La Pieve di Dervio/Como e Circondario
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Como e Circondario
Il Circondario enumera tredici Mandamenti con 224 Comuni ed una popolazione di 253,369 abitanti. In questo Circondario è compresa la terra di Campione, Mandamento di Castiglione, di antichissima origine, racchiusa nel territorio svizzero; è ricordevole, unitamente alla Valle d’Intelvi, per la quantità degli scultori, architetti e maestri di fabbrica che si distinsero nel medio-evo.
In Europa, sul principio del 600, chiamavansi Comacini tutti i lavoratori in pietra e di scalpello che, dalle valli dei tre laghi, di Como, Maggiore e di Lugano, comprese nella diocesi di Como, si spandevano in tutte le capitali e città. Avevano interessi comuni, regolamenti e statuti propri, già riconosciuti nell’editto di Rotari, re dei Longobardi, nel 643. Ai Comacini si devono le precipue opere delle capitali, i più splendidi monumenti d’Italia, Francia, Spagna, Austria e Russia. Dall’associazione di tutti quegli operaj ebbe principio la Società dei Franco-Muratori o Massoneria.1
COMO, anteriore di molto alla fondazione di Roma2, è la capitale della Provincia, sede di Corte d’Assise, Tribunale, Prefettura e di tutti gli uffici amministrativi, finanziari e demaniali. Possiede un vasto Ospitale, detto di S.ª Anna, principiato nel 1464, dopo stabilita la fusione di quelli esistenti in Como, alcuni anteriori al 13563; — un Manicomio, fra i migliori moderni; — un Orfanotrofio femminile (anno 1671), maschile (anno 1829); — un Brefotrofio, anteriore al 1292 (Vedi annotazione F); — il Monte di Pietà, originato dal lascito di Donna Lucrezia Crivelli-Rusconi (anno 1532); — l’Opera Pia Gallio (1583), Parravicini (1654); — le Case d’Industria e Ricovero (1816-1824); — l’Istituto Elemosiniere (1500); — Cura marina per gli scrofolosi (1869); — Asili, Scuole Infantili; — la Cassa di Risparmio (1823), e molte altre istituzioni di beneficenza. — Liceo, Ginnasio, Scuole Tecniche e speciali per l’industria della seta, tessitura e tintoria; — Scuole d’Arti e Mestieri di lascito Castellini; — Collegi maschili e femminili; — Comizio Agrario, Circolo Agricolo e Camera di Commercio. È sede vescovile con due Seminari: teologico e filosofico-ginnasiale.
Nel Liceo, già convento di S.ª Cecilia, riadattato nel 1811, una Biblioteca, Museo di scienze naturali e Gabinetto fisico. Nella Casa Giovio, acquistata dal Comune nel 1896, il Museo patrio con istrumenti fisici di Gattoni e di Volta, compresavi la prima pila dallo stesso ideata e costrutta, doni della Nobile Famiglia; una ricca ed importantissima raccolta di marmi e lapidi antiche, donate per la massima parte dall’erudito Conte Francesco Giovio.
Nelle splendide sale superiori sono esposti numerosi avanzi delle epoche preistoriche: armi, ornamenti, vasi, utensili svariatissimi, provenienti da diverse stazioni lacustri, specialmente da quelle di Varese e Biandronno; dalle necropoli di Civiglio, Vergosa, Breccia, e dai terreni di Monte Olimpino, Montorfano, Cantù, Bosisio, Brunate e Valbrona; un discreto medagliere; una ricca collezione di monete italiane ed estere; le prime in numero di 1302, e di 1847 le seconde, splendido dono del raccoglitore onorevole Deputato Solone Ambrosoli; nonchè quadri di distinti pittori, modelli, lavori d’intaglio e lavori femminili.
In buon numero i monumenti: in Como e sobborghi le chiese di S. Carpoforo, prima sede dei Vescovi di Como; di S. Abbondio, di stile lombardo, e di S. Fedele, fondate dal 300 al 700; il Duomo di stile neo-gotico o gotico riformato, introdotto nell’architettura ed esteso specialmente per opera dei Maestri Comacini4; il Convento di S. Nicolò a Piona, in Comune di Colico; il Battistero (S. Maria del Tiglio) di Gravedona del 600, e la chiesa di S. Vincenzo, forse anteriore; un tempio a Lenno ed un’iscrizione romana; altre ad Ossuccio, Menaggio e nella Brianza. Specialmente degni di ricordo i battisteri di Galliano (Cantù), Oggiono e Barzanò; rimarchevole in Como il Palazzo della Ragione o Broletto di fianco al Duomo.
Nelle chiese abbondano statue, affreschi, quadri e lavori di classici pittori e scultori; Como è fra le più ricche città d’Italia per monumenti, lapidi e sepolcri romani.
Sono pur degne di considerazione le diverse torri poste lungo le mura della città: principale Porta Torre, innalzata nel 1192, avanzo delle moltissime che proteggevano Como, ed il Castello Baradello (m. 460). Sui monti, nei piani, lungo le riviere dei laghi trovansi ruderi di antiche torri, ed alcune ancora in buono stato, a ricordo di tristissimi tempi.
