Vai al contenuto

Torrazzo di Castel Goffredo

Coordinate: 45°17′52.98″N 10°28′32.3″E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Torrazzo di Castel Goffredo
Mura di Castel Goffredo
Ubicazione
RegioneLombardia
CittàCastel Goffredo
IndirizzoPiazza Giuseppe Mazzini e Piazza Mazzini
Coordinate45°17′52.98″N 10°28′32.3″E
Informazioni generali
TipoTorre medievale
Altezza23 m
Inizio costruzioneXIV secolo
MaterialeMattoni
Primo proprietarioComune
Proprietario attualeProprietà privata
VisitabileNo
Informazioni militari
Funzione strategicaTorre di difesa
[1]
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

Il Torrazzo è un edificio storico di Castel Goffredo, in provincia di Mantova.[2]

Torrazzo e Chiesa prepositurale di Sant'Erasmo
Il Torrazzo, al centro

Storia e descrizione

[modifica | modifica wikitesto]

Situato nell'angolo sud-occidentale del Palazzo Gonzaga-Acerbi, al quale appartiene e ne segue la storia, nella centrale Piazza Mazzini, è una costruzione medievale con coronamento a sbalzo sostenuto da mensoloni, innalzato probabilmente nella seconda metà del XIV secolo a scopo difensivo e ad uso abitazione del vicario rappresentante dei Gonzaga di Mantova, al quale il Comune di Castel Goffredo doveva dare alloggio e contribuire al salario. Il primo vicario ad occupare la struttura fu Ambrogio de Ferrari nel 1379 cui seguirono altri tredici. Al piano terreno dell'edificio era alloggiata la camera di tortura.

Fino al 1480 apparteneva al Comune assieme al Palazzo del Vicario, che lo cedette al vescovo di Mantova Ludovico Gonzaga quando divenne marchese di Castel Goffredo, forse intenzionato, assieme all'altra ala del palazzo, a farlo diventare la sua residenza.

Un manoscritto anonimo del XVII secolo riporta che il Torrazzo (detto anche "Torricello" o "Torricella") fu la sede del banco dei pegni degli ebrei, chiamati nel 1588 da Mantova dal marchese Alfonso Gonzaga. Soggiornò nel Torrazzo anche San Luigi Gonzaga.[3][4]

Nelle stanze del Torrazzo furono tenute prigioniere Elena Aliprandi e la figlia Cinzia Gonzaga allorché una sollevazione popolare della “Magnifica Comunità” castellana portò alla morte del marito, il marchese Rodolfo Gonzaga il 3 gennaio 1593.

Fu rinnovato esteriormente nel Settecento quando furono aperte le cinque finestre prospicienti la piazza.

  1. ^ Francesco Bonfiglio, Notizie storiche di Castelgoffredo, 2ª ed., Mantova, 2005.
  2. ^ Atlante castellano d'Italia.
  3. ^ Bertolotti, p. 44.
  4. ^ Piero Gualtierotti, Il Palazzo Gonzaga in un manoscritto anonimo del '600, in Il Tartarello, n. 1, febbraio 1977, p. 13.
  • Costante Berselli, Castelgoffredo nella storia, Mantova, 1978. ISBN non esistente.
  • Antonino Bertolotti, I comuni e le parrocchie della provincia mantovana, Mantova, 1893, SBN LO10370600.
  • Francesco Bonfiglio, Notizie storiche di Castelgoffredo, 1ª ed., Brescia, 1922. ISBN non esistente.
  • Francesco Bonfiglio, Appendice alle notizie storiche di Castel Goffredo, Asola, 1925. ISBN non esistente.
  • Francesco Bonfiglio, Notizie storiche di Castelgoffredo, 2ª ed., Mantova, 2005. ISBN 88-7495-163-9.
  • Giuseppe Amadei;Ercolano Marani (a cura di), Signorie padane dei Gonzaga, Mantova, 1982. ISBN non esistente.
  • Touring Club Italiano, Lombardia, Milano, 1970. ISBN non esistente.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]