Stefano Rodotà
Stefano Rodotà | |
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Stefano Rodotà al Festival dell'economia di Trento 2013 | |
Garante per la protezione dei dati personali | |
Durata mandato | 17 marzo 1997 – 18 aprile 2005 |
Predecessore | carica istituita |
Successore | Francesco Pizzetti |
Vicepresidente della Camera dei deputati | |
Durata mandato | 30 aprile 1992 – 4 giugno 1992 |
Presidente | Oscar Luigi Scalfaro Giorgio Napolitano |
Presidente del Partito Democratico della Sinistra | |
Durata mandato | 1991 – 1992 |
Predecessore | carica istituita |
Successore | Giglia Tedesco Tatò |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 20 giugno 1979 – 14 aprile 1994 |
Legislatura | VIII, IX, X, XI |
Gruppo parlamentare | Misto (1979-1983), Sinistra indipendente (1983-1992), Comunista-PDS (1992-1994) |
Circoscrizione | VIII-XI: Catanzaro XI: Firenze |
Incarichi parlamentari | |
VIII legislatura:
IX legislatura:
X legislatura:
XI legislatura:
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | PR (fino al 1976) SI (1976-1991) PDS (1991-1998) DS (1998-2007) |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Roma "La Sapienza" |
Professione | Docente universitario |
«I diritti fondamentali si pongono a presidio della vita, che in nessuna sua manifestazione può essere attratta nel mondo delle merci.»
Stefano Rodotà (Cosenza, 30 maggio 1933 – Roma, 23 giugno 2017[2]) è stato un giurista e politico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato nel 1933 a Cosenza da genitori di San Benedetto Ullano[3], comune della minoranza arbëreshe di Calabria, discendente da una famiglia che ha annoverato, fra il XVII e il XVIII secolo, esponenti intellettuali e religiosi della cultura albanese in Italia.[4][5]
Ha frequentato il liceo classico Bernardino Telesio nella città natale e successivamente l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", presso la quale si è laureato nel 1955 in Giurisprudenza, con una tesi assegnata da Emilio Betti.[6][7] Dopo la laurea entrò a far parte della squadra di assistenti di Rosario Nicolò, che fu il suo maestro. Nel 1975-76 ha ricevuto una borsa di studio Fulbright[8] presso l'Università di Stanford.[9]
Era fratello dell'ingegnere Antonio Rodotà[6] e padre della giornalista Maria Laura Rodotà,[6] editorialista del Corriere della Sera. Nel 2008 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria dalla città di Rossano.[10] Stefano Rodotà è deceduto, dopo una battaglia durata cinque anni contro un tumore, a Roma, il 23 giugno 2017, all'età di 84 anni. Dopo l'esposizione del feretro nella Sala Aldo Moro, dentro Palazzo Montecitorio, i funerali in forma laica si sono tenuti il 26 giugno successivo presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza".[2]
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Partito Radicale, PCI e PDS
[modifica | modifica wikitesto]Dopo essere stato iscritto al Partito Radicale di Mario Pannunzio, rifiuta nel 1976 e nel 1979 la candidatura nel Partito Radicale di Marco Pannella.[11]
È eletto deputato nel 1979 come indipendente nelle liste del Partito Comunista Italiano, diventando membro della Commissione Affari Costituzionali.
Rieletto per la seconda volta alla Camera dei deputati nelle politiche del 1983, diventa presidente del gruppo parlamentare della Sinistra Indipendente.[12]
Deputato per la terza volta nel 1987, viene confermato nella commissione Affari Costituzionali e fa parte della prima Commissione bicamerale per le riforme istituzionali.
Nel 1989 viene nominato nel governo ombra del Partito Comunista Italiano di Achille Occhetto, con l'incarico corrispondente a quello del Ministro della Giustizia, e successivamente, dopo il XX Congresso del partito comunista e la svolta della Bolognina, aderisce al Partito Democratico della Sinistra, del quale sarà il primo presidente del Consiglio nazionale,[13] carica che ricoprirà fino al 1992.[14]
Alle elezioni politiche del 1992 viene ricandidato alla Camera, venendo rieletto tra le file del PDS,[14] viene eletto vicepresidente e fa parte della nuova Commissione Bicamerale per le riforme costituzionali.
