Michael Prysner
Michael Prysner | |
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Michael Prysner, leader di March Forward, intervistato durante una protesta nel centro di Los Angeles contro la guerra in Siria. Parlando della sua esperienza come veterano di guerra, dirà: «Sono andato in guerra nel 2003, ci fu detto dell'innegabile presenza di armi di distruzione di massa e che bisognava proteggere la vita dei civili, ma tutto si è rivelato essere una bugia. 5000 soldati sono morti. Ora succede lo stesso... la gente non vuole la guerra, e oltre il 90% vi si oppone, pertanto vogliamo che la nostra voce sia ascoltata». | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito per il Socialismo e la Liberazione |
Università | Florida Atlantic University |
Professione | Attivista politico |
Michael Prysner | |
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Soprannome | Mike |
Nascita | Tampa, 15 giugno 1983 |
Dati militari | |
Paese servito | Stati Uniti |
Forza armata | Esercito degli Stati Uniti |
Arma | fanteria leggera |
Reparto | 10ª Divisione di Montagna |
Anni di servizio | 2001 - 2005 |
Grado | Specialista |
Guerre | Guerra in Iraq |
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Michael Prysner (Tampa, 15 giugno 1983) è un politico e attivista statunitense, ex-soldato reduce della guerra in Iraq divenuto leader del movimento politico March Forward![1].
Biografia e carriera militare
[modifica | modifica wikitesto]Michael (o Mike) Prysner nasce a Tampa, in Florida, il 15 giugno del 1983 e il 15 giugno 2001, il giorno del suo diciottesimo compleanno, si arruola volontario nell'Esercito degli Stati Uniti una volta terminata la locale Sickles High School, trascorrendo un solido addestramento base di sei mesi a Fort Sill di Lawton, in Oklahoma. Al termine del corso, viene assegnato come fante nella 10ª Divisione di Montagna di guarnigione a Fort Drum, nello stato di New York. Nel 2003, con il rango di specialista, viene inviato in Iraq allo scoppio del conflitto per un turno di dodici mesi con il proprio battaglione, a quel tempo inquadrato nella 173ª Brigata Aviotrasportata. Tra i suoi incarichi, a suo dire, erano comprese, oltre alla vigilanza del territorio, i raid in case di civili, talvolta occupate senza ragione dallo stesso esercito, e soprattutto i brutali interrogatori dei prigionieri: tutte queste esperienze lo hanno portato a una posizione radicalmente avversa a questa guerra.[2][3]
Attivismo
[modifica | modifica wikitesto]Dopo essersi congedato nel giugno 2005 con il grado di caporale, Prysner è rimasto coinvolto in diverse marce contro la guerra al Pentagono a Washington e il 15 settembre 2007, durante una di esse, viene arrestato assieme ad altri veterani e manifestanti per aver tentato di superare un posto di blocco delle forze dell'ordine.
Nel marzo 2008, ha fatto parte di un comitato che discuteva sul tema Winter Soldier: Iraq and Afghanistan nel Maryland; in quell'occasione ha tenuto una conferenza parlando della propria esperienza sul fronte iracheno ed esprimendo i suoi personali punti di vista su entrambi i conflitti, facendo di questo suo discorso noto come Our Real Enemies (I nostri veri nemici). Nello stesso anno ha cofondato March Forward!, un'organizzazione di membri in servizio attivo e di veterani delle Forze Armate statunitensi durante le guerre in Iraq e in Afghanistan, che si occupa tra le altre cose di incoraggiare l'attuale personale in servizio impiegato ed attivo su tali fronti ad opporre una resistenza non-violenta alle proprie mansioni militari, esortando al contempo di combattere le disuguaglianze razziali e di ricevere un congedo con onore in veste di obiettore di coscienza. Poco dopo, ha condotto una campagna politica per essere eletto alla Camera dei Rappresentanti del 22º distretto congressuale della Florida (Boca Raton), sfidando l'allora membro democratico in carica Ron Klein. È anche un membro del Partito per il Socialismo e la Liberazione e di A.N.S.W.E.R..[4]
Nel novembre 2011 è stato arrestato durante la dimostrazione di Occupy Los Angeles[5], per poi essere rilasciato su cauzione.[6]
Il 19 settembre 2021 ha interrotto bruscamente un discorso dell'ex-presidente George W. Bush tenutosi a Beverly Hills, in California, invitandolo a chiedere scusa per aver mentito sulle armi di distruzione di massa e sulle inverosimili connessioni del regime iracheno con gli attacchi dell'11 settembre 2001, nonché per la morte di un milione di iracheni.
Attualmente è membro del Consiglio di Amministrazione Nazionale per il Veterans for Peace.
Vita personale
[modifica | modifica wikitesto]È sposato con la giornalista Abby Martin, da cui ha avuto due figli: il primo nato il 31 maggio 2020 e il secondo venuto alla luce il 29 gennaio 2023.
Vive a Los Angeles e dal settembre 2015 collabora come cosceneggiatore e produttore di The Empire Files, serie televisiva di interviste e documentari condotta dalla moglie. Dal 2021 conduce inoltre il podcast Eyes Left assieme a Spenser Rapone, un ex-cadetto dell'esercito e reduce della guerra Afghanistan.
Prysner possiede una laurea in antropologia presso la Florida Atlantic University.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Hassina Leelarathna “Los Angeles Lankans protest UN interference”, Daily News – Sri Lanka, 3 May 2011 Archiviato il 4 febbraio 2012 in Internet Archive.
- ^ “U. S. sought to set up sham state in Iraq”, Tehran Times, 26 July 2010 Archiviato il 6 giugno 2012 in Internet Archive.
- ^ Dahr Jamail, “Veterans Group Calls on Military to Refuse Deployments to Afghanistan and Iraq”, Salem News, 17 December 2009
- ^ "South Floridians intend to hold Barack Obama to Iraq pullout pledge: Proponents of pullout say it should be priority along with economy." America's Intelligence Wire 23 Nov. 2008. General OneFile. Web. 8 Dec. 2011.
- ^ “‘Indignados’ se quejan de abusos de LAPD”, Univision, 2 December 2011
- ^ Tami Abdollah, “16 complaints filed about Occupy LA raid”, 7 December 2011
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Michael Prysner