Delizia di Belfiore
Delizia di Belfiore | |
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Urania, dallo Studiolo di Belfiore | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Località | Ferrara |
Coordinate | 44°50′54.13″N 11°37′18.52″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | scomparsa |
Costruzione | 1391 circa |
Distruzione | 1632 |
Realizzazione | |
Committente | Estensi |
La Delizia di Belfiore è stata una delle delizie estensi, residenze monumentali che gli Este fecero costruire a Ferrara e nei dintorni durante la loro signoria. Al momento della sua costruzione fu considerata una delle più importanti e rappresentative.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le motivazioni culturali legate alla costruzione di questa delizia rientrano nell'abitudine della corte estense di Ferrara, molto più di quella riscontrata tra i Medici di Firenze, di risiedere in villa. La Delizia di Belriguardo e la villa di Consandolo sono stati esempi importanti di questo approccio al territorio, e questa residenza di Belfiore, allora suburbana, ne è stata un'ulteriore conferma.[2]
La Delizia, scomparsa da secoli, si trovava in corrispondenza dell'ultimo tratto di corso Ercole I d'Este, a nord ovest ed a breve distanza dalla chiesa, pure questa scomparsa, di Santa Maria degli Angeli. Venne edificata verso la fine del XIV secolo da Bartolino da Novara[3] per volere di Alberto V d'Este.
Venne utilizzata a lungo da Leonello d'Este (che la impreziosì con il suo famoso studiolo di Belfiore) e poi dal successore, Borso d'Este. Durante la guerra con la Serenissima, nel 1493, venne occupata e fortemente danneggiata. I veneziani in alcune occasioni durante il conflitto si spinsero molto vicini alle Mura di Ferrara, che in quel periodo si trovavano più a sud, in corrispondenza del Castello Estense, ed occuparono anche la chiesa di Santa Maria degli Angeli ed il complesso della Certosa, un convento dove Borso aveva fatto costruire anche una sua palazzina. Fu quasi completamente distrutta da un incendio nel 1632.[4][5]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Venne costruita fuori dalle mura, circondata da vegetazione e giardini. Più a nord, in seguito, sarebbe stato ampliato ed arricchito il parco del Barco, riserva di caccia e luogo di svago per i nobili della casata e per i loro ospiti. Nel loggiato dell'ingresso era presente un affresco che ritraeva il marchese Alberto col suo seguito impegnato in una battuta di caccia. Molti artisti lavorarono a Belfiore, tra questi Cosmè Tura, Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti. Ercole I circondò la delizia con mura per rendervi più sicuro e riservato il soggiorno.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Marco Folin:Mausolei estensi, p.173.
- ^ Delizie Estensi, su rivista.fondazionecarife.it, Voci di una città - Fondazione Carife. URL consultato il 29 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2020).
- ^ Marina Cogotti e Francesco Paolo Fiore, p.26.
- ^ Gerolamo Melchiorri: Nomenclatura Ferrara, p.22.
- ^ Marco Folin:Mausolei estensi, p.191.
- ^ Le Delizie estensi nel Quattrocento - Delizia di Belfiore, su patrimonioculturale.unibo.it, Lo Studiolo di Belfiore UNIBO. URL consultato il 28 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2019).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gerolamo Melchiorri, Nomenclatura ed etimologia delle piazze e strade di Ferrara e Ampliamenti, a cura di Carlo Bassi, Ferrara, 2G Editrice, 2009, ISBN 978-88-89248-21-8.
- Carlo Bassi, Nuova guida di Ferrara. Vita e spazio nell'architettura di una città emblematica, Ferrara, Italo Bovolenta editore (originario, nel 1981) 2G editrice (per ristampa anastatica del 2012), 2012, ISBN 8889248149.
- Luciano Chiappini, Gli estensi. Storia di mille anni, Ferrara, Corbo Editore, 2001, ISBN 9788882690298.
- Marco Folin, Modelli internazionali e tradizioni signorili: mausolei estensi tra Tardo Medioevo e prima età Moderna, 2015, ISBN 978-2-503-55534-8, OCLC 952700760. (contenuto in: Il principe invisibile; atti del convegno internazionale di studi (Mantova 27-30 novembre 2013), Turnhout, Brepols, 2015, ISBN 978-2-503-55534-8, OCLC 953777034.
- Marco Folin, Le residenze di corte e il sistema delle delizie fra medioevo ed età moderna (PDF), Distribuito in formato digitale da “Reti Medievali”, 2009, ISBN 9788822259370, OCLC 886993915.
- Marina Cogotti e Francesco Paolo Fiore (a cura di), Ippolito II d'Este cardinale principe mecenate: atti del convegno (PDF), Roma, De Luca, 2013, ISBN 9788865571248, OCLC 897958151.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Studiolo di Belfiore
- Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Ferrara)
- Delizie estensi
- Este
- Ducato di Ferrara
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Delizia di Belfiore
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Gli artisti di Belfiore, su patrimonioculturale.unibo.it, Lo Studiolo di Belfiore UNIBO. URL consultato il 28 ottobre 2019.
- Palazzi, castalderie e delizie. Forme degli insediamenti estensi nel Ferrarese tra Quattrocento e Cinquecento, su ferraradeltapo-unesco.it, Ferrara Delta Po - Unesco. URL consultato il 28 ottobre 2019.