A maggio del 1992, in qualità di vicepresidente della Camera, sostituisce il presidente Oscar Luigi Scalfaro alla presidenza del Parlamento convocato in seduta comune per l'elezione del presidente della Repubblica: Scalfaro, che prevedeva l'elezione al Quirinale, aveva infatti preferito lasciare lo scranno della presidenza. Alla successiva elezione del presidente della Camera è candidato dal suo partito alla presidenza della Camera dei deputati, ma è eletto al suo posto il compagno di partito Giorgio Napolitano. Nel 1994, al termine della legislatura durata solo due anni, Rodotà decide però di non ricandidarsi, preferendo tornare all'insegnamento universitario.[15]
Nel 2007 presiede a una Commissione Ministeriale istituita al fine di dettare una nuova più moderna normativa del Codice Civile in materia di beni pubblici, la c.d. Commissione Rodotà. Questa commissione voluta da Mastella e presieduta dallo stesso Rodotà ha presentato un disegno di legge delega[16][17] che non è mai stato discusso[18].
Nello stesso anno viene nominato dal Governo Prodi e dall'allora Ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio Presidente della Commissione VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) del Ministero dell'Ambiente, rinnovandone profondamente il modello e riavviandone i burocratici meccanismi di valutazione ed approvazione dei grandi progetti. Incarico che, tuttavia, lascia nei primi mesi del 2008.
Carriera politica in Europa
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1983 al 1994 è stato membro dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa[19]. Sempre in sede europea partecipa alla scrittura della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.[20]
Bioetica istituzionale
[modifica | modifica wikitesto]È stato componente del "Gruppo di Consiglieri sulle Implicazioni Etiche delle Biotecnologie" (1992-1997) e del "Gruppo Europeo per l'Etica delle Scienze e delle Nuove Tecnologie" (1997-2005), entrambi presso la Commissione Europea. Tuttavia la sua autorevolezza bioetica, ampiamente riconosciuta a livello internazionale, non ha mai avuto eguale apprezzamento per un suo eventuale ingresso nel Comitato Nazionale per la Bioetica, a causa delle sue posizioni rigorosamente laiche, incentrate sui diritti di autodeterminazione, oltre che per le critiche da lui espresse riguardo alla natura giuridica di tale comitato, in quanto espressione non del pluralismo parlamentare, ma del governo[21].
Garante della privacy
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1997 al 2005 è stato il primo presidente del Garante per la protezione dei dati personali; dal 2000 al 2004 ha presieduto il "Gruppo Europeo sulla Protezione dei Dati" e inoltre la commissione scientifica dell'Agenzia europea dei diritti fondamentali (2007).
Candidatura alla Presidenza della Repubblica
[modifica | modifica wikitesto]Rodotà è stato candidato dal Movimento 5 Stelle per l'elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2013 (dopo che lo ha proposto per la votazione in rete tra i suoi iscritti), ma venne votato solo da loro, da Sinistra Ecologia Libertà[22][23][24][25] e da alcuni parlamentari del Partito Democratico che, alla fine, hanno preferito puntare su altre figure[26][27]. Alla sesta votazione del 20 aprile 2013 è stato rieletto il presidente uscente Giorgio Napolitano con 738 voti, mentre Stefano Rodotà ottiene 217 voti.
In risposta ad alcune critiche del giurista alla conduzione dirigenziale del Movimento 5 Stelle, è stato definito da Beppe Grillo «ottuagenario miracolato dalla rete»[28][29]. In seguito, in un'intervista a LA7 Grillo si scusò spiegando che il termine se lo sarebbe dato ironicamente Rodotà stesso in una telefonata e che lui si sarebbe limitato a riportarlo sul suo blog ma in modo linguisticamente ambiguo.[30][31]
Attività riguardanti la comunicazione telematica
[modifica | modifica wikitesto]Il 29 novembre 2010 ha presentato all'Internet Governance Forum una proposta per portare in Commissione Affari Costituzionali l'adozione dell'articolo 21-bis, che recitava: "Tutti hanno eguale diritto di accedere alla rete internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale".[32]
Nei confronti del mondo di internet Rodotà ha assunto posizioni di tipo libertario, implementando le sue idee sui media in diversi ambiti quali: Internet Governance Forum dell'Onu, all'UNESCO, al Parlamento europeo.[33]
Nell'ottobre 2014 presiede la commissione parlamentare "Internet, bill of rights"[34], incaricata di redigere i principi generali della comunicazione via Internet, come indirizzo per le leggi italiane in materia e come spunto nel dibattito internazionale.
