi
Francia (bandiera) Philippe Alliot
22 DNF DNF
1992 C1 2 M Peugeot 905 Evo 1B
Peugeot SA35 3.5L V10
Francia (bandiera) Peugeot Talbot Sport Italia (bandiera) Mauro Baldi 345
1993 C1 2 M Peugeot 905 Evo 1B
Peugeot SA35 3.5L V10
Francia (bandiera) Peugeot Talbot Sport Francia (bandiera) Philippe Alliot
Italia (bandiera) Mauro Baldi
367
Stagione Scuderia Telaio Motore 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Punti Pos.
1968 Matra Matra MS7 Cosworth FVA HOC THR JAR ZOL[44] PAL TUL ZAN PER HOC
9
VAL 0 NC
1970 Constructions Mechaniques Pygmée Pygmée MDB15 Cosworth FVA THR
NQ
HOC BAR
11
ROU
NQ
PER
8
TUL IMO
NQ
HOC
NP
2 16º
1971 Équipe Tecno Elf Tecno TF71 Ford BDA HOC
Rit
THR NÜR JAR
NQ
CRY
NQ
ROU
NQ
MAN TUL ALB
NQ
VAL VAL 0 NC
1972 Elf John Coombs March 722 Ford BDA MAL
Rit
THR HOC IMO
NC
MAN
2
PER
Rit
7 14º
Alpine A367 PAU
NQ
CRY HOC ROU
NP
ÖST
Rit
SAL
9
ALB
Rit
HOC
10
1973 Elf John Coombs Alpine A367 Ford BDA MAL HOC THR
Rit
NÜR
Rit
PAU KIN NIV HOC ROU
NP
MNZ MAN
Rit
KAR PER
Rit
SAL NOR ALB
5
VAL 3 24º
1974 Ecurie Elf Alpine A367 BMW BAR
3
HOC PAU
4
SAL
Rit
HOC
1
MUG
7
KAR PER HOC
3
VAL
Rit
20
1975 Ecurie Elf Elf 2J BMW EST
8
THR
5
HOC
Rit
NÜR
4
PAU
2
HOC
Rit
SAL
1
ROU
Rit
MUG
Rit
PER
Rit
SIL
Rit
ZOL
Rit
NOG
3
VAL 24
1976 Ecurie Elf Elf 2J Renault HOC
Rit
THR
14
VAL
1
SAL
6
PAU
3
HOC
4
ROU
2
MUG
1
PER
4
EST
2
NOG
Rit
HOC
1
53
  1. ^ È morto Jean-Pierre Jabouille, regalò alla Renault la prima vittoria in F1, su La Repubblica, 2 febbraio 2023. URL consultato il 2 febbraio 2023.
  2. ^ (FR) Gilles, JACQUES LAFFITE SOUFFLE … 75 BOUGIES, CE MERCREDI 21 NOVEMBRE 2018 !, su autonewsinfo.com, 21 novembre 2018. URL consultato l'11 dicembre 2019.
  3. ^ (FR) Gilles, JEAN-PIERRE JABOUILLE FÊTE SES 75 ANS., su autonewsinfo.com, 1º ottobre 2017. URL consultato l'11 dicembre 2019.
  4. ^ (EN) Jean-Pierre Jabouille obituary, su theguardian.com. URL consultato il 20 febbraio 2023.
  5. ^ a b (FR) Jean-Pierre JABOUILLE, su statsf1.com. URL consultato il 22 febbraio 2023.
  6. ^ a b c Cristiano Chiavegato, Un pattinatore all'assalto della F.1, in La Stampa, 29 febbraio 1980, p. 23. URL consultato il 22 febbraio 2023.
  7. ^ (EN) Formula 3 1967 Championship Tables, su the-fastlane.co.uk. URL consultato il 13 marzo 2023.
  8. ^ (EN) Formula 3 1968 Championship Tables, su the-fastlane.co.uk. URL consultato il 13 marzo 2023.
  9. ^ Ercole Colombo, Jabouille "re" della Formula 2, in Stampa Sera, 27 settembre 1976, p. 16. URL consultato il 13 marzo 2023.
  10. ^ (FR) 9. France 1974, su statsf1.com. URL consultato l'8 dicembre 2019.
  11. ^ (FR) 12. Autriche 1974, su statsf1.com. URL consultato il 5 gennaio 2020.
  12. ^ (FR) 9. France 1975, su statsf1.com. URL consultato il 6 febbraio 2023.
  13. ^ (FR) 6. Monaco 1977, su statsf1.com. URL consultato il 6 febbraio 2023.