Fra i monumenti moderni di Como: il Cimitero, ricco di buoni lavori; la statua di Volta nella piazza omonima, del Marchesi (1838), e quella di Garibaldi, del Vela, a Porta Vittoria. Anche nei Comuni del Circondario in questi ultimi tempi sorse la gara di eleganti cimiteri, forniti di non spregevoli opere di scultura, nonchè di statue, lapidi e monumenti innalzati a benefattori, scrittori ed uomini distinti.
Nei Comuni di Geno, Blevio, Civenna, Limonta e Alpe di Prevolta, sul S. Primo di Bellagio (metri 1703), sono da osservare alcuni «trovanti o massi erratici di granito», ma in special modo interessante la Pietra pendula sopra Torno, che posa in equilibrio su uno scoglio. Nelle vicinanze di Como, a Pallanzo, a Lemna, in Vall’Intelvi non mancano massi avelli, o depositi sepolcrali; pietre cupelliformi con incavi a foggia di scodelle di varia grandezza, di uso sconosciuto; villaggio pre-romano, ossia di abitazioni scavate nella pudinga di Rondineto sul colle di S. Eutichio (Como); necropoli celtiche di Val di Vico e Civiglio; tombe pre-romane a Longone al Segrino, Rebbio e Cantù.5
Numerose strade carrozzabili collegano fra loro i paesi della Provincia, nonchè ferrovie e servizio di piroscafi sui laghi (Vedi annotazione F). Nel 1885 venne costrutto il tronco ferroviario fra Menaggio e Porlezza sul Lago di Lugano, e nel 1894 la funicolare fra Como e Brunate (metri 710), stazione climatica.
In Como, o nella Provincia, ebbero i natali e stabile dimora: Cecilio, poeta; i due Plini, dei quali vedonsi le statue lateralmente alla porta maggiore del Duomo; Paolo, Benedetto e Gio. Battista Giovio, Tatti, scrittori e storiografi; Ballerini e Muralto, cronisti; Innocenzo XI, della nobile Famiglia Odescalchi, e Clemente XIII, Rezzonico, papi.
Tra i Comacini: Solari, Bigarelli, Di Buono, Leon Leoni, Pellegrino Pellegrini, distinti architetti e scultori; Giovanni, Donato e Paolino da Montorfano, pittori, e quest’ultimo lavorò anche alle invetriate del Duomo di Milano.6
In questo secolo illustrarono la Città e la Provincia: i fisici Gattoni e Volta, nato questi nel 1745 e decesso nel 1826; Marchese Giuseppe Rovelli da Como e Rebuschini Gaspare di Dongo, che scrissero il primo una Storia Patria fino al 1802, l’altro quella del Lago di Como, principalmente delle Tre Pievi (Dongo, Gravedona e Sorico); don Pietro Monti da Brunate ed il fratello Don Maurizio, cultori di lettere e scienze; scrisse il secondo la Storia di Como, diversi opuscoli, e fra questi l’Ornitologia e l’Ittiologia Comense; l’esimio pittore Carlo Bellosio, nato a Milano da famiglia oriunda di Bellagio, dove morì il 15 settembre 1849, lasciando incompleto il Passaggio della Beresina in Russia, quadro di vastissime dimensioni, ed il suo capolavoro Una scena del diluvio universale.
Nelle ville, alcune principesche, si racchiudono tesori in quadri, statue ed oggetti antichi. Rimarchevoli, fra le moltissime che adornano le sponde del Lario, la Raimondi, ora del Duca Visconti di Modrone, la Salazar, la Pliniana nelle vicinanze di Como, Beccaria a Sala, Arconati a Lavedo, già convento di francescani, Rezia ad Azzano con ricca raccolta di gasteropodi e conchiglie marine, alcune di specie assai rare. A Bellagio: Trotti, Poldi-Pezzoli, Melzi, e pochi anni sono la Serbelloni, ora ridotta ad albergo. A Tremezzo la villa Carlotta, già Clerici, con lavori di Canova, Thorwalsend ed Hayez. Nei dintorni di Menaggio: a Loveno la Vigoni con distinte sculture, e la Nemesi, capolavoro di Thorwalsend; la Garovaglio, con preziose e ricchissime raccolte di tempi preistorici, età della pietra, bronzo e ferro di diverse regioni e dei più antichi popoli egizi, assiri e caldei, nonchè antichità greche e romane; la Cattaneo, già d’Azeglio, con pregevoli affreschi. Numerose e splendide ville si ammirano pure nella superba Brianza e vicine regioni.
Fioriscono nel Circondario le Società Operaje di Mutuo Soccorso — Società Cooperative — Associazioni fra contadini e mestieri — Vinicole, di Assicurazioni del bestiame e Latterie — Società di Assicurazioni incendi, e moltissime altre di istruzione, musica, alpinismo, ginnastica, scherma, canottaggio e di divertimento.
Ben pochi Comuni sono privi di Opere Pie per sussidi a poveri infermi e per l’istruzione.
Numerosi gli Asili, oltre cinquanta, le Scuole infantili, festive e serali. Non mancano Collegi, Biblioteche popolari e private, Musei, nonchè Casse di Risparmio, Banche, Tipografie e Litografie.
- Testi in cui è citato Rotari
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