Carriera accademica
[modifica | modifica wikitesto]Ha insegnato nelle Università di Macerata, Genova e Roma, dove è stato professore ordinario di diritto civile e dove gli è stato conferito il titolo di professore emerito.
Ha insegnato in molte università europee, negli Stati Uniti d'America, in America Latina, Canada, Australia e India. È stato professore invitato presso l'All Souls College di Oxford e la Stanford School of Law.[35] Ha insegnato presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne e ha collaborato con il Collège de France. Ha ricevuto la laurea honoris causa dall'Università Michel de Montaigne Bordeaux 3 e dall'Università degli Studi di Macerata. È stato presidente del consiglio d'amministrazione dell'International University College of Turin.
Ha fatto parte del comitato dei garanti del Centro Nexa su Internet e Società del Politecnico di Torino.[36]
Dal 2013 era titolare del corso di Bioetica presso la Scuola di studi superiori dell'Università degli Studi di Torino.[37][38]
I suoi contributi maggiori sono stati soprattutto in diritto privato e civile, con uno sguardo forte al diritto costituzionale, nel rapporto tra i diritti costituzionali fondamentali e quelli relativi alle tecnologie dell'informazione, fino dagli anni della loro prima applicazione in Italia nell'ambito della Pubblica Amministrazione. Diversi studi del Rodotà si sono focalizzati sul tema della privacy[39] delle informazioni digitalizzate dei cittadini.
Altri incarichi e collaborazioni
[modifica | modifica wikitesto]È stato socio onorario dell'associazione Libera Uscita, che si occupa della depenalizzazione dell'eutanasia[40].
È stato Presidente della Fondazione Lelio e Lisli Basso[41] e dal 2008 ha diretto, in qualità di Responsabile scientifico, il Festival del diritto di Piacenza.
In campo editoriale ha diretto 'Il diritto dell'agricoltura' e le riviste 'Politica del diritto' e 'Rivista critica del diritto privato'. Ha collaborato a diversi giornali e riviste, tra i quali Laboratorio politico, Il Mondo, Nord e Sud, Il Giorno, Panorama, il manifesto, l'Unità. Ha collaborato dalla fondazione con il quotidiano La Repubblica.[42]
Premi
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Opere
[modifica | modifica wikitesto]Ha scritto e curato numerosi saggi, tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese. Fra questi:
- Il problema della responsabilità civile, Milano, Giuffrè, 1961; 1964.
- Le fonti di integrazione del contratto, Milano, Giuffrè, 1964; 1965; 1969.
- Il diritto privato nella società moderna (a cura di), Bologna, il Mulino, 1971; 1977.
- Elaboratori elettronici e controllo sociale, Bologna, il Mulino, 1973.
- Il controllo sociale delle attività private (a cura di), Bologna, il Mulino, 1977.
- Alla ricerca delle libertà, Bologna, il Mulino, 1978.
- Il terribile diritto. Studi sulla proprietà privata, Bologna, il Mulino, 1981; 1990. ISBN 88-15-02858-7.
- Repertorio di fine secolo, Roma-Bari, Laterza, 1992. ISBN 88-420-3913-6; 1999. ISBN 88-420-5859-9.
- Questioni di bioetica (a cura di), Roma-Bari, Laterza, 1993. ISBN 88-420-4304-4.
- Quale stato, Siena, Sisifo, 1994.
- Tecnologie e diritti, Bologna, il Mulino, 1995. ISBN 88-15-04855-3.
- Libertà e diritti in Italia. Dall'Unità ai giorni nostri, Roma, Donzelli, 1997. ISBN 88-7989-371-8.
- Tecnopolitica. La democrazia e le nuove tecnologie della comunicazione, Roma-Bari, Laterza, 1997. ISBN 88-420-5287-6; 2004. ISBN 88-420-7271-0.
- Intervista su privacy e libertà, Roma-Bari, Laterza, 2005. ISBN 88-420-7641-4.