  14. ^ a b Ricordando Jean Pierre Jabouille, su guerinsportivo.it, 8 febbraio 2023. URL consultato il 20 febbraio 2023.
  15. ^ (FR) 10. Grande Bretagne 1977, su statsf1.com. URL consultato il 6 febbraio 2023.
  16. ^ Cristiano Chiavegato, Le Lotus prenotano la prima fila, in La Stampa, 12-8-1978, p. 10.
  17. ^ Cristiano Chiavegato, Villeneuve-Ferrari all'attacco di Andretti-Lotus, in La Stampa, 10 settembre 1978, p. 15.
  18. ^ Cristiano Chiavegato, La Ferrari torna alla vittoria con Reutemann, in Stampa Sera, 2 ottobre 1978, p. 17.
  19. ^ (ES) La F-1, objetivo maximo de "Renault", in El Mundo Deportivo, 1º dicembre 1978, p. 21. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  20. ^ Cristiano Chiavegato, Tutti all'attacco del turbo in Sudafrica, in La Stampa, 3 marzo 1979, p. 23.
  21. ^ Cristiano Chiavegato, Doppietta Ferrari anche a Long Beach, in Stampa Sera, 9 aprile 1979, p. 19.
  22. ^ Cristiano Chiavegato, L'anti-Ferrari è ora la Renault, in La Stampa, 1º luglio 1979, p. 19.
  23. ^ (FR) Statistiques Constructeurs Victoires-Chronologie, su statsf1.com. URL consultato il 3 ottobre 2012.
  24. ^ (FR) Statistiques Pilotes Victoires-Chronologie, su statsf1.com. URL consultato il 3 ottobre 2012.
  25. ^ Cristiano Chiavegato, È il momento delle Renault- Le Ferrari sono in difficoltà, in La Stampa, 28 luglio 1979, p. 15.
  26. ^ Cristiano Chiavegato, Jabouille favorito, poi bagarre, in La Stampa, 29 luglio 1979, p. 15.
  27. ^ Cristiano Chiavegato, Scheckter e la Ferrari all'assalto del titolo, in La Stampa, 9 settembre 1979, p. 20.
  28. ^ Cristiano Chiavegato, Le due Renault sono le più veloci - Cresce la Ferrari, Scheckter quarto, in La Stampa, 26 gennaio 1980, p. 24.
  29. ^ Cristiano Chiavegato, In otto cercano la vittoria, in La Stampa, 27 gennaio 1980, p. 22.
  30. ^ Cristiano Chiavegato, Sempre peggio la Ferrari, sempre meglio il turbo, in La Stampa, 1º marzo 1980, p. 23.
  31. ^ Cristiano Chiavegato, Domina il turbo, male gli italiani, in Stampa Sera, 2 marzo 1980, p. 22.
  32. ^ Cristiano Chiavegato, Primo Laffite grazie a una gomma forata, in Stampa Sera, 11 agosto 1980, p. 14.
  33. ^ Cristiano Chiavegato, Austria: Jabouille da un dispiacere a Jones, in Stampa Sera, 18 agosto 1980, p. 14.
  34. ^ Cristiano Chiavegato, Scheckter continua a correre-Patrese resta senza contratto, in Stampa Sera, 26 settembre 1980, p. 27.
  35. ^ (ES) Tres meses de convalecencia para Jabouille, in El Mundo Deportivo, 1º ottobre 1980, p. 28. URL consultato il 20 febbraio 2013.
  36. ^ Cristiano Chiavegato, Jabouille adesso denigra i motori col turbo, in La Stampa, 17 gennaio 1981, p. 18. URL consultato il 22 febbraio 2023.
  37. ^ (ES) Xavier Ventura, Los "Movimientos" de pilotos, in El Mundo Deportivo, 13 marzo 1981, p. 25. URL consultato il 30 marzo 2013.
  38. ^ (ES) Xavier Ventura, Brasil, segunda cita del Mundial "F-1", in El Mundo Deportivo, 27 marzo 1981, p. 34. URL consultato l'11 aprile 2013.
  39. ^ (ES) Xavier Ventura, España: exito deportivo, fracaso economico, in El Mundo Deportivo, 24 giugno 1981, p. 26. URL consultato il 25 giugno 2013.
  40. ^ (ES) Marc Surer piloto de "Theodore", in El Mundo Deportivo, 2 luglio 1981, p. 35. URL consultato il 25 giugno 2013.
  41. ^ a b Nel Gran Premio d'Austria 1974.
  42. ^ Dal Gran Premio di Spagna 1979.
  43. ^ Dalla 1000 km di Monza.
  44. ^ non tutte le fonti sono concordi ad attribuire alla gara lo status di gara valida per il campionato.

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