Roberto Caldarera
Roberto Caldarera | |
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Nascita | Lombardia, XI secolo |
Morte | XII secolo |
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Roberto Caldarera (o Roberto Caldareri, Roberto de Caldarera, Calderara) (Lombardia, XI secolo – XII secolo) fu governatore del castello di Nicosia.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo quanto riportano Francesco Maria Emanuele Gaetani e Vincenzo Palizzolo Gravina, il lombardo Roberto Caldarera fu uno dei più valorosi cavalieri al servizio del conte Ruggero I di Sicilia. Come ricompensa per i servizi offerti al sovrano normanno, Roberto Caldarera divenne governatore del castello di Nicosia, e tesoriere e direttore della costruzione del nuovo castello di San Filadelfo (conosciuto oggi come San Fratello)[1][2] abitato da una colonia di lombardi, come si dedurrebbe da un diploma datato 1116 nel Gran priorato di Messina, menzionato dal Palizzolo Gravina.
Filadelfo Mugnos, nel suo "Teatro genealogico delle famiglie nobili, titolate, feudatarie ed antiche del fedelissimo regno di Sicilia viventi ed estinte", poi ripreso in parte da Emanuele Gaetani e Palizzolo Gravina, afferma che la famiglia Caldarera era originaria di Milano, arrivata in Sicilia con un Berardo Caldarera che passò al servizio di re Pietro III di Aragona, i cui figli Berardino e Giovanni furono nominati baroni feudatari di Piazza Armerina e Nicosia, non facendo però menzione alcuna di Roberto, vissuto presumibilmente almeno due secoli prima di Berardo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Francesco Maria Emanuele e Gaetani marchese di Villabianca, Della Sicilia nobile., Palermo, 1759.«... ed ivi si disse di essere questa una Famiglia Lombarda, portata alla conquista del nostro Regno da potere de' Saraceni nella Colonia de' Lombardi sotto la guida, e comando dell'inclito Conte Ruggieri Normanno, con la persona di Roberto de Caldarera, di cui distinta condizione venne qualificata con li riguardevoli impieghi, conferitoli sia primo luogo di Governatore dell'importante Castello di Nicosia, ed in appresso unitamente dcflinatd iuogran Teforiere, e Direttore della costruzione del nuovo Castello di San Filadelfo, eretto sopra le rovine dell'antica Città d'Alunzio per abitazione della sopra cennata Colonia di Lombardi. Dove fondatali in quei remoti tempi vi era abitazione dì Roberto, come capo di quella Colonia, ed ivi moltiplicandoli la sua difcendenza, veniva divisata come Famiglia de' Calderari, o Caldareri.»
- ^ Vincenzo Palizzolo Gravina, Il blasone in Sicilia: ossia, Raccolta araldica, Volume I pagina 122, Visconti & Huber, 1875.«Dal Mugnos e dal Villabianca abbiamo esser questa una famiglia lombarda divisa in due tronchi Caldareri e Caldarera; venuti in Sicilia con Roberto Caldarera uno de più valorosi guerrieri del conte Ruggiero per l'acquisto della Sicilia destinato governatore del castello di Nicosia, non che tesoriere e direttore della costruzione del nuovo castello di s. Filadelfo sulle rovine dell'antica Alunzio; lo che ricavasi da un diploma 1116 nel Gran Priorato di Messina. Il Mugnos poi accenna ad un Berardo Caldarera capo di tal famiglia, venuto da Milano a servizi di Pietro I d'Aragona che non va d'accordo col detto Villabianca, dal quale con maggiore sennatezza rileviamo che nel 1328 un Ruggiero Caldarera acquistò il feudo nobile di Alcamo in contrada di Piazza con altri due di Regalbigini e Camemi con investitura posteriore di rè Federico II.»