- La vita e le regole. Tra diritto e non diritto, Milano, Feltrinelli, 2006. ISBN 88-07-10392-3; 2009. ISBN 978-88-07-72146-5.
- Ideologie e tecniche della riforma del diritto civile, Napoli, Editoriale scientifica, 2007. ISBN 978-88-95152-31-8.
- Dal soggetto alla persona, Napoli, Editoriale scientifica, 2007. ISBN 978-88-95152-54-7.
- Perché laico, Roma-Bari, Laterza, 2009. ISBN 978-88-420-8678-9; 2010. ISBN 978-88-420-9333-6.
- Che cos'è il corpo?, con CD, Roma, Sossella, 2010. ISBN 978-88-89829-63-9.
- Il nuovo habeas corpus: la persona costituzionalizzata e la sua autodeterminazione, in Trattato di biodiritto, I, Ambito e fonti del biodiritto, Milano, Giuffrè, 2010. ISBN 88-14-15909-2.
- Il corpo "giuridificato", in Trattato di biodiritto, Il governo del corpo, Milano, Giuffrè, 2011. ISBN 88-14-15902-5.
- Diritti e libertà nella storia d'Italia. Conquiste e conflitti 1861-2011, Roma, Donzelli, 2011. ISBN 978-88-6036-584-2.
- Elogio del moralismo, Roma-Bari, Laterza, 2011. ISBN 978-88-420-9889-8.
- Il diritto di avere diritti, Roma-Bari, Laterza, 2012. ISBN 978-88-420-9608-5.
- (presentazione di) Democrazia senza partiti, Roma, Edizioni di Comunità, 2013 ISBN 978-88-98220-01-4.
- La rivoluzione della dignità, Napoli, La scuola di Pitagora, 2013. ISBN 978-88-6542-008-9.
- Il mondo nella rete. Quali i diritti, quali i vincoli., Roma-Bari, Laterza, 2014. ISBN 978-88-581-1165-9.
- Solidarietà. Un'utopia necessaria, Roma-Bari, Laterza, 2014. ISBN 978-88-581-1472-8.
- Diritto d'amore, Roma-Bari, Laterza, 2016. ISBN 978-88-581-2124-5
- Diritto e giustizia: interroghiamo la Costituzione, introduzione di Franco Roberti, La scuola di Pitagora, 2015, ISBN 978-88-6542-433-9.
- Vivere la democrazia, Roma-Bari, Laterza, 2018. ISBN 978-88-581-3137-4.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Stefano Rodotà, La vita e le regole: tra diritto e non diritto, su books.google.it, Feltrinelli, 2009, p. 38. URL consultato il 24 giugno 2017.
- ^ a b Morto Stefano Rodotà, ANSA, 23 giugno 2017. URL consultato il 23 giugno 2017.
- ^ Tra i candidati un arbereshe il cosentino Stefano Rodotà, su gazzettadelsud.it, Gazzetta del Sud, 17 aprile 2013. URL consultato il 24 giugno 2017 (archiviato il 4 marzo 2016).
- ^ Anna Roda, Un’isola bizantina in Italia, su culturacattolica.it, 6 novembre 2017. URL consultato il 24 giugno 2017 (archiviato il 9 giugno 2017).«[... i Rodotà (influente famiglia locale e anima di tante istituzioni culturali e religiose)...]»
- ^ Fra tutti, Pietro Pompilio Rodotà, scrittore, autore dell'opera in tre volumi "Dell'origine, progresso e stato presente del rito greco in Italia" (con la sua copiosa opera che consta di tre volumi, l’autore ripercorre l’epopea del popolo albanese e offre il punto di partenza agli storiografi italo-albanesi successivi), fratello del Vescovo di rito bizantino ordinante degli albanesi di Calabria e primo presidente del collegio Corsini, Mons. Felice Samuele Rodotà.
- ^ a b c Prof. Stefano Rodota': chi è ?, su corrieredicalabria.com, Corriere di Calabria, 24 giugno 2017. URL consultato il 24 giugno 2017 (archiviato il 6 marzo 2016).
- ^ Carolina Fazzi, È morto Stefano Rodotà Giurista e politico, aveva 84 anni [collegamento interrotto], su infocatania.com, Info Catania, 23 giugno 2017. URL consultato il 24 giugno 2017.
- ^ Cipriana Scelba, Fulbright Story Series – Part II (PDF), su fulbright.it, Programma Fulbright, 23 aprile 2008, p. 3. URL consultato il 24 giugno 2017 (archiviato il 23 aprile 2015).
- ^ Rodotà Stefano - Profilo scientifico, su cirsfid.unibo.it, Università di Bologna. URL consultato il 24 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2018).
- ^ a b Giuseppe Cosenza, Rodotà, figlio di Calabria e «difensore dei diritti» - Ieri la cerimonia, conferita la cittadinanza [collegamento interrotto], su rossanocalabro.it, L'Ora della Calabria, 6 ottobre 2008. URL consultato il 23 giugno 2017.
- ^ È morto a 84 anni il giurista Stefano Rodotà, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 Ore, 23 giugno 2017. URL consultato il 25 giugno 2017 (archiviato il 24 giugno 2017).
- ^ Sinistra Indipendente, su storia.camera.it, Parlamento Italiano – Camera dei deputati. URL consultato il 25 giugno 2017 (archiviato l'8 luglio 2014).
- ^ Adesso dobbiamo riscrivere lo Statuto, in la Repubblica, 17 febbraio 1991, p. 13. URL consultato il 20 aprile 2013.
- ^ a b Addio Stefano Rodotà, il professore che diceva: 'Siamo abbligati alla civiltà', su espresso.repubblica.it, L'Espresso, 23 giugno 2017. URL consultato il 25 giugno 2017 (archiviato il 23 giugno 2017).
- ^ È morto Stefano Rodotà, aveva 84 anni, su lastampa.it, La Stampa. URL consultato il 25 giugno 2017 (archiviato il 24 giugno 2017).«Esce dal Parlamento nel 1994 e torna all'insegnamento universitario»
- ^ Commissione Rodotà Disegno di Legge Delega
- ^ Ministero della Giustizia. Pubblicazioni, studi, ricerche, lavori commissioni di studio, su giustizia.it.
- ^ I beni comuni dalla commissione Rodotà a oggi | in piazza | Notizie, su ilcorsaro.info.
- ^ La biografia di Stefano Rodotà, su repubblica.it, la Repubblica (quotidiano), 28 novembre 2007. URL consultato il 25 giugno 2017 (archiviato il 13 aprile 2016).
- ^ Morto Stefano Rodotà: il giurista aveva 84 anni, su ilgazzettino.it, Il Gazzettino, 23 giugno 2017. URL consultato il 25 giugno 2017.
- ^ Giovanni Incorvati, Identity and status of the Italian National Bioethics Committee : contrasting paradigms (1990-2006), in Journal International de Bioéthique, vol. 18, n. 1-2, p. 59-83: 77 n. 70.
- ^ Blog di Beppe Grillo - Prima Gabanelli, secondo Strada, terzo Rodotà #Presidente5Stelle Archiviato il 19 aprile 2013 in Internet Archive.
- ^ Quirinale, Grillo: se Gabanelli dice no, Rodotà "Il Pd voti il candidato del Movimento 5 Stelle" - Elezione del Presidente della Repubblica 2013 - Repubblica.it
- ^ Rodotà Presidente (Cosa puoi fare?) Archiviato l'11 maggio 2013 in Internet Archive.
- ^ http://www.ciwati.it/wp-content/uploads/2013/04/20130417-092104.jpg
- ^ Rodotà, il Pd ha paura, su espresso.repubblica.it. URL consultato il 17 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2013).
- ^ Macchiare il giaguaro? | [ciwati]
- ^ Grillo attacca Rodotà: ottuagenario miracolato dalla rete
- ^ Intervista a Rodotà: «Grillo, insulti inaccettabili» Archiviato il 4 maggio 2014 in Internet Archive.
- ^ Grillo: Rodotà era uno di loro ma lo hanno affossato, su la7.it, 21 marzo 2014. URL consultato il 16 aprile 2015.
- ^ Rodotà, lunedì alla Sapienza i funerali laici, su ilsole24ore.com.
- ^ Stefano Rodotà, Anna Masera Masera e Guido Scorza, Internet, i nostri diritti, Roma, Bari, Laterza, 2016, ISBN 88-581-2508-8. URL consultato il 24 giugno 2017.
- ^ Raffaele Mastrolonardo, No a Rodotà, un'occasione persa, su daily.wired.it, Wired, 20 aprile 2013. URL consultato il 25 giugno 2017 (archiviato il 3 aprile 2016).
- ^ Stefano Rodota', Perché internet ha bisogno di nuove regole, su repubblica.it, la Repubblica (quotidiano), 27 novembre 2014. URL consultato il 25 giugno 2017 (archiviato il 30 dicembre 2014).
- ^ È morto Rodotà, esponente della sinistra snob. Il M5S lo voleva al Quirinale, su secoloditalia.it, Secolo d'Italia, 23 giugno 2017. URL consultato il 25 giugno 2017 (archiviato il 23 giugno 2017).
- ^ Centro Nexa su Internet & Società (PDF), su nexa.polito.it, Politecnico di Torino. URL consultato il 24 giugno 2017.
- ^ Bioetica, su ssst.campusnet.unito.it, Scuola di Studi Superiori Ferdinando Rossi dell'Università degli Studi di Torino - Anno accademico 2013/2014. URL consultato il 26 giugno 2017.
- ^ Costituzione, la via maestra, su radio3.rai.it, Rai - Radiotelevisione Italiana, 11 ottobre 2013. URL consultato il 26 giugno 2017.
- ^ Rodotà, Stefano. "La privacy tra individuo e collettività." Politica del diritto 5 (1974): 545-563.
- ^ Soci onorari, su liberauscita.it, Libera Uscita. URL consultato il 18 maggio 2008.
- ^ Organi e strutture - Tutte le cariche statutarie sono ricoperte a titolo gratuito, su fondazionebasso.it, Fondazione Lelio e Lisli Basso. URL consultato il 23 giugno 2017.«Presidente onorario Stefano Rodotà»
- ^ Concetto Vecchio, È morto il giurista Stefano Rodotà, su repubblica.it, la Repubblica (quotidiano), 23 giugno 2017. URL consultato il 23 giugno 2017.«Con la nascita di Repubblica inizia un'importante collaborazione con il nostro giornale»
- ^ A Rodota' e Biagi il Premio Barbato, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 4 settembre 1997. URL consultato il 24 giugno 2017.
- ^ A Stefano Rodotà il premio 'free software' per il contributo allo... - Garante Privacy
- ^ IFIP 2011, nuovo premio internazionale a Stefano Rodotà | Nexa Center for Internet & Society
- ^ Il Garante del Centro Nexa Stefano Rodotà vince il premio dell'IFIP per il 2012 | Nexa Center for Internet & Society
- ^ Festival del diritto, su festivaldeldiritto.it. URL consultato il 21 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Premio Pozzale Luigi Russo
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2013
- Garante per la protezione dei dati personali
- Governo ombra del Partito Comunista Italiano del 1989-1992
- Partito Democratico della Sinistra
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Stefano Rodotà
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Stefano Rodotà
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stefano Rodotà
- Wikinotizie contiene l'articolo Stefano Rodotà al Festival dell'Economia di Trento, 31 maggio 2007
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Rodotà, Stefano, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Opere di Stefano Rodotà, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (FR) Pubblicazioni di Stefano Rodotà, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
- Stefano Rodota', su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Stefano Rodotà, su Openpolis, Associazione Openpolis.
- Registrazioni audiovisive di Stefano Rodotà, su Rai Teche, Rai.
- Comitato Rodotà, su generazionifuture.org. URL consultato il 18 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2020).
- Stefano Rodotà, su emsf.rai.it, Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche. URL consultato il 19 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2008).
- Stefano Rodotà, su feltrinellieditore.it, Giangiacomo Feltrinelli Editore. URL consultato il 19 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2011).
- Stefano Rodotà e l'oligarchia politica italiana, su massacritica.eu, massacritica. URL consultato il 19 aprile 2013.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 88145923 · ISNI (EN) 0000 0001 0774 5839 · SBN TO0V012219 · LCCN (EN) n79043515 · GND (DE) 138079412 · BNE (ES) XX1092313 (data) · BNF (FR) cb12032003k (data) · J9U (EN, HE) 987007414036305171 · NSK (HR) 000209906 